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Autore: Hayley Black    16/09/2010    6 recensioni
«Ancora una volta abbiamo visite, signorina Granger.» trillò, sedendosi, mostrando che, ancora una volta, Fred Weasley era stato messo in punizione con lei.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Neutron star collision ~ '
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Il giorno dopo, Hermione era già nella Sala Grande ad aspettare i suoi due amici. Stava leggendo la Gazzetta del Profeta e sgranocchiava un toast ricoperto di marmellata alle pesche, la sua preferita. Poi, Ron e Harry fecero un’entrata trionfante nella Sala Grande e si sedettero accanto a lei.
-E’ morto qualcuno che conosciamo?- chiese Ron. Ormai le faceva quella domanda ogni mattina, quando facevano colazione. La ragazza scosse la testa, senza staccare gli occhi dalle righe. Quindi piegò il giornale e lo posò accanto a lei
-Niente di nuovo…- commentò, finendo il suo toast. Harry e Ron si servirono la colazione, e la finirono in fretta
-Forza, sbrighiamoci, non voglio fare tardi alla lezione di Piton- disse Hermione, prendendo la borsa con i libri e uscendo dalla Sala Grande. I due amici la seguirono, e insieme scesero nei sotterranei. Era irritante dover sentire quella voce untuosa “Sei in ritardo”, quindi meglio non sentirla affatto.
Arrivati nei Sotterranei, si accorsero di essere i primi. Presero posto e cacciarono fuori i calderoni, le bilance d’ottone e i libri.
Fu un’ora di lezione davvero noiosa, dovettero fare una Pozione Restringente, e alla fine quella di Hermione risultò sempre la migliore. Era seccante dover lavorare con i Serpeverde, soprattutto quando loro sghignazzavano e facevano le loro lodi da leccapiedi al professor Piton, che fingeva di essere lusingato. Sono tutti della stessa pasta si disse Hermione, mentre, con Ron e Harry, raggiungeva la torre di Difesa. Si avvicinava un’altra ora di noia totale, e lei avrebbe dovuto far finta di leggere il libro, mentre la Umbridge li squadrava con quel suo sorriso mieloso da far venire i brividi. Ecco, si era di nuovo persa nei suoi pensieri, e andò a sbattere contro la schiena di Harry
-Hermione, stai bene?- chiese preoccupato, mentre si sedeva. La ragazza annuì sorridendo,  e si sedette anche lei. La Umbridge, come sempre, era seduta dietro la scrivania e li fissava sorridendo mielosa.
-Sapete cosa fare- trillò, e i ragazzi aprirono i libri, incominciando a leggere.
E rieccoci al punto di partenza. Hermione fingeva di leggere il libro, a volte alzava lo sguardo e fissava Harry di sottecchi, era poco concentrato nel leggere le righe, si vedeva il segno della disapprovazione sul suo volto. Sperando che non si mettesse di nuovo dei casini, sorrise e prese a leggere.
Sbadigliò impercettibilmente, quindi, leggendo una frase, aggrottò la fronte.

