Segreti complicati
8° capitolo: Ruoli scambiati.
Mentre
stava camminando verso la scuola, Akane vide Aiko che gesticolava
davanti il
cancello. Cosa aveva tanto da agitarsi quella ragazza? Sembrava quasi
impazzita. Il suo viso, però, aveva lo sguardo di qualcuno
che vuole sentire
pettegolezzi...
-
Si è più fatto vivo il fattorino del ramen che
scappava via ieri? – chiese,
curiosa.
Proprio
come pensava. Aiko aveva voglia di fare qualche chiacchiera senza senso
e
l’avrebbe fatta, in un modo o nell’altro.
-
No, Aiko. Non credo che si farà più vedere, anche
se Nabiki pensa che voglia i
soldi… piuttosto penso che abbia avuto i suoi motivi per
lanciare il ramen.
-
Chissà… E se si fosse spaventato per qualcosa? O
si fosse innamorato di una di
noi tre?
-
Ma se nemmeno ci ha viste! È scappato via prima che potessi
fare qualsiasi
cosa…
-
Uffa, Akane. Con te è sempre difficile scherzare, prendi
tutto così seriamente.
-
Non mi sembrava che scherzassi…
Vide
che Aiko scuoteva la testa. Come al solito non la prendeva sul serio,
credeva
che lei fosse soltanto una ragazzina con l’orgoglio smisurato
che fraintendeva
sempre tutto. Invece non era affatto vero!
-
Secondo te oggi verrà Ranko? – chiese Aiko, non
guardando Akane negli occhi.
-
Credo di sì. Perché non dovrebbe venire?
-
No, niente, chiedevo solo… – disse, cercando di
tenere il tono disinteressato.
Ma, quando incontrò gli occhi scuri dell’altra,
non si frenò più. – Mi aiuti a
scoprire dove abita?
-
Chi?
-
Ranko! Sai, aveva detto che abitava da sola, e vorrei vedere come se la
cava,
sono preoccupata per lei.
-
Sei semplicemente curiosa – disse Akane, avviandosi verso la
classe.
Sentì
che Aiko la seguiva, non dicendo più nulla.
Strano… Quando quella ragazza stava
zitta, c’era sempre qualcosa sotto. Voleva vedere dove
abitava la loro compagna
di classe, e allora? Non era costretta ad accontentarla. Non doveva
fare nulla.
Poteva benissimo tornarsene a casa come ogni giorno, non le interessava
dove
abitava Ranko. Non c’erano pericoli…
Però… E se qualcuno le avesse dato
fastidio? Se le fosse successo qualcosa e lei non c’era? Non
se lo sarebbe mai
perdonato! In più, Aiko non era in grado di seguire Ranko
senza farsi notare,
tanto più che la rossa era un’artista marziale.
-
Sai che non sono in grado da sola – disse quando furono
arrivate davanti alla
classe.
Non
c’era scampo: la ragazza aveva una mente subdola, quando le
interessava
qualcosa – ergo, quando era troppo curiosa. Le ricordava
Nabiki, quando faceva
così…
-
Dai, se riusciamo nell’intento vieni a casa mia e ti do
lezioni di cucina!
E
le metteva davanti a sé delle proposte che la incantavano
proprio nel momento
giusto, così cominciava a provare qualche dubbio e non era
ferma nelle sue
decisioni.
-
Ci divertiremo!
-
Non ho ancora accettato!
-
La dobbiamo seguire appena uscita dall’aula, conto su di te!
– continuò senza
starla ad ascoltare. – E poi, sono preoccupata… Si
dice che Ranko abiti insieme
a un uomo cattivo che le fa pagare un affitto altissimo e la costringe
a
lavorare per lui. Dobbiamo fare qualcosa per lei!
Akane
si irrigidì. Non aveva mai sentito una cosa simile, prima.
Però di solito Aiko
era ben informata su questo… Non poteva lasciare Ranko in
mano a un uomo
simile, se la voce era vera. Non poteva in alcun modo! E poi,
chissà che altro
le avrebbe fatto! Forse era anche un pervertito, che si divertiva con
una
ragazza giovane…
-
Glielo chiederò oggi! Voglio sapere se è davvero
in difficoltà o…
-
Se non l’ha detto a nessuno non credo che lo dirà,
anche perché ha un carattere
molto chiuso.
Akane
guardò per qualche momento Aiko. Aveva ragione. Non poteva
far altro che
seguirla di nascosto, sperando che l’altra capisse le loro
buone intenzioni.
Le
venne in mente il dubbio solo per un istante che, se fosse stato vero,
non
avrebbe potuto fare nulla contro un uomo che era riuscito a piegare una
ragazza
forte come Ranko, ma subito dopo lo cacciò via. Se
si fosse trovata nella situazione, avrebbe pensato al da farsi sul
momento. E
poi, poteva sempre chiamare suo padre: era un artista marziale
anche lui,
l’avrebbe aiutata.
