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Autore: HeartBreath    02/06/2011    3 recensioni
L'esitazione sparì come una nebbia di passaggio, quando Chris incontrò gli occhi di Darren. La disarmante bellezza di quello sguardo così dolce, così pieno di speranze, spazzò via qualunque accenno di paura.
Sì. Per quegli occhi, Chris Colfer avrebbe potuto affrontare qualunque insidia.
Persino le ossessive manie di potere di una madre.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ho letto molte fan fiction sul cast "reale" di Glee e ho deciso di unirmi a loro! Mi sto divertendo molto anche a scrivere questa fan fiction, quindi spero davvero piaccia anche a voi =3 Ah, per inciso: molte delle cose che scriverò me le sono inventate combattendo col mio bisogno di essere pignola, quindi se scrivo cavolate non è colpa mia xD
V.







L’eccitazione di Chris era quasi fuori luogo per quella placida e silenziosa mattina di Settembre. Era ancora troppo presto per sentire il caldo di quelle giornate di fine estate, appena le 6:00 di mattina.
Anzi, 6:10.
Chris era in ritardo.
Scese dalla decappottabile con la borsa in spalla. Tirò fuori velocemente la sceneggiatura del primo episodio, per avere un’aria quantomeno presente nel ritardo che probabilmente Ryan non avrebbe tollerato.
C’aveva messo l’ira di Dio ad alzarsi dal letto e scegliere dall’armadio qualcosa che fosse elegante ma facile da togliere. Tornando a lavorare, sarebbe tornato anche a lasciare i suoi vestiti in un angolo per indossarne altri su misura scelti dalla costumista. Non aveva mai trovato nulla di particolarmente orribile nei costumi di scena, nonostante i suoi fossero davvero appariscenti a volte. Ma in camerino gli sembrava di tornare a quando aveva cinque anni ed era sua madre a vestirlo.
Il vero motivo per cui non si preoccupava più di tanto per quei dieci minuti di troppo che aveva passato a vestirsi, era che probabilmente anche altri mancavano all’appello.
Per l’appunto, vide un fuoristrada parcheggiarsi proprio dietro alla sua auto. Scese un ragazzo dalla pelle scura e una cresta a tracciargli il cranio.
“Mark!”
“Chris?” il ragazzo si tolse gli occhiali da sole per vederlo meglio. “Santa Beyonce, sei tu!”
“Chi ti aspettavi di trovare?” gli afferrò la mano e si spinse su di lui per una pacca sulla schiena.
“Non so, mi avevano detto che volevano licenziarti”
Chris sollevò il sopracciglio con sguardo tutt’altro che da credulone.
Mark scoppiò in una gran risata. “Ti prendo in giro!”
“L’avevo capito” alzò gli occhi al cielo con un mezzo sorriso.
“Siamo in ritardo, meglio muoverci o ci licenziano sul serio”
E si incamminarono per il set di Glee.
 
 
Il set era immenso eppure tanto familiare al cast da non avere più un angolo estraneo. Ma ben presto, lo sapevano tutti, i dettagli di quella scenografia sarebbero mutati per creare nuove scene. Gli attori erano sempre curiosi di sapere a cosa sarebbero serviti quei dettagli, a volte stravaganti, a volte dalla presenza inspiegabile.
Keira faceva avanti e indietro per quei quattro metri come se la cosa l’aiutasse a concentrarsi. Scriveva su un taccuino qualcosa che non incuriosiva particolarmente gli attori, che se ne stavano per conto proprio a chiacchierare.
“Mentre aspettiamo” puntò la penna contro il gruppo di ragazze che ridacchiavano chissà per cosa. “Lea, devi sapere che sono una tua grande fan”
Lea Michele spalancò i suoi grandi occhi scuri. “Sul serio?”
“Mi faresti ascoltare Defying gravity? Ho adorato la tua voce in quella canzone” la donna disse il tutto con una serietà degna di Sue Sylvester. Parlava con sincerità, sicuramente non come una fan urlante.
Lea si guardò intorno, imbarazzata. “Emh… Io veramente… Così, senza base? Non mi sembra il caso”
“Avanti cara, tanto finché non siamo tutti qui non possiamo fare nulla”
“Ma senza Chris come…”
“Gli sta bene, è in ritardo”
Al contrario del suo personaggio, Lea non aveva mai avuto eccessive manie di protagonismo. Si vergognava in una situazione del genere, ma da attrice aveva imparato a spingersi a qualunque cosa.
E Keira la metteva in soggezione, quindi non osò obiettare. Con voce debole e insicura, iniziò a cantare, immaginando la base nella sua testa.
 
Something has changed within me
Something is not the same
I’m through with playing by the rules
Of someone else’s game…

 
Too late for second-guessing
Too late to go back to sleep
It’s time to trust my instincts
Close my eyes: and leap!

