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Autore: IsaMarie    31/03/2011    14 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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CAP. 84 EFP Buongiorno carissime!
Nel capitolo scorso, come avete potuto vedere, la domenica delle nostre coppiette è iniziata alla grande!
In questo chappy ci sarà da surriscaldarsi parecchio, soprattutto per chi potrà leggere il chappy non censurato, ma speriamo vivamente anche di farvi ridere! Perchè i nostri protagonisti, anche se ormai sono collaudati intimamente, in fondo sono pur sempre ancora molto giovani e hanno voglia anche di giocare e di divertirsi , oltre a fare tanto sesso!
Speriamo sia una buona lettura!
Buon weekend da Manu e Sara! Vi lovviamo tantissimo e grazie a tutte!

CAPITOLO 84 rating rosso!

CAPITOLO 84 

Appetito e…



Pov Edward

Avevo fatto una doccia velocissima e poi, rientrando in camera, avevo deciso di accontentare il mio super amico e di non indossare nulla, assaporando già l’effetto che mi avrebbe fatto l’accesa colorazione che avrebbero assunto le guance di Bella non appena se ne fosse accorta...
Mi infilai perciò completamente nudo sotto le coperte, sedendomi con la schiena appoggiata alla testiera del letto e aspettai con ansia e trepidazione che arrivasse la mia cucciolotta. Mi pregustavo già la stupenda giornata, iniziata peraltro egregiamente, e non vedevo l’ora di poter riempire di baci e carezze la mia piccola gattina che mi faceva letteralmente impazzire…
Dopo poco udii le voci allegre delle ragazze in corridoio e la porta si aprì l’istante successivo. Il mio amore fece il suo ingresso col vassoio carico di ogni ben di dio! Il mio stomaco vuoto se ne rallegrò immediatamente, gorgogliando felice, anche se la paradisiaca visione della mia magnifica ragazza mi distrasse totalmente dal cibo… il mio amichetto era molto più affamato!
-Wow! Mi sta già venendo l’acquolina in bocca!- esclamai con malizia, osservando ogni dettaglio, ogni particolare della mia Bella. Dio, mi faceva impazzire quel micro pantaloncino e quel top che indossava per dormire… e il lussurioso pensiero che sotto non indossasse nulla mi stava già eccitando da morire: immediatamente SC divenne scalpitante e incontrollabile…
-Spero di aver preso tutto quello che ti piace, tesoro… in caso contrario scenderò di nuovo in cucina a prendere ciò che tu desideri…- propose con tono incerto, continuando a rimirare il vassoio, con fare timoroso ed esitante.
-Forse non ti è ancora chiara una cosa, bambolina mia… tu non ti muoverai più da questa stanza, te lo garantisco!- le spiegai, inarcando le sopracciglia, come a sottolineare una cosa ovvia.
-Oh… allora ho fatto bene a portarmi già questa cosina viziosa… altrimenti poi non mi avresti lasciato andare a prenderla…- mormorò, sogghignando maliziosa; la osservai allibito, perché non ero riuscito a capire le sue parole… poi lei, dopo aver appoggiato il vassoio, si voltò di schiena e mi fece vedere una bomboletta incastrata negli shorts… oddio, che diavolo era?
In un attimo la sfilò via e iniziò ad agitarla, mentre SC, molto più recettivo di me, già scalpitava all’idea di quello che Bella avrebbe potuto fare con quella piccola, lussuriosa bomboletta…
-Panna…- mormorai quasi in trance, mentre mille immagini di Bella ricoperta di quella soffice golosità con il sottoscritto intento a leccargliela via, si insinuavano nella mia mente…
Mi sorrise annuendo, mordicchiandosi il labbro inferiore, non a causa dell’imbarazzo… ma perché piacevolmente colpita dalla mia reazione, totalmente allibita...
-Ma questa è per dopo, golosone… ora mangia qualcosa di solido e soprattutto bevi il tuo cappuccino, altrimenti si raffredda- mi ordinò con tono autoritario che ebbe la capacità di eccitarmi ancora di più... Quasi come un automa afferrai la mia tazza, mentre Bella sorseggiava la sua cioccolata, e iniziai a bere, senza distogliere lo sguardo dal suo. In un attimo finii il contenuto fino all’ultima goccia e poi scostai il vassoio dal letto… tolsi la tazza di mano a Bella, che non protestò nemmeno; la afferrai per i fianchi e la portai a cavalcioni su di me: altro che colazione… avevo fame di lei!
Avremmo mangiato con tranquillità in seguito, ci sarebbe stato tutto il tempo; ma io non resistevo più, non dopo che se ne era uscita innocentemente, come se niente fosse, con una proposta del genere! Dio, come faceva ad essere così candidamente erotica? La mia bambina sexy…