-
Aiko, appena lei uscirà dalla classe vieni da me e vedremo
come fare. Lei è
veloce, non dovrai perdermi di vista! Comunque, poi ti dirò
il resto. Quindi…
-
Potrei passare per piacere?
Akane
si girò e vide l’origine dei loro discorsi davanti
a sé. Aveva lo sguardo
strafottente e un po’ distaccato come sempre, ma adesso che
sapeva la verità
capiva il perché.
-
Certo – rispose Aiko, facendola passare per poi entrare in
classe dopo di lei.
Akane le seguì, mentre pensava al modo per non farsi
scoprire dalla compagna.
-
Mi spieghi perché stiamo camminando con un giornale davanti
alla faccia? – chiese
Akane, e Aiko sentì lo sguardo della ragazza su di
sé mentre cercava di passare
inosservata. Cercava.
-
Sicuramente funziona! Lo so!
-
Dimmi la verità, volevi soltanto imitare i film e i manga,
vero?
-
Come hai fatto a capirlo? – chiese guardandola con un viso
pieno di stupore.
Vide
Akane che si fermava. Forse non era stata questa grande idea farsi
aiutare da
lei. Sapeva che era forte, ma non aveva molto senso
dell’umorismo.
-
Lasciamo stare. Togli quel giornale dalla faccia e cammina normalmente.
-
Ok, allora ci serve un altro piano. Nasconditi e… Fai la
ninja!
-
Sono un artista di arti marziali; se volevi un ninja ti conveniva
chiedere a
qualcun altro.
-
Ah, basta, dai. Se continuiamo a litigare fra noi perderemo di vista
Ranko – disse
Aiko, cercando di convincere l’amica.
Sentiva
che era stufa di seguirla nelle sue idee che, sicuramente, credeva
folli. Ma
non lo erano! Prima
aveva semplicemente suggerito
di travestirsi, ma l’altra le aveva fatto notare che non
avevano abbastanza
tempo. Poi aveva pensato di seguire Ranko saltando per i tetti, Akane
ci
sarebbe riuscita, anche se era un po’ faticoso. Peccato che
per lei lo fosse
ancora di più… E Akane non era in grado di
saltare per due. Infine aveva
proposto di seguirla semplicemente da lontano, la cosa più
ovvia, ma le era
venuta in mente quell’idea dei giornali…
-
Se Ranko non si è ancora accorta di noi è un vero
miracolo! – esclamò Akane.
-
Pessimista.
Akane
piegò il giornale. Si guardò attorno,
incuriosendo Aiko.
-
Che c’è adesso? – chiese. Senza di lei
avrebbe fatto di peggio, ne era sicura…
Era davvero curiosa di sapere dove abitava Ranko. Forse,
però, la bugia che le
aveva detto era stata troppo grande…
-
Non vedo più Rank… Ah, no, eccola!
Akane
alzò il braccio. Stava indicando un bar; il bar.
-
Ce l’hai portata tu, ammettilo – le disse Aiko,
ridacchiando.
-
A me piace molto il gelato che fanno lì…
-
Sì, è buono… Ma non è
questo che ci interessa ora! Quella ragazza è ancora
dentro, e…
Quando
Aiko si accorse che Akane non l’ascoltava, si
zittì. L’altra aveva un piccolo
sorriso sul viso, forse stava ricordando qualcosa di bello. Non avendo
altro da
fare, si guardò attorno. La gente passava indifferente, una
madre con un
bambino, una coppia, un vecchietto che passeggiava…
Lì erano tutti così calmi.
Chissà
che lavoro faceva quella madre, se doveva faticare per portare a casa
qualcosa,
se era brava in cucina – sperava che fosse almeno meglio di
Akane. E chissà se
quel vecchietto avrebbe avuto qualche sorpresa, quel giorno, come una
visita da
parte dei parenti, o se già l’aveva
ricevuta… Ad Aiko piaceva molto
fantasticare su queste cose. Lei stessa si autodefiniva curiosa, anche
se le
malelingue la chiamavano impicciona.
Sorrise,
poi guardò verso il bar. Ranko stava uscendo.
-
Ehi, eccola!
-
Già, ha preso lo stesso gelato che le ho consigliato ieri
– disse Akane,
ridacchiando.
-
Allora avevo ragione!
-
Non ho negato… Ah, vieni con me, non dobbiamo farci vedere!
-
Speriamo di riuscirci…
Akane
guidò Aiko in mezzo alla gente, cercando di passare
inosservata. Se Ranko le
avesse viste, potevano sempre parlare di coincidenza,
ma così il loro piano sarebbe andato in fumo.
