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Autore: Nami    09/12/2003    6 recensioni
Ci ho pensato su.. e ho deciso di fare questa ff. Si perchè per chi si sia interessato all'altra mia fic "La ricercata" questa è esattamente il suo seguito. Dopo undici anni Rufy e i suoi amici si sono trasferiti al villagiio Fusha. Ciascuno ha realizzato il suo sogno e finalmente anche Shank e Max fanno ritorno all'isola. Cosa succederà dunque questa volta? Beh.. Rufy & Co., Shank il rosso, Max e la loro figlia di dieci anni saranno alle prese con criminali che vogliono sottrare il tesoro di Gold Roger ritrovato da Rufy, diviso in fine con gli abitanti del villaggio.Ma naturalmente non sarà una storia di sola avventura. L'amore c'è sempre. Il resto lo lascio a voi. Buona lettura e mi rraccomando: GIUDICATE!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VIVERE PER AMARE



CAPITOLO 1: Dopo undici anni sotto la luna


La sagoma della luna piena si rifletteva sul mare calmo e piatto come una tavola e il maestoso vascello pirata era fermo su di esso mentre la gente a bordo dormiva sonni tranquilli. In cabina il capitano di quella ciurma pareva l’unico sveglio. Si strofinò gli occhi per il sonno e nonostante fosse terribilmente stanco non riusciva più a riaddormentarsi. Decise che forse un buon bicchierino di rhum sotto la luce della luna lo avrebbe ricondotto nel mondo dei sogni più facilmente.. del resto funzionava sempre. Quando non riusciva a dormire si alzava dal letto e si dirigeva sul ponte avvolto nel suo nero mantello con in mano un bicchierino di liquore. Si sollevò dal cuscino e girò al capo dall’altra parte. La sua donna sembrava dormire tranquilla, non si era accorta della sua inquietudine. Avvicinò il suo viso a quello di lei e le diede un bacio sulla fronte.

- Ti amo! –

Le sussurrò e si alzò stando attento a non svegliarla. D’un tratto sentì un suo gemito. Lei si girò dall’altra parte e si portò le coperte fino alla bocca per riprendere a dormire come prima. Tirò un sospiro di solievo. Se lo avesse visto alzarsi gli avrebbe fatto domande e di certo sarebbe andata sul ponte con lui per non lasciarlo solo e lui non poteva rischiare di farle prendere un malanno o di impedirlre di riposare. Per nessun motivo al mondo, la salute delle signore innanzitutto, questa era la regola principale li a bordo.
Lentamente e molto silenziosamente uscì dalla cabina. Si portò le braccia intorno al petto. La temperatura si era fatta parecchio bassa e il freddo si faceva sentire.. eppure questo non servì a fargli passare la voglia del rhum sotto la luna. Si avvolse strettamente nel mantello e si diresse verso un’altra stanza. Aprì con cautela la porta sulla quale spiccava appeso ad un chiodo un cartellino con un nome e si addentrò nella piccola cabina. Una bambina di dieci anni era avvolta nel piumino e il suo dolce respiro si faceva sentire nel silenzio della notte.
Si chinò sulla bambina accarezzandole il capo con dolcezza.

- Ciao piccolina! –

Disse a bassa voce.

- Ti voglio bene Ennie! Sei il tesoro del tuo papà! –

Quella bambina era sua figlia. Di nome faceva Ennie; lo stesso nome scritto sul cartellino ovale appeso sulla porta. Non poteva mai descrivere il bene immenso che provava per lei. Quando Max, la sua donna gli aveva confessato di aspettare un bambino si era sentito al colmo della felicità. Avevano da poco terminato il loro viaggio alla Rotta Maggiore e ormai avrebbe potuto benissimo fare il padre, senza contare che con tutti quegli uomini a bordo di sicuro lui o lei non avrebbe corso alcun rischio. E poi, quando Max diede quello scricciolino alla luce aveva provato una gioia tale che quasi gli venne da piangere. Nel stringere quella piccola creatura aveva sentito il suo cuore battere forte, una felicità mai provata prima, quella di diventare padre.
Riprese il suo cammino dirigendosi in cambusa. Aprì con fatica l’armadietto dei liquori, il buio era ovunque, si intravvedeva solo qualche spiffero di luce notturna derivante dalla luna e aveva finito col prendere due botte al ginocchio contro le sedie intorno al largo tavolo. Ma alla fine riuscì a giungere alla mensola sano e salvo, con qualche livido ma era ancora in piedi. Riconobbe il suo amato e pregiato rhum. Stappò la bottiglia e lentamente versò il liquido in un piccolo bicchiere. Ripose la bottiglia dentro all’armadietto e dopo aver richiuso le ante cercò di trovare l’uscita.

- Ahia! –

Ma sbattè nuovamente la gamba contro la sedia e cercò di non urlare anche se gli costò molta fatica. Finalmente, dopo tutte quelle peripezie dentro alla cucina riuscì ad arrivare sul ponte. Massaggiandosi le gambe ormai di sicuro piene di lividi, si sedette mentre la luna lo illuminava creando ombre che mettevano in risalto il suo fisico atletico.

- Ah! Tu guarda che bella luna che c’è stasera! –

Era vero, ero splendida. Era completamente piena e anche molto più grande rispetto alle notti precedenti. Uno spettacolo incredibile. Quell’atmosfera lo portarono a pensare.

