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Autore: Ikigai01    18/06/2010    5 recensioni
Il cuore di Hermione sobbalzò facendo annullare tutto quello che li  circondava. Sentiva il dolce profumo di Draco sulla pelle e le sue dita che le avvolgevano la nuca accarezzandole i capelli.
Tutta la tristezza dovuta al litigio con Ron sparì all’improvviso  lasciando posto a così tanta felicità che era sicura non sarebbe riuscita a contenere.
Sentì le labbra di Draco stendersi in un sorriso «Grazie, Hermione…»  sussurrò.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The end.

 

 

Una lunga fila di bare era appoggiata sull’erba fresca del grande giardino di Hogwarts. I nomi delle decine di persone morte annebbiavano la mente di Hermione, aggrappata al corpo di Draco per non crollare a terra.

Quando lo guardò in faccia si accorse che i suoi occhi erano fissi solo su una delle tante bare. Era più lunga delle altre, di colore nero lucido e sopra di essa era posato un unico e solitario fiore bianco, quello di Draco.

 

Non le sembrava di essere circondata da centinaia di persone, il silenzio che regnava era pesante e le faceva fischiare le orecchie.

Sentì le lacrime salire copiose e lente e poi scendere lungo le sue guance fredde. Chiuse gli occhi come per cancellare dalla memoria le orribili immagini che si erano insediate dentro di lei e quando li riaprì un luccichio la distrasse.

A qualche centinaio di metri da loro, dopo il profondo Lago Nero, una figura alta e snella era ferma e rivolta verso di loro. Rimase impietrita quando i suoi lunghi capelli argentati cominciarono a muoversi seguendo il ritmo del vento.

Hermione alzò lo sguardo verso Draco, anche lui pietrificato a guardare quella persona misteriosa; guardandosi intorno, si rese conto che nessun altro se ne era accorto, e si sentì quasi sollevata.

Alla luce della luna, una nuova figura si aggiunse a quella originaria, solo più bassa e più grossa. Quella dai capelli argentati circondò le spalle dell’altra in un abbraccio.

 

Hermione chiuse gli occhi di nuovo, un brivido la fece scuotere.

 

 

Lucius Malfoy e Bellatrix sparirono nell’oscurità.

 

 

 


EPILOGO

 

 

La voce computerizzata e monotona di una donna svegliò Hermione dai suoi pensieri. Si accorse improvvisamente di essere a braccetto con Ron che sorrideva eccitato spingendo mentalmente un passeggino che conteneva un bambino di appena tre anni.

 

Hermione fissò per qualche secondo l’orologio appeso al muro davanti a sé.

 

«Oh, Ronald… Siamo in anticipo di mezz’ora. E Mortisio non è ancora in età da Hogwarts».

Il rosso non sembrò ascoltarla, ma appoggiò mesto la testa alla spalla di Hermione.

«Quanto mi è mancato questo posto! Darei tutto per poter tornare indietro di qualche anno, e

qualche ruga».

Hermione sorrise divertita: «Sei bello lo stesso! Su! Su! Ora dobbiamo raggiungere gli altri».

 

Nel bel mezzo della confusione di King Cross, i tre attraversarono decisi i mattoni della colonna tra il binario 9 e 10; nessuno sembrò dargli importanza.

 

Una nube grigia oscurò per qualche secondo la loro vista, poi avanzarono tra la folla e i ragazzini in divisa da Hogwarts. Cercando tra le centinaia di teste, Hermione scorse quelle di Harry e Ginny.

 

«… Sono così fiero di te. Vedrai che sarà una bella esperienza, però comporta anche moltissime responsabilità. I professori conteranno su di te per tante faccende, e forse a volte ti farai detestare da qualche compagno, ma ne vale la pena», Harry diede una pacca sulla spalla alla figlia maggiore Taylor, un’adolescente meravigliosamente somigliante a Ginny ma con gli occhi piccoli e verdi del padre.

Ginny le accarezzò il viso e poi lucidò per l’ultima volta la spilla da prefetto che aveva attaccata al mantello. «Su Matt, dai un bacio alla tua sorellina», alzò uno scricciolo che si agitò in direzione di Taylor e le diede un umido bacio sulle guance.

