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Autore: Fluxx    13/03/2011    13 recensioni
Cesare Borgia è morto. Ezio Auditore fa ritorno nella sua città natia, Firenze, dopo tanti anni.
Decide che è arrivato per lui il momento di riposarsi un po', di guardarsi indietro e riflettere su tutto ciò che è successo... Ma ovviamente qualche contrattempo deve sempre capitare.
Cosa accadrà però quando l'ormai adulto Ezio incontrerà la giovane, bella e testarda Shila, trovandosi al suo fianco ad affrontare nuove avventure?
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Leonardo da Vinci , Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Shila, l'Assassina




*Colosseo*

Il Colosseo non gli era mai sembrato così bello... Quella sera, quella grande struttura antica, sembrava porre la parola 'Fine' a tutte quelle lotte.
Quanto sangue era stato sparso, sangue di bastardi come, soprattutto, sangue di innocenti.
Cesare Borgia era morto. L'incarico di Ezio Auditore era ormai finito, zio Mario era stato vendicato.
Forse, finalmente, sarebbe riuscito a godersi qualche attimo di pace. Voleva tornare nella sua bella Firenze... Magari sarebbe anche passato da Caterina Sforza, a Forlì, prima di tornare nella sua città natia.


*La Rosa in Fiore*
Ezio lo sapeva, la porta della Rosa in Fiore era sempre aperta. Immaginava già le facce che avrebbero fatto sua sorella e sua madre non appena lo avrebbero rivisto.
Spinse la porta del bordello, aprendola. Era pieno, come sempre. Con lo sguardo Ezio scorse subito sua sorella Claudia, era in piedi di fronte ad un mobile che scriveva qualcosa con un'elegante piuma imbevuta di inchiostro. Sentendo la porta aprirsi si voltò, non appena vide il fratello che in quel momento si stava togliendo il cappuccio, un grande sorriso le illuminò il volto.
“Ezio!!!” Esclamò, lasciando la piuma sul grande registro, avvicinandosi al fratello.
“Claudia..” Un lieve sorriso illuminò anche il volto di Ezio che, una volta ritrovatosi la sorella di fronte, la strinse in un caloroso abbraccio.
“Fatti vedere, come stai?” Chiese Claudia, portandogli entrambe le mani sulle guance.
“Bene, ho fatto quel che dovevo. Cesare è morto.”
La sorella sorrise.
Ezio si guardò intorno. “Dov'è nostra madre?”
“Credo sia sul terrazzo di sopra.”
“La andrò a salutare. Puoi farmi un favore Claudia?”
“Dimmi pure.”
Ezio le appoggiò una mano sulla spalla, “Puoi mandare le tue ragazze a chiamare Leonardo, La Volpe, Bartolomeo e Machiavelli e dirgli di venire all'isola Tiberina? Vieni anche tu.”
“Bartolomeo non c'è, è partito per... Non ho ben capito cosa. Ma.. Perché?”
Ezio la superò, “Per salutarvi prima di andarmene.”
Claudia alzò le sopracciglia, in un'espressione totalmente confusa. “Andartene dove? Ezio?!?!”
L'uomo non le diede corda. Mascherò un lieve sorriso, salendo le scale per arrivare al piano di sopra ed andare a salutare la madre.
Claudia sbuffò.


*Covo Isola Tiberina*
Era parecchio che La Volpe e Leonardo non vedevano Ezio. Claudia lo aveva appena visto ma non era comunque cambiato di una virgola.
La Volpe se ne stava tranquillamente sdraiato su un divanetto, in attesa dell'arrivo di Ezio mentre Leonardo seduto su una sedia, a torturarsi una mano con l'altra, agitato. Si sapeva ormai, o almeno lui lo sapeva, che il rivedere Ezio dopo tanto tempo gli procurava un po' di agitazione.
Insieme a loro c'erano anche gli altri adepti e gli adepti che avevano raggiunto il grado di Assassini.
Si sentì una porta chiudersi, gli sguardi dei presenti si volsero verso la fonte del rumore: Ezio era tornato.
“Bentornato maestro!” Si sentì un 'coro' levarsi dagli adepti. La Volpe con uno scattò si alzò, così come Leonardo.
“Ezio!!!” Esclamò l'artista, andandogli incontro.
“Leonardo..” L'assassino gli sorrise, raggiungendo l'amico e stringendolo in un abbraccio fraterno.
Una volta che si allontanarono l'uno dall'altro, Ezio si voltò verso La Volpe.
“Ezio.. Che piacere.” Disse il ladro, stringendo la mano dell'assassino e abbracciandolo di sfuggita.
“Uh.. Machiavelli non c'è?” Chiese Ezio.
“No, non è potuto venire e si scusa. Ti manda i suoi saluti.” Riferì La Volpe.
“Capisco.”
“Di cosa volevi parlarci, Ezio?” Chiese curioso Leonardo.
“Niente di importante, insomma. Pensavo... Di tornarmene per un periodo a Firenze.. Oramai le cose qui a Roma sembrano risolte, per il momento. Volevo approfittarne.”
“La bella e florida Firenze, eh?” Commentò La Volpe.
“Ah...” Leonardo invece non sembrò così entusiasta della notizia. “E quando pensi di partire?”
“Domani mattina all'alba.”
“Cosa?!” Si intromise Claudia, “Hai intenzione di abbandonarci qui? E gli Assassini?”
“Claudia.. Di questo non dovrei preoccuparmi, ci sei tu.” Sorrise.
“Ah, quindi hai intenzione di lasciare tutto sulle mie spalle.” Si lamentò lei.
Ezio rise sommessamente. “No. Non lascerò tutto sulle tue spalle.” Disse volgendo lo sguardo su Bastiano Pulci, il primo adepto che raggiunse il grado di Assassino nella confraternita. Si avvicinò a lui.
“Tu ti occuperai della setta, insieme a mia sorella, fino al mio ritorno.”
Bastiano abbassò il capo, in segno di rispetto. “Dite sul serio? Per me è un onore, maestro.”
Ezio sorrise, appoggiandogli una mano sulla spalla.
“So che entrambi riuscirete a portare la confraternita avanti anche senza di me... E poi, su, starò via per un breve periodo.” Disse guardando Claudia.
La sorella per un primo breve istante lo guardò con sguardo severo, quasi volesse opporsi, poi il suo viso si distese in un lieve sorriso. “Sei veramente un... Bastardo, Ezio.”
“Ohh, sorellina, cosa sono queste parole? Passare le giornate al bordello comincia a nuocerti!” Disse ironico. I presenti scoppiarono in una risata generale.


