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Autore: Vivien L    04/06/2011    5 recensioni
Missing moment de " I giorni dell'abbandono"
Devo reimparare il passo tranquillo di chi crede di sapere dove sta andando e perchè. Un sussulto di gioia, una fitta di dolore, un piacere intenso, vene che pulsano sotto la pelle, non c'è nient'altro di vero da raccontare.
-I giorni dell'abbandono-
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Rosalie Hale
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I GIORNI DELL'ABBANDONO'
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I fiori del male
parte quarta



Note: questo missing moment è ambientato tre anni dopo la fine di Parole D'amore.







 

-Papà, no! Non lo voglio, non mi piace il cioccolato!-

Questa caratteristica di Emily -il fatto che non le piacciano i dolci al cioccolato- mi ha sempre incuriosita. Io e Edward adoriamo letteralmente qualsiasi cosa che contenga questo ingrediente, e così anche Mark, che è sempre andato in visibilio di fronte alle mie famose crepes alla nutella. Quasi avesse avvertito il corso che hanno preso i miei pensieri, mio figlio inizia a battere le mani, entusiasta, spalancando gli occhioni castani e agitando le manine verso Edward, che oggi ha deciso di prendersi una pausa dal lavoro e di imparare a cucinare. Uno sforzo notevole da parte sua, considerando che, prima che ci incontrassimo, i suoi pranzi erano costituiti da un panino al volo e cibi pre-confezionati. Neanche Rosalie -il suo nome mi causa una fitta allo stomaco che tento di ignorare- sapeva cucinare, e questo spiega tutto sulle dubbie abitudini alimentari di mio marito.

-Emily, sta' buona- borbotta Edward, pensieroso, soppesando silenziosamente una confezione mezza piena di farina.

-Basteranno trecento grammi, Bella?-

Mi sfioro il ventre gonfio con una mano, facendo una smorfia quando sento i piedi di mio figlio premere sulla mia pancia. Sono al sesto mese di gravidanza, e io ed Edward abbiamo saputo da poco che la creatura che porto in grembo è un altro maschietto. Inutile dire che lui è stato felicissimo quando gli ho comunicato che la nostra famiglia si sarebbe presto allargata, e che mi ha affiancato passo passo durante il difficile periodo della gestazione, in cui gli sbalzi di umore, le nausee mattutine, le improbabili voglie -Dio solo sa come Edward abbia fatto a recuperare una vaschetta di fragole fresche nel bel mezzo dell'inverno- mi rendevano a dir poco insopportabile.

-No, non mi piacciono-

-Zitta!- urla Mark, sull'orlo delle lacrime. Emily stringe la mascella, e le sue guance avvampano. Questa caratteristica l'ha sicuramente ereditata da me... peccato che io sia molto più brava di lei nel controllare i miei eccessi di rabbia.

E infatti, poco dopo le sue manine afferrano una ciocca di capelli di Mark, tirandogliela con forza, e mio figlio scoppia a piangere, strillando una sequela di epiteti davvero poco carini in direzione della sorella.

-Stupida, stuuuuupida!-

-Mamma, senti cosa mi dice!-

-No mamma, mi ha tirato i capelli! Diglielo che è cattiva! Mostro!-

Alzo gli occhi al cielo, premendo sui braccioli del divano e tentando di sollevarmi, nonostante la poca agevolezza di movimento che la gravidanza implica. Sono sempre stata piuttosto minuta e, di conseguenza, il mio ventre gonfio inizia a notarsi sin dai primi mesi della gestazione, facendomi diventare ancora più goffa del solito.

In quel momento Edward si volta, e i suoi occhi incontrano i miei, facendomi rabbrividire di piacere. Il desiderio che intravedo nel suo sguardo mi fa avvampare, ma mi sento segretamente compiaciuta dal fatto che, nonostante i miei chili di troppo e il mio aspetto scarruffato, mio marito continui a sentirsi attratto da me.