-Sei un piccolo diavoletto tentatore! Lo sai, vero?- le mormorai, mentre, con l’assoluta approvazione del mio soldatino sull’attenti, le sfilavo via il suo inutile e fastidioso top.
I suoi meravigliosi seni si offrirono alla mia bocca smaniosa, in tutta la loro magnificenza. Mi avventai come un ingordo conquistatore su uno dei suoi boccioli, facendola gemere. Adoravo le sue gemme rosse e sempre pronte per me ad ogni mio minimo sfioramento…
Lei reclinò la testa all’indietro e una sua mano si intrecciò ai miei capelli, artigliandoli e facendo affondare ancora di più il mio viso su quelle morbide e profumate colline. Dio, ci sarei morto così!
La mia Bella gradì talmente tanto le mie lascive attenzioni che la risposta del suo corpo non si fece attendere: il suo inebriante odore di donna mi travolse i sensi…
Facendo forza con le braccia, la feci alzare in piedi sul letto. Ora il suo inguine era praticamente davanti al mio viso, e non riuscii a trattenermi… mi avvicinai e inspirai forte il suo profumo attraverso la stoffa morbida. Ci strofinai un po’ il naso mentre quell’aroma meraviglioso ubriacava i miei sensi, eccitandoli e portandomi pericolosamente al limite…
Il mio membro pulsò con dolore e la mia irrefrenabile e selvaggia bramosia prese il sopravvento sul mio ottenebrato raziocinio: in un unico movimento fulmineo le tirai giù il pantaloncino e lo feci volare per la stanza. Vidi Bella arrossire in modo acceso, forse anche per la sua posizione... lei mi sovrastava completamente con il suo corpo nudo e mi stava richiamando a sé, come una incantevole, ammaliante ed irresistibile sirena.
-Se arrossisci già adesso, cosa farai tra poco, gattina?- la provocai roco, accarezzandole le natiche sode e vellutate che tanto mi facevano impazzire. Sgranò un po’ gli occhi nel momento in cui le strinsi forte, in maniera possessiva… lei era mia, tutta mia… la mia donna, e di nessun altro! E che donna!
Sorrisi orgoglioso e trionfante a quel pensiero…
Bella aprì la bocca, forse per tentare di rispondere alla mia provocazione; ma le parole le morirono in gola trasformandosi in un gemito profondo e sommesso, perché in meno di un secondo ero sprofondato nella sua intimità.
Stavo impazzendo di desiderio, ma allo stesso tempo non riuscivo a staccarmi da quella parte di lei così calda... la mia Bella nel frattempo riusciva solo a fremere ed ansimare, completamente schiava delle mie carezze. Dio, che fantastica ed appagante sensazione di onnipotenza! Io ero l’unico al mondo che riusciva a donarle quel piacere intenso…
Il mio membro pulsava furiosamente richiedendo a gran voce di essere coinvolto in maniera più diretta in quel lussurioso gioco… ma prima volevo dedicarmi ancora un po’ a lei…
Potevo sentire le sue gambe tremare… non avrebbero retto ancora per molto… così la afferrai per le natiche e, sollevandola, la feci sdraiare con la schiena sul letto, mentre io non avevo nessuna intenzione di smettere di regalarle quel piacere… Ormai era completamente persa e la sentivo sempre più vicina al culmine, finchè dopo poco l’orgasmo esplose di nuovo in lei… potente, assoluto…
Le mie mani iniziarono a carezzarle le lunghe gambe affusolate, per permetterle di rilassarsi nuovamente. Lentamente il suo respiro tornò normale e il suo martellare nel petto rallentò, mentre il mio membro era sempre più pulsante di desiderio…
-Ora tocca a me!- affermò la mia panterina. Con uno scatto felino Bella si sedette e mi prese il viso avventandosi sulle mie labbra. Il bacio divenne subito irruento e passionale, un erotico gioco di lingue… mentre i nostri corpi si ritrovarono in ginocchio sul letto, allacciati e così aderenti che combaciavano perfettamente. Il suo soffice seno premeva sul mio torace, infiammandomi ancora di più: sentivo le sue punte dure e rigonfie accarezzarmi la peluria del petto e mugolai dal piacere.
-Ahh… sì…- gemetti incontrollato. Ero al limite della sopportazione umana… non avrei resistito ancora a lungo: la volevo mia! Ora! Subito!
Bella scese a baciarmi il collo e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai sdraiato sul letto e lei sopra di me con la panna in mano e un’aria impudica e monella... Dio, l’avrei fatta mia all’istante, lasciando perdere qualsiasi giochino!
