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Autore: Tetide    16/08/2010    5 recensioni
Magda è una bella ragazza, che all'apparenza ha tutto; tutto, tranne ciò che più vorrebbe veramente. Così, trascina stancamente la sua vita tra il lavoro, che comunque la soddisfa molto, e gli amici, i quali la riempiono di attenzioni. Ma tutto questo non basta a placare il suo vuoto esistenziale; perlomeno, fino a che il destino...
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 CAPITOLO 7

E la vita per Magda ricominciava.
Ancora una volta.
La vita: un susseguirsi infinito di speranze, gioie, trepidazioni, attese, notti di Natale vicino al fuoco, compleanni, risvegli all’alba d’inverno, incontri furtivi per pranzare prima di rientrare al lavoro, sere passate abbracciati sul divano, conti di fine mese, le cose più normali insomma, che adesso rientravano nella sua vita con la potenza benefica e devastante di una inattesa bella notizia.
Ricominciare daccapo ad amarsi, ad aver fiducia l’una nell’altro, riabituarsi a vedere un volto familiare ed amato ad ogni risveglio accanto a sé… riprovare ancora una volta a lasciarsi andare all’amore.

Magda sorrise, incurante della fatica che l’inerpicarsi per quel pendìo le stava portando; guardò Andreas, che stava anche lui sorridendole, e di nuovo si sentì tranquilla, appagata. Completa.
Aveva ritrovato l’amore.
Un altro Ted.

Un altro te, dove lo trovo io?

Chissà se c’è
un altro te!
Con gli stessi tuoi discorsi, quelle tue espressioni che in un altro viso cogliere non so

Un altro come te
ma nemmeno se lo invento c’è!!(1)

Se qualcuno, anni prima, le avesse detto una cosa simile, non ci avrebbe mai creduto. Le sembrava semplicemente impossibile.
E ora, invece… era vero!
Nonostante le mancasse sempre Ted, aveva ritrovato l’amore.

…E mi mancano i miei occhi, che sono rimasti lì dove io li avevo appoggiati
quindi su di te…
…Ed è sempre più preoccupante…(1)

“Colonna, ALT!” Theo si era fermato.
Tutti lo imitarono.
“Possiamo fare campo qui per un paio d’ore”.
Tutti sospirarono di sollievo, iniziando a liberarsi degli zaini.
“Sei stanca?” chiese sottovoce Andreas a Magda,
“Un po’… e tu?”,
“Anche io”.
Si sorrisero ancora.
Magda osservò le mani forti e curate del suo uomo che iniziavano a montare la tenda dove lui avrebbe dormito quella notte; provò un brivido al ricordo delle meravigliose ed intensissime sensazioni che quelle stesse mani le avevano donato, soltanto poche ore prima: anche la notte precedente, infatti, l’aveva trascorsa con Andreas. Ma era evidente che non avrebbe potuto essere così ogni notte, ragion per cui, la notte seguente avrebbero dormito separati, ognuno nella propria tenda.
E, una volta tornati a Berlino insieme, avrebbero avuto davanti tutti i giorni e tutte le notti di tutta una vita, per restare vicini.
Abbassò gli occhi e sorrise al pensiero di quando lo avrebbe raccontato a Beate e Karl, ma un attimo dopo una fitta di dolore le attraversò il petto, al ricordo di quanto era accaduto con Kurt: come avrebbe fatto a dirlo a lui?
In fondo al suo cuore, sperò che quel caro e premuroso ragazzo avesse conosciuto un’altra donna.
“Allora, avete finito o no?” Theo interrompeva sempre le sue riflessioni con la sua solita delicatezza.
“Dài qua, ti aiuto!” Andreas le prese la fune dalle mani, completando il fissaggio della tenda.
“Grazie” sussurrò lei.
Si scambiarono un furtivo bacio.