Nel suo viso passa un lampo di nervosismo. E' sempre stato così, con lui, sin da quando aspettavo Emily: durante la gravidanza diventa ancora più protettivo del solito, quasi maniacale nelle sue innumerevoli premure e nelle attenzioni che mi dedica. Non posso pretendere di cambiare anche questo lato del suo carattere, nonostante lui stesso sia consapevole che, a volte, la sua protettività è davvero eccessiva.

- Bella, sta' giù- ordina, risoluto, per poi rivolgersi ai bambini - Mark, smettila di infastidire tua madre: non vedi che è stanca?Emily- il suo tono s'indurisce, ed è strano sentirlo parlare a sua figlia in maniera così severa, considerando che neanche l'abitudine di accontentare tutti i suoi capricci è scomparsa - Non ti piace il cioccolato, okay. Ti ho già promesso che ti preparo la torta alle fragole - Emily inizia a saltellare, contenta, ma lui frena subito il suo entusiasmo - Ma se ti azzardi un'altra volta a tirare i capelli a tuo fratello...- e a quel punto s' interrompe, lanciandomi un'occhiata smarrita. Gli faccio un cenno col capo, e lui sospira profondamente: sembra sofferente di fronte all'idea di infliggere una punizione alla sua adorata figlia femmina, che ama più di qualsiasi altra cosa al mondo e che, fino a qualche tempo prima, non avrebbe mai osato contraddire. Ma questa è una delle condizioni che gli ho imposto quando ho deciso di tornare a vivere con lui, quasi tre anni prima: avrebbe dovuto cercare di essere un po' più severo con i bambini.

-Io...non ti faccio vedere i cartoni per una settimana-

Scuoto la testa, rassegnata, e i suoi occhi si accendono di una scintilla implorante.

-Non la spaventerai mai in questo modo- sussurro a bassa voce, facendomi sentire soltanto da lui -Emily odia i cartoni: li trova noiosi-

Edward prende un respiro profondo -Ok...non ti porto più al parco-

Emily rimane impassibile, incrociando le braccine al petto, e un sorriso furbo gli illumina il viso. Edward mi guarda, disperato, ed io rido leggermente di fronte alla sua espressione smarrita.

-Le bambole- mimo le parole con le labbra, e lui stringe i pugni. Mi si avvicina, chinandosi verso di me e permettendomi di respirare il suo profumo.

-Non possiamo toglierle le bambole, sono tutta la sua vita!- esclama, profondamente turbato di fronte a quella prospettiva.

Scuoto il capo, risoluta -Fai il tuo dovere, Edward- cerco di mostrarmi impassibile , e lui affloscia le spalle, rassegnato.

-Bene- dice, serrando la mascella, offeso -Molto bene- torna a rivolgersi a nostra figlia -Emily, se continui a dar fastidio a tuo fratello io...- esita, prende fiato, sospira -Io...-

-Forza, Edward- lo incito, tentando di non scoppiare a ridergli in faccia. Raddrizza la schiena, imperturbabile -Io non ti compro quella bambola che ti piace tanto...com'è che si chiama?-

-Tanya- gli suggerisco, divertita, e lui annuisce fieramente.

-Tanya, sì- gonfia il petto, inorgoglito -Non ti compro più Tanya-

Gli occhi di Emily si spalancano, increduli e sgomenti, riempendosi di lacrime.

Il viso di Edward si incupisce, e dalle sue labbra serrate capisco che sta lottando per non cedere alla tentazione di prenderla in braccio e rassicurarla.

-Su questo è uguale a te- mi rimprovera, quando la bambina scoppia in un pianto convulso e gli rivolge uno sguardo da cucciolo bastonato.

