Libri > Il diario del vampiro
Ricorda la storia  |       
Autore: iosnio90    31/03/2011    14 recensioni
Nonostante i demoni siano stati sconfitti, le cose a Fell's Church non sono mai tranquille e un giorno, al pensionato, si scatena una furiosa lite.
Elena, confusa sui sentimenti che prova per Stefan e Damon, decide di lasciare Stefan e dare una chance a Damon.
Stefan la prende malissimo e, furioso, inveisce contro Elena e Damon.
L'unica che riesce a placarlo è Bonnie.
Stefan e Bonnie cominciano a passare sempre più tempo insieme finendo, addirittura, col diventare indifferenti alla relazione tra Damon ed Elena.
E se Stefan, deluso e arrabbiato a causa di Elena, scambiasse per amore il sentimento di grande affetto che lo lega a Bonnie?
E se tra Elena e Damon le cose cominciassero a prendere una brutta piega?
Riusciranno a riportare le cose alla normalità? Oppure arriveranno tardi e Stefan e Bonnie finiranno con l'innamorarsi per davvero? Damon riuscirebbe a sopportare una cosa del genere, se accadesse?
Qui non ci saranno mostri da combattere, ma solo loro e i loro sentimenti.
Naturalmente, da Donnie convinta, non può che essere una storia su di loro e chi mi conosce sa che adoro il lieto fine quindi...ma se avessi cambiato idea?
Leggete per scoprirlo....BACIONI...IOSNIO90!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La lite

Bonnie si svegliò di soprassalto.
Era affannata, aveva la fronte imperlata di sudore e i capelli le davano fastidio.
Si portò una mano al petto e, tremante, decise di scendere al piano di sotto per bere un bicchiere d’acqua.
Era mezzanotte passata e la casa era immersa nel silenzio.
Bonnie avanzò titubante nel buio e, solo una volta arrivata in cucina, si decise ad accendere una lampada.
Prese un bicchiere dalla credenza e una bottiglia d’acqua fredda dal frigo, poi si issò a sedere sul tavolo da pranzo.
Odiava sentirsi così: tesa, oppressa e infelice.
E tutto a causa di quello stupidissimo vampiro che non riusciva a togliersi dalla testa.
Finiva sempre così: lui le sorrideva, lei si illudeva, poi lui tornava a sbavare per il suo angioletto e lei aveva gli incubi, incubi che la facevano svegliare nel cuore della notte con il battito accelerato.
Beh…a voler essere del tutto onesti, i suoi non erano incubi nel senso convenzionale del termine. Diciamo che per LEI erano incubi.
Quella notte la sua mente le aveva riproposto gli avvenimenti a cui aveva assistito, suo malgrado, il giorno prima.
Era domenica mattina e lei non aveva un bel niente da fare, così aveva pensato di fare un salto al pensionato per salutare Stefan ed Elena, ma non si sarebbe mai aspettata di vedere ciò che aveva visto.
Appena arrivata aveva incrociato una raggiante Signora Flowers che, nella sua tenuta da giardiniera impegnata, le aveva detto che Stefan non c’era, ma che Elena era ancora di sopra.
Bonnie aveva cominciato a salire le scale, quando aveva sentito dei rumori provenire dalla stanza dell’amica. Così, temendo il peggio (perché a Fell’s Church anche una tranquilla domenica d’estate può trasformarsi nella Terza Guerra Mondiale), Bonnie aveva velocemente formulato uno dei pochi incantesimi che aveva imparato di recente e che le permetteva di avvicinarsi a chiunque, umano, vampiro o altro, senza che questi si accorgesse in nessun modo del suo arrivo.
Una volta fatto l’incantesimo, aveva salito gli ultimi gradini e si era cautamente affacciata allo spiraglio lasciato dalla porta socchiusa per poter spiare cosa stava succedendo all’interno, ma fu un errore.
Il suo cuore perse un battito e lacrime amare cominciarono a scorrerle lungo le guance.
Al centro della stanza c’erano Elena e Damon e si stavano baciando.
A Bonnie era sembrato tutto così irreale.
Aveva provato istintivamente una tristezza infinita per Stefan che non sospettava minimamente del tradimento in atto.
Aveva provato rabbia per Elena e Damon.
E aveva provato pena per se stessa.
