PRIMO
ANNO
Non
può credere di
essere lì veramente.
Guarda
il treno
rosso con occhi sgranati –perché, sul serio, lei non ci crede.
Ha
bisogno di un
pizzicotto.
Il
fischio acuto
dell’Espresso la riporta sulla terra.
È
davvero lei,
Hermione Granger, e sta davvero andando ad Hogwarts per imparare ad
usare la
magia. Si volta verso mamma e papà, e per un secondo
–un solo secondo- vorrebbe
restare qui. Non le è mai successo di allontanarsi da loro
per più di un paio
di giorni. Mai. Ma ben presto
l’eccitazione scaccia di nuovo la tristezza e la paura.
Baci,
abbracci, saluti,
un paio di lacrime, e sale sul treno.
Le
mille persone
intorno a lei la confondono –non sa dove andare e questo la
spaventa.
-Ciao,
sei del
primo anno anche tu?-
Una
voce la salva
dal terrore.
-Sì-,
risponde con
un leggero pigolio.
Il
ragazzo che le
sta parlando è magro, spigoloso, con capelli biondi e occhi
grigi.
-Io
sono Draco
Malfoy-, si presenta.
-Hermione
Granger.-
Gli
stringe la
mano.
-Cerchiamo
uno
scompartimento, ti va?-
Sorride,
rassicurata.
-Certo.-
***
-Abbott,
Hannah-,
chiama l’arcigna voce della professoressa McGranitt.
Una
ragazzina
raggiunge tremante lo sgabello e indossa il Cappello Parlante.
-Tassorosso!-,
esclama questo senza esitazione.
Draco
si sporge
leggermente per mormorarle all’orecchio:
-Tassorosso
è
davvero terribile, sai. Soltanto i codardi e i pappamolle finiscono
lì.-
Hermione
guarda
Hannah Abbott –non le sembra una codarda né una
pappamolle, ma d’altra parte
lei cosa ne sa?
-Brown,
Lavanda.-
Un’altra
ragazza,
ma stavolta il responso è diverso.
-Grifondoro!-
-Grifondoro
è
ancora peggio-, le rivela Draco sottovoce. –Audacia, fegato,
cavalleria … tutte
stupidaggini. Per non parlare di Corvonero, tutti secchioni. Spero di
finire a
Serpeverde, come tutta la mia famiglia.-
-Granger,
Hermione.-
Hermione
lancia
un’occhiata spaventata a Draco, che le fa un sorriso di
incoraggiamento.
Raggiunge
lo
sgabello e indossa il Cappello.
-Grifondoro!-
Hermione
si alza e
fa per avviarsi al tavolo, ma prima guarda Draco e alza le spalle.
-Malfoy,
Draco!-
-Serpeverde-,
sentenzia il cappello in meno di un secondo.
Piuttosto
prevedibile, pensa Hermione, e le dispiace un po’.
***
-Non
hai trovato
difficile quella pozione?-
-Non
troppo. In
compenso, quell’incantesimo, il Wingardium
Leviosa, non mi è riuscito neanche una volta.-
Draco
ed Hermione
sono seduti in biblioteca. È quasi dicembre, ha cominciato
da poco a nevicare e
i compiti sono diventati tantissimi. Le vacanze di Natale sembrano
ancora un
miraggio all’orizzonte.
Le
loro divise
scolastiche sono diverse, naturalmente –lei è
Grifondoro, lui Serpeverde- ma la
loro amicizia si è approfondita durante quei pochi mesi.
Sembra che le loro
casate diverse non siano così importanti. Anzi, non sentono
affatto il peso
delle differenze.
-Sai,
ho già deciso
cosa ti regalerò per Natale-, dice Draco.
-Davvero?
Che
cosa?-
-Ehi,
è una
sorpresa. Lo scoprirai!-
Lei
ride e con una
gomitata rovescia il calamaio sulla pergamena del suo compito. Si
rabbuia
immediatamente.
-Oh,
no. L’avevo
quasi finito!-
-Aspetta,
fammi
provare. La nostra cameriera, Martha, lo fa sempre … vediamo
…-, punta compunto
la bacchetta verso il foglio, -Gratta e
netta!-
L’inchiostro
si
solleva dal foglio e, con un leggero scoppio, gli finisce tutto in
faccia.
Dopo
un secondo di
silenzio sconcertato, scoppiano entrambi a ridere.
***
Hermione
si
sveglia, scende dal letto e guarda deliziata la pila di regali
ammonticchiati
sul pavimento.
Li
scarta, ridendo
entusiasta con le sue compagne di dormitorio, Lavanda e Calì.
Libri,
vestiti,
dolciumi, e poi un pacchetto strano, speciale.
Lo
scarta con
curiosità.
È
il modellino di
un piccolo grifone, che zampetta sul letto e ruggisce.
Per
lei, che sa quanto
poco piaccia a Draco la sua casata, è davvero un pensiero speciale.