- Chissà come stai Rufy! –

Rufy dal cappello di paglia, lo stesso cappello che una volta apparteneva a lui, Shank il rosso, che gli aveva regalato quando era solo un bambino di sette anni. Rufy desiderava diventare un pirata degno di questo titolo, proprio come il rosso, seguire il suo esempio e diventare il re dei pirati. Alla fine, dopo dieci anni ci era riuscito.
- Brutto moccioso! Sarei proprio curioso di vederti nei panni del re dei pirati! –

Doveva avere più o meno diciassette anni, perciò tutti, leggendo i giornali, erano rimasti sorpresi e allibiti nel leggere una simile notizia. Un piratucolo di diciassette anni, con la sua scarsa ciurma, composta da ben pochi uomini, aveva conquistato tutto quello che solo Gold Roger, ventidue anni prima aveva ottenuto. Il grande tesoro nascosto da qualche parte della Rotta Maggiore.

- E così hai mantenuto la tua promessa! Sono fiero di te figliolo! –

Rufy era come un figlio per lui. Non facevano che litigare e prendersi per i fondelli ma il loro rapporto era in assoluto più forte di qualsiasi altra semplice amicizia. Sembravano davvero padre e figlio. Si somigliavano molto, soprattutto nel carattere. Entrambi erano coraggiosi e volenterosi ed entrambi erano pirati, anche se non poi così pericolosi.

Aprì gli occhi delicatamente, destandosi dal suo sonno e rimase sorpresa nel ritrovarsi da sola in quell’ampio letto.

- Shank? –

Non era più accanto a lei. Forse non riusciva a dormire ed era andato a prendere una boccata d’aria. Si stiracchiò e alzatasi dal letto guardò oltre la finestra. Aveva ragione, eccolo li. Era sul ponte, seduto a bere del liquore.

Mandò giù l’ultimo goccio di rhum assaporandolo molto intensamente. Ora avrebbe anche potuto tornarsene a letto e riprendere a dormire.. eppure qualcosa lo tratteneva. Quella notte era troppo bella con quella splendida luna.. era un peccato non guardarla perdendosi nei suoi bagliori.

- Non riesci a prendere sonno? –

La dolce voce di Max lo costrinse a distogliere gli occhi dal cielo.

- Ehi! –

La salutò con il suo largo e dolce sorriso.

- Già, non riesco a riaddormentarmi! Hai visto che bella notte? –

Max gli si avvicinò e si sedette accanto a lui ammirando il cielo notturno.

- Davvero! Non ho mai visto la luna così grande! Brr.. però fa un bel freddo! –

Shank allargò il suo mantello e lo portò intorno a Max avvolgendo anche lei.

- A che pensavi? Ti ho visto così assorto.. –

Gli domandò anche se già conosceva la sua risposta.

- Pensavo a Rufy! Avrei voglia di rivederlo! –

- Ti manca, vero? In effetti ormai sono undici anni che non lo vedi, non è più un bambino! E sai che anch’io ho voglia di vederlo? Tu credi.. –

Le tornò in mente il breve tempo che aveva trascorso al villaggio Fusha insieme al piccolo Rufy. Era stata bene, si era divertita moltissimo e Rufy gli era piaciuto tanto. Si era innamorata di quel bambino che ormai dopo tutto quel tempo era diventato un ragazzo, quasi un uomo.

- ..che si ricordi ancora di me? –

- Certo! Sicuramente! Non ti ricordi quanto è rimasto affascinato da te? Ti si è appiccicato come un francobollo e non ti ha mollato un attimo! –

Rispose lui.

- Già, hai ragione! Beh, è solo questione di tempo ormai! –

Mancava poco prima di approdare nuovamente al villaggio Fusha, dopo undici anni che quel vascello non attraccava più in quel porto. Presto avrebbero potuto rivedere tutti, anche Rufy, che con i suoi inseparabili compagni di viaggio si era stabilito laggiù definitivamente.

- Hai ragione! Chissà come sarà contento di vedermi! –

Di sicuro non si sarebbe più gettato in braccio a lui. Ormai era cresciuto.. e un po’ gli dispiaceva. Gli dispiaceva aver perso undici anni della sua vita ma in fondo era inevitabile che le loro strade si dividessero.

- Già.. e non sarà l’unico.. –

Riprese l’altra.

- Come? –

- Si, anche Makino sarà assolutamente entusiasta ed euforica! –

Shank rimase per un attimo in silenzio.

- Scusa ma.. che c’entra Makino? D’accordo che siamo amici ma.. non credo che sarà poi così “euforica” come hai detto tu! –

Constatò lui.

- Scherzi? –

Ribattè.

- Makino era innamorata cotta di te Shank! Non so se lo è ancora ma.. di certo lo era undici anni fa! –

Quella frase lo lasciò del tutto spiazzato.

- Come scusa? –

Quasi gli venne da ridere.

- Chi è innamorato di chi? –

- Te l’ho detto! Undici anni fa era cotta di te.. ma adesso potrebbe essersi trovata qualcun altro.. –

Non poteva credere a quelle parole.. lui non si era mai accorto di niente.. ma del resto in generale non era bravo ad accorgersi di certe cose..

- Ma no dai, che dici! –

Rideva.

- E’ così! Me l’ha confessato lei! Ti ricordi quando sono rimasta alla locanda durante la festa al villaggio? Beh.. era per parlare di questo.. abbiamo parlato di te.. –

- Si, questo lo so.. –

Continuò il pirata.

- Ma c’eri anche tu nell’argomento, mi ricordo che Makino mi ha detto che avete parlato di me e te.. –

- Appunto! –

Piombò il silenzio. Max guardò storto Shank per cercare di fargli comprendere la verità.

- Vabbè dai, torniamo a letto, ho sonno! –

Ma sviò il discorso immediatamente.
Si alzò e si incamminò verso la cabina.
- E-ehi! Aspetta! Che vuol dire che era innamorata di me? Ehi! –

Era passato moltissimo tempo da quando si era conclusa la terribile avventura di Max e Shank, mista di peripezie e dolore.. tuttavia adesso comincia un’altra storia.
  
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