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Autore: BauMiaCiao    30/06/2011    0 recensioni
Chissà se anche lei si sentiva così. Me lo sono sempre chiesta! In fondo lei era così perfetta in tutto, ma allo stesso tempo così inadeguata. Tutto questo per essere la migliore amica della persona che amava, e di un povero sfigato che aveva il destino segnato da una cicatrice.
Lei era Hermione.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Driin, Driin, sveglia, sveglia che è tardi!
Suonava la sua sveglia interiore quando erano ancora le 6 del mattino. Dopo aver imprecato per una decina di minuti, decise di alzarsi avendo provato che era improbabile riuscire a riaddormentarsi. Spostò lentamente le coperte, e infilandosi le pantofole, rigorosamente rosse, si avviava verso il baule a prendere il necessario per la giornata. Dopo poco uscì dalla stanza e si sedette sul divano della sala comune, finalmente libero! La sala comune dei Grifondoro aveva un aspetto triste la mattina, tutto era così freddo e malinconico. Il fuoco era spento, dalle finestre veniva un leggero bagliore, che illuminava la tappezzeria rossa, dandole un colore leggermente grigiastro. Così lei si godeva il divano ammirando questo gioco di colori, pensando alla giornata precedente. Poco ore prima infatti, sul divano c’era stato quello sfaticato, insensibile, stupido, e terribilmente incosciente di Ron. Ronald Weasley, ripeteva fra se e se, stupendosi continuamente di come uno come lui fosse riuscito e far smuovere delle piccole farfalle nel suo stomaco. Era sempre stato un mistero per lei, non c’era libro che spiegasse a fondo il perché dell’amore. Così si rassegnava all’idea di loro due insieme, che per quanto potesse essere strana e senza senso la piaceva tantissimo. Poche volte nella sua vita si era lasciata andare, comportandosi senza preoccuparsi del giudizio degli altri, e poiché era l’alba e la sala comune era vuota e silenziosa si chiedeva se magari l’avrebbe potuto rifare. Così dando un’ultima occhiata in giro, si mise su un fianco immaginando Ron accanto a lei sul divano.
-Dai smettila, noo, dai, ti prego!
Esclamava Hermione, cercando di spostare le mani di Ron dai suoi fianchi.
-Mi fai il solletico!
Ripeteva fra una risata e un’altra, mentre Ron continuava sorridendo            maliziosamente alle sue esclamazioni. Poi ad un tratto Ron iniziò a baciarla, accarezzandole i fianchi e stringendola forte a sé.
-Mhh..
Si lasciò scappare Hermione, presa dalla passione, mentre lei gli metteva le mani intorno al collo. Sarebbero potuti stare così all’infinito, se non fosse che Hermione sentì una risata dall’altro lato del divano.  Si girò subito e vide la tre ragazze sull’atrio della sala comune che la guardavano trattenendo le risate.Scosse la testa, per tornare alla realtà, e le tre ragazze erano sempre là. Così si alzò subito, risistemandosi l’uniforme e abbassando lo sguardo cercando di nascondere l’evidente imbarazzo. Aveva forse baciato il divano?! Pensava fra se e se, quando poi alzò lo sguardo, risistemandosi i capelli, fissava le tre ragazze aspettando che le dicessero qualcosa, prima di sprofondare letteralmente sotto terra.
-Granger chissà chi c’era nei tuoi sogni!
-Il caro Cormack non ti soddisfa eh!?
-Al tuo compleanno ti regalerò un peluche tutto da sbaciucchiare!

Esclamò infine la terza, dopo una soddisfacente risata di gruppo, Hermione non rispose a nessuna di queste provocazioni, in fondo sapeva o meglio sperava che prima o poi sarebbe capitato qualcosa di simile anche a loro. L’unica domanda che non riusciva a distogliere dalla sua mente, dopo a quella di come organizzare il suo suicidio, era com’è che quelle vipere fossero capitate nei Grifondoro, e non nelle fogne di Hogsmade. Così dopo che le ragazze uscirono ridacchiando dalla sala, Hermione si ributtò sul divano coprendosi gli occhi, cercando di pensare a tutt’altro. Dopo poco, visto che il suo piano non funzionava, prese i libri e si rifugiò in cortile, ripassando le lezioni per la giornata.
 
  
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