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Autore: AlbusSilenteXX    28/09/2010    1 recensioni
Ultima lezione di Pozioni del settimo anno... Piton, che vuol fare il perfido, assegna una pozione difficilissima.... ma qualcosa va storto!
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci arrivati alla fine! Ringrazio tutti voi per aver seguito questa storia e spero soprattutto che vi siate divertiti!! A presto!!! xDDD ;*

 

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Harry durante il volo si addormentò di nuovo. Piton, una volta atterrati davanti la porta della sua casa, lo prese in braccio e lo portò dentro, distendendolo su un divano. Accese il fuoco nel camino di fronte, asciugò con la magia il corpo bagnato del ragazzo e il proprio, e coprì Potter con una coperta.

Mentre il fuoco scoppiettava allegro andò di sopra e subito iniziò le modifiche del proprio corpo. Si fece ricrescere i capelli e versò un’intera pozione lisciante preparata da lui stesso. Fece scomparire le finte addominali, e ammirò il suo vecchio corpo magro, bianchissimo, un po’ gobbo.

Si tolse quell’orribile costume con i pesciolini e lo fece bruciare con la magia, osservando contento come tutti i pesci nuotavano di qua e di la per sfuggire alla morte.

E indossò una delle sue vesti nere e un mantello che copriva il tutto.

Finalmente, Severus Piton di nuovo.

 

Harry sentiva una piacevole sensazione. Sentiva un dolce tepore pervadergli tutto il corpo. Aprì gli occhi e vide davanti a se un bagliore di fiamme che ardevano in un camino.

Si stiracchiò e si tirò a sedere, notando che stava su un divano. Su un bracciolo, trovò i suoi occhiali e li inforcò.

Si guardò intorno. L’ambiente sembrava essere quello della biblioteca di Hogwarts, intorno a se vedeva scaffali e scaffali di libri. Ciò gli fece venire in mente il libricino che aveva rubato nella camera di Piton. Mise una mano nel costume ma non lo trovò. Poi si ricordò che si trovava nell’altro costume, quello di Severus Piton! Per la prima volta capì di essere tornato nel suo vecchio corpo. Ma come era accaduto? Ripensò agli eventi precedenti. Non avevano pescato neanche un Ricciocorno… o meglio, credevano di averne pescato uno, ma era suo cugino Dudley… che diavolo ci faceva in fondo al mare? E poi gli era caduto su di lui e Piton… forse lo shock aveva fatto tornare tutto come prima…

‘’Potter!’’ disse all’improvviso una familiare voce malefica. Harry si girò e vide Piton, i capelli unti e il volto giallastro, avvolto nel suo mantello nero, guardarlo dall’alto di una rampa di scale. Sembrava un pipistrello pronto a spiccare il volo. E così fece. Aprì le braccia e con un salto volò dritto verso di lui.

Harry si appiattì sul divano, mentre il suo naso quasi sfiorava quello lungo e appuntito di lui, i volti vicinissimi.

‘’E così ti sei appena svegliato… ‘’ disse suadente ‘’ nel caso tu non abbia perso la memoria, vorresti essere tanto gentile da dirmi come mai hai osato rubare dalla mia biblioteca personale?’’

Harry deglutì. Gli occhi neri di Piton emanavano odio.

Era incredibile come tutto, in pochi secondi, era tornato come prima. Sembrava di trovarsi ancora nell’aula di Pozioni, l’ultimo giorno di lezioni, il calderone ancora intatto.

Sembrava che lo scambio di corpi aveva reso Piton più vulnerabile, più ragionevole, più umano. Forse, non trovandosi nel suo corpo orribile, non avendo più come arma quell’espressione brutta e feroce, aveva anche dovuto cambiare atteggiamento. Piton era diventato più basso, più insignificante, dal volto molto più innocente, forse anche con minori capacità magiche.

Harry invece, aveva avuto un corpo brutto da modellare d’accapo. Ma non aveva scelto di renderlo inquietante, di farlo sembrare ancora più brutto e malvagio come aveva fatto il suo proprietario. Bensì, l’aveva migliorato, rendendolo potente da un punto di vista diverso, attraverso la bellezza. E quel corpo poteva ospitare tanta bellezza quanto bruttezza e decadenza. Piton aveva addirittura fatto innamorare Petunia, e – Harry non lo sapeva – Silente! Le personalità opposte di Harry e Piton avevano creato, sulla stessa base, due personaggi differenti.

‘’Ero solo…’’ balbettò Harry intimorito ‘’curioso!’’

‘’Curioso?’’ disse Piton con aria ironica ‘’ … di poter leggere della vita passata del tuo insegnante di Pozioni? E come mai Potter? Credevi che così facendo, avresti potuto ridicolizzarmi in giro?!’’

‘’Oh no ci risiamo!’’ pensò Harry. Si sentì più giovane di due anni, bloccato nell’ufficio di Piton, appena due secondi dopo aver scoperto come suo padre usava ridicolizzare il suo insegnante quando erano giovani. Ma questa volta non si sarebbe fatto gettare contro gli scaffali.

Si liberò dalla presa e si gettò a terra.

‘’Non avevo intenzione di dirlo in giro, e per me lei non è ridicolo!’’ disse, guardandolo male. Piton si voltò velocemente, ma Harry era già in piedi e iniziò a girare intorno al divano.