-Io non sono così capricciosa, e neanche Mark lo è- rispondo stizzita, incrociando le braccia al petto -E' colpa tua se Emily è venuta su così viziata-

-Non intendevo questo- precisa, impettito, chinandosi su di me e prendendomi il viso fra le mani. I suo occhi brillano d'amore e ammirazione. Mi lascia un dolce bacio sulle labbra, un altro e un altro ancora -E' solo che anche tu l'hai sempre vinta, esattamente come lei-

-E' diverso- rimbecco -Io non ti chiedo chissà cosa-

Un suo sopracciglio svetta verso l'alto -Ah no?- sussurra divertito -E quella volta che hai voluto fare un pic-nic a metà Dicembre, e quando siamo tornati a casa avevi trentotto di febbre?-

-Trentasette e mezzo- specifico, avvampando di vergogna. Sorride.

-Beh, non cambia poi molto. Perché non parliamo della volta in cui mi hai costretto a donare tutti i nostri abiti ad un'organizzazione no profit di cui si è poi scoperto che i fondatori rivendevano i vestiti all'asta, depositando tutto il ricavato nei loro conti in banca?-

-Ed io come facevo a saperlo?!- sibilo indignata, e un lampo ironico gli attraversa lo sguardo. Scoppia in una risata cristallina, contagiando anche me.

-All'epoca ci eravamo appena sposati- sussurro, perdendomi nei miei pensieri, ignorando il pianto convulso di nostra figlia, i singhiozzi soffocati di Mark e lo strano odore che proviene dalla cucina -Erano proprio bei tempi, quelli-

Il viso di Edward si tende; sembra strano, turbato, e un'ombra di panico compare sul suo viso, oscurando la sua bellezza -Adesso non lo sono? Non sei felice, Bella?- la voce gli trema, e so che i fantasmi del passato sono tornati a tormentarlo. Nonostante i nostri problemi si siano risolti, nonostante il nostro amore, dopo tutte le incomprensioni, i litigi, le delusioni e i tradimenti, sia rinato più forte di prima, sono consapevole che Edward è ancora terrorizzato dall'ipotesi che io decida di lasciarlo. Ancora una volta.

Scuoto il capo, e il mio cuore si riempe di tenerezza di fronte alla sua espressione smarrita -I giorni dell'abbandono sono finiti, Edward- sussurro, raccogliendo le sue mani fra le mie e portandomele al viso. Mi accarezza le guance, le palpebre abbassate, la punta del naso, ridiscendendo sulle mie labbra e sfiorandole dolcemente. Mi sento fremere dal desiderio, e lui se ne accorge, perché un lampo di eccitazione illumina il suo sguardo.

-Ti amo- continuo, sicura delle mie parole - E sono qui, con te. Non ti lascerò più. Mai più-

Fa per rispondere, e un sorriso splendente modella la sua bocca, ma in quel momento un urletto strozzato ci riscuote e, voltando il capo di scatto, mi accorgo che Mark indica inorridito la porta della cucina, gemendo silenziosamente.

Un'espressione sgomenta si fa strada sul viso di Edward.

-Oddio, la torta!-

 

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Questo missing moment è un inedito, fresco fresco di Word. Ho voluto tratteggiare la vita quotidiana di Edward e Bella dopo ciò che è accaduto in Parole d'amore. Questa Bella è un personaggio estremamente dolce, materno, e Edward è un uomo dedito alla famiglia e agli affetti, di conseguenza ho immaginato che, dopo Emily e Mark, potessero starci benissimo degli altri bambini. I vostri suggerimenti sono stati molto validi, e li prenderò di certo in considerazione per i futuri missing moment. Ringrazio Eliza1755, LindaWinchesterCullen, Bellsmarie80 e  Mara71 per aver commentato lo scorso aggiornamento. Continuate a suggerire, a proporre e ancora a suggerire, perchè ogni tanto mi prendono i lampi di ispirazione, e con le vostre idee ho già la strada spianata per metà nello scrivere nuove shot. Spero che il missing moment vi sia piaciuto...fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacio, Eli.

 

Ps: non so se alcune di voi si ricordano della bambola Tanya, molto simile alla Barbie ma ancora più pacchiana XD (le chiome cotonate erano il massimo della sua espressività ù.ù). Se non ve la ricordate,eccone una: Tanya

 

   
 
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