Non
siamo noi a stabilire le nostre traiettorie
sono i ricordi che tracciano i
confini.
(Giulia Carcasi)
<< Make Your Choice - Gelo >>
-
Mai fidarsi dei babbani… Quell’idiota si è scordato uno dei miei bagagli in
albergo! – un ragazzo dai capelli castani si precipitò alle spalle di Ryan e la
squadrò da capo a piedi e cominciò a spingere in là l’amico – Scusa tanto bimba
ma prima che lo arrestino per pedofilia nei tuoi confronti me lo porto via. Se
non avete altro da dirvi… -
-
Io non ti conosco ma lascia che ti dia un consiglio: prova a ricordarti,
soltanto per un attimo, che sei un mago e pensa a cosa potresti usare per far
arrivare qui la tua valigia. – Amy sorrise vedendo l’espressione sorpresa del
ragazzo accanto a Ryan, trovò estremamente divertente l’idea di sorprendere un
ragazzino spocchioso dunque rincarò la dose - Incantesimi d’appello, questi
sconosciuti. Va beh, vi lascio alle vostre chiacchiere, è stato un piacere.
–
s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s
Dopo
il rimprovero che la rossa fece a tutti i Sigma, dal momento che nessuno di loro
si era preoccupato di controllare la bimba, ci furono un paio di minuti di
silenzio totale.
Erin
decise di interrompere quell’innaturale silenzio con una chiara provocazione nei
confronti della rossa: - Sei stata in spiaggia tutta la mattina e hai trascorso
gli ultimi dieci minuti ad amoreggiare con uno sconosciuto… Nemmeno tu hai saputo tenere d’occhio tua nipote. –
Amy
comprese immediatamente le intenzioni di Erin.
Volevano
farle passare definitivamente l’incazzatura, così da non dover subire il suo
malumore per tutto il giorno.
Li
avrebbe accontentati più che volentieri, era in vena di cazziatoni e loro si
erano appena offerti volontari per subirne un paio: - C’è una sottile
differenza… Mentre ieri sera voi siete usciti a divertirvi io ho catturato i
vampiri assegnati al trio meraviglia(*), ho rimediato ai casini burocratici dei
due principini(**) e gli orecchini di madreperla sono già stati consegnati ai
loro legittimi proprietari, come richiesto da Mr. e Mrs. Smith(***).
–
Daniel
le riservò un’occhiata dispiaciuta, non era stata una gran scelta quella di
farla sfogare, ora si sentiva uno schifo: - Potevi dirci di no… Avremmo
recuperato il lavoro in arretrato in un altro momento. -
Amy
sorrise al cugino, gli scompigliò la zazzera già incasinata di capelli che gli
stavano in testa e guardando il resto del gruppo disse: - Non dico mai di no a
chi mi guarda le spalle sul campo ogni giorno… Ma la prossima volta tenete
d’occhio quella mocciosa! –
s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s-s
Amy
ebbe qualche problema con il controllo dei bagagli, all’interno del pullmino si
trovava un enorme albergo e in mezzo alla folla perse totalmente di vista i suoi
compagni.
Un
uomo sulla quarantina si presentò davanti a lei con un sorriso falso tanto
quanto una moneta da tre euro e le chiese se poteva esserle utile.
-
Dipende. Lei dovrà chiamare qualcun altro prima di dirmi qual è il problema con
il mio cane? – il fatto che stessero facendo tutte quelle scenate perché si era
rifiutata di mettere la museruola a Kira era a dir poco ridicolo.
-
La politica dell’albergo m’impone certe norme per la sicurezza degli altri
clienti. Non possiamo agire altrimenti signorina…? –
Amy
alzò gli occhi al cielo e decise di ricorrere alle maniere forti.
Frugò
nelle tasche del giubbotto e ne estrasse il suo distintivo: sull’oro bianco era
inciso un Restan
con un drago dalle ali spiegate e definite da decine di scintille rosse. Il suo
nome e il suo numero di matricola erano incisi appena sopra il nome
dell’associazione.
Il
signor “giacca e cravatta”, nel leggere il suo nome era impallidito visibilmente
e Amy aggiunse quel momento ai ricordi soddisfacenti della giornata: - Mi
perdoni signorina Halliwell, non avevo idea di chi lei fosse… La prego di
accettare le mie scuse più sentite. –
“Sentite
un corno…”
Le
porte dell’ascensore si aprirono e davanti a lei comparve un ragazzo biondo, con
gli occhi di un blu particolarmente intenso, che non perse tempo in inutili
presentazioni: - Sei nuova vero? Mi ricorderei di un bel faccino come il tuo. –
Amy
alzò gli occhi al cielo ma non riuscì a trattenere il divertimento: provocò il
ragazzo, riferendosi all’esuberanza dei giovani australiani di cui tanto le
avevano parlato.
Il
biondo le afferrò il polso, strattonandola, mentre con un tono provocante le
aveva sussurrato a un orecchio che non poteva permettersi di fare l’altezzosa
con lui.
Proprio
in quel momento le porte dell’ascensore si spalancarono rivelando la figura, per
un attimo sorpresa e poi infuriata, di Daniel: - Non ti azzardare a toccarla! –
Al
biondo sfuggì una risata, ignorò totalmente Daniel e diede una manata sul sedere
della rossa che scattò in avanti, uscendo dall’ascensore con un urlo sorpreso: -
Sei una proprietà privata. Che peccato… Bel sedere però! –
Fu
Amy stessa a riportare il suo sguardo sul simpaticone e, soltanto per un attimo,
i suoi occhi furono attraversati da una pericolosissima scintilla rossa che fece
preoccupare Daniel… Contro ogni previsione del ragazzo, la rossa si limitò ad
alzare il medio in direzione del biondo, suggerendogli di andare a quel paese,
in toni meno garbati.
