Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lady Moonlight    19/05/2011    1 recensioni
Parigi 1819
Eloise Dupont è una ragazza semplice e di umili origini che trova lavoro all'Opera National di Parigi. Rimane incantata da quel mondo fatto di luci e colori, ma ancora di più dall'affascinante Fabian Manfield, il primo ballerino del teatro. Giovane ed attraente, la fama di Fabian con le donne è risaputa da tutte le ragazze parigine. Antoinette, amica di Eloise, ha ricevuto l'onore di essere la compagna di Fabian nella prossima opera teatrale ma la ragazza non sembra soddisfatta del ruolo ricevuto.
Sognava di essere Antoinette, o una qualsiasi delle altre ballerine, ed immaginava di essere lei quella sul palco, di essere lei quella amata dal pubblico.
Ma quando il sogno svaniva e lei si ritrovava di fronte allo specchio Eloise cedeva alla disperazione e nascondeva le lacrime che premevano per uscire.
Eloise sapeva di non essere bella. Non aveva lo sguardo accattivante di Antoinette, non possedeva la sua fulgida chioma dorata, e non aveva nemmeno la sua candida pelle argentata. Eloise aveva due profondi occhi grigi, corti capelli castani e la pelle resa scura dal sole.
Genere: Malinconico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 
01

Incontri 

 
Quando Eloise si alzò, quella mattina, il cielo di Parigi era coperto da numerose nuvole scure che preannunciavano un temporale.
Aprì la finestra e la fredda brezza mattutina la salutò accarezzandole la pelle.
Eloise sorrise ed andò a prepararsi per affrontare una nuova giornata lavorativa.
La casa era silenziosa, nessuno s'era ancora svegliato e la ragazza scese in cucina per cercare qualcosa da mangiare prima di recarsi al teatro.
Trovò solo un pezzetto di pane del giorno precedente che trangugiò affamata.
Sistemò i capelli in una coda e silenziosamente lasciò la propria abitazione.
Guardò il piccolo orto, la cui terra ormai secca era bisognosa di acqua. Con speranza lanciò uno sguardo al cielo carico di pioggia. L'estate stava terminando ed Eloise sperò che le verdure potessero resistere o quell'inverno la sua famiglia avrebbe patito i morsi della fame.
Avvolgendosi nel mantello lasciò il piccolo quartiere, costituito esclusivamente da vecchie baracche e fischiettando un motivetto popolare si preparò ad affrontare un altra giornata nella grande e meravigliosa città degli artisti.


Entrò a Notre Dame mentre le voci del coro intonavano una preghiera per la messa mattutina. Eloise prese posto in una panca di legno scuro e come faceva ogni mattina pregò affinché suo fratello maggiore, Armand, potesse tornare nuovamente a casa.
Suo padre non parlava mai di Armand. Quando il fratello era partito Eloise l'aveva sentito gridare disperato il suo nome ed in seguito aveva assistito al suo tentativo d'affogare il dolore nell'alcol. Il vecchio Bernard non era mai riuscito ad accettare l'allontanamento del figlio e la sera capitava di sentirlo mormorare il suo nome nei sogni. Eloise scosse la testa cercando di rimuovere quei pensieri.
Mentre il canto aumentava la propria intensità, la ragazza s'alzò per dirigersi al suo lavoro.
Eloise si sistemò le pieghe della sua gonna, fece il segno della croce e si voltò verso l'uscita. Fece appena in tempo a spalancare la bocca che un uomo le andò addosso con in mano un enorme mazzo di fiori. I petali finirono sparpagliati sul pavimento e sui suoi capelli. Si lasciò sfuggire un flebile lamento e quando i suoi occhi si posarono sul responsabile di quel incidente Eloise s'immobilizzò.
Davanti a lei il primo ballerino del teatro, Fabian Manfield, la guardava con aria divertita, mentre in mano reggeva ancora il mazzo di fiori, ormai rovinato.
"La prego di perdonarmi. Lei è la signorina Dupont, se non erro." commentò ad alta voce. Un gruppo di fedeli si voltò nella loro direzione, intimandoli a fare silenzio. Fabian le offrì la mano per alzarsi ed Eloise accettò di buon grado.
"Sì, signore." rispose velocemente, abbassando lo sguardo. "Mi dispiace molto per i suoi fiori. Forse, ecco...Forse potrei..." lasciò la frase a metà e si morse il labbro. Avrebbe voluto dire che era pronta a ripagarglieli, ma Eloise sapeva bene e con fin troppa tristezza che i soldi non le sarebbero bastati.
"Non preoccuparti. Sono stato io a venirti addosso." replicò Fabian con un cenno della mano. La invitò a seguirlo verso l'uscita ed Eloise umile ed obbediente lo fece. L'aria gelida la investì e si ritrovò a tremare per un breve istante sotto i suoi vestiti.
Timorosa gettò uno sguardo al ragazzo che le s'era avvicinato. Fabian alzò il braccio nella sua direzione ed Eloise trattenne il fiato quando con delicatezza lo sentì rimuoverle i petali dai capelli.
"Sei pallida." notò il ballerino. "Non stai bene?" chiese preoccupato.
Effettivamente Eloise non si sentiva particolarmente in forma quella mattina, ma si ritrovò a scuotere energicamente la testa.
"No, non vi preoccupate." replicò. Il suo sguardo si spostò sui Gargoyle alle sue spalle ed un brivido di terrore le corse lungo la schiena. Le facce delle statue sembravano scrutarle l'anima e riuscire a leggere le sue menzogne.
Quando Eloise avvertì la sensazione di essere trascinata verso il basso s'accorse che Fabian l'aveva afferrata per un braccio e che gentilmente la stava allontanando dall'entrata, sulla quale si stava radunando una folla di fedeli.
"Ho deciso!" annunciò il ballerino mentre si sistemava meglio il cappello. "Ti offrirò la colazione e ti accompagnerò a lavoro più tardi." disse.
Eloise fece per rifiutare quell'offerta, ma qualcosa nello sguardo di Fabian la costrinse ad annuire. Lo osservò mentre chiamava la carrozza e dentro di sé non poté far altro che piangere di gioia per l'opportunità che le aveva concesso il destino.

