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Autore: barbara_f    30/08/2010    7 recensioni
“Questo semestre l’argomento delle lezioni sarà la rappresentazione dell’amore nella letteratura”. Qualcuno accanto a me fece una smorfia disgustata …
“L’amore … l’amore si può leggere giusto nei libri” disse a bassa voce ma sufficientemente alta da farsi sentire ad almeno due file di distanza …
“Cos’hai contro l’amore?” mi sentivo stranamente offesa dal suo tono disgustato, non seppi fare a meno di controbattere.
“Una ragazzina che parla d’amore, un classico …” si stava rivolgendo a me, quello sconosciuto di cui non avevo ancora visto il volto stava parlando con me… mi voltai verso la fonte di quelle offese.
Due occhi verdi, intensi, felini mi guardarono sprezzanti. Ricambiai lo sguardo.
“Signori, potete renderci partecipi?” il prof. Meson interruppe la nostra conversazione.
Il ragazzo con gli occhi verdi e, ora lo vedevo meglio, con i capelli castano ramati, si alzò e con tranquillità rispose
“Dicevo soltanto che l’amore è qualcosa che si può trovare giusto nei libri… la signorina” disse indicandomi, “non è d’accordo …”.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun libro/film
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 IsaMarie [Contatta] Segnala violazione
 
 30/08/10, ore 16:05 - Capitolo 15: Cap 15 Gelosia

Ciao Barbara! Bello anche questo capitolo. Mi piacciono sempre molto i momenti che passano in famiglia! Emmett è troppo forte, riuscirebbe a stemperare la tensione con le sue stupidaggine in qualunque posto! Edward geloso di Mike (che detto tra noi non è degno neanche di pulirgli le scarpe!) è a dir poco fantastico! Però Bella ha pienamente ragione: che dovrebbe fare lei con tutte quelle che svengono al suo passaggio? XD! Non vedo l'ora di leggere il discorso che le deve fare!

SI SI...LE DEVE PROPRIO PARLARE :)

 4ury_Volturi [Contatta] Segnala violazione
 29/08/10, ore 20:25 - Capitolo 15: Cap 15 Gelosia

STUPENDi!!!!!!!
dico sl serio!!!
sxo di poter leggere presto la continuazione!
bacio la tua nuova fan :)

BENBENUTA!!!! SPERO CHE QUESTA FF CONTINUERà A PIACERTI . ASPETTO I TUOI COMMENTI

UN ABBRACCIO B.

 sara_cullen [Contatta] Segnala violazione
 29/08/10, ore 12:10 - Capitolo 15: Cap 15 Gelosia

FINALMENTE LE HA DETTO TI AMO!!! E SI E' SCOPERTO UN GRAN GELOSONE!!
EVVAAIII!! ANCHE SE NON E' FINITA QUI, VERO B.? (EHEH)
UN BACIONE!!

(EH EH!)

 giova71 [Contatta] Segnala violazione
 29/08/10, ore 00:23 - Capitolo 15: Cap 15 Gelosia

piano piano stiamo scoprendo sempre + cose sul passato di eddy, mi piace questo pizzico di mistero, questi indizi che lasci quà e là, eddy è geloso marcio, bella ancora non ha capito se stanno insieme oppure no, chissà che altro ci aspetta??????? UN bacione grandissimo ciao *_____*

SI, IL GELOSONE E LA TONTOLONA (BELLA)

 

 bellad93 [Contatta] Segnala violazione
 28/08/10, ore 23:27 - Capitolo 15: Cap 15 Gelosia

bellissima ..poveri edward e bella quanto stanno soffrendo nn riescono a stare tranquilli un secondo

SPERO CHE QUESTO CAPITOLO TI PIACERà

_Cap.16

 

Desiderio

 

Edward era strano, inquieto, una miriade di emozioni attraversavano il suoi occhi che, come specchi, riflettevano il turbamento del suo animo. Avrei voluto aiutarlo ma non volevo fargli pressioni.

Avrei aspettato paziente che riuscisse a fidarsi di me, al punto di confessare i suoi dilemmi, le sue paure, i drammi del suo passato?

