Anime & Manga > Twin Princess
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Autore: _BlueLady_    18/03/2011    4 recensioni
E' incredibile come a volte un semplice scontro possa rivelarsi l'incidente più determinante della propria vita, soprattutto se ci si è appena trasferiti in una nuova città come aveva appena fatto lei.
Difatti la madre, a causa del lavoro, era costretta a trasferirsi più volte da una città all'altra, e lei ovviamente era destinata a seguirla dovunque andasse.
Tuttavia, la città di Wonder pare avere qualcosa di diverso, se non di magico: è come se fosse giunta lì per caso, quasi come per volere del destino...
Ambientarsi non sarà facile, soprattutto perchè, dall'ammirazione dei ragazzi, scaturisce una particolare avversione da parte delle ragazze.
Se poi ci si mette di mezzo anche Shade, odioso compagno di scuola, ma terribilmente affascinante, non si sa se le cose degenereranno o meno.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere, in fondo...
Cosa le riserverà il futuro?
La storia di Twin Princess ai giorni nostri.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rein, Shade, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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uuh, una delle prime fan-fiction che abbia mai creato da postare qui! *__*
Già postata su un altro forum, non potevo mancare di inserirla anche su EFP!
Bene, carissimi lettori, prima che i più coraggiosi di voi si cimentino in una così ardua lettura ( e non mi riferisco al fatto che sia scritta in un linguaggio difficile, ma al fatto che sarà una fic piuttosto lunghina, e so di per certo che alcuni di voi prima o poi si spazientiranno D:) è mio dovere dirvi alcune cosette sulla trama.
Primo: la storia è ambientata sulla Terra: non ci sono nè poteri magici nè malvagi da sconfiggere (non lasciatevi ingannare da queste ultime parole... la parte del cattivo c'è eccome! xD)... è solamente una semplice, noiosissima, banalissima storia dei nostri amati personaggi di TP ambientata ai giorni nostri (... che fantasia, eh? xD)
Della fic, ovviamente, non vi anticipo nulla, l'unica cosa che vi posso dire è che ho fatto alcuni cambiamenti riguardo al carattere di alcuni personaggi (in meglio? in peggio? sta a voi scoprirlo! xD)
La protagonista della storia non si sa fin da subito chi sia, di modo da lasciare un pò il dubbio delle "coppie a sorpresa" (tanto si saprà tutto nel terzo capitolo D:)
Ok, basta blaterare, vi sto annoiando anche troppo, passiamo alla lettura! ^__^
Buon divertimento! (dipende dai punti di vista... D:)
[STORIA REVISIONATA L'11/10/2019]