Ezio, Claudia, Leonardo, La Volpe e gli adepti avevano passato il resto della serata al covo all'isola Tiberina.
Ezio aveva raccontato di ciò che era successo a Viana, della morte di Cesare Borgia e di come, finalmente, La Mela era al sicuro.
Si erano intrattenuti tutti quanti parecchio, poi Claudia dovette tornare al bordello e La Volpe si offrì di accompagnarla.. Così come anche Leonardo dovette tornare alla sua bottega. Ezio lo aveva 'scortato'.
Stavano camminando per una delle tante strade di Roma, diretti alla bottega di Leonardo. La luna era alta nel cielo, ornato da centinaia di stelle.
Faceva fresco, tirava una piacevole brezza notturna. Le strade a quell'ora erano più o meno deserte. C'era qualche guardia in giro e qualche barbone. Raramente la gente normale si apprestava a stare in giro a quell'ora.. Tranne alcune eccezioni.
“Ti trovo bene Leonardo.” Disse Ezio, guardando l'amico che camminava accanto a lui, con le mani dietro la schiena. Sì... I segni dell'invecchiamento si cominciavano a vedere sul volto dell'artista: lo sguardo stanco, gli occhi spenti, la pelle lievemente rovinata.. Ma lo trovava decisamente migliorato da quando non doveva più lavorare per i Borgia.
“Grazie Ezio... Ma è anche grazie a te.” Sorrise.
“Beh, io dovevo ad ogni modo farlo... E di certo, anche se non fossi stato costretto, non ti avrei lasciato agli ordini di Cesare. Era un pazzo.”
L'artista annuì. “.. E così domani ci lasci, torni a Firenze... Ma per quanto tempo, eh Ezio?”
“Non lo so Leonardo... Non lo so. Sono successe così tante cose in questi anni, è tutto andato così velocemente che... Vorrei un po' di tempo per riflettere su tutto quanto, fermarmi e poter guardare indietro.. E analizzare il tutto con un po' di calma.”
“Ti capisco ma... E' proprio necessario che tu vada via?” Chiese Leonardo. I due erano arrivati, l'artista si mise con le spalle contro la porta della bottega, guardando Ezio.
“Beh, è tanto tempo che non vedo Firenze. Non piacerebbe anche a te farci ritorno?”
“Indubbiamente.”
“E allora perché non... Vieni anche tu per qualche giorno?”
“Cosa?” Chiese Leonardo, ridacchiando.
“Sì, vieni.”
“Ma... Ezio, no.. La bottega.”
“C'è Salai, no?” Salai era l'allievo di Leonardo. Ogni tanto si prendeva cura della bottega quando l'artista doveva allontanarsi.
“Siihhhh! Figurati! Se gli lascio la bottega per un paio di giorni.. Non oso immaginare che cosa mi ritroverò tornando.”
Ezio rise sommessamente. “Sì, hai ragione... Salai non si può di certo ritenere un ragazzo con la testa sulle spalle.” Sorrise.
Leonardo contraccambiò il suo sorriso anche se Ezio poté leggere nei suoi occhi un velo di tristezza.
“Avanti Leonardo.” Gli portò una mano sulla spalla, stringendola. “Non starò via molto.. E ti aspetto, comunque, in caso riuscissi a trovare una sistemazione per la bottega.”
“Va bene Ezio, d'accordo.” Annuì.
“Vieni qui, Vecchio mio.” Disse l'assassino allargando le braccia. L'artista sorrise, abbracciandolo e stringendolo.
“Non cacciarti nei guai, Ezio.” Mormorò a bassa voce.
L'assassino gli diede una pacca sulla schiena. “Potrei dirti la stessa cosa.”
Ezio fece un paio di passi indietro, Leonardo gli sorrise prima di voltarsi e rientrare in bottega. L'assassino non appena si chiuse la porta si arrampicò sul palazzo di fronte, appiglio per appiglio fino ad arrivare in cima.. Di lì aveva una vasta veduta su Roma... Indubbiamente gli sarebbe mancata.


***
Voglio solo aprire una piccola parentesi su Bastiano Pulci!
Era uno dei tanti nomi dei miei adepti su Assassin's Creed Brotherhood, nonché il primo a raggiungere il grado di Assassino!
Ieri, mentre giocavo al DLC sulla scomparsa di Da Vinci, me l'hanno ammazzato (bastardiiiii!!!) così gli ho reso omaggio u.u
E' stato un fedele Assassino *w* Requiescat in Pace.
*Fine sclero*

   
 
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