Non mi aveva più toccato dopo la notte che aveva passato abbracciato a me, solo qualche breve bacio; non capivo cosa avessi fatto per allontanarlo.

Camminammo affiancati lungo il viale che, dal ristorante portava alla biblioteca, non disse una parola. Non riuscii a reggere, la tensione mi logorava.

Avevo sempre paura di sbagliare con lui, era così mutevole nell’umore.

Questa volta, però non sarei stata a guardare aspettando una sua mossa. Avrei agito.

“Cos’ho fatto?” chiesi infine leggermente irritata “Perché ti comporti così?” si voltò con uno sguardo indecifrabile poi mi prese una mano e la portò alle labbra baciandola e suggendone delicatamente le dita. Quel contattò accelerò i battiti del mio cuore

“Mmmmh, non mi hai più baciato...” dissi con un tono immediatamente diverso, ero imbarazzata, stavo proprio dicendogli queste cose? Mi sentii le guance in fiamme ma continuai, “non mi hai più toccata...!” mi guardò meravigliato.

“Hai ragione, sono geloso...” disse ignorando le mie domande. Il tono era basso, leggermente cupo,  non incontrò i miei occhi.  

“Sono uno stupido, mi sono comportato come uno stupido...” la voce trasudava dolore e imbarazzo. Si, era vero. Non mi era piaciuto il comportamento di poco prima. Camminammo ancora un po’ fino ad un angolo un po’ appartato del prato che circondava la biblioteca.

“Bella io...” ancora una pausa, le parole uscivano a fatica dalla sua bocca.

“io non ho mai provato per nessuna ciò che sento per te!” la sua voce, un soffio appena udibile “...ma, non ho mai nemmeno provato un’inquietudine così forte!” mi guardò e il suo sguardo mi incendiò l’anima.

“Io..Non riesco a gestire tutti questi nuovi sentimenti, sono nati nel mio cuore senza che me ne accorgessi e ora...” abbassò di nuovo gli occhi concentrandosi sulle nostre dita intrecciate.

“Ora stanno prendendo totalmente il controllo su di me!” il tono di voce era affranto, spaventato...

“Ho paura Bella, ho paura di dire o fare qualcosa di sbagliato, qualcosa che ti faccia del male...” era dolcissimo in questo momento.

“Ho pausa di fare qualcosa che ti faccia allontanare da me!” disse infine...

Gli presi il viso tra le mani e lo guardai intensamente, desiderai baciare le sue labbra morbide, desiderai le sue mani su di me.... un brivido di piacere mi percorse, il mio cuore rimbombò potente nel mio petto.

“Edward, anch’io non ho mai provato per nessuno ciò che sento per te! L’amore è qualcosa di nuovo anche per me, è un emozione intensa, a volte ci porta a fare delle stupidaggini ma...accetterei qualunque sciocchezza pur di non rinunciare a vivere questo sentimento...preferisco dire: è stato meglio lasciarsi piuttosto che non esserci mai incontrati...!*

Edward ricambiò il mio sguardo annuendo,  i suoi occhi mutarono nuovamente espressione... la passione che aveva represso esplose.

*********************************************************************

“Preferisco dire: è stato meglio lasciarsi piuttosto che non esserci mai incontrati...!*” riflettei sulle parole di Bella. Meglio vivere un amore e soffrire che rifiutarlo per codardia.

Si ero d’accordo con lei.

La guardai, era incredibilmente bella! La volevo, la desideravo con un’intensità impensata. “non mi hai più baciato...” disse con le guance in fiamme, “non mi hai più toccata...!” Lei mi ricambiava con altrettanto desiderio. Mi incendiai.

La gelosia provata vedendola parlare con Mike Newton, unita al desiderio di lei si combinarono insieme in una miscela esplosiva, il mio cuore accelerò i battiti, il sangue si mosse più velocemente nelle vene, il respiro si fece affannoso.

Avvicinai il mio volto al suo, desiderai quella bocca rosata e morbida, la desiderai come preludio a più intense carezze, come porta d’accesso a lei.

