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Autore: Twilight Goddess7    05/11/2005    5 recensioni
Harry e Draco non sono maghi normali... e, che succedereebbe, se ci fossero dei fratelli e la Famiglia potter ancora Viva? una fic molto particolare.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Vela child, moon child

Vela child, moon child

di Twilight Goddess7

tradotto da Freya

beta Rowan_MayFair

parte 1/?

PG13

Harry/Draco

PROLOGO

I Potter erano sempre stati persone orgogliose. Orgogliosi del loro lignaggio, che dicevano avesse origini dallo stesso mago merlino. Del loro lignaggio e del posto da loro occupato nel mondo dei maghi. Ci furono pochi Potter abbastanza avventati da rischiare la loro reputazione per il potere oscuro, e quei che lo avevano fatto, se ne erano rapidamente pentiti. Ciò non vuoleva dire che tutti i Potter erano buoni...

No,vi furono dei Potter che agirono per il lato della luce e dei Potter che amarono il lato oscuro della magia. Dei Potter che bramarono il potere, e quelli che si accontentarono di ciò che avevano. Dei Potter che erano completamente virtuosi, e dei Potter che avevano un tocco di amoralità.

Ed il clan dei Potter era stato sempre una delle famiglie più rispettate del mondo dei maghi, nessuno sapeva perché, ma lo erano da sempre. Molti esseri magici si erano imparentati con questo clan, inclusi i veela, numerosi folletti, fate, vampiri ed anche una o due creature ignote. Questo portò al sangue dei Potter nuovo potere, e ogni tanto nasceva qualche individuo con delle caratteristiche di queste oscure creature.

Un buon esempio, poteva essere William Potter, che visse nell’epoca del famoso drammaturgobabbano, William Shakespeare. William Potter era un mago saggio, con un potere eccezionale. All’età di sedici anni, ricevette una eredità che scioccò la sua famiglia. Si scoprì un vampiro di nascita. Questi, al contrario dei vampiri normali, ricevevano i loro poteri da un gene recessivo che doveva essere passato al figlio da entrambi i genitori. Questi nuovi poteri costrinsero William ad una vita pericolosa e difficile, che lo portò a sposarsi con uno dei suoi distanti cugini, il quale portava già a sua volta il nome Potter.

I Potter come William erano rari, ma comparivano di tanto in tanto, portando alla famiglia ancor più rispetto incutendo sempre più paura al restante mondo dei maghi. Cerano molti rami del clan Potter, sebbene si estinsero per la maggior parte sul finire del diciannovesimo secolo. Infatti, nell’anno 1910 vi era rimasto, ormai, un solo ramo, discendente dal sangue più puro che ogni mago potesse desiderare.

La maggior parte delle streghe e dei maghi di tale ramo, per mantenere questo sangue il più puro possibile, si sforzarono di sposarsi solo ad altri conle stesse qualità, i cosiddetti “purosangue”… anche se loro, di PURO, avevano ben poco. Ci furono, comunque, alcuni che osarono unirsi a qualcuno dal sangue ignoto, dando origine a… strani fenomeni.

Il ramo dei Potter aggiunse molti nomi al loro clan col passare degli anni, incluso un giovane di nome James Harrison Potter. Costui, con grande dispiacere della sua famiglia, si innamorò e sposò una strega di nascita Babbana, chiamata Lily Anthea Evans.

James Potter e la sua bella e giovane moglie, avrebbero giocato un ruolo molto importante nel portare l’ultimo cattivo nel loro mondo… ma non lo potevano ancora sapere.

Il clan dei Malfoy invece, era associato con le Arti Oscure. Era noto a tutti. Come i Potter, anche loro erano di sangue puro, altrettanto rispettato, ma al contrario dei Potter, disederedavano chiunque pensasse diversamente. Come per i Potter, si mescolarono col sangue di altre creature magiche. E anche loro, ebbero alcuni membri che ereditarono caratteristiche particolari. Sebbene fosse di conoscenza comune che Potter e Malfoy fossero nemici, era altrettanto noto che alcuni membri di tali clan si sposarono tra di loro, tanto per aumentare la propria fama.

Nel 1976, l’erede dei Malfoy, era Lucius Octavian Malfoy. Come i Malfoy prima di lui, gli si insegnò ad odiare i babbani, e le streghe e i maghi nati da essi e chiunque altro non ritenessero degni della loro attenzione.

La famiglia Black, non rientrava in tale categoria.

