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Autore: crystaldreams    06/07/2010    1 recensioni
Cosa succederebbe se Edward, durante il suo soggiorno a Central City, vivesse un'avventura un pò diversa dalle altre, diciamo surreale e assolutamente fantasiosa? Bè vediamolo insieme ;)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Nuovo personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Winry Rockbell
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: come prima cosa vorrei ringraziare che sta leggendo questa ff, spero che anche i prossimi capitoli vi piacciano. Vi prometto che non sarà una storia troppo lunga, anche perché non vorrei annoiarvi e cercherò di migliorare la storia e anche il profilo del personaggio di Al, anche se mi dispiace dire che in questo capitolo sarà poco presente. Ora vabbè si comincia con la lettura ;)

 

 

“Benvenuto nel tuo sogno”. Queste parole riecheggiavano nella testa di Ed. Era, se è possibile, ancora più confuso di prima, in quell’ora che era stato a conversare con Al.

-Bè probabilmente hai ragione sto sognando – diceva alzandosi, con un’apparente calma, abbandonando tutta la preoccupazione di prima. Effettivamente quella frase, pronunciata da quell’essere, dava una spiegazione logica allo strano posto dove si trovava Ed. Perché non c’era

nulla di assolutamente normale o di ordinario in quello che vedeva davanti ai suoi occhi. Prima, appena s’era alzato, ancora un po’ stordito dal sonno, non aveva messo a fuoco il paesaggio, che lo circondava. È vero c’era un ruscello, è vero era un bosco. Ma era un bosco strano. C’erano strani alberi, altissimi, così alti che non si riusciva a vedere il cielo, ma allo stesso tempo, nonostante fossero totalmente coperti, c’era una luce soffusa, bianca, come quella dei raggi lunari, che dava un aspetto più confortevole al posto.

- Che c’è? Non ti piace questo posto?- diceva sempre la figura con una voce dolce, dolce come il miele- Eppure è proprio tuo.- continuava, seduta su quel solito masso, raggomitolata sulle ginocchia, sulle quali si posava delicatamente la testa-

-  Che cosa? Che vuol dire che è proprio mio?- Ed continuava a guardare. Gli alberi non erano l’unico mistero, c’erano degli animali, che non aveva mai visto, che erano allo stesso tempo mostruosi, ma anche belli. Piccole lucette bianche, s’intensificavano là dove predominava l’oscurità. L’acqua di quel ruscello, brillava. Ed più guardava il posto, più non riusciva a capire come un posto del genere potesse essere suo e soprattutto non riusciva a capire, cosa diamine significasse quella frase, detta così.

- Non ricordo se prima d’addormentarmi, ho bevuto qualcosa… Vediamo….Mhmm…non mi sembra- cercava di concentrarsi- Uff non mi ricordo >_< vabbè pazienza.- Poi voltandosi di scatto verso la figura- Adesso mi vuoi dire che co – abbassando gradualmente il tono della voce- significa quello che hai detto- dicendo quest’ultima parte quasi come un bisbiglio. Era rimasto abbagliato, perché per la prima volta s’era degnato di guardare chi gli stava parlando-

-hihi- ridacchiava sempre in modo dolce, quasi incantevole- Che ti succede? Ti sorprende così tanto questo mondo?- era una ragazza a parlargli, dai lineamenti dolci quanto la sua voce, occhi color nocciola, capelli di un castano quasi biondo, piccolina di statura, ma assolutamente magra e coperta da  una gonna lunga fino alla caviglia e di colori che prendevano tutte le tonalità del rosso in modo graduale e poi da una strana maglia aderente che le scopriva le spalle e la pancia. – Comunque, se tanto lo vuoi sapere, ora ti spiegherò tutto- non appena finita la frase, scese dal masso saltando e posandosi a terra. Ferma lì, comincio a parlare- Ebbene quello che io intendo, dicendo “questo è tuo” è che il sogno si genera, in base a quelli che sono i tuoi desideri, le tue paure, le tue incertezze, le tue arroganze, la tua stupidità, il tuo imbarazzo. In pratica questo sogno ti rappresenta. Ogni cosa che ti circonda, ogni essere che ti ritrovi, è una piccola parte di te. – continuava, indicando i piccoli animaletti, che di tanto in tanto uscivano dall’oscurità, prese da terra uno di essi e glielo mostrò da lontano. Ed era incantato, cercava d’osservare quella creatura, così strana, così assolutamente affascinante, che lo incitava a prenderlo, a toccarlo. Ma prima ancora che vi potesse poggiare un dito sopra, quella figura così delicata, così dolce, schiaccio nel palmo della mano, quella creaturina così innocente. Gli occhi sbalorditi di Edward non lasciavano trasmettere che stupore e anche inquietudine. – Perché hai fatto una cosa del genere?-

- Aspetta- diceva lei, adesso con una voce spaventa e con le lacrime agli occhi- non m’aggredire, io non volevo farle del male….ti prego…perdonami- e singhiozzava, riempiendo la palude di un triste lamento.-

-No, aspetta…non fare così…non volevo aggredirti…però- Ed era imbarazzato. Pensava che il gesto compiuto dalla ragazza, fosse stato fatto per cattiveria, ormai lui in quel periodo era abituato solo a vedere cattiveria e terrore. – Non piangere…ma almeno spiegami perché…perché l’hai fatto?- chinandosi verso di lei e non riuscendo a nascondere però un briciolo di rabbia nelle sue parole. Per quanto sapesse che non l’aveva fatto apposta, gli bruciava che avesse dovuto comunque uccidere una creatura innocente.-

-Guarda…- indicava con una mano da una parte e con l’altra si copriva la faccia, ancora piangendo.-

Ed guardò nel punto che gli era stato indicato e da quella parte, si andò a formare una polverina e da essa vi riuscì di nuovo un animaletto identico a quello che era stato da poco cancellato.