Non riuscii a pensare ad altro, Bella aveva invaso ogni fibra del mio essere, il mio cuore era pieno di lei.

Poggiai la mia bocca sulla sua con delicatezza, carezzandola, leccandola, sfiorandola con la mia. Lei, con la lingua, tracciò il profilo delle mie labbra con lentezza, con una sensualità che non faceva altro che aumentare la mia eccitazione. Il suo sapore familiare, il suo profumo così femminile, mi inebriarono, le misi una mano sulla nuca per avvicinarla di più approfondendo il bacio, le nostre lingue si toccarono veloci e selvagge, si stuzzicarono, si solleticarono in una danza preludio dell’amore...

Mi staccai solo per dedicarmi al suo volto, agli suoi occhi chiusi, agli suoi zigomi,  ai lobi delle orecchie.

Bella fremeva ad ogni tocco, percepii il suo cuore battere frenetico, la sentii farsi più vicina stringendo l’abbraccio, carezzandomi il volto, i capelli, le spalle, il torace...che tentazione quella di guidare la sua mano per alleviare il mio tormento...

Un vociare lontano ci fece ricordare che eravamo all’aperto, stavamo dando spettacolo...ma, questa volta non volevo fermarmi, non subito.

La presi per mano, i nostri sguardi erano incatenati, i nostri respiri affannati dallo sforzo di trattenere l’eccitazione che ci invadeva corpo e anima. Entrambi volevamo qualcosa di più.

La condussi nell’archivio della biblioteca, a quell’ora era deserto, tutti erano a pranzo, il prossimo carico di pubblicazioni sarebbe arrivato tra ore, forse giorni. Chiusi la porta alle mie spalle.

La penombra polverosa della stanza era quasi magica, la luce filtrava dalle persiane socchiuse, facendo brillare i granelli, che sollevavamo al nostro passaggio, come brillanti. C’erano libri ovunque il loro odore di carta, stampata di fresco, riempiva l’aria.

Bella cominciò a baciarmi, il collo, l’orecchio, il mento; impazzivo ad ogni tocco, ad ogni sfioramento leggero, la mia eccitazione cresceva... la sollevai e la feci sedere su uno dei tavoli mettendomi tra le sue gambe, che incrociò attorno alla mia vita per stringermi a se. Mio dio! Era una sensazione bellissima, le mie emozioni, come il mio corpo, parvero svegliarsi da un lungo sonno. La strinsi più forte per strusciarmi a lei, con la bocca scesi sul suo collo aspirando il suo odore. Le sue mani combatterono con i bottoni della mia camicia, le sfilai il maglione in preda alla frenesia, volevo carezzare la sua pelle di seta...

Il primo bottone del mio colletto si aprì, le fermai le mani e lentamente le condussi verso l’orlo dei miei jeans. Palpitavo, aspettando il suo tocco.

La feci stendere sul tavolo sbottonandole la camicia: un bottone, un bacio. Bella avvampò quando, con le dita tremanti, abbassai la spallina del suo reggiseno, rendendolo i suoi seni nudi ai miei occhi.

Era bellissima, le guance arrossate, la pelle candida, i capelli scompigliati.

Con le dita, tracciai i contorni delle aureole rosate, le mie labbra scesero sui suoi capezzoli suggendoli, leccandoli. La sentii gemere di piacere.

Mi sembrò di impazzire quando, con voce roca, Bella chiamò il mio nome inarcando la schiena e offrendosi al tocco delle mie labbra.

**********************************************************************

Edward mi condusse nella stanza dell’archivio guardandomi fissa, non riuscivo a staccarmi dai suoi occhi, verdi come un mare in tempesta.

Nella penombra che ci avvolgeva, l’odore di polvere e carta stampata riempiva i polmoni, ma non mi importava. Edward era con me, questo bastava per rendere magico qualsiasi posto.

