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Autore: Betty    18/12/2003    13 recensioni
La carriera di Benji è finita bruscamente e la sua vita sta andando a rotoli. Ma dal passato ritorna una vecchia amica che avrà bisogno del suo aiuto. Sarà lei a donargli una nuova speranza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Eccomi qui con un'altra fanfic, naturalmente il protagonista è sempre lui, il mio preferito Benji Price! Cercherò di terminare anche Non per soldi ma per amore anche se devo ammettere che l'ispirazione stenta a farsi viva. Comunque vi prometto che cercherò di terminarla il prima possibile e adesso vi auguro buona lettura!!

Amburgo

"Price non avrei mai pensato di trovarti così!"

Benji osservò la ragazza che lo squadrava dall'alto al basso, lui era seduto al bancone del solito bar ed era già ubriaco.

"Chi diavolo sei?" chiese con la voce impastata dall'alcol.

"Sei talmente ubriaco che non mi riconosci?" continuò ancora la sconosciuta.

Benji la osservò nuovamente, alta fisico asciutto, capelli neri come la notte e lunghi, gli occhi scuri; carina almeno credeva.

"Chi diavolo sei?" ripeté il ragazzo.

"Benji Price sei il solito caprone! Non riconosci neanche me, ma come hai fatto a conciarti in questo modo?"

"Ragazzina, non so chi cavolo sei e non ti permetto di giudicarmi."

"Non so se mi hai guardato bene ma non sono più una ragazzina, forse quando ci siamo incontrati ero più piccola." Disse la ragazza con un sorriso e ricordando quei giorni.

Benji la osservò quel sorriso, lo conosceva ma a chi apparteneva?

"Facciamola finita con questi giochi, dimmi chi sei!"

"Sono Eileen Bristol"

"Eileen! Adesso ho capito chi sei!" disse Benji con troppa enfasi.

La ragazza sorrise "Non fingere, non ti ricordi chi sono"

"Lo ammetto, non mi ricordo chi tu sia" Benji mandò giù un bicchiere di whisky come se fosse acqua.

"Smettila di bere! Magari riesci a salvare quel poco di cervello che ti è rimasto."

"Senti bella, se non vuoi finire male ti consiglio di girarmi alla larga."

"Bella lo dici a tua sorella e poi se sono qui non è per me. Ho bisogno del tuo aiuto."

"Eileen o come cavolo ti chiami, ti ripeto che non mi ricordo neanche chi sei, figurati se voglio aiutarti." Disse Benji girandosi completamente verso la ragazza, così facendo cadde dallo sgabello tra le risate generali degli altri clienti.

"Che diavolo avete da ridere?" urlò Benji mentre si rialzava.

"Dai vieni con me, ti porto fuori" disse Eileen prendendolo per un braccio.

"Lasciami andare, mi tratti come un bambino. E non lo sono." Disse Benji liberando il braccio dalla stretta della ragazza.

"Sei più testardo di quanto mi ricordassi, la nonna me lo aveva detto che non sarebbe stato facile convincerti."

"Non sono tua nonna!" esclamò Benji.

"Lo so che non sei mia nonna, accidenti! Adesso chiudi il becco e vieni con me" disse la ragazza trascinando Benji fuori dal bar.

"Ma sei matta o schizofrenica? Non voglio venire con te!" protestò il ragazzo.

"Va bene non ti ricordi di me, ma non puoi aver dimenticato la nonna, Eleonor Bristol."

Benji si bloccò all'istante e nella sua mente apparve la figura della donna che lo aveva cresciuto, la sua tata.

"Ele"

"Esatto Ele, vuole vederti! Ha bisogno di vederti."

"Perché?"

"Questo non lo so, mi ha mandato a cercarti perché ha bisogno di te"

"Scusa ma dove dobbiamo andare?"

"Che domande! Dobbiamo tornare in Giappone! Adesso non fare altre storie e salta in macchina." Disse Eileen aprendo la portiera della sua auto e spingendovi dentro il portiere.

"Ehi! Mi hai fatto male!" disse Benji massaggiandosi la spalla.

"Non vorrai piangere! Smettila di frignare e cerca di comportarti da persona adulta"

"Devi piantarla di giudicarmi, tu non sai niente di me, tu non mi conosci!"

"Hai ragione io conoscevo un ragazzo che amava la vita e aveva una grande passione. Questo ragazzo adesso vedo che è sparito. Sono venuta fino a qui solo per far un piacere alla nonna, l'ho fatto solo per lei."

Benji non vide le lacrime spuntare lente dagli occhi di Eileen e lei fu svelta ad asciugarle.

"Va bene andiamo, tanto non ho niente di meglio da fare."

La ragazza sorrise, forse si poteva ancora scovare il ragazzo che lei conosceva.

Benji si svegliò in una stanza d'albergo dove sono? Cavoli non mi ricordo niente. Pensò poi nella sua mente apparvero delle immagini, il solito bar, una bella ragazza e poi niente..