Il giorno in cui Lucius compì cinque anni, venne annunciato il suo fidanzamento con Narcissa Allona Black, una delicata bimba di tre anni. Da quel momento, il bimbo venne sottoposto ad un vero e proprio lavaggio del cervello sul suo prossimo matrimonio.

Durante la loro permanenza ad Hogwarts, cominciò effettivamente a svilupparsi tra i due un delicato sentimento di amicizia, che sviluppò in amore pieno. Lucius, che si era aspettato di prendere il marchio oscuro al servizio di Voldemort, immediatamente accantonò l’idea, per evitare qualsiasi pericolo alla sua amata. Nello stesso modo, Narcissa aveva temuto il momento in cui, l’uomo da lei amato, sarebbe dovuto diventare seguace dell’ oscurità... ma così non fu.

Nonostante fossero stati allevati in ambienti i cui ideali volgevano verso la causa del Signore Oscuro, e non escludendo il fatto che entrambi ancora credessero in molti di tali ideali, entrambi non desideravano questa vita. La preoccupazione che ognuno di loro due provava per l’altro era troppo grande per procurare dolore al partner.

Vedendo la possibilità in ciò di portare dalla loro parte di un mago piuttosto potente, Dumbledore immediatamente si mise all’opera per convincerlo a congiungersi all’Ordine della Fenice. La sicurezza per Narcissa e un porto sicuro per Lucius, convinsero entrambi ad accettare l’offerta del vecchio, ma potente, mago.

Fu durante una delle tante missioni di spionaggio alla corte del Signore oscuro che Narcissa conobbe una giovane, il cui marito stava affrontando gli stessi pericoli. Lily Evans in Potter. Sebbene Lily fosse di nascita babbana, era la strega più brillante apparsa ad Hogwarts negli ultimi cento anni. Questa giovane donna provò presto a Narcissa che non tutte le credenze erano corrette, e come erano errati i criteri con cui era cresciuta.

Cautamente, tra le due nacque una fragile amicizia. I loro mariti, in virtù di questa, riuscirono anche a formare una specie di tregua, che lasciò spazio a giorni divertenti e a speranze per il futuro.

Dopo due anni di dura lotta contro Lord Voldemort, un raggio di luce apparve nella vita di entrambe le famiglie. A distanza di pochi mesi l’una dall’altra, le due donne scoprirono di esser incinte. Narcissa di uno, Lily di un trio di gemelli.

IL 19 febbraio dell’anno successivo, Draco Lucius Malfoy fece la sua comparsa nel mondo. Divenne presto il fulcro della giovane coppia. Il piccolo possedeva un carattere forte e esigente, e i suoi strilli, esigevano un immediata attenzione. Con la sua espressione angelica e i suoi capelli di un bianco brillante, era adorato dagli adulti, che divennero schiavi di ogni suo minimo piagnisteo.

Cinque mesi più tardi, il 31 luglio, nacquero i tre Potter. Due maschi ed una femmina. Il primo nato era un maschietto, che venne chiamato Adrian Byron Potter. Il secondo nato era una bella femminuccia, Amarillis Jade Potter. Il terzo, il più giovane, era un altro maschietto, Harry James Potter. Mentre i primi due avevano preso i capelli rosi della loro madre e gli occhi marroni del padre, e pelle scura, Harry, era una replica in piccolo del padre con solo gli occhi verdi della madre e una pelle chiarissima.

I caratteri dei gemelli, non avrebbero potuto essere più diversi, come il giorno e la notte. Mentre Amarillis (Amy) tendeva ad essere più attaccata al padre, Adrian era preso dalla madre. Entrambi, comunque, possedevano un buon paio di polmoni. Harry non aveva preferenze, ed era quieto anche per gli altri due. Sembrava esser contento di restare sullo sfondo dell’azione,intento ad osservare tutto quello che accadeva intorno a lui.

I Potter e i Malfoy, immediatamente cercarono di creare un’ amicizia fra i loro eredi. Draco, di sei mesi, già era capace di stare seduto da solo quando i gemelli gli furono presentati. Nonostante all’inizio non avesse gradito l’intrusione di quei piccoli estranei nel suo mondo dorato, sembrò arrivare alla conclusione che quelle piccole e strane creature erano qui per restare. E, anche se di malavoglia, finì per accettare la loro presenza.

Per il loro primo compleanno, si era giunti ad una cauta accettazione della presenza degli altri bambini. Semplicemente, restavano per conto loro ed erano felici.

Ma le loro madri erano di altro parere.