 *_Wonder High School_* 

 CAPITOLO 1  VISITA AL MUSEO
 

 Era la mattina di una splendida giornata di inizio autunno. Nonostante il periodo, che prevedeva cielo grigio e pioggia a catinelle, quel giorno il cielo era di un azzurro intenso, e il sole brillava più che mai.
 Con un tempo come quello non sarebbe valsa la pena di sprecare un'intera giornata standosene a letto a dormire, eppure c’era chi ancora sonnecchiava avvolta nelle morbide coperte del suo letto caldo e confortevole, rinchiusa nella buia stanza nella quale però filtrava qualche raggio di sole proveniente dalla finestra semiaperta.
 La proprietaria di quell'accogliente rifugio dormiva profondamente, niente e nessuno avrebbe potuto disturbare la sua quiete.
 Un telefono squillò.
 La ragazza si rigirò tra le coperte, fingendo di non sentirlo. Non aveva proprio voglia di alzarsi per rispondere, lo avrebbe lasciato squillare finché non avesse smesso.
 Il telefono continuava imperterrito. Squillava, squillava, squillava senza dar cenno di voler smettere. I suoi fastidiosissimi stridii acuti le penetrarono fin nella testa, impedendole di riprender sonno.
La bella addormentata si vide costretta ad interrompere il suo piacevole sonno per andare a rispondere.
 Si rigirò tra le coperte, cercando di allungare una mano verso il comodino sul quale era appoggiato il telefono. Annaspò a tentoni, fin quasi a raggiungere i bordi del letto.
Improvvisamente si udì un tonfo.
 La ragazza, nel tentativo di raggiungere l'infernale apparecchio, era letteralmente caduta dal letto.
 - Ahi - sussurrò, mentre cercava di liberarsi dai fili che collegavano il telefono alla presa del muro. Quello ancora non la smetteva di squillare.
 - Arrivo, arrivo!- sbuffò esasperata lei – Pronto?- disse, ancora mezza assonnata.
 - Buongiorno, dormigliona!- trillò una voce dall’altro capo – Ti disturbo? Stavi forse dormendo?-
 La ragazza sbadigliò:- Dormendo? No, no… Sono sveglissima…- disse, soffocando l’ultima parola in un altro sbadiglio.
 - Perfetto!- esclamò l'altra – Perché mi hai chiamata, Lione? E a quest’ora poi! La gente dorme di mattina presto, sai?- la rimproverò lei.
 - Ma se sono le undici del mattino!! E comunque ti ho chiamata per una giusta causa - la canzonò l'altra, su di giri – E sarebbe?- sospirò, mentre si rimetteva seduta sul letto, reinfilandosi sotto le coperte ancora calde.
 - Volevo sapere se ti sarebbe piaciuta l'idea di andare a far visita al Museo d’arte della città -
 Lei ci pensò su un secondo. Dover essere costretta ad abbandonare il suo amatissimo cuscino per una gita intellettuale non era sicura fosse un giusto compromesso, ma sarebbe stata l'occasione buona per trascorrere del tempo in compagnia.
- Museo d’arte?- disse infine - Si, perché no? Ma perché improvvisamente sei diventata una ragazza così acculturata?- la prese in giro ridacchiando.
 - Ecco...- rispose Lione titubante - Io e Sophie dobbiamo svolgere un compito per il professore di storia dell’arte. Dovremmo fare una ricerca su un quadro a nostra scelta, e visto che il museo ne è pieno…-
 - Aspetta - la interruppe, appoggiando la testa sul cuscino - manca una settimana all’inizio della scuola, e voi dovete ancora fare il compito? Una ricerca, per giunta!- esclamò incredula.
 - Lo so, lo so - rispose Lione con tono colpevole - ci siamo ridotte un po’ all’ultimo minuto, però meglio tardi che mai, no? Allora, sei dei nostri?-
 La ragazza ci pensò ancora un po’ su, poi rispose entusiasta:- Mmh, va bene, verrò. A quando questa “visita guidata”?-
 - Adesso- rispose in tono fermo Lione.
 - Adesso?- ripeté lei drizzandosi a sedere sul letto.
 - Adesso-
 - Con adesso intendi oggi pomeriggio, vero?- chiese speranzosa.
 - No, con adesso intendo dire proprio ADESSO! Siamo sotto casa tua….- rispose Lione.
 - Sotto casa mia?! Ma io sono ancora in pigiama! Non sono pronta!- strillò la ragazza, balzando dal letto e inciampando nelle lenzuola.
 - Non fa niente, ti aspetteremo. Non metterci troppo come tuo solito, però – le raccomandò l’amica.
 - Ma… Devo lavarmi, vestirmi e fare colazione….- diceva, mentre apriva con foga l’armadio e scaraventava fuori i vestiti alla ricerca di qualcosa da indossare.
 - Sono sicura che farai in un lampo, noi siamo qui!- rispose in tutta tranquillità Lione.
 - Ma mi serve tempo, non credo di farcela… Lione!- troppo tardi. L’amica le aveva già sbattuto il telefono in faccia.
 “ E’ assurdo! Come faccio io ad essere pronta in un lampo?” penò mentre correva in cucina e divorava qualcosa preso a caso dal frigorifero “ Lo sanno come sono fatta!” continuò mentre si precipitava in bagno a lavarsi i denti e pettinarsi.
 “ E’ ridicolo, ridicolo! E pensare che avevo in programma di dormire per tutto il giorno oggi…”  
 

 ¤¤¤¤¤¤


 

  - Dormire! Era questa la mia intenzione oggi!- sbottò Shade infastidito mentre veniva trascinato a forza fuori di casa dai suoi due amici - Non iniziare a brontolare come tuo solito! È molto meglio uscire con gli amici piuttosto che starsene tutto il giorno a poltrire! - gli rispose Bright entusiasta.
 - Si, è molto meglio uscire con gli amici piuttosto che dormire, quando non c’è da andare a visitare uno stupido museo d’arte! Ma è proprio necessario?- continuava a lamentarsi Shade tenendo il broncio agli altri due.
 - Si! Lo sai che è un lavoro che dobbiamo fare prima dell’inizio della scuola! - gli disse Auler alla sua sinistra.
 - Ho capito, però…-
- Niente però. Dai, sarà divertente! E poi potremmo incontrare qualcuno di interessante, chi lo sa - asser' Bright sempre più motivato.
 Shade sbuffò, alzando gli occhi al cielo. Bright era sempre così ottimista, riusciva a vedere il lato positivo delle cose anche nelle situazioni più tragiche. Odiava quel suo lato del carattere, lo faceva innervosire parecchio.
 Come se avesse potuto incontrare qualcuno di speciale in uno stupido museo, magari la donna della sua vita.
 “ Ma per favore!” pensò, alzando le spalle, quasi irritato.
 - Shade! Ti vuoi muovere?- gli urlarono gli amici che erano molto più avanti di lui.
 - Arrivo! Ma che fretta avete? Il museo è lì, non si sposta - mugugnò in tono annoiato lui – Si, ma ha degli orari di apertura e di chiusura, magari! E se non ci muoviamo rischiamo di non entrare e addio compito! Non voglio prendere un’insufficienza solo per colpa della tua pigrizia! - lo rimproverò Auler impaziente mentre lo tirava per un braccio.
 - Ah, si scusami, è vero! Il nostro caro secchione non può permettersi di prendere un quattro, sapendo che poi lo recupererà facilmente prendendo dei dieci per il resto dell’anno! - lo prese in giro lui.
 - Ti credi spiritoso, vero?- gli rispose Auler prendendolo per il collo e dandogli dei pugni amichevoli sulla testa – Si, molto più di te di sicuro!- esclamò Shade afferrandolo per la vita e cercando di sollevarlo per costringerlo a mollare la presa.
 Bright interruppe quella lotta amichevole tra i due:- Ragazzi, piantatela di amoreggiare tra di voi! Siamo arrivati!- disse, mentre si mostrava davanti ai tre l’entrata del museo.
 