In men che non si dica, il campo era montato, e tutta la comitiva si sedette in cerchio per consumare un rapido pasto.
Andreas tirò fuori dallo zaino una confezione di dolcetti alla marmellata di albicocca, l’aprì, e ne porse un paio a Magda.
“Immaginavo che ti sarebbero piaciuti!”, rideva Andreas osservando Magda che ingoiava voracemente i dolci,
“Scusa, ma… come facevi a saperlo?” chiese lei, la bocca ancora piena;
Andreas le si avvicinò e le passò un braccio dietro la schiena per attirarla a sé “Diciamo che in questi giorni ho potuto osservare più di una volta quanto apprezzi… le coccole!”,
“E questo cosa c’entra con i dolci?” fece lei,
“Beh, da qualche parte ho letto che chi ama le coccole ama anche… la marmellata, di solito!!”,
“Ma… non sempre!”,
“Però con te ci ho preso, giusto?”,
“Come sei stato dolce! Ma non dirmi che hai chiesto i dolci a Theo od a qualcun altro del gruppo per darmeli!!”,
“Tranquilla, li avevo nello zaino! Sai, piacciono anche a me!”.
… E un altro punto a favore per noi!, pensò Magda.
“Bene, ora state a sentire tutti quanti!” Theo si alzò in piedi “Questa notte tentiamo l’impossibile: dormiremo solo un paio d’ore, come vi ho preannunciato, quindi leveremo le tende e ci rimetteremo in marcia verso la vetta della montagna!”,
“Di notte?” chiese qualcuno.
Il corruccio “da duro” di Theo aumentò: “Ascoltatemi bene, signorine: qui siete venuti per faticare! Se volevate una vacanza tutta ozi e lazzi, potevate anche restarvene sulla spiaggia! Ma visto che siete qui, dovete muovere le chiappe, sono stato chiaro? Non tollero fannulloni nel mio gruppo!”,
“Okay, okay, era solo una domanda!” replicò l’interessato levando le mani in segno di resa.
Theo annuì soddisfatto.

E difatti, un paio d’ore di sonno dopo, tutto il gruppo era di nuovo in marcia, nella notte.
Andreas e Magda camminavano in fondo alla fila, vicini come era ormai divenuto loro abituale.
D’un tratto, Magda inciampò su di un sasso, perdendo l’equilibrio; cadde a terra.
“Tutto bene?” Andreas l’aiutò a rialzarsi,
“Credo di sì… ma ho perso la mia lampadina tascabile… l’avevo qui, in mano…”,
“Non c’è problema” prontamente, l’uomo si chinò a terra “te la cerco io”.
Infilò una mano in mezzo ad un gruppo di rovi, toccando di qua e di là, ma senza riuscire a trovare nulla.
“Andreas, lascia perdere. Chiederò a Theo di darmene un’altra”,
“No, vedrai che la trovo…”.
Improvvisamente, un alto grido attraversò  l’aria. L’intera colonna si fermò, atterrita.
“Andreas, che è successo? Perché hai gridato?” Magda gli si era precipitata addosso.
“Non so… la mano… qualcosa mi ha punto la mano…”,
“Ehi, dà qua! Fa vedere!” Theo li aveva prontamente raggiunti, e adesso stava esaminando la mano di Andreas; Magda lo vide aggrottare la fronte.
“Questi sembrano i due forellini caratteristici del morso di un serpente!”, disse poi.
Accese la sua torcia ed iniziò a guardare tra i rovi con prudenza; si accorse di un movimento furtivo, e puntò la luce in quella direzione, in tempo per vedere una coda grigia a squame marroni sparire nell’oscurità.
“Una vipera!” gridò; poi aggiunse “Quella bastarda ti ha morso la mano! Cosa senti, Andreas?”,
“Non… non mi sento più la mano… sto perdendo la sensibilità…”,
“Sì, è naturale; è l’effetto del veleno. Dobbiamo tornare immediatamente a valle, o almeno al campo base, e chiamare i soccorsi!”.
Andreas lo guardò “Sono… molto grave, vero?”,
“Se non interveniamo immediatamente, sì, amico!”.
Magda osservava la scena con le mani giunte, il terrore negli occhi raggelati.

                                                            **********

In breve tempo, avevano raggiunto il campo base, un po’ più in giù; Andreas era stato posto su di una specie di barella improvvisata costruita con rami e lenzuola, ed ora giaceva febbricitante e semincosciente in un angolo della tenda, assistito da un’angosciata Magda.
Sebbene fosse estate, le montagne della Stiria erano sbattute da un vento fastidioso e abbastanza freddo, che annunciava già, in quelle regioni, l’arrivo dell’autunno; le cime più alte erano già imbiancate dalle prime nevi.
Andreas delirava, immerso nelle febbri causate dal veleno del serpente; con amore e cura infinite, Magda bagnava e strizzava un panno in una bacinella colma d’acqua, per poi porglielo sulla fronte, allo scopo di abbassare la febbre.
Dio, no, ti prego!! Ti sei già preso Ted, ma ti prego, non portarmi via anche Andreas!
Per la seconda volta nella sua vita, Magda avvertiva tutta la fragilità del suo affetto più caro; e per la seconda volta, sentiva tutta la potenza minacciosa delle montagne che la sovrastavano.

