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Autore: Nearina_is_back_LoL    10/02/2011    1 recensioni
Canta, o pettirosso.
Canta un’ultima volta.
Salvami dall’oscurità.
Chiama ancora una volta il mio nome.
E io tornerò alla luce.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quarto e ultimo capitolo della mia fiaba.
In realtà,la storia si conclude con il terzo capitolo, purtroppo.
Questo capitolo,però, è un po' speciale.
Dedicato a una persona importantissima.


C’era una volta una Principessa,famosa come “la Principessa senza sorriso”.
Si chiamava Vera. Viveva in un bellissimo castello, ai confini di una meravigliosa contea.
Aveva tutto quello che si possa desiderare dalla vita.
Denaro. Potere. Notorietà.
Le bastava chiedere,per ottenere.
Soltanto…Era molto sola.
Passava le sue giornate chiusa nelle sue stanze, chiedendosi perché fosse l’unica a non avere compagnia, in tutto il Regno.
Desiderava soltanto un amico sincero,niente di più.
E fu con questo desiderio nel cuore che incontrò il suo amato Pettirosso.
Ma avete già sentito questa storia, vero?
C’è qualcosa,però, che non vi è stato ancora detto.
Questa è la storia di un’amicizia un po’ speciale,nata per caso.
E’ una storia un po’ nascosta.
Una storia dietro la storia.
Iniziata ancora prima di ciò che vi è stato già narrato.
Prima ancora che la vita della Principessa cambiasse radicalmente, grazie ad una sirena ed a un folletto.
Questa è la storia di un qualcuno che ha avuto un grande ruolo nella vita della Principessa e che è destinato ad averlo ancora.
Forse per sempre. Chi lo sa.


Era un periodo felice per la Principessa.
La vita stava donando qualcosa di bello anche a lei, incredibilmente.
Spesso il suo Pettirosso mancava ma, invece di rinchiudersi nelle sue stanze e soffrire di solitudine, frequentava la sua corte.
Era strano. Deliziosamente strano.
Finalmente la Principessa usciva alla luce del sole: giubilo nel paese!
Molte dame e molti cavalieri la circondarono. Fra questi ve n’era uno,sempre buono con tutti, che presto divenne un suo grande amico.
Era un cavaliere amabile, molto gentile.
Talmente gentile che diventava amico di tutti.
Dimenticandosi di chi conta davvero.
La Principessa credeva di essere speciale per lui, ma non era affatto così.
Nessuno,per lui, era davvero speciale.
Tutti erano importanti, per quanto dare la stessa importanza a tutti sia possibile.
E la Principessa non poteva accettarlo.
Voleva avere accanto a sé persone che davvero le volessero bene.
Si era abituata ad essere amata dal suo Pettirosso.
Ora,inconsciamente, si aspettava che anche altri la amassero come lui, prendendo il suo posto.
Ma nessuno era in grado di darle le stesse emozioni che solo il pettirosso sapeva scatenare in lei.
Ciò non le provocò dolore,anzi: era una conferma che nessuno fosse importante quanto lui.

Finalmente, aveva qualcun altro con cui passare il suo tempo.
Però, la Principessa non donava a tutti quella confidenza riservata,finora,soltanto al suo pettirosso.
E’ sempre stata un po’ difficile,la nostra Principessa.
Pur di non soffrire ulteriormente, si era costruita un muro attorno.
Soltanto poche persone sarebbero riuscite a valicarlo.
Un periodo davvero felice per lei.
Felice perché aveva compagnia.
Felice perché era riuscita ad avvicinare il ragazzo che tanto amava.
Tutto stava andando per il meglio.
Mai prima d’ora aveva avuto quello che,in poco tempo, era riuscita ad ottenere con lui.
Non era di certo la prima volta che si infatuava di un cavaliere.
Soltanto,era la prima volta che riusciva a costruire con lui un rapporto speciale.