-Mmm… qui qualcuno mi sembra molto impaziente…- sussurrò, accarezzando superficialmente la mia erezione, che al suo tocco sembrò andare a fuoco.
-Ahh…- mi sfuggì dalle labbra. Bella si spruzzò un po’ di panna su un dito e molto lentamente lo portò nella sua bocca, succhiandolo… entrambi mugolammo di piacere. Cazzo! Cazzo! Cazzo!
Ma non si era resa conto che stava giocando con il fuoco?! Se avesse continuato così, l’avrei sbattuta al muro senza troppi complimenti!
-E’ molto buona… vuoi assaggiare?- mi chiese, con un tono da bimba innocente che mi mandava fuori di testa. Oddio, quella pantera era la donna più erotica, sensuale e appassionata che avessi mai visto! Una bomba sexy!
Annuii, incapace di proferire parola… il mio cuore martellava furioso nel petto, il mio respiro in pieno affanno… non sapevo se la mia voce sarebbe uscita, se avessi tentato di risponderle: la mia gola era più secca che mai...
Quella diavoletta spruzzò ancora un po’ di panna sull’indice e lo portò alla mia bocca… lo succhiai gemendo, chiudendo gli occhi e cercando di gustare quel sapore così dolce, mentre agognavo altre e più appaganti attenzioni.
Bella velocemente ritrasse il dito dalla mia bocca ingorda e vi aggiunse ancora un po’ di panna… quando però si avvicinò di nuovo al mio viso, anziché infilarlo nella mia bocca, spalmò quella soffice schiuma sulle mie labbra, sul mento, sulle guance, sulla gola...
-Ops… scusa… ti ho sporcato tutto…- mugolò con finto dispiacere; -Mmm… mio il danno, mio il rimedio…- e chinandosi su di me iniziò a lambire tutta la zona sporca di panna con la sua lingua, facendomi sussultare e fremere in maniera vistosa…
-Mmm… come sei buono Edward…- sospirò sulla mia bocca. Basta, cazzo! Le avrei fatto capire cosa era riuscita a scatenare! Il mio mustang impetuoso avrebbe domato quella puledra!
Le afferrai i fianchi e avvicinai il mio bacino al suo, facendo scontrare le nostre intimità scoperte e calde. Bella si spostò un po’ più giù, sistemandosi sulle mie gambe, lasciando scoperta e insoddisfatta la mia intimità pulsante e frustrata.
La vidi agitare di nuovo la bomboletta e in un attimo mi ritrovai una lunga scia di panna che iniziava dal mio petto, per proseguire sugli addominali contratti per lo sforzo e finire giù a ricoprire SC… Bella si spostò al mio fianco e iniziò a leccarmi sensualmente, ripulendo ogni traccia di quella dolce e golosa crema. Arrivata al mio punto debole, io ero ormai teso come una corda di violino... la sua era quasi una tortura... un’atroce, incredibile e deliziosa tortura… Ero totalmente immobile e imbambolato, mentre lei continuava la sua puntigliosa opera di pulizia.
Sentivo il piacere aumentare sempre di più e avrei desiderato lasciarmi andare subito…
Cercavo di contrastare quelle sensazioni esaltanti per far durare ancora più a lungo quel supplizio così piacevole; il mio respiro era affannoso, il cuore e l’adrenalina a mille, e dopo poco l’orgasmo esplose forte e intenso… ero in paradiso!
Alla visione di Bella con un sorriso malizioso, la mia voglia di lei riesplose prepotente: la volevo, volevo perdermi dentro di lei, la volevo possedere con tutto me stesso!
Mi alzai di scatto dal letto e la afferrai per i fianchi prendendola in braccio e facendole allacciare le sue gambe dietro la mia schiena. Si era divertita abbastanza a provocarmi… basta giochini, si faceva sul serio: ora toccava a me!
-Edward, ma…- esclamò sorpresa; ma la frase le morì di nuovo in gola nel momento in cui i nostri corpi diventarono uno solo, lasciandoci entrambi senza fiato. Chiusi gli occhi per un attimo, sopraffatto da quell’ondata di puro benessere che stava avvolgendo l’intero mio corpo…
-Hai giocato col fuoco, principessa… non ti hanno insegnato che poi ci si brucia?- le chiesi con voce roca e maliziosa.
Mi avvicinai con impaziente frenesia alla mia scrivania e scaraventai a terra tutto ciò che vi era sopra, adagiandovi Bella (non in modo molto delicato, in verità) e facendola sdraiare con la schiena… Mi sentivo in balia di una brama potente, che anziché scemare (sempre più appagata da miei gesti di pura lussuria), si alimentava solo con il calore del corpo della mia dea e alla vista di tutto ciò che ormai potevo considerare unicamente mio!
