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Autore: Lifelossleaving    31/12/2010    3 recensioni
Quando Justin torna a casa dopo più di un anno in occasione del matrimonio della sorella, alcune cose sono cambiate, altre appaiono immutate. Come reagirà nel rivedere Brian? E' davvero solo tempo o c'è molto di più a separare i due amanti?
(mai stata brava con i riassunti..xD) Fatemi sapere che ne pensate =)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1.
 
Justin‘s P.O.V.
 
“È solo tempo”. Durante tutto il tragitto quelle parole risuonarono nella sua mente come una canzoncina sentita mille volte alla radio, ma facevano male.
Solo tempo, aveva detto Brian, e sicuramente ci aveva creduto... in quel momento. E adesso? Avrebbero avuto ancora senso dopo un anno intero lontano di casa?  E soprattutto avevano senso per lui?
 Il motivo del suo ritorno non aveva nulla a che fare con Brian, eppure appena passato il cartello “Welcome TO Pittsburgh”, la sua faccia era l’unica che riusciva a vedere: ogni ragazzo, uomo e persino bambino avevano il suo volto.
 Il motivo che lo aveva riportato nella gloriosa Pittsburgh di glorioso non aveva proprio niente, o meglio, niente che gli interessasse particolarmente. La piccola Molly, la piattola di casa Taylor ( ammesso che esistesse ancora una “casa Taylor”) si stava per sposare e Justin, come buon membro della famiglia, aveva dovuto mettere da parte il lavoro, la sua attuale vita  e soprattutto New York per festeggiare il lieto evento.  
 
Brian‘s P.O.V.
 
<< Theodor! Vuoi muovere quel cazzo di culo e portarmi quei cazzo di conti? >>
 
<< Arrivo! >>
“Eccolo lì. Corre con quei dannati conti in mano finalmente! “
Era un bravo impiegato indubbiamente, Brian non poteva dire nulla, i numeri erano sicuramente il suo talento ! in fondo però, che gusto c’era tenerlo lì se non si poteva stuzzicarlo un po’?
 
<< allora, Kinney, hai risolto la faccenda con la Brown? Ti hanno risposto? Passeranno da noi oppure no? Lo sai che devo preparare le carte nel caso in cui->>.
 
<< Stai calmo, Ted! >> Era sempre così agitato. <>
 
<< Brian ma è un lavoro immane, vorrei almeno essere sicuro che..->>
 
<< Theodor, tesoro, ora ho da fare! >> avrebbe mai imparato a non interromperlo? << Il tuo lavoro è preparare quelle fottute carte quindi fallo.  Come ti dicevo, ora devo andare, Michael ha bisogno.- >>
 
<< ..Di una mano come al solito, lo so. Ci vediamo dopo! >>
 
<< Non finirmi le frasi, lo sai che mi fa incazza-  >> finire le frasi. Din-Don. Quest’abitudine era di qualcun altro. Qualcun altro, già. Qualcuno che non vedeva da più di un anno e qualcuno a cui di sicuro non voleva pensare adesso. 
Brian raccolse le carte dalla scrivania e uscì in fretta dalla stanza, senza degnarsi di salutare.
 
 
Justin’s pov.
 