Più li guardava e più il cuore le faceva male e anche adesso, ripensandoci, sentiva il cuore chiuso in una morsa d’acciaio.
Bonnie ricordava chiaramente cosa aveva pensato: aveva pensato che quello tra Damon ed Elena sembrava uno di quei baci appassionati che si vedono solo nei film d’amore strappalacrime quando, alla fine, i due protagonisti riescono finalmente a stare insieme e a correre l’una nelle braccia dell’altro.
A quel pensiero, Bonnie aveva fatto un passo indietro e, lentamente, si era voltata per andare via. Ma, prima di correre via, aveva fatto in tempo a sentire un’unica frase detta da Elena: “Glielo dirò!”.
DRIIIIN DRIIIN.
Lo squillo improvviso del telefono, la ridestò dai suoi tristi pensieri e Bonnie si precipitò a rispondere prima che qualcun altro, in casa, si svegliasse.
Con una mano tremante e uno strano presentimento, afferrò la cornetta.
“Pronto?”.
“Bonnie! Oh Bonnie…..devi correre subito qui!” - la voce di Meredith era in preda all’ansia.
Bonnie si portò una mano sul cuore.
“Meredith….calmati…dimmi che sta succedendo! Dove sei?” - sentire l’imperturbabile Meredith così agitata la sconvolgeva ed impauriva allo stesso tempo.
“Sono appena arrivata al pensionato! Mi ha chiamato poco fa la Signora Flowers….oh povera donna….Bonnie qui sta succedendo il finimondo! Stefan è….non lo so…è fuori di se….io….” - rispose Meredith.
A Bonnie bastò un attimo per capire: Elena aveva parlato.
“Sarò lì in due secondi!” - disse e riagganciò.
Aveva bisogno di vestiti, ma non poteva correre al piano di sopra perché correva il rischio di svegliare qualcuno, quindi andò in lavanderia.
Afferrò velocemente un paio di jeans freschi di bucato e una maglietta rossa, che aveva seriamente bisogno di una stirata, e se li infilò.
Prese in prestito un dei tanti paia di scarpette da ginnastica che sua sorella Mary si ostinava a lasciare in giro per casa e in pochi minuti uscì afferrando le chiavi di casa.
Corse a perdifiato per tutto il tragitto che separava casa sua dal pensionato e quando svoltò l’angolo e arrivò a destinazione trovò la porta spalancata e l’intero edificio illuminato a festa.
Ma non era di certo una festa quella che si stava svolgendo in salotto.
Da lì provenivano grida rabbiose.
Non appena Bonnie mise piede nel piccolo salottino intimo della signora Flowers si sentì afferrare per un braccio e trascinare via.
Meredith la condusse accanto alla finestra e le bisbigliò all’orecchio: “Grazie per essere venuta! Io non so più che fare, Bonnie! Magari in due riusciamo ad inventarci qualcosa per calmare Stefan! Vedi, lui è come impazzito perché Elena….”.
“Lo ha mollato per Damon!” - l’anticipò Bonnie, notando, nello stesso istante, gli occhi neri di Damon che guizzavano nella sua direzione.
Bonnie non ci badò e cercò di analizzare la situazione che aveva davanti: Elena e Damon erano da un lato, lui le teneva una mano sulla schiena come a sostenerla e lei era in lacrime; dall’altro lato c’era Stefan che non faceva che inveire contro la sua, ormai, ex-ragazza.
“Io ancora non riesco a capire come hai potuto!”  - gridò Stefan - “Facevi tanto la buona dicendo che tu eri diversa da Katherine, che non ti saresti mai comportata come lei, che non avresti fatto le stesse cose….beh…sai che ti dico?  Tu sei stata tanto meschina e crudele da fare molto peggio! Almeno da Katherine sapevo cosa aspettarmi, ero consapevole del fatto che stava sia con me che con lui, lei non si è mai nascosta, ha sempre fatto le cose alla luce del sole, invece tu….tu mi hai legato a te, mi hai fatto credere che mi amavi, che amavi soltanto me, mentre nel frattempo te la spassavi con lui alle mie spalle!” - un ringhio basso proruppe dalla gola di Stefan che si accovacciò.
Bonnie capì ciò che stava per succedere soltanto quando vide Damon pararsi davanti ad Elena per farle scudo.
Meredith, di fianco a lei, si portò una mano a coprirsi la bocca e gemette.
