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Autore: Marian Yagami    05/12/2010    1 recensioni
In un mondo parallelo, umani e Starlight (luci stellari) vivono in armonia. A turbare questo equilibrio, però, ci si mette di mezzo il malvagio e spietato sovrano di un impero sotterraneo, che mira ad impossessarsi dell'incredibile e illimitato potere delle Starlight.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

 

- È lui! – esclamò Wythe, folgorata.

- Che cosa? – fecero gli altri.

- Vi dico  che questo ragazzo è una Starlight! –

Il motociclista si irrigidì, poi si tolse il casco e scosse la testa.

Aveva un meraviglioso paio di occhi verdi.

- Voi chi siete? – chiese, con voce dura.

- No... noi... - farfugliò Nola, imbarazzata.

- Noi siamo come te! – disse Wythe, risoluta.

Shia si premette una mano sul petto, come per estrarre la sua lancia, ma invece creò solo un bagliore rosso molto intenso.

Il ragazzo sulla moto gli bloccò il braccio.

- Potrebbe vederti qualcuno. – gli disse, guardandolo torvo.

- Come sapete che anche io sono una Starlight? – chiese, ora sospettoso.

- È merito mio. Io riesco a percepire le Luci Stellari anche a distanza. – spiegò Wythe.

- Beh... siete in pericolo qui. Dovete andarvene immediatamente. – disse il ragazzo, risoluto.

- Perché? Perché siamo in pericolo? – chiese Mick.

- C’è qualcuno che vuole il mio potere, e di sicuro vorrà anche il vostro. –

- Gli scagnozzi di Langarth... - mormorò Shia.

- Io devo andare, ora, e fareste meglio a farlo anche voi. –

- Ma... - fece Nola, però il ragazzo misterioso si era di nuovo infilato il casco, e dava gas alla moto. Con una potente sgommata si dileguò.

- Non ci ha neanche detto come si chiama. – disse Mick, arrabbiato.

- Già, ma la cosa peggiore è che non sappiamo più come rintracciarlo! – esclamò Wythe.

Nola seguì con lo sguardo la moto che si allontanava, portandosi una mano al petto.

 

 

I ragazzi girovagarono per la città, in cerca di qualche nuova traccia ma soprattutto di qualcosa da mettere sotto i denti.

- Che città raffinata! È così candida e tranquilla! - esclamava Wythe, girando la testa da una parte all'altra e osservando ogni piccolo particolare.

- Sarà, ma a me non piace granché. Preferisco le città caotiche dove c'è un sacco di gente tutta diversa. Così c'è più divertimento! - le rispose Mick.

-  È ovvio che non sai apprezzare il silenzio, non c'è bisogno di ribadirlo. -

I ragazzi entrarono in un bar a fare colazione, e si sedettero ad un tavolino vicino alla vetrina.

Di fronte a loro stavano sedute due ragazze che parlavano a voce molto alta, così i quattro non poterono fare a meno di ascoltare il loro discorso.

- Hai visto quanto è figo? - fece la prima.

- Hai assolutamente ragione! Con quegli occhi verdi, poi! Sembra un modello! -

- E poi hai visto che moto? Se mi chiedesse di fare un giro non me lo farei ripetere due volte! -

- Già! Nera con le fiamme rosse! Però ho saputo che fa anche gare di motocross e di freestyle, e proprio stanotte ce ne sarà una. Certo, non userà quella sua bella moto, ma una più adatta. -

- E dove si svolgerà la gara? -

- Anno allestito una pista fuori città, dopo l'uscita nord... -

I quattro ragazzi si guardarono  negli occhi e annuirono: stavano parlando del ragazzo che avevano da poco incontrato.

Mick si alzò disinvolto, riavviandosi il ciuffo, e si avvicinò alle due ragazze.

