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Autore: _AkAtSuKiNa_    04/12/2010    2 recensioni
"La mia famiglia non naviga nell'oro. Adorano preparare gli udon e visto che non hanno un grande naso per gli affari, non si preoccupano molto di guadagnare... riusciamo a malapena ad arrivare a fine mese!
Nonostante tutto, sembrano sempre molto felici... credo che il loro lavoro li diverta molto.
Davvero non riesco a capirli..."
« Ascolta Hinata - mi disse un giorno mio padre - Riuscire a vivere insieme alla persona che ami, facendo un lavoro che ti piace è davvero un lusso ai nostri giorni! »
« Io preferirei avere un sacco di soldi per comprarmi tutto quello che voglio! Magari circondata da un sacco di bei ragazzi! »
« Eh, eh... hai ragione! In effetti, credo che siano in molti a pensarla così. Però... credo che ci si stanchi molto presto di uno stile di vita così realistico! » ammise con certezza.
Conservai queste parole gelosamente nel mio cuore, anche se non avevo appreso pienamente quel che cercava di dirmi.
Finché un giorno...
« Buongiorno signorina Hinata. È ora di alzarsi. »
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 1

Innanzitutto parliamo di come è nata questa storia: per chi l'avesse notato è un adattamento del manga "Mei-chan's Butler" al mondo di Naruto. Questa storia mi ha affascinata a tal punto da farmi chiedere come sarebbe stata se al posto di quei personaggi ci fossero stati quelli di Naruto. Ed ecco qua quello che ne uscito fuori!
Ho cercato di scegliere i personaggi che meglio potevano interpretare queste vicende, alcuni li trovo azzeccati per il loro aspetto e per i loro legami, tuttavia ci sono delle discrepanze sui loro caratteri. Ahimè non ho potuto far a meno di renderli OOC se volevo rispettare il manga.
Per chi non apprezzasse questo genere può benissimo evitare di leggerla; credo sia meglio prepararvi a cosa vi aspetta così da non farvi perdere tempo!
Per chi non lo conoscesse Mei-chan's butler è un manga di Riko Miyagi ed è pubblicata in Italia, fin'ora i volumetti usciti sono 7.
Personalmente mi è piaciuta, quindi vi consiglio di leggere l'opera originale nel caso foste interessati.
Meglio chiudere la parentesi "pubblicità occulta" o rischio di sembrare un'infiltrata di qualche casa produttrice di manga che vuole pubblicizzare un'opera XD
Ho scritto questo solo a scopo informativo, dopotutto, è giusto valorizzare il lavoro di un mangaka e di chi ci sta dietro e lavora duramente.
A tal proposito, voglio precisare che né la storia né i personaggi mi appartengono e che le proprietà sono di chi ne detiene i diritti e che non è a scopo di lucro.
Bene, detto questo vi auguro una buona lettura!









***

"La mia famiglia non naviga nell'oro. Adorano preparare gli udon e visto che non hanno un grande naso per gli affari, non si preoccupano molto di guadagnare... riusciamo a malapena ad arrivare a fine mese!
Nonostante tutto, sembrano sempre molto felici... credo che il loro lavoro li diverta molto.
Davvero non riesco a capirli..."
« Ascolta Hinata - mi disse un giorno mio padre - Riuscire a vivere insieme alla persona che ami, facendo un lavoro che ti piace è davvero un lusso ai nostri giorni! »
« Io preferirei avere un sacco di soldi per comprarmi tutto quello che voglio! Magari circondata da un sacco di bei ragazzi! »
« Eh, eh... hai ragione! In effetti, credo che siano in molti a pensarla così. Però... credo che ci si stanchi molto presto di uno stile di vita così realistico! » ammise con certezza.
Conservai queste parole gelosamente nel mio cuore, anche se non avevo appreso pienamente quel che cercava di dirmi.
Finché un giorno...
« Buongiorno signorina Hinata. È ora di alzarsi. »




