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Autore: Selenite    04/10/2010    16 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 4
Gaia


Non poteva fare a meno di guardarlo.
Era reale, era in carne e ossa. Eppure non avrebbe dovuto essere reale, non avrebbe dovuto essere lì, davanti a lei. Eppure si stagliava davanti a lei in tutta la sua altezza e, purtroppo doveva ammetterlo, in tutta la sua bellezza.
Sicuramente accanto a Colonna avrebbe fatto un quadretto davvero particolare, visti i suoi tratti esotici ed i suoi occhi profondi. Era troppo sconvolta.
-Tu sei vero...?- chiese Mahel, in un'impeto di deficienza momentanea -Nel senso, non è che ho sbattuto forte la testa, no?-
Lagharta osservava il silenzio e la calma del Lago, senza rivolgerle lo sguardo -Mi sa invece che la testa l'hai sbattuta tanti anni fa, per fare di queste domande cretine-
Mahel fu infastidita da quell'affermazione -Come sarebbe a dire?-
-Quello che ho detto- rispose calmo il ragazzo non rivolgendole ancora lo sguardo -Non credi sia stupido domandarmelo? Mi hai o no afferrato il braccio, poco fa?-
Mahel imbronciò le labbra -Si, forse si...-
-Ecco- la interruppe lui, portandosi un dito alle labbra -Adesso fa silenzio o finiremo tutti in pasto a quel coso schifoso...-

Sospirò.
Dopotutto non era un sogno, o almeno non credeva più fosse un sogno.
Quel ragazzo era lì davanti a lei, anche se non le rivolgeva né lo sguardo né parole carine, non doveva conoscere le buone maniere.
Di nuovo, seguendo il filo dei suoi pensieri, sospirò.
-Come mai sospiri, Mahel?- una vocetta le vibrò nelle orecchie, spaventandola -Oddio cosa è stato?!-
La luce rosata che stava accanto a Lagharta poco prima le si posò davanti agli occhi, diminuì di un poco la luminosità e le si mostrò davanti agli occhi in tutto il suo splendore.
-Una...fatina...?- chiese Mahel alzando il dito e puntandolo contro la luce, senza però toccare quella che sembrava proprio una fatina -Tu...?-

Piccola. Tutta intera era grande quando la sua mano. Ed era rosa. Gli occhi grandi e rosa, i capelli tagliati in un caschetto perfetto, anch'essi rosa, una tutina aderente che lasciava scoperta la schiena anch'essa rosa e...le ali. Degne di quelle di ogni fatina, leggere, grandi quasi quanto il suo corpo, ma non rosa. Mahel ne era rimasta affascinata.
-E tu chi sei?- chiese Mahel porgendo la mano a coppa -Piccolina?-
La fatina arrossì a quella parola, Mahel non capì il perchè, poi si posò sopra la mano, mettendosi a sedere sulle dita -Il mio nome è Saluss. Sono la fata della salvezza, ancella della Dea Vie- piegò il capino, delicatamente -Molto piacere Mahel!-
Mahel abbassò il capo a sua volta, intenerita da quell'esserino che le si era posato sulle mani e che non pesava praticamente niente -Oh, il...il piacere è tutto mio!-
Saluss sorrise contenta e si voltò verso Lagharta -Lagharta, questa ragazza è Mahel-
Lagharta voltò lo sguardo verso la fatina, sconvolto -Ma va, Saluss? Non ce lo avevano detto...-
Saluss si alzò infuriata dalla mano di Mahel, volando veloce verso Lagharta. Li afferrò forte una ciocca di capelli e li tirò -Saluss, cosa diavolo fai?!-
-La Sibilla ti ha detto o no di trattarmi bene, brutto decerebrato che non sei altro?- tirava forte, con l'intenzione di fargli male -Quindi o mi rispondi per bene o ti strappo uno per uno tutti i tuoi dannati capelli neri-
-Va bene, va bene, scusa, scusa!- disse il ragazzo, assumendo un'aria così dolce che Mahel ne rimase stupida -Ho capito quello che intendi dire Saluss. Davvero-
La fatina guardò poco convinta il ragazzo, lasciando andare i capelli -Se mi rispondi di nuovo male ti mordo come l'ultima volta-
Il ragazzo annuì -Va bene. Quindi, sapendo che lei è Mahel, cosa dobbiamo fare?-