- Scusate... posso chiedervi una cosa? Chi di voi vuole diventare la mia ragazza?... Voglio dire, a che ora sarà la gara di cross, stasera? -

- Inizia alle 21. - disse la seconda, con un sorriso.

- Grazie. - disse Mick e tornò a sedersi, cercando di trattenersi dal far uscire il sangue dal naso. Quella ragazza era molto carina. Nel frattempo, lei e l'amica pagarono e uscirono.

- Bene. Stasera faremo la conoscenza del nostro misterioso motociclista. - disse il ragazzo.

- Ma quando hanno distribuito l'intelligenza tu eri al bagno? - gli fece Wythe, furiosa.

- Perché? - chiese lui, innocentemente.

- Come, perché! Non le hai neanche chiesto come si arriva all'uscita nord! -

Mick scosse la testa, sorridendo (a modo suo) seducentemente.

- Wythe, Wythe, Wythe. Cara amica... E secondo te io mi sarei ricordato tutta la strada a memoria? Me la sarei scordata già prima di tornare al nostro tavolo! E poi non conosciamo per niente questa città, perciò anche se avessi chiesto indicazioni non avremmo avuto punti di riferimento! -

- Su questo non possiamo dargli torto. - affermò Shia, pensieroso.

- Ci penseremo meglio stasera. Ora dobbiamo solo trovare qualcosa da fare durante tutto il tempo che ci è rimasto. - concluse infine Mick.

 

 

Per il resto del giorno decisero di esplorare la città.

Si diressero verso il centro, dove scoprirono si trovava un grande centro commerciale. Per Wythe era come trovarsi nel paese delle meraviglie, e gli altri non dovettero far altro che seguirla come fedeli cagnolini. Purtroppo non poté acquistare proprio un bel niente, dato che doveva risparmiare per il resto del viaggio, però il solo ammirare le vetrine piene di abiti alla moda le dava un senso di compiacimento e di buonumore.

- Certo che non ti stanchi mai tu! Stiamo girando per negozi da ore e... - fece Mick, ma si interruppe subito, emettendo un sibilo di dolore. Si portò le mani alla testa e strinse gli occhi.

- Mick! - esclamarono gli altri tre, facendoglisi intorno e cercando di aiutarlo.

Al ragazzo mancava il fiato e pian piano si stava rannicchiando in posizione inginocchiata.

Shia lo afferrò alle braccia per non farlo cadere.

Mick trasse un profondo respiro, e notò che stava un po' meglio. Ancora qualche attimo ed era riuscito a rimettersi in piedi.

- Cos'è successo? - esclamò Nola, preoccupatissima.

Mick le sorrise, con il fiato corto.

- Ho avuto solo un forte attacco di mal di testa! - le disse.

Gli amici lo guardarono apprensivi.

- Sul serio! Niente di più! –

 

 

La sera arrivò in fretta, e, chiedendo la strada ad un passante, i quattro giunsero all'uscita nord della città. Poco lontano scorsero una gran folla che si estendeva per metri e metri, e una gigantesca pista da cross in terra battuta.

Il circuito era un continuo alternarsi di cunette, rettilinei, avvallamenti, curve, e le moto che vi correvano sembravano fluttuare nell'aria, compiendo evoluzioni e salti come delle farfalle.

- Accidenti! Hanno già iniziato! - esclamò Wythe, e si immerse nella folla per riuscire ad arrivare ai bordi della pista.

- Wythe! Oh, no, l'abbiamo persa! Dobbiamo infiltrarci anche noi nella folla! - disse Mick, e così fece.

Shia prese Nola per mano, poi le sorrise.

- Così non ci perdiamo! - disse, giustificandosi, mentre le sue guance si coloravano un poco di rosso.

 

 

Le moto guizzavano in aria, mentre il cronista commentava le prodezze dei centauri. I quattro ragazzi erano vicinissimi alle transenne che dividevano il pubblico dalla pista, e cercavano di avvistare la Starlight misteriosa tra tutti i partecipanti alla gara.

