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Autore: maryc    17/01/2011    13 recensioni
Edward abbandona Bella e non fa più ritorno. Lei ha affrontato mille pericoli, ha rischiato molte volte la vita, ma è sempre riuscita a cavarsela. ora lei vuole far conoscere ai Cullen una persona speciale, per farlo giocherà con le visioni di Alice. Questa persona speciale vorrà conoscerli quando saprà chi sono? Leggete per scoprirlo...
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 4


POV NESSIE

“Vieni e non voltarti indietro…” Prendo mia madre per la mano. Non sono arrabbiata con lei, pensava che io avessi bisogno di un padre, pensava che sentissi il bisogno, la necessità di conoscerlo. Ed era così. Ma poi ho pensato a lei, tutto il dolore, tutta la sofferenza, tutta l’amarezza che ha provato in questi anni. Non posso essere egoista, lei ha sofferto tanto per il suo abbandono, per il loro abbandono. Lui non la ama, l’ha lasciata. Lei ha fatto l’impossibile per difendermi. Ha perso le forze per darmi alla luce e stava morendo, per fortuna c’era quel nomade che l’ha salvata altrimenti lei sarebbe morta ed io pure con molte probabilità. È andata contro un suo amico per salvarmi, l’ha ucciso, ha ucciso un branco di otto licantropi perché volevano uccidermi. Ha affrontato l’esercito dei Volturi per me. Ha fatto tutto per me. Ed io? Io che sto facendo? La sto allontanando da coloro che crede siano la sua famiglia, la sto allontanando dall’uomo che ama. Forse dovrei dare loro una possibilità. Ma poi ripenso al male che le hanno recato e non posso permettergli di farle ancora del male, è una vampira ma è molto fragile. Mi basta lei, non posso amare qualcuno che le ha recato tanto dolore, qualcuno per cui lei sta ancora soffrendo. Ma anche in questo caso lei ha messo da parte la sua felicità per la mia. Pur soffrendo rivedendolo, pur sapendo che lui non la ama, mi ha permesso di conoscerlo ugualmente. Grazie mamma, sei la migliore mamma del mondo, senza te non potrei esistere.

“Ho sbagliato tutto, ho abbandonato la mia unica ragione di vita con delle enormi bugie. Credevo che lei sarebbe stata al sicuro senza di me. Con me rischiava costantemente la vita, io sono un mostro e lei un angelo, il mio dolce e tenero angelo. L’ho abbandonata e lei ha subito le peggiori ingiustizie del mondo ed io non ero con lei per difenderla ed amarla. Lei che oltre al dono di avermi amato immensamente, mi ha anche regalata un figlia. Un altro angelo che ora giustamente mi odia. Lei che ha messo da parte il suo dolore e mi ha concesso l’onore di conoscere la mia bambina. Loro le mie uniche ragioni di vita, ed ora le ho perse per sempre. Perdonatemi angeli miei, perdonatemi se potete. Veglierò su di voi per l’eternità, da lontano. Non vi abbandonerò mai più. Vi amo vite mie. Sono stato uno stupido a pensare di poter vivere senza di lei, ed ora so che non potrò vivere senza di loro. Ma mi merito tutto questo dolore. Merito il suo odio, il loro odio.” Mi blocco, questo pensiero arriva direttamente nella mia testa. È come se qualcuno mi avesse parlato con il pensiero. Come è possibile? È vero a volte riesco ad avvertire dei pensieri, ma sono semplici frasi, questa volta era un discorso completo. Un discorso pieno di dolore e amore. Ho riconosciuto quella voce. L’ho sentita solo un attimo, per sentirgli dire una sola parola, ma la riconoscerei ovunque.

“Che succede amore? Perché ti sei bloccata?”

“…o forse si.” Ho concluso la frase iniziata prima. Le si sono illuminati gli occhi. Ha capito. Mi posa una carezza sui capelli.

“Dagli una possibilità amore. È tuo padre, è la tua famiglia.” Sei troppo buona mammina.

“Sei la mamma migliore del mondo. Non esiste persona più buona di te. Perché l’hai fatto se tu sei triste?” Mi sorride dolcemente, si è commossa.

