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Autore: MedusaNoir    30/06/2011    4 recensioni
Esistono gli amori platonici, quelli immortali, perfino quelli che durano solo qualche giorno; e poi ci sono loro, gli amore preconfezionati. Si tratta di "amori in scatola" costruiti su misura per unire i rampolli di due facoltose famiglie.
Ed è proprio questo che accade a Draco Malfoy e Asteria Greengrass: si ritrovano fidanzati fin da bambini. Inutile dire che questo a Pansy Parkinson, che è sempre stata accanto al ragazzo cercando di conquistare il suo cuore, proprio non va giù...
Tra una Daphne pasticciona innamorata del sarcastico migliore amico Blaise, una Millicent intelligente che non riesce a trovare un fidanzato, un Gregory ancora depresso per la morte di Vincent e un Theodore esperto nel risolvere le situazioni, Pansy e Asteria si daranno battaglia, senza che l'opinione del codardo Draco venga mai presa in considerazione.
[ATTENZIONE: il capitolo III (escluso il prologo) è stato aggiornato quasi un anno fa; a partire dal capitolo IV si sta tornando ad aggiornare ogni settimana]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Millicent Bullstrode | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo II

Agosto 2000

 

Quel giorno, un caldo pomeriggio estivo, Pansy era andata a fare visita ai Malfoy nella loro antica villa. Erano passati due anni dalla fine della Seconda Guerra Magica e l’aria che si respirava nello splendente giardino era ben diversa da quando quel posto veniva utilizzato come covo dei Mangiamorte.

Ora il parco davanti a Villa Malfoy pullulava di aiuole fiorite tenute in perfetto ordine: bocche di leone, cinquefoglie, garofani, gelsi, gladioli, narcisi, violette; in un angolo regnava anche uno stagno pieno di ninfee. Su consiglio di Pansy, Narcissa aveva fatto piantare dei fiori di camomilla.

- C’è bisogno di forza nelle avversità, e noi ne abbiamo dimostrata tanta, - aveva spiegato Pansy con un sorriso.

Alcuni pavoni si aggiravano sotto il portico, attorno alla famiglia riunita per festeggiare la promozione di Draco al Ministero della Magia. La sua amica si era presentata con una scatola di pasticcini dall’aspetto delizioso, pronti per essere gustati insieme allo squisito tè che solo Narcissa sapeva fare: anche quando era Dobby a svolgere le faccende di casa, Narcissa non aveva mai permesso che fosse lui a preparare il tè, che riteneva invece una sua specialità; così, anche in un giorno d’estate caldo come quello, non aveva voluto rinunciare a deliziare la famiglia e gli ospiti di quella che lei definiva una “prelibatezza”.

Dopo avere aiutato Narcissa a disporre su un vassoio d’argento la montagna di pasticcini, Pansy si era seduta con grazia accanto a Draco e aveva cominciato ad accarezzargli i capelli delicatamente, come se a muoverli fosse semplicemente un soffio di vento; la chioma del ragazzo stava crescendo e minacciava di diventare lunga come quella del padre, ma non serviva a niente dirgli di accorciarla.

- Sono così contenta per questa promozione! - squittì Pansy, tenendo tra le mani una tazza di tè fumante.

- Del tutto prevedibile, bisogna dire, - precisò Lucius con una nota d’orgoglio nella voce. – Draco è un ragazzo intelligente, non mi sarei aspettato niente di meno da lui.

Le labbra del rampollo dei Malfoy si contrassero in un ghigno soddisfatto. – Il Ministro era un po’ restio, ma alla fine ha dovuto convenire con il signor Greengrass sulle mie doti.

- Il Ministro! - sbuffò suo padre. – Può girarsi dall’altra parte tutte le volte che vuole: prima o poi avrebbe dovuto riconoscere la tua bravura!

- A proposito dei Greengrass, - intervenne Narcissa afferrando un bignè alla crema con la punta delle dita, – quando Draco mi ha detto cos’ha fatto Augustus, ho mandato un gufo a Lavinia per invitarla a prendere il tè. Purtroppo, però, entrambi avevano da fare, ma hanno assicurato che avrebbero mandato le loro figlie; dovrebbero arrivare da un momento all’altro. Questo bignè è delizioso, Pansy.

- Mia madre ne farà fare altri apposta per lei, signora Malfoy, - esclamò Pansy, lieta. – Quindi Daphne verrà qui oggi? Oh, che bello, è da tanto che non la vedo! Almeno una settimana, direi.

- Sì, e ci sarà anche Asteria. Te la ricordi, Draco?