- Eccolo! È lui! Il numero 7.- esclamò Nola, infervorata, indicando una moto verde e argentata.  

- L'ho riconosciuto dai capelli! - ammise la ragazza, arrossendo, infatti dal casco verde del motociclista spuntava una lunga coda di capelli castani.

- E ora... - esclamò il cronista, urlando nel microfono. - Si dia inizio alla gara vera e propria! Motociclisti, in posizione di partenza, per favore! -

I semafori dello start si illuminarono di rosso, poi ancora di rosso e infine arrivò il verde. Le moto sfrecciarono più veloci del vento, lungo la pista.

- In testa c'è il numero 3, seguito dal 7, a pari merito con il 10 che non gli da tregua. Che curva ragazzi! Non so se il numero 5 uscirà tutto intero da quella caduta! Ma ecco che si avvicina il traguardo! Il numero 7 si avvicina al 3, contendendosi la prima posizione e quindi la vittoria... Ci siamo quasi, la meta è a pochi metri... -

Lo starter alzò la bandiera a scacchi bianchi e neri e la abbassò di colpo sul traguardo.

- Che gara gente! Ma dovremmo affidarci alla moviola per sapere chi è arrivato al primo posto, perché il numero 3 e il numero 7 erano praticamente affiancati... - 

Il cronista rimase in silenzio per qualche secondo, in attesa del verdetto che gli sarebbe stato comunicato nell'auricolare.

- Incredibile! - esclamò. - Per soli due decimi di vantaggio, vince la gara il numero 3! Il nostro campione Hartley! Seguito dallo straordinario Freza e al terzo posto Gabe! -

 

 

Al termine della gara, i motociclisti si sistemarono sotto un gazebo per rilasciare autografi. Anche se Freza era arrivato secondo, la fila di gente che scalpitava per un suo autografo era molto più lunga di quelle per gli altri sportivi.

- Mettiamoci in fila anche noi. È l'unico modo per poterci parlare. - disse Wythe.

La fila procedeva abbastanza velocemente, ma quello che i nostri amici notarono con più evidenza, era che la fila era composta maggiormente da ragazze.

Finalmente riuscirono ad avvicinarsi al pulpito, anche se prima di loro c'era ancora una ragazza.

- Per favore, puoi scrivere questa frase? Alla mia amata Clare, un grande bacio, ti penso sempre, Freza... - disse la ragazza, con voce caramellosa.

Wythe mimò un conato di vomito, dopo aver sentito quella frase, ma si fece coraggio: era il loro turno.

Appena Freza alzò lo sguardo, rimase allibito.

- Ancora voi? - fece.

- Abbiamo bisogno di parlarti. - disse Shia.

- Non vedete quanta fila c'è dietro di voi? Rallentate il ritmo.

- Ti prego! È una cosa importantissima! - disse Nola, giungendo le mani in preghiera.

Freza la guardò negli occhi, al che lei arrossi, e trasse un sospiro rassegato.

- E va bene... Ma solo dopo che ho finito qui. Aspettatemi vicino ai camion delle moto, poi vi raggiungerò io. -

Con un sorriso trionfale, Nola si allontanò , seguita dagli altri.

 

 

Sopra il tetto di un elegante palazzo, Dray e Morgan guardavano di sotto la strada trafficata e illuminata dai lampioni.

- Sei sicuro che abiti qui? - chiese lei, sospirando di noia.

- Esattamente al settimo piano. - precisò Dray, e si avvicinò alla ragazza, stringendola in un abbraccio.

- Vedrai... - disse. - Dopo questo lavoretto potremmo stare tranquilli per un po'. -

Morgan chiuse gli occhi, inspirando il fresco profumo di Dray, che la rassicurò un poco.

- Forse hai ragione... - mormorò lei.

 

 

- Eccomi, ho finito. - disse Freza, avvicinandosi ai ragazzi, che aspettavano.