Bonnie, mettendo da parte la rabbia e il dolore che anche lei stava provando alla vista di Elena e Damon insieme, reagì d’istinto: “Basta! Fermi!” - gridò.
I due vampiri la smisero di ringhiare, ma continuarono a fronteggiarsi, occhi negli occhi, i canini al massimo dell’estensione.
Bonnie fece un passo avanti e tese una mano in direzione di Stefan.
“Stefan…” - lo chiamò - “Stefan, ascoltami! Devi calmarti! Capisco che tu ti senta deluso e arrabbiato, ma devi calmarti!” - gli disse con la voce più tenera che potesse avere.
Stefan non la degnò di uno sguardo, ma le rispose:“Tu non puoi capire come mi sento, Bonnie! Tu stai dalla parte di Elena! Tu sei sua amica!”.
“Ma sono anche amica tua!” - obiettò Bonnie.
“Sei la sua migliore amica!” - ribadì Stefan.
Bonnie cominciò a spazientirsi.
“Sarò anche amica sua, ma sono dalla tua parte , Stefan, dalla tua, non dalla sua! Sei tu quello che ha ragione ed è lei ad avere completamente torto!” - disse.
Passarono alcuni minuti di silenzio, poi Stefan tornò in posizione eretta, ma aveva tutti i muscoli tesi: si vedeva lontano un miglio che era pronto ad attaccare in qualsiasi momento.
Bonnie decise di proseguire.
“Tu hai ragione, Stefan, ma passerai dalla parte del torto se adesso attacchi!” - disse e Stefan sospirò pesantemente come per dire che non era per niente d’accordo - “Ascoltami! Non ti sto dicendo di non attaccare perché non voglio che Elena si ferisca! Ti sto dicendo di non attaccare perché non voglio che tu ti abbassi al loro livello! Tu non sei come loro! Damon ed Elena stanno insieme perché, nel profondo, sono fatti della stessa pasta! Sono entrambi egocentrici, menefreghisti, inaffidabili, egoisti e senza un minimo di gentilezza o generosità! Sono crudeli e pensano soltanto a se stessi e a quello che vogliono senza preoccuparsi dei sentimenti altrui! Il motivo per cui sei così arrabbiato adesso è che hai finalmente capito che l’immagine perfetta che avevi di Elena in realtà non esiste! Noi tutti abbiamo fatto il colossale errore di vedere in lei una specie di perfezione, ma lei non è così e adesso lo ha dimostrato! Ma tu, Stefan…tu sei diverso, tu sei buono e gentile e generoso, pensi sempre prima agli altri che a te stesso!” - disse.
“Sì, e guarda a cosa mi ha portato!” - la interruppe Stefan continuando a tenere gli occhi fissi dinanzi a lui.
“Questo non ha alcuna importanza! Ciò che importa è che tu non perda te stesso! Dà retta a me, Stefan, non vale la pena rovinarsi per loro due! Lasciali andare! Vogliono stare insieme? Bene, che siano felici! Anzi, forse è meglio, così non rischiano di infettare qualcun altro con la loro presenza e i loro orrendi difetti!” - fece Bonnie.
Stefan sembrò colpito dalla sincerità delle parole di Bonnie e si voltò a guardarla.
Sembrava così tormentato e distrutto…
Bonnie si avvicinò e gli tese una mano.
Stefan la fissò negli occhi e poi fissò la mano che gli veniva offerta.
Bonnie annuì, incoraggiandolo, mentre un silenzio spettrale, rotto soltanto dai singhiozzi di Elena, era sceso nella stanza.
Stefan attese qualche altro istante poi, con un sospiro, rilassò i muscoli e afferrò la mano di Bonnie, accennandole un lieve sorriso.
Bonnie gli si avvicinò ancora e lo abbracciò forte.
“Grazie!” - le sussurrò Stefan affondando il viso sulla sua spalla.
Come risposta Bonnie gli diede due pacche affettuose sulla schiena e sciolse l’abbraccio sorridendo.
