POV
NESSIE
“Vieni
e non voltarti indietro…”
Prendo mia madre per la mano. Non sono arrabbiata con lei, pensava che
io
avessi bisogno di un padre, pensava che sentissi il bisogno, la
necessità di
conoscerlo. Ed era così. Ma poi ho pensato a lei, tutto il
dolore, tutta la
sofferenza, tutta l’amarezza che ha provato in questi anni.
Non posso essere
egoista, lei ha sofferto tanto per il suo abbandono, per il loro
abbandono. Lui
non la ama, l’ha lasciata. Lei ha fatto
l’impossibile per difendermi. Ha perso
le forze per darmi alla luce e stava morendo, per fortuna
c’era quel nomade che
l’ha salvata altrimenti lei sarebbe morta ed io pure con
molte probabilità. È andata
contro un suo amico per salvarmi, l’ha ucciso, ha ucciso un
branco di otto
licantropi perché volevano uccidermi. Ha affrontato
l’esercito dei Volturi per
me. Ha fatto tutto per me. Ed io? Io che sto facendo? La sto
allontanando da
coloro che crede siano la sua famiglia, la sto allontanando
dall’uomo che ama. Forse
dovrei dare loro una possibilità. Ma poi ripenso al male che
le hanno recato e
non posso permettergli di farle ancora del male, è una
vampira ma è molto
fragile. Mi basta lei, non posso amare qualcuno che le ha recato tanto
dolore,
qualcuno per cui lei sta ancora soffrendo. Ma anche in questo caso lei
ha messo
da parte la sua felicità per la mia. Pur soffrendo
rivedendolo, pur sapendo che
lui non la ama, mi ha permesso di conoscerlo ugualmente. Grazie mamma,
sei la
migliore mamma del mondo, senza te non potrei esistere.
“Ho
sbagliato tutto, ho abbandonato la mia unica ragione di vita con delle
enormi
bugie. Credevo che lei sarebbe stata al sicuro senza di me. Con me
rischiava
costantemente la vita, io sono un mostro e lei un angelo, il mio dolce
e tenero
angelo. L’ho abbandonata e lei ha subito le peggiori
ingiustizie del mondo ed
io non ero con lei per difenderla ed amarla. Lei che oltre al dono di
avermi
amato immensamente, mi ha anche regalata un figlia. Un altro angelo che
ora
giustamente mi odia. Lei che ha messo da parte il suo dolore e mi ha
concesso l’onore
di conoscere la mia bambina. Loro le mie uniche ragioni di vita, ed ora
le ho
perse per sempre. Perdonatemi angeli miei, perdonatemi se potete.
Veglierò su
di voi per l’eternità, da lontano. Non vi
abbandonerò mai più. Vi amo vite mie.
Sono stato uno stupido a pensare di poter vivere senza di lei, ed ora
so che
non potrò vivere senza di loro. Ma mi merito tutto questo
dolore. Merito il suo
odio, il loro odio.” Mi
blocco, questo pensiero arriva direttamente
nella mia testa. È come se qualcuno mi avesse parlato con il
pensiero. Come è
possibile? È vero a volte riesco ad avvertire dei pensieri,
ma sono semplici
frasi, questa volta era un discorso completo. Un discorso pieno di
dolore e
amore. Ho riconosciuto quella voce. L’ho sentita solo un
attimo, per sentirgli
dire una sola parola, ma la riconoscerei ovunque.
“Che
succede amore? Perché ti sei
bloccata?”
“…o
forse si.” Ho concluso la
frase iniziata prima. Le si sono illuminati gli occhi. Ha capito. Mi
posa una
carezza sui capelli.
“Dagli
una possibilità amore. È tuo
padre, è la tua famiglia.” Sei troppo buona
mammina.
“Sei
la mamma migliore del mondo.
Non esiste persona più buona di te. Perché
l’hai fatto se tu sei triste?” Mi
sorride dolcemente, si è commossa.
“Amore
mio la tua felicità viene
prima di tutto. Ed ora vai. Io ti aspetto vicino la
macchina.” Cosa? Mi vuole
lasciare con loro? Ha notato la mia agitazione e mi abbraccia.
“Stai
tranquilla, non vado da
nessuna parte, anzi ti aspetto qui. Fai con calma.” Diniego
con il capo.