Il Maggiordomo della Piccola Hinata


Una triste verità




Quando ero piccola, ricordo che un giorno mi persi. Ero tutta sola nel bel mezzo di un bosco buio e minaccioso. Avevo una paura da morire!
Per farmi coraggio iniziai a canticchiare una canzoncina che mi piaceva molto. All'improvviso...
« La stavo cercando! Venga la riaccompagno a casa. » disse un uomo mentre con le sue grandi mani mi prendeva in braccio. Notai che sulla sua giacca brillava una spilla rotonda: una "S" era incisa all'interno di un rombo e di un quadrato. Ne rimasi affascinata...
« E-ehm, lei chi è signore? »
« Sono il suo maggiordomo, signorina Hinata. » rispose. Ricordo ancora i battiti del mio cuoricino che si facevano sempre più forti per l'emozione.

« Shi-no-no-me. Shinonome, è mai possibile che dormi sempre? » dice a tono alto « Per colpa tua tocca a me scrivere il registro di classe, accidenti! È un compito che hanno affidato ad entrambi, sai? »
« Mh? »  balbetto qualcosa ancora intontita mentre mi guarda con i suoi occhi gelidi. 
« Lasciami indovinare. Stavi Sognando ad occhi aperti come al solito, vero? »
« Ecco... »
Cerco di minimizzare la mia colpa sfoggiando uno sguardo da bambina sognante che pare non funzionare, dato che una piccola vena pulsa sulla sua fronte.
Questo brontolone dagli occhi scuri e dai capelli con riflessi bluastri è Sasuke Uchiha; frequenta il secondo anno della scuola media insieme a me. Prende ottimi voti negli studi e, come se non bastasse, eccelle anche nello sport. Pare che sia considerato il ragazzo più bello della scuola. Forse il fatto di avere un quarto di sangue straniero gli dà un certo fascino...
Bé, comunque non è il mio tipo.
Non so che scusa inventarmi... quanto mi secca il suo atteggiamento da "precisino". Per fortuna le mie compagne rientrano in aula con un tempismo impeccabile e mi salvano da una ramanzina.
« Ciao, ragazzi! Di cosa stavate parlando? »
« Ah... n-niente di particolare »
« Non fare tanto la misteriosa! Dai, diccelo! »
« Ehm » non sapevo da dove iniziare, ma raccontai lo stesso del mio sogno « Il viso di quell'uomo non lo ricordo più, ormai... ma non ho dimenticato le sue bellissime mani, con dita lunghe e affusolate e quella strana spilla che portava sulla giacca. »
Con gli occhi chiusi mi perdo in quel bellissimo momento così non mi accorgo che nessuno mi stava più ascoltando.
« Ehi! Mi state ascoltando? Parlo con voi! »
« Scusa Hinata, è una storia talmente fantasiosa che abbiamo pensato che avresti parlato per ore! » confessa una delle ragazze del misero gruppetto.
« Una "ranocchietta" come te dovrebbe evitare questo genere di fantasie.
» interviene Sasuke « Anche ipotizzando che al giorno d'oggi esistano ancora i maggiordomi, credo che nessuno di loro prenderebbe servizio presso una tipa con uno "strano nome" come il tuo! » dice con sufficienza « Che razza di nome è Hinata Shinonome? Ci sono troppi "no" e troppe "hi"! »
Queste parole mi danno ai nervi, ma fingo di restare calma, non voglio fare il suo gioco! 
« Sei come un cagnolino, che abbaia, abbaia, ma nessuno lo ascolta »
« Cosa? » risponde tranquillamente come se le mie parole non l'avessero nemmeno sfiorato, anzi come se non avessero un significato logico.
La sua superiorità mi infastidice a tal punto che non riesco più a trattenere la rabbia.
« Il piccolo principe è arrabbiato? Che ne diresti se ti chiamassi Uchikaken? Oppure, visto che sei un nanerottolo, Mamechiha* sarebbe più appropriato! »
« Primo, qui l'unica arrabbiata sei tu! Secondo, che razza di presuntuosa! Esci subito da qui! »
