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Autore: AKA FOREVER    13/08/2010    3 recensioni
In un isola disabitata nel grande blu si riuscivano a scorgere anche da una discreta distanza la Moby Dick e tutte le navi della flotta di Barbabianca attraccate. Tutti si erano riuniti per un qualche motivo sconosciuto.
Più ci si avvicinava e più si percepivano gli schiamazzi e le urla, voci felici , suono di strumenti e canti festosi.Chi udirà gli schiamazzi dei pirati?Cosa sta accadendo sulla nave di Newgate?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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In un isola disabitata nel grande blu si riuscivano a scorgere anche da una discreta distanza la Moby Dick e tutte le navi della flotta di Barbabianca attraccate. Tutti si erano riuniti per un qualche motivo sconosciuto.
Più ci si avvicinava e più si percepivano gli schiamazzi e le urla, voci felici , suono di strumenti e canti festosi. Le grandi imbarcazioni disposte a cerchio e unite fra di loro da ponti mobili in legno ospitavano un enorme banchetto con delizie da tutto il mondo e liquori pregiati, i pirati danzavano e scherzavano, era palese che era in corso una festa.
Tutti i comandanti della flotta del grande imperatore pirata Edward "Barbabianca" Newgate erano presenti, lui, imponente come sempre, se ne stava sul suo trono sul ponte della Moby Dyck a ridersela mentre guardava il trambusto creato dai suoi uomini, e al suo fianco il comandante della seconda flotta, Portoguese D. Ace, detto Pugno di fuoco, con in mano una bottiglia di sakè che all'improvviso alzò gioioso verso i suoi fratelli di navigata.
-Avanti gente, oggi è il compleanno del nostro capitano, dobbiamo fare festa come non mai. Dobbiamo farci sentire dalla marina anche da quest'isola sperduta, quindi propongo un nuovo brindisi per Barbabianca! HIP HIP... -
Il resto della ciurma subito lo imitò portando boccali, botti, bottiglie e tutto quello che contenesse liquore in alto e urlando all'unisono.
-URRA!!!!-
Il capitano rise di gusto. Si girò verso il figlio prediletto con gli occhi lucidi.
-Ace questa è una sorpresa bellissima, mai avevo passato un compleanno del genere.-
Il ragazzo sorrise a sua volta.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto, però devi ringraziare anche Marco che mi ha aiutato in tutto questo.- Indicò il compagno capitano della prima divisione che a sua volta gli fece cenno alzando il pollice.- Comunque non metterti a piangere sennò la tua immagine crolla!!- Rise nuovamente di gusto.-Comunque se non ti scoccia vado a rifornirmi.-
Barbabianca fece lo stesso asciugandosi gli occhi.
-Non ho vergogna di piangere davanti ai miei adorati figli! Vai pure Ace, non devi restare qui con me, io mi diverto anche solo nel osservarvi mentre vi divertite...-
Con una pacca sulla schiena lo spintonò giù dal ponte. I riflessi del ragazzo gli permisero di riottenere l'equilibrio e cadere perfettamente in piedi. Si avviò verso l'immenso il tavolo salutando con la mano dietro di lui...

Era partita da diversi giorni ormai,ma il mare si sà gioca brutti scherzi,e cosi aveva fatto con lei. Non era mai stata un soggetto particolarmente fortunato,anzi,la maggior parte delle volte se sperava in una cosa accadeva l' esatto contrario. Non si era scordata di quella data importante,anche se per molti anni non era potuta andare a celebrare quella ricorrenza annuale. Non ricordava esattamente nemmeno quanti anni fossero passati dall'ultima volta che l' aveva veduto,se lo ricordava grande e grosso pieno di energie,sempre urlante con quella voce cosi grave che avrebbe scosso le montagne. Ricordava il suo sorriso splendente,sotto i baffi bianchi e candidi come neve,quante volte l' aveva pizzicata dandole il bacio della buona notte,quante volte si era addormentata mentre lui stava seduto sul suo immenso trono a bordo della Moby Dick,tra le sue possenti braccia.