“Tu
devi venire con me. Non ci
siamo mai separate. Devi essere sempre con me. Scusa mamma, sono
egoista lo so,
ma non ce la farei senza di te.”
“No
amore non sei egoista, hai
solo tre anni, e sono felice che mi vuoi sempre al tuo
fianco.” Le prendo la
mano e ci giriamo. Tutti e sette ci fissano timidamente. Hanno
ascoltato tutto
il nostro discorso.
“Cosa…cosa
ti ha fatto cambiare
idea?”
“Lui.”
Indico Edward che mi fissa
sorpreso, lei invece ha capito che forse ho avvertito i suoi pensieri e
mi
sorride. Lentamente ci avviciniamo. Ci fronteggiamo. Nessuno parla.
È un
silenzio pesante. Mia madre fissa Alice. Il folletto non riesce a stare
ferma.
“Alice.”
Quanta dolcezza nella
voce di mia madre. Penso che Alice non aspettasse altro. Subito si
butta tra le
sue braccia, iniziano a singhiozzare tutte e due. Io invece fisso lui e
lui
fissa me.
“Mi
sei mancata tanto. Perdonami.”
“Anche
tu Alice. Mi siete mancati
tutti. Non ho nulla da perdonarvi.” Dopo questa rivelazione
l’orso la strappa
dalle braccia di Alice e la fa girare in aria. Ridono entrambi. Sosto
la mia
attenzione su mia madre, la sua risata mi scalda il cuore.
“Bellina
ora che hai tutto questo
equilibrio non ti potrò più prendere in
giro.”
“No
Emmett mi dispiace.” Passa
nella braccia di Esme, anche lì singhiozzano e si
abbracciano dolcemente. Stessa
cosa con Carlisle. Mancano Rosalie e Jasper. Sembrano timorosi,
chissà perché.
Ma la mia temeraria mamma sorprende tutti e abbraccia entrambi che non
smettono
di chiederle scusa. Dopo qualche altro abbraccio torna al mio fianco e
mi
incita con lo sguardo. Edward non ha smesso di guardarla, sembra che
soffra per
il fatto che è stato l’unico a non esser stato
salutato.
“Ciao
Edward.” Lo saluta
continuando a guardare me.
“C-ciao
Bella.” Ha veramente una
bella voce, anche a mia madre sembra piacere infatti si è
irrigidita.
“Avete
capito chi è questa
bellissima bambina. Non so come sia stato possibile, ma ne sono
estremamente
felice. Lei è tutta la mia esistenza. Alice scusami se ho
giocato con le tue
visioni, ma credevo che se mi avessi riconosciuto, tuo fratello
leggendoti nel
pensiero vi avrebbe potuto dire di non venire. Non l’ho fatto
per me. Mi ricordo
tutto ciò che mi ha detto l’ultima volta Edward.
L’ho fatto solo perché volevo
che mia figlia conoscesse la sua famiglia e suo padre.” Ma
perché si
giustifica? Lei non ha fatto nulla di male.
“Mamma
non devi giustificarti,
non credo che sia tu quella che deve dare delle spiegazioni.”
“Renèesme.”
Mi sgrida ma non mi
importa.
“No
mamma, tu hai fatto troppo
portandomi oggi qui. Stavamo bene anche solo noi due, e continueremo a
stare
bene solo noi due. Ora però voglio sapere. Nella mia testa
sono arrivati i tuoi
pensieri. È vero ciò che hai detto? Se si
perché l’hai fatto?” Dai miei occhi
escono fiamme. Mamma cerca di calmarmi con delle carezze sulla testa
che,
avendo solo tre anni, sortiscono l’effetto desiderato.
“Si
è vero…”
“Forse
è meglio parlare in un
altro luogo, questo non mi sembra il posto indicato.”
Consiglia subito
Carlisle. Annuiamo e chiediamo loro di seguirci a casa nostra. Io e mia
madre
ci avviamo verso la nostra macchina.
“Posso…posso
venire con voi?” Ci
blocchiamo trattenendo il respiro. Mia madre mi guarda, lascia
scegliere me.
Senza voltarmi annuisco ed entro in macchina, salgo sul sedile
posteriore. Mia
madre ed Edward salgono avanti. Accende la macchina e parte. Nessuno
parla.
“Allora…allora
come va?” Chiede
mia madre titubante.
“Ora…ora
bene. Sono un po’
sorpreso, ecco.”