Sapeva benissimo che lui non avrebbe mai ricambiato quello che lei celava nel suo cuore.
Eppure, le bastava sapere che lui si fidava di lei, che lei fosse… Importante, per essere felice.
E fu così che nacque un nuovo sorriso sul volto della Principessa.
Un sorriso dettato da un equilibrio.
Un equilibrio a cui attaccarsi con tutte le forze, poiché è l’unica cosa rimasta.
Un equilibrio così importante,da diventare persino fragile.
Fu proprio in questo periodo di equilibrio e leggerezza che la incontrò.
Accadde per caso, durante una gita fuori dalla corte, in mezzo al suo popolo.
Si distrasse. E si perse.
In preda alla disperazione, si mise a correre, ma non riuscì a trovare la via di casa.
E si spaventò.
Stava per perdere la speranza quando, in lontananza, vide una figura.
Si avvicinò per chiedere quale strada portasse al castello.
La Principessa aveva la sensazione che quell’incontro non fosse casuale.
E ne ebbe presto la conferma.
"Scusi, da che parte devo andare per…"
"Prendi quel sentiero. E troverai ciò che cerchi. "
Rimase stupita da quella risposta.
Eppure,seguì il suo consiglio, affidandosi a quella sensazione.
Quel sentiero non portava affatto al castello. Ma ad un vicolo cieco.
Alla fine di quella viuzza vi era soltanto un laghetto.
"Perfetto. Mi chiedo perché diamine io mi sia fidata di uno sconosciuto!"
Allora,si avvicinò ad osservare la sua immagine riflessa.
"Dove diavolo mi trovo?" sussurrò,sfiorando il pelo dell’acqua, frantumando il suo stesso viso.
"Ora sei a casa" rispose il suo stesso riflesso.
Si allontanò di scatto, presa da un improvvisa paura.
Il suo riflesso…Le aveva parlato?
E non solo. Era cambiato.
Non stava più guardando il suo viso, ma quello di una ragazza bionda, dagli occhi azzurrissimi.
Allungò,allora,la sua mano per incontrare quella del riflesso, ma ciò che sentì la stupì.
Non stava toccando acqua, ma altre dita. Calore…Umano.
Il riflesso le fece segno di raggiungerla e lei non poté resistere.
Strinse nuovamente la sua mano e si ritrovò presto sott’acqua, insieme a quello che era sembrato essere soltanto un riflesso.br> "I tuoi occhi…Non sono affatto azzurri…" una svista?
Stringere quella mano era stata la migliore delle sue decisioni.
Capì che non avrebbe mai voluto lasciare quella mano e,di certo, non l’avrebbe mai fatto.
O così credeva.
La conobbe in uno dei periodi più radiosi della sua vita.
E l’avrebbe avuta accanto anche in quelli più difficili.
Lei lo sapeva.
Non saprebbe dire cosa le legasse.
Non era un qualcosa di materiale.
E’ più un qualcosa che non si può spiegare a parole.
Un legame che si è instaurato quando i loro sguardi si sono incontrati.
Il Riflesso si propose subito come sua confidente.
La Principessa aveva trovato una compagna molto speciale.
Qualcuno a cui raccontare tutte quelle storie che aveva sempre tenuto nascosto nel suo cuore, poiché nessuno aveva mai offerto il suo tempo per ascoltarle.
Nessuno,eccetto il suo pettirosso.
Invece…Quella ragazza desiderava soltanto ascoltare la Principessa.
Le sue storie buffe, per cui avrebbe riso.
Le sue storie malinconiche, per cui avrebbe pianto.
Le sue storie d’amore, per cui avrebbe gioito o sofferto,a seconda dell’evenienza.
E avrebbe trovato il modo di consolarla in qualsiasi occasione.
La Principessa, dal canto suo, si sentiva un’egoista.
Quello non sarebbe mai stato un vero rapporto d’amicizia, finché lei non avesse fatto la sua parte.
