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Autore: Evie08    17/02/2011    4 recensioni
Lui è un assassino.
Lei anche.
Lui è tornato a Mystic per ritrovare il suo grande amore.
Lei per ritrovare la sua famiglia.
Lui è un vampiro.
Lei è un licantropo.
Lui è un suo nemico naturale.
Lei anche.
Entrambi cercano vendetta.
E ciò non significa che non la possano trovare lavorando insieme.
Nuove alleanze si prospettano all’orizzonte e forse non solo quelle…
[Damon x Melissa]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Dedico questa storia alla mia beta che, nonostante il suo lavoro, trova sempre il tempo per me <3
Dedico questa storia ai miei ragazzi del GDR: perchè noi siamo una squadra fortissimiiiiiiiii!!!!!!! <3
Dedico questa storia a mio marito Rick <3
Dedico questa storia ai miei figli <3
Dedico questa storia alle mie donnacce preferite: mannaggia a voi!!! <3
Ma soprattutto dedico questa storia a quella cagnaccia rognosa di Julla e allo gnomo porcello traviatore: brutti bastardi è per colpa vostra che ho ripreso a scrivere tzè <3 <3 <3 <3
Vi adoro!!!!!!!

E al grido di "So Alessandro, so carino e so gajardo", vi lascio alla lettura di questo mio capolavoro ;)

PS: quando ho scritto questo capitolo NON ero arrabbiata con nessuno giuro u.u Se vi sembra un pò crudo tranquilli... si calmerà prima o poi xD!

Evie ^_^



For Those Bloody Blue Eyes





The devil inside
I see your eyes changing,
Green to white
There is nowhere to hide,
inside I feel the same,
I feel the same way too




La luna piena era appena passata lasciando come sempre i suoi segni indelebili sulla pelle di Melissa.
Si risvegliò che era quasi l’alba, come al solito nuda nei pressi di Clermont - Ferrand, questa volta più che mai convinta che quella sarebbe stata la sua ultima luna piena in Francia.
Indolenzita si alzò lentamente reggendosi ad un albero. L’indomani mattina avrebbe preso un aereo per la Virginia, ma prima aveva un’ultima cosa da fare.