“In albergo non hanno ancora trovato il dottore, accidenti!” sibilava Theo, manovrando la radio,
“Ma come? Vuoi dire che non ce n’è uno di turno al pronto soccorso?”, gli si rivolgeva Ingrid,
“Certo che c’è; ma al momento pare sia dovuto andare a Graz, presso un suo vecchio paziente!”,
“E non possono rintracciarlo?”,
“Ci stanno provando, infatti; ma il suo cellulare risulta staccato, al momento”.
Dal suo angolo di angoscia, Magda non disse nulla; si limitò ad ascoltare con occhi tristi, per poi tornare ad occuparsi di Andreas.
E’ tutta colpa mia! E’ solo colpa mia!! Quel dannato serpente… Quella stupida torcetta…
Perché, perché tutti gli uomini che amava dovevano andarsene? Non aveva già sofferto abbastanza? Quale oscura maledizione gravava su di lei, costringendola alla solitudine?
No, non questa volta. Non Andreas. Aveva già dato tanto, troppo al destino. Non avrebbe permesso che si portasse via anche Andreas, il nuovo amore che il Cielo aveva voluto donarle in un momento inaspettato, nella buia luce di un’estate di desolazione. Avrebbe fatta la qualunque cosa, pur di tenerlo legato a sé.
Per ricominciare a vivere, assieme. Per riprovarci.
Ancora una volta.
L’uomo aprì gli occhi, uno sguardo debole e vacuo, ma che sapeva riversare su di lei una carica d’infinita dolcezza.
“Sto… sto molto male, vero?”. Lei annuì.
“Sì, amore. Ma non temere: ti salveremo! Il veleno non vincerà. Il male non vincerà! Theo sta rintracciando il dottore, vedrai che presto sarà qui”.
Quasi evocato dalle sue parole, ecco che Theo comparve vicino alla spalla di lei.”L’abbiamo trovato! Dall’albergo hanno trovato il dottore: gli hanno riferito ogni cosa, sta venendo qui. Presto sarà tutto finito!”.
Magda sospirò, abbassando leggermente il capo, in segno di trepidante speranza.


“Il siero è abbastanza forte, non c’è bisogno di una dose maggiore”, il medico stava aspirando un liquido opaco in una lunga siringa, il cappuccio destinato a coprire l’ago tra i denti, “una volta entrato in circolo, farà effetto in un paio d’ore al massimo; tenetelo al caldo, e tranquillo”,
“Sì, dottore, grazie” Magda annuì leggermente, gli occhi socchiusi,
“Non so come ringraziarla, davvero, dottore!” Theo allungò la mano al medico; quello gliela strinse, sorridendo “Non c’è di che! Però, è necessario che sia assistito continuamente: la febbre potrebbe avere picchi improvvisi, e potrebbe esservi necessità di abbassarla con degli impacchi di ghiaccio”,
“Ci penserò io, dottore” intervenne Magda,
“Ah! Lei è la fidanzata?”,
“Sì”,
“Molto bene: allora, le dico che, anche se il peggio è passato, il signore non è del tutto fuori pericolo: il veleno, purtroppo, era già in circolo da un po’, ed in parte aveva già agito sui centri nervosi; ragion per cui, molto dipenderà dall’organismo del paziente, e dalla sua reazione fisica”,
“Capisco, dottore”.
“Se non avete più bisogno di me, io andrei” si congedò il medico,
“Grazie ancora, dottore. Venga, l’accompagno all’elicottero” gli fece strada Theo.
Magda rimase da sola accanto ad Andreas, semisvenuto.
Resisti, amore!! Non mi lasciare sola, adesso che ti ho ritrovato!! Perché lo so che sei ritornato, Ted! Ho riconosciuto i tuoi occhi, la tua dolcezza, le tue premure: non puoi non essere tu! E, questa volta, non permetterò alla montagna, né a chiunque altro, di portarti via da me!

