Sedeva nell’alte=
zzoso
divano da salotto in velluto rosso.
Tra lei e la sorella c’era solo un tavolino in stile con sopr=
a un
bottiglia di vino bianco. Era quello che Cissy
preferiva da sempre .
< < Sei sicura che non vuoi
restare?potresti nasconderti in soffitta….ora
che Lucius non c’è…o beh sono
sola! Dr=
aco torner&=
agrave;
ad hogwa=
rts…e io… >> La donna abbassò il volto p=
allido
e triste,gli occhioni azzurri rivolti al tappeto
persiano di molto valore..
<< Credimi Cissy=
span>,
è meglio cosi. Non c’è bisogno di metterti in pericolo
più di quanto tu non sia già . >> rispose. La voce bassa =
e roca,di chi ha passato troppo tempo a parlare da sola.
La porta si spalanc&og=
rave;.
Sguardo agghiacciante, naso all’insù ,
portamento distinto… Draco era entrato.
Sua madre lo guardava
tristemente quasi sul punto di piangere ; sua zia
invece lo fissava orgogliosa , celando un velo di sadi=
cità
verso la sorella.
Il ragazzo salut&ograv=
e;
educatamente ed uscì in giardino nonostante le nuvole grigie e il ve=
nto
freddo.
B=
ellatrix si rivolse verso la sorella,=
le
palpebre pesanti e le occhiaie marcate di chi non dorme da molte notti , si
alzò posando il bicchiere vuoto sul tavolino : << Non fare
così Cissy….! Si forte una volta i=
n vita
tua….>> il suo tono di voce era alquanto scettico, di chi ripet=
e la
stessa cosa parecchie volte con la certezza che non verrà ascoltata =
; Ma
Narcissa ribattè
immediatamente , gli occhi pieni di lacrime che tentavano di rigare il viso
sciupato : << Forte?? Mi dici di essere fo=
rte!!
Mio marito è ad azkaban ,
non riesco a capire ciò che passa nella mente di mio figlio che cerc=
a di
evitare il discorso di suo padre, il Signore Oscuro vuole reclutarlo per
portarlo alla morte e farla pagare a Lucius , e
nonostante questo vado avanti , e sono ancora qui acconciata e vestita come=
se Lucius fosse di la in soggiorno a stipulare non so che
documento ; e mi presento alla gente come se niente fosse accettando tutte =
le
cose maligne che mi vociferano dietro…! Non è essere forte que=
sto??!! >> Ansimava per la rabbia e fissava negli o=
cchi
la sorella aspettando che le rispondesse , spera=
ndo in
un consolo e in un appoggio che nel profondo di lei sapeva benissimo non
sarebbe mai arrivato.
Bellatrix la
scrutava con indifferenza , quasi come se ci&ogr=
ave;
che avesse detto fosse una stupidaggine che non avvaleva della sua attenzio=
ne..
: << No. >>
La sua risposta
secca fu proprio ciò che Narcissa
temeva e aspettava contemporaneamente , e non fece una piega sul suo volto.=
<< Sentiamo allo=
ra , che dovrei fare? >>
<
<< Ah! Ma ti rendi conto di =
quello
che mi stai dicendo?? Come faccio a non amare mio
figlio!! Io credo che se qui c’è qu=
alcuno
che deve crescere sei tu Bella! Vi state divertendo a giocare con le vite d=
elle
persone solo per stare dietro a coluichenondeveesseren=
ominato , che non ha più la sua forza , i suoi poteri!=
!e tu
e tutti gli altri come te avete rovinato la mia vita , quella di lucius!! E guardami come sono ridotta!!per
colpa tua che vuoi ancora giocare ad essere la sua sol=
datina!!
Sei un po’ grande per giocare!! Prendi atto
della tua vita!! >>
Gli occhi di Bellatrix erano ridotti a due fessure ,
scrutava il vuoto del bicchiere senza interrompere la sorella, come se stes=
se
pensando ad altro.
Quando si rese conto c=
he Narcissa aveva finito di parlare si rivolse dolcemente
verso di lei con il suo sguardo crudele , quello
sguardo che non ha pietà di niente e di nessuno..: <
N=
arcissa aveva di nuovo la testa verso il basso; ma stavo=
lta
per celare agli occhi della sorella le lacrime che scorrevano luttuose.
B=
ellatrix si smaterializzò in pochi istanti.
N=
arcissa si lasciò andare sulla poltrona. Piangeva=
a
dirotto ma in silenzio perché nessuno nell’enorme maniero dove=
va
sentirla , e forse essere la moglie di Lucius Malfoy significava=
anche
quello,saper piangere in silenzio.
Si portò alla f=
inestra
cercando di asciugarsi le lacrime che continuavano a scendere comunque su quel visino delicato , e si accorse che
minuscole goccioline di rugiada rigavano la finestra diventata opaca. Si
affrettò con lo sguardo a cercare Draco ma non vedendolo si rivolse =
ad un
elfo , incitandolo ad andarlo a chiamare.
<< Il Signorino è gi&a=
grave;
rientrato Signora…dal retro. >> aveva risposto l’elfo mentre sfregava il suo naso contro il pavimento p=
er l’
esteso inchino.
<< E
adesso dov’è? >> aveva chiesto Narc=
issa
dando le spalle all’esserino evitando di =
far
scorgere i suoi occhini rossi per il pianto..
<< E’ nella
libreria ,Padrona….ha<=
/span>
detto che non vuole essere disturbato >>
N=
arcissa congedò bruscamente l’elfo e torn&o=
grave;
a fissare la finestra….aspettando nel suo
conscio di scorgere qualcosa…o forse qualcuno…
Una leggera nebbia si =
levava
nell’aria , fluttuando reverente come una
donzella tra le foglie cadute , ma ciò che si levava dalla testa del=
la signora
Malfoy era assai diverso da un’evanescente
nebbia di inizio autunno.