 
Lea, come tutti gli altri, si voltò al suono di quella voce angelica che l’aveva interrotta. Non ingiustamente, del resto: quelle erano le sue battute della canzone.
La ragazza corse ad abbracciare Chris Colfer, con reciproca felicità di vederlo ancora.
“Canti Defying gravity senza di me? Sono offeso” fece Chris, ben poco serio.
“Ti spiego dopo” bisbigliò lei, avvinghiata a lui e, per cui, vicina al suo orecchio.
Chris e Mark ricevettero i saluti, gli abbracci e i sorrisi di tutto il cast. Tornare alle riprese di Glee era come tornare a scuola. Ma la scuola non era mai stata così divertente. Eppure, in un certo senso, nemmeno così impegnativa.
In fondo alla schiera di amici di Chris e Mark, il primo vide un viso sconosciuto incorniciato da lunghi capelli neri. Una donna abbastanza giovane, con nemmeno una quarantina d’anni sulle spalle, sorrideva di sottecchi. Il ragazzo aveva l’impressione che fosse un sorriso sprezzante. Aspettava che gli altri si facessero da parte, era chiaro.
Chris aprì bocca per parlare, presentarsi e chiedere chi fosse quella donna, ma lei lo precedette mollando un forte schiaffo a lui, poi a Mark prima che potessero stupirsi entrambi.
Chris rivolse alla donna uno sguardo scioccato. “Ma che diav-“
“Sono Keira Criss, sostituta temporanea di Ryan Murphy. Arrivate un’altra volta in ritardo e mirerò molto più in basso della faccia” ringhiò lei. “Se state alle mie regole, posso diventare la vostra migliore amica. E questo vale per tutti, soprattutto quelli di voi abituati ad interpretare ragazzini! Non ho intenzione di farvi da bambinaia, per cui non comportatevi da bambini… o sono capace di picchiarvi” afferrò il polso di Chris per togliere la sua mano dalla guancia: indicò il rossore provocato dallo schiaffo. “Sono stata abbastanza chiara, mie piccole star?”
Tutti i membri del cast annuirono.
In particolare, Matthew, Jayma, Jane, Mike e Jessalyn erano sbalorditi. Erano gli unici adulti del cast e per loro era difficile ricordare che gli altri non erano minorenni come i loro personaggi. Nonostante non fossero ragazzini, soprattutto lo schiaffo dato a Chris gli sembrò violenza contro minore. Mark almeno aveva l’aspetto della sua età. Chris era tanto innocente da apparire un bambino. A volte sembrava esserlo anche nel comportamento, ed era questo che Keira non tollerava.
“Da voi mi aspetto puntualità, professionalità, attività nelle scene, preparazione nelle canzoni e nelle battute e ovviamente passione nella recitazione” la donna ricominciò a fare avanti e indietro, ma non con fare pensieroso come prima. Ora aveva tutta l’aria del generale. “Vi ho visti recitare, per conoscervi a fondo ho guardato e riguardato ogni episodio della prima stagione di Glee” disse, con una punta di sprezzo nell’ultima parte della frase. “Non credetevi grandi attori per aver girato una ventina di episodi. Anzi, la recitazione di alcuni di voi lasciava molto a desiderare. Questa stagione sarà più impegnativa, più tosta e di conseguenza di più successo. E sapete perché? Per merito mio”
“Crede davvero di conoscerci solo perché ha visto le nostre scene?” l’attaccò Cory.
Keira si girò immediatamente verso di lui e lo fulminò, avvicinandoglisi a grandi passi. Fu ad un palmo dal suo corpo incredibilmente alto, quando disse: “Ne dubiti, forse?”
“Facciamo una prova, a che numero sto pensando?” la sfidò, aspettandosi sicuramente le risate degli altri, che arrivarono soffocate.
“So quanto basta sapere. Cory Monteith, interprete di Finn Hudson, un personaggio che dovrebbe sprizzare convinta insicurezza da ogni poro” lo squadrò. “Dovrebbe. Hai un carattere troppo arrogante Monteith, lo saprei anche se tu non avessi contraddetta. Lo capisco dai tuoi occhi, si accendono di vera convinzione solo quando Finn ha i suoi momenti di coraggio o rabbia. Sai questo cosa significa, dolcezza? Che sei un pessimo attore”
Cory avvampò di rabbia.
“Non ti scaldare, tutto questo sta per finire” si voltò di nuovo, mandandogli le punte dei capelli in faccia. “Io migliorerò tutti voi, quando avrò finito sarete attori da Oscar” giurò.
“Cosa c’è che non va nel nostro modo di recitare?” intervenne Dianna, con meno strafottenza di Cory.
