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Autore: IsaMarie    07/04/2011    22 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 86 Buongiorno fanciulle!
Abbiamo visto che molte di voi sono rimaste deluse perche si aspettavano ancora degli  hot per lo scorso capitolo. Abbiamo deciso di farvi leggere qualche capitolo tranquillo perchè poi le coppiette si scateneranno nel famoso weekend del mesiversario. Quindi pazientate e intanto riprendete fiato. XD!
Ringraziamo come sempre tutte voi che ci seguite e un grazie particolare va a chi ha deciso per la prima volta di far sentire anche la propria voce. La cosa ci fa molto piacere e non è necessario che, se si recensisce un capitolo, poi uno si debba sentire obbligato a recensirli tutti... basta anche solo un salutino ogni tanto!
Ora vi lasciamo alla reazione di Emmett, di cui molte di voi sono preoccupate.
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!

CAPITOLO 86

Incidente risolto


Bella

Accidenti a Leah e alle sue bambinate! Aveva dato uno spintone a Rose e lei, perdendo l’equilibrio, era finita tra le braccia di un impacciato Seth, facendo scattare l’immediata reazione di fastidio del mio fratello orso. La situazione era troppo instabile! Decisi di intervenire all’istante: diversamente Emmett avrebbe anche potuto dare in escandescenze...
-Andiamo Rose, vieni ad aiutarmi… altrimenti, quando metteremo piede in cucina, quelle due pazze furiose avranno già convinto anche Angela di qualche loro idea fuori di testa- mi intromisi, trascinando via mia cugina, da quella situazione imbarazzante e decisamente troppo intima; nel frattempo le altre ragazze erano già tutte nell’altra stanza. Rose, incavolata nera, colse l’occasione al volo, mi seguì e entrò in cucina come una furia, andando a due centimetri dalla faccia di Leah.
-Ma cosa diavolo ti è venuto in mente?! Non abbiamo più dodici anni e non è giusto che giochi con i sentimenti di tuo fratello in questo modo!- le sibilò, veramente arrabbiata. Leah abbassò il capo, mortificata.
-Mi dispiace… è stato più forte di me… come un déja vu… ho pensato che magari avremmo potuto farlo sbottonare un po’…- si scusò Leah senza indugi. Cavoli! Non era proprio da Leah chiedere subito perdono. Probabilmente si era accorta dello sguardo innamorato di Seth, e si era subito pentita del gesto, capendo alla perfezione che stringere tra le braccia la persona che ami, sapendo benissimo di non essere ricambiato, non era proprio il massimo del piacere.
-Bè… la prossima volta pensa prima di agire… ok? Lo sai che ti voglio bene, ma quando fai ‘ste cazzate mi fai imbestialire! E poi… sinceramente non pensavo che Seth fosse ancora…- affermò, interrompendosi prontamente e arrossendo.
-Già… gli sei entrata nel cuore, e non c’è stato più verso di farti uscire… non hai idea dell’umore torvo e cupo che ha avuto per parecchi giorni, quando, alla tua festa, ha saputo che ti eri messa con Emmett…- le spiegò Leah.
-Cazzo, Leah! Chiudi un po’ quella boccaccia! Stai facendo più danno che altro!- la rimproverai in malo modo. Mi dispiaceva rivolgermi a lei così duramente, ma davvero non aveva mai imparato a stare zitta quando avrebbe dovuto. Così aveva messo ancora più in imbarazzo suo fratello e aveva fatto sentire inutilmente in colpa Rose. Purtroppo non era colpa sua se non era mai riuscita a ricambiare i sentimenti di Seth... ma al cuore non si comanda!
-Ragazze non litigate, per favore!- intervenne Alice, dispiaciuta.
-Sì, dai, concentriamoci su Halloween- aggiunse Angela, cercando di sembrare allegra per allentare la tensione.
-Scusami tanto, Rose! Mi perdoni?- chiese Leah, andando ad abbracciarla; quest’ultima si sciolse subito, come neve al sole. Certo che la presenza di Emmett al suo fianco la stava veramente cambiando, ma in meglio! Era diventata più dolce e comprensiva.
