Libri > Il diario del vampiro
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Autore: Deademia    03/02/2011    7 recensioni
Una strega discendente da una stirpe potente che non crede nei suoi poteri...Un vampiro secolare il cui cuore sembra intrappolato in un'armatura di ghiaccio...Un amore impossibile il cui percorso sarà segnato da mille ostacoli...Un nemico nell'ombra pronto a cambiare per sempre le "tranquille" vite dei nostri protagonisti...
Una DamonxBonnie ovviamente, fatta da una fan che non vede l'ora di coronare l'amore di questi meravigliosi personaggi=)
Genere: Dark, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 copia

Questa è la mia prima ff su questa stupenda coppia che personalmente adoro con tutta me stessa e qnd non garantisco il risultato. Premetto che molte cose saranno inventate (dai nemici a molti avvenimenti passati, presenti e fututri) anche perchè i libri non li ho finiti ma mi sn innamorata di loro due via Internet e quindi alcune cose non le so (ma ho cercato di documentarmi il più possibile=)).
Dovrebbe essere un lungo quindi per favore recensite così saprò se continuarla oppure dirle addio=) Buona Lettura!!!

PRIMO CAPITOLO

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Lo vidi. Un corvo nero mi seguiva mentre sfrecciavo tra le strade desolate e silenziose senza una meta precisa. Guidare mi rilassava, mi faceva pensare con calma, mi distanziava dalla realtà, peccato che essa avesse deciso di rincorrermi anche nei miei unici momenti di pace. Con la coda dell’occhio vidi i suoi occhi neri come la notte fissarmi mentre volava a una velocità decisamente esagerata per essere un comune volatile. Inutile dire che infatti non lo era …

“Si può sapere che diavolo ci fai qui?” Dissi mentalmente con severità, indirizzando tutti i miei pensieri verso di lui.

“La coppietta smielata dell’anno mi ha ordinato di darti un’occhiata, ma credimi non va a genio neanche a me quest’idea” il messaggio arrivò meno di un secondo dopo, stranamente più freddo e infuriato di quel che avevo pensato. Ma d’altronde dovevo aspettarmelo, poco prima avevo giocato col fuoco (anzi l’avevo proprio preso per i fondelli, il fuoco…) e si sa, prima o poi ci si brucia.

“Come mai così di pessimo umore? Cos’è avevi altri piani per la serata?Magari delle belle vergini che ti aspettano a collo scoperto?” lo derisi con acidità.

Questa volta ci mise un po’ prima di rispondere. Pensai che le mie parole l’avessero fatto maggiormente infuriare, ma tanto il danno l’avevo fatto già prima.

“Già, come sempre streghetta. Solo che i fratellini si sa sono nati appositamente per romperti le palle, e non sono gli unici” era proprio arrabbiato e non ci voleva di certo un genio per capire a chi era indirizzata quell’aggiunta tagliente quanto una lama fredda e affilata .

“Bene, dirò a Stefan che hai fatto il tuo dovere, non mi serve di certo un corvo incazzato che mi pedina tutto il tempo, non sono proprio dell’umore giusto per sopportare le tue lagne. Percui vattene” anche il mio di umore non era quel che si può certo definire allegro. Avevo provato tutto il giorno a fare stupidi incantesimi un po’ più complicati rispetto agli altri con l’unico risultato di far esplodere boccette varie e appiccare incendi qua e là, ovviamente questo se la mia magia aveva il buon garbo di farsi vedere, altrimenti c’era solo calma piatta, una noiosissima e stressante calma piatta tanto che  neanche un granello di polvere si era preso il disturbo di sollevarsi da terra. Questo aveva fatto in modo che i miei nervi saltassero e mi mettessi a litigare con chiunque mi capitava a tiro, così avevo dato della rompiscatole viziata a Elena, che non faceva altro che dire di dover perdere qualche chilo, del sottomesso a Stefan, che cercava in tutti i modi di soddisfarla, e dulcis in fundo del cagnolino patetico e senza speranze a Damon per la sua fissazione-Elena. Insomma la strage degli innocenti (se si può definire innocente un vampiro di cinquecento anni che ritiene del tutto naturale dissanguare fino alla morte delle povere persone per soddisfare il proprio languorino allo stomaco).

E adesso me ne stavo immersa nel buio e nella solitudine (almeno così credevo finché le piume lucenti di Damon non l’avevano tradito) a pensare a che insulsa strega ero. Non riuscivo neanche a fare qualche incantesimo, sapevo pochissimo della magia in confronto ad altre mie “colleghe” e mi illudevo che un giorno forse sarei riuscita a sbloccare il potere che a quanto pare custodivo come un involucro sigillato al quale era proibito far uscire anche solo una scintilla. Bella delusione per quelli che si erano dati tanto da fare per mantenere alto il nome della mia famiglia e la sua reputazione. Davvero bella delusione.

“Perfetto,  se la metti così io me ne vado, ho cose decisamente più interessanti da fare che guardarti crogiolare nei tuoi inutili patemi mentali. E per la cronaca non mi serve che mi giustifichi con quel pivello di fratello che mi ritrovo” rise con scarso entusiasmo ma con una dose di arroganza degna di applauso, prima di librarsi nel cielo nero e confondersi con l’oscurità della notte.

Una parte di me, che cercai di ricacciare indietro all’istante, ci rimase male nel vederlo sparire così e una piccola fitta al cuore, che ben conoscevo ma che desideravo tanto poter annegare assieme ai ricordi dolorosi legati a quell’affascinante, sexy e irraggiungibile vampiro, riaffiorò pungente per incupire ancora di più il mio umore già nero. No, non dovevo pensare a lui, non dopo tutto quello che mi aveva fatto senza neanche accorgersene, non dopo che mi aveva ignorata ogni volta che la mia bellissima migliore amica entrava in scena, non dopo aver capito che per lui ero meno di niente. Dovevo dimenticarlo, dovevo seppellirlo assieme a tutta la disperazione che mi attanagliava il cuore ogni volta che lo vedevo. Quanto era stato facile mentire agli altri e pure a lui, giocando con le sue stesse carte, usando l’indifferenza e il disprezzo, due armi col potere di distruggere se usate nel giusto modo. Lo stesso modo che usava Damon. Lo stesso modo che mi distruggeva.

E mentre una lacrima solitaria era riuscita a strabordare racchiudendo tutto il disprezzo per le mie incapacità magiche che avevo provato quel giorno e tutto il dolore per quel sentimento impossibile che non voleva lasciarmi libera , io svoltai l’ennesima curva senza rendermi conto che laggiù, in mezzo alla strada, un uomo incappucciato era fermo, con le gambe leggermente divaricate, le braccia abbandonate lungo i fianchi e il volto in ombra. Solo quando i fari lo illuminarono inchiodai di colpo per non investirlo, mentre gli occhi mi si spalancavano per lo stupore e lo shock. Ma non ce n’era bisogno. Scomparve prima che il muso della macchina potesse anche solo sfiorarlo, eppure l’ombra di quel sorriso sinistro e maligno, tremendo e lucente, non mi sfuggì, e un brivido di inspiegabile paura mi fece tremare.

Quel ghigno era per me, ne ero sicura. Lui mi stava aspettando.

---angolino dell'autrice---

Che ne dite??? Spero tanto vi sia piaciuto. lo so lo so è un tantino corto  ma è solo l'inizio ed è un prologo per tastare il terreno, se la storia vi interessa continuo. Quindi mi raccomando recensiteeeeeeeee!!! Dico sul serio vorrei tanto sapere le vostre opinioni iniziali. Bacetti!!=)

  
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