‘’So che ha amato mia madre, e per me questo significa…’’ lo guardò dritto negli occhi ‘’che lei è una persona molto migliore di ciò che vuol far credere. Io la rispetto, e credo nel dolore che ha provato, quando ha saputo che mia madre era morta. E che se mi ha protetto tutti questi anni, per lei… le devo solo dire grazie…’’

Piton era bianco. Si notava bene che non sapeva esattamente cosa rispondere.

Ma prima che potesse decidere, si sentì un clap clap da qualche parte.

Harry e Piton si guardarono intorno, finchè non videro Silente appollaiato sulla ringhiera del pianerottolo di sopra, le gambe sospese nel vuoto; sembrava un buffo bambino.

‘’Fantastico Harry! Sono commosso!’’ disse sorridente e si asciugò una lacrima.

‘’Preside!’’ disse Piton sconvolto ‘’cosa ci fa li?!’’

‘’Oooh’’ disse Silente ‘’ero venuto a recuperare la mia tavola da surf, quando ho sentito da fuori voi che parlavate e … puf! Mi sono materializzato all’interno!’’

Piton guardava Silente come se questo fosse matto da legare.

‘’Molte bene!’’ disse Silente ‘’ora mi servireste entrambi… c’è un lavoretto da fare…’’

 

Dieci minuti dopo erano in volo tutti e tre sulla tavola da surf. Il cielo era di nuovo sereno, e Silente li riportò sulla spiaggia di Little Winghing. Dall’alto, Piton e Harry subito notarono qualcosa di strano…

‘’Ma è…’’ dissero entrambi.

‘’Un cratere si. ’’ Disse Silente serio. ‘’Dudley.‘’

Atterrarono li vicino. C’era un mucchio di gente che osservava il cratere da impatto, dal raggio di molti metri. Al centro di essi sbucava la testa di Dudley.

Vicino a lui vi era la mamma che piangeva disperata.

Silente spiegò loro come l’aveva fatto volare via venendogli a dosso con la tavola da surf e salvando loro la vita.

‘’Potter, ringraziami per averti evitato una respirazione bocca a bocca da Silente ‘’ sussurrò Piton all’orecchio di Harry.

‘’Cosa?!’’ disse lui sconvolto.

Piton fece una cosa che non aveva mai fatto prima. Gli fece l’occhiolino. Poi si voltò per andare a dare una mano a Silente. Con dei potentissimi incantesimi di lievitazione, fecero uscire Dudley dalla sabbia e lo deposero a terra.

‘’Bene, ho fatto il mio lavoro ’’ disse Piton. Poi tornò a guardare Harry. Harry sapeva che quella era l’ultima volta che si sarebbero rivisti, gli anni di scuola erano finiti, nulla li avrebbe fatti rincontrare.

‘’ Bene Potter. ‘’ disse Piton ‘’ L’incubo è finito. E con esso anche i nostri futuri rapporti. Ti auguro le peggiori sventure. Addio’’

Sebbene i toni erano freddi e ironici, gli poggiò una mano sulla spalla e lo guardò dritto negli occhi verdi.

Harry sorrise.

Piton fece una smorfia di disgusto.

E se ne andò.

Percorse alcuni metri, il mantello svolazzante come sempre, ma poi fu costretto a fermarsi. Petunia era alle sue calcagna, più mielosa che mai.

‘’Grazie Severus, infinite grazie, hai salvato mio figlio… come posso ringraziarti?  Posso portarti una torta di mele domani, alle dieci? Possiamo anche fare un pranzetto insieme, giusto per ringraziarti, che ne pensi?’’

‘’Un passaggio a casa?’’ chiese Silente a Harry.

‘’Grazie mille!’’

Harry salì a bordo della tavola da surf insieme a Silente, e i due partirono. La voce di Piton li accompagnò per un pezzo, finchè non si perse in lontananza.

‘’POOOTTERRRRR!!! Dove scappi!!! Me la pagherai! Giuro che me la pagherai!!!’’

‘’Temo che Severus non scherzi’’ disse Silente allegro ‘’guarda un po’ giù!’’ Harry abbassò lo sguardo e vide con orrore che Vernon aveva raggiunto la sua famiglia sulla spiaggia. Petunia non doveva essersi accorta di lui, perché ancora abbracciava Piton. Poi Vernon staccò un ombrellone dalla spiaggia e prese a rincorrere Piton, dandogli ombrellate in testa.

‘’Sa Preside?’’ disse Harry allegro ‘’questo scambio di corpi mi ha portato molta confusione in testa, ma sono sicuro di una cosa: le punizioni di Piton, almeno per me, non sono finite col terminare della scuola!’’

‘’Concordo pienamente!’’ disse Silente ridendo insieme a Harry. I due, a bordo della tavola volante, furono inghiottiti dalla luce estiva del tramonto.

 

 

 

 

Una mezz'ora dopo, Piton, con la testa piena di bernoccoli e un paio di lividi, solo sulla spiaggia, guardava il punto in cui Potter e Silente erano scomparsi.

''Scappa pure Potter'' disse ad alta voce ''ma io ti avevo avvertito...''

 

 

Nello stesso istante, Harry cercava di suicidarsi gettandosi dalla tavola da surf volante.

''Piiiitonnnnnnnn!'' urlava ''ti pregooo, se puoi ascoltarmi, aiutamiiiii!!'

''Harry, dove cerchi di scappare?!'' diceva Silente, gli occhi che quasi gli uscivano dalle orbite e la bava alla bocca ''Non chiamare ora il tuo nuovo amichetto Severus... abbiamo tante cose da fare insieme.....''

La risata si Silente risuonò tetra nell'oscurità calante.

                                                                                                FINE

 

 

  
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