-Ok… ma non mi combinare più certi brutti scherzi!- mise in chiaro con un tono serio. Leah annuì sollevata e con un sorriso enorme riprese posto sulla sua sedia. Ci accomodammo anche noi e tutte insieme cercammo di tirare fuori qualche buona idea.
-Sentite ragazze… io avrei una richiesta… bè, un po’ particolare… se posso…- mormorò timidamente Angela, arrossendo. La guardammo tutte curiose.
-Bè… visto che avete bocciato l’altra mia idea, e dato che Seth ci ha consigliate di vestirci leggere… io vorrei risultare… ecco…- balbettò Angie. Leah la interruppe sbuffando: la pazienza non era certo il suo forte.
-Senti Angie, io ti voglio un mondo di bene, ma mi stai facendo venire un’ansia tremenda! Sputa il rospo e dacci un taglio!- la rimproverò bonariamente, guadagnandosi un pizzicotto dalla sottoscritta.
-Leah, per favore! Mi sembra che per oggi tu abbia fatto abbastanza danni! Ora cuciti la bocca e rispetta i tempi di Angela- la rimbeccai. La nostra riservata amica ci sorrise.
-Grazie Bella, ma Leah ha ragione, purtroppo! Devo darmi una svegliata anch’io: vedo come Ben si guarda in giro!- mormorò, triste.
-Ma cosa diavolo stai dicendo?! Quel ragazzo è perso di te! Cotto, stracotto e bruciato!- cercò di rassicurarla Alice. Ed aveva pienamente ragione: Ben era innamoratissimo e non pensavo assolutamente si sarebbe mai potuto stancare della mia dolcissima amica.
-Senti Angela… potresti essere più precisa con la tua richiesta?- le domandò Rose; tutte noi eravamo curiose e pronte ad aiutarla.
-Vedete… io non mi trucco molto, non mi vesto in maniera accattivante come fate voi; e ho paura che prima o poi Ben, guardandosi intorno, capisca che il mare è pieno di pesci decisamente migliori della sottoscritta- ci confessò con un tono angosciato. Sorrisi, ben consapevole di quanto fossero superflue le sue paure; ma allo stesso tempo, comprendendola interamente: quanto a insicurezze potevamo benissimo essere gemelle!
-Qui ti ci vuole la regina della moda: Alice!- esclamai, entusiasta; -Affidati a lei e vedrai il tuo armadio rivoluzionato in un batter d’occhio! Alice Cullen il tornado del guardaroba!- gridai, come in uno spot pubblicitario. Scoppiammo tutte a ridere.
-Senti tesoro… a parte gli scherzi. Alice può anche darti una mano e inserire determinati indumenti per farti risultare un po’ più sexy, se vuoi… però ricordati una cosa fondamentale, quella più importante di tutte: Ben è innamorato di te per come sei, per come ti sei sempre comportata e per come ti ha conosciuta. Senz’altro apprezzerà qualche tuo vestitino più succinto, ma cerca di non esagerare… non mi sembra proprio il tipo da femme fatale- le consigliò Rose dolcemente.
-Avete proprio ragione! Grazie, ragazze! Vi voglio un mondo di bene!- esclamò palesemente più serena. La abbracciai forte.
-Penso che Ben ti amerebbe alla follia anche se tu avessi tre occhi e sei gambe…- le sussurrai, facendola ridacchiare.
-Sentite… mi è appena venuta un’idea geniale- bisbigliò improvvisamente Alice, con atteggiamento cospiratorio. Tutte ci avvicinammo per sentire meglio cosa aveva da proporci.
-A quanto ho capito tutte noi vorremmo risultare molto seducenti agli occhi dei  nostri ometti… ma sarebbe anche bello riuscire a sorprenderli! Potremmo trovare dei travestimenti sexy, magari di coppie famose o anche di persone facenti parte della stessa squadra, come ad esempio dei supereroi, e magari tenerglielo nascosto fino alla sera della festa, in cui dovranno indossare il costume. Potremmo prepararci tutti qua da noi e far trovare i travestimenti dei ragazzi in una camera. Che ne dite?- ci spiegò Alice.
