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Autore: ignorance    25/07/2010    5 recensioni
« Vedi che il mio sostegno morale è fondamentale? »
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Commenti dell'autrice: Eccomi tornata! Mi sono assentata per un po', l'ispirazione era veleggiata altrove °A°" Io ogni caso mi son cimentata per la prima volta in qualcosa di più lunghetto, anche se vi avverto di non aspettarvi niente Son tre capitoli scarsi, anche se credo dividerò l'ultimo, già corto di per sè, in due pezzi ò__o Chiunque mi abbia seguito, sa che sono particolarmente incline alle cose corte °A°" In ogni caso, non ha molto senso già di per sè, anche se spero che mi circonderete amorevolmente di recensioni colme d'insulti, che gradirò in ogni caso. Oh, mi ero quasi dimenticata! *si sbatte una mano sulla fronte* Questa è un AU ♥
Credits: Ahimè, i personaggi non mi appartengono, ma la cara donnah la cui mente geniale li ha creati accosentirà certo a prestarmeli, non vorrei che facessero la polvere!


Sono assai addolorata di dovervi appioppare questo onere gravoso e alquanto scomodo, mie care. Sennonchè orribile, oltretutto. Devo proprio dedicare questo capitolo a tutti coloro che mi hanno seguito finora. Non faccio i nomi solo per non rischiare di dimenticare qualcuno, ma sappiate che per anche una sola recensione che abbiate fatto ad una delle mie storie, mi ricordo di voi come se vi conoscessi ♥ Una piccola immensa dedica specialmente a Lupin_love, in questo capitolo, per farle capire che le sue recensioni mi sono davvero arrivate al cuore. Grazie! Grazie a tutti, perchè riempite le mie giornate! ♥

