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Autore: Fe85    06/03/2011    3 recensioni
Siamo così, dolcemente complicate; sempre più emozionate, delicate,
ma potrai trovarci ancora qui

© Fiorella Mannoia, Quello che le Donne non Dicono
[1-Naomi Misora/BB
2-Halle Lidner/Mello
3-Sayu Yagami/Near
4-Linda/Matt]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Halle Lidner, Linda, Misa Amane, Naomi Misora, Sayu Yagami
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scrib, scrib, scrib.

Li aveva traditi.

Li aveva traditi nel momento stesso in cui aveva accettato la richiesta della polizia giapponese.

E pensare quello doveva essere un giorno di giubilo per lei:  i suoi quadri avevano finalmente ottenuto un posto in una delle gallerie inglesi più quotate al mondo, dove molti artisti del passato avevano visto sbocciare la propria carriera, paragonando quell'evento alla celebre opera del Botticelli, la Nascita di Venere.

Il suo sogno di diventare un'artista affermata stava per coronarsi, e presto si sarebbe ritagliata il suo posto nel mondo.

Forse, costruire mille gru di carta, seguendo le indicazioni di quel libro ormai ingiallito che riposava negli scaffali impolverati della biblioteca della Wammy's House, portava davvero alla realizzazione di un desiderio.

Tuttavia, non aveva calcolato che la felicità è fugace e fa in fretta a svanire, un po’ come la nebbia.

La visita di alcuni emissari delle forze dell'ordine nipponiche aveva distrutto in breve tempo quelle poche certezze che le avevano permesso di fare un passo avanti.

Scrib, scrib, scrib.

Le avevano chiesto di riprodurre sul suo album i ritratti di Mello e Near, ma lei non li vedeva da tempo, e quindi li disegnò ancora bambini, ricordandosi di una cosa che le pareva di aver seppellito in un angolo remoto della sua mente.

Una promessa al profumo di limone.

"Cosa penseresti adesso di me, Matt?"

Lasciò cadere la matita a terra, e fissò un punto indefinito delle pareti turchesi del soggiorno di casa sua, lasciandosi avvolgere dai ricordi.

*

"Siete tutti e tre in punizione." la voce grave e autoritaria di Roger risuonò nello studio, mentre l'anziano direttore della Wammy's House scrutava i tre ragazzini, inflessibile.

Quel giorno lei e Matt erano stati incaricati di occuparsi della sorveglianza e della sicurezza dell'istituto, ma con Beyond Birthday in giro, i guai erano assicurati. Infatti, approfittando di un

attimo di distrazione della ragazzina (impegnata nella raccolta di alcuni limoni "offerti" da un albero dell'ampio giardino dell'istituto), era sgattaiolato in cucina e aveva cercato di darle fuoco.

Fortunatamente (anche se B era di tutt'altro parere), qualcuno lo vide e corse ad avvisare Roger dell'accaduto.

Matt non aveva neppure cercato di discolparsi o di ribattere ai rimproveri della sua coetanea che lo accusava di non averla affiancata nel suo compito. Il videogamer si limitò ad alzare le spalle, dimostrando la sua totale indifferenza riguardo a ciò che gli accadeva intorno. Si calcò i suoi goggles sugli occhi, quasi a volersi isolare da lei, da Roger e da tutto il resto.

"Starete tutto il giorno nell'Ala Ovest, chissà che non vi serva a riflettere sul vostro comportamento." aggiunse Roger alzandosi e aprendo la porta, seguito da tre.

Beyond camminava curvo e ghignava malignamente, per nulla pentito del suo gesto: l'assioma "perseverare è diabolico" sembrava gli calzasse a pennello.

Matt sbuffò annoiato, in quanto gli era stata confiscata la sua console, negandogli così la possibilità di affrontare il capo palestra di Zafferanopoli.

E, infine, vi era lei che procedeva a testa bassa, quasi come se l'avessero accusata di omicidio. Era abituata a prendere tutto seriamente, e sebbene fosse piuttosto vivace, tutti sapevano che potevano contare su di lei. Con la coda dell'occhio, notò Mello e A in un angolo: il primo scuoteva la testa, e il secondo dedicò un'occhiataccia a B. Oltre a loro, vi era una piccola folla che si era radunata davanti allo studio di Roger per origliare la discussione.

Cosa avrebbero pensato gli altri di lei?

Per la dodicenne il giudizio del prossimo era molto importante, e spesso capitava che nelle sue decisioni si lasciasse influenzare da questo fattore. Non ebbe il tempo di riflettere ulteriormente, dato che poco dopo, giunsero al primo piano, nella stanza in cui avrebbero dovuto passare il resto della giornata. Quel locale era stato adibito a magazzino, quindi al suo interno regnavano sovrane la polvere, le ragnatele e l'umidità. In un angolo erano accatastate una serie di sedie rotte, mentre a sinistra faceva capolino una lavagna in disuso.

Matt studiò per qualche istante la conformazione delle piastrelle che componevano il pavimento, anch'esso lercio, decidendo poi di appoggiarsi al muro che puzzava di muffa.

"Non ditemi che avete intenzione di stare chiusi qua dentro?" esordì Beyond con un sorriso inquietante dipinto sul volto, mentre scuoteva una tenda lacera e apriva una vecchia finestra che dava sul retro dell'orfanotrofio. Il cigolio che accompagnò quel gesto fu una sorta di monito per la ragazzina.

"No, fermo! Se Roger ti scoprisse, la nostra situazione peggiorerebbe!" tentò di dissuaderlo lei, sperando che le desse ascolto.

Tuttavia, Beyond Birthday obbediva solo a se stesso, e una volta arrampicatosi sulla finestra, si aggrappò saldamente alla grondaia e atterrò senza problemi sull'erba.