“Amore mio la tua felicità viene prima di tutto. Ed ora vai. Io ti aspetto vicino la macchina.” Cosa? Mi vuole lasciare con loro? Ha notato la mia agitazione e mi abbraccia.

“Stai tranquilla, non vado da nessuna parte, anzi ti aspetto qui. Fai con calma.” Diniego con il capo.

“Tu devi venire con me. Non ci siamo mai separate. Devi essere sempre con me. Scusa mamma, sono egoista lo so, ma non ce la farei senza di te.”

“No amore non sei egoista, hai solo tre anni, e sono felice che mi vuoi sempre al tuo fianco.” Le prendo la mano e ci giriamo. Tutti e sette ci fissano timidamente. Hanno ascoltato tutto il nostro discorso.

“Cosa…cosa ti ha fatto cambiare idea?”

“Lui.” Indico Edward che mi fissa sorpreso, lei invece ha capito che forse ho avvertito i suoi pensieri e mi sorride. Lentamente ci avviciniamo. Ci fronteggiamo. Nessuno parla. È un silenzio pesante. Mia madre fissa Alice. Il folletto non riesce a stare ferma.

“Alice.” Quanta dolcezza nella voce di mia madre. Penso che Alice non aspettasse altro. Subito si butta tra le sue braccia, iniziano a singhiozzare tutte e due. Io invece fisso lui e lui fissa me.

“Mi sei mancata tanto. Perdonami.”

“Anche tu Alice. Mi siete mancati tutti. Non ho nulla da perdonarvi.” Dopo questa rivelazione l’orso la strappa dalle braccia di Alice e la fa girare in aria. Ridono entrambi. Sosto la mia attenzione su mia madre, la sua risata mi scalda il cuore.

“Bellina ora che hai tutto questo equilibrio non ti potrò più prendere in giro.”

“No Emmett mi dispiace.” Passa nella braccia di Esme, anche lì singhiozzano e si abbracciano dolcemente. Stessa cosa con Carlisle. Mancano Rosalie e Jasper. Sembrano timorosi, chissà perché. Ma la mia temeraria mamma sorprende tutti e abbraccia entrambi che non smettono di chiederle scusa. Dopo qualche altro abbraccio torna al mio fianco e mi incita con lo sguardo. Edward non ha smesso di guardarla, sembra che soffra per il fatto che è stato l’unico a non esser stato salutato.

“Ciao Edward.” Lo saluta continuando a guardare me.

“C-ciao Bella.” Ha veramente una bella voce, anche a mia madre sembra piacere infatti si è irrigidita.

“Avete capito chi è questa bellissima bambina. Non so come sia stato possibile, ma ne sono estremamente felice. Lei è tutta la mia esistenza. Alice scusami se ho giocato con le tue visioni, ma credevo che se mi avessi riconosciuto, tuo fratello leggendoti nel pensiero vi avrebbe potuto dire di non venire. Non l’ho fatto per me. Mi ricordo tutto ciò che mi ha detto l’ultima volta Edward. L’ho fatto solo perché volevo che mia figlia conoscesse la sua famiglia e suo padre.” Ma perché si giustifica? Lei non ha fatto nulla di male.

“Mamma non devi giustificarti, non credo che sia tu quella che deve dare delle spiegazioni.”

“Renèesme.” Mi sgrida ma non mi importa.

“No mamma, tu hai fatto troppo portandomi oggi qui. Stavamo bene anche solo noi due, e continueremo a stare bene solo noi due. Ora però voglio sapere. Nella mia testa sono arrivati i tuoi pensieri. È vero ciò che hai detto? Se si perché l’hai fatto?” Dai miei occhi escono fiamme. Mamma cerca di calmarmi con delle carezze sulla testa che, avendo solo tre anni, sortiscono l’effetto desiderato.

“Si è vero…”

“Forse è meglio parlare in un altro luogo, questo non mi sembra il posto indicato.” Consiglia subito Carlisle. Annuiamo e chiediamo loro di seguirci a casa nostra. Io e mia madre ci avviamo verso la nostra macchina.

