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Autore: Robigna88    26/07/2010    4 recensioni
Dean Winchester ha abbandonato la caccia dopo il sacrificio di suo fratello. Vive con Lisa e Ben ora ed è felice. Ma il suo passato torna a fargli visita in un modo che lui non si aspettava affatto.
Ma la verità è che forse, è stato proprio lui a richiamarlo.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anna, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Eccomi qui.. di nuovo. Ieri ho letto alcuni spoiler per la season 6 di SPN e mi hanno ispirato una nuova storia. Spero vi piaccia =)
Se vi va commentate e grazie a tutti, anticipatamente. <3
Roby ^_^


My gift for you


Dean Winchester ci aveva pensato attentamente ed intensamente.
Dopo un anno passato lontano dalla caccia a vivere una vita normale, con una compagna e un bambino da crescere, aveva preso la sua decisione.
Ora sapeva cosa fare con la sua piccola, amata Impala.
Quell'auto era l'ultimo frammento di passato che gli rimaneva. L'ultima goccia in quel mare di ricordi da cui si era allontanato velocemente, nuotando come un naufrago verso la riva: il presente.
Aveva perso suo fratello, aveva perso la voglia di combattere e aveva perso tutto quello che aveva..
O che forse credeva di avere.
L'unica cosa che gli rimaneva di quella vita fatta di squallidi motel, perenni dubbi e paure e mostri da cacciare, era quella Chevy Impala del '67, nera e lucida.
L' auto che aveva accudito per anni quasi come fosse una figlia.
E ora, voleva liberarsene.
Da quando Sam si era sacrificato per salvare il mondo, l'aveva posata in un vecchio magazzino coprendola con un telo.
Non aveva neppure svuotato il bagagliaio, tanto era il dolore che provava davanti a quelle armi che erano state le sue compagne per tutta la sua vita fino ad allora.
All'inizio si era sentito come se.. come se avesse messo la sua casa dentro un garage chiudendola a chiave e coprendola quasi fosse oramai distrutta.
Ma poi, col tempo, tra torte di mele e pranzi della domenica, aveva realizzato che la sua casa non era più la quattro ruote che l'aveva visto crescere.
La sua casa ora erano Lisa e Ben. E niente lo avrebbe allontanato da loro.
Quindi era giunto il momento di togliere il telo all'auto e farla uscire dalla sua vita.
Non l'avrebbe distrutta, e poi venduto i pezzi a qualche officina.
No!
E non l'avrebbe nemmeno venduta.
Non avrebbe sopportato l'idea di vederla guidata da un perfetto sconosciuto con la fissa per le macchine d'epoca.
Non avrebbe fatto nulla di tutto questo.
Lui l'avrebbe regalata.
Alla persona che, come suo fratello, aveva dato un po' di colore ed allegria alla sua vita.
L'aveva sistemata, rimettendo apposto tutti i piccoli acciacchi, e ora stava firmando la bolla di spedizione che l'avrebbe portata a Los Angeles.
Che l'avrebbe portata da Allison.
Diede all'addetto al “trasloco” anche una lettera, dicendogli di consegnarla insieme all'auto e poi si avvicinò al suo passato accarezzandolo con la mano leggera.
Lo doveva ammettere. Gli sarebbe mancata, e mentre guardava la sua nuova familiare parcheggiata nel vialetto, per un attimo ebbe l'istinto di tenere la sua piccola con sé.
Ma guardò Lisa sorridergli dalla soglia della porta e i suoi dubbi sparirono.
Si allontanò piano dall'auto e fece un grosso respiro mentre il camion si portava via, la parte più lunga e dura della sua vita.