“…Insegnare incantesimi di Difesa ai giovani studenti è inutile e irresponsabile. La loro conoscenza dovrebbe limitarsi agli incantesimi di tutti i giorni, come gli incantesimi di locomozione…”
Inutile e irresponsabile? Ma cos’erano loro, dei bambini di sette anni che non sapevano distinguere il bene dal male? Alzò la mano, fissando la Umbridge quasi con sguardo di sfida.
-Si, signorina Granger?- disse, con il suo tono mieloso.
-Ehm… volevo contestare ciò che c’è scritto sul libro- cominciò, la Umbridge la fissò aggrottando la fronte, ma senza che il sorriso sparisse dalle sue labbra –Insomma… c’è scritto che insegnare incantesimi di Difesa agli studenti è inutile. Ma come potrebbe essere inutile una cosa che… insomma, ci salverebbe la vita?-
-Signorina Granger, voi siete dei… come dire, dei bambini. Non c’è motivo di insegnarvi incantesimi che vi porterebbero a ferire altre persone! Non c’è nessuno, lì fuori, che vi potrebbe attaccare!- disse, smielata
-Ah no? Mi dispiace contraddirla, professoressa Umbridge, ma uno degli scopi di Hogwarts è insegnarci a combattere. Perché anche se adesso non c’è nessuno lì fuori che potrebbe attaccarci, non è detto che non ci sarà tra dieci o trent’anni!- ribattè Hermione, mantenendo la calma
-E a quel proposito ci sono i maestri, che vi insegneranno gli incantesimi quando sarete abbastanza grandi da impararli- trillò la professoressa
-Ma gli esami prevedono anche una parte teorica di Difesa…- tentò di dire la Grifondoro, ma la Umbridge la interruppe
-A questo proposito ci penserò io, signorina Granger. E credo che lei abbia bisogno di due serate di punizione con me, non trova?- disse, prendendo un foglio di pergamena e scrivendoci qualcosa sopra. Hermione si lasciò andare contro lo schienale afflitta. Tutta la classe guardavano lei e la professoressa Umbridge con gli occhi sbarrati. Lei… Hermione Granger, in punizione? Il mondo stava davvero andando a rotoli, allora.
Harry la guardò comprensivo, ma lei non staccò gli occhi dal libro, e si riscosse soltanto quando suonò la campanella.
-Oggi pomeriggio nel mio ufficio alle cinque, signorina Granger- cantilenò la Umbridge contenta, mentre uscivano.
-Hermione…- borbottò Ron, cercando di prenderle il braccio, ma lei continuò spedita. In fondo, era lei che aveva messo in mezzo la discussione sugli incantesimi di Difesa. Ma come poteva il Ministero non volerli addestrati a combattere? Ah già, la questione dell’Esercito… Ma che stupidaggine. Scosse la testa, e andò a sbattere contro la schiena di Ron. Alzò gli occhi, vedendo che era molto più alto di Ron… No, non era Ron. Era Fred. O George.
-Hermione! Ci rincontriamo, vedo- esclamò, girandosi verso di lei; si, era decisamente Fred.
-Ehm, si, credo di si. Cosa ci fai qui?- balbettò lei, raddrizzando i libri che aveva in mano.
-Ora buca. C’è qualcosa che ti turba, piccola Granger?- chiese lui, prendendogliene un paio da mano.
-No, no… Beh, in realtà si.- disse esitante, mentre incominciavano a camminare in un corridoio vuoto. Il Weasley la fissò accigliato
-La Umbridge mi ha messo in punizione- disse, velocemente. Fred strabuzzò gli occhi, e quasi lasciò cadere i libri
-Cosa?! TU, Hermione Granger, in… in punizione?!- esclamò, sconvolto. Lei sorrise timidamente
-Beh, si. E strano- ghignò la Grifondoro, vedendo la faccia sconvolta del ragazzo –Ma non c’è bisogno di tutto questo stupore, mancavo solo io alla collezione dei suoi “messi in punizione”- aggiunse, continuando a camminare.
-Il mondo si sta rovesciando- sghignazzò Fred, quindi rise. La sua risata roca rimbombò per il corridoio deserto, e la ragazza sentì un brivido attraversarle la spina dorsale. –Scusa, ma devo lasciarti… Vado un secondo di sopra- sorrise il ragazzo, le diede i libri e scomparve di corsa.