 
Fabian l'aveva portata in una piccola locanda, poco lontana da Notre Dame. Si erano seduti in uno dei tavoli più lontani dal balcone, davanti ad un'ampia vetrata. L'ambiente profumava di un leggero profumo alla cannella e di rose.
"Cosa posso offrirti?" domandò il ragazzo. "Una fetta di torta?"
Eloise annuì timidamente ed osservò le lussuose carrozze parigine che s'allontanavano lungo la via. Si domandò se quelle graziose signorine alla moda avessero mai conosciuto gli stenti della fame o la sofferenza di vedere andarsene il proprio fratello. La risposta era così dolorosa da accettare che la ragazza preferì distogliere la propria attenzione e concentrarsi su qualcos'altro.
"Ti ho osservata." disse Fabian all'improvviso.
"Come?" volle sapere Eloise. Per un istante aveva creduto d'aver visto Antoinette studiarli di nascosto da dietro un vicolo.
"Alle prove." spiegò Fabian con un cenno della mano. "Ti ho guardata mentre danzavo ed ho visto che fissavi i ballerini sul palco."
"Ah..." fu l'unica cosa che riuscì a dire. In imbarazzo, si sentì tremendamente lusingata nel sapere che Fabian l'avesse notata tra decine di ragazze più belle di lei.
Il cameriere arrivò con le loro ordinazioni ed Eloise si perse nell'osservare il suo dolce. Era un tipo semplice, ricoperto da un sottile strato di marmellata, ma la ragazza lo guardò incuriosita. Non erano state molte le occasioni in cui aveva potuto assaggiare una torta e vedere quella piccola fetta che sembrava invitarla a mangiarla, solo con lo sguardo, le diede una nuova carica di energia.
Con timidezza afferrò la forchetta al fianco del piatto ed ingoiò il primo boccone.
Eloise si ritrovò inevitabilmente a sorridere, estasiata dalla sensazione di quel dolce sapore che le aveva invaso il palato.
"Deliziosa!" esclamò, assaporando un nuovo pezzetto della torta. L'accompagnò con un sorso d'acqua e rivolse uno sguardo a Fabian.
"Hai un bel sorriso." commentò il ballerino, poggiando svogliatamente la testa sul palmo di una mano.
"Grazie." rispose Eloise.
Restarono a parlare per qualche altro minuto. Eloise rimase colpita dalla curiosità che il ragazzo dimostrava nei suoi confronti e rispondeva al più delle sue domande.
Le raccontò di suo fratello e per qualche assurda ragione Fabian sembrò interessato in modo particolare alle vicende di Armand.
Quando gli disse della sua scomparsa non ne sembrò affatto sorpreso ed Eloise avvertì una fastidiosa sensazione di disagio. Nonostante ciò continuò a soddisfare ogni sua richiesta, cercando di scacciare la possibilità che Fabian conoscesse qualcosa sulla vicenda di Armand.
Dopo aver pagato il conto Fabian l'accompagnò al teatro ed Eloise lo salutò davanti all'ingresso, dirigendosi poi verso la stanza che conteneva gli attrezzi del suo lavoro: vecchi strofinacci e secchi di legno e metallo.