"Tu non fai che ascoltarmi. Non è giusto,così! Anche io voglio ascoltarti!"
"Non c’è molto da dire,a essere sincera. La mia vita non è poi così interessante"
"Ti prego. Raccontami di te."
"Beh..Diciamo che non ho mai avuto una vera amica. Accanto a me c’è sempre stato soltanto un uomo. E’ venuto da me, alle rive di questo lago. Mi raccontava tutto di sé. Un giorno,però, venne piangendo. Una donna gli aveva spezzato il cuore. Fu proprio questo dolore ad avvicinarci. Io avevo solo lui. Lui aveva solo me. Ci vogliamo un bene dell’anima. Mi chiese quale fosse il mio desiderio. Gli risposi che ho sempre voluto un’amica. E lui disse che avrebbe fatto di tutto per realizzarlo."
Il Riflesso aveva con sé un uomo meraviglioso, che avrebbe fatto di tutto per lei. Anche mentire.
Quel Riflesso non raccontò molto di sé.
E,probabilmente,non lo farà mai.
La Principessa,però, non ha mai avuto davvero bisogno delle parole per capire cosa si celi dietro una persona.
Aveva uno sguardo malinconico. Anche lei nascondeva una profonda tristezza.
"Raccontami ancora di quel ragazzo che ami tanto. Ti invidio,sai? Io…Io non mi sono mai innamorata" ammise, lo sguardo al suolo.
"Beh…Sai,presto lo rivedrò! Non abbiamo molte possibilità di incontrarci. Lui…Frequenta una corte molto distante dalla mia. Però…Però mi cerca spesso! Ci sentiamo spesso. Mi vuole davvero bene,sai? Mi dice cose bellissime! Dice… Che sono un’amica speciale…"
Se la Principessa iniziava a parlare di quell’uomo che,ormai, riempiva il suo cuore insieme al pettirosso, non riusciva più a fermarsi.
Quel Riflesso aveva presto capito che era questa la fonte della sua felicità.
Nonostante fosse consapevole che questo suo innamoramento non sarebbe mai sfociato in una storia d’amore, la Principessa ne parlava sempre con la gioia nel cuore.
"Se dice queste cose, forse anche lui potrebbe finire con l’amarti!"
"Non credo proprio!" rispose,ridendo. "Lui ha già trovato la persona del suo cuore"
"Mi..Mi dispiace…" seppe dire soltanto questo,il Riflesso.
"Ma no! Non importa! Io so benissimo che lui non ricambierà mai, ma questo non mi fa stare male. Sono riuscita a diventare una persona importante per lui. E questo mi basta."
Il Riflesso rimase colpito da quelle parole. Lei non soffriva più per questa situazione.
Anzi,aveva imparato ad apprezzare le piccole cose, che si trattasse di un Ti voglio bene o di un sorriso, e di trarre da esse la sua forza, e il suo raro sorriso.
Una grande forza, che il Riflesso non aveva mai visto. Ne rimase affascinata.
"Vorrei tanto che mi raccontassi ancora di lui…"
"Non appena lo incontrerò ancora, sarai la prima a sapere com’è andata!"
E fu davvero così.
La Principessa le raccontò ogni cosa.
Ma non lo fece più in quel modo che sapeva incantare il Riflesso. No.
Perché tutto era cambiato.
In poco tempo. Lasciando la Principessa sconvolta.
Era un giorno importante, per la Principessa.
Era l’anniversario dell’incontro con colui che tanto aveva ammirato da lontano.
Si era illusa che sarebbe stato un giorno speciale.
Non sappiamo cosa accadde quel giorno.
Sappiamo soltanto che tutto finì.
Nessuno lasciò sola la Principessa. Nemmeno il suo amato pettirosso.
Chissà cosa raccontò la Principessa al Riflesso, il giorno in cui si rividero.
Le sue parole si sono perse nel vento.
La Reazione che ebbe, però, dice molto.