Draco aggrottò la fronte. Doveva averla incontrata da qualche parte… Ma sì, Asteria era quella spocchiosa ragazzina che lo aveva indicato come suo futuro sposo! Che ne era stato di lei? Si ricordava di quando aveva dodici anni, ma poi il suo viso aveva cominciato a confondersi tra quello di decine di studentesse. Non stava mai con sua sorella, per quello non l’aveva collegata immediatamente a Daphne: ogni tanto la ragazza parlava di lei, ma Draco aveva quasi rimosso dalla mente il ricordo della prima volta che l’aveva vista.

Annuì. – Che ne è stato di lei?

- Ha appena concluso gli studi ad Hogwarts, - rispose sua madre. – Ha ricevuto un sacco di O e anche un paio di E nei M.A.G.O.

- Ora che la Preside è la McGranitt, i professori che ha assunto saranno dei rammolliti, - esclamò sdegnata Pansy.

- Solo perché tu non hai preso nemmeno una E non significa che i nuovi professori siano dei rammolliti, - le prese in giro Draco, facendola arrossire per l’imbarazzo di essere stata derisa davanti ai “futuri suoceri”. – A parte Difesa Contro le Arti Oscure, non credo che siano stati assunti altri insegnanti, e di certo questa Asteria non frequenta Babbanologia.

- Sarà anche la ragazzina più intelligente del pianeta, ma io non l’ho mai notata a scuola. Dev’essere una di quelle che nessuno guarda mai… Di sicuro non somiglia a Daphne!

- Pansy, shhh! – l’avvertì Narcissa portandosi un dito davanti alla bocca.

La ragazza si voltò immediatamente verso l’imponente cancello aperto e vide due figure avvicinarsi. La prima era Daphne, ne era certa, riconosceva le sue guance rosse e i lunghi capelli mossi: qualche maligno amava dire che somigliava a un maiale a causa della faccia un po’ tonda, ma Pansy aveva sempre difeso la sua timida amica a spada tratta. Ma l’altra… Riflettendoci, non le sembrava di averla mai vista prima. Asteria doveva essersi fatta bella con il tempo.

Era più alta della sorella e aveva un aspetto molto più simile alla madre che al padre, da cui invece aveva preso Daphne: la chioma nera scivolava con grazia sulle sue spalle; aveva un portamento elegante e indossava perfettamente un costoso capo d’alta moda magica; nei suoi occhi verdi, diversa da quelli azzurri della sorella, non si leggeva l’aria un po’ impacciata propria di Daphne, ma sicurezza e determinazione.

Non appena Daphne si accorse della presenza dell’amica, sbiancò, stupita, ma Asteria continuò a camminare altera verso il portico.

- Daphne, Asteria, - le salutò gentilmente Narcissa. – Benvenute.

Asteria rispose con un cenno del capo e immediatamente allungò il braccio verso Draco aspettandosi un baciamano. Lui corrugò le sopracciglia: quel gesto gli ricordava qualcosa… Senza dire niente, si inchinò sfiorandole goffamente il dorso della mano con le labbra.

- Benvenute, - ripeté con un sorriso. – Ciao, Daphne.

- Ciao, - rispose lei, fissando ostinatamente il terreno.

- Daphne, quanto tempo! - esclamò Pansy prendendole le mani, raggiante. Lei ricambiò il gesto, ma non accennò a parlare ancora; la sua amica fu sorpresa da quello strano atteggiamento. – Che succede?

- Non sapevo che ci fossi anche tu, - bofonchiò Daphne.

Pansy si portò le mani ai fianchi, offesa. – Mi dispiace essere un problema -. Si voltò verso Asteria con un sorriso di circostanza. – Ti ricordi di me? Ci siamo viste solo un paio di volte… Pansy Parkinson, piacere.

- So chi sei, - si limitò a rispondere l’altra con evidente ostilità. Si rivolse poi a Lucius e Narcissa, senza però distogliere lo sguardo da Draco, che cominciava a sentirsi in imbarazzo. – Signora Malfoy, signor Malfoy, immagino che abbiate saputo del mio diploma.

- Tua madre mi ha informata.

Draco notò, per l’ennesima volta, come il tono di voce Narcissa cambiasse ogni volta che si trovava davanti qualcuno che non era della famiglia; per la precisione, quando il suo interlocutore non era Draco, Lucius o Pansy.

- Bene, - esclamò Asteria, togliendosi i lunghi guanti bianchi. Evocò due poltrone di vimini bianche e si sedette; Daphne, che si accingeva a fare lo stesso, per lo sforzo di guardare a terra intruppò nel tavolo e fece cadere la teiera, che atterrò proprio ai piedi della sorella.

- Ci penso io! - disse Pansy prima che Narcissa potesse intervenire. Si piegò cercando di non sporcare il vestito viola e raccolse la teiera, che fortunatamente non si era rotta.

