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Autore: Fire Soul    11/05/2011    8 recensioni
Dal cap.1:
"Rei si voltò verso la porta ed entrò in casa per cominciare a rimettere un po’ in ordine, dando così le spalle a Yuichiro. Così facendo egli non avrebbe potuto accorgersi che la sua Rei stava sorridendo. Solo per qualche secondo ma sorrideva...."
-- STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO. --
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rei/Rea, Yuichiro/Yuri | Coppie: Rei/Yuichiro
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta serie
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BABY CAN I HOLD YOU?*            
                                                                      

Capitolo 1. FRUGANDO  FRA I RICORDI

Ore 8:30, santuario di Rei

“Oh, finalmente!”

“Si Rei! Ho seguito il tuo consiglio! Avevi ragione … Effettivamente dovrei radermi la barba più spesso!”

“Ma cosa dici? Yuichiro sei il solito! Non mi riferivo a te e alla tua barba!!! Stavo solo constatando che dopo tre giorni di pioggia incessante, è finalmente ritornato il sole!”

“Ah, bé . . . Allora scusami! Io davvero pensavo che … Scusa non volevo  …  Pensavo …  Forse … Ma, ma …  Non credi che sia più carino del solito senza barba??”

“Avanti! Basta con queste sciocchezze!!! Comincia a darti da fare piuttosto! Direi che abbiamo perso già abbastanza tempo per oggi!”

“Agli ordini! Certo Rei! Come vuoi tu Rei!”

“Ah Yuichiro! Non so davvero cosa fare con te! Sei senza speranze!”

Rei si voltò verso la porta ed entrò in casa per cominciare a rimettere un po’ in ordine, dando così le spalle a Yuichiro. Così facendo egli non avrebbe potuto accorgersi che la sua Rei stava sorridendo. Solo per qualche secondo ma sorrideva. Nonostante lei avesse tanti pensieri che le passavano per la mente, lui riusciva sempre a farla sorridere senza neanche rendersene conto. Riusciva a metterla di buon umore facendole dimenticare per qualche attimo tutte le sue preoccupazioni, le sue angosce dovute alle tante battaglie che ogni giorno era costretta ad affrontare.

Mentre riordinava la sua stanza Rei ripensò al giorno in cui Yuichiro era arrivato al santuario. Suo nonno si comportava in modo strano in quel periodo: alternava momenti di felicità a momenti di sconforto totale. Tuttavia non si era confidato con sua nipote, l’aveva tenuta all’oscuro di tutto,quindi Rei era seriamente e doppiamente preoccupata per lui e per la sua salute. Non poteva sapere che invece  suo nonno era stato attaccato da Zoisite, poiché in lui si nascondeva uno dei sette malvagi. Da quel momento suo nonno aveva cominciato ad allenarsi nel combattimento, sicuro di un nuovo possibile attacco: doveva essere pronto quando quel momento sarebbe nuovamente arrivato.

Non appena giunse al santuario egli accolse subito Yuichiro come apprendista e altrettanto velocemente lo sottopose a suoi stessi e durissimi allenamenti. Sperava che questi avrebbe potuto dargli man forte se fosse stato di nuovo preso di mira da quell’uomo terrificante dai bei capelli biondi raccolti in una lunga coda di cavallo. Yuichiro, però,  non riusciva a stare dietro a colui che chiamava Maestro. Era goffo e pasticcione e non appena metteva un passo rischiava di farsi male o di mettersi nei guai. Rei si fermò per un attimo. Una fragorosa risata riecheggiò nella stanza! Stava ripensando agli allenamenti di Yuichiro e non poté fare a meno di ridere ricordando tutte quelle volte in cui, tornando da scuola, lo aveva sorpreso a ripetere i comici esercizi assegnateli da suo nonno. Era così buffo!

Eppure, forse, non aveva tutti i torti: quel giorno, senza barba sembrava davvero più carino del solito.

“Ma cosa dici Rei! Avanti torna a lavoro!” si ripeté dandosi uno schiaffetto sulla testa.

Non voleva ammetterlo, o forse semplicemente non ci riusciva!

La Guerriera di Marte, la Combattente della Fiamma e della Passione  non poteva perdersi in simili sciocchezze. C’era una nuova minaccia che incombeva sul pianeta Terra e lei non poteva  certo sprecare il suo tempo: doveva assolutamente prepararsi alla grande battaglia finale. In quel momento l’amore non poteva essere annoverato tra i sentimenti di una Guerriera, c’erano altre priorità. Ma ci sarebbe mai stato un momento in cui avrebbe potuto avere priorità diverse? 