Ogni notte che la famiglia di Draco rientrava a casa, il piccolo era costretto a baciare ogni piccolo Potter su una guancia, come un “grazie” per aver accettato di giocare con lui. Il piccolo ed innocente Draco, non vedendo nulla di strano in ciò, eseguiva alacremente il compito senza lagnarsi. Ed ogni volta, le due madri sospiravano, e i padri lanciavano occhiate sapute.

Nessuno di loro avrebbe mai pensato che di li a pochi giorni, precisamente ad Halloween, Voldemort avrebbe attaccato l’abitazione dei Potter.

E, grazie ad una decisione del fato, ogni membro della famiglia, sarebbe sopravvissuta a causa di un bambino.

Anche se nessuno seppe mai con sicurezza quale fu dei tre bambini a salvarli.

“LILY! LUI È QUI! PRENDI I BAMBINI E CORRI!”

Lily gridò sentendo una risata terrorizzante riempire Godric Hollow. Raccolti due bambini strillanti dal pavimento del soggiorno, tentò di prendere anche il terzo tra le braccia. Ma con Adrian e Amy che lottavano per liberarsi, ed Harry pietrificato sul pavimento, era un compito assai difficile da portare a termine.

“Lily!” Gridò James, entrando e correndo nella stanza, fermandosi solo per raccogliere Harry. Lily lanciò un grido come sentì avvicinarsi ulteriormente la risata. Improvvisamente, una figura vestita di nero entrò nella stanza, facendo inorridire i presenti, facendo zittire anche il bambino più isterico.

“Avada Kedavra!”

Un silenzio terrificante invase la stanza, mentre un getto di luce verde si riversò sulla famiglia indifesa.

Ci fu un bagliore verde...

Un grido orribile...

E poi nulla.

“La Profezia affermava che questo sarebbe accaduto. Però, i tre bambini, videro la luce nello stesso giorno. Chi di loro fu la causa della sua sconfitta?” Chiese James cullando la figlia vicino al suo torace. Lui e la sua famiglia erano stati liberati dai resti della casa distrutta e portati in salvo ad Hogwarts prima che le notizie dell’attacco giungessero ai giornali. I loro salvatori, Sirius Black e Remus Lupin, non avevano perso un secondo per portare i loro amici in salvo.

“Per piacere, James. Mi permetti di controllarli?” Chiese dolcemente Dumbledore, facendo cenno ad Adrian, cullato da Lily. Di malavoglia, la donna lo porse al vecchi mago. Con calma, questi eseguì un controllo completo del ragazzo. Ripeté il controllo su Amy ed Harry (in braccio a Sirius, il suo padrino).

“Harry ed Amy, hanno una ferita. Amy sulla spalla, Harry sulla fronte. Ma Adrian non ne ha nessuna” Fu la conclusione di Dumbledore. La voce del vecchio mago non implicava niente, ma James aveva gli occhi accesi.

“Così è Adrian. Lui è il bambino della profezia? Il suo potere era abbastanza forte da fermare la maledizione di Voldemort e distruggerlo, ma non abbastanza da salvare i suoi fratelli da ferite leggere?” Disse con voce eccitata. Lily coccolò il figlio e cercò conferma dal mago. Questi aggrottò le sopraciglia.

“Non c’è modo di dirlo. Potrebbe essere ognuno di loro. Le ferite non significano nulla!” Mormorò mentre prendeva Harry, ormai sveglio, dalle braccia di Sirius, tenendo il piccolo all’altezza dei suoi occhi. Quelli del piccolo, due verdi smeraldi brillanti, lo fissavano. Un’intelligenza che andava oltre la sua apparente età, brillava nel fondo di essi. Dumbledore sorrise e tirò dolcemente il piccolo nel suo abbraccio, permettendogli di giocare con la sua barba.

“E Voldemort...è morto?!?” Chiese con voce tremante e la speranza negli occhi Lily. Il vecchio mago sospirò.

“Ci sono molti modi in cui potrebbe ritornare, sig.ra Potter, non le mentirò...Ma se e quando, non ci è dato saperlo, e nemmeno me ne curo. Io mi raccomando che voi vi godiate la pace che abbiamo ora…” Rispose quietamente, lisciando i neri capelli del più giovane dei gemelli. Gli occhi del piccolo si alzarono rapidi, ed un piccolo sospiro uscì dalle sue piccole e rosee labbra.

“Si, godetevi ciò che avete ora…” Bisbigliò Dumbledore, allontanandosi dal gruppo, sollevato come vide che il bimbo nelle sue braccia era giunto ad un sonno contento.

 

  
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