-Che tu sei un genio!- esclamò Leah soddisfatta. Era proprio vero! Ci mostrammo subito entusiaste e sperammo solo che i maschietti si fidassero a tal punto di noi da accettare la nostra bizzarra proposta.

Pov Edward

Le ragazze erano già in cucina da una mezz’oretta e ancora non ci avevano fatto conoscere i loro progetti per i costumi di Halloween. Intanto noi ci stavamo divertendo e sfidando a turno alla Wii, ma iniziava a preoccuparmi un po’ l’atteggiamento di mio fratello. Era diventato improvvisamente scontroso e cupo e aveva fatto solo due partite… sembrava quasi che qualcosa lo preoccupasse, ma non riuscivo a capire la motivazione di quel suo comportamento. Quando io e Bella avevamo raggiunto gli altri nel salone, non mi era sembrato che lui avesse alcun tipo di problema: era sereno e tranquillo; ma ora lo vedevo troppo torvo e distante per la situazione di gioco in cui eravamo immersi… non sembrava nemmeno lui.
-Ehi, Emmett! Dai che tocca a noi! Tanto lo sai che ti straccio!- esclamò Seth, richiamando la sua attenzione. Lo vidi irrigidire la mascella per un attimo, poi inaspettatamente una vena cominciò a pulsargli sul collo, come se provasse un intenso stress emotivo.
-No, grazie! Mi è passata la voglia di giocare! Fate voi- rispose con un mezzo sorriso, talmente falso che non avrebbe ingannato nemmeno un bambino... Ok… ora mi ero assolutamente convinto che ci fosse qualcosa che non andava: Emm era rigido e sembrava crucciato per qualche arcano motivo. La sua posa contratta avrei potuto notarla solo io, in quanto lo conoscevo bene, anche se quel sorriso (che non era nemmeno arrivato agli occhi) era fasullo come una banconota da due dollari!
-Allora ti sostituisco io, Emmett!- ne approfittò immediatamente Jake; -Hai visto, Seth? L’orso fa tanto il gradasso, ma poi non riesce a sostenere certi ritmi con la sua dolce metà!- lo schernì, facendo sghignazzare Seth. E subito iniziarono a giocare, mentre aspettavo con impazienza la fulminante freddura di mio fratello in risposta alla frecciatina di Jake. Che però non arrivò.
Ero completamente sconvolto dalla mancanza di risposta di mio fratello alla battuta di Jake, ma loro sembravano non essersene accorti, ormai già presi dalla nuova partita. Incrociai per un attimo gli occhi di Jasper e dal suo sguardo capii immediatamente che anche lui aveva intuito che qualcosa non andasse. Facendo finta di niente mi si avvicinò, tra le risate e le urla dei due giocatori.
-Tu forse non te ne sei accorto, ma poco fa Rose è finita tra le braccia di Seth. Ho paura che tuo fratello si sia ingelosito… ma quello che più mi preoccupa è vederlo così corrucciato, abbattuto! Se fosse pura gelosia dovrebbe essere più arrabbiato che triste… è come se… avesse il terrore di perderla! Non puoi parlargli e vedere se si confida con te?- mi rivelò Jazz. Dio, quel ragazzo era veramente un ottimo osservatore! Mi meravigliai ancora una volta a pensare alle pazzesche cantonate che aveva preso con Alice, prima che riuscissero a chiarire tutto. Certo che, quando ci si metteva in mezzo l’amore, non si ragionava proprio più obiettivamente!
-Grazie, Jazz… non mi ero accorto della scena con Seth… ma quando è successo?- gli chiesi preoccupato per il mio fratellone.
-Quando stavate preparando la Wii, quella cretina di Leah ha spinto Rose nelle braccia di Seth, sperando che lei lo convincesse a sbottonarsi sulla gara… ci scommetto! Lo hanno sempre fatto, fin da mocciose, perché Seth è da anni che è innamorato perso di Rose; e le signorine Leah e Bella, quando volevano ottenere qualcosa dall’amico, mandavano sempre lei a far due moine al nostro caro DJ. Però erano ragazzine, avevano dodici, quattordici anni; ma ora è ben diverso. E dall’occhiata che Rose ha lanciato a Leah, quando sono andate in cucina, deve averla strigliata per bene! Comunque Emmett ha visto tutto quanta la scena in diretta… e ora chissà cosa si è messo in testa!- continuò a spiegarmi.