La stanza era piena dei nostri gemiti, dei nostri sospiri, della nostra danza di passione e amore, dei nostri inebrianti odori, dei nostri “ti amo” sussurrati, agognati, urlati… finchè l’orgasmo non scosse entrambi nello stesso identico momento… donandoci un piacere sconfinato, un appagamento inimmaginabile, un incredibile abbandono dei sensi…
I nostri ansiti si affievolirono e i nostri respiri pian piano si regolarizzarono, assieme al nostro frenetico martellare nel petto. La attirai a me, abbracciandola e baciandola con una dolcezza infinita… volevo che capisse quanto ero innamorato di lei, quanto la amassi, quanto la venerassi… riuscivamo a formare un essere unico e inscindibile e lo saremmo stati per sempre!
-Oh amore… sei stato eccezionale! Semplicemente divino!- mi elogiò ancora con il fiatone; aveva le guance accaldate, gli occhi lucidi e scintillanti, il sorriso felice e luminoso… era una visione spettacolare, favolosa! Sghignazzai per i suoi complimenti, ma in realtà mi sentivo orgoglioso e soddisfatto di me stesso… era stato esaltante per me possederla in quel modo privo di qualunque freno o inibizione… ma ero senza fiato anch’io!
-Grazie… ma il merito è anche tuo: tu sei perfetta per me, amore!- replicai con un sorriso colmo di tutto ciò che il mio cuore provava per quell’angelo bellissimo e speciale che aveva reso così stupenda la mia esistenza. Mi ero reso conto che la mia gattina era ancora provata, quasi senza energie; la sollevai e mi avvicinai al comodino, sul quale poco prima avevo posizionato il vassoio con la colazione. Avevamo bisogno entrambi di rimetterci in forze: avevo intenzione di fare l’amore con la mia Bella per tutto il giorno!
-On no! Che scema!- esclamò lei ad un tratto dopo aver dato uno sguardo al vassoio. -Mi sono dimenticata lo sciroppo di cioccolato!- si rammaricò con un visetto triste. Le diedi un bacio in fronte e la adagiai sul letto.
-Tranquilla, cucciola: ci penso io! Ti avevo assicurato che non avresti messo piede fuori da questa stanza… e ho tutta l’intenzione di mantenere la mia promessa! Torno subito!- affermai acciuffando i miei boxer neri e infilandomeli a gran velocità per raggiungere la cucina.
Iniziai a scendere come un razzo la rampa delle scale e con stupore mi accorsi che Jazz (anche lui con la mia imbarazzante, identica mise) si trovava pochi passi davanti a me.
-Ehi! Hai dimenticato lo zucchero?- ghignai. Si voltò con un sorriso malizioso e sollevando un sopracciglio mi rispose: -Certo, come te! Giusto?-. Scoppiammo a ridere entrambi, come due scemi, raggiungendo la cucina. Io presi lo sciroppo mentre lui prese dal frigo un po’ di panna spray. Oddio, ma quanta ne avevamo di scorta? Scossi la testa, divertito: non mi ero mai accorto prima che potesse risultare un alimento così richiesto…
-Mi raccomando…- esordii, ma venni immediatamente interrotto dalla sua replica.
-…la mia sorellina…- terminò la mia frase incrociando le braccia al petto. Che situazione stramba! Sghignazzammo all’unisono, fino alle lacrime.
-Te lo saresti aspettato, Ed? Ritrovarci qui, seminudi, a fare di tutto per coccolare l’uno la sorellina dell’altro?- ammiccò.
-Assolutamente no! Anzi, mi ricordo bene che la sera in cui ho baciato Bella per la prima volta, quella di ritorno al New Moon, mi sono ritrovato con te in camera: avevi uno sguardo talmente minaccioso e una feroce aria da mastino che ho avuto per tutto il tempo il sacro terrore di ritrovarmi un uomo privo dei miei delicati gioiellini!- sorrisi sia al ricordo che per la strana circostanza.
-Già… effettivamente l’idea era proprio quella… ma poi  ho capito che le tue parole erano sincere e ho deciso di risparmiarti…- mi rispose, ghignando.
-Mmm… molto magnanimo direi…- esclamai e facendo un leggero inchino di ringraziamento per prenderlo un po’ in giro. Mi diede un pugno sul braccio, ridendo.
-Dai va! Non fare tanto lo spiritoso e torniamo dalle nostre donzelle, prima che ci diano per dispersi!-.
Sghignazzando felici, ritornammo al piano di sopra, salendo i gradini a due a due, finché una scenetta insolita e bizzarra si stagliò dinnanzi ai nostri occhi, increduli e spalancati dall’immenso stupore… dio, cosa avrei pagato per poter scattare una mitica foto!
Quell’enorme montagna di muscoli di mio fratello stava battendo i pugni della porta della sua camera con ‘indosso’ un indumento certamente non suo (almeno lo speravo!): una semitrasparente vestaglia rosso fuoco, tutta pizzi e fiori, legata alla vita con un nodo delle maniche lunghe…