La guardava. Quindi, probabilmente, la domanda doveva essere rivolta a lei.
-Ma...dici a me...?-
Lagharta guardò Saluss, che rise, e annuì -Vedi altre Mahel qua attorno?-
Mahel scosse la testa e fece spallucce -Non capisco cosa dovremmo fare in realtà. Io voglio solo risposte. Ero venuta qua per Colonna-
-Colonna è tornata al Tempio di Vie. A Gaia- disse Lagharta, calmo -Se vuoi fare domande, devi venire di là con noi-
Saluss andò verso Mahel, che aveva assunto un'espressione a dir poco sconvolta -Mahel...la Sibilla ti metterà in contatto con le sacerdotesse del Tempio di Vie. Potrai avere tutte le risposte di cui hai bisogno...-
Mahel rispose secca, con aria preoccupata -Ma devo lasciare la mamma da sola...-
Saluss guardò Lagharta, triste -Cosa facciamo Lagharta?-
Lagharta si grattò la testa all'attaccatura del collo, nervoso -Non era previsto...-
-Non era...previsto?- Mahel guardò Lagharta e Saluss, confusa -Cosa non era previsto?-
Lagharta si accucciò a terra, ascoltando il silenzio che avvolgeva il Lago. Mahel si accorse per la prima volta da quando aveva toccato terra che erano a pochi passi dal molo del boschetto -Il nostro amico sta tornando, cercherò di spiegarti in breve- disse il ragazzo, cercando di mantenere un tono di voce basso -La Sibilla ha letto nel futuro la tua decisione spontanea di seguirci- una pausa, corrucciò la fronte -Tu ancora non vuoi venire a Gaia-
Mahel scosse la testa, stranita -Non è questione di volere o meno. Non posso lasciare la mamma da sola. Ne morirebbe-
Saluss battè le mani, quasi come avesse trovato una soluzione -Mahel, per caso è il tempo la tua preoccupazione?-
Mahel guardò verso la fatina, annuendo. Saluss le si avvicinò e le toccò la fronte -Mahel...il tempo tra i nostri due mondi scorre in modo diverso. La Sibilla ci ha avvertito di venire da te quasi due giorni fa. Da te quanto tempo è passato, dall'incontro con Colonna?-
Mahel ci pensò su, assorta -Una mezza giornata, penso...-
Saluss le sorrise -Più o meno, una settimana nel nostro mondo sono un paio di giorni qua da te. Quindi anche se dovessi stare mesi da noi, qua sarebbero al massimo un paio di settimane. Tua madre ti sgriderà, ma ti riaccoglierà a braccia aperte- Mahel la guardò, ancora poco convinta -Ma è comunque un sacco di tempo...-
-Beh- esordì Lagharta, capendo in parte la preoccupazione di Mahel -Se riusciamo a risolvere i problemi a Gaia, potremmo osare chiedere a Vie di sistemare la questione tempo- guardò la giovane, che ricambiava lo sguardo -La Dea Vie può fare tutto, possiamo fare un tentativo-
Mahel guardò la fatina che le svolazzava davanti agli occhi e Lagharta -Devo essere io a scegliere, non è forse così?-
Lagharta annuì e chiamò a sé Saluss, serio -Saluss...arriva. Vai subito nella spada-
E fu lì che Mahel la notò.

