Crossover
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Autore: Feel Good Inc    17/07/2010    2 recensioni
Raccolta multifandom di one-shot (non necessariamente romantiche) basate sui prompt dei 15 hugs.
Capitolo 1: Harry Potter | Harry ~ Hermione | « Hermione, ti sto implorando. »
Capitolo 2: Death Note | L ~ Misa | « Misa-Misa si annoia, Ryuuzaki-san. »
Capitolo 3: Kingdom Hearts | Sora ~ Naminè | « Cosa posso fare per essere sicuro che riuscirò a ricordarti, un giorno? »
Capitolo 4: Alice in Wonderland | Hatter ~ Alice | « Non vado matta per i cappelli. »
Capitolo 5: Un ponte per Terabithia | Jess ~ Leslie | « Quella corda è vecchia, non c’è da fidarsi. »
Capitolo 6: Harry Potter | Sirius ~ Remus | « Non è divertente, Sirius. È una cosa mostruosa. Io sono una cosa mostruosa. »
Capitolo 7: Card Captor Sakura | Shaoran ~ Sakura | « Ma Sakura, immagino che tu sappia come preparare un po’ di cioccolato… »
Capitolo 8: Death Note | L ~ Near | « È una reazione naturale, non c’è motivo di vergognarsene. »
Capitolo 9: Kingdom Hearts | Riku ~ Sora | « Non so perché ma non prevedo nulla di buono. »
Capitolo 10: Pokémon | Drew ~ Vera | « Non posso trovarmi davvero in questo pasticcio con te. »
Capitolo 11: Kuroshitsuji | Sebastian ~ Ciel | « Zia Anne, tu sai chi è quel ragazzo? »
Capitolo 12: Cronache del Mondo Emerso | Sennar ~ Nihal | « Ora ci sono qui io. È tutto finito. »
Capitolo 13: Kingdom Hearts | Axel ~ Roxas | « Come sarebbe a dire, ‘perché’?! Perché siamo amici, no? »
Capitolo 14: Pokémon | Ash ~ Misty | « Spera solo di arrivare vivo a domani mattina, Ketchum. »
Capitolo 15: Death Note | Watari ~ L | « Io non ho niente dentro. Eppure fa male. Perché? »
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Udite-udite, gente! Non so come, ma sto aggiornando dopo un solo giorno! xD Ah, beh, connessione e famiglia permettono e io ne approfitto.

Passiamo alle Cronache del Mondo Emerso <3 Non sono sicura che sia un capitolo ben riuscito, ma sono gli effetti della scrittura in preda all’insonnia xP

Tutte le frasi pronunciate dai personaggi – anche interiormente – appartengono al primo libro della trilogia (Nihal della Terra del Vento). Tutto il resto è il risultato dei miei viaggi mentali sull’adorabilissimo Sennar adolescente.

 

Elos: Nuuu, dai, che brutto, ti hanno già detto praticamente il peggio ç__ç Però coraggio, ti assicuro io che il finale ci sta tutto; è triste ma incompleto, per cui in un certo senso ti lascia sperare. Difatti in Kuroshitsuji II Alt, non voglio farti spoiler anch’io! xD Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto nonostante le libertà grafiche ^^’ Purtroppo quella è una cosa di cui non riesco a fare a meno. Immagino dipenda dai temi della storia; a volte sono superfissata con l’impaginazione perfetta, altre volte me ne esco con cose come l’ultima shot, perché se una storia trascende nel nonsense anche la grafica fa la sua parte ^^ Grazie ancora per i complimenti, come sempre!

Fede_Wanderer: ç__ç Io con Ciel ho un rapporto di amore/odio, però ti confesso che spesso mi fa una tenerezza infinita. Come nell’ultimo episodio, appunto. E ti sono veramente, veramente, veramente grata per quel che mi hai detto. Averti fatta piangere per lui è una cosa che non mi sarei mai aspettata, e non ci sono abbastanza parole per ringraziarti delle tue. <3 Per quanto riguarda Kuroshitsuji II, beh, io ho visto i primi due episodi, ma non sono sicura che continuerò a seguirlo: anche se Sebastian e tutti gli altri (eh già, hai capito bene ^^) sono presentissimi, i nuovi personaggi sono decisamente odiosi è__é (a tale proposito, no, l’unica cosa della shot che si ricollega un po’ alla nuova serie è la frase “Ora potete dormire”; il resto è un altro mio viaggio mentale u///ù) Grazie ancora, Fede, davvero. Spero tanto di riuscire a sentirti al più presto. <3

Akachi: Ma grazie *-* Davvero anche tu ti eri spoilerata il finale? Ma no xD Uffa, ci siamo cascate tutte allora!! Ti ringrazio davvero tanto per i complimenti, spero che la raccolta continui a piacerti ^^ Un bacio!