Questa volta non avrebbe perso quella ricorrenza,era mancata per davvero troppo tempo,non aveva dato molto spesso sue notizie,anche perchè da dove era giunta lei,le notizie non potevano essere trasmesse tanto facilmente,e se lo si faceva era sempre contro la legge. Non che lei seguisse le regole,anzi se ce ne era una per lei era un invito al non attenervici,forse era a causa del sangue pirata che le scorreva nelle vene,la parola Regolarità nella sua vita non era mai esistita.
"Capitano!Capitano!"Una donna con una benda sull'occhio destro le si era avvicinata toccandole con la mano la spalla.
"Si Tara,che c'è!?"L' aveva guardata dolcemente sorridendo.
"Siamo arrivati a destinazione...venga dall' altra parte della nave,da la si sentono addirittura i canti dei Pirati...venga"L' aveva afferrata per il braccio esile. Tara era stata una madre per lei,anche se le dava sempre del Capitano e quasi mai la chiamava per nome. Quasi tutto il suo equipaggio era composto  da donne,alcune erano di una bellezza a dir poco eterea,molti difatti le conoscevano come le "Contesse dei Mari"per il carattere determinatissimo e per i modi sofisticati ma guerreschi.
Una ad una le aveva caricate sotto il suo stendardo,sulla sua nave meravigliosa piena di fregi in stile gotico,sulla fiancata però era sempre ben visibile quello stemma,lo stesso che portava tatuato dietro la schiena fin da quando era piccola.
"Guardate Capitano laggiù..."Aveva indicato una marea di navi attraccate l'una vicina all'altra,come fossero una città Navale,come se cento di esse ne formassero una enorme. Sorrise,chiuse gli occhi ascoltando le voci della festa. Non stava più nella pelle.
"Siete emozionata?"Le chiese Tara guardandola e sistemandole i capelli.La guardò compiere il gesto,si per lei era come una madre.
"Un po'...chissà se mi riconoscerà!"Le sorrise.
"Tranquilla,sicuramente ti riconoscerà...Edward riconosce sempre i suoi figli..non si scorda mai di loro,nemmeno dopo tanti anni"L' accarezzò"Su vai a prepararti piccola mia,devi entrare con stile,non vorrai mica arrivare sulla Moby Dick conciata cosi.."La squadrò,indossava ancora i vestiti del giorno prima quando c' era stata la tempesta. Sospirò avviandosi verso la propria cabina.
"Va bene...vado vado..."
Man mano che si avvicinavano le voci erano sempre più forti,si riconoscevano anche le parole delle varie canzoni,ormai anche lei era pronta. Usci dalla propria stanza avvicinandosi al ponte,ripensava a quello che le aveva detto Tara,non era un po' emozionata era molto emozionata,il cuore le martellava in petto cosi forte da farle fischiare le orecchie. Senti la voce di uno dei Pirati delle navi attraccate annunciare l' arrivo di un altra imbarcazione con l' effige di Barbabianca. Tutti continuavano a cantare,pensò che era meglio cosi,scendere nel silenzio più totale magari guardata da tutti le avrebbe messo terrore. Tara le fu subito accanto,cosi come le sue due fedeli consigliere Shara e Maryon,le sorridevano dandole coraggio. Pian piano stava attraversando il pontile abbassato e attraccato sulla Moby Dick.Lo vide subito,non era cambiato nulla,era seduto sul suo trono,fiero osservava i suoi figli divertirsi come matti cantando e ballando. Non sapeva se l' aveva vista,gli si avvicinò con calma,pian piano i pirati si bloccarono ad osservare la sfilata di donne che era appena giunta a bordo capitanata da lei,che con atteggiamento fiero le conduceva verso il Re della Nave. Quando gli fu davanti lo guardò,notò subito le flebo dietro al proprio trono,alla fine qualche cosa era cambiato,era invecchiato,anche se il suo corpo era simile a quello di quando era piccola. Lo vide sgranare gli occhi,con il boccale fermo a mezz'aria,sembrava scioccato. Gli sorrise,un po' in colpa per essersi mostrata dopo 13 anni. Si abbassò a cercare il terreno inginocchiandosi,tutta la schiera di donne,dopo di lei,si inchinò. Alzò il viso guardandolo ancora.