Lagharta si portava appresso una spada a due mani, dalla lama semi-azzurra lunga più di un metro. Sull'elsa della spada, come a legare l'impugnatura e la presa, una pietra. Tonda, rosa spento, del diametro di un anello quasi.
Mahel pensò che somigliava molto alla pietra che si era ritrovata in mano.
Saluss andò verso Lagharta e, riassumento di nuovo una luce brillante, entrò nella sfera della spada -Sono pronta-
-Bene. Tu, Mahel, sta qua e non ti muovere. Altrimenti rischi di farti male-
Un gorgoglio arrivò in superficie dalle acque profonde. Un guizzo e un tonfo secco, che fece tremare la terra sotto ai suoi piedi.
Lagharta saltò sopra il Theko, a pochi metri di distanza dal molo, iniziando la battaglia.

Si muoveva sinuosamente e senza sforzo, nonostante quella spada dovesse pesare moltissimo. La teneva con una mano soltano e la roteva in aria senza alcuna difficoltà.
La pietra mandava scie rosate nell'aria, seguendo la traiettoria della spada.
Il Theko aprì la bocca pronto a ingoiare Lagharta, ma questo gli spaccò un dente con il piede, saltanto più in alto. Era davvero atletico, per fare salti da più di 2 metri.
Lagharta prese la spada a due mani, mentre atterrava, e la piantò in uno degli occhi della bestia, scatenando una fuoriuscita esagerata di sangue nerastro che mandava un fetore immane -Mahel, tappati il naso e non respirare, il suo sangue è velenoso!-
Mahel ti tolse il cappotto, lo bagnò in acqua e se lo portò davanti a naso e bocca, respirando poco e piano, per non inalare l'odore tossico. Lagharta si limitò a buttarsi in acqua, per non respirare e per pulire la lama della spada.
La bestia, dopo aver lanciato un urlo di dolore disumano, si tuffò in acqua di lato, alzando un'onda d'acqua che si scagliò su Mahel, bagnandola completamente.
Fortunatamente Mahel aveva messo la polaroid in una custodia impermeabile! E i rullini erano ancora incellofanati, quindi non c'erano problemi. Poi scosse la testa: come poteva pensare alla macchina fotografica e ai rullini in un momento del genere?!
Dall'acqua salirono delle bollicine, Mahel arretrò di qualche passo, spaventata che fosse la bestia. Invece si presentò a lei Lagharta, con la spada messa di piatto sopra alla spalla -Diamine, questo cucciolo mi sta dando dei problemi. È ancora troppo famelico...-
Si avvicinò al molo nuotando, poi alzò gli occhi verso Mahel che lo guardava terrorizzata -Un...un cucciolo?!-
-Si un cucciolo- disse Lagharta, posando la spada sopra al molo e tirandosi su senza fatica -Questo non è nemmeno uno dei più grandi. Però è troppo feroce, anche per essere un cucciolo. Deve essere stato attaccato da qualcuno-
Guardò Mahel con uno sguardo assolutamente inequivocabile. Mahel lo fermò prima che potesse dire qualsiasi cosa -Non esistono questi cosi nel mio mondo. Me lo son ritrovato accanto alla barca che mi guardava con occhi cattivi- si giustificò -Non so nemmeno come abbia fatto ad arrivare fin qua-
Lagharta voltò la testa, scuotendo la testa per liberarsi dall'acqua. Fu Saluss, da dentro la spada, a prendere la parola -È stata colpa di Lagharta se il Theko ci ha seguito...-
Mahel voltò lo sguardo verso Lagharta, furbetta -Ah...colpa di Lagharta...?-
Lagharta non apprezzò il tono di quella frase e si voltò verso Mahel, che lo guardava rassegnata -Non credere di potermi fare la predica, sai ragazzina?-
Mahel rise, scuotendo la testa -E invece tu puoi farmela?-
Lagharta stava per aprire bocca e dire qualcosa, ma un rumore d'acqua accanto a lui glielo impedì. La bestia era di nuovo davanti a loro. Ed il suo sguardo non prometteva niente di buono.

-Saluss, adesso la facciamo finita- Lagharta si alzò in piedi, afferrando saldamente la spada -Sei pronta?-
-Si!- rispose Saluss da dentro la spada, facendo brillare la pietra -Andiamo!-
Lagharta si buttò verso la bestia e di nuovo riprese la loro battaglia.

