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Autore: Daisy Potter    05/03/2006    20 recensioni
Sana, Akito e i loro amici partono per una gita di una settimana. Cosa succederà?! Leggete e recensite ^_^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gita galeotta

Gita galeotta

 

Eccomi con un’altra fic a più capitoli! Dato ke tra poco più di una settimana partirò per una gita in Toscana, mi è venuta in mente una storia in cui anke Sana, Akito e tutti i loro amici partono per una gita … chissà cosa combineranno una settimana tutti insieme?! Daisy J

 

Capitolo 1.

 

Sana Kurata. Età: 17 anni. Amore: un biondino karateka che alcune volte le fa saltare i nervi, ma con il quale ha un profondo rapporto.

Akito Hayama. Età: 17 anni. Amore: una ragazza tutto pepe, grande attrice, che gli ha aperto il cuore ai tempi delle elementari.

Nessuno dei due sa ancora che i propri sentimenti vengono ricambiati, o meglio, lo sospettano, ma non si sono mai dichiarati apertamente.

 

Aya Sugita. Età: 17 anni. Amore: il suo tesoruccio, cioccolatino, pasticcino o … be’, insomma, qualunque dolce vi venga in mente.

Tsuyoshi Sasaki. Età: 17 anni. Amore: una ragazza che gli affibbia come soprannomi ogni dolcetto possibile.

Stanno insieme dalle elementari, i loro sentimenti sono stati dichiarati da subito.

 

Fuka Matsui. Età: 17 anni. Amore: un ragazzo troppo lontano da lei perché possano avere un rapporto.

Hisae. Età: 17 anni. Amore: è in cerca del ragazzo che le farà battere il cuore.

Gomi. Età: 17 anni. Amore: sostiene di non esserne interessato.

Sono tutti amici dei quattro ragazzi.

 

Tutti quanti frequentano lo stesso liceo, settima sezione del terzo anno. E tutti e cinque, stipati insieme ai loro compagni in un pullman, stanno viaggiando verso la meta della gita scolastica di quest’anno: Nagasaki, un bellissimo porto dell’isola Kyushu, la più occidentale di quelle del Giappone. I loro bagagli, schiacciati nei vani del pullman, ospitano tutto ciò che occorre loro per trascorrere un’intera settimana in quella che i ragazzi chiamano “vacanza”, con profondo orrore dei professori, che continuano a rinfacciare il fatto che si tratta di un “viaggio d’istruzione”, ovviamente senza però ottenere l’ascolto degli allievi. Nessuno di loro pensa infatti alle visite culturali nelle quali saranno trascinati, quanto piuttosto al divertimento e alla libertà che li aspetta, come dimostra Sana:

“Allora, la prima sera uscita al pub più vicino all’albergo, poi la seconda un giretto al bowling, la terza dritte in discoteca …” dice allegra contando sulle dita tutte le serate che intende organizzare, mentre le amiche che la circondano annuiscono convinte.

“Ragazze, ci scateneremo!” continua. “E ovviamente, tornate in albergo, tutte nella camera da quattro a chiacchierare fino all’alba!”

“Ehi, non ti sembra di esagerare?” una voce atona la raggiunge alle sue spalle.

“Non ho chiesto il tuo parere, Hayama!” esclama Sana voltandosi verso il suo amico e facendogli una linguaccia. Akito si stringe nelle spalle scuotendo la testa e decidendo di lasciar perdere. Inutile discutere con lei. Poggia il gomito sul bracciolo del suo sedile e appoggiando il mento sul pugno chiuso guarda fuori dal finestrino dopo aver premuto il tasto play del suo lettore mp3.

Tum tum  tum … tatatatatum … tum tum tum … tatatum … Tum tum ...

“AKITO HAYAMA!!!!!!”

Il ragazzo distoglie lo sguardo dagli alberi che scorrono ai lati della strada e lo alza nella direzione da cui è arrivato il suo nome. Trova Sana in piedi di fronte a lui che lo guarda con occhi furenti.