"Buona sera Padre mio...sono tornata a casa!"
Tornò serio abbassando il boccale sui braccioli del trono, si sporse in avanti con aria sorpresa e piuttosto confusa. Non credeva ai suoi occhi. Un sorriso di commozione apparve sotto i baffi.
-Non sto sognando per il troppo alcohol? Sei proprio tu Mayoko?-
Si allungò verso di lui,gli toccò il viso con le proprie mani candide. Gli tirò un baffo per poi accarezzarlo sorridente.
"Non hai perso il vizio del bere è...certamente che sono io,anche se per alcune cose sono un po' cambiata da quando mi hai fatta andare via da casa...non è cambiata molto da quel giorno la nostra nave,anzi sono felice che sia ancora come la ricordavo,anche se mi sembra di notare che ti sei fatto un sacco di figli acquisiti..."Le era mancato tantissimo,si alzò di scatto abbracciandolo.
"Scusami tanto papà se non sono potuta venire nei 13 compleanni prima,ma,ero in un punto di non ritorno,poi ti racconterò più tardi,adesso vorrei presentarti cosi velocemente le mie compagne"Si voltò indicando a tutti le donne che si erano alzate di colpo.
"Padre mio,e pirati di BarbaBianca,sono lieta di presentarvi le famose "Contesse dei Mari"note per le loro rare bellezze  e per il raffinato gusto della Guerra".
Tutte in coro alla fine della frase alzarono un girdò di gioia al proprio Capitano.
"E adesso mie signore...divertitevi!"In trenta secondi la fila si sciolse e ognuna si diede da fare per divertirsi. Guardò Edward accennando un altro sorriso.
"Sono un po assetata,dammi il bocc..."Guardò le dimensioni del boccale vuoto del padre.
"..No scherzavo..bhè vado a prendere da bere torno subito,non ti azzardare a schiodarti da quel trono papà altrimenti...ti stacco le flebo!"Lo senti ridere di gusto,rise anche lei allontanandosi verso il tavolo delle bevande. Guardò un po cosa c' era,tanto liquore e birra,poi notò una bacinella trasparente che conteneva del liquido rosso. Dal profumo sembrava buona,si avvicinò al ragazzo col petto scoperto e con uno strano cappello in testa arancione,era ben piazzato,una 15 di centimetri più alto di lei,intravedeva da sotto il copri capo dei ciuffi di capelli neri. Si avvicinò gentilmente.
"Scusa...mi sapresti dire cosa c'è qui dentro?"Domandò indicando il recipiente.

Mentre studiava il tavolo per guardarne le prelibatezze sentì uno strano trambusto, qualcuno era arrivato, ma non si girò sicuro che fosse qualcuno che aveva visto già milioni di volte. Assaggiava manicaretti, ognuno più buono dell'altro, la maggior parte non sapeva nemmeno cosa fossero. La voce di Barbabianca echeggiò sulle navi, tutti erano attenti a quello che stava succedendo, un arrivo inaspettato, ma lui niente. Se ne stava per i fatti suoi, impegnato con cibo e birra, d'altronde era famoso anche per il modo in cui si estraniava.
Si mise a leggere i tipi di birre presenti a quella festa quando un recipiente contenente liquido rosso profumato colpì la sua attenzione. Vi si avvicinò per osservare meglio. Un attimo prima dell'assaggio una voce leggiadra gli chiese indicazioni sulla bevanda. Stava per rispondere di getto quando le parole gli si fermarono in bocca, quella che aveva sentito, quella voce soave ma al contempo sensuale era la voce di una donna. Si voltò di scattò e l'espressione di stupore ebbe conferma nel vedere quella figura.