- Tsk.

Incontrò lo sguardo di ghiacciato di Asteria, che la osserva sdegnosa dall’alto in basso.

- Si è mai visto uno spettacolo del genere? - la derise la ragazza. – Dovresti essere una strega: usa la bacchetta e risparmiati certe umiliazioni. Wingardium Leviosa! -. Tolse la teiera dalle mani di Pansy con un semplice colpo di bacchetta e la fece atterrare delicatamente sul tavolo. – E’ un incantesimo di primo anno, tutti dovrebbero saperlo fare.

- Pansy voleva solo essere gentile, - le fece notare Draco.

Asteria lo guardò di nuovo, ma non replicò. – Di sicuro saprete il motivo della mia visita, - continuò come se non fosse successo niente, mentre Pansy, carica d’indignazione, tornava a sedersi.

- Draco, - disse Lucius, ma nella sua voce non c’era più l’orgoglio di pochi minuti prima.

- Esattamente.

- Mi pare ovvio che sappiano perché sei qui, - sibilò Pansy. – Ti hanno invitata loro. E hanno invitato anche Daphne, quindi non parlare della tua visita.

- Mia sorella è qui solo in veste di accompagnatrice. Non è vero, Daphne?

La ragazza annuì debolmente.

- Quindi… - mormorò Draco, cercando di rendere più cordiale la conversazione. – Siete qui per festeggiare la mia promozione, no? Festeggiamo, allora.

- Promozione che non ci sarebbe stata senza l’intervento di mio padre.

Draco guardò Asteria: come osava parlargli in quel modo?

Prima che potesse dire altro, Lucius intervenne. – Draco è stato promosso per la sua bravura…

- Draco è stato promosso perché mio padre ha chiesto alle alte cariche di fargli un favore, - lo interruppe Asteria. – Deve accettare la realtà, signor Malfoy: l’essere riuscito a scampare a Azkaban non cancella il suo passato da Mangiamorte. Non sono in molti, al Ministero della Magia, a guardare con sospetto la sua famiglia. Draco non sarebbe niente senza di noi -. Fece una pausa, godendo dell’effetto che le sue parole sortirono, poi riprese a parlare, imperiosa. – La proposta di matrimonio è ancora valida, signori Malfoy.

Pansy gettò un’occhiata a Daphne: di cosa stava parlando Asteria?

Finalmente Daphne ricambiò il suo sguardo, sussurrando: - Avrei voluto risparmiartelo!

Draco, però, scoppiò a ridere. – Andiamo, Asteria, quella era solo la fantasia di una bambina! Le tue attenzioni mi fanno piacere…

- Era una matrimonio combinato, - lo interruppe Narcissa, lasciandolo senza parole. – Noi eravamo una famiglia prestigiosa, i Greengrass anche… L’ unione delle nostre famiglie avrebbe dovuto portare grandi vantaggi a entrambi. Io… io non pensavo che voi voleste ancora farlo, dopo tutto ciò che… -. La sua voce si spezzò.

- Io sono sempre disposta a sposare Draco, - ribattè Asteria, alzandosi. – E voi non potete andare da nessuna parte con una reputazione così compromessa.

- E se io non accettassi? -. Draco ribolliva di rabbia: perché aveva dato così poca importanza alle parole di quella bambina? Magari avrebbe trovato un modo per togliersela di torno quando erano ancora a scuola… Facendola innamorare di Blaise, quella poteva essere una buona idea: tutte si innamoravano di Blaise.

Asteria gli rivolse un sorriso maligno. – Scordatevi i pavoni. Scordatevi i fiori. Scordatevi il tè con i pasticcini del portico. Scordatevi questa villa. Scordatevi tutto, perché nessuno si ricorderà più dei Malfoy.

Si voltò per andarsene, seguita dalla sorella, quando Pansy sbottò.

- Lui non si farà certo minacciare da una smorfiosetta come te! E’ un Malfoy, ti farà vedere di cosa è capace! E poi… -. Il suo viso era completamente rosso a causa dell’ira e dell’imbarazzo per ciò che stava per dire. – Sono qui da ben prima di te!

Asteria non rispose, ma strappò alcune violette e, agitando la bacchetta, li tramutò in achillee. Le lasciò poi cadere a terra.

- Tu non mi ostacolerai.

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I fiori sono stati scelti secondo il loro linguaggio:

- Bocca di leone: aspetto altero e indifferenza

- Cinquefoglie: amore materno

- Garofano: dignità e nobiltà

- Gelso: vanità

- Gladiolo: indifferenza

- Narciso: presunzione ed egoismo

- Ninfea: freddezza

- Camomilla: forza nelle avversità

- Achillea: guerra


Grazie per aver letto ^^

   
 
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