POV
ISABELLA
I’ll
keep you my dirty little secret
dirty
little secret.
Don’t
tell anyone or you’ll
just
an other regret.
[Dirty
Little Secret- The All American Rejects]
Era
già passata una settimana da quando avevo mollato in
pubblico Mike. Del
misterioso ragazzo del parcheggio non c’era traccia. Ho
chiesto persino a
Jessica se lo avesse mai visto e lei ovviamente ha risposto:
“Un culo così non
lo ho mai visto a scuola… me ne sarei accorta!” e
poi se ne è andata
sculettando.
Ero
sicura che, se quel ragazzo fosse mai tornato, la capo cheerleader
avrebbe
messo i suoi artigli anche su di lui. Quella mattina avevo voglia di
stare da
sola.
I miei“amici”
mi avevano chiamata più di una volta, ma io avevo detto di
non aver voglia di
parlare. Loro mi avevano lasciata da sola e avevano continuato beati a
farsi
gli affari loro. Era pazzesco quanto fossero ipocriti
e schiavi del
sistema…
“Ehi!
Tu sei Isabella, vero?” mi girai nella direzione della voce.
A parlare era una
ragazza con la voce squillante. Sembrava un po’ un folletto
con quei suoi
scompigliati capelli neri. Era decisamente molto graziosa e si muoveva
con fare
sinuoso, molto aggraziata.
“Sì
sono io…” lei sorrise. “Posso chiamarti
Isa, vero? Tutti ti chiamano Bella, ma
mi è sembrato che non ti piacesse…” ero
sconvolta. Sembrava che quella ragazza
mi conoscesse molto meglio di tutti gli altri, e la avevo appena
conosciuta.
“Io sono Alice Cullen, piacere. So che noi due diventeremo
grandi amiche!”mi
tese la mano ed io la afferrai.
Poi
ripensai al suo cognome. “Scusa ma… sei la sorella
di Edward?” non pensava che
avesse sorelle. Lei rise. Una risata cristallina.
“Ehm… sì, sono sua sorella
da… una settimana. I suoi genitori mi hanno adottata, a
tutti gli effetti!”
sembrava molto felice di essere la nuova sorella di Edward. Forse quel
ragazzo
era davvero simpatico, forse non si sarebbe dovuta fermare alle
apparenze.
“Tu
che materia hai alla prima ora?” domandò lei
contemplando il foglio con
l’orario scolastico. “Spagnolo, e tu?”
“Anche io! Credo che per tutta la
mattina siamo negli stessi corsi… sono felice! Finalmente
qualcuno che
conosco!” sprizzava energia da tutti i pori, quella ragazza.
Certo, era un po’
strana, ma Isa la trovava simpatica.
“Allora
Isa, sai che sono stata la tutor di mio fratello queste
settimane?” io mi
voltai sorpresa. Quindi quella voce era veritiera… e questo
significava che Isa
stava parlando… “Oddio… ma tu sei uno
dei giudici di America’s Got Talent?”
domandò sbalordita. Ecco dove la aveva vista!
“Sì, ma abbassa la voce… non
vorrei che si sapesse in giro” “Ah,
capisco…” in realtà non capiva.
Alice
era famosa, godeva di una grande stima in gran parte
dell’America per la sua
fama di giudice imparziale… e non voleva che si sapesse in
giro?
“Sono
venuta qui a Forks perché mi ero stufata di tutte quelle
attenzioni… E dato che
avevo da fare con Edward… ho deciso di non studiare
più come privatista!”
sorrisi.
In
fondo in fondo, forse la capivo. Dopo un po’, una persona
normale si stufa di
stare al centro dell’attenzione.
Era
incredibile quanto fosse simpatica Alice… Mi
invitò persino a fare shopping nel
pomeriggio. E poi era così affiatata… Faceva di
tutto, pur di essere una buona
amica, anche se si erano conosciute da così poco.
Stavamo
imboccando la via della mensa insieme, quando Jessica mi
bloccò, facendo
risolini striduli. “Alice, ti conviene andare… Non
è un bello spettacolo” Alice
sorrise ed entrò nella mensa saltellando. Ora me la dovevo
vedere con la mitragliatrice-
di- commenti- Jessica… Chissà cosa mi doveva
dire…
“Oddio
oddio oddio! Bella… Mike aveva ragione!!” urlava
come una pazza, o più
semplicemente come una fan scatenata di qualche strano complesso rock.
Isa
ci mise un po’ a capire ma poi sbarrò gli occhi.
“Vuoi dire che…?”
“… Quel
fondoschiena da sballo è di Edward Cullen? Sì
è esattamente quello che voglio
dire!!” e poi si mise a saltellare e a urlare come solo le
cheerleader oche
sanno fare.
Edward
non poteva essere cambiato così tanto. Sì,
probabilmente Alice era una fata
turchina…
Ma
in quel momento una cosa prevaleva su tutte… Un fatto
sicuro, una verità
ineluttabile: Jessica aveva un chiodo fisso sui fondoschiena dei
ragazzi.
“Oookay…
andiamo in mensa?” domandai nell’imbarazzo.
“Ma ceeeerto!! Lo vuoi vedere anche
tu, vero?” no, io lo ho
già visto e lui
mi ha sorriso e sono stata una stupida a non calcolarlo prima
perché se è
gentile come la sorella allora ho perso un potenziale vero amico.
Arrivammo
in mensa… Tutti i tavoli erano pieni, non riuscivo a vedere
Alice. L’unico
posto libero era vicino a Jessica.
Benvenuta
all’inferno, Isa!