"Ben alzato. Vuoi un po’ di caffè?"

Benji guardo la ragazza sulla porta della camera e si domandò chi fosse.

"Sono Eileen Bristol. La nipote di Eleonor la tua vecchia tata." Disse la ragazza come se avesse letto la domanda nella mente di Benji.

"Adesso ricordo, o meglio mi ricordo fino a quando eravamo in macchina" disse Benji cercando di tenere sotto controllo il mal di testa e il senso di nausea del dopo sbronza.

"Dopo che siamo saliti in macchina, ti sei addormentato e non sono più riuscita a svegliarti, così ho anche dovuto pagare un cameriere per farmi aiutare a portarti fino a qui."

Benji guardò la ragazza come se la vedesse per la prima volta e lentamente nella sua mente affiorò il ricordo delle numerose estati passate insieme, ricordava quella ragazzina sempre con i capelli raccolto e quel dolce sorriso.

"E' meglio se bevo un po’ di caffè, così mi spieghi tutta la faccenda." Disse Benji alzandosi e accorgendosi che era in boxer arrossì.

"Mi hai spogliato tu?"

"Certo, non sei il primo uomo che vedo in mutande! I tuoi vestiti sono in bagno, dopo passiamo a casa tua a prendere il resto."

Eileen andò verso il piccolo salottino e Benji scosse la testa per cercare di capire se fosse tutto un sogno, andò in bagno e dopo una doccia veloce si vestì.

"Finalmente sembri una persona normale, tieni una bella tazza di caffè amaro." Disse Eileen passando al ragazzo la tazza fumante.

"Adesso che sono lucido, spiegami perché Ele mi vorrebbe vedere."

"Non me lo ha detto esplicitamente ma penso che voglia vederti per l'ultima volta." La voce di Eileen si era incrinata.

"Sta morendo?" chiese Benji ma non avrebbe voluto sentire la risposta.

"Sì, ha fatto un infarto il mese scorso, le sono stati applicati tre by-pass e da allora non si è più ripresa. Appena si è svegliata dopo l'intervento mi ha chiesto subito di te. Ci ho messo un po’ a trovarti ma adesso ce lo fatta."

Benji non riusciva a parlare, Ele le aveva fatto da madre, giocava con lui, aveva asciugato le sue lacrime e medicato le sue ferite e ora la stava perdendo.

"Quando parte il prima aereo per Tokyo?" chiese Benji.

"Questo pomeriggio alle cinque."

"Allora abbiamo tutto il tempo per andare a casa mia e poi prendere un regalino per Ele, andiamo."

Disse Benji dopo aver posato la sua tazza sul tavolo.

La villa di Benji Price era una delle più belle del quartiere, quando vi arrivarono Eileen si meraviglio che assomigliasse in maniera impressionante a quella di Fujasawa.

Si ricordò quando aveva visto la villa per la prima volta, era rimasta letteralmente a bocca aperta, aveva sette anni e suo padre era sparito nel nulla qualche giorno prima, sua madre era morta dandola alla luce.

L'unica parente che le era rimasta era quella nonna che non aveva mai visto, le avevano spiegato che era la madre di sua madre e che lavorava per una persona molto ricca.

Eleonor l'aveva accolta piangendo per la felicità e Benji la aveva aiutata a superare il difficile momento del suo inserimento in un nuovo ambiente.

La nonna era stata costretta a mandarla in collegio durante l'anno perché non poteva occuparsi di lei, ma l'estate tornava a casa dalla nonna e da Benji, sorrise mentre ricordava le corse a perdifiato, le cadute nell'erba, i giochi e i discorsi senza senso.

Da grande diventerò un grandissimo portiere, sarò il più bravo del mondo e tu mi sposerai e vivremo insieme felici.

Cos'era successo a quel bambino pieno di sogni, dov'era finito il SGGK che aveva ammirato in molte partite?

Guardò Benji che si era affrettato ad entrare in casa, come se temesse di essere osservato da qualche persona sgradita.

Il fisico era quello di un atleta, forte, muscoloso e scattante, in quel viso di uomo poteva riconoscere le fisionomie del bambino, ma gli occhi erano spenti, come se fosse morto, come se la sua anima fosse morta.

Cosa ti è successo Benji? Cosa può esserti accaduto di così terribile per cambiarti radicalmente? Pensava Eileen.

Benji sentì lo sguardo della ragazza su di sé, si girò e la vide persa nei suoi pensieri.

"Eileen, vuoi restartene fuori o entri?"

"Arrivo!" rispose la ragazza accantonando i suoi pensieri. Avrebbe avuto tempo per trovare delle risposte a tutte quelle domande. Quello che contava adesso era portare Benji da sua nonna, avrebbe esaudito il suo ultimo desiderio, sperava solo che la vecchia Ele avrebbe tenuto duro fino al loro arrivo.

  
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