Avrebbe protetto la sua Princess e il suo futuro Regno, e per far questo avrebbe dovuto abbandonare e mettere da parte tutti i suoi sogni? Forse si … O forse no … Nessuno avrebbe potuto darle questa risposta. Magari un giorno la pace sarebbe ritornata sul loro pianeta e lei avrebbe potuto continuare ad essere una normalissima ragazza terrestre che sogna di diventare famosa e che soprattutto corona finalmente il suo sogno d’amore con il ragazzo che ama. Oppure, nel regno futuro, avrebbe continuato a vestire i panni di Guerriera perché il suo ruolo era più importante di ogni altra cosa, perdendo così la possibilità di far avverare i suoi sogni? Conosceva solo in parte il suo destino e, nonostante questo, lo aveva accettato.

Usagi ripeteva spesso :  “Non bisogna dimenticare i propri sogni! È troppo importante cercare di realizzarli! I desideri e i sogni di ognuno di noi fanno parte della nostra vita e ci danno la spinta per andare avanti! Ci pensi come sarebbe triste se tu,io, e tutti quelli che conosciamo, non avessimo un obiettivo da raggiungere? Bisogna soltanto credere in se stessi!”**

Era questa frase che le faceva credere in qualcosa di diverso. Quando Usagi pronunciava queste parole era come se volesse avvertire le sue amiche. Rei pensava che Usagi stesse mandando loro un messaggio: le aveva sempre intese così, ogni volta che lei le pronunciava.  Avrebbero dovuto continuare a credere nei propri sogni perché solo così avrebbero potuto cambiare, almeno in parte, il loro destino. Quando Usagi e Mamoru sarebbero diventati i sovrani non ci sarebbe più stato bisogno di combattere perché la pace e la serenità, finalmente, sarebbero attraccate al porto della Luna e forse loro avrebbero potuto dedicarsi alla loro vita, senza però dimenticare il loro dovere. Proprio come facevano adesso. Conducevano una vita normale, come tutte le ragazze della loro età, solo un po’ più movimentata! Perché in futuro la situazione sarebbe dovuta cambiare? Erano problemi inesistenti … Tutto sarebbe andato per il verso giusto, come sempre. Rei sapeva di non doversi preoccupare poi tanto ma avere paura del futuro era una caratteristica comune e comprensibile delle persone, sia che fossero delle ragazze normali, sia che fossero delle Guerriere Sailor!     A tutto questo si aggiungeva un piccolo interesse per Yuichiro. Esisteva, e si vedeva anche se lei cercava di nasconderlo; cercava quasi di volerselo far passare del tutto. La sua missione era più importante. E poi come avrebbe potuto raccontargli tutto?
 
Yuichiro, intanto, dopo aver spazzato più male che bene gli infiniti gradini che portavano al santuario, si apprestava a occuparsi del piazzale. Per un attimo si fermò: era proprio di fronte al tempio e lo fissava. Quel posto era diventato la sua casa, rappresentava la sua fortuna.

Ricordava ancora la prima volta che era arrivato al tempio. Era notte e lui vagava senza meta. Era andato via di casa. La sua era una famiglia benestante; i suoi erano molto ricchi ma tutto questo non gli bastava. La sua casa, e tutto ciò che aveva intorno, cominciava ad essere come dei panni troppo stretti da portare,e lui si sentiva soffocare.  I suoi erano sempre fuori per lavoro e molto spesso si ritrovava da solo in quella enorme villa di campagna. Non aveva amici, o meglio,  ne aveva molti poiché tutti erano interessati a suoi soldi; lo usavano per organizzare feste e chiedergli favori; aveva amici opportunisti,falsi e calcolatori, ma amici sinceri, fedeli e leali neanche uno. Infatti neanche li considerava come amici: semplicemente non li considerava affatto. Aveva sempre fatto tutto quello che i suoi genitori gli ordinavano, a partire dalle persone che avrebbe dovuto frequentare che dovevano essere adatte al suo ceto di appartenenza; dalla scuola che avrebbe dovuto frequentare che doveva essere rigorosamente privata; dal modo di vestire che doveva sempre essere elegante e impeccabile. Alla fine del liceo il padre gli offrì l’opportunità di lavorare nell’azienda di famiglia. Avrebbe iniziato con un periodo di pratica che gli avrebbe permesso di imparare tutto ciò che gli sarebbe servito per intraprendere quel mestiere. Tuttavia Yuichiro, per la prima volta nella sua vita, cercò di ribellarsi a quel mondo ovattato che gli avevano costruito intorno. Rifiutò la proposta di suo padre e andò via da quella casa, così grande e piena di confort ma così priva d’amore.