Stava andando tutto secondo i piani.
Aveva convinto Luc, Joshua e Dominic a seguirla nei sotterranei dove solitamente quelli come loro venivano rinchiusi e torturati nei giorni precedenti al plenilunio. Li aveva drogati e indeboliti colpendoli con delle freccette allo stozza lupo.
Era stato più facile del previsto.
Con la freddezza di un sicario professionista, li legò ai grossi catenacci che spuntavano dal muro di pietra come serpenti, esattamente come loro facevano con lei e Sarah quando volevano sfogare i loro istinti e loro si opponevano…
Scacciò quell’immagine dalla mente: non poteva permettersi distrazioni.
Ma un nodo le prese le stomaco al ricordo di Sarah. La sua unica vera amica in quel posto maledetto… non era sopravvissuta più di un anno lì… non era stata abbastanza forte.
Nessuno aveva pianto la sua morte. Nessuno!
Se non ci fosse stata lei, non avrebbe neppure avuto una degna sepoltura.
Quel giorno di qualche mese prima si era ripromessa che non avrebbe mai più versato una lacrima e che sarebbe stata abbastanza forte per vendicare entrambe.
E ora che i suoi desideri si stavano avverando non poté fare a meno di sorridere nel vederli tutti e tre lì, inermi, indifesi, totalmente nelle sue mani.
Si avvicinò ad una rientranza della roccia per prendere il pugnale che vi aveva nascosto giorni prima e accarezzandogli la lama con un dito si avvicinò ai tre.
“Allora… chi l’avrebbe mai detto eh?”, esordì accennando un mezzo sorriso.
“Che hai intenzione di fare?”, le chiese Joshua aprendo i grandi occhi nocciola e puntandoli su di lei con la sua solita insolenza.
Melissa chinò la testa di lato guardandolo con freddezza al di là dei suoi occhi color ghiaccio.
“Vuoi saperlo davvero? Ne sei proprio sicuro?”, rimarcò le ultime parole.
Joshua non si mosse, non fece cenni, non disse una parola.
Si limitò ad osservarla con disprezzo.
“Chi tace acconsente”, sorrise Melissa avvicinandosi a Luc, un ragazzo dai capelli rossicci, la corporatura possente e dalla scarsa intelligenza. Si chinò sulle gambe per essere al suo livello e poggiò la punta del coltello su una coscia del ragazzo.
“Se te lo spiego a parole poi non so se sei abbastanza intelligente da capirlo, così adesso ti faccio vedere”, disse e un mezzo sorriso le accese gli occhi di una luce che Luc considerò inquietante.
Quesque tu fais?*, biascicò Luc.
"Shh…"
Lentamente ma con decisione, Melissa conficcò la lama attraverso i suoi jeans per poi raggiungere la carne e andare in profondità.
Le urla di Luc risvegliarono anche Dominic che si guardò intorno in preda al panico.
“Che succede?”, chiese incrociando lo sguardo di Joshua.
“Non lo farà mai. Non ha il coraggio…”, disse risoluto lui.
Melissa estrasse la lama insanguinata rivolgendo uno sguardo di sfida a Joshua, “Scommettiamo?”
Si voltò di scatto senza nemmeno aspettare la risposta e con una mossa decisa conficcò il pugnale nel petto di Luc.
Mentre rigirava lentamente la lama prima di estrarla, gli occhi freddi di Melissa rincontrarono quelli nocciola di Joshua.
“Mai sottovalutare un cane bastonato…”, gli disse con una punta di amarezza nella voce.
Per la prima volta lo sguardo di Joshua vacillò lasciando trapelare qualcosa.. paura forse?
Luc ormai era morto ed il prossimo sarebbe stato il piccolo Dominic, un ragazzino biondo, gracile per la sua età ma soprattutto per essere un licantropo e facilmente sottovalutabile per via del suo aspetto angelico.
La guardava avvicinarsi con il terrore puro dipinto in faccia.
“Ti prego no… non farlo Mel.. ascoltami..”, mugugnò tra le lacrime.
“Ti prego no… Mel… bla bla bla”, Melissa gli fece il verso agitando il pugnale, brandendo l’aria a pochi centimetri dalla sua faccia.
Appoggiò la lama fredda su una guancia pallida, quasi trasparente, del ragazzo.
“Dammi un motivo per cui dovrei ascoltare le tue patetiche suppliche, brutto bastardo mentre tu ignoravi le mie…”, sibilò spingendo il bordo tagliente della lama nella sua pelle.
Un rivolo di sangue si mischiò alle sue lacrime.
“Sii uomo almeno nella morte”, e velocemente come era successo per Luc, anche Dominic si ritrovò il pugnale conficcato nel petto, senza avere il tempo di ribattere.
Aveva colpito l’arteria e uno schizzo di sangue le macchiò la camicetta bianca. Abbassò lo sguardo per contemplare disgustata il sangue sui suoi vestiti.
“Sei una pazza!”, urlò a quel punto Joshua dimenandosi e così facendo tintinnare le catene.
“Shh così fai rumore..”, lei si alzò avvicinandosi all’ultima delle sue vittime predestinate.
Si inginocchiò di fronte al ragazzo, forse il più bello che lei avesse mai visto: lineamenti delicati, grandi occhi leggermente a mandorla color nocciola, i capelli di un castano chiaro tendente al biondo che gli ricadevano morbidi sul viso… ma dietro la sua bellezza esteriore si nascondeva un mostro!
Melissa gli scostò delicatamente i capelli dal viso per rivedere il suo volto un’ultima volta.
Sospirò.
“Io sarò pure pazza… anzi certamente lo sono!”, indicò con un ampio gesto della mano i due ragazzi morti alla sua sinistra, “ma ti sei mai chiesto il perché?”.
Il suo volto era pericolosamente vicino a quello di Joshua, duro, impassibile quasi un contrasto con quello perfettamente rilassato e consapevole della ragazza.
Con un movimento improvviso, Joshua colpì Melissa al volto con la catena ferendola all’altezza dello zigomo destro.
Impassibile, lei si portò un mano al viso, quasi a voler raccogliere il sangue che sgorgava timidamente dalla ferita.
Sorrise, un sorriso che metteva paura per quando freddo e folle fosse.
“Avevo deciso che non avresti sofferto… complimenti per la tua mossa del cazzo!”, detto questo gli conficcò il coltello in un braccio tranciando di netto il tendine.
“AAAH!!!”, Joshua lanciò un urlò straziante, buttando la testa all’indietro contro la parete spigolosa.
“Fa male vero? Sì come faceva male a me quando usavi quel coltellino svizzero per le tue perversioni… come faceva male a Sarah quando per il dolore il suo cuore ha smesso di battere…ma mai quanto farà male a te adesso”.
E la lama penetrò il suo ventre, appena sotto l’ombelico.
Joshua urlò ancora e ancora straziato dal dolore, mentre sbatteva la testa al muro.
Melissa tagliò la sua maglietta, solleticandogli il petto con la punta fredda del pugnale.
“Vuoi dirmi qualcosa, che so che ti dispiace almeno un pochino per avermi fatta diventare così, prima di morire?”, gli chiese sorridendo appena.
Lui alzò la testa, il volto madido di sudore deformato dal dolore, ma comunque bello quasi come la prima volta che l’aveva visto…
“P-puttana!”, disse sputandole contro il sangue che gli si era raggrumato in bocca.
Il sorriso sul volto di Melissa scomparve per far posto alla sua ultima emozione: delusione.
“Sei stato una delusione sin dall’inizio Joshua… e pensare che mi ero seriamente innamorata di te”.
Strinse le dita attorno all’impugnatura semplice e liscia del pugnale e la lama affilata penetrò il suo petto come fosse burro.
Sorrise avendo la certezza che lei sarebbe stata l’ultima cosa che i suoi occhi avrebbero visto, l’ultimo profumo che il suo naso avrebbe respirato, l’ultima presenza che il suo corpo avrebbe avvertito.
Rimase lì, curva su Joshua aspettando che il suo cuore battesse per l’ultima volta attorno alla lama fredda.



* “Cosa stai facendo?”


INTRO:

Lui è un assassino.
Lei anche.
Lui è tornato a Mystic per ritrovare il suo grande amore.
Lei per ritrovare la sua famiglia.
Lui è un vampiro.
Lei è un licantropo.
Lui è un suo nemico naturale.
Lei anche.
Entrambi cercano vendetta.
E ciò non significa che non la possano trovare lavorando insieme.
Nuove alleanze si prospettano all’orizzonte e forse non solo quelle…

[Damon x Melissa]
   
 
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