“Nell’insieme non posso spiegarvelo. Ve lo riferirò separatamente quando commetterete qualche errore. Sono pur sempre la vostra guida, no? Un regista serve a questo” il tono era sempre lo stesso, qualunque cosa dicesse. Dichiarandosi un’ammiratrice di Lea, sputando sul modo di recitare di Cory, dicendo di essere la “guida” dei propri attori, o minacciando di castrare i ritardatari. Il tono era il medesimo, serio, al massimo sarcastico o pungente.
Il cast si guardò reciprocamente. Era una donna strana, su questo non v’era dubbio alcuno.
“Ora passiamo ai fatti” Keira smise di fare avanti e indietro e guardò una per una le facce degli attori. “Ho dato appuntamento a tutti, anche a quelli che oggi non recitano nessuna scena, e l’ho fatto per un motivo. Perché come attori, siete tutti uguali. Uguali doveri, uguali responsabilità”
“Ma non uguali buste paga” bisbigliò Kevin a Dianna
“Ti ho sentito McHale” lo riprese Keira. “Ora, come una brava classe in gita, mi seguirete in fila indiana nel set allestito per oggi, dove conoscerete i nuovi arrivati”
“Ci sono nuovi arrivati?”
“Non hai letto la sceneggiatura, Ushkowitz?” rispose pronta Keira a Jenna.
“Sì, ma non c’avevo pensato…” confessò.
, pensò Chris. Sì che ci sono nuovi arrivati. Ryan mi aveva già avvertito che sarei stato affiancato ad un altro ragazzo. Mi aveva anche promesso che mi avrebbe sostenuto nelle difficili scene col nuovo fidanzato di Kurt. Torna presto, Ryan.
Col tempo, molti degli attori si erano affezionato al regista della prima stagione di Glee. Chris era uno di quelli. Ryan Murphy era diventato una specie di secondo padre per lui. Era stato duro l’impatto con la realtà in cui era stato sostituito da Keira.
“Dov’è Ryan?” si decise a chiedere a quella strega. Le camminava accanto: aveva già preso a marciare verso il “vivo del set”.
“Non stavo scherzando, Colfer. In fila indiana, dietro di me” indicò col pollice la fila dietro di lei, ignorando la domanda del ragazzo.
“DOV’E’ RYAN?” urlò Chris, troppo forte, ma se ne rese conto solo quando Keira si fermò e lo fulminò con uno sguardo terrificante.
“Ascoltami bene, piccolo scarto della società. Alza la voce con me un’altra volta, una sola, e ti vestirò di spugna, ti farò stendere per terra e ti userò per pulire il palco dell’auditorium. In fila indiana, ora!”
Chris, ispirando profondamente col naso per calmare la rabbia e la paura, a pugni stretti andò in fondo alla fila.
“Siete voi a farmi partire col piede sbagliato, diamine!” si lamentò Keira. “Ve l’ho detto, se seguirete le mie regole andremo d’accordo. Potrei anche risultare sopportabile. Al contrario, se mi mancate di rispetto, non la smetterò più di rompere le scatole. Fate voi” guardò Chris, a testa bassa dietro a tutti. Poi ricominciò a camminare, senza aggiungere altro.
Chord Overstreet e Ashley Fink si presentarono agli attori come nuovi membri del Glee Club. Erano sorridenti e amichevoli, ma di certo nervosi e disorientati, come erano gli altri all’inizio della prima stagione.
Si incontrarono nei corridoi del liceo del Glee.
“Manca qualcuno” notò Keira con fare pensieroso.
“Eccomi” annunciò una voce. “Ne avevo approfittato per andare in bagno”
“Se un altro di voi deve andare in bagno, ci vada ora, non interromperò le riprese nemmeno se uno di voi prendesse fuoco” disse lei a tutti.
“Che rabbia” borbottò Chris a bassa voce.
“Non te la prendere per le minacce di Keira” gli consigliò Lea.
“Non è per questo. Ci dice di non comportarci da bambini, eppure ci tratta come tali, come fossero alle elementari. E’ così ir… ir…”
“Chris?” Lea lo vide imbambolato, tutt’un tratto. Gli occhi fissi nel vuoto. Gli passò la mano davanti, ma lui gliela spostò con un gesto aggressivo. E lei allora guardò dove guardava il suo amico.
Una ragazzo dai capelli ricci si avvicinava velocemente al cast. Alto, e bello. Soprattutto bello. Questo notava Chris, questo lo aveva incantato.
“Ciao” si fece avanti Mark per stringere la mano a quel ragazzo. “Sei tu l’ultimo dei nuovi attori?”
“Presente” sorrise lui. “Sono Darren Criss, piacere di conoscervi” rivolse lo sguardo a tutto il cast, e quando arrivò a Chris, questo sentì una forte scarica elettrica.
I suoi pensieri erano molto chiari.
Ciao occhi di caramello…
“Criss?” fece eco Dianna, rivolgendosi a Keira. “Siete parenti?”
Keira annuì. “Darren è mio figlio”
… Addio occhi di caramello. 

  
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