Il
viaggio fu tranquillo e dopo un paio di ore giunsero a destinazione.
La Holy
Grail School era un enorme villa Vittoriana, costruita a meno di duecento metri
dalla spiaggia, difficile contare gli incantesimi di disillusione lì intorno…
Con i babbani non si è mai tranquilli.
-
Questo posto è
fantastico! – Carter osservò affascinato il sistema di illuminazione esterno, in
grado di conferire alla scuola un aria ancora più imponente e
teatrale.
-
È una scuola Carter, non ci trovo nulla di fantastico. – Nadia raccattò le sue
valigie e seguì i due prefetti che stavano lentamente radunando i nuovi arrivati
intorno a loro – Che tu ci creda o no Halliwell, credo proprio che tu abbia
fatto colpo… Il ragazzo della stazione non ti toglie gli occhi di dosso! –
Il
contatto visivo, tra Amy e Ryan, fu interrotto dagli uomini-Sigma che si
sentirono profondamente infastiditi dal fatto che Amy fosse in grado di attirare
l’attenzione di tutti quei ragazzi.
Gli
unici lì intorno a portare la divisa erano due prefetti, un maschio e una
femmina, che richiamarono l’attenzione dei presenti: - Sappiate che alle otto in
punto si attivano delle barriere protettive della scuola… Cercate di essere
puntuali perché se vi beccano fuori il nostro custode ha l’obbligo di scortarvi
dalla preside. –
Cominciarono
a far entrare gli studenti dell’ultimo anno, con un appello che sembrò essere
infinito, gli ultimi a essere chiamati furono gli iscritti del primo anno e
Sigma.
I
due prefetti proseguirono con l’appello.
Amy
confermò la sua presenza, abbandonò Kira oltre i cancelli della scuola e notò
che, a qualche metro di distanza, si trovava il suo accendino… Non si era
accorta della sua mancanza fino a quel momento.
Si
allontanò dal resto del gruppo per recuperarlo ma fu immediatamente ripresa dal
giovane prefetto: - Dove stai andando Halliwell? Se non ti dai una mossa a
rientrare rischi di restare bloccata lì! -
-
Sai dove puoi infilartela quella cavolo di barriera? - Amy ignorò le sue parole
e sbuffò infastidita: tutte quelle manie di controllo le davano sui nervi… E
ancora non aveva messo piede dentro la scuola!
Con
la coda dell’occhio vide un abbagliante lampo azzurro e capì di essersi fregata
con le sue stesse mani.
Imprecò
tra se e se ma non le fu nemmeno possibile ascoltare i rimproveri divertiti dei
suoi compagni perché la sua attenzione fu totalmente catalizzata da un urlo
proveniente dalla foresta alle sue spalle.
Amy
scambiò un’occhiata preoccupata con Daniel ma quando un secondo urlo riecheggiò
nella foresta, voltò le spalle ai suoi compagni e
s’inoltrò nella foresta.
Corse
per un centinaio di metri e si ritrovò al limitare di una radura, di fronte a
lei vide una ragazza
accasciata al suolo: era terrorizzata, con i capelli arruffati e aveva i
jeans
strappati all’altezza
delle ginocchia ma prima ancora che potesse avvicinarsi alla ragazza, una
seconda figura entrò nel suo campo visivo.
-
Ti ho trovato finalmente.
-
Non
c’era umano in grado di reggere il confronto con quelle creature… Il fascino dei
vampiri non era certo una novità.
La
mente della rossa fu riportata alla realtà dai
mugolii spaventati della ragazza che, ancora inginocchiata al suolo, scongiurò
il suo aguzzino: - Per piacere…
Lasciami andare. Per
l’amor di Dio…
Ti prego
non farmi del male!
–
Il
ragazzo scoppiò
a ridere rivelando una dentatura bianchissima e perfetta,
solo i canini rovinarono quello sfoggio di perfezione, mostrando la loro tipica
forma lunga e appuntita.
-
Dio? Io
non credo in Dio piccola e nemmeno tu dovresti farlo… Non adesso che sai di
essere vicina alla fine. – la afferrò per il mento, costringendola a guardarlo
negli occhi e con tono accattivante le disse – Dimmi bambolina… Moriresti
sperando nella punizione di un Dio che non ascolta o preferiresti essere tu a
punirmi? -
Lo
sguardo della ragazza s’illuminò di una luce divertita, solo per qualche istante
si concesse la libertà di far vagare la mente e rispose alla provocazione del
notturno con un sorriso soddisfatto sulle labbra: - Tu sarai punito per ciò che
fai. Che sia io o qualcun altro a farlo non è importante.
–
-
Hai ritrovato il coraggio vedo… È
stato divertente giocare con te ma direi che possiamo finirla qui. –
glielo mormorò
mentre ispirava il suo odore, con le labbra a pochi millimetri dalla giugulare,
pronto ad affondare i denti nella sua tenera carne… In quel preciso istante,
approfittando della distrazione del notturno, Amy lanciò un potente
schiantesimo che fu in grado di scagliare il vampiro lontano dalla
ragazza.
---
NDA,
solo per precisare:
-
(*)il
trio meraviglia è comporto da Erin, Liam e Nadia
-
(**)i
due principini sono David e Declan
-
(***)Mr.
e Mrs Smith sono Daniel e Clarissa