- E ora? - chiese Wythe.

- Ora andiamo a casa mia, così mi spiegate di cosa volete assolutamente parlarmi. – fece il ragazzo, sbuffando.

 

 

Freza fece salire i ragazzi su uno dei camion, poi salì anche lui.

In poco tempo, il veicolo percorse strade che i ragazzi non avevano mai visto, entrando in città e intrufolandosi in vicoli pericolosamente stretti.

Giunse davanti ad un alto palazzo blu e si fermò.

- Io abito qui. - disse Freza, e scese dal camion, seguito dagli altri.

- Ehi, Freza, alla prossima gara! E mi raccomando, cerca di arrivare primo! - gli gridò l'autista, ingranando la marcia e sparendo dietro l'angolo.

Il ragazzo gli fece un cenno con la mano, poi si mise a cercare le chiavi di casa nella tasca dei suoi jeans.

In quel momento, due figure nere si lanciarono dal tetto, e atterrarono esattamente davanti ai cinque.

Boris si mise subito ad abbaiare, perché aveva riconosciuto all'istante i due, fiutando il loro odore.

- Buona sera! - disse Morgan, maliziosa, e, agitata una mano in aria, trasformò le sue dita in lame affilate.

Con uno scatto si lanciò su Shia, facendolo rotolare per terra, tuttavia lui riuscì ad estrarre la sua Starlight dal petto, e prima che una lama gli arrivasse al viso, la deviò con un colpo del bastone dell'Ariete.

- Come ti permetti di toccarlo! - gridò Wythe, e con i suoi due pugnali corse a dare una mano al ragazzo.

Dray si voltò verso Nola e la guardò triste.

Lei rimase spiazzata, perché non capì il significato di quello sguardo.

Un attimo dopo il ragazzo si agitò, come se stesse combattendo contro un nemico invisibile, e con un virare del braccio estrasse la sua arma.

- Ora è il tuo turno. - disse a Nola, correndo verso di lei. Negli occhi dell'uomo c'era ora una luce diversa.

- Scappa, Nola! -  gridò Mick, e si mise davanti a lei per farle da scudo. Estrasse l'arco dal petto, con un'intensa luce turchese, dopo di che scagliò una freccia contro l'uomo, che la afferrò al volo, spezzandola.

Il ragazzo trasalì.

- Aquarius! - gridò Nola, e tra le sue mani apparve l'anfora blu. Con un risucchio iniziò a catturare l'aria circostante, e a trascinare Dray verso di se. Pian piano, lui perdeva le forze, proprio come era accaduto poco tempo prima durante il loro primo combattimento. Questa volta però, sapendo cosa lo aspettava, Dray fece un balzo in avanti, e con il suo braccio – arma scaraventò da una parte l'anfora, lasciando Nola disarmata.

La paura si impossessò di lei, non avendo più difese.

In quel momento Dray ebbe un sussulto e urlò di dolore. Una freccia turchese lo aveva trafitto alla scapola destra.

Con un impeto di rabbia scagliò su Nola la sua lama affilatissima.

Lei spalancò gli occhi ala vista di ciò che le veniva incontro, credendo fortemente che sarebbe morta sul colpo.

Chiuse gli occhi e alzò le braccia per proteggersi il viso, aspettando un colpo che non arrivò, ma invece udì solo un grido: - Taurus! –

In quel momento sentì un fortissimo schizzo di qualcosa di bagnato sulle braccia e sul viso, e l'urlo di dolore di Dray.

Riaprì gli occhi per vedere cosa fosse successo, e la prima cosa che vide fu la punta di una lancia verde conficcata nello stomaco del nemico.

L'impugnatura della lancia era tenuta dalle forti mani di Freza, che si voltò verso Nola, chiedendole: - È tutto a posto? Non sei ferita? -

Lei scosse la testa, sorridendogli, e proprio in quel momento si accorse di che cosa era ricoperta la sua faccia e le sue braccia.