-Ok Jazz, grazie mille; hai ragione, ha bisogno di sfogarsi, e ora me lo porto di là con una scusa… e vedo se riesco a scoprire cosa diavolo gli passa per la testa- gli risposi. Mi alzai e mi diressi verso Emmett che continuava a osservare Seth, sempre più serio e afflitto. Mi faceva male vederlo così insicuro e angosciato… non se lo meritava, e io avrei fatto di tutto per aiutarlo!
-Emm… per favore potresti venire un attimo in garage? E’ già un po’ che volevo chiederti un parere sulla Volvo e visto che non hai voglia di giocare, potremmo approfittarne ora…- mentii, improvvisando. Intanto Jake e Seth continuavano la loro partita, ridendo e urlando come pazzi. Emm, annuì e si alzò, precedendomi verso il garage. Appena entrammo, chiusi la porta alle mie spalle e lo fissai.
-Allora? Che volevi?- mi chiese in modo svogliato, stupito che non mi avviassi verso l’auto.
-Dimmelo tu! Cos’hai Emm?- domandai a bruciapelo. Spalancò gli occhi, palesemente stupito dalla mia domanda. Si riprese subito.
-Non ho proprio un cazzo! E non so di cosa tu stia parlando!- ringhiò, incattivito. Rimasi sorpreso dal tono brusco della sua voce... non era proprio da lui scattare in quella maniera astiosa ad una semplice domanda. Sospirai e mi appoggiai alla porta incrociando le braccia sul petto, intenzionato a non lasciarlo uscire finché non avesse sputato fuori la verità: lui era cocciuto, ma anch’io mi difendevo alla grande!
-Edward, togliti dai coglioni e fammi rientrare in casa!- tuonò fuori di sè. Lo fissai con severa durezza.
-Senti Emm… è inutile che fai l’incazzato, perché tanto non mi impressioni! Io non mi smuovo finché non avrai tirato fuori il vero motivo, te lo garantisco, fratello!- affermai inflessibile.
-Ci tengo a dirti che non voglio romperti i coglioni per pura curiosità, ma vedo che stai male! Che succede? Ci terrei che ti confidassi perché… tu ci sei sempre stato per me… ora dammi la possibilità di ricambiare…- lo pregai. Vidi il suo sguardo duro addolcirsi pian piano, fino a quando non vi lessi solo tristezza e desolazione. Si sedette sui gradini che permettevano di scendere in garage, con la testa tra le mani. Mi abbandonai vicino a lui, e gli posai una mano sulla spalla in un gesto di conforto.
-La perderò Edward… ne sono certo… prima o poi si renderà conto che ci sono tanti ragazzi decisamente meno cretini di me!- confessò, con una voce straziata e incrinata dalle lacrime. No, incredibile!
Mi irrigidii a quel tono tormentato… mi sembrava di essere stato catapultato indietro nel tempo, a quel famoso giorno in cui mio fratello mi aveva supplicato di rinsavire, di riprendere in mano la mia vita e di smettere di far soffrire i miei familiari e tutti quelli che mi volevano bene…
-Emm… per favore… guardami- mormorai deciso. Con snervante lentezza sollevò la testa e portò i suoi occhi lucidi nei miei. Un altro colpo al cuore… l’ultima volta che avevo visto mio fratello piangere era stato al funerale di papà…
-Emm, se stai male parliamone! Vuoi?- domandai sperando che non respingesse il mio sostegno. Volevo essere io per una volta a consolarlo, volevo essere io ad aiutarlo a fare chiarezza nel suo cuore e nelle sue meditazioni angustiate. Annuì.
-Perderla?! Cosa ti fatto scatenare quei pensieri assurdi? Rosalie ti ama da morire, lo sai… non ti sei accorto di come ti guarda? Di come ti adora? Per lei sei il ragazzo più fantastico che possa esistere… tu sei stato il primo e unico che è riuscito a penetrare nel suo cuore e lei te lo ha regalato incondizionatamente…- cercai di rassicurarlo. Ma lui scuoteva la testa.