Una ragazza poco più bassa di lui gli si stagliava d'innanzi. Fisico asciutto e pelle abbronzata che si accostava perfettamente ai lunghi e mossi capelli bianchi. Vestiva un corpetto che copriva ben poco, la pancia scoperta, così come gran parte del prosperoso seno, un vistoso brillantino alla pancia, pantaloncini corti dello stesso materiale dei suoi e lunghi stivali neri che arrivavano al ginocchio. Le braccia adornate di ninnoli di ogni tipo come gli orecchini che portava, al collo una vistosa collana d'oro con attaccata un teschio che al posto degli occhi aveva due pietre preziose Ma la cosa che colpiva più di tutte era lo sguardo spavaldo e sensuale che aveva, una vera signora dei mari.
Dopo qualche attimo di imbarazzante silenzio riottenne il dono della parola, la guardò negli occhi.
-Questa, em... effettivamente me lo stavo chiedendo anche io... Scusa un attimo.-
Si girò verso la Fenice.
-Marco, ma che è sta roba??- Urlò indicando la scodella.
L'amico guardò un attimo, poi sorridente rispose a tono.
-E' un liquore fatto con un frutto rosso tipico di un isola del mare meridionale di cui adesso mi sfugge il nome, comunque provalo perchè è ottimo!!- E si rimise a ridere con gli altri.
Sospirò e si girò verso la ragazza.
-Adesso sappiamo cos'è, ne vuoi un po' bellezza?-
Sorrise e senza attendere risposta ne fece due bei bicchieri, di cui uno lo porse a lei.
-Ecco a te. Non mi sembra di conoscerti, io sono Ace Pugno di Fuoco, avrai sentito di me. Con chi ho l'onore di parlare?-

Era stato gentile nonostante nemmeno lui sapesse cosa contenesse quel recipiente chiedendo ad uno dei compagni,poi chiamandola "Bellezza"le aveva riempito un bicchiere porgendoglielo. Lo afferrò sorridente.
"Grazie mille!"Lo guardò come lui aveva fatto con lei,perchè si,si era accorta che l' aveva squadrata dall' alto verso il basso. Come aveva notato prima era privo di maglietta,il petto era ben scolpito e sodo,sul braccio destro portava un tatuaggio con la scritta "Asce"sulla S però noto una specie di X,il gomito era coperto da una protezione arancione come il cappello. La sua pelle era leggermente abbronzata,i capelli neri gli occhi del medesimo colore ma con uno bagliore infuocato,aveva delle lentiggini sparse sulle guance e sul naso,indossava dei bermuda neri con una cintura arancione,attaccata ad essa vi era un pugnale dalla forma strana con l elsa verde e nera.
"Si effettivamente mi è giunta qualche voce su di te...Piacere di conoscerti Ace,io sono Mayoko Newgate,ma forse mi conoscerai come "WitheYoko"Allungò a mano verso di lui,era ipnotizzante il modo in cui aveva scrutato ogni centimetro della sua persona,soffermandosi sui seni,la pancia,i capelli e gli occhi,se c' era una cosa che sapeva fare bene,era capire dove le persone la stessero esattamente osservando. Portò la bevanda  alle labbra rosee assaggiandola,era davvero buonissima,molto dolce e speziata,guardò il moro leggermente arrossendo. Pugno di Fuoco,cosi aveva detto di chiamarsi,il suo nome le era ben noto anche dove era giunta lei la fama del ragazzo aveva causato molte dicerie,chissà perchè suo padre l' aveva arruolato nella sua ciurma,per quale motivo invece lui aveva deciso di accettare?Lei era l' unica vera figlia di Newgate,suo padre l' aveva allontanata  da se per poi prendere altri pirati chiamandoli “Figli”, perchè le aveva fatto questo?E su tutte le dicerie che aveva sentito quale di esse erano vere e quali no?
Gli sorrise dolcemente guardando poi la parte di nave che era stata adibita al ballo divenendo una vera pista. Posò il bicchiere vuoto sul tavolo.
“Allora Hikken no Ace...che ne dici,ti va di ballare?”Lo guardò seducentemente spostando la testa di lato allungando la mano candida verso di lui offrendogliela.
  
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