ATTENZIONE:
Crack Pairing.
Round two della sfida tra Crack Pairings.
L’uso
prolungato di questo prodotto può causare effetti collaterali, leggere
attentamente il foglio illustrativo, non somministrare al di sotto dei dodici
anni.
La qui
presente scrittrice non si assume nessuna responsabilità sull’effetto che
potrebbe causare la lettura di questa cosa.
Per qualsiasi reclamo rivolgersi a Roxanne Potter, che
mi ha assegnato tale pairing.
Ringrazio
sentitamente tutti. :D
Biscuits
La
Tana. Il profumo di biscotti. Le prime luci del mattino.
Scendere
in cucina, constatando solo in quel momento l’ora precoce, in cui ti sei
alzata.
Spalancare
le palpebre nel notare la chioma color fuoco della donna, che ha profumato di
cioccolato al latte l’intera stanza, e perdere completamente la voglia di
dormire.
Accomodarsi
a tavola, senza riuscire a distogliere lo sguardo dai suoi occhi nocciola,
interessati improvvisamente a te.
Sorride,
con un cipiglio colpevole.
“Scusami,
Vic. Ti ho svegliata?”.
Pronuncia
quelle parole con una dolcezza, che ti scioglie.
Sporgi
in avanti il labbro inferiore, tentando di disegnarti un broncio sul viso,
mentre le tue guance non riescono a resistere un minuto di più e arrossiscono.
Non
trovi parole sensate ed abbastanza acide da dirle, dunque mantieni
quell’espressione assurda, che ora la sta facendo ridere.
Sobbalzi
allo squittio che emette la rossa e diventi ancor più paonazza, notando che
tenta in tutti i modi di contenersi, portando una mano davanti alle labbra.
Una
volta calmata, torna a sorriderti dolcemente.
“Vorresti
assaggiare i biscotti che ho preparato?”.
Continui
a non proferire parola, ti limiti ad annuire rigidamente.
Lei
afferra il vassoio fumante, poggiato sul vano cucina, e si avvicina a te, poi
appoggia con delicatezza l’oggetto sul tavolo, prendendo posto anche lei.
“Buon
appetito”, ti dice, mentre tu osservi affascinata le svariate forme di quelle
delizie.
Sei
indecisa e lei se ne accorge.
Allunga
una mano e prende un biscotto a forma di cuore.
Lo
divide a metà e te ne porge un pezzo.
Tu
finalmente le sorridi ed accetti il piccolo dono.
“Grazie,
zia Ginny”, sussurri, addentandolo, forse con troppa foga.
Lei si
alza di nuovo in piedi, si avvicina un po’ a te, si china, poi sfiora la tua
fronte, semicoperta da qualche ciocca bionda, con le sue labbra.
“Prego,
piccola”.
“Victoire!!”.
“Ecco, respira!!”.
“Meno male”.
“Grazie a Godric!”.
Apri gli occhi. Probabilmente hai il colorito di un
cencio, visto che poco più di un quarto d’ora fa ti si era bloccato un biscotto
in gola.
“Papà…”, sussurri.
“Sì, tesoro?”, risponde Bill, ora sollevato.
Esiti per un secondo.
“Voglio andare a casa”, dici, giurando che non avresti
passato mai più le vacanze estive in quel posto, o almeno finché tua zia non sarebbe
invecchiata di brutto.
Ginny/Victoire
~