-No, Edward… l’hai guardato bene Seth? E’ alto, bello, simpatico, intelligente, gentile, dolce, schietto e decisamente innamorato di lei. Quanto pensi ci metterà una ragazza stupenda come Rose a capire che lui la potrebbe rendere molto più felice di un bambinone troppo cresciuto come me?- mormorò, mentre una lacrima solcava velocemente il suo viso.
Mi si strinse il cuore, a vedere mio fratello così vulnerabile… lui era il ragazzo più onesto, sincero, leale, altruista e generoso che avessi mai conosciuto! Ok, a volte si comportava da orso mattacchione, ma lui era come un iceberg… nel senso che la maggior parte della sua meravigliosa grandezza d’animo si trovava celata sotto la superficie… e Rose questo l’aveva intuito alla perfezione!
-Emmett… lo sai cosa hai appena fatto elencando i pregi di Seth?- gli chiesi, sorridendogli. Scosse la testa in segno di diniego.
-Hai appena descritto solamente alcune delle tue numerose qualità. Seth potrà anche essere come l’hai appena dipinto tu, ma ragiona su questo: è da molti anni che è innamorato di Rosalie…- affermai avvicinandomi sempre più al fulcro nodale del mio ragionamento.
-Appunto!- sbottò frustrato. Un lieve sorriso mi arcuò la bocca: che sentimento pazzesco l’amore! Era in grado di renderti potente e farti affrontare mille difficoltà, ma era anche capace di renderti così indifeso e fragile…
-Appunto!- ribadii. -Ma non è questa la questione, fratello! Credi che Rose non conoscesse i sentimenti di Seth?- proseguii con un sorriso più accentuato. Annuì.
-E nonostante questo… non è mai stato ricambiato! Perciò… perché mai la tua Rose dovrebbe accorgersi di lui proprio adesso? Lei ora ha un ragazzo non solo con le stesse qualità, ma che in più l’ha conquistata perché è l’unico capace di farla sorridere e farle dimenticare tutto il dolore che ha riempito la sua vita da quando le sono mancati entrambi i genitori- gli esposi la mia riflessione. I suoi occhi per un attimo si illuminarono di nuovo di una fiammella di speranza. Ottimo! Ma mi sentivo in dovere di avvisarlo di una cosa.
-Emm… Rosalie ti ama con tutta se stessa, ma se fossi in te non le rivelerei oggi stesso che è bastato scoprire che un ragazzo è innamorato di lei per far vacillare le tue sicurezze sul suo amore per te. Conoscendo il suo caratterino pepato, potrebbe anche risentirsene e per te sarebbero guai. E poi comunque ci rimarrebbe parecchio male, se sapesse che ti fidi così poco dei suoi sentimenti e ti farebbe anche una bella lavata di capo se ti sentisse ripetere le cavolate che hai detto a me!- cercai di rincuorarlo con una battuta, ma allo stesso tempo di fargli capire che si sarebbe potuta scatenare una lite di proporzioni epiche. Lo vidi sorridermi, nuovamente un po’ più sereno e ricambiai, felice di essergli stato io di aiuto, per una volta.
-Comunque parlane anche con lei prima o poi, quando ti sarà passata: il dialogo e la sincerità sono fondamentali in una coppia. Per il resto… Emm, noi ti conosciamo a fondo, e questo vale anche per la tua Rose… sappiamo benissimo che il tuo celarti dietro a battute e atteggiamenti infantili, è solamente una maschera. Sei il ragazzo più sensibile e generoso che conosca e ti vogliamo tutti bene. Non sei affatto un immaturo o un bambinone troppo cresciuto! Ed io personalmente lo so forse più di tutti. Hai rinunciato a vivere normalmente per un anno a causa mia, ma non hai mai mollato con me, non ti sei mai arreso, nemmeno un secondo… fino a quando sei riuscito a farmi rinsavire e a riportarmi sulla retta via…- gli ricordai con parole sentite e commosse.