-
Hai la minima idea di dove abiti? – chiese ad Aiko.
-
Ho chiesto in giro, ma nessuno lo sa. Ho provato persino ad andare a
vedere nei
registri della scuola, ma non ci sono riuscita…
-
Fortunatamente non ci sei riuscita né ti hanno visto, o
avresti passato i guai!
– la sgridò Akane, anche se sapeva che era una
perdita di energia e tempo. E
lei sviava sempre il discorso…
-
Guarda, sta andando in quel vicolo! – disse Aiko,
indicandolo.
-
Una ragazza non dovrebbe entrare lì da sola. Seguiamola!
Le
intimò di accelerare e entrò nel vicolo, sicura
di trovarsi faccia a faccia con
Ranko, ma… cieco. Un vicolo cieco con semplicemente un
secchione
dell’immondizia e un cane che stava dormendo per terra.
Nient’altro.
-
Perché mi sembra di stare in un film? O in una di quelle
storie lette e
rilette? Quelle in cui i protagonisti seguono la persona, entrano in un
vicolo,
ma non c’è nessuna via d’uscita e la
persona è sparita? – chiese Aiko.
-
Come faccio a risponderti se non lo so nemmeno io? Forse hai visto
male…
-
No, era proprio lei! L’ho vista bene.
Akane
sbuffò. Non credeva che una persona potesse sparire
così. Si avvicinò al
secchione, incurante delle proteste di Aiko, e cominciò a
frugare nella
spazzatura. Spostava immondizia su immondizia, trovandosi davanti
scarti di
cibo, fazzoletti sporchi, buste nere, computer rotti. Si
fermò solamente quando
trovò un pannolino sporco.
-
Cosa hai risolto con questa tua pazzia?
-
Che puzza… - biascicò, togliendosi una buccia di
banana dai capelli. – Ho
semplicemente appurato che Ranko non è qui, a meno che non
sappia cambiare
fattezze…
Sentì
improvvisamente un tonfo mentre Aiko chiedeva:
“Perché?”. Si girò
all’improvviso, guardando in alto. Eppure era sicura di aver
sentito qualcosa…
-
Perché sennò sarebbe diventata un cane per
depistarci. Però dorme troppo beato.
-
Uffa! Sono stanca. Andiamo a casa, domani riproveremo a seguirla.
Akane
non era del tutto sicura di ciò che era successo.
Probabilmente Aiko aveva
visto male, già, probabilmente… E poi, dopo che
le aveva detto quelle cose, non
era preoccupata per lei? Perché Aiko gettava la spugna
così facilmente?
-
Aiko, ma dobbiamo provarci ancora! E se quell’uomo
farà del male a Ranko?
-
Lezioni di cucina! Andiamo a casa…
-
Aiko! Era una bugia, vero? Dimmi la verità!
-
Be’, non so se sia falso… ma non è
nemmeno vero! – disse, per poi fuggire.
Come già detto in grande a inizio capitolo, ma lo ripeto nel caso fosse sfuggito, ho cambiato la seconda parte del 7° capitolo, l'incontro fra Ranma inversione maschile e Akane. Che ne pensate? Sinceramente, credo che sia più stile Takahashi, ma purtroppo ho dovuto levare quel tocco di galanteria... Ah, che peccato! Ma, in fondo, è meglio così. Il 6° capitolo, invece, non l'ho ancora ripreso, ma forse prima o poi cambierò anche quello... Almeno dal punto di vista stilistico. Per ora vi siete goduti questo!
La mia Beta non c'è, se n'è andata in vacanza... Ma ho voluto comunque postare il cpaitolo, anche se, forse, lei non ne sarà molto contenta. Scusami! Il prossimo non lo posterò senza la tua supervisione! (Anche perché già questo sarà pieno di errori... ^^''' Scusate anche voi, lettori!)
Il titolo, "Ruoli scambiati", si riferisce al fatto che nel terzo capitolo era stato Falco Rosso a pedinare Akane, mentre adesso è il contrario. Comunque, forse la spiegazione non serviva... Ma ho voluto darvela comunque, ecco!
Purtroppo, causa mancanza di tempo, non posso rispondere alle recensioni per questo capitolo, ma ringrazio tutti: Tiger Eyes, Riccardo, Laila, Akane25, akane_stars, Sesshomarujunior, mapi_m e GiulyMad94. Ringrazio anche chi solo legge! ^^ Spero di avervi divertito con questi capitoli, ho sudato parecchio per scriverli! XD (Ho caldoooooooooooooo!)
Spero di risentirvi al prossimo capitolo! (Che non so quando posterò, ma ho già qualche idea, quindi non disperate!)