Stefan si voltò, di nuovo, verso la nuova coppia: “Adesso io andrò di sopra e mi chiuderò in camera mia, scenderò tra un’ora esatta e per allora non voglio più trovare qui nessuno di voi due! Questa è casa mia e voi non siete più i benvenuti! Questo significa che non rimetterete piede qui dentro fino a che non sarò stato io stesso a darvi il permesso! Nel frattempo, non mi importa dove andrete a vivere o cosa farete, l’importante è che mi stiate alla larga! Per quanto mi riguarda ho chiuso con tutti e due, definitivamente! Ciò vuol dire che non mi importerà più nulla di te…” - e guardò Elena - “…e che, da adesso in avanti, quando mi chiederanno della mia famiglia, risponderò che sono figlio unico!” - concluse guardando Damon.
Poi Stefan si voltò e tornò in camera sua, come aveva detto.
Pochi istanti dopo anche Bonnie tirò un sospiro di sollievo, felice per aver risolto, almeno per il momento, quella brutta situazione.
Meredith accompagnò la signora Flowers in cucina, per bere una bella tisana insieme.
Bonnie decise che le avrebbe raggiunte.
Ma proprio mentre stava per andare Elena la fermò e l’abbracciò.
“Oh, Bonnie….grazie!” - le disse, ma Bonnie era rimasta fredda e non aveva risposto all’abbraccio.
Pensò che visto che quella sera erano volate parole grosse, una più o una meno che differenza poteva fare?!?.
“Non ringraziarmi, Elena!” - disse.
“Perché? Perché non dovrei?” - chiese Elena.
“Perché tu mi ringrazi soltanto perché credi che io abbia detto tutte quelle cose esclusivamente per calmare Stefan, ma in realtà non è così! Io ho detto tutte quelle cose su di te perché le penso per davvero!” - rispose.
Elena sgranò gli occhi: “Cosa?” - biascicò.
“Vedi, Elena, io per prima, come tutti gli altri, ho fatto lo stupidissimo errore di vederti come una creatura perfetta, una dea…..ma alla fine tu non sei per niente perfetta, anzi, tu hai più difetti che pregi! E sai di cosa mi sono resa conto? Che il mio complesso di inferiorità nei tuoi confronti non ha mai avuto ragione di esistere perché, tra noi due, io sono quella che si fa sempre in quattro per tutti, io sono quella che pensa sempre prima ai bisogni degli altri e forse non sarò bionda e bella come te, ma questo non significa nulla perché la bellezza non significa nulla se non la si accompagna con un’anima buona! E tu….come posso definirti buona dopo quello che hai fatto a Stefan? Mi viene in mente soltanto una parola per definirti, ma non la ripeterò, perché sai che non mi piace essere volgare, ma….andiamo, Elena…..tu come la definiresti una che illude un ragazzo per tanto tempo sostenendo di amarlo alla follia, un ragazzo che è stato anche in punto di morte per lei e, nel frattempo, lo tradisce col fratello?” - rispose Bonnie scuotendo, leggermente, la testa.
Si voltò e raggiunse Meredith e la signora Flowers.

Il suo Angelo scoppiò di nuovo in lacrime.
Damon le cinse le spalle e l’abbracciò lasciando che si sfogasse, ma i suoi pensieri erano altrove.
Stava pensando alla streghetta.
Aveva usato parole dure con Elena e lui era rimasto ad ascoltarla in silenzio.
In realtà ciò che non riusciva a spiegarsi era stata la totale mancanza di interesse che Bonnie aveva mostrato per lui durate i due lunghi discorsi tenuti prima con Stefan e poi con Elena.
Insomma, se si escludeva l’accenno alla sua crudeltà eccetera, eccetera, lui non era stato proprio chiamato in causa.
Eppure aveva sempre creduto di avere un’ascendente piuttosto forte sulla rossa.
Possibile che si fosse sbagliato? Lui non si sbagliava mai, eppure….
“Dobbiamo andare via!” - la voce di Elena lo costrinse a mettere da parte le sue elucubrazioni.
“Certo, Angelo! Andiamo!” -  e mentre fissava il mare blu degli occhi di Elena, finalmente sua, pensò che, infondo, non gli importava nulla dell’indifferenza della streghetta.
Elena aprì la porta ed uscì.
Nello stesso istante Bonnie sbucò dalla cucina e si diresse al piano di sopra senza degnarlo di uno sguardo.
Damon seguì Elena, ma nonostante ciò che aveva pensato poco prima, prima di richiudersi la porta alla spalle, si ritrovò a fissare dei riccioli rossi che ondeggiavano sinuosamente.