Dany92: Awww *__* Guarderai Kuroshitsuji? Kyah, spero tanto che ti piaccia! Sissì, Sebastian-san è così affascinante, come darti torto? *megasospiro* Sono felicissima che tu abbia letto comunque il capitolo, e che ti sia piaciuto; se sono riuscita ad incuriosirti anche con un fandom che non conoscevi non posso che esserne felice *__* Grazie infinite, ancora e ancora!

 

Ringrazio come sempre tutti i lettori di questa bislacca raccolta. Uno ad uno. God bless you. <3

Buona lettura a tutti!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un velo di fumo

 

 

 

 

 

Fandom: Cronache del Mondo Emerso

Personaggi: Sennar, Nihal

Genere: Romantico, Introspettivo

Rating: Verde

Ambientazione: Durante la notte precedente all’iniziazione di Sennar alla magia

Prompt: #6. Sleeping (Dormendo)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da quando la ragazzina dai capelli blu era comparsa sulla sua strada, per Sennar non c’era più stato un attimo di tregua.

Beh, d’accordo, forse non era andata proprio così. In fin dei conti non era stata lei a pararsi sulla strada di lui. Semmai il contrario; era stato lui a recarsi a Salazar per sfidare quella curiosa bambina con le orecchie a punta che tutti dicevano tanto invincibile nel duello. Era stato lui a voler conoscere lei e a volerle dimostrare che non si dovrebbe mai combattere, specie se per gioco. Era stato lui a batterla e a guadagnarsi il suo eterno rancore.

Nulla di cui stupirsi che poi se la fosse ritrovata sulla porta della casa di Soana, con la richiesta di imparare la magia e il tacito intento di usarla per vendicarsi di lui.

Ma non era questo il punto.

Da quando aveva incontrato Nihal, da quando vivevano insieme con la maga al limitare della foresta, Sennar era rimasto travolto dagli avvenimenti. Prima di lei c’era stato lo studio lo studio lo studio lo studio. Nulla contava se non imparare e migliorare; Soana era una maestra esigente – una brava donna, senza dubbio, ma in primo luogo una maestra esigente. Lui non aveva avuto molte occasioni di vivere qualcosa che non fosse la preparazione teorica e pratica alle arti magiche, in quei primi sette anni trascorsi con lei, a dimenticare la vita sui campi di battaglia e a cercare di imparare a costruire una strada per la pace.

Ma poi era arrivata Nihal. E per Sennar non c’era più stato un attimo di tregua.

Tanto per cominciare, le giornate in casa di Soana erano diventate molto più chiassose. Se prima la maga sedeva a leggere in silenzio mentre lui si esercitava o studiava, adesso erano entrambi costretti a guardarsi dall’ultimo disastro involontario provocato da Nihal; se prima Sennar poteva contare sulla totale solitudine durante un incantesimo particolarmente complicato, adesso il più delle volte si scopriva spiato dalla ragazzina, che puntualmente – una volta smascherata – faceva schizzare il naso all’insù e se ne andava via con aria di saccente sufficienza, come se fosse capitata lì nei pressi per puro caso e non fosse semplicemente curiosa da morire.

E poi c’erano state le prime notti. Sennar pensava di essere piuttosto bravo a far finta di niente, ma aveva capito benissimo che Nihal era imbarazzata all’idea di dividere la stanza con lui, e che si ostinava a mangiarselo a furia di rispostacce soltanto per non dargli a vedere la sua parte più timida e femminile. Anche questo era un problema che non c’era mai stato, prima – non si era mai dovuto preoccupare di mettere qualcuno a proprio agio, perché Soana a volte era tanto fredda e distante che in un certo senso era quasi come se vivessero lontanissimi. Nihal era tutta un’altra cosa; era fragile. E lo camuffava in tutti i modi.

Proprio come quella sera, quando lui era andato a cercarla nella foresta per tranquillizzarla, e lei lo aveva prima preso a pugni e poi era scoppiata a piangere tra le sue braccia.