-Oh, signor Weasley! A cosa devo questa visita inaspettata?- disse la Umbridge, mentre metteva una quantità innata di zollette di zucchero nel suo the.
-Ho saputo che ha messo in castigo la Granger- disse Fred, sedendosi su una poltrona rosa confetto.
-Si, è così.- sorrise lei, sorseggiando il suo the. I rivoltanti gattini miagolavano imperterriti, e facevano le fusa sui piattini alle pareti.
-Beh, mi sembra strano che Hermione Granger, la studente più brillante della scuola sia stata messa in punizione- ribattè il ragazzo tra i denti
-Si, sembrava strano anche a me. Ma doveva toccare anche a lei, dopotutto. Devono attenersi alle regole del Ministero…-
-Al diavolo il Ministero e le sue regole! Qui sta per scoppiare una guerra, è questione di tempo!- la interruppe Fred, cercando di rimanere calmo.
-A quanto vedo, signor Weasley, le numerose punizioni che gli ho affidato non gli sono bastate. Stasera nel mio ufficio, alle cinque. Vedremo come tenere a posto quella lingua affilata- trillò lei con calma, mescolando il the.
-Peccato che le sue punizioni funzionino solo con le mani- ghignò lui, prima di uscire, soddisfatto.
Fred andò alla Sala Comune, trovandoci suo fratello Ron insieme a Harry e Hermione, che, come al solito, studiava.
-Fred, ma dove ti eri cacciato?- gli chiese Hermione, chiudendo di scatto in libro. A quanto pareva anche loro avevano un’ora buca.
-Non importa, non importa…- borbottò lui, facendo un gesto con la mano come se volesse scacciare delle mosche. Hermione lo fissò accigliata, ma lui sorrise a trentadue denti e andò a giocare a Spara Schiocco con George.
-Ma le loro ore buche non finiscono mai?- mormorò Ron afflitto, battendosi il libro di Pozioni sulla fronte
-Ron, i libri sono fatti per essere letti, non per essere usati come “armi da auto violenze”- sghignazzò Hermione, divertita. Successivamente avevano due ore di Incantesimi con Vitious, e la ragazza voleva trascorrere quell’ora ripassando gli incantesimi che il professore avrebbe chiesto loro.
Alla fine dell’ora buca i tre ragazzi si diressero all’aula di Incantesimi, dove il professor Vitious era su una pila di libri in bilico, dietro la scrivania, e aggiustava una pila di fogli. Quando li vide entrare, disse loro di prendere posto. Chiese loro di esercitarsi con l’incantesimo “Diminuendo”, e fece comparire sui loro tavoli della frutta.
-Diminuendo!- disse Hermione, puntando la sua bacchetta contro la mela –Oh insomma Harry, non preoccuparti per la mia punizione- aggiunse, mentre Harry e Ron si sforzavano, ma non riuscivano a far rimpicciolire le loro mele.
-Complimenti signorina Granger!- gracchiò il professor Vitious, contemplando la mela rimpicciolita da Hermione.
-Diminuendo!- esclamò Ron, ma la sua mela, invece di rimpicciolire, si ingrandì fino a diventare troppo pesante, e schiacciò il tavolo.
-Ron, perché sbagli sempre?!- borbottò Hermione esasperata, facendo rimpicciolire la mela del rosso. Continuarono ad esercitarsi con gli incantesimi di rimpicciolimento, e alla fine delle due ore il professor Vitious assegnò una marea di compiti a chi non era riuscito a far rimpicciolire gli oggetti. Una che non li aveva avuti era Hermione, che oltre alla mela era riuscita a far rimpicciolire anche il tavolo, una pila di libri e un gufo, e fece avere venti punti a Grifondoro.
-Ma si può sapere come fai?- chiese Ron, mentre uscivano dall’aula
-Io STUDIO, Ronald, e mi concentro quando faccio magie- rispose lei secca, e la questione fu chiusa.
Si diressero a pranzo, e la Sala Grande si stava man mano riempiendo, quando sui tavoli comparvero le portate, e gli studenti si “avventarono” sul cibo, chiacchierando allegramente.
Hermione, però, non riuscì a non pensare che da lì a poche ore avrebbe dovuto trascorrere il resto del pomeriggio nell’ufficio della Umbridge, e anche a lei la mano sarebbe stata segnata dalla cicatrice.




Ed eccoci col terzo capitolooo! :P Ecco il nostro Freddie, che si mette in pericolo per salvare Hermione! *si asciuga una lacrimuccia* beh, non proprio, la l'idea è quella XD
Spero che recensirete :D Vi adddddoro :P <3
















   
 
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