Mahel guardava i due combattere senza poter fare niente. La bestia era abbastanza veloce, per essere così grossa, ma Lagharta non sembrava avere particolari problemi.
E poi quella spada doveva essere qualcosa di speciale. Saluss aveva detto di essere un'ancella? Non riusciva ancora a credere ai suoi occhi.
Lei stava vedendo combattere l'eroe di sua madre. Il combattente preferito da molte sue compagne di classe. Non era ancora molto convinta.
Ma aveva deciso. Visto che l'aveva salvata, sarebbe andata a Gaia a cercare risposte. Se poi non si sarebbe sentita in grado, sarebbe tornata a casa.
Poi la sfera dentro il cappotto iniziò a brillare.
Mahel aprì la tasca e ne tirò fuori la sfera, che brillava di un'accecante luce azzurra. La luce le dava fastidio agli occhi, costringendola a socchiuderli, ma non accennava a diminuire. Anzi. Si canalizzò in un fascio di luce che toccò la superficie del Lago a pochi metri da lei.
Mahel osservò il fascio di luce farsi sempre più sottile, affievolendosi fino a scomparire. E non riuscì a credere a quel che vide.

Lagharta, la bestia...non esistevano più. Sentiva il rumore della spada che cozzava contro la sua pelle dura, ma era così in trance per quel che vedeva che non poteva rivolgere la sua attenzione alla battaglia.
Nel punto esatto in cui la luce della sfera aveva brillato, una luce aveva preso a brillare da sotto la superficie dell'acqua. Una luce azzurrina, come quella della sfera, che diventava bianca man mano che passavano i secondi.
E poi dall'acqua uscì quel che sembrava un arco, fatto di pietra, che brillava di una luce debole e fredda. Dalle dimensioni spropositate e dalle decorazioni elaborate.
Si alzò sopra la superficie dell'acqua, lievitando per qualche secondo sul posto, poi prese ad avvicinarsi a Mahel. Le si avvicinò lentamente, come a volersi mostrare in tutta la sua bellezza. Lagharta vide quella luce di sottecchi e si voltò, vedendo Mahel ai bordi del molo che porgeva la mano verso l'arco, che lievitava appena ad un metro da lei.
-Mahel, che diavolo stai facendo?!-
Mahel riprese coscienza di sé per un attimo, troppo tardi forse, quando ormai con una mano aveva afferrato il riser*. Il peso esagerato dell'arco le fece perdere il poco equilibrio che aveva, facendola cadere in acqua.

Teneva l'arco stretto a sé, non voleva lasciarlo andare.
Morirò” pensava, mentre il peso dell'arco la faceva sprofondare in quelle acque scure “Se non mi decido a lasciare quest'arco, morirò. Ma ho l'impressione...ho l'impressione che questo arco, come la sfera, sia importante. Non posso...non devo lasciarlo andare...”
Lagharta, dal canto suo, si era tuffato in acqua. Aveva avuto preciso ordine di scortare Mahel a Gaia sana e salva, e portarla affogata non rientrava in quelle due parole.
Si assicurò la spada alla schiena, impacciato per via della forza contraria dell'acqua, e raggiunse Mahel che, ormai, aveva perso conoscenza.
Perfetto” pensò Lagharta, scocciato “La probabile salvatrice di Gaia mi è morta a pochi metri di distanza...e adesso chi la sente la vecchiaccia?”
L'afferrò saldamente, sperando in cuor suo che non fosse ancora morta, e cercò di raggiungere l'aria nuotando più forte che poteva.
Ma il Theko gli era ormai a pochi metri, con la bocca spalancata.
Merda. Siamo fottuti...” pensò Lagharta, prima di tentare di raggiungere l'impugnatura della spada “Se ne usciamo vivi, io questa ragazza la finisco di botte”