Non riuscivo a stare più lontana da lui, lo volevo disperatamente. Cominciai a baciargli il collo, l’orecchio, il mento...lo sentivo fremere sotto il mio assalto. Mi piaceva sapere di avere questo potere, mi sentii forte, e dunque spregiudicata e coraggiosa. Mi prese in braccio e mi fece sedere su una scrivania, avvolsi le gambe attorno alla sua vita, lo volevo molto, molto vicino. Sentii la sua eccitazione crescere attraverso il ruvido tessuto dei jeans. Ero troppo imbarazzata per accarezzarlo. Ero combattuta tra desideri contrastanti. Volevo vederlo, volevo sentire la sua pelle sotto le mie dita, volevo affondare il volto nel suo petto profumato...

Le mie mani combatterono con i bottoni della sua camicia, mentre Edward mi sfilò il maglione, sentivo il calore delle sue mani attraverso il sottile tessuto della camicetta...ero eccitata, desiderosa di conoscere il suo corpo, di sentire esplorato il mio. Non avevo mai fatto l’amore, volevo fosse il primo, e forse l’ultimo. Ma chi poteva stabilire se una relazione era destinata a durare per sempre? I miei genitori erano un perfetto esempio di fallimento di questa speranza!

Riuscii ad aprire primo bottone del suo colletto ma Edward non mi lasciò continuare, conducendo le mie mani verso i suoi jeans. Voleva, desiderava le mie carezze, voleva alleviassi la sua eccitazione... Lentamente feci scivolare la mia mano verso il cavallo dei suoi pantaloni. Tutto stava avvenendo in maniera naturale, per la prima volta, toccavo l’erezione di un uomo, ero tesa ma, nello stesso tempo, esaltata, mi piaceva che il suo corpo reagisse così alle mie timide carezze. Mi piaceva sentirlo sospirare quando le mie dita giocherellavano con lui. Mi fece stendere sul tavolo sbottonandomi la camicia: un bottone, un bacio. Avvampai quando sentii le sue dita abbassarmi la spallina del reggiseno. Ero già stata toccata da Alex ma mai l’avevo lasciato arrivare fino al punto raggiunto da Edward in questo momento magico e eccitante.

Gemetti, chiamai il suo nome, la mia voce era irriconoscibile alle mie orecchie. Istintivamente inarcai la schiena, volevo avvicinarmi il più possibile, volevo che la sua lingua continuasse quella dolce tortura.

Le labbra tornarono sulla mia bocca, con una mano mi tenne ferma la testa mentre con l’altra scese ancora sui miei seni pizzicandoli, torturandoli, fino a sfiorare il bordo dei miei pantaloni. Armeggiai con la sua cinta, mi aiutò ad aprirla, poi guidò la mia mano verso di lui. Era eccitato, per un attimo ebbi paura di quello sarebbe successo. Dovevo dirgli che ero vergine?   

La mia mano tra le sue cosce si muoveva lenta, timida sopra lo strato di cotone dei suoi boxer. Edward gemeva e mugolava il mio nome mentre con le dita sfiorarò l’orlo dei miei slip superandolo. Calde e rassicuranti, le sue dita sfioravano appena la landa inesplorata del mio pube. Era quasi timida, quasi timorosa, quasi inesperta.

“Edward io...” misi una mano sulla sua fermando per un attimo il suo percorso di avvicinamento a me.

“Sei Bellissima” disse con voce arrochita... il desiderio si leggeva nei suoi occhi.

“mmm! ...Non fermarti, ti prego non fermarti...” le parole uscivano a stento dalla sua bocca. La mia mano continuò a carezzarlo lentamente, sfiorandolo al di sopra dei boxer, senza toccare la sua pelle rovente di passione.

“Edward io sono ver....” non mi lasciò terminare la frase, alzò la bocca dal mio seno inchiodandomi con lo sguardo... poi, delicatamente mi aiutò a rimettermi seduta.

“Bella, mi dispiace...non lo sapevo...” Era mortificato, si allontanò richiudendo la zip dei suoi jeans poi mi porse la camicetta aiutandomi ad indossarla.

I suoi occhi erano bassi, non mi guardava in volto. Ero sconvolta dai suoi cambiamenti d’umore, mi sentivo strana, rifiutata. Lo sapevo, non dovevo dirglielo  pensai in preda ad una profonda frustrazione, non volevo interrompere il contatto tra noi. I miei occhi si riempirono di lacrime. Edward mi strinse a se.