Stefan era rinchiuso nella sua stanza da poco.
Se ne stava seduto sul davanzale della finestra e non riusciva a darsi pace.
Ciò che era successo, ciò che Elena gli aveva fatto, il tradimento che aveva subito, gli bruciava così tanto da far male.
Dall’alto vide Elena e Damon che andavano via e una fitta lo colpì allo stomaco, forte come una gomitata.
Non aveva mai pensato che sarebbe andata così, non aveva mai pensato alla possibilità che Damon ottenesse ciò che voleva.
Il suo amore per Elena era così forte e quello di Elena per lui sembrava così reale….
Un timido bussare lo fece voltare.
“Non voglio vedere nessuno!” - disse.
“Sono Bonnie!” - disse la voce al di là della porta.
Stefan sorrise suo malgrado.
“Entra pure!” - disse.
Bonnie entrò facendo il meno rumore possibile e gli si sedette accanto.
Stefan si voltò per poterla guardare in volto.
Bonnie sembrava triste, ma nei suoi occhi non c’era compassione e Stefan gliene fu grato: non voleva essere compatito.
“In quel momento l’ho odiata così tanto! Adesso non so cosa provo, ma poco fa la odiavo con tutto me stesso!” - disse, poi prese tra le sue le mani dell’amica - “Come è possibile passare dall’odio all’amore in così poco tempo, Bonnie?” - le chiese.
Bonnie scosse le testa: “Non lo so, Stefan, non lo so! Però posso dirti quello che penso!” - rispose.
Stefan annuì: “Sì, ti prego!” - disse.
“Io penso che tra l’odio e l’amore il confine sia quasi invisibile e penso che più si ama una persona più, quando questa persona ci fa del male, finiamo con l’odiarla! Ma penso anche un’altra cosa!” - disse Bonnie.
“Cosa?”.
“Penso che l’odio non dura per sempre, penso che la rabbia non dura per sempre, penso che il dolore non dura per sempre, penso che col tempo tutto questo finisca e penso anche che tu, da immortale quale sei, sei parecchio fortunato perché di tempo ne hai parecchio!” - disse Bonnie sorridendo.
Anche Stefan sorrise, per poi stendersi sul davanzale e appoggiare la testa sulle gambe della ragazza.
“Voglio che finisca!” - disse.
Bonnie prese ad accarezzargli i capelli e Stefan chiuse gli occhi, rilassandosi.
“Col tempo, Stefan, col tempo!”.









NOTE:
Ciao a tutti!!!!
Sono strafelice di tornare a pubblicare, finalmente!
Spero che anche voi siate felici del mio ritorno........XDXDXDXDXD!
Ormai è passato più di un mese dalla conclusione del Linguaggio della resa e, come vi avevo promesso, ecco qui la mia nuova storia.
Sarà una storia breve (6 capitoli al massimo), ma mi auguro che vi piaccia comunque!!!
Sarà deciamente diversa dal Linguagio della resa e, come ho scritto anche nell'introduzione, non ci sarà nessun nemico da combattere.
Di certo sarà un esperimento interessante portare la coppia Stefan/Bonnie, ma l'idea mi intrigava già da un pò, quindi....ecco qui!!!
In questa mia fanfic Bonnie non è la ragazza timida e senza opinioni dei libri, ma ho preferito renderla più adulta....una che non le manda di certo a dire, da come si è visto in questo capitolo!!!
Diciamo che ho detto, tramite lei, tutto quello che avrei detto io ad una tipa come Elena.....!!!
XDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXDXD
Per quanto riguarda la pubblicazione dei capitoli, vi avverto che pubblicherò soltanto una volta alla settimana: il giovedì sera!!!
Inoltre, dato che...lo ammetto....sono stata piuttosto negligente riguardo alle risposte ai commenti splendidi che mi lasciavate al Linguaggio della resa, ho deciso che cambierò rotta e, vi faccio la solenne promessa che risponderò, tramite il metodo che fornisce il sito, a tutti i commenti che vorrete lasciarmi!!!
Detto questo.....vi lascio...spero che il capitolo vi sia piaciuto e che abbia saputo catturare la vostra attenzione! In caso contrario: non fatevi problemi a dirmelo!!!
A giovedì sera.....BACIONI...IOSNIO90!!!

   
 
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: iosnio90