“Posso…posso venire con voi?” Ci blocchiamo trattenendo il respiro. Mia madre mi guarda, lascia scegliere me. Senza voltarmi annuisco ed entro in macchina, salgo sul sedile posteriore. Mia madre ed Edward salgono avanti. Accende la macchina e parte. Nessuno parla.

“Allora…allora come va?” Chiede mia madre titubante.

“Ora…ora bene. Sono un po’ sorpreso, ecco.”

“Se non ti sta bene puoi anche andare via.” Abbassa il capo, è più forte di me. Voglio farlo soffrire come lui ha fatto con mia madre. Lei mi ammonisce con lo sguardo. Abbasso il capo.

“Scusa.” Mormoro flebilmente, ma ha sentito.

“No scusami tu. Hai ragione a comportarti così con me.”

“Ora siamo solo noi puoi parlare.” Prende un enorme respiro.

“Vedi io amavo tantissimo tua madre.” Alla parole amavo vedo la mamma stringere più forte il volante, lui le posa una mano sulle sue ma entrambi si irrigidiscono per il gesto.

“Scusa, non volevo. Comunque, io amavo tantissimo tua madre. Inizialmente la prima cosa che mi ha colpito di lei è stato il fatto di non poterle leggere nel pensiero. Credevo che una volta conosciuti avrei avuto accesso ai suoi pensieri e la mia curiosità sarebbe stata inutile. Ma così non è stato, appena ho sentito il suo odore, il mostro che è in me si è risvegliato. La volevo, volevo il suo sangue, il mostro la reclamava. Ma poi ho pensato alla mia famiglia, a mio padre, non volevo tornare ad essere un mostro, non volevo che loro soffrissero per me. Così ho deciso di partire per un po’, credevo che lontano da quell’odore sarei riuscito a ragionare lucidamente, ma la curiosità per quell’umana a cui non riuscivo a leggere nel pensiero prese il sopravvento e dopo una settimana tornai a casa. La mia curiosità era troppa e proprio questa curiosità la salvò da morte certa. Ma parallelamente alla sete del suo sangue nasceva un altro sentimento. Non l’avevo mai provato, inizialmente non capivo cosa fosse. Tutte le notti le passavo ad osservarla dormire, era uno spettacolo unico. Poi una notte, mentre dormiva pronunciò il mio nome, lì sono rinato ed ho capito che quel sentimento non era altro che amore. Amore sconfinato e incommensurabile per la tenera umana dalla mente muta. Insieme all’amore nacque anche l’istinto di protezione e la gelosia, sentimento molto fastidioso, soprattutto per me che leggo nel pensiero. Per un po’ cercai di tenerla lontana da me, io ero il mostro, e lo sono tutt’ora, lei invece era l’angelo, e lo è tutt’ora.” A quelle parole mia madre si irrigidì di nuovo, ma non disse nulla e anche io. Aspettavo che continuasse.

“Ma poi capii che non riuscivo a lottare contro questo enorme sentimento così l’avvicinai. Ci conoscemmo, lei scoprì la mia natura, ed invece di scappare terrorizzata, come avrebbero fatto i normali umani, lei mi confessò il suo amore. Amore pienamente ricambiato.” A quelle parole mia madre sorrise teneramente e pareva che anche lui sorridesse.