Scese la notte.
Magda proseguiva nella sua assistenza infermieristica improvvisata; gli altri componenti del gruppo sonnecchiavano ai quattro angoli della grande tenda da campo, mentre Theo passeggiava su e giù con passo che voleva esser fermo, celando la sua agitazione.
Quanto sei pallido, amore mio! Resisti, ti prego: devi farcela! Per te, per me, per noi due! Non possiamo dividerci di nuovo, ora che la vita ci ha fatti ritrovare, Ted!!
Ti resterò accanto, questa notte e sempre. Per tutte le notti del tempo e del mondo. Voglio essere la tua donna. Non voglio più allontanarmi da te. Ma torna, ti prego, resisti, non mi lasciare!!
L’uomo aveva un sonno agitato e irregolare, con brevi quanto repentini risvegli, seguiti da deliri sempre più violenti; Magda cambiava e ricambiava le pezze bagnate, non distraendosi nemmeno per un attimo.
Lei gli prese la mano, stringendola forte, quasi avesse voluto, con quella stretta, comunicargli tutto il proprio calore, per richiamarlo alla vita.
E a poco a poco, il sonno si impadronì di entrambi.

Di nuovo la vallata. Di nuovo le alte montagne. Ma stavolta, accanto a lei c’era una figura ben nota. Ted.
“Perché siamo qui?” fece lei,
“Non lo indovini, Magda?”,
“Sai che non sono mai stata brava con gli indovinelli…”,
“Ho qualcosa da dirti”.
Magda tacque.
Ted riprese a parlare.
“Cessa di disperarti. Da quest’oggi e per sempre”.
Lei rialzò la testa.
“Apri il tuo cuore all’amore. Ancora una volta”.
Gli occhi di Magda brillavano.
“Vuoi dire che…”,
Devi ritornare a vivere, amore. Non puoi piangere in eterno. E’ per questo che l’ho mandato a te: affinché tu fossi felice.”.
Gli occhi viola della donna si riempirono di grosse lacrime “Ma anche lui sta per… sta per…”,
“No, Magda” Ted le aveva afferrato un polso “Non lui.  Non qui. Non ora. Lui è qui per te. Nessuno te lo porterà via! Sarà lui ad accompagnarti da ora in avanti, a riaccendere il sorriso sul tuo viso. Ed io andrò in pace”.
Magda non disse nulla; lasciò che le lacrime le rigassero il viso, libere, poi aprì la bocca in un sorriso radioso rivolto al suo ex-uomo.
“Grazie!”.
Ted sorrise, mentre la sua immagine si faceva sempre più evanescente, fino a scomparire.
Magda fu sola, d’improvviso.
La valle scomparve. Le montagne scomparvero.

Lentamente, riaprì gli occhi, accorgendosi di trovarsi appoggiata allo stesso cuscino di Andreas; quello stesso cuscino da dove, adesso, lui le stava sorridendo, i suoi bellissimi occhi azzurri spalancati in un sorriso luminoso.
“Buongiorno, amore!” le disse.
Magda scosse la testa, per scacciare via gli ultimi scampoli del sonno; dapprincipio, non credette ai suoi occhi: Andreas stava bene!
“Andreas… come stai?”, chiese con voce roca,
“Molto meglio!” si sentì rispondere da una voce alle sue spalle, quella di Theo “La febbre è scesa del tutto: l’effetto del veleno è stato superato!”.
Magda si volse nella direzione del capogruppo “Theo… ma… da quanto…”,
“… E’ sveglio? Da circa mezz’ora, e la prima cosa che ha detto è stata di sentirsi benissimo e di aver fame”,
“Ma… perché non… mi avete chiamata?”,
“Noooo! E perché mai? Sarebbe stato un vero peccato, dormivi come un angioletto!”.
Andreas rise forte alla battuta dell’amico; con mano tremante più per l’emozione che per la stanchezza, Magda gli accarezzò i capelli.
“Andreas… ce l’hai fatta… io ho creduto che…”.
Due lacrime le solcarono le guance.
Ma lui non la lasciò finire, posandole delicatamente un dito sulle labbra.
“Ora non ha più importanza. Nessuna. Tutto quello che dobbiamo fare, da adesso in avanti, è pensare a noi due”.
Si baciarono.
Grazie, Ted!!

