Crossover
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Autore: Robotech90    14/06/2010    1 recensioni
Quante persone amano i libri fantasy? Quanti ragazzi passano intere giornate leggendo storie ambientate in mondi fantastici? E se questi ragazzi si trovassero un giorno ad affrontare le loro fantasie?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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             Come dieci anni fa

 

“Rieccoci qui, come dieci anni fa”- disse Faramir seduto vicino ad un falò, insieme a Baldir e alcuni altri soldati di Gondor. Osghiliat era tornata esattamente quella tetra e devastata città che appunto due lustri prima aveva ospitato la più grande battaglia del loro tempo.

“E non credo che manchi molto al medesimo epilogo”- sussurrò Baldir, mentre si affilava la spada con una pietra.

“Abbi fiducia – esclamò Faramir con fare rassicurante – il passato non torna mai allo stesso modo”

Gli altri uomini rimanevano perlopiù in silenzio, dedicandosi ai loro compiti di pattugliamento e rafforzamento dei bastioni. Faramir osservò il cielo: non era molto nuvoloso, ma c’era qualcosa di strano nell’aria...il Capitano di Gondor avvertiva una strana presenza…una presenza che gli era in qualche modo familiare e non riusciva a capire perché.

“Cosa c’è, Capitano?”- gli chiese Baldir, avendolo visto distratto.

“C’è qualcosa di strano….bha, non badare a me, piuttosto preparati al meglio per lo scontro”

Baldir annuì e riprese il suo lavoro, mentre Faramir continuava ad osservare il cielo:

“Qualcosa di strano”- ripeté fra sé e sé.

In quel momento si udì un forte battito d’ali e Faramir si voltò, in preda al panico, tranquillizzandosi subito dopo: Mark ed Arnold erano arrivati,seguiti da Eomer ed una cinquantina di Rohirrim.

“Salve, Capitano Faramir”- lo salutò Mark, smontando dal suo drago, i due si strinsero la mano e poi il Cavaliere lo informò del piano di Aragorn.

“Dovremmo resistere finché non avranno preparato le difese, dunque?”- chiese Baldir che aveva riposto la spada nel fodero.

“Esattamente- esclamò Mark e poi si guardò intorno- Come siamo messi?”

Faramir mostrò le difese ai due Cavalieri, che furono abbastanza soddisfatti del suo operato e si congratularono con lui, poi il Capitano di Gondor chiese a Mark di seguirlo per un momento in disparte.

“Cosa vuoi dirmi?”- Mark si appoggiò ad una colonna e attese.

“Cavaliere, io…avverto una strana e malsana presenza nei dintorni…e non mi è sconosciuta. E’ solo che non riesco a ricordare quando ho già avvertito questa sensazione”

Per un momento, Mark non parlò. Il ragazzo si scostò dalla colonna sulla quale si era appoggiato e camminò per alcuni secondi avanti e indietro:

“Una strana presenza? Cosa senti esattamente?”- domandò il giovane voltandosi verso Faramir.

“N- non lo so con certezza, ma non sono tranquillo…non sono per niente tranquillo”- fu la risposta balbettante del Capitano di Gondor. Mark avrebbe voluto sapere cosa inquietava quell’uomo in quel modo, ma non chiese altro e si allontanò, in cerca di Arnold. L’amico si trovava sulle mura e osservava l’orizzonte; i suoi occhi erano ridotti a due fessure. Senza dire una parola, Mark appoggiò una mano sulla spalla di Arnold che si girò ( e questo turbò non poco Mark) spaventato e respirò affannosamente.

“Mark, sei tu. Mi hai fatto spaventare”- disse Arnold ansimando.

“Spaventare? Da quando siamo arrivati qui non ho visto niente che ti abbia intimorito in questo modo. Dimmi…c’è qualcosa che ti turba?”

“Si”- rispose l’altro annuendo con la testa.

Ora Mark era certo che Faramir non mentiva, se anche Arnold avvertiva un grave pericolo, allora era vero.

“C’è qualcosa oltre quelle colline” - sussurrò Arnold indicando i monti che sorgevano di fronte alla città.