“Se
non ti sta bene puoi anche
andare via.” Abbassa il capo, è più
forte di me. Voglio farlo soffrire come lui
ha fatto con mia madre. Lei mi ammonisce con lo sguardo. Abbasso il
capo.
“Scusa.”
Mormoro flebilmente, ma
ha sentito.
“No
scusami tu. Hai ragione a
comportarti così con me.”
“Ora
siamo solo noi puoi parlare.”
Prende un enorme respiro.
“Vedi
io amavo tantissimo tua
madre.” Alla parole amavo vedo la mamma stringere
più forte il volante, lui le
posa una mano sulle sue ma entrambi si irrigidiscono per il gesto.
“Scusa,
non volevo. Comunque, io
amavo tantissimo tua madre. Inizialmente la prima cosa che mi ha
colpito di lei
è stato il fatto di non poterle leggere nel pensiero.
Credevo che una volta
conosciuti avrei avuto accesso ai suoi pensieri e la mia
curiosità sarebbe
stata inutile. Ma così non è stato, appena ho
sentito il suo odore, il mostro
che è in me si è risvegliato. La volevo, volevo
il suo sangue, il mostro la
reclamava. Ma poi ho pensato alla mia famiglia, a mio padre, non volevo
tornare
ad essere un mostro, non volevo che loro soffrissero per me.
Così ho deciso di
partire per un po’, credevo che lontano da
quell’odore sarei riuscito a ragionare
lucidamente, ma la curiosità per quell’umana a cui
non riuscivo a leggere nel
pensiero prese il sopravvento e dopo una settimana tornai a casa. La
mia
curiosità era troppa e proprio questa curiosità
la salvò da morte certa. Ma parallelamente
alla sete del suo sangue nasceva un altro sentimento. Non
l’avevo mai provato, inizialmente
non capivo cosa fosse. Tutte le notti le passavo ad osservarla dormire,
era uno
spettacolo unico. Poi una notte, mentre dormiva pronunciò il
mio nome, lì sono
rinato ed ho capito che quel sentimento non era altro che amore. Amore
sconfinato
e incommensurabile per la tenera umana dalla mente muta. Insieme
all’amore
nacque anche l’istinto di protezione e la gelosia, sentimento
molto fastidioso,
soprattutto per me che leggo nel pensiero. Per un po’ cercai
di tenerla lontana
da me, io ero il mostro, e lo sono tutt’ora, lei invece era
l’angelo, e lo è
tutt’ora.” A quelle parole mia madre si
irrigidì di nuovo, ma non disse nulla e
anche io. Aspettavo che continuasse.
“Ma
poi capii che non riuscivo a
lottare contro questo enorme sentimento così
l’avvicinai. Ci conoscemmo, lei
scoprì la mia natura, ed invece di scappare terrorizzata,
come avrebbero fatto
i normali umani, lei mi confessò il suo amore. Amore
pienamente ricambiato.” A
quelle parole mia madre sorrise teneramente e pareva che anche lui
sorridesse.
“Non
ha mai avuto paura di me, ha
accettato tutto di me, anche il mio passato. Ha accettato la mia
famiglia come
fosse la sua famiglia. Ed era così. Poi iniziarono i
pericoli. Io ero il
pericolo più grande, ma lei non se ne rendeva conto. Un
giorno un gruppo di tre
nomadi ci avvicinò, uno di loro era un segugio, dovevo
portarla in salvo. Dovevo
proteggerla. Ma ovviamente lei non era del mio stesso parere
è scappata dalla
super visione di Alice e Jasper ed è andata dritta dal suo
carnefice. Lui l’aveva
morsa, le aveva rotto una gamba e qualche costola. Grazie alla mia
velocità
arrivai in tempo per salvarla. Mentre i miei fratelli uccidevano quel
mostro io
le portavo via il veleno. Credevo di non riuscire a fermarmi, ma il mio
amore
per lei mise a tacere il mostro. Passammo l’estate
tranquillamente. Ma entrambi
soffrivamo, io volevo darle di più di un bacio rubato ma non
potevo, il mostro
era sempre all’erta. Lei voleva di più da me, ma
non mi faceva mai pesare
nulla, sapeva l’effetto che il suo sangue aveva su di me. Poi
arrivò il giorno
del suo disastroso compleanno. Si era tagliata con della semplice carta
da
regalo. Jasper stava per attaccarla, io, io che dicevo di amarla,
l’ho spinta
facendole tagliare un braccio. Sono stato costretto a non respirare e
mi hanno
fatto uscire fuori perché il suo sangue mi tentava troppo.