“È a un’ora che ti chiamo! Vuoi abbassare il volume di quell’affare?!” gli intima scocciata. “Si sente in tutto il pullman!”

Akito la guarda per un attimo, senza dire nulla, poi si sfila una cuffietta dall’orecchio e le chiede: “Cos’hai detto? Non ti ho sentita …”

Sana si arrabbia ancora di più.

“TI HO DETTO DI ABBASSARE IL VOLUME DELLA MUSICA!!!”

“Come sei noiosa!” esclama lui, girando poi verso il basso la rotellina del volume delle cuffie. Meglio assecondarla, o potremmo non smettere più di litigare …

Intanto la professoressa, che ha visto Sana in piedi, le dice: “Kurata, torna al tuo posto! È pericoloso stare in piedi sul pullman, potresti cad…”

Improvvisamente, una ruota del pullman prende in pieno una buca della strada e il veicolo sobbalza violentemente. Sana perde l’equilibrio e in un attimo si ritrova tra le braccia di Akito, che prontamente l’hanno accolta. La ragazza, rossa come un peperone, cerca di rialzarsi, ma lui la tiene stretta.

“Ehm … Akito … potresti farmi alzare? …” bisbiglia lei imbarazzata, ma il ragazzo fa spallucce e dice in tono tranquillo: “E perché? Non sei comoda? Io sto bene, così …”

Un pugno lo colpisce nello stomaco ed è costretto a tacere, allentando la presa. Subito Sana si scosta da lui e si rialza. Prima di tornare al posto, lancia un’occhiata torva ad Akito:
“Stai attento, Hayama, ho imparato alcune mosse di karate anch’io!” lo minaccia, ancora rossa in viso.

Lui non dice nulla, agitando una coda da leopardo che gli è magicamente spuntata insieme ad un paio di orecchie maculate. Quando lei si è di nuovo seduta tra le sue amiche, lui alza ancora un po’ il volume della musica, stando però attento che non si senta oltre le cuffie, e ricomincia a guardare fuori dal finestrino, mentre ancora sente il profumo della ragazza su di sé. Respira quella fragranza, accontentandosene e sospirando impercettibilmente, mentre la ragazza, senza che lui se ne accorga, fa lo stesso qualche fila di sedili più avanti.

 

Il mare, che finora i ragazzi hanno ammirato solo dai finestrini del pullman, osservandolo agitarsi in lontananza, ora spumeggia a pochi metri da loro, tra le barche del porto di Nagasaki, vicino al loro albergo. Scendono tutti insieme dal pullman, entusiasti, scalmanati, facendo a gara a chi arriva per primo alla porta dell’albergo. Una volta radunati tutti lì davanti, i professori iniziano a distribuire le camere:
“Hayama, Sasaki, Gomi … la numero 37.”

Tsuyoshi, seguito da Akito e l’altro loro amico, avanza verso la professoressa a prende le chiavi della stanza, prima di scomparire sulle scale.

“Kurata, Matsui, Sugita, Hisae … nella camera da quattro: la numero 33.”

Le quattro ragazze si danno il cinque esultanti, mentre alcuni lamenti si sollevano dalle altre compagne, tutte speranzose di essere state assegnate a quella camera, e ora costrette a vedere il loro gruppetto diviso in stanze più piccole.

Terminata l’assegnazione delle camere, tutti gli allievi si radunano nelle proprie per sistemare alla meglio i bagagli, prima di ritrovarsi nella sala da pranzo.

Nella camera 33 …

“Ragazze, che fortuna!!!!” esulta Sana buttandosi su uno dei quattro letti.

“Già! Non mi aspettavo dessero a noi questa stanza!” concorda Aya.

Pregustando già la prospettiva delle lunghe chiacchierate serali di quei giorni, le quattro amiche iniziano a svuotare le valigie e riempire gli armadi.

Quando la stanza è perfettamente in ordine, Sana propone: “Ehi, perché non andiamo a dare un’occhiata alla camera dei ragazzi?”

Tutte acconsentono, e in un batter d’occhio sono nel corridoio.

“Allora … 34 … 35 … 36 … eccola! La 37! È la loro, giusto?”