- Questo è... - mormorò, mentre sbiancava in volto.

- Sangue. Perdonami, non volevo ridurti così... -

Mentre Nola cercava di ripulirsi, Freza estrasse la sua lancia dalla ferita di Dray.

Il ragazzo emise un lamento che somigliava ad un ringhio, ma ormai  non aveva più forze, e si accasciò in ginocchio.

- Nooo! - gridò Morgan, abbandonando il combattimento e correndo dal suo amato. Si mise davanti a lui per proteggerlo dalla lancia di Freza, che stava per trafiggere il cuore dell'uomo.

In quel momento, Dray si contrasse in uno spasmo, non causato dalla ferita, ma da qualcos'altro.

Si accasciò a terra e spalancò gli occhi. L'ombra oscura che gli velava lo sguardo scomparve, e i suoi occhi si riempirono di lacrime.

- Aquarius... - mormorò.

Nola sussultò, nel sentirsi chiamare.

- Aquarius... Io... non ho avuto mai occasione di dirtelo... ti prego, perdonami, perdonami! Tua nonna... non sono stato io a ucciderla, te lo giuro! -

Dray continuava a ripetere “perdonami” come una nenia, mentre Nola indietreggiava, spaventata.

Che significava che sua nonna non l'aveva uccisa lui? Eppure lei l'aveva visto con i suoi occhi. Ripensandoci ancora, la scena le tornava in mente con estrema chiarezza.

Freza alzò la lancia, pronto a trafiggere i due nemici con un colpo solo, ma Nola, con un grido, lo fermò.

- Aspetta! -

Freza la guardò, interrogativo.

- Se non li uccidiamo adesso, di sicuro lo faranno loro. - disse.

- Chi siamo noi per decidere se qualcuno deve vivere o morire? Possiamo forse giudicare un persona dalle azioni malvagie che ha compiuto? Beh, allora dovremmo giudicare prima noi stessi e osserveremo che non ne abbiamo il diritto. -

Freza abbassò la lancia, sconcertato da quelle parole, ma ancor più sconcertato che provenissero dalla bocca di una sedicenne, così matura nonostante l'età.

- Che cosa vuoi fare? - chiese gentilmente Shia alla ragazza.

- Voglio scoprire la verità sulla morte di mia nonna. - disse.

- Io posso rivelarti ciò che vuoi sapere... - mormorò Dray, e nel frattempo, sotto di lui, si allargava una pozza di sangue.

 

 

- Bisogna portarlo subito in casa. Se muore non potrò scoprire un bel niente. - disse Nola.

- Ma sei impazzita? Ci uccideranno! - esclamò Wythe, spaventata.

Shia posò una mano sulla spalla di Morgan, che tremava, poi su quella di Dray.

- Non lo faranno. - affermò.

Wythe gli lanciò un'occhiata arrabbiata, mentre Freza fece un sospiro.

- Portatelo su, ma vi avverto. Non vivo da solo. -

A quelle parole Nola sentì una fitta al petto, ma pensò fosse dovuta alla presenza dei due nemici, e non alla frase del ragazzo.

Shia e Freza si caricarono Dray sulle spalle, e lo aiutarono ad entrare in ascensore. Dietro di loro seguirono Mick, Wythe, Nola, e infine Morgan.

Ogni tanto Wythe lanciava un'occhiataccia alle spalle di Nola, dove era nascosta Morgan, poi tornava a guardare davanti a se.

Anche Nola qualche volta si girava verso la ragazza, e ogni volta che lo faceva, lei abbassava lo sguardo tristemente, per non far vedere che stava piangendo.

“In fondo prova pur sempre dei sentimenti. È preoccupata per il suo amico... Mi fa un po' pena...”