Se fosse stata con
degli umani non sarebbe accaduto nulla, anzi avrebbero riso della sua
continua
sbadataggine e la festa sarebbe continuata allegramente. Ma non era con
una
famiglia normale, era con dei mostri. Così presi la mia
sofferta decisione. Abbandonare
la mia unica ragione di vita, l’unica donna che amo e che
amerò per l’eternità.
Le ho raccontato delle enormi bugie, ho bestemmiato, ma lei, lei mi ha
creduto,
io credevo che avrei dovuto faticare per convincerla delle mia parole,
ma
appena vidi i suoi occhi capii che stava credendo alle mie bugie.
Dentro di me
morivo, volevo che capisse che stavo mentendo, volevo che mi scoprisse,
ma
invece credette subito a tutto. Ho imposto a tutti di andar via senza
salutare,
senza dire nulla, così speravo che ci avrebbe odiati, che si
sarebbe rifatta
una vita senza di me. Intanto morivo per questo pensiero, ma la sua
incolumità veniva
prima di tutto. Ho lasciato la mia famiglia. Non mi sono nutrito per un
anno,
vivevo in una grotta, solo con il mio dolore e la mia sofferenza.
Soffrivo perché
non potevo avere al mio fianco la donna che amo. Soffrivo
perché l’avevo
abbandonata in un bosco da sola, riempiendola di bugie. Soffrivo
perché me la
immaginavo al fianco di un altro uomo che non ero io. Poi un giorno la
mia
famiglia mi ritrovò e mi trascinò qui di peso. Ho
litigato tante volte con
tutti, anche con Carlisle, volevano che tornassi sui miei passi, ma non
potevo
far nuovamente rischiare la vita del mio angelo. Sono andato avanti
così fino
ad oggi. Oggi sono rinato, ho ritrovato la mia ragione di vita e a
questa si è
unita un’altra donna. Ora due sono le donne della mia vita.
So che non merito
il vostro perdono, so che mi odiate, ma io vi proteggerò per
l’eternità, starò
nell’ombra, ma sarò anche la vostra ombra. Bella
volevo ringraziarti. Grazie per
avermi permesso di conoscere mia figlia, nostra figlia. Spero che un
giorno
riusciremo ad essere almeno amici, che un giorno un po’ di
odio e rabbia nei
miei confronti passi. Io non mi perdonerò mai per
ciò che ti ho fatto, per ciò
che hai dovuto passare senza di me, per tutti i pericoli che hai dovuto
affrontare da sola. Renèesme, ovviamente non pretendo che tu
mi consideri tuo
padre, sarebbe bellissimo ma impossibile lo so, anche un amico forse
è troppo
per te, magari un conoscente. L’importante è che
entrambe sappiate che io per
voi ci sarò sempre, non andrò più da
nessuna parte. Non commetto due volte lo
stesso errore.” Mamma non respira ed è molto
rigida. Siamo fermi davanti casa
nostra, ma siamo ancora in macchina. Io invece sono un fiume di
lacrime. Non so
cosa dire. È vero tutto ciò che ha detto, lo so,
lo sento, voglio credergli. Sarà
la cosa giusta da fare?
Ciauuuuu.
Allora cosa ve ne pare
del capitolo? Ovviamente
domani
ci sarà l’epilogo. Mamma mia ho
scritto la bellezza di dodici pagine. Comunque passo ad aggiornare le
altre
storie. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio Mary.
Mie
storie in
corso:
Forse non mi hai mai amata
La principessa e il vampirohttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=608067&i=1
Mie
storie
concluse:
FINALMENTE FELICI
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=611389&i=1
MI SONO INNAMORATO DI TE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=629341&i=1
INVITO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=605568&i=1
UNO SCONTRO CHE TI CAMBIA LA VITA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=507957&i=1
LA MIA PERICOLOSA CANTANTE
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=513009&i=1
ETERNITA’
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=588699&i=1
L’AMORE VA OLTRE IL TEMPO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=573237&i=1
RITROVARE LEI,RITROVARE LORO
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=565418&i=1