L’inverno era decisamente arrivato, persino più freddo del solito.  Le strade di Pittsburgh non erano cambiate, sempre gli stessi negozi, sempre le stesse persone.  Forse, però, era sbagliato aspettarsi il contrario: in un anno e due mesi non cambiano molte cose o almeno, non sempre. Se ripensava a quanto era cambiato dalla prima volta che aveva visto Brian all’incidente con Hobbs! Un anno e qualche mese e la sua vita era diventata un’altra cosa, migliore, peggiore non era possibile dirlo, ma diversa sì. Quello era sicuro. Incontrare Brian in Liberty Av. aveva cambiato la sua vita per sempre, lo aveva reso consapevole di quello che voleva, di chi voleva e di come lo voleva.
Era impossibile pensare a Pittsburgh e non pensare a Brian , nonostante ci avesse vissuto ben 17 anni prima che lui fosse entrato nella sua vita, tutto quello che c’era stato prima o che ci sarebbe stato se solo quella sera avesse evitato di andare, se fosse davvero rimasto a dormire da Daphne e non fosse entrato in quel loft.. o magari se solo se ne fosse tornato a casa dopo l’ospedale.  L’ospedale- Lindsay - Melanie.. e Michael e Debbie. E Ted ed Emmet. Si era sbagliato, Pittsburgh non era solo Brian Kinney e quella sera non aveva solo significato incontrare l’amore della sua vita, aveva significato trovare una famiglia, una vera famiglia, che lo accettasse per quello che era, senza fare domande. Non troppe almeno.
Il Babylon era stato ricostruito ma lui non aveva mai avuto la possibilità di vederlo, non dopo la sera dell’esplosione. Non che ricordasse quella sera per quel particolare motivo, certo. Quella era stata la sera che aveva dato l’inizio, e la fine a tutto. Il “ti amo” era arrivato, dopo anni. Che cosa sarebbe successo se non glielo avesse detto? Se Brian non avesse ceduto all’evidenza, se non avesse ammesso quello che sentiva per lui forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse separarsi non avrebbe significato una rottura tanto profonda.  SEPARARSI, NON VEDERSI Più, STARE LONTANI.  Era già successo quando era stato a Los Angeles per lavorare al film di Furore e non era cambiato molto tra loro due. Quella separazione, l’ultima, era però stata diversa, dal primo momento in cui se n’era parlato.
 
 
Brian’s pov.
 
<<  Michael! Insomma mi apri questa maledetta porta! ?Sono due ore che aspetto e qui fuori si gela!  >>.
Il buon vecchio Mickey aveva chiamato per chiedere aiuto, non aveva voluto neanche accennargli il motivo e non apriva nemmeno la fottuta porta! Che diamine, aveva un lavoro e una vita, non poteva aspettare ore prima di entrare!
 
<< Michael, ti giuro, me ne sto andando, apri questa fott- >>.
Finalmente la porta si spalancò.
 
<< diamine Brian ! hai intenzione di svegliare l’intero vicinato? E che ci fai qui a quest’ora?  >>
“che ci faceva lì?”
 
<<  ah ah ah, molto divertente maritino, Theodor mi ha detto che hai bisogno del mio aiuto con quella piccola peste che ti sei adottato. Di che si tratta? >>
Michael lo fissò negli occhi per coglierne l’umore.
 
<<  ehm... veramente non sarebbe per Hunter. Sarebbe per Ben. >>
Brian scoppiò a ridere . << Ben?! Il maritino perfetto/ professore perfetto/mamma perfetta Ben? E cosa posso mai fare io per MR perfezione? >>.
 
<< piantala Brian! Lo sai che ha finito il suo ultimo libro, no? Avrebbe bisogno di qualche dritta sulla pubblicità. Dato il tema spinoso, l’editore gli ha consigliato di chiedere una consulenza pubblicitaria e siccome il mio migliore amico è casualmente un pubblicitario di successo, ho
pensato->>
 
<< di sfruttarmi per bene? Oh.. ma perché vogliono tutti un pezzo di me? >>
 
<<  piantala! Lo diceva Ben che non dovevamo chiederti aiuto, sei sempre il solito. Non fa niente comunque, se non vuoi... - >>
Si stava già agitando la mogliettina!
<< calmati, principessa. Non ho detto di no. Potevi anche dirmelo per telefono, comunque! Non c’era bisogno di farmi venire fin qui!  Dì al professore di farmi una telefonata, ma lo sai che sarai TU in debito con me, come sempre.  >>
Brian si svoltò e fece per andare via.
 
<<  lo apprezzo molto, davvero. >>
Il professore! Ovvio che fosse in casa.
 
<< Ben zen ! >> poi si voltò verso Michael <<  ti stava scopando per bene, eh? Per questo non aprivi, bricconcello!? Mi domando come possiate avere un figlio etero! Beh, ora io scappo. Qualcuno di noi lavora! Ciao ciao sposini! >>
Era ora di tornare a lavoro, ma prima avrebbe fatto un salto da Deb. Ci voleva un caffè, bello forte.
  
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