Giunti al settimo piano, Freza prese un mazzo di chiavi dalla tasca dei pantaloni, poi ne inserì una nella toppa di una porta e la aprì.

Una ragazza gli corse incontro con un largo sorriso.

- I bambini sono già a letto! Com'è andata? -

I ragazzi rimasero spiazzati.

“ È sposato ed ha anche dei figli?” pensò Nola.

- Va bene, allora puoi andare. - disse Freza, poi dalla tasca prese un mazzetto di banconote e ne porse due alla ragazza.

- Ci vediamo la prossima volta che hai una gara. - disse lei, poi gli stampò un bacio sulla guancia e fece per correre via, ma lanciando una rapida occhiata verso Dray si bloccò.

- Ehi, ma lui è ferito! – esclamò.

- Ehm, non preoccuparti, ci penso io, chiamerò un dottore, tu va pure a casa, ci sono i miei amici a darmi una mano... –

La ragazza lo guardò perplessa, ma notando l’espressione del ragazzo non volle contraddirlo, perciò salutò di nuovo e corse verso l’ascensore.

 I ragazzi guardarono Freza stupiti.

- Che c'è? - fece lui. - È solo mia cugina che è venuta a fare da baby-sitter ai gemellini... -

Nola e gli altri non capirono nulla, però entrarono comunque in casa (un modesto appartamento familiare ) e fecero sdraiare Dray sul divano del soggiorno.

- Dobbiamo portarlo subito in ospedale. - esclamò Nola.

- No! - disse Morgan. - Bisogna immediatamente esporlo ai raggi lunari. Così potrà guarire in una notte. -

- Guarirà in una notte? - chiese Mick, incredulo.

- Noi del popolo delle Ombre abbiamo la facoltà di guarire in una notte anche dalle ferite più gravi e più profonde, purché stando esposti alla luce della Luna. -

- Allora portiamolo nella mia stanza, dalla finestra la Luna si dovrebbe vedere benissimo. - disse Freza, e assieme a Shia trasportò Dray per il lungo corridoio fino alla stanza alla fine.

Lo sdraiarono nel letto matrimoniale e aprirono le tende della grande finestra.

Appena i raggi lo colpirono, lui trasse un sospiro di sollievo, poi si addormentò profondamente. 

 

 

I ragazzi erano talmente esausti per tutti gli avvenimenti che si erano succeduti, che non avevano nemmeno la forza di parlare. Ognuno si sedette su quello che trovava, e in breve si addormentarono tutti.

 

 

 

 

Ommioddio!!! Mi sono accorta solo da poco che è quasi un anno che non aggiorno! Sono davvero messa male, scusate ragazzi, ma sono un caso patologico...

L’università mi ha talmente assorbita che non mi sono accorta nemmeno dello scorrere del tempo...

E così mi sono detta che era ora di svegliarmi un po’...

Ecco qui il tanto atteso nono capitolo...

È un po’ breve, o meglio, le cose succedono un po’ in fretta, forse, ma diciamo che è un capitolo fondamentale per la storia, poi capirete nei prossimi che pubblicherò.

Perché, ebbene sì, aggiornerò, lo giuro!

X Ladywolf: innanzitutto mi scuso per averti risposta così in ritardo, e poi, vorrei ringraziarti tantissimo per i complimenti che mi hai fatto! ^W^

Hai davvero ragione, Mick è un po’ sfigatello, e non sai ancora cosa gli succederà... poraccio... però hai ragione, è un gran figo, ed è uno dei miei personaggi preferiti! Beh, per scoprire altre cose su di lui o su di Morgan e Dray non ti resta che leggere anche il prossimo capitolo che, lo prometto, pubblicherò a breve, anche perché è davvero uno dei più importanti per la storia...

Bene, che dire, mi scuso ancora (“Basta!” direte voi... XD), e per farmi perdonare, nel prossimo capitolo metterò una sorpresa solo per voi! XDD

Alla prossimaaa!!!

  
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