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Autore: Beatriz Aldaya    20/04/2011    3 recensioni
FANFICTION TERZA CLASSIFICATA AL CONTEST "DIRTY LITTLE SECRETS" (indetto da Emogirl in Pink sul forum di efp; all'interno il bando!)
SongFiction AlicexJasper ispirata alla stupenda canzone di Tiziano Ferro "Sere Nere", di cui sono presenti spezzoni nel quarto e quinto capitolo.
Dopo che Alice combina un pasticcio, la vampira si trova a dover affrontare da sola una paura scaturita dal suo passato che credeva ormai scomparsa e che non ha mai confidato a nessuno non riuscendo a comprenderla lei stessa...
Dal primo capitolo:
"Smisi di respirare, e il silenzio assoluto mi travolse. Un antico terrore che credevo ormai scomparso si affacciò sulla mia anima per poi tuffarvisi dentro a capofitto.
Cercando di mantenere la calma, presi fiato per spezzare il nulla, ma il suono somigliò solamente ad un lugubre rantolìo che mi spaventò ancora di più.
In un attimo mi ritrovai in piedi e, senza averlo deciso razionalmente, comiciai a correre verso la casa, verso il mio amore, scappando dal silenzio della natura e della mia anima."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
Capitoli:
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Autore: Beatriz Aldaya
Titolo: Sere Nere
Titolo del contest: Dirty little secrets
Personaggi: Alice-Jasper
Segreto: paura del silenzio
Genere: song-fiction, long-fiction
Rating: verde
Nda: canzone ispiratrice: “Sere nere” di Tiziano Ferro. Consiglio l'ascolto!
Mi sono presa qualche libertà sulla storia di Alice, restringendo un po' i tempi.
La ff è ambientata prima di Twilight, quindi Alice non conosce ancora la sua storia.
Capitoli 1-4, pov Alice; capitolo 5, pov Jasper.

1. Quiete
La casa era vuota e silenziosa. Quando la nostra famiglia si era accorta di ciò che stava succedendo, ci aveva annunciato un viaggio  in Canada con la scusa di andare a caccia di orsi, in modo da lasciarci un po' di tempo per risolvere il tutto da soli e nella tranquillità.
Seduta nell'erba alta e umida, sul confine fra bosco e giardino, nascosta nel buio infinito, ascoltavo.
La foresta era innaturalmente silenziosa. Il vento non soffiava, non uno scricchiolio giungeva alle mie orecchie. Il cielo nero e plumbeo sembrava tenuto sospeso da un filo, le enormi nubi cariche di pioggia davano l'impressione di sfiorare le cime degli alberi più alti, che si profilavano come ombre paurose.
Era la quiete prima della tempesta. Entro mezz'ora si sarebbe scatenato il finimondo.

Nell'oscurità, una luce fioca si stagliava in lontananza. Era la finestra della nostra stanza, e dentro c'era Jasper. Perché?
Per l'ennesima volta mi sforzai per tagliare fuori dalla mia mente le visioni sul futuro. Non volevo succedesse di nuovo, non dopo quello che avevo combinato. Un disastro, un pasticcio coi fiocchi. Maledetta me. Maledetto il mio potere. Maledetta la mia linguaccia.

Chiusi gli occhi e il profumo dell'erba e della pioggia mi riempirono i polmoni. Continuai  a inspirare ed espirare profondamente, scandagliando la mia anima.
Amore. Per la vita, per lui.
Sofferenza. Perchè ne avevo fatta una grossa, perchè lui soffriva.
Paura. Di ciò che mi aspettava e che lui avrebbe deciso.
Rimasi perfettamente immobile come ogni cosa intorno a me: se il mondo si fosse fermato, non me ne sarei stupita. Dal mio punto di vista, l'universo intero era in un momento di stallo; congelato in un preciso istante. Presto il perfetto ghiaccio si sarebbe sciolto o esploso in mille pezzi.
Sul piano pratico, era come se io stessi saltellando sul bordo di un crepaccio con gli occhi bendati, magari anche  eseguendo qualche salto mortale all'indietro. C'era qualcuno che mi osservava e doveva solo decidere se perdonarmi e trarmi in salvo o abbandonarmi al mio destino.

Smisi di respirare, e il silenzio assoluto mi travolse. Un antico terrore che credevo ormai scomparso si affacciò sulla mia anima per poi tuffarvisi dentro a capofitto.
Cercando di mantenere la calma, presi fiato per spezzare il nulla, ma il suono somigliò solamente ad un lugubre rantolìo che mi spaventò ancora di più.
In un attimo mi ritrovai in piedi e, senza averlo deciso razionalmente, comiciai a correre verso la casa, verso il mio amore, scappando dal silenzio della natura e della mia anima.


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Buonasera! Eccomi qui con questa Longfiction, inaspettatamente terza classificata a un contest veramente stupendo :)
Che dire, i capitoli sono tutti cortini e saranno cinque, posterò molto in fretta perchè (naturalmente!) è già tutto scritto...
Il giudizio del giudice sarà presente nell'ultimo capitolo per non fare spoiler...
Perdonate eventuali errori che non ho corretto volutamente, ho preferito lasciare il lavoro così come ho consegnato anche se a posteriori ne ho riscontrati di terribili o_O
Spero lascerete un commentino ^^ ciao ciao
   
 
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