¤¤¤¤¤


 

 - Quanta gente!- esclamò la ragazza mentre raggiungevano l’entrata.
 - Di che ti stupisci? Questo museo è famoso, sai?- le disse Lione, quasi offesa – Si, ma credevo che la gente preferisse sfruttare gli ultimi giorni di sole andando al parco o girando per la città, non stando qui dentro al chiuso a marcire! - constatò lei.
 - Ma cosa dici! È assolutamente fantastico essere qui!- esclamò Sophie eccitata.
 Sophie mostrava il suo entusiasmo in ogni situazione: era la ragazza più estroversa ed esuberante che conoscessero. Da quando si conoscevano, non l’avevano mai vista triste o demotivata. Era sempre raggiante e positiva. Vedeva decisamente il mondo a colori. Per lei era sempre tutto rose e fiori.
 - Sophie, calmati! Siamo dentro ad un museo non in un luna-park! Bisogna fare silenzio!- le diceva Lione, cercando di calmare l’amica.
 Lione era decisamente l’opposto di Sophie: una ragazza timida e impacciata, che manteneva un certo contegno in ogni situazione. Aveva sempre paura di sfigurare davanti agli altri, perciò si mostrava sempre distante e schiva con tutti.
 Due ragazze così diverse che però erano unite da un legame forte e saldo. Non poté fare a meno di sorridere.
 Quanto a lei, beh era la nuova arrivata del gruppo.
 Aveva incontrato quelle due ragazze per caso, una mattina di quella stessa estate, quando aveva deciso di andare in piscina a prendere il sole. Si era trasferita da poco nella città di Wonder e non conosceva ancora nessuno.
 Sua madre faceva un lavoro che implicava diversi trasferimenti da una città all’altra, perciò non aveva mai avuto l’occasione di conoscere qualcuno così profondamente da poterlo definire “amico”. Eppure con quelle due ragazze era diverso: le conosceva da circa un mese e già si era affezionata.
 Ricordava perfettamente quando Sophie le aveva tirato in testa una secchiata di acqua gelida, mentre lei stava tranquillamente prendendo il sole.
 - Oh, accidenti, scusami! Scusami, scusami, scusami!- ripeté mortificata, prendendo un asciugamano e passandoglielo sulla testa nel tentativo di asciugarla – Perdonami, è che stavo cercando di bagnare una mia amica, ma a quanto pare ho una pessima mira…- le disse con tono colpevole.
 - Non fa niente, figurati!- le aveva risposto lei in tutta tranquillità – Anzi, sai che ti dico? Una rinfrescata era proprio quello che ci voleva! Mi stavo cuocendo ormai! - concluse ridendo.
 - Sophie!- accorse una ragazza dai lunghi capelli arancioni legati in una coda di cavallo – Accidenti, che lavata! E pensare che era indirizzata a me! - aveva concluso, sedendosi accanto a lei – E’ tutto a posto?- chiese poi, sfoggiando un timido sorriso.
 Lei non poté fare a meno di ricambiare:- Tutto a posto, tranquilla. Mi ci voleva proprio!- e rise. Le due risero insieme a lei.
 La ragazza con i capelli verdi che le aveva tirato in testa l’acqua le parlò:- In ogni caso, mi sento ancora in colpa. Che ne dici se ti offro un gelato per farmi perdonare?- lei sgranò gli occhi sorpresa:- Ma non ce n’è bisogno, credimi! - aveva detto tutta agitata.
Sophie non demordeva:- Eddai! È il minimo che possa fare! Se non accetti, mi sentirò in colpa a vita!- e la guardò con i suoi occhioni verdi e lucidi.
 La ragazza sospirò:- E va bene. Se insisti…- -Grande!- esclamò l'altra al culmine della gioia – Comunque non mi sono ancora presentata: piacere, io sono Sophie - le disse mentre le tendeva una mano – Un gelato lo prendo volentieri anche io! Piacere, io sono Lione - le disse l’altra ragazza alzandosi in piedi dal posto in cui era seduta.
 Da quel giorno erano diventate inseparabili. È sorprendente come a volte un piccolo incidente possa far incontrare delle persone tanto speciali.
 La ragazza sorrise, mentre la sua mente si rifugiava in quel tenero ricordo.
 Il richiamo delle sue due amiche la riportò alla realtà:- Andiamo, muoviti! Altrimenti non entriamo più!-
 - Arrivo!- urlò, mentre correva incontro alle amiche.
 

  
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