“Non dovevo dirtelo”, dissi fra i singhiozzi mentre lui mi alzò il viso e baciò le mie labbra con dolcezza.

“Sono contento che tu me lo abbia detto. Non voglio che la tua prima volta sia qui, dentro uno sgabuzzino! Deve essere speciale!” il tono della sua voce era rassicurante, dolce...  non volevo desistere, i miei ormoni erano impazziti...

“Qualunque luogo è speciale se sei con me!” era una frase fatta, lo sapevo, ma, in quel momento, quell’archivio polveroso mi sembrò veramente un luogo meraviglioso. Edward era con me, mi faceva godere con le sue carezze, mi infuocava di passione...

“Continua, ti prego!” gli dissi carezzandogli una natica soda. Ebbe un sussulto, l’erezione era ancora ben visibile.

“Dovremmo procedere con gradualità...”

“mmm così...” dissi carezzandogli il petto fino a scendere al ventre piatto e duro come pietra

“Ti prego Bella... ti prego non farmi questo...” non capivo, una carezza, volevo solo fargli una carezza, gli baciai il collo leccandogli l’orecchio, mordicchiandone il lobo carnoso.

“Ti prego Bella!” la voce era roca, quasi impercettibile. Non lo ascoltai. Non riuscivo a fermare le ondate di eccitazione che si erano impossessate del mio corpo.

“L’hai voluto tu!” disse sospirando con voce roca e tremante. Con un movimento rapido, aprì la cerniera dei jeans calandosi i boxer e, prendendomi la mano, la diresse verso la sua erezione nuda, guidandola nei movimenti con la sua.

***********************************************************************

“Edward io...” Bella mise una mano sulla mia, fermando il mio lento avvicinamento alla sua femminilità.

“Sei Bellissima” dissi, la desideravo, impazzivo per ogni suo sospiro, la sua pelle era di seta, calda, morbida. Mi accarezzava con gesti lenti, al di sopra dei miei boxer, avrei atteso che me li sfilasse...desideravo che me li sfilasse.

“mmm! ...Non fermarti, ti prego non fermarti...” riuscii a dire a stento sulla sua bocca.

“Edward io sono ver....” vergine pensai terminando la sua frase, alzai gli occhi su di lei, dio era bellissima ma...non aveva mai fatto l’amore, ero spaventato, stavo per farle male. Non voglio, non voglio! Pensai, non posso farle del male!  Lentamente l’aiutai a rimettersi seduta.

“Bella, mi dispiace...non lo sapevo...” riuscii a dire a stento, e, ignorando la sua espressione delusa, mi allontanai da lei. Non sarei riuscito a fermarmi se le fossi stato accanto. Chiusi la zip dei jeans poi le porsi la camicetta. I suoi seni, nudi di fronte a me, mi impedivano di concentrarmi. Non guardarla era d’aiuto.

Sentii un singhiozzo, mi decisi a voltarmi, i suoi occhi si riempirono di lacrime. La strinsi a me, non potevo, non volevo vederla piangere.

“Non dovevo dirtelo”, disse fra i singhiozzi. Invece si, pensai se non me l’avessi detto ti avrei presa su questo tavolo polveroso. La baciai.

“Sono contento che tu me lo abbia detto. Non voglio che la tua prima volta sia qui, dentro uno sgabuzzino! Deve essere speciale!” ero sincero, volevo che fosse speciale, per lei, per me.

“Qualunque luogo è speciale se sei con me!” disse. Accidenti se era vero! Non ero mai stato così bene in vita mia come in quell’archivio polveroso...

“Continua, ti prego!” si era avvicinata di nuovo a me, spudorata, spregiudicata... stava carezzandomi una natica. Sussultai, non mi aspettavo un simile comportamento da Bella, inoltre ero ancora talmente eccitato..

“Dovremmo procedere con gradualità...” cercai di essere ragionevole, i suoi ormoni non ragionavano i miei...nemmeno.