 

 

« Stanotte sto qui con te, così potrai dormire tranquilla. Ma domattina me ne vado: devi o non devi sostenere una prova? »

 

 

E oggi, a distanza di due anni, le cose erano ulteriormente cambiate.

Disteso nella penombra del pavimento, Sennar guardava la ragazzina addormentata nel letto, avvolta nella sua coperta, e rimuginava senza sosta.

Erano diventati amici. Grandi, grandissimi amici. Eppure c’era ancora una sorta di barriera tra di loro, un velo di fumo che lui non riusciva ad oltrepassare in alcun modo, e che era costituito dagli incubi di Nihal.

Avrebbe tanto voluto capire cosa le stesse succedendo.

Fin dalla prima volta, quando lei era entrata nel cuore della notte in camera sua – dopo che Soana si era risolta a dividerli – stritolandosi le mani e supplicandolo di lasciarla dormire con lui, si era detto che qualcosa non andava. Nihal non ammetteva facilmente di avere paura. Lei le affrontava, le sue paure, o comunque quando non ci riusciva si limitava a sopprimerle dentro di sé perché non le vedesse nessuno. C’era qualcosa di strano in quella dimostrazione inedita di bisogno, in quella richiesta di aiuto. Gli aveva detto che aveva avuto « un incubo », e lui non aveva chiesto nulla di più. Soltanto, l’aveva fatta stendere nel suo letto e l’aveva guardata assopirsi, senza capire.

A quell’episodio ne erano seguiti altri, invariabilmente; ogni volta Nihal cercava di resistere fino alla fine, ma poi, imbarazzata, il visetto chino e le guance rosse, bussava alla sua porta e quando lui le apriva si lanciava tra le sue lenzuola sfatte. Mai una volta che gli avesse raccontato la natura di quegli incubi. Mai.

A diciassette anni, Sennar era – perché mancavano solo poche ore ormai – a tutti gli effetti un mago, era bravissimo a leggere gli animi delle persone e sapeva anche come era più giusto confortarle e aiutarle. Eppure, ancora si struggeva perché non riusciva a capire fino in fondo la sua migliore amica.

Si alzò cautamente dal pavimento, senza un rumore. Nihal dormiva di un sonno agitato. Si chiese in quale misura potesse dipendere dalla sua recente cotta adolescenziale per Fen, o dalle parole che lui stesso le aveva rivolto in proposito – lascialo perdere, lui ama Soana, lascialo perdere se non vuoi soffrire. Quanto dipendeva invece dai suoi fantasmi?

Neanche avesse avuto modo di sentire i suoi pensieri, la ragazza iniziò ad agitarsi. Mormorò addirittura qualcosa nel sonno, un miagolio di lamento, un suono così innaturale da parte sua che Sennar si spaventò.

Rimase a fissarla, improvvisamente triste. Come poteva aiutarla? Come poteva riuscire a liberare la sua anima dai demoni, se lei si chiudeva così – se non vedeva che lui era lì per lei, con le mani tese ad aspettare di poterle dare di nuovo l’abbraccio che li aveva uniti nella foresta?

 

 

« Sennar, posso farti una domanda? »

« Dimmi. »

« Sei mai stato innamorato? »

 

 

Nihal si agitò un po’ di più. A sorpresa, le lacrime le solcarono il viso, ma lei non si svegliò. Sennar non sapeva davvero che fare. Disperato, si distese al suo fianco e la circondò con le braccia.

Su, su, non piangere. Ora ci sono qui io. È tutto finito.

E miracolosamente, dopo qualche lunghissimo istante, fu tutto come allora. Le membra di Nihal si rilassarono, il suo corpo scosso dai singhiozzi si premette un po’ di più contro il suo, e Sennar ebbe ancora una volta la conferma che avrebbe voluto fare qualsiasi cosa, qualsiasi cosa, per comprendere e cancellare per sempre quel dolore.

Le accarezzò i capelli, sfiorando la punta di un lungo orecchio. Gli sembrò che la ragazza sorridesse nel buio, pacificata. Allora sorrise anche lui.

Forse c’era ancora un velo di fumo tra di loro, ma prima o poi avrebbe trovato il modo di disperderlo nel vento e di vederla sorridere ancora.

 

 

« Beh… Credo di sì. »

 

 

Da quando la ragazzina dai capelli blu era comparsa sulla sua strada, per Sennar il mondo era del colore viola degli occhi di lei.

   
 
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