“Non ha mai avuto paura di me, ha accettato tutto di me, anche il mio passato. Ha accettato la mia famiglia come fosse la sua famiglia. Ed era così. Poi iniziarono i pericoli. Io ero il pericolo più grande, ma lei non se ne rendeva conto. Un giorno un gruppo di tre nomadi ci avvicinò, uno di loro era un segugio, dovevo portarla in salvo. Dovevo proteggerla. Ma ovviamente lei non era del mio stesso parere è scappata dalla super visione di Alice e Jasper ed è andata dritta dal suo carnefice. Lui l’aveva morsa, le aveva rotto una gamba e qualche costola. Grazie alla mia velocità arrivai in tempo per salvarla. Mentre i miei fratelli uccidevano quel mostro io le portavo via il veleno. Credevo di non riuscire a fermarmi, ma il mio amore per lei mise a tacere il mostro. Passammo l’estate tranquillamente. Ma entrambi soffrivamo, io volevo darle di più di un bacio rubato ma non potevo, il mostro era sempre all’erta. Lei voleva di più da me, ma non mi faceva mai pesare nulla, sapeva l’effetto che il suo sangue aveva su di me. Poi arrivò il giorno del suo disastroso compleanno. Si era tagliata con della semplice carta da regalo. Jasper stava per attaccarla, io, io che dicevo di amarla, l’ho spinta facendole tagliare un braccio. Sono stato costretto a non respirare e mi hanno fatto uscire fuori perché il suo sangue mi tentava troppo. Se fosse stata con degli umani non sarebbe accaduto nulla, anzi avrebbero riso della sua continua sbadataggine e la festa sarebbe continuata allegramente. Ma non era con una famiglia normale, era con dei mostri. Così presi la mia sofferta decisione. Abbandonare la mia unica ragione di vita, l’unica donna che amo e che amerò per l’eternità. Le ho raccontato delle enormi bugie, ho bestemmiato, ma lei, lei mi ha creduto, io credevo che avrei dovuto faticare per convincerla delle mia parole, ma appena vidi i suoi occhi capii che stava credendo alle mie bugie. Dentro di me morivo, volevo che capisse che stavo mentendo, volevo che mi scoprisse, ma invece credette subito a tutto. Ho imposto a tutti di andar via senza salutare, senza dire nulla, così speravo che ci avrebbe odiati, che si sarebbe rifatta una vita senza di me. Intanto morivo per questo pensiero, ma la sua incolumità veniva prima di tutto. Ho lasciato la mia famiglia. Non mi sono nutrito per un anno, vivevo in una grotta, solo con il mio dolore e la mia sofferenza. Soffrivo perché non potevo avere al mio fianco la donna che amo. Soffrivo perché l’avevo abbandonata in un bosco da sola, riempiendola di bugie. Soffrivo perché me la immaginavo al fianco di un altro uomo che non ero io. Poi un giorno la mia famiglia mi ritrovò e mi trascinò qui di peso. Ho litigato tante volte con tutti, anche con Carlisle, volevano che tornassi sui miei passi, ma non potevo far nuovamente rischiare la vita del mio angelo. Sono andato avanti così fino ad oggi. Oggi sono rinato, ho ritrovato la mia ragione di vita e a questa si è unita un’altra donna. Ora due sono le donne della mia vita. So che non merito il vostro perdono, so che mi odiate, ma io vi proteggerò per l’eternità, starò nell’ombra, ma sarò anche la vostra ombra. Bella volevo ringraziarti. Grazie per avermi permesso di conoscere mia figlia, nostra figlia. Spero che un giorno riusciremo ad essere almeno amici, che un giorno un po’ di odio e rabbia nei miei confronti passi. Io non mi perdonerò mai per ciò che ti ho fatto, per ciò che hai dovuto passare senza di me, per tutti i pericoli che hai dovuto affrontare da sola. Renèesme, ovviamente non pretendo che tu mi consideri tuo padre, sarebbe bellissimo ma impossibile lo so, anche un amico forse è troppo per te, magari un conoscente. L’importante è che entrambe sappiate che io per voi ci sarò sempre, non andrò più da nessuna parte. Non commetto due volte lo stesso errore.” Mamma non respira ed è molto rigida. Siamo fermi davanti casa nostra, ma siamo ancora in macchina. Io invece sono un fiume di lacrime. Non so cosa dire. È vero tutto ciò che ha detto, lo so, lo sento, voglio credergli. Sarà la cosa giusta da fare?

 

Ciauuuuu. Allora cosa ve ne pare del capitolo? Ovviamente domani ci sarà l’epilogo. Mamma mia ho scritto la bellezza di dodici pagine. Comunque passo ad aggiornare le altre storie. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio Mary.


Mie storie in corso:

Forse non mi hai mai amata

La principessa e il vampiro

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=608067&i=1

Mie storie concluse:

FINALMENTE FELICI
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1

MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1 

INVITO
 
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UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
 
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LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
 
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ETERNITA’
 
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L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
 
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RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
 
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Questi personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di S. Meyer.
   
 
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