Una luce prese a brillare dalla tasca del giubbotto di Mahel, confondendo il Theko davanti a loro. Il suo lamento fischiò feroce nelle orecchie di Lagharte, che si vide costretto a tapparsene almeno uno.
Quel fascio di luce fece letteralmente sciogliere la bestia, prima di avvolgere tutto in una calda luce azzurra.
Lagharta credeva di aver raggiunto le porte dell'aldilà, tanto era convinto di essersi trovato vicino la morte.
Quando la luce fu scomparsa, Lagharta si rese conto di essere ancora vivo...e di stare per morire soffocato. Raccolse le ultime forse e nuotò veloce verso la superficie.
Accolse l'aria come non la sentisse da una vita. Sentì Mahel tossire, senza però aprire gli occhi, e si rassicurò: era ancora viva, ma sarebbe svenuta di nuovo presto.
Tirò un sospirò di sollievo e si portò la mano davanti agli occhi, cercando di togliere quel senso di annebbiamento che vedeva davanti agli occhi.
Quando tutto riacquistò lucentezza, si stupì di ciò che vide.

Il boschetto al centro del Lago era sparito.
Il Lago, se prima era enorme, adesso si estendeva per il doppio della sua superficie. Il sole che prima era ancora addormentato, adesso era alto nel cielo.
Il cielo, oltre al sole, mostrava due pianeti vicini, viola e blu, che saettavano in mezzo al turchese marcato.
Sorrise, battendo la spada con la spalla.
-Saluss...siamo nel Lago del Cielo...-
-Siamo tornati indietro, Lagharta? Ma come è possibile...?- rispose Saluss stupita.
Lagharta fece spallucce -Non ne ho idea. Forse la chiave si è attivata da sola. Dopotutto eravamo nel luogo di maggiore concentrazione magica, almeno a ciò che ci ha detto Colonna. Probabilmente qualcosa ha fatto reazione con la chiave e ci ha portati indietro-
Saluss, ancora dentro alla spada, non rispose. Lagharta si limitò al silenzio, e prese a nuotare verso la riva più vicina.

Il cielo era così diverso da quello del mondo di Mahel.
A Lagharta piaceva più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Adorava i raggi del sole, adorava le Lune Gemelle, adorava tutto di quel posto. Il Lago del Cielo era sicuramente il luogo più bello di tutto il mondo. Il suo mondo.
Il mondo di Gaia.