Per l'ennesima volta in quella giornata, Eloise si chinò sul pregiato pavimento di marmo e lo ripulì dal fango lasciato dai visitatori. Durante il pomeriggio il tempo era peggiorato e Parigi era stata ricoperta di pioggia. La temperatura era scesa molto velocemente e la ragazza, per un istante, rabbrividì di freddo.
Eloise sperò che smettesse di piovere o tornare a casa per lei sarebbe stato un problema. L'ultima cosa che desiderava era ammalarsi.
Quando la musica della danza le arrivò alle orecchie Eloise si permise di sospirare. Il lento procedere di un pianoforte e di un violino scivolarono fin dentro la sua anima, lasciandola vagare con la mente.
Eloise sapeva bene che il corpo di ballo stava provando una scena difficile e delicata che si inseriva subito dopo il secondo atto della storia. Con lentezza s'alzò e si diresse verso il palcoscenico per poter ammirare le prove preparatorie degli artisti.
Con discrezione s'avvicinò ad alcune poltrone per poterle pulire e contemporaneamente il suo sguardo vagò sulla scena davanti a lei.
Fabian ed Antoinette stavano provando la loro scena ed Eloise non poté fare a meno di pensare a quanto fossero magnifici nei loro abiti i due ballerini. I loro movimenti erano perfettamente coordinati e mutavano con l'andamento della musica.
Eloise si lasciò trasportare da quella visione e solo quando un'altra ragazza che si occupava delle pulizie la richiamò tornò ad occuparsi del suo lavoro.
Mordendosi il labbro abbassò la testa e si sforzò d'allontanare la dolce melodia dalla sua mente.
Fece per allontanarsi e cambiare l'acqua ormai sporca quando un cenno di saluto di Fabian la immobilizzò sul posto. Eloise si sentì improvvisamente la gola secca. Ricambiò goffamente il saluto e si diresse velocemente lontano dagli sguardi incuriositi dei presenti.
Si lasciò cadere su una sedia con il cuore che le batteva all'impazzata. Era ben conscia che quelle attenzioni agli occhi della gente dovevano apparire sbagliate, eppure non poteva fare a meno di sentirsi lusingata.
Poco dopo fu raggiunta da Antoinette che la osservò in silenzio mentre si sistemava i capelli. La ballerina prese posto in una sedia accanto alla sua e si coprì le spalle con un leggero scialle.
"Sento aria di novità!" esclamò tutta agitata. "Da quanto tempo è che tu e Fabian venite in teatro insieme?" domandò.
Eloise la guardò imbarazzata. "Ci siamo incontrati a Notre Dame questa mattina e si è offerto di accompagnarmi in carrozza." spiegò massaggiandosi le mani.
Antoinette spalancò la bocca sorpresa e sorrise. "Ma pochi minuti fa ti ha pure salutato!" esclamò saltando in piedi.
"S-Sì..." balbettò Eloise.
"Dimmi la verità..." Antoinette avvicinò la bocca all'orecchio di Eloise. "Avete una storia? Vi frequentate?" bisbigliò attenta a non farsi sentire da alcune ballerine che erano entrate nella stanza.
"Antoinette! No! No! Certo che no!" gridò Eloise spalancando gli occhi incredula.
La ballerina si lasciò sfuggire una risata dolce e cristallina e tornò a rivolgersi all'amica.
"Però ti piace!" disse. Eloise scosse la testa energicamente, improvvisamente confusa ed insicura.
"Forse." fu costretta ad ammettere alla fine. Ad Antoinette non riusciva a tenere nascosto nulla.
L'amica le rivolse un sorriso comprensivo e le sfiorò gentilmente il viso. I loro nasi erano un passo dal sfiorarsi quando Antoinette parlò nuovamente.
"Fai attenzione con lui. Ha infranto più cuori di quanto tu possa immaginare." spiegò. Poi si alzò voltando le spalle ad Eloise ed uscì elegantemente dalla stanza.
Per alcuni istanti la ragazza non poté fare a meno di fissare insistentemente la porta.