-Ma… ma… dolcissima cucciolotta mia!! Perdonami, ti prego! Non l’ho fatto apposta!- piagnucolò Emm. Io e Jazz ci guardammo allibiti, trattenendoci a stento da una sonora risata nonché da solenne ed eterna presa per il culo…
-No! Sei un troglodita! Era un pezzo unico di Victoria’s Secrets! Unico! Hai capito il concetto, razza di scimmione?- sbraitò la sua non più tanto dolce metà. Cristo! Erano cazzi amari per il mio povero fratellone…
-Adesso per punizione te ne stai fuori per un po’ a meditare! Chiaro?!- sentenziò quel severo giudice biondo della sua ragazza. Mi voltai verso Jazz e notai in lui la mia stessa scintilla goliardica… ormai il destino di Emm era segnato, era nostro prigioniero!
Io e mio cognato ci avventammo verso l’orso: unico obiettivo era quello di strappargli quella ridicola vestaglietta! Gettammo a terra le confezioni di panna e sciroppo e con uno scatto felino raggiungemmo il nostro intento, e il povero Emm si ritrovò in un istante nudo come un verme… ma prima di riuscire a ghignare trionfanti per la nostra facile vittoria, entrambe le porte delle nostre rispettive camere si aprirono e le testoline incuriosite di Bella e Alice fecero capolino. Oh cazzo! La mia Bella non doveva assolutamente vedere quel cretino di mio fratello nudo!
Per cercare di tamponare l’incresciosa ed imbarazzante situazione, mio fratello mise le mani a conchiglia sull’inguine: in mezzo secondo si udì la cristallina risata di Bella, avvolta dal mio accappatoio che la rendeva sexy più che mai. Io mi fiondai subito su di lei e cercai di coprirle gli occhi, ma lei, ridendo come una matta, cercava di togliermi di mezzo per continuare indisturbata nella sua visione.
-Eddai, Edward! Non puoi privarmi dell’occasione di prendere per il culo tuo fratello a vita!- urlava, continuando a sbellicarsi. Intanto mia sorella, comprensibilmente, si era coperta gli occhi e si lamentò disgustata.
-Jazz, che schifo! Ridagli quel… quel coso… per coprirsi- ordinò al suo ragazzo, che con un ghigno diabolico si avvicinò a Emm con quell’utile pezzo di stoffa. Lui lo strappò dalle mani di Jazz e se lo riannodò alla bene e meglio in vita.
-Ecco! Spettacolo finito!- annunciò con un sorriso divertito. Era un grande: aveva accettato il nostro scherzo e tutte le conseguenze senza un minimo di irritazione. Finalmente potevo lasciare andare la mia Bella che aveva ancora gli occhi lucidi dalle lacrime.
-Ma che hai combinato, si può sapere?- gli chiesi curioso.
-Bè… ecco… Rose era così sexy con quel completino e io… insomma, non ho saputo resistere! E glielo ho un po’ rovinato…- confessò.
-Noo!- gridò Alice, disperata. -Non quel completino! Non dirmi che hai strappato ‘Fuego’!- urlò impazzita, ancora con le mani sugli occhi.
-Bè, dai… che vuoi che sia…- osservò saggiamente Emm. Sinceramente non capivo tutta l’isteria di Rose e Alice… Bella nel frattempo se la ridacchiava, allegra e spensierata. Emmett si rivolse di nuovo alla porta della sua camera e ricominciò a bussare.
-Ti prego, Rose! Te ne ricomprerò dieci, cento, mille! Dai, scusami!- la supplicò.
-Non puoi! Era un pezzo unico!- protestarono all’unisono Alice e Rose, ancora dietro la porta.
-Dai, amore! Fammi entrare! Saprò farmi perdonare…- la pregò con la voce da cucciolo; sapevamo tutti in che modo…
-Ok, ok! Ma solo perché sono buona…- precisò Rose, aprendo la porta della stanza. Emm, con un sospiro di sollievo, schizzò all’interno della camera facendoci ‘ciao ciao’ con la mano.
Raccolsi da terra lo sciroppo e mi diressi verso Bella, ancora sulla soglia della porta; la abbracciai di slancio, stringendola forte al mio petto e immergendo il mio viso tra i suoi setosi e profumati capelli. Bastò il suo inebriante odore e la visione di quel corpo mozzafiato vicino al mio, per ridestare l’instancabile e palpitante SC…
-Mmm… è così volevi vedere a tutti i costi mio fratello come mamma l’ha fatto, eh? Lo sai vero che adesso dovrò punirti molto severamente, vero?- le mormorai all’orecchio, facendola fremere.
-Non vedo l’ora…- mi rispose in tono decisamente malizioso.
Salutammo Jazz e Alice e io, impaziente ed eccitato, trascinai la mia troppo vestita ragazza in camera, per dare inizio a molti altri round di passione, amore, lussuria…