*****

Quando alle 07.00 del mattino, Allison sentì il rumore di un camion davanti casa, si alzò di scatto dal letto e si avvicinò alla finestra.
Le stavano scaricando qualcosa davanti casa, e lei non sapeva cosa diavolo fosse.
Si slegò i capelli, lisciandoli con le mani per non somigliare ad una pazza e scese di corsa giù per le scale, coi suoi shorts azzurri e la sua canotta fucsia.
Aprì la porta giusto in tempo per evitare che suonassero il campanello e alzò un sopracciglio perplessa notando la strana forma che aveva la cosa che le stavano consegnando.
«Buongiorno, è lei Allison Morgan?» le chiese l'uomo davanti a lei.
Ma cosa cavolo era quella cosa nascosta sotto a quel telo da imballaggio?
Aveva l'aspetto di un'auto, ma lei non aspettava la consegna di una macchina..
Per un attimo fissò l'uomo e poi il camion perplessa e poi ebbe come un'illuminazione.
Forse aveva vinto un'auto in qualche riffa a cui aveva partecipato..
Non ricordava di aver mai partecipato a niente che avesse un premio così.. consistente come un'auto, ma magari se l'era scordato.
Da un po' di tempo dopotutto, aveva la memoria di una zucchina.
Sospirò e si ricompose assumendo un'espressione più o meno umana.
«Si, sono io.» disse «Ma non aspettavo alcuna consegna, che cos'è?»
«E' un'automobile.»
«Che automobile? Non ho comprato un'automobile né, ne ho richiesto la consegna.»
L'uomo davanti a lei annuì distratto, cercò il rigo su cui farla firmare e le diede la penna.
«Non firmerò una bolla di consegna se prima non mi dice cosa cavolo è quella cosa che avete appena sistemato davanti la mia casa.»
«E' un'auto signorina Morgan. Gliel'ho già detto.»
«Si, ed io le ho chiesto che auto è.. Potrebbe essere più specifico per favore?»
L'uomo sospirò e si passò una mano sul viso. «Prima firmi e poi glielo dico.»
Ma cos'era? Un ricatto?
Allison ridusse gli occhi ad una fessura e dopo qualche secondo di esitazione firmò la bolla e poi attese.
«E' una Chevrolet Impala del 1967. Nera e molto bella. Arriva da Cicero, nell'Indiana.» le disse l'uomo porgendole la lettera «Questa è allegata.»
Sorrise e quando Allison la prese, girò sui tacchi e se ne andò.
Da sola, sulla porta, lei si sentì soffocare per un attimo.
Inizialmente credette di star sognando.
Dean le aveva mandato la sua auto? Perchè mai?
Lui amava quell'auto, quindi era alquanto strano che ora gliela avesse mandata.
Forse era successo qualcosa e lui era.. morto.
Così avrebbe avuto più senso in effetti. Magari gliela aveva lasciata in eredità.
No! Non era andata così, altrimenti la macchina sarebbe andata da Bobby, non da lei.
Sospirò e guardò la busta tra le sue mani.
Lì dentro c'erano tutte le risposte alle sue domande, forse.. Quindi decise di aprirla.
Lesse velocemente il contenuto. Poche parole, ma che tutto sommato avevano un significato per chi come lei aveva condiviso 5 anni della sua vita con Dean Winchester.
Finì la lettura e piegò il foglio riponendolo nella busta.
Rientrò in casa, fece una doccia veloce e poi decise cosa fare dell'auto.
Si! Lo sapeva chiaramente.