Per la Principessa erano appena finito i giorni felici. Ma non era sola.
Perché il suo Riflesso era con lei. In ogni momento.
Pronta a sorreggerla e ad asciugare le sue lacrime.
Lacrime che aveva smesso di versare da anni.
La Principessa ha un grande orgoglio. Non può sopportare di soffrire a lungo.
Allora,semplicemente, dimentica il suo dolore.
Lo rinchiude nel suo cuore, e non ci pensa più.
E’ questa la sua forza.
Andare avanti. Dimenticare.
Ogni sentimento. Ogni bel momento.
Per non cadere di nuovo.
Non può permettersi di ricordare, di cedere alla malinconia.
Quel che si è perso, non torna più.
Il Riflesso stimava la sua Principessa proprio per questo.
Non aveva mai conosciuto nessuno come lei. Aveva tanto da imparare.
"Quasi ti invidio" sussurrò il Riflesso "io..Non ho tutta questa forza…"
"Beh.." sorrise,la Principessa "Non è niente da invidiare, fidati"
"Invece sì. Perché tu riesci a superare tutto. Io…Io mi abbatto come nulla. Come ci riesci? Insegnami!"
"Non credo sia propriamente qualcosa che si possa insegnare. Posso,però, restarti accanto, e donarti un po’ della mia forza. Non ti lascerò mai sola."
Finalmente, anche lei aveva un modo per contribuire.
Stringere quella mano era stata davvero la migliore delle sue decisioni.
Non l’avrebbe mai lasciata. O,almeno,così desiderava.
Le due ragazze avevano molto in comune,ma reagivano alle difficoltà in maniera opposta.
Proprio come uno specchio riflette un’immagine creandone un doppione perfettamente uguale, ma opposto nei movimenti.
La Principessa era cupa e triste. Il Riflesso sempre sorridente.
La Principessa era egoista. Il Riflesso altruista.
La Principessa era solitaria. Il Riflesso socievole.
La Principessa era forte. Il Riflesso fragile.
Le due passarono molto tempo insieme. L’una offrendo il suo ascolto, l’altra la sua forza.
"Ehi,ma…Sono stanca di rivolgermi a te come Riflesso. Sei…Sei uno spirito del lago? No,eh? Una Ninfa? Sì sì. Tu sei una Ninfa!" non attese nemmeno una risposta.
Sì,lei era la sua Ninfa.
Una bellissima creatura, che viveva da sola nel lago.
"Non ti fa soffrire vivere sola,quaggiù?" le chiese la Principessa.
"Sola…Io non sono sola.." rispose.
"Ah,no? E chi ci sarebbe qui,oltre a te?"
"Ci sei tu. E questo mi basta."
"I-io>?"
"Sì. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata."
Quelle parole colpirono a fondo la Principessa, tanto da fargliele scolpire nel suo cuore e nella sua mente, così da non poterle dimenticare,mai.
"E’ assurdo quanto abbiamo in comune,Principessa! Pensa che risate se ci innamorassimo della stessa persona!"
La Ninfa disse quelle parole,forse un po’ ingenuamente.
Mai avrebbe potuto immaginare che quella sua battuta potesse divenire realtà,e invece…
Lo vide un giorno, per caso.
Si impose di non innamorarsi di lui. Era la persona più sbagliata che potesse scegliere.
Ma…Al cuor non si comanda,no?
Quel fante…Non faceva altro che recarsi al lago,ogni giorno.
La Principessa lo incontrava ogni volta che cercava di vedersi con la Ninfa.
Parlavano, scherzavano, e poi se ne andava. Capiva di essere di troppo.
Quel fante aveva raggiunto il cuore del suo Riflesso.
In poco tempo,raggiunse anche quello della Principessa.
E,come era accaduto per il cavaliere, la Principessa non fece altro che celare i suoi sentimenti nel suo cuore.
Nessuno avrebbe dovuto saperlo. Soprattutto, non la Ninfa.