Aya fa cenno di sì e Sana picchia velocemente un paio di volte, poi, senza aspettare risposta dall’interno, apre la porta.

“Ehi, ragazzi! Com’è la vostra cam …?!

Si zittisce immediatamente, sgranando gli occhi, mentre le amiche alle sue spalle fanno lo stesso. Di fronte a loro ci sono Tsuyoshi, Gomi e Akito con addosso solo un paio di boxer, che si stanno cambiando.

Aya arrossisce e si copre gli occhi con le mani, Fuka e Hisae si voltano con dei risolini, mentre Sana rimane imbambolata a guardare Akito. I suoi muscoli, ben delineati, la incantano, lasciandola a bocca aperta a fissare il ragazzo.

“Ehi, ma siete pazze?!” il grido di Gomi la riscuote.

“Ah … scusate, scusate, scusate!!!” esclama Sana, arrossendo, mentre Akito le si avvicina, ancora a petto nudo.

“Non ti hanno insegnato a bussare?” le dice, tranquillo.

“I -io …” Sana non riesce a parlare, ancora incantata dal suo fisico perfetto.

“Allora, ti sei imbambolata?!” le chiede lui. “Sono così bello?”

Sana si riprende del tutto e, con il viso più rosso che mai, gli urla: “Ma figurati!” prima di richiudere la porta sbattendogliela violentemente in faccia.

Dentro la stanza, Akito sorride fra sé, mentre gli altri finiscono di vestirsi.

 

Quando hanno finito di pranzare, i professori comunicano che, “con grande gioia dei ragazzi …”, le visite inizieranno subito. Tappa di questo pomeriggio: il museo di antichità della città.

Svogliati, i ragazzi si preparano ad uscire, radunandosi in gruppetti davanti all’ingresso. In meno di venti minuti, tutti si avviano tra le strade di Nagasaki, al seguito dei professori. L’ultimo gruppo della fila è quello di Sana, Akito e i loro amici, e sembra sia in corso un litigio.

“Smettila!” grida Sana in direzione del biondino.

“Ma se stavi a bocca aperta a boccheggiare come un pesce! Ammettilo, che ti piaccio!” la stuzzica Akito, riferendosi all’episodio di poco prima, quando erano piombate nella camera dei ragazzi, ma Sana, imbarazzata, gli tira un pugno sulla spalla.

“Ti ho detto che non è vero! Hayama, sei davvero odioso!”

Intanto, alcuni passi alle loro spalle, Aya e Tsuyoshi, tenendosi per mano, osservano i due amici:
“Ma non la smetteranno mai di litigare?!” chiede la giovane, esasperata.

“Secondo me, sono fatti l’uno per l’altra.” sentenzia il suo ragazzo, subito appoggiato da Fuka:
“Già, litigano tanto, ma in fondo si vogliono davvero bene. Forse anche più che come due amici …”

Il problema è: quando se ne accorgeranno?!” dice Gomi. Camminano ancora per un po’ in silenzio, poi il volto di Hisae si illumina all’improvviso.

“Ci sono!” esclama entusiasta, e tutti si voltano verso di lei con espressione interrogativa, tranne Sana e Akito che si stanno ancora stuzzicando a vicenda qualche metro più avanti.

“Sentite” propone “Perché non cerchiamo di farli mettere insieme?”

“Mmmh … perché no?” dice Fuka “Se ci riuscissimo non dovremmo più sopportare i loro litigi!”

“Già. E se invece fallissimo … be’, non abbiamo nulla da perdere! Io ci sto!” acconsente Gomi.

Aya e Tsuyoshi si guardano per un secondo, poi annuiscono anche loro.

“Bene! Che la sfida abbia inizio! Sana, Hayama … preparatevi!” esulta Hisae.

 

Ed ecco concluso il primo capitolo! Riusciranno i cinque amici a far dichiarare i propri sentimenti a Sana e Akito?! Boh … vedremo! X ora, se volete, recensite, così saprò se volete che continui la storia! Vvtttb Daisy ^_^

  
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