*****

«Come mai sei così silenzioso?»
Dean sobbalzò appena e guardò Lisa accanto a lui.
Stavano tornando a casa dopo la partita di baseball di Ben.
La sua squadra aveva perso e a Dean era toccato il compito paterno di rassicurare il piccolo che la prossima volta sarebbe andata meglio.
Poi, l'avevano lasciato a casa di un amico, da cui avrebbe passato la notte per studiare – Ben aveva detto – strategie per la partita della prossima settimana.
In realtà, Dean sapeva che a quell'età, c'era un argomento più interessante dello sport: le ragazze.
Probabilmente Ben e il suo amico avrebbero parlato di alcune compagne di scuola, facendo una classifica delle più carine da invitare a prendere un gelato.
O almeno credeva.
Si sentì raggelare il sangue pensando che a lui sarebbe spettato il discorsetto sul sesso. Non era pronto ad affrontare quell'argomento. E forse non lo sarebbe mai stato.
Ma tra poco, Ben avrebbe iniziato a fare domande e lui, volente o nolente, avrebbe dovuto trovare le parole giuste per spiegargli tutto.
Che imbarazzo..
Ma anche questo faceva parte della sua nuova vita e lui voleva apprezzare ogni singolo momento e ogni singola situazione di ciò che stava vivendo.
E questo significava anche rispondere alla domanda che Lisa gli aveva appena fatto.
Perchè era così silenzioso?
Avrebbe potuto dire che stava pensando a Sam, il che era vero..
Ma non era solo quello. Era tutto un insieme di cose che gli sembravano così strane.
Lui, stava vivendo una vita normale e anche se gli piaceva, in alcuni momenti, la sentiva pesante come un macigno sul petto.
Forse mai, mai si sarebbe abituato del tutto a quello che ora aveva.
La caccia gli sarebbe sempre e comunque mancata, e così anche Sam, Allison e quell'imbranato – ma in gamba – di un Angelo che oramai considerava un amico.
Fece spallucce e svoltò per imboccare la via di casa.
«Stavo pensando. Sai, un po' mi mancherà la mia auto.» le disse.
«Allora perchè l'hai data via? Era una bella auto. Non proprio adatta ad una famiglia ma era tua. Dovevi tenerla.»
«No.. Era un ricordo troppo.. grande della mia vita passata. Voglio davvero voltare pagina, e dare via l'auto è stata la scelta giusta.»
Lisa sospirò e annuì piano. «Ad ogni modo, a chi l'hai spedita?»
Ecco! Questa era una domanda a cui avrebbe preferito, francamente, non rispondere.
Ma non c'era niente di male nella verità, dopotutto. L'aveva spedita ad Allison che gli era sembrata la persona migliore.
«L'ho mandata ad Allison.» rispose.
«Oh.. Ad Allison..»
«Si. La cosa ti.. infastidisce?» chiese dolcemente guardandola per un attimo.
«No.. No. Lei era la tua ragazza e se pensi che sia la persona giusta per avere l'auto hai fatto bene a mandarla a lei.»
Il giovane Winchester fece un grosso respiro e non aggiunse altro.
Non voleva in alcun modo ferire Lisa ed Allison non era l'argomento preferito della sua donna.

Quindi era meglio fare silenzio e chiudere quel discorso.
Imboccò il vialetto di casa e sgranò gli occhi quando notò Allison poggiata sul cofano dell'Impala lì davanti casa sua.
Salutò la volontà di chiudere la questione Allison e scese dall'auto con Lisa.
La aspettò e la prese per mano, poi avanzò verso Allison.
«Hey..» le sussurrò «Che ci fai qui?»
«Avevo un week-end libero e ho pensato di venire a fare una visita ad un vecchio amico e alla sua nuova famiglia.» rispose lei guardando le loro mani una dentro l'altra.
«Vedo che hai ricevuto il mio regalo.» le disse ancora Dean.
«Si, è arrivato ieri mattina. E' stata davvero una sorpresa.. E la lettera allegata anche.» gli disse «Quindi vuoi dare un taglio davvero netto al passato..»
«Si.»
«E' un'ottima idea. Infatti,» disse Allison prendendo un spranga di ferro sul sedile posteriore «anche io voglio dare un taglio netto al passato. Quindi..» si voltò e colpì con la spranga il lunotto posteriore dell'auto mandandolo in pezzi.
«Questo,» disse «è per il nostro primo incontro.» Poi colpì il parabrezza «E questo per il nostro primo bacio. Poi la nostra prima volta, il nostro primo ti amo, i nostri 5 anni insieme,» aggiunse colpendo rispettivamente i quattro finestrini e frantumandoli «e questo infine, è per l'amore che ti ho dato e per il rispetto che tu non hai mai avuto per me.» concluse spaccando gli specchietti retrovisore.
Gettò la spranga a terra col fiatone, mentre Lisa la guardava scioccata e Dean la fissava lasciandole il tempo di sfogarsi.
«Ecco fatto!» esclamò ancora Allison «Come se non ci fossimo mai incontrati. Vai all'Inferno e porta con te quello che rimane della tua stupidissima automobile.»
Lo guardò dritto negli occhi per un attimo e poi si voltò pronta ad andarsene.
Ma si bloccò prima ancora di riuscire ad uscire dal vialetto.
Sam, le stava davanti.
Stava bene e fissava lei e Dean tristemente.
Come aveva fato a fuggire dall'Inferno?
Non aveva importanza. Era vivo ed era tutto quello che contava.
Si avvicinò a lui e lo strinse in un abbraccio carico di suoni, gli accarezzò il viso e poi si allontanò.
Era felice di vedere Sam, ma aveva appena dato un taglio al passato, e non aveva intenzione di tornare sui suoi passi.


   
 
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