 

Ron fece finta di asciugarsi le lacrime. «Ma che bella famigliola felice! Sembrate i protagonisti di una telenovelas sud americana, e giuro che non è un complimento».

Hermione trattenne una risata ma poi lanciò uno schiaffo alla nuca dell’uomo, che protestò a suon di sguardi minacciosi.

 

«Finalmente la mia donna ti fa rigare dritto!» una voce profonda e familiare arrivò da dietro, facendo immobilizzare tutti. Quando Hermione si girò, un uomo biondo e pallido sorrise nella sua direzione e la abbracciò teneramente.

«La prossima volta svegliati prima e fatti portare da me, sai che sono geloso di lentiggini man.» sussurrò in modo da assicurarsi che lo sentisse solo lei. Hermione sorrise allegra e poi allungò il collo per cercare i suoi tre bambini.

Due ragazzine identiche dai capelli ramati avanzavano verso di loro indossando una divisa troppo lunga. Quella di destra teneva per mano un bambino dell’età di Mortisio, che continuava ad inciampare nella sua, decisamente troppo lunga e larga.

Hermione e Draco risero divertiti.

 

«Amore mio, è troppo presto per te. Tra qualche anno raggiungerai Narcissa e Cornelia ad Hogwarts, ma per ora sei ancora tutto mio!»

 

Hermione prese in braccio il piccolo Spar che cominciò ad agitarsi nella direzione delle sorelle. «Tanti tati!» lanciò un gridolino acuto a cui risposero tutti con una risata.

Ron, che fino a quel momento aveva sistemato il bavaglino del figlio Mortisio, parlò di nuovo.

«E la mia donna?» chiese con finta severità, portandosi le mani ai fianchi, «dov’è mia moglie?»

Draco si girò verso di lui e poi indicò un punto indefinito a qualche decina di metri da loro.

«Sta arrivando, comprati un nuovo paio di occhiali Weasley», gli diede una pacca amichevole sulla spalla, e dopo qualche secondo apparve una meravigliosa donna bionda con in mano un biberon e una cartella sotto braccio.

 

«Dov’è il mio bambino?» chiese con voce dolce rivolgendosi al passeggino davanti a lei. «Oh, tesoro! Ecco la pappa!»

 

Mortisio per tutta risposta cominciò a battere le mani e ad agitare i piedini, poi prese avidamente il biberon e cominciò a bere.

 

A quel punto Luna si lanciò addosso al marito e gli diede un morbido bacio sul collo. «Buongiorno amore mio!»

Ron rimase in silenzio, fingendosi offeso. «Saluti sempre lui prima di me», disse lanciando un’occhiata a Mortisio, ma appena Luna si lasciò andare in un lungo abbraccio lui non riuscì più a rimanere serio.

 

Quando la locomotiva soffiò per l’ultima volta, le gemelle e Taylor salutarono con gli occhi lucidi i genitori e sparirono lentamente dietro l’orizzonte.

 

«Mi mancheranno tanto, sai» sussurrò Hermione a Draco, ancora uniti in un abbraccio.

«Anche a me… Per fortuna che ho te e lui», disse accarezzando la testa del più piccolo dei loro figli.

 

Hermione sorrise e chiuse gli occhi, sentendo che non avrebbe mai chiesto nient’altro dalla vita se avesse avuto per sempre Draco al suo fianco.

 

 


Oddio, è finita. Finalmente. Sono così felice! (:

 

In qualche modo, sento che questa storia è MIA, mia e basta. Anche se sono perfettamente che i personaggi non sono i miei - a parte la new generation °w° - sono fiera del mio lavoro e di quello che ne è venuto fuori.

 

Rinnovo i ringraziamenti per tutte le aggiunte a seguite, preferiti e da ricordare. Siete tantissimi! E anche se le recensioni sono poche - ma buone - ringrazio anche voi (:

 

Confesso di aver pensato a un finale meno felice, però io sono una fan degli happy ending e quindi ho deciso così, anche perchè credo che i nostri protagonisti se lo meritassero.

Grazie di cuore (:

E grazie a zia Row, per aver allietato le mie notti con i suoi libri (:


   
 
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