-Credimi… chiunque sarebbe orgoglioso di essere tuo amico, fratello o, nel caso di Rosalie, fidanzato. Non devi mai dubitare della persona meravigliosa che sei. La mamma ti adora incondizionatamente e sono certo che anche papà…- la mia voce si incrinò per un istante; -…dovunque sia in questo momento, è molto orgoglioso di te!- gli rivelai, cercando di essere il più sincero possibile. Un attimo dopo mi ritrovai stritolato in un abbraccio soffocante e per quanto facessi fatica a respirare, non mi sarei staccato da quell’orso per nulla al mondo. Per mia fortuna, dopo poco la sua morsa si allentò e mi permise di nuovo di inspirare normalmente.
-Grazie, Ed… lo sai che ti voglio bene!- mormorò, leggermente in imbarazzo per quel momento di debolezza che gli aveva fatto credere di non meritare quella meraviglia di Rosalie: la tempesta era passata, era il momento di tornare a sorridere.
-Anche io, orso, anche io! Ma per favore… con Rosalie cerca di contenere la tua forza, altrimenti… povera ragazza! Un giorno o l’altro ci toccherà raccoglierla col cucchiaino!- esclamai. La risata tonante di Emmett rimbombò nel garage.
-Ah, ah, ah… non credere che sia poi così fragile e delicata! Le piace parecchio quando sono così irruente e selvaggio!- latrò, ridendo ancora di più.
-Ho visto stamattina come le è piaciuto! Ti ha persino sbattuto fuori!- lo schernii, e ridendo ancora di più al ricordo della scenetta esilarante a cui avevo assistito quella mattina in corridoio.
-Ehi! E’ stato un piccolo errore di calcolo!- si difese con le mani sollevate. In quel momento la porta si spalancò e Rose fece la sua comparsa.
-Che state combinando voi due? Si sentono le vostre risate persino da dietro la porta!- esclamò Rosalie, guardandoci perplessa. Vidi Emmett arrossire, leggermente impacciato.
-Niente di strano! Confidenze tra fratelli! Avevo bisogno di un piccolo consiglio e il mio fratellone mi ha salvato, come al solito- mentii io. Il muto sguardo di ringraziamento di Emm mi scaldò il cuore. Rosalie gli regalò un sorriso enorme e volò tra le sue braccia.
-Bravo, amore! Non so proprio come farebbe questa famiglia se non ci fossi tu! Non so come farei io, senza di te! Ti amo da morire- dichiarò, baciandolo appassionatamente.
Ops, era il momento di togliere il disturbo! Il mio compito era finito! Senza aggiungere niente, ma con un sorriso a trentadue denti, lasciai ai piccioncini la loro privacy e tornai in salone: le ragazze stavano aspettando di essere di nuovo tutti riuniti per rivelarci le loro idee.
Raggiunsi Bella sul divano, mi accomodai accanto e la sollevai per portarla a sedersi sopra di me: era stata anche troppo lontana dal mio corpo per i miei gusti! Lei si accoccolò meglio e mi diede un sonoro bacio. Dopo poco ci raggiunsero anche Emm e Rose, e così le ragazze esplicitarono la loro proposta.
-No, no! Assolutamente! Ve lo scordate!- esclamò Jake dopo aver ascoltato i loro piani. Leah gli si parò davanti con le braccia incrociate e lo guardò trucemente.
-Che c’è, cucciolo?! Vuoi dirmi forse che non ti fidi di me?- gli chiese, in una velata intimidazione. Fossi stato in Jake, sarei stato ben attento a cosa rispondere!
-No, amore mio bellissimo! E’ di lei che non mi fido!- le rispose con tono affettato, indicando poi Alice. Cazzo! Di bene in meglio! Mia sorella stava per alzarsi piuttosto incavolata, ma Jazz fu più veloce e la afferrò prepotentemente lasciandosi andare ad un bacio che di casto aveva ben poco. Merda, mi sentivo di troppo anche qui! Chiusi gli occhi, non avevo voglia di assistere a certe scene, ma forse era meglio quello che una sfuriata alla Alice Cullen. Sì… decisamente meglio!