“L’esercito nemico?”- azzardò Mark.

“Si- rispose l’amico- Ma non è quello che mi preoccupa…”

“E allora cosa Arnold? Cosa ti preoccupa?”- urlò il Cavaliere in preda all’esasperazione.

Arnold prese un respiro e si mise l’arco a tracolla:

“Niente”- rispose e si allontanò, lasciando Mark solo sui bastioni. Il ragazzo era terribilmente confuso: perché lui non percepiva nessun pericolo? Perché ? Mentre cercava una risposta, notò che Eomer era salito sulle mura e si era avvicinato a lui:

“Pronto, Cavaliere?”- chiese il Capitano di Rohan dando un morso ad una mela che aveva in mano.

“Naturalmente. Senti….tu avverti qualcosa di strano?”

“Come?”

“Volevo dire…non provi una sensazione di pericolo o timore?”

Eomer scrollò le spalle e diede un altro morso al frutto:

“Perché dovrei? Mi sento pronto a combattere e credo che ucciderò molti nemici. Dieci anni fa combattei proprio qui, a Gondor. Olifanti, Haradrim, Orchi…niente riuscì a fermare l’avanzata dei Rohirrim quel giorno. Purtroppo…il nostro re…”

“…morì”- continuò Mark.

“Come fai a saperlo?”- chiese Eomer.

Mark tentò di trovare una scusa in fretta:

“Oh, me lo ha raccontato Aragorn. Gli ho chiesto come era diventato Re di Gondor e mi ha narrato tutta la storia”

Quella risposta sembrò soddisfare Eomer, che si appoggiò ai bastioni:

“Comunque Theoden è morto coraggiosamente…non è stato ucciso da un nemico qualsiasi, ma dal Signore dei Nazgul”

Mark annuì distrattamente, quando quelle parole gli fecero accendere una lampadina nella mente….come aveva detto Eomer? Il Signore dei Nazgul? Possibile che…no, non poteva essere.

“Scusa Eomer, devo andare un attimo”- Mark salutò l’uomo e corse a cercare Faramir. Facendosi largo tra la folla, il ragazzo incontrò il suo drago Zarthan e gli disse di farsi mettere la corazza da Arnold perché lui doveva sbrigare una faccenda importante. In mezzo a quella folla, sembrava impossibile rintracciare il Capitano di Gondor, ma ,dopo una non breve ricerca,  il Cavaliere vide Faramir che discuteva con il suo secondo in comando, Baldir.

“Faramir, devi dirmi una cosa- urlò Mark, interrompendo il discorso dei due uomini- Devi dirmi la verità…tu avverti la presenza dei Nazgul, non è vero?”

Faramir non fece in tempo a rispondere che uno stridio acutissimo squarciò l’aria e fece gelare il sangue nelle vene di tutti. Molti uomini urlarono terrorizzati e Mark fu percorso da un brivido, quando vide un Cavaliere Nero volteggiare sopra la città, a cavallo della sua bestia infernale.

“E’ impossibile - gridò Baldir accartocciandosi a terra e premendosi le mani sulle orecchie – Non può essere”

Faramir aveva gli occhi spalancati e stringeva la spada con forza, rimanendo, però, immobile nella sua posizione. Arnold corse verso i tre, scavalcando alcune macerie con un balzo, e disse:

“L’esercito nemico è qui…Mark, non ci crederai, ma Kovu e Stitch sono tra le truppe avversarie”

Questa notizia non fece che accrescere la confusione e la paura nel cuore di Mark, che osservò il cielo e vide che ora erano tre i Nazgul che volavano sopra le loro teste.

Uno di questi venne intercettato da una freccia infuocata e Mark pensò che , temendo il fuoco, sarebbe fuggito…ma non fu così. Non appena le fiamme presero contatto con la creatura, si spensero ed evaporarono.

“E’ un incantesimo di Galbatorix- sussurrò Arnold- Sauron ha fornito la loro potenza- ed indicò i Cavalieri Neri- Galbatorix ha fornito la magia per proteggerli…la situazione è grave”

  
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