Così si ritrovò ancora una volta da solo ma questa volta per strada. Ad un tratto scorse una lunga scalinata che portava ad un santuario. Decise di recarsi lì per pregare e cercare conforto. Magari avrebbe chiesto ospitalità per la notte e poi il mattino seguente sarebbe ripartito alla volta dell’incerto e dell’indefinito. Era giunto quasi in cima alla scalinata, quando si fermò per bere un po’d’acqua. Si sedette su un gradino e cominciò a guardarsi attorno. La serenità e la tranquillità regnavano indisturbate  in quel posto. Tutto era circondato da alberi altissimi e, ai loro piedi, si estendeva un bellissimo prato verde pieno di fiori gialli. C’era un vento leggero, piacevole, visto che il caldo cominciava a farsi sentire ultimamente, che scuoteva i folti rami e attraverso il fruscio di questi componeva una melodia rilassate, quasi impercettibile, flebile. Yuichiro si rannicchiò su sé stesso. Camminava da molto e si sentiva davvero stanco. Non era il posto migliore per passare la notte ma per quella sera gli sarebbe bastato.

Il suo sonno però fu disturbato molto presto. Si svegliò di soprassalto. Aveva sentito delle urla e dei rumori strani. Quel posto così tranquillo, in soli cinque minuti, si era trasformato in una baraonda! Non capiva cosa stesse succedendo. C’era un uomo, un vecchio, che probabilmente aveva avuto un malore, ed una ragazza cercava di soccorrerlo. Non capiva davvero! In tutto quel trambusto però notò soltanto una cosa: quegli occhi! Neri come la notte, intensi, tristi. In quegli occhi vedeva preoccupazione, dubbi, ma anche tanto coraggio e determinazione. Amava guardare tutto ciò che lo circondava e quindi non si soffermò solo su quel particolare …
Si gettò un po’ d’acqua sul volto: forse sognava! La persona che possedeva quegli occhi era stupenda! Indossava un classico vestito da miko, bianco e rosso, che si intonava perfettamente con il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli, anch’essi neri come la pece. Non aveva mai visto una ragazza così bella …  Si alzò subito da quel gradino che era stato l’unico testimone della sua solitudine per quella notte, e si precipitò dalla ragazza che notandolo gli chiese spiegazioni sul perché si trovasse lì e cosa volesse. Avvicinandosi di più a lei notò che nonostante i suoi occhi fossero appesantiti dal sonno e dalla stanchezza, quella volta ci avevano visto giusto: era bellissima! Per un attimo non riuscì a dire nulla. Si era completamente incantato ad ammirarla. Quella sera la luce della Luna era fioca, eppure quella briciola di luminosità bastava per riuscire a mettere in risalto quella figura esile e slanciata. La sua pelle era chiara; i suoi capelli lunghissimi e lucenti; i suoi occhi generavano un raggio di luce così luminoso che la stessa Luna ne era invidiosa.

“Buongiorno! Mi presento, il mio nome è Yuichiro”disse mentre si inginocchiava di fronte ai due. “Sono venuto a chiedervi se potete farmi lavorare come apprendista nel santuario!”*** Arrossì poiché alzando lo sguardo in cerca di risposte, lo incrociò con quello della ragazza. Ormai era a pochissimi passi da quella creatura così meravigliosa! Fu accolto al santuario e da quel momento quel posto era diventato la sua casa.

Quel posto ora rappresentava la sua fortuna. Rei era la sua fortuna!
 
*Titolo ripreso da una canzone di Tracy Chapman: “Baby can I hold you?”
** TRATTO DALL’EPISODIO 192 : “IL GRANDE SOGNO DI MARTA”
*** TRATTO DALL’EPISODIO 030: “UN MOSTRO INATTESO"


Era da un po’ che volevo scrivere qualcosa su Mars. Veramente era già pronto da tempo ma non ero molto convinta del risultato.
All’inizio pensavo di scrivere solo una piccola one-shot su Rei e Yuichiro, perché Rei è la mia Guerriera preferita e avevo pensato di farle un piccolo omaggio.  XD Però, mentre scrivevo, mi sono venute in mente 2- 3 idee carine per poter creare una piccola fanfic. Sarà sicuramente composta da pochissimi capitoli. Sul mio quaderno ho appuntato qualche idea che spero di concretizzare presto. Spero che mi facciate sapere attraverso le vostre recensioni cosa ne pensate. Sarebbe la mia prima (anche se piccola) fanfic e ogni commento sia positivo che negativo, sarà sempre gradito e accolto con piacere!
 L'immagine è stata fatta da una persona che considero un'amica e che ho conosciuto grazie ad un gruppo su fb. Lei è la mia Usa-chan. Mi appoggia sempre,crede in quello che faccio ed è stata lei che mi ha spinto a pubblicare i miei lavori. Grazie Andrea!! =) P.S. grazie anche a Saki per avermi aiutata a modificare il codice immagine!!!
Un bacio! A presto!
Dudy
 

   
 
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