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Autore: Ram_e_Lau    05/07/2011    7 recensioni
2011. Dopo l'estenuante Cinese Democracy World Tour, Axl Rose cede ad una vacanza "forzata" con gli amici Del, Dizzy e Daren. Ma un incontro inaspettato e decisamente sorprendente, lo scaraventerà in una spirale di ricordi passati stravolgendo completamente la sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le urla... gli applausi... i fischi... i pianti... centinaia di braccia rivolte a loro... la fama, il successo... la gloria. La sentiva pulsare nelle viscere ogni volta che dovevano uscire sul palco. Sentiva di averla dentro, sentiva che era parte di lui. Una volta non ci avevano nemmeno creduto più di tanto... ma erano giovani, e avevano solo la speranza di potercela fare, i loro strumenti rotti e quattro soldi da far fruttare al meglio con alcool e droga di pessima qualità. Eppure tutta quella folla adesso era lì per loro. Si sarebbero uccisi pur di avere il privilegio di stringere la mano ad uno di loro... per non parlare delle ragazze, che pur di entrare nei loro letti avrebbero venduto le loro stesse madri. Si sentiva potente, si sentiva un Dio... e per molti lo era. Era lì dietro al palco in attesa di fare il suo ingresso. Saltellava per scaldarsi i muscoli, le gambe fasciate dagli aderenti pantaloni di pelle ormai sgualciti, sorretti solo dalle bretelle che gli solcavano il petto bianco e magro, i lunghi capelli fasciati dalla fedele bandana che poi, chissà dove cazzo l'aveva presa. Non se lo ricordava.
Luci accese, la folla urlante... li acclamava, li voleva. Ed eccolo... lui, il tanto odiato e allo stesso tempo tanto amato Axl andare incontro al suo pubblico, piombando sul palco come un perfetto circense, con tutte quelle evoluzioni e quegli urli che tante facevano impazzire. "DO YOU KNOW WHERE YOU ARE?!?!" il grido di battaglia, l'inizio ormai conosciuto che dava il via allo spettacolo, che gasava la folla in maniera impressionante.
E poi loro, i suoi compagni di avventura... Slash al suo fianco, immancabile come sempre col suo cilindro calato sui ricci ribelli dietro cui celava il suo volto, ormai un segno inconfondibile, un marchio di fabbrica che gli sarebbe stato addosso per sempre. Eccolo partire con il suo assolo cavando fuori dalla fedele Gibson una miriade di emozioni contrastanti, e Axl appoggiato alle sue spalle, incurvato sulla sua schiena quasi a prendersi la carica per quell'acuto che scatenava il delirio. Correva per tutto il palco carico di adrenalina, e non solo... con quei salti sù e giù dagli amplificatori degni di un atleta, che poi... come cazzo faceva a non cadere mai? Se lo domandava spesso...
E li dietro nascosto dalla sua batteria alla quale ancora mancavano i pezzi che gli avevano fregato tempo prima, quello Steven Adler che ormai tutti chiamavano PopCorn, il ragazzino col sorriso sempre stampato sul volto e il petto fulvo, che picchiava duro con le sue bacchette scandendo perfettamente il tempo del loro fottuto rock n' roll. La gamba portata al petto nel suo inconfondibile modo di suonare, poca tecnica forse, ma potenza allo stato puro.
E poi il biondo schiavo del basso, quella specie di aspirante Sid Vicious che con il pazzo bassista punk in realtà aveva ben poco da spartire, se non la passione per le quattro corde e quella catena al collo che non lo abbandonava mai. Il fedele amico, il pensatore, il razionale, il duro dal cuore tenero... con la sigaretta perennemente appesa alle labbra e quell'etichetta di 'Re della birra' che ormai gli si era appiccicata addosso.
E infine, ultimo non certo per importanza, al suo fianco se ne stava quasi immobile il fedele Izzy, ovvero Jeffrey Isbell. Izzy, suo fratello... non di sangue, ma di vita. Lui, la famigla che non aveva mai avuto. Se ne stava in piedi di fronte al suo pubblico, con quella pacatezza fuoriluogo ma allo stesso tempo perfettamente calzata, che lo contraddistingueva. E non perchè non fosse abbastanza fatto per saltare da una parte all'altra, non perchè non sarebbe stato in grado di farlo, non perchè non si sentisse partecipe... ma solo perchè Izzy era Izzy... coppola in testa, sigaretta in bocca, abiti discutibili e chitarra tra le mani, il resto non esisteva intorno a lui, quando iniziava a tirare fuori le note dal suo strumento. Sembrava ci facesse l'amore ogni volta, mentre pizzicava quelle corde con una grazia impressionante. Quante volte si era incantato a fissare le sue esili dita che scorrevano sulle corde... quante volte si era addormentato con il suono dolce della sua voce. Oh, la sua voce... Axl la trovava così struggente... completava alla pefezione il suo timbro femmineo e graffiante. Lo completava si, in tutto.
Ed ecco il sudore che iniziava a scendere sui loro corpi, l'adrenalina scorreva sempre di più... eccoli, nel loro delirio di gloria, i Guns N' Roses.



"Axl..." sentì una voce lontana che lo chiamava "Axl! Svegliati, dobbiamo partire!"
Aprì gli occhi quasi con fatica. Mise a fuoco il volto del ragazzo sopra di lui. Quel giovane che aveva scoperto per caso e che aveva voluto a tutti i costi con sè. E ne aveva ben ragione... era stato ripagato in tutto e per tutto per averlo accolto con lui. Ci sapeva fare, aveva tutte le carte in regola, e in poco tempo era diventato più di un amico, forse quel figlio che non aveva mai avuto. Lo chiamava per chiedergli consigli, per parlargli della sua vita quando non stavano in tour, o anche solo per chiedergli come stava se non lo sentiva per più di un giorno. In quanti lo facevano ormai? In quanti l'avevano fatto? Pochi... nessuno... ora che Beta era partita sarebbe stato anche peggio.
"Hey Daren..."  mormorò stiracchiandosi sulla scomoda sedia di quella sala d'aspetto privata messa a disposizone per loro dall'aeroporto.
"Andiamo, il jet è pronto"
"Si... arrivo"
"Sei strano ultimamente, sicuro di star bene?"
Sbuffò "Tutto ok, solo... un po' di stanchezza" disse con un sorriso forzato dandogli una pacca sulla spalla ed avviandosi con lui verso il gate.
Stava bene sul serio? Si, certo... non si era ma sentito più in forma di quel periodo, nonostante le fatiche di quel Chinese Democracy Tour che aveva voluto con tutto sè stesso, e che contro ogni aspettativa pubblica era stato un grande successo. Ma qualcosa ultimamente nella sua testa iniziava a giocargli brutti scherzi. Quei continui sogni, quel