***

*riser: parte centrale dell'arco composito, tipicamente rigida, che unisce i flettenti (la parte flessibile), composto dall'impugnatura e dal poggiafreccia (fonte: Wikipedia)
Ammetto che la storia è nella parte per me più difficile da scrivere: il prossimo capitolo almeno sarà uno spasso xD solo immaginare di descrivere il rapporto tra Mahel e Lagharta mi fa sbellicare xD comunque non mi dilungo molto, in quanto rischierei di svelare più di quello che devo. Infatti passo solo a fare i miei amatissimi RINGRAZIAMENTI!!!
Dust_and_Diesel: devo ammetterlo, sei la recensitrice/autrice a cui mi sto più affezionando xD i tuoi commenti mi risollevano ogni volta il morale, questo periodo non è affatto facile per me. Quando ho letto poi che eri felice che avessi eliminato Michael, giuro di essermi spanciata, non so perchè xD da adesso in poi Lagharta sarà quello che Mahel definisce un "egocentrico imbecillissimo pallone gonfiato". E pensare che non è neanche poi così irritante, contando che nella realtà non esistono persone come lui. Son tutte molto peggio -.- comunque...come trovi Saluss? Non è adorabile?! Io l'adoro!!! Nel prossimo capitolo posto un piccolo disegno della mia piccolina *-* dio com'è dolcina!!! E in quanto a te, io sto ancora aspettando il capitolo di Atlantis, è una cosa cui anelo dal più profondo del cuore ^^ quindi non farmi aspettare troppo xD detto questo, come sempre e con grande piacere, ti mando un GRANDE GRANDE GRANDE bacione =*
fruttina89: mi devo scusare con te, visto che ogni volta che cerco di commentare la tua storia mi si bloccano le recensioni ç_ç devo sempre aspettare che il pc si decida a darmi una mano. Cattivo pc U-U tornando a noi, sono molto contenta che la storia ti piaccia ^^ spero che Lagharta non arrivi a diventarti antipatico a volte, è molto esagerata come persona xD è un ragazzino, capiamolo. Però ha anche i suoi lati buoni, dopotutto. Ed io gli voglio bene, come fosse un mio fratellino troppo infantile. Qui ho presentato lui e Saluss (adooooro Saluss, si nota da come la descrivo?) e nel prossimo provvederò a descrivere l'enorme mondo di Gaia ed i suoi abitanti. Spero che nonostante il nome banale, il tutto risulti in un qualche modo originale. Beh, che altro dire...tu continua a postare la tua storia, mi piace tanto, io dal mio canto quando non scrivo leggo e mi piace un sacco commentare (sono arrivata a darne circa 40 tra anonime e non in passato) perciò un mio parere lo avrai sempre. Se poi ci sono storie particolari di cui vorresti io leggessi qualcosa, anche se non conosco il fandom, sarei molto felice di rendermi utile ^^ ma sto dilungandomi xD perciò ti mando un bacione e ti aspetto al prossimo capitolo =*
Fairy_chan88: dimentica il passato, Lagharta è completamente un altro personaggio rispetto al passato. L'unica cosa uguale è quella sua strana caratteristica che Mahel odia...ricordi? xD ma non sto qua a fare spoiler, anche se li adori, penso sia meglio godersi la storia man mano che va avanti, o almeno così la penso io. Per adesso introduco il protagonista che è una spalla comica insieme all'assistente (la piccolina *-* amooooore) che insieme formano una coppia che mi fa sbellicare. In passato come adesso. Vediamo come faranno reagire tutti voi xD io intanto mi preparo a serate di sclerate per scrivere qualcosa di non troppo comico nè di troppo deprimente...anche se lo sfondo della guerra sarà devastante. Lì dovrò mettere mano a tutta la mia serietà e descriverla così come me la sono immaginata. Fredda e crudele. Ma questo lo vedremo più avanti. Un bacione anche a te =*
Dark_Blame: a sto punto la domanda viene spontanea: a te piace Mahel? Perchè hai un interesse particolare verso di lei. Ma penso che se io fossi un ragazzo, mi sarei innamorato proprio come Michael. Mahel è semplicemente tutto quello che vorrei in una ragazza: impaccio, dolcezza e bellezza. Un pò quello che IO non avrò mai (sono imbranata e sono la tipica nerd xD ma questa è un'altra storia U-U). Per quanto riguarda il tuo sport, posso solo fare lacrimucce. Un tempo anche io lo praticavo, anche se il mio maestro si ostinava a chiamarlo wushu (che per me poi è uguale, sempre kung fu è xD) e l'ho amato finchè non mi son rotta il legamento e son rimasta una sedentaria. Mi allenavo anche 5-6 ore al giorno, il mio maestro mi diceva sempre che ero più tempo io in palestra che lui xD il mio pelatino! Comunque, per quanto riguarda quell'altra cosa...ecco...mi vergogno >.< semplicemente perchè è una stupidaggine. Ero caduta in depressione perchè tu non mi avevi commentato (è la prima volta che due ragazzi leggono le mie storie e non esplodono in un "bleah" di disgusto) perciò pensavo non ti piacesse più e...beh, il resto ormai è passato xD se non dovessi leggere un tuo parere vorrà dire che aspetterò ancora qualche giorno, finchè non esploderò in un sorriso come l'ultima volta ^^ anche a te un bacione =*
Un ringraziamento speciale al mio amico Gennino, che legge e controlla che non ci siano orrori ortografici, al mio splendido ragazzo e a Kuroshi, nel pieno della sua vita all'università. Gambare Kuroshi!!!
Grazie a tutti quelli che la seguono, che la leggono o che hanno semplicemente dato un'occhiata. Un bacione a tutti voi!!!
  
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