 
Un fulmine squarciò il cielo di Parigi ed Eloise osservò la fitta pioggia scivolare sui tetti delle case mentre infreddolita si stringeva nel suo vecchio mantello. Il teatro stava chiudendo e lei non sarebbe potuta rimanere lì a ripararsi ancora a lungo.
Quasi tutti gli artisti avevano già lasciato l'Opera National, la maggior parte al riparo in una lussuosa carrozza.
Eloise mosse un passo in avanti indecisa su cosa fare. Tornare a casa era impensabile con quel tempo, ma non poteva neanche permettersi di affittare una stanza in una locanda.
Si sedette sulla scalinata del teatro, stanca ed affamata. Non si rese conto di essersi addormentata fino a quando i suoi occhi si aprirono ed incontrarono due profondi smeraldi che la scrutavano con attenzione.
Impaurita si mise a sedere, rendendosi improvvisamente conto di trovarsi su una carrozza con un cappotto che le stava scivolando sulle gambe. Lo raccolse automaticamente e guardò il ragazzo davanti a lei.
"Ti sei svegliata." si limitò a dire il primo ballerino dell'Opera National.
"F-Fabian?" domandò intimorita ed improvvisamente spaventata. "Perché mi trovo qui?"
"Ti sei addormentata a teatro. Ho pensato che avrei potuto accompagnarti a casa." spiegò.
Eloise guardò il panorama fuori dalla carrozza e con sorpresa osservò che si stava dirigendo verso la "sua" baraccopoli.
"Come facevi a sapere dove abitavo?" chiese timorosa.
"Antoinette ha pensato di spiegarmelo."
"Capisco" commentò. In realtà non si fidava molto di quella spiegazione. Quella mattina aveva avuto la strana sensazione che Fabian conoscesse più cose di lei di quanto le desse a vedere.
Anche nei suoi occhi smeraldini poteva leggere un alone di mistero, eppure per qualche strana ragione sentiva che di lui poteva fidarsi.
Si ritrovò a pensare di come in sole due giornate i loro destini s'erano incrociati in maniera così assurda e curiosa. Prima d'allora Eloise non aveva neanche mai lontanamente ipotizzato che un giorno avrebbe potuto parlare con lui chiamandolo addirittura per nome.
Quel giorno, tuttavia, quando gli aveva parlato della sua famiglia aveva sentito una strana sensazione di benessere come se lui avesse potuto in qualche modo proteggerla, che su di lui poteva fare affidamento.
La logica di quel ragionamento era talmente assurda che Eloise sbuffò infastidita.
"Qualcosa non va?" le chiese Fabian.
"Pensavo che ancora una volta ti devo un favore." mormorò sconsolata. "E che non ho idea di come fare per ricambiarlo."
"Non ti ho chiesto di farlo." replicò Fabian. Aveva i capelli corvini leggermente bagnati sulle punte, ma lui non sembrava curarsene.
La carrozza si fermò all'improvviso ed Eloise si rese conto di essere arrivata davanti alla sua abitazione.
"Ti ringrazio per avermi accompagnata fino a qui. Mi dispiace per il disturbo che ti ho arrecato." disse porgendogli il cappotto.
"Nessun disturbo, dolce Eloise." sussurrò prima che lei scendesse.
La ragazza si voltò sorpresa ed imbarazzata non riuscendo a credere a quello che aveva appena sentito.
Si ritrovò a correre verso la sua abitazione senza un motivo apparente, con gli occhi lucidi ed il respiro affannato. Si voltò solo per osservare la carrozza sparire tra la nebbia della sera.

 

 

Innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma dovendo pensare alla maturità non ho molto tempo per scrivere. Proprio per questo ci saranno ritardi anche con le altre mie due storie: Pirates-L'ombra del tradimento e Contratto di sangue-L'ombra del principio.
Questo capitolo è incentrato sulla figura di Fabian e probabilmente la sua presenza aumenterà anche nei prossimi. Secondo voi nasconde qualche segreto? Quali sono le sue vere intenzioni con Eloise?
Lo potrete scoprire solo continuando a leggere, mi spiace! XD
Ringrazio tutti coloro che hanno aggiunta la storia tra preferiti-seguite-ricordate e in maniera particolare chi mi ha lasciato una recensione! Vi ringrazio di cuore^.^
A presto e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, non potrete che rendermi felice! :)

 By Cleo^.^


Romantico
Pirates-L'ombra del tradimento
Opera National-Ricatto d'amore
 

Vampiri

Contratto di Sangue-L'ombra del principio 


 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lady Moonlight