***
-Mi
dà davvero
fastidio che Piton sia così di parte con voi Serpeverde!-
-Non
è vero, dai.-
-Oggi
mi ha tolto
dieci punti perché ho preparato la pozione troppo
in fretta. Ed era assolutamente perfetta!-
-Beh,
forse un po’
di parte lo è.-
-Un
po’?-
Draco
ride.
-Bisogna
ammettere
che fa ridere come tratta Potter.-
-Non
essere cattivo
con lui. È un bravo ragazzo, è sempre gentile con
me.-
-Oh,
andiamo,
Hermione. Il Bambino che è
Sopravvissuto!
Non ti sembra arrogante?-
-No,
non proprio.-
-È
solo uno
sciocco.-
Hermione
non
risponde, liquidando le sue parole con un gesto della mano.
***
-Mio
padre non è
contento che io sia tuo amico, Hermione.-
-Come
mai?-
-Dice
che sei una Sanguesporco.-
-Cosa
vuol dire?-
-Non
lo so, ma
suona molto male.-
-A
te non importa,
vero?-
-Naturalmente
no.
Sei la mia migliore amica.-
***
-Hai
visto il volo
che ha fatto Potter alla partita di Quidditch? È stato
fantastico.-
-Ha
preso il
boccino.-
-L’ha
quasi
ingoiato-, specifica Draco. –Sono assolutamente certo che
potrei fare di
meglio, sai. Voglio entrare nella squadra.-
-Magari
il prossimo
anno.-
-Sì,
soltanto lo
Sfregiato lo lasciano giocare al primo anno!-
-Draco!
Non
chiamarlo così.-
-Andiamo,
è la pura
verità.-
-Non
mi piace che
lo prendi in giro.-
Draco
alza le mani
in segno di resa.
-E
sia. D’ora in
poi resterà San Potter.-
-Draco!-
Ma
Hermione sta
ridendo, non riesce a mostrarsi severa come vorrebbe.
-Per
non parlare di
Lenticchia!-
-Sì,
devo ammettere
che Ronald Weasley non sta simpatico neanche a me.-
-Vedi,
io l’ho
sempre detto che c’è un po’ di
Serpeverde anche dentro di te, in fondo.-
-Forse.-
***
Inizia
a fare
caldo, finalmente.
È
la fine di
aprile, gli esami sono ancora lontani e il sole ha preso il posto della
pioggia
incessante dell’ultima settimana.
Hermione
e Draco
stanno studiando sulle rive del Lago Nero, sotto un salice.
-Si
dice che ci sia
una piovra gigante, lì dentro, sai?-
-Draco,
torniamo
alle guerre dei goblin?-
-Non
ne posso più!
Storia della magia è così noiosa! E poi, tu non
hai bisogno di studiare. Sai
già tutto.-
-Ma
che dici? Non è
vero.-
Hermione
arrossisce
fin sulla punta del naso.
-Hermione?-
-Dimmi.-
L’undicenne
la
guarda, un po’ timido, prima di mormorare:
-Saremo
amici per
sempre, non è vero?-
La
ragazzina esita,
poi si apre in un grande sorriso che mette in mostra i denti
leggermente
sproporzionati.
-Saremo
amici per
sempre, te lo giuro.-
*** -Gli
esami sono tra
due giorni, Draco. Dovremmo studiare.- -Ma
io non ne ho
voglia.- -Coraggio
… ancora
un’ora e poi andremo a farci un giro nei giardini.- -Mi
hai convinto.
Non so come fai, ma ci riesci sempre!- -È
solo che conosco
i tuoi punti deboli.- -Io
non ho punti
deboli!- -Vuoi
scommettere?- Hermione
comincia a
fargli il solletico, e ben presto i libri sono dimenticati per delle
ben più
salutari risate. *** -Santo
cielo, è
stata dura!- -Sì,
ma ce
l’abbiamo fatta! Finalmente gli esami sono finiti!- -Credo
che Difesa
contro le Arti Oscure sia andata bene. Storia della Magia era piuttosto
facile,
ma Pozioni … - -Hermione?- -Sì.- -Smettila
di
parlarne.- -Ok.- -Propongo
di
festeggiare. Ti va un succo di zucca in riva al lago?- -Naturalmente.- *** -Promettimi
che mi
scriverai.- -Lo
farò, giuro.- -Almeno
una lettera
a settimana!- -D’accordo.- Si
guardano, si
sorridono. -Draco,
vieni!- -C’è
la mia mamma.
Ci sentiamo presto, Hermione!- -Ciao!- Hermione
agita la
mano per salutare e i suoi genitori la raggiungono. Si
abbracciano,
ridono. -Allora?
Quello era
il famoso Draco?- -Sì.
Il mio
migliore amico per sempre.- Angolo
dell’Autrice. Questa
fic avrà sette
capitoli per i sette anni di scuola. Come avete notato, è
semplicemente
composta da momenti più o meno rilevanti nella storia di
questo rapporto “al
contrario” di Draco ed Hermione. Spero
che questo
esperimento abbia successo! Ogni
recensione,
positiva o negativa, sarà ben accetta. A
presto, Adamantina