La ragazzina sospirò affranta e consapevole di aver collezionato l'ennesima sconfitta della giornata.

"Uffa, non sono nemmeno riuscita a fare la mia torta!" sbottò infuriata, incrociando le braccia al petto e dando un calcio ad una cartaccia.

"Io invece avevo un appuntamento." le fece eco Matt, intento ad accendersi una sigaretta.

Matt aveva una ragazza? E fumava? Solo in quel momento si accorse di non sapere granchè riguardo al suo compagno di sventura. Lo aveva sempre apostrofato come "l'appendice di Mello", dato che i due erano inseparabili, ma evidentemente si era sbagliata. Forse Matt era più sveglio del previsto; dopotutto alle graduatorie era sempre arrivato terzo, classificandosi dopo Mello e Near.

Gli si avvicinò, dandogli una gomitata d'intesa nel fianco e scrutandolo con espressione compiaciuta.

"Con chi?"

"Con il capo plaestra di Zafferanopoli, Sabrina. E' una tipa tosta, sai?"

Per poco non le caddero le braccia. Stava parlando di un dannato videogioco (Pokemon, se non errava) e non di una ragazza reale.

"Sei incorreggibile, Matt" proclamò sfinita, alzando gli occhi al cielo, sperando che quelle ore trascorressero velocemente.

"Scommetto che quella torta era per Near, vero?" cambiò argomento lui, facendo dei cerchi concentrici con il fumo emanato dalla sigaretta.

La ragazzina arrossì visibilmente, limitandosi ad annuire con il capo. Near non era presente tra la folla di curiosi accampata davanti all'ufficio di Roger; sicuramente era nella sala comune a comporre e scomporre il suo puzzle, rinchiuso nella sua dimora di ghiaccio.

"Perché non scappi anche tu, Matt?"

"Semplicemente perché non ho altro da fare, dato che Roger mi ha sequestrato il DS" le rispose semplicemente lui, osservando le ceneri della sua sigaretta.

Rimasero in silenzio diversi minuti, ma non fu un silenzio pesante. Era quasi come se dal loro scambio di battute cercassero di indagare l'uno sulla vita dell'altra. In lontananza, si potevano udire i passi di Beyond che probabilmente si stava nascondendo da qualche parte.

"Linda" la chiamò lui all'improvviso, serio in volto facendola sussultare. Pareva aver abbandonato momentaneamente il suo lato scanzonato, e le appariva diverso dal solito Matt che conosceva. "Io sono convinto che Mello e Near rappresentino le cosiddette due facce della stessa medaglia; benchè non lo vogliano ammettere, sono più simili di quanto credono. Tuttavia, hai constatato personalmente quanto siano testardi, quindi bè...potrebbero aver bisogno di due "spalle" che li sostengano. Io mi occuperò di Mello, e tu di Near, ok?"

Quella proposta inaspettata colse Linda di sorpresa: era convinta che Near non avrebbe avuto bisogno di lei, come di nessun'altro, però stargli accanto con uno scopo acquistava un certo significato. Non si aspettava niente da lui, sapeva come era fatto, però l'idea di Matt era alquanto stuzzicante, oltre a costituire una sfida con se stessa. Tutti coloro che frequentavano la Wammy's House amavano le sfide, e la percentuale di "pericolo" che derivava da esse.

"Va bene, prometto che farò il possibile per adempiere alla misisone." confermò lei, scherzosamente. Sentì che poteva fidarsi di Matt, così iniziò a parlargli delle sue aspirazioni, scoprendo che lui non sapeva cosa avrebbe fatto in futuro.

Tutto sommato, quel pomeriggio non era stato poi così tragico.

*

"Com'era prevedibile, ho fallito, Matt. Non ho più notizie di Near da quando ha iniziato a indagare sul caso Kira. Quell'assassino l'ha portato via da me, nonostante tra di noi non era nato alcun legame. Anzi, adesso l'ho addirittura tradito. Quanto vorrei tornare indietro nel tempo." pensò Linda, mentre consegnava i ritratti ultimati agli agenti della Task Force che la ringraziarono per il suo lavoro.

Ora, Mello e Near avevano finalmente un volto.

"E a te com'è andata, Matt?"

         *

Il ventisei gennaio 2010, dopo che Mello aveva rapito la giornalista Takada, Matt aveva attirato la sua scorta intorno a sé, per permettere all'amico di agire indisturbato e di portare a termine il piano che avevano concordato in precedenza. Fermò l'auto e abbassò il finestrino, appoggiando le braccia su di esso, e fissando con noncuranza gli uomini in nero che lo avevano circondato. Tra le labbra, l'inseparabile sigaretta.

"Chissà se posso fare ancora qualche tiro." mormorò ironicamente. 

Mail Jeevas non ebbe modo di finire la sua ultima sigaretta.

 

 

FE SCRIVE

Salve a tutti!

Ho voluto incentrare questa storia su Matt e Linda, conferendo a quest'ultima una delle mie paure, ovvero quella del giudizio altrui. Inoltre, ho voluto che fosse proprio Matt a pronunciare il nome di Linda per dare enfasi al tutto (so che avevate già capito che si trattava di lei, ma se notate bene, prima di farlo dire a Matt, non ho mai menzionato il suo nome)^ ^ Last but not least, la dimora di ghiaccio a cui faccio riferimento quando parlo di Near è la sua "cupola" di indifferenza verso il mondo circostante.

Ringrazio nuovamente chi ha commentato lo scorso capitolo, e spero che anche questo possa essere di vostro gradimento.

A settimana prossima con l'aggiornamento di "Turning Point"!

Fe

   
 
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