ANTEPRIMA CAPITOLO 85

-Edward… se non te la senti, tesoro… non sei costretto…- cercai di rassicurarlo. Scosse la testa.
-No, amore… voglio raccontarti ogni cosa… però… non ora. Non me la sento di rovinare questa splendida giornata e poi a minuti arriveranno gli altri e non avrei comunque il tempo di farlo come si deve. Preferirei rimandare e rivelarti tutto con calma, senza nessuna interruzione. Magari il prossimo weekend…- mormorò. Annuii e gli diedi un bacio, ma continuavo a vedere un velo di tristezza incupire i suoi splendidi occhi verdi. Maledizione a me e alla mia solita boccaccia! Cercai di stemperare la tensione perché volevo rivedere il suo volto illuminarsi di uno splendido sorriso.
-Senti un po’… ma come mai dopo tutta questa meravigliosa ginnastica, tu sembri in piena forma, smagliante più che mai, mentre io mi sento un autentico rottame? Vedi, le ingiustizie della vita?- mi imbronciai, facendo spuntare il suo meraviglioso sorriso sghembo, bello come un arcobaleno.
-Vedrai che più esercizio faremo e meno problemi avrai…- sogghignò, mentre le mani avvolsero i miei seni, accarezzandoli.
-Mmm… Edward… ti prego, smettila… mmm…- lo pregai, con un tono talmente poco convinto da farlo sorridere sul mio collo. -Anche io amore, ricomincerei; ma ti giuro che non ce la potrei fare… non c’è un singolo muscolo delle gambe che non mi dolga!- gli confessai, arrossendo un po’ per la mia debolezza. La sua risata spensierata tuonò nella stanza.




V
i ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni

e il nostro blog Le fan fiction di Manu e Sara

Un nuovo forum di  due scrittrici molto brave: Yara89 e essebi! 
Andate a fare una visitina, ne vale la pena!
E&Y'world: il mondo delle fanfiction

Ecco alcuni blog di bravissime autrici che meritano una visita!

Il sorriso in una pagina
Mad about you
yara's mind
Nel mondo di Elisa e Yara
Les mots de Chloè
L'anima delle stelle
silviettafanfiction
A casa di Lisa
USADDICTED
L'angolo creativo
Lalayasha

Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!


Solo per un week-end di Isabella v (sara_g)
Rock my life  di Isabella v (sara_g)
Testa o Cuore? di Isabella v (sara_g)
Lightning in my life di elisa1975
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