« Ciao, Sasuke » la voce suadente di Karin ci interrompe nel bel mezzo del litigio.
Appena entrata in aula mi spinge da un'altra parte per avvinghiarsi sul nanetto.
« Ti stavo cercando » sussurra come una gattina innamorata « Sei libero domenica prossima? » gli chiede sbattendo le lunghe ciglia di quegli occhioni da cerbiatta.
« Mi dispiace ma non perdo tempo con queste sciocchezze, ho le attività del circolo. »
Ed ecco che sfoggia nuovamente il suo solito tono freddo, lo stesso che usa per rifiutare gli inviti, o meglio, le persone stesse.
Con questo mi affida il registro da consegnare alla professoressa ed esce dall'aula mentre, invano, con una mano, Karin cerca di fermarlo.
Un po' mi dispiace per lei, ogni volta è la stessa storia, fredde parole e uscita cool dalle scene. Però è una ragazza che non molla mai! Mi piacerebbe stringere un legame d'amicizia con lei, ma ho come l'impressione di non piacerle molto.
« Ora che ci penso, ho sentito che tuo padre fa gli udon a mano! » mi chiede dopo avermi mandato un'occhiataccia.
« Proprio così. » le rispondo con la stessa gentilezza che uso quando parlo con le persone, fatta eccezione per Nanos'ke.
« E riuscite a tirare avanti solo con quello? » con falsa ingenuità si copre con la mano le labbra carnose piegate in un ghigno.
Sbarro gli occhi incredula per una domanda così diretta.
È vero! Karin è la nipote del sindaco della città per di più suo padre è il direttore di una clinica molto famosa. Insomma... è una ragazza che proviene da una famiglia ricca ed è cresciuta nel lusso. Non mi aspettavo di certo che confrontasse le nostre vite con tutta questa cattiveria! Tuttavia rispondo lo stesso.
« Bé, direi di sì »
« Poverina, mi fai proprio pena! Se tuo padre vuole, posso farlo assumere nella clinica di mio papà, sai? » ridacchia mentre si appresta ad uscire dall'aula chiudendosi la porta alle spalle.
« Accidenti! È proprio antipatica. » sbotta una delle mie compagne.
Chiudo gli occhi e amareggiata ripenso alle sue parole. Putroppo però, non ha tutti i torti... la mia famiglia non naviga nell'oro, ma è ricca di sorrisi. I miei genitori sono felici di quel poco che sono riusciti a realizzare con le proprie forze.
Il rumore improvviso di una porta aperta con foga mi fa ridestare dai miei pensieri. La nostra insegnante grida sconvolta il mio nome.
« Shinonome! »
« Ah, professoressa Suzume! Stavo per portarle il registro di classe... » la precedo parlandole spensierata, ma cambio subito quando percepisco che non ha nulla di buono da dirmi.
« Ho appena parlato al telefono con la polizia... Hinata non so come dirtelo, ma è successa una disgrazia! I tuoi genitori sono...»





*Note dell'autrice*

Ed eccoci giunti alla fine del capitolo-prologo, cosa ne pensate?
Trasformare un fumetto in un romanzo non è facile, non so se sono riuscita a trasmettere i caratteri dei personaggi o le emozioni che traspaiono dai bei disegni del manga, però ci sto mettendo tanto impegno, quindi fatemi sapere se posso continuare la storia oppure lasciar perdere perché non fa per me!
A proposito... ne ho già controllato alcune, ma leggere tutte le pagine delle storie pubblicate su Naruto è un'impresa visto il numero, quindi se ci dovessero essere delle storie simili avvisatemi, così provvederò alla cancellazione della fic.
*Piccola nota: mame in giapponese significa piccolo, quindi è come se lo chiamasse piccolo Uchiha. 
Alla prossima!!
  
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