Sentii la risata sommessa di Bella e cercai di concentrarmi su di lei, mentre loro erano ancora persi in un intreccio di lingue molto udibile... Oddio, che schifo!
Per fortuna Rosalie ne approfittò per prendere la parola, mentre la mia ragazza mi osservava divertita.
-Sentite ragazzi… vi conviene accettare le nostre condizioni… sarebbe un vantaggio per tutti! Primo perché non saremmo così incazzate per il vostro rifiuto da dovervi negare certi piaceri…- ci minacciò non tanto velatamente e deglutimmo tutti quanto all’unisono. Nessuno di noi avrebbe gradito il fatto di dover rinunciare alle grazie delle nostre ragazze… e in particolar modo il sottoscritto, che aveva in programma il famoso weekend di fuoco!
-…e poi dovete anche guardare il lato positivo…- continuò Rose; -La sera della festa vi ritrovereste con il vestito pronto da indossare, senza aver dovuto accompagnarci in estenuanti ricerche per i vari centri commerciali di Port Angeles e magari anche di Seattle, per interi pomeriggi! E anche se tu Jake avresti in teoria la scusa del lavoro, stai tranquillo che i sabati e le domeniche a girovagare per negozi e a provare vari travestimenti, non te li risparmierebbe nessuno!- finì Rosalie. A quell’orribile visione, accettammo tutti con gioia e gratitudine.
-Andata Rose! Ma per favore non ci fate sembrare troppo ridicoli! Ok?- la pregò Jazz. Ah, ora era rinsavito dal mondo delle lingue! Senza che aprissi bocca per commentare, mi arrivò un pizzicotto di Bella sul fianco, che mi fece contorcere.
-Finitela di attorcigliarvi sul divano, porcellini!- ghignò Jake. Ah, maiali a noi?! E gli altri allora?!
-Dai, che si è quasi fatta l’ora di cena! Vi va se ordiniamo delle pizze?- propose Bella schioccandomi un bacio e riuscendo così a smorzare in tempo la mia replica al vetriolo sulla suinità altrui.
Il resto della serata trascorse in totale e goliardica allegria e quando rientrarono la mamma e Charlie, verso le dieci, i ragazzi si congedarono.
Gli adulti ci raccontarono come era andata la loro giornata; subito dopo ci augurammo tutti la buonanotte e ognuno se ne tornò nella propria stanza. Non feci nemmeno in tempo a toccare il letto che ero già nel mondo dei sogni, decisamente spossato da quella lunga ma meravigliosa giornata.


ANTEPRIMA CAPITOLO 87

-Non dirmi che non avevi intenzione di comprargli niente, dopo che si sta prodigando come un matto per organizzare la serata perfetta?- mi chiese, palesemente contrariata Rose.
-Oddio! Con tutto quello che è successo in questi giorni e ‘sta storia della sorpresa, non mi è passato nemmeno per l’anticamera del cervello!- mi giustificai, mentre loro continuavano a fissarmi scuotendo il capo. Uffa! Ma non ne facevo mai una giusta! Poi in queste cose ero veramente una frana…
-E ora? Alice, ti prego aiutami! Tu sai cosa piace a tuo fratello…- la pregai, sperando che da quella testolina sempre attiva e in fermento potesse uscire qualche idea geniale.
-Sinceramente ne avrei tante di idee… però Bella… sei sicura che non vuoi regalargli qualcosa che ti venga dal cuore? Ti assicuro che Edward si accontenterebbe anche di un biglietto di auguri, purché venga da te e solo da te… vedi… tutto quello che sta organizzando lo ha pensato da solo, senza il suggerimento di nessuno ed è… bé, è estremamente romantico e speciale quello ha preparato! Ti giuro che farebbe sciogliere anche un iceberg!- mi rivelò, incuriosendomi ancora di più...


Vi ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
e il nostro blog Le fan fiction di Manu e Sara

Un nuovo forum di  due scrittrici molto brave: Yara89 e essebi! 
Andate a fare una visitina, ne vale la pena!
E&Y'world: il mondo delle fanfiction

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Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!


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