-Vuoi dirmi che lui…è…quell’animale…che hai ucciso?- continuando ad osservarlo stupito, meravigliato, era la prima volta che aveva visto una cosa del genere- non è forse così?-

-sì – annuendo anche con la testa, con la voce rotta dai singhiozzi- volevo mostrarti che tutto quello che vedi è fatto secondo quello che vorresti o che non vorresti te.- adesso scoprendosi il volto e lasciando andare la mano lungo il fianco.-

- Sai, non riesco a capire che cosa significa veramente questo fatto con il mio essere- impassibile continuava fissarla.- Forse ho bisogno che tu mi dia una spiegazione meno pratica e più teorica- fissandola di sbieco.

Asciugandosi le ultime lacrime, che le rigavano il volto, disse- No..non credo che ti serva più alcuna spiegazione, né teorica né pratica, a questo punto dovrai solo fare conoscenza ed esperienza di questo sogno. – s’avvicinò ad Ed e gli prese la mano, con molta tranquillità, come se in realtà avesse preso la mano di un vecchio amico.-

-Heyyy – diceva Ed imbarazzatissimo e togliendo la mano da quella della ragazza- che stai facendo? X///( -

La ragazza si fermò e lo guardò perplessa.- Perché? Perché reagisci così Ed?- la sua voce era pacata, ma ancora dolce- Infondo, io e te, ci conosciamo da tantissimo tempo, da quando eri piccolino.- guardandolo in modo malizioso- Io so tutto di te. Davvero.-

Titubante e preoccupato Edward si trovava senza parole, non sapeva che dire….

Che cosa significa?- guardandola arrabbiato- Che vuol dire che sai tutto di me ? Vuoi dire che ci facevi rintracciare da qualcuno? Che ci spiavi?- alzando sempre di più la voce-

-Calmati- ridacchiando in modo troppo tranquillo, per far sì che si ci si potesse davvero fidare delle sue parole- L’hai detto anche tu, questo è un sogno. Come potrebbe una persona umana entrare in un sogno?-

-Perché io e te, a tuo parere, che cosa siamo?- diceva stizzito, continuandolo ad osservarla.-

- ihihi- questa risata per quanto dolce, cominciava a diventare antipatica ad Edward, che si sentiva preso in giro e non riusciva ad ottenere le risposte.- Bè forse ti ho sopravvalutato. Avrei dovuto aspettare un po’ più di tempo, prima di condurti a conoscere affondo il tuo essere.-

-Che cosa??? Dico stai scherzando? Ti faccio una domanda e tu mi rispondi con una cosa che non c’entra niente e spingendomi a fare altre domande….assurdo- diceva arrabbiato, ma in realtà sempre più attratto dalla curiosità di sapere effettivamente di che cosa si stesse parlando.-

- Okay…- l’atteggiamento tranquillo della ragazza lasciò lo spazio ad uno sguardo serio e pieno di saggezza- Tu puoi entrare nel tuo sogno, perché tu sei creatore del tuo sogno, ma un altro essere umano, come il tuo adorato fratellino o chiunque altro non potrebbe. Capisci adesso? Solamente pochi possono farlo. E in ogni sogno c’è sempre, diciamo così, una guida?- scandiva bene ogni vocabolo, ogni parola in modo dettagliato. Poi allontanandosi di poco da lui, si fermò e cominciò a dire- Io sono la tua guida. È il momento che cominci a conoscere il mondo che ti circonda, che cominci ad ampliare il tuo sapere, a capire finalmente cosa vuoi e cosa non vuoi.-

-Cosa vorresti dire con queste parole?-

-Che non sempre le persone sanno quello che vogliono. Lo sai- cominciando a camminargli attorno, ad una leggera distanza- l’uomo è dominato da due parti fondamentalmente, che gestiscono tutto il nostro essere. Queste sono: la razionalità e l’irrazionalità. Diciamo che la maggior parte delle volte che facciamo un qualcosa è voluto dalla nostra parte irrazionale, ma proprio nel momento in cui stiamo per compiere il gesto più folle e assoluto, la nostra parte razionale subentra e ci ferma.

-Davvero? Sei sicura di quello che dici?- la guardava male Edward non convinto dalle sue parole.- A me sembra che quando la gente si spinge a compiere atti mortali, come uccisioni, suicidi e quant’altro, non ci sia una parte razionale che li domini. O sbaglio?-

- Povero Edward hai bisogno di molte delucidazioni. – guardandolo con occhi dolci- Vieni caro e ti mostrerò un mondo tutto nuovo per te, dove potrai apprendere molti più segreti- andò verso di lui, prese la rincorsa e lo fissò dritto negli occhi, avvicinando sempre più la testa a quella di Ed- Ricordati che tutto quello che ti succederà, t’aiuterà. Non pensare che ci siano tuoi nemici qua dentro, impara, senti, ascolta, vivi. Ti prego vivi- e piangendo continuava ad osservarlo.

  
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