***

Remus John Lupin, licantropo disoccupato. Fallito. Ibrido fallito, fottutamente inutile e sprecato.
Remus si spiaccica una mano sulla faccia e si alza, trascinandosi in cucina con aria funerea. Non centra il fatto che ha appena ricevuto un altro rifiuto per un dignitoso posto di lavoro, e forse non centra nemmeno con il fatto che ha perso una pantofola e non ha voglia di cercarla.
Rovista nella dispensa, scovando una misericordiosa merendina che scarta velocemente e si ficca in bocca;
senza nemmeno masticare la inghiotte e sorride amaramente.
Ibrido fallito, fottutamente inutile, sprecato e patetico.
Un essere, in poche parole, che mangia Flauti stantii senza masticarli, non ha voglia di andare al supermercato, non trova più la pantofola destra ed è costretto a mettersi calzini spaiati per la sua disastrosa attitudine a fare il bucato una volta ogni due mesi.
Lancia uno sguardo rassegnato ai suoi calzini, uno rosso e uno viola -che se non facessero già a pugni tra loro, farebbero a pugni anche con il colore della moquette lisa- e sospira, veleggiando nuovamente verso la poltrona.
Non appena il sedere trova conforto sulle molle cigolanti di quella che ormai è la sua postazione fissa, suonano al campanello.
« È aperto! » grida, mollando la testa sul bracciolo della poltrona e socchiudendo gli occhi. Spera che sia il lattaio.
“Il latte è quasi finito” borbotta tra sè.
« Oh Remuuuuuus! »
“No. Non lui, ti prego” pensa Remus, serrando gli occhi come se ne dipendesse della sua stessa vita.
« Heilà, vecchia baldracca » un sorriso spavaldo capeggia sui toni soavi del suo compagno d’avventure, al momento catalogato sotto la negligente etichetta di “ospite indesiderato”, ne è sicuro. Ma non vuole averne la conferma aprendo gli occhi. Si arrenderebbe solo all’evidenza che non è solo un brutto, bruttissimo sogno.
« Pads, non vedi? Sto dormendo » borbotta flebilmente, con un vago sorriso acido.
Socchiude gli occhi, ma è costretto a spalancarli giusto il tempo di dire “Cos-?”
Un pacco di lattine di birra, ne è sicuro dalla sagoma delineatasi sul suo sterno, gli sono state schiaffate direttamente nello stomaco, facendolo boccheggiare.
Ed eccolo lì, il sorriso spavaldo e così orribilmente comprensivo.
« Non sei tra noi, eh? Sospettavo che ci fosse qualche problema con la tua psiche. » gli comunica Sirius indolente, picchiettandosi una tempia con l’indice e tirandogli un ceffone sul braccio con l’altra mano.
Remus alza gli occhi al cielo, come se ci fosse bisogno di farlo.
« Beh, son venuto per tirarti su il morale »
Un borbottio stizzito, paragonabile al ronzio di uno sciame di vespe, sfugge dalle labbra serrate di Remus.
« Quale morale, scusa? Al momento ho la varietà d’emozioni di una Pluffa –con l’unica differenza che non sono rosso e non vengo sbattuto di qua e di là da dei gorilla in divisa. » blatera, con uno sguardo torvo alla sua pantofola sinistra « e poi non sei certo tu che mi solleverai il morale » soggiunge, cercando di incendiarsi la pantofola con la sola forza della mente.
Sirius fa un sorrisino, che sa molto, troppo, di pietà.
« Povero » e gli artiglia il maglione tirandolo in piedi « piccolo » e gli schiaffa le lattine in mano « Remie! » e lo sospinge verso la cucina, dove lo fa accomodare su una sedia.
Estrae due lattine di birra e traffica un po’ con l’apertura. Quando riesce ad aprirle, ne sospinge una verso Remus, che la ingolla in un sol sorso senza batter ciglio, lanciando all’amico sguardi torbidi.
Dopo la quinta lattina, il sorriso ebete che si allarga inclemente sul volto di Remus J. Lupin è assolutamente estatico e privo di qualsivoglia inibizione.
« Adesso sembri davvero una Pluffa » fa Sirius, arricciando il naso, e accenna un’occhiata alle sue guance, su cui due bei pallini rosso pomodoro spiccano allegramente « Vedi che il mio sostegno morale è fondamentale? »
« Come no » bofonchia Remus, incerto « l’unica cosa che -hic!- mi servi-hic!-va era un po’ di -hic- birra! »
Sirius scuote appena la testa, sbuffando divertito, e corre a sorreggerlo proprio mentre sta per collassare a terra. Si fa passare un suo braccio intorno alle spalle e lo trascina in camera sua, borbottando.
« Certo che lo reggi proprio male, l’alcol, amico » ma con una punta di divertimento per nulla trascurabile.
Lo getta senza tante storie sulle coperte, e le molle cigolano in modo preoccupante.
Remus ridacchia senza posa, rotolandosi sulle coperte come un bambino troppo cresciuto. Le mani vagano sulle pieghe delle coperte, i piedi si agitano sul ciglio del letto.
Sirius si erge in tutta la sua altezza -e in tutta la sua magnificenza, se ci si sofferma sui suoi vaghi pensieri- e sorride fieramente.
« Bene! » esclama, come se qualcuno lo potesse sentire, battendo le mani. « Bene! » ripete voltando le spalle alla scena pietosa che Remus gli sta offrendo, per evitare di filmarlo e mettere il tutto su Youtube « Credo che il mio lavoro sia finito! »
Potrebbe persino mettersi a canticchiare dalla soddisfazione, e il motivetto Yo-Oh, Yo-Oh! che gli vaga per la testa non aiuta, ma decide di cedere agli istinti fuori da lì.
Varca la soglia della porta, voltandosi per socchiuderla come solo una brava mamma sa fare –trattenendosi però dal mandare eventuali bacini- quando un singulto lo raggiunge.
« Siri-hic!-us! »
Si volta.
Remus barcolla verso di lui, le mani tese, e gli artiglia il dolcevita –appena comprato, ARGH-
« Pads » gli fa, spingendosi indietro e sobbalzando sul letto insieme a lui. Ha una faccia terribilmente seria, per uno che si è appena ubriacato « Voglio essere scopato »
Sirius boccheggia, passandosi una mano fra i capelli. “E allora?” vorrebbe dire.
« Da te. » Remus sogghigna, o forse è solo un allucinazione dovuta alla birra.
« Remie » tenta Sirius con un tono che vorrebbe suonare ragionevole « Sei ubriaco » Come se questa fosse una spiegazione solida.
Remus ridacchia.
« In vino veritas, no? » recita teatralmente, arrotolandosi le coperte sulla vita.
Non è proprio vero, senza contare che quello che lui ha bevuto non è vino. Ma l'arte dell'approssimazione è un arte estremamente devota a Sirius Black, no?
E Sirius Black vacilla, giusto il tempo di pensare che sì, in effetti è un proverbio azzeccato.
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Se vi interessa, al più presto il prossimo capitolo! ♥
Tra l'altro non è che io adori staccare le lettere del titolo del capitolo, rovinando incommensurabilmente le vostre pupille e l'italiano che mi è così caro, ma beh...Insomma, è carino, no? *coff* *fugge*
P.S. Il titolo non è altro che Bad Days tradotto in francese :D
   
 
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