Si videro ancora, ma qualcosa era cambiato.
La Principessa non era più così spontanea. Non doveva lasciar trapelare nulla.
"Come…Come sta il tuo Pettirosso, Principessa?" chiese improvvisamente la Ninfa, rompendo un silenzio imbarazzante.
"Emm..Perchè questa domanda improvvisa?"
"Mi piace sentirti parlare di lui. Si vede…Si vede Quanto lo adori…"
Ma non ne parlò più con quel sorriso che sapeva incantare e con lo sguardo che brillava di luce propria.
Lo fece sempre sorridendo. Ma con lo sguardo spento.
Quei ricordi sapevano comunque riscaldarle il cuore ma,appunto,erano soltanto ricordi.
A questo punto,aveva già fatto la sua entrata la Fata, una nuova protagonista,destinata ad avere un ruolo fondamentale,probabilmente per sempre.
Il periodo radioso si era definitivamente concluso.
Fu soltanto con l’incontro con la sirena e il folletto che la Principessa poté riscoprire un po’ di luce in quel baratro.
Durante questi tempi bui,però, fra lei e la Ninfa si andava creando una frattura profonda. Difficile da rimarginare,nonostante il forte desiderio di entrambe.

La storia del fante e della Ninfa fu talmente breve che non ebbe il tempo di imprimersi nel vento, per poter giungere a noi.
Rimase solo nel cuore della Ninfa. E in quello distrutto della Principessa.
Quando tutto finì, la Principessa si ricordò della sua promessa.
Anche lei aveva dovuto superare un addio, un doloroso addio.
Ma aveva avuto la forza per sopportarlo.
Quella forza che alla Ninfa,ora,mancava.
E fu così che si rividero.
La Principessa confessò alla Ninfa il perché del suo allontanamento.
"Se tu l’avessi saputo, non saresti stata con lui. Ti conosco."
"Forse sarebbe stato meglio così…" sussurrò.
"Volevo soltanto che lui fosse felice. Quando era con te, i suoi bellissimi occhi brillavano. Proprio come quando io ero con il mio cavaliere." disse la Principessa,un grande sorriso ad illuminarle il volto. "Son certa che lui è stato felice con te. Grazie."
Cadde il silenzio,tra le due.
Una lacrima. Una pesante lacrima colpì il suolo.
"Non è giusto…" sussurrò la Ninfa.
"Cosa non è giusto?...Ehi! Non piangere!"
Lei le corse in contro,la strinse forte.
"Non è giusto che a te vada tutto male." "Ohh,ci sono abituata, piccola mia…" disse lei, rassicurandola. "Perché a te va tutto male,e stai qua a sorridere,invece di arrabbiarti?!"
La Principessa scoppiò a ridere.
E’ vero.
Tutto il suo mondo era andato a rotoli. In pochi mesi.
Eppure lei trovava ancora la forza di ridere.
Aveva delle persone meravigliose accanto.
Persone che avevano bisogno che,almeno lei,fosse forte, per poter andare avanti.
Non poteva permettersi il lusso di perdere tempo in insulse lacrime.


Nessuno sa come sia finita la storia della Principessa e della Ninfa.
Forse continua tuttora, chi può dirlo.
Risuona ancora una canzone,nel vento.
E mi chiederò all’infinito se sei reale o meno.
Sei forse un angelo?
Un dono di Dio.
Per dirmi: ricordo ancora di avere una figlia come te.
Forse…Forse sei quel demone che ho tanto cercato.
Che mi starà accanto per sempre.
Che mi chiederà,sussurrando: qual è il tuo desiderio?
E io risponderò,sorridendo,a gran voce: essere felice!
Non smettere mai di starmi accanto.
Poiché io vivo solo grazie a te.


Per quanto il Destino possa separarci, i nostri cuori sono uniti.
Perciò,se dovessimo perderci di vista, canta.
Con il cuore.
E io ti ritroverò.


The end.
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