“mmm così...” disse. Mi carezzò il petto, una lunga carezza, scendendo fino al ventre. Stavo impazzendo, stavo letteralmente impazzendo.

“Ti prego Bella... ti prego non farmi questo...” non capiva cosa mi stava facendo?

“Ti prego Bella!” il mio respiro era corto, la mia resistenza era al limite, la voce era roca, quasi impercettibile. Era in preda all’eccitazione, come me...

“L’hai voluto tu!” dissi, voleva portarmi al limite, ce l’aveva fatta. Aprii la cerniera dei jeans e li scesi giù assieme ai boxer, presi la sua mano e la portai verso di me...

La potenza dell’orgasmo mi sconvolse, travolgendomi come un fiume in piena. Non avevo mai provato nulla di simile. Mi abbandonai sulla sua spalla ansimante, tremante. Bella mi strinse a se, carezzandomi i capelli. 

Il respiro tornò lentamente ai ritmi normali, mi rivestii in fretta senza guardarla, ero imbarazzato, mi ero lasciato andare come mai prima d’ora, mi sentivo fragile, vulnerabile ai suoi occhi.

“Tutto bene?” mi chiese  con una vocina piccola piccola, la cosa mi imbarazzò di più. Lei mi aveva dato un grande piacere, io non l’avevo ricambiata.

Bella non sapeva nulla di me, come avrei potuto prendere tanto senza dare nulla in cambio? La desideravo in maniera incredibile, come un assetato che, dopo tanti giorni di deserto, trova la sua oasi...

Finalmente mi decisi a guardarla, i  suoi occhi erano languidi e limpidi, la passione che avevo sentito in lei, si era solo leggermente affievolita, e un sorriso dolce aleggiava sulle sue labbra.

“Edward....” sussurrò carezzandomi il viso

“E’ stata un’esperienza...” arrossì mentre con le mani tremanti tentava di richiudersi la camicetta. L’aiutai, il mio cuore prese a battere più forte.

“Tremenda?” conclusi la sua frase. Sorrise ancora.

“Bellissima, non avevo mai pro...va” la interruppi con un bacio lento e dolce.

“E’ stato bellissimo anche per me...anche se non l’abbiamo fatto”. Tu hai bisogno di tempo, ora forse non te ne accorgi, ma hai bisogno di tempo...

“ma... Edward Cullen, quanti anni hai?” mi chiese con un sorriso. Ero iperprotettivo e troppo controllato. Stavo razionalizzando.

“109” risposi con una battuta, tanto per sdrammatizzare.

“Sei molto, molto vecchio allora...” la sua voce si era fatta di nuovo roca, le guance erano imporporate. Continuò, impudente facendosi di nuovo vicina.

“...e hai molta, molta esperienza... allora!” non sapeva quanto fosse lontana dalla verità. Con un dito mi accarezzò una guancia. Feci finta di assecondarla, non volevo deluderla. La mia esperienza non era così grande. Ma mi piaceva, mi lusingava essere considerato un esperto.

Emmett ne avrebbe riso, pensai.

“Considera questa la tua prima lezione!” le sorrisi malizioso e la baciai ancora.

“Ora è il caso di andare a studiare, non credi?” dovevamo veramente darci da fare, prima delle vacanze di Natale avremmo dovuto consegnare uno stato di  avanzamento

“Si capo!” sorrise e mi prese la mano, sembrava una bimba.

Mi guardò ancora, il mio cuore perse un battito, era bellissima.

Tutto era avvenuto così spontaneamente, il mio istinto aveva preso il sopravvento sulla ragione ed era stato bellissimo. Mio padre aveva ragione.

Ora, la ragione doveva nuovamente prendere il sopravvento, stavo per dirle qualcosa di molto importante per me...per lei.

Tremai pensando al pensiero di un suo rifiuto. Il mio cuore batteva come un tamburo impazzito nel mio petto, deglutii a vuoto un paio di volte e, infine, mi feci forza e la guardai. Presi una mano di Bella.

“Isabella Swan, vorresti uscire con me...ufficialmente... come coppia?”

 

 

 

*  De Andrè -Giugno ’73- (Vol.8)

 

 

   
 
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