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Autore: Iris of Goodbye    04/07/2010    4 recensioni
"Se c'è una cosa che ho imparato in questi cinque anni lontana da te, è che niente torna come prima. Tutto cambia, ma devo ancora capire se tra me e te questo mutamento è stato positivo o Negativo."
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Traduzione, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Oh, Grazie a tutti per aver letto =) Sono contenta che anche questa storia piaccia. Mancano pochi capitoli e potrò dirle finalmente Tschuss *-*
Anche se un po' mi dispiace xD
Comunque un Grazie speciale va a MakeSomeNoise e memy881 e Raffuz che hanno commentato. You make me sooo happy <3
eccovi il Capitolo, è abbastanza corto lo so, ma non posso spezzertarlo diversamente.=)

Capitolo 2

 

-Bill..Bill- lo chiamò ancora la bruna.
Erano circa dieci minuti che il ragazzo stava fermo sul divano a fissare la Tv. Ma il programma che tanto gli interessava era gia bello che finito.
Il moro si voltò verso di lei -mmh?- domandò
- Stai bene?- chiese apprensiva sedendogli accanto
- Certo, come sempre- rispose atono.
Invece erano cinque anni che Bill non stava bene. Non stava bene da quando lei se n'era andata.
Così senza un motivo, una mattina di Aprile. Il letto vuoto senza Amy ed un semplice Biglietto di addio.
Lily lo osservò a lungo, perso ancora tra i suoi pensieri.
Cantava svogliatamente, ai concerti non saltellava più qui e li, e addirittura aveva smesso di battibeccare con Tom.
Se ne stava semplicemente in disparte svolgendo il suo lavoro a macchinetta.
Dov'era finito il vero Bill Kaulitz? Dov'era la Rockstar sempre sorridente che tutti amavano?.
Nessuno sapeva più rispondere.
- Bill..- cercò di portarlo alla realtà la mora.
Aveva cercato di stargli vicino, tirandolo su di morale, ma tutto era inutile.
Lei stessa era stupita del comportamento della sua migliore amica. La sentiva quando capitava, e non aveva mai smesso di implorarla a tornare. Ma tutte le
sacrosante volte si sentiva un flebile "no" di risposta.
- Ehi che ne dici se parliamo un po' ti va?-
- Non c'è nulla di cui parlare- rispose mogio alzando gli occhi verso i suoi.
Quegli occhi che adesso apparivano così neri e cupi le facevano sentire un macignio sullo stomaco.
Sospirò raccogliendo dei fogli che distrattamente aveva fatto cadere per terra. Sopra di essi vi era un semplice testo di canzone ripetutto migliaia di volte.
La conosceva bene quella canzone, la conoscevano tutti.
- Love is dead..- mormorò ad alta voce.
Il vocalist sembrò uscire dalla sua improvvisa ipnosi guardandola. La cantava dovunque quella canzone, nel letto, la sera, nella doccia, e persino quando lo
costringevano ad andare a fare la spesa. Perchè per lui quelle parole ora più che mai avevano un senso. Noi moriamo quando l'amore è morto.
- Lo so che stai male. Ti si legge in faccia- esordì Lily strattonandogli un braccio - Ma diamine Bill reagisci! Hai tutta una vita davanti, e sono sicura
che Amylee ha i suoi buoni motivi per essere andata via!-
Il moro portò le mani a coprire le orecchie come se qualcosa stesse cercando di perforargli i timpani - non dire il suo nome- sussurrò roco.
La ragazza lo guardò, con un enorme groppo alla gola, se Bill stava male automaticamente anche Tom era triste e lei nonostante tutti gli sforzi non riusciva
a tirarli via da quella spiacevole situazione.
Abbracciò l'esile figura del ragazzo che si rannicchiò prontamente al suo petto.
-Ci sono io con te Bill..Ci sono io al tuo fianco- gli accarezzò i capelli osservando il pavimento che si bagnava sotto le sue lacrime.
Perchè lui non aveva paura di mostrare i suoi veri sentimenti
perchè lui non li sapeva nascondere, e piangeva. Piangeva quando stava male quando era estremamente felice,Piangeva quando era arrabbiato.
- Grazie- sussurrò lui ripresosi dal suo crollo emotivo.
Un piccolo sorriso si aprì sulle labbra della Bruna.
Doveva capirci anche lei qualcosa, perchè come Bill, in questi cinque anni si era riempita di domande.
Se era andata via senza dire nulla a nessuno aveva qualcosa da nascondere. Se quel pomeriggio avesse approfondito il discorso con lei probabilmente avrebbe
capito che cosa non andava. Conosceva i sentimenti dell'amica e sapeva che le cose con Bill andavano a gonfie vele.
Si dicevano tutto loro. O forse era quello che pensava lei.
-Devo andare..- disse all'improvviso alzandosi.
Il cantante la osservo stranito senza proferir parola, convinto che la Bruna avesse continuato di li a poco il discorso.
- dopodomani partite per parigi giusto?- domandò.
Bill annuì, mentre il suo cuore continuava ad accellerare di battiti
- Ci vediamo li allora- gli baciò la fronte, sparendo velocemente dalla sua vista proprio come aveva fatto Amylee.
Lily salì al piano di sopra, intralciando per sua sfortuna il cammino di Tom
- Ehi, dove vai così di fretta?- domandò il ragazzo osservandola mentre riempiva con un po' di roba la sua valigia
- A Parigi- rispose lei continuando il suo lavoro
- Ma dobbiamo partire dopodomani amore..-
- No. Io vado prima- si avvicinò al moro - non ce la faccio più a vederlo così Tom, a vedervi così.
Sono cinque anni che provo ad aggiustare tutto e non ci sono riuscita, dunque prenderò un fottutissimo aereo per la Francia e
andrò a parlare con Amylee che lo voglia o no.- gli prese il volto tra le mani costringendolo a puntare gli occhi nei suoi.
Li aveva sempre amati. Quelle pagliuzze dorate riuscivano a farla sciogliere in pochissimo tempo - Ti amo- sussurrò unendo le sue labbra a quelle soffici del
ragazzo.
- anche io- rispose - sta attenta- le schioccò un altrò bacio leggero prima di scendere in salotto dove suo fratello era ancora immobile a guardare la Tv.
- Ehi..- lo salutò con un timido sorriso sulle labbra.
Bill gli fece cenno con la testa spostandosi di lato per farlo sedere.
- Bill..- Tom lo chiamò ormai sull'orlo di una crisi - Per favore non tenere fuori anche me. Sono tuo fratello! Sangue del tuo sangue! non sai quanto mi fa male
vederti cosi!- la voce gli tremò e dovette farsi forza per evitare di piangere
- Tomi..- sussurrò il moro osservandolo. Lo aveva visto poche volte così.
Aprì le sue esili braccia stringendole poi attorno al corpo del ragazzo di fianco a lui, così strette che pensò quasi di farlo male.
Il chitarrista rimase per un attimo interdetto, certo si volevano bene, ma erano rare le volte che si scambiavano "effusioni".
-Ti voglio bene- ammisero all'unisono sorridendo.
Loro si facevano forza a vicenda, se erano insieme il resto non contava.

  
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