                                                                  **********

Notte di Natale.
Sei persone si affaccendavano attorno ad una tavola imbandita.
Tre coppie.
Con la sua abituale allegria, Karl stava addobbando il lampadario, fischiettando.
“Finito!!”, gridò con aria trionfante,
“Un capolavoro, davvero!” lo prese in giro Beate.
Dall’altro angolo della stanza, Kurt e Verena osservavano la scena, divertiti.
Sin da quando si erano conosciuti, si erano trovati immediatamente in sintonia, soprattutto ora che Kurt aveva avuto modo di “disintossicarsi” dal dolore per il distacco da Magda, e riusciva finalmente a vederla solo come una buona amica; Verena, da parte sua, aveva perso letteralmente la testa per quel ragazzo tanto bello e spontaneo, che non le lasciava mai un momento per rattristarsi.
“Eccoci qua!!” esclamarono all’unisono Magda ed Andreas entrando nella stanza; nelle mani, recavano una enorme torta.
“Questo è il dolce: ricetta nostra!!” fece Magda,
“Guardate che è Natale, non San Valentino!!” Karl non perdeva occasione per mettere in mostra il suo miglior spirito.
“Fila, spiritosone!!”, Magda si finse arrabbiata con lui, inseguendolo con un mestolo di legno, tra le risate degli altri.
“Allora, cominciamo a mangiare o volete arrivare alla funzione di mezzanotte con lo stomaco pesante come un macigno?”, la saggia come sempre Beate.
I due ragazzini improvvisati si ricomposero, sedendosi.
Nell’angolo più lontano della stanza, brillavano le mille luci di un abete decorato a festa, nei toni del rosso e del verde: osservandolo, a Magda tornò in mente un altro Natale, ormai lontano, non soltanto nel tempo, ma anche da quella che era la sua vita attuale.
Sarai sempre nel mio cuore, Ted: nessuno usurperà mai l’angolo del mio cuore che ho consacrato a te! Ma sei stato tu stesso a dirmi di continuare a vivere, a gioire, a respirare; e mi hai mandato lui, per questo. Tu eri il mio passato. Lui è il mio futuro. Il passato non può esser toccato. Ma il futuro è da costruire. E tutto ciò che io voglio, adesso, è ricostruire il mio domani. So che tu mi benedirai. E quando guarderò le stelle, lassù nel cielo, penserò ai tuoi occhi che erano grandi e luminosi come loro; e penserò a vivere il mio presente, con tutto il suo carico di impegni, preoccupazioni, gioie, spensieratezze e momenti da vivere intensamente o da dimenticare: perché la vita va vissuta, con coraggio e senza mai tirarsi indietro dalle proprie scelte; e spero che, quando ci rincontreremo, sarò un po’ più in pace con me stessa di quando mi hai lasciata.
“Iniziamo, coraggio!” Kurt si stava già versando del vino nel bicchiere.
Magda guardò Andreas, in silenzio.
Ricominciamo, coraggio! Ancora una volta!.


 

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(1)Eros Ramazzotti, Un’altra te, qui adattata ad un uomo, dato il contesto!


Innanzitutto, buon Ferragosto a tutti!! Spero che stiate passando una buona estate, dato che questa è una stagione splendida, e vale la pena!!!
Con questo capitolo, concludo questa mia storia, sperando che vi sia piaciuta e di ricevere i vostri commenti (che sono sempre graditi).
E' stata dura scriverla, dato che la parte finale mi è stata ispirata da un sogno, ma per tutto il resto ed i particolari ho dovutolavorarci sopra, per di più, lottando contro un calo d'ispirazione (che credo sia evidente dal racconto...). Ad ogni modo, attendo i vostri commenti.
Ninfea Blu: ciaoooo carissima!!! Sei già tornata? Se sì, con questo capitolo voglio farti un regalo di "bentornata a casa"! Così, ti piace il personaggio di Andreas? Ti capisco... ;-) Qui, i toni si sono fatti un tantino più drammatici, come hai visto... però spero ti sia piaciuto lo stesso! Attendo il tuo commento, e poi ci sentiamo via mail: devi dirmi tutto... sai di cosa!!! XD Un bacio!
Livia e Kikkisan: buone vacanze anche a voi! Se ci siete, battete un colpo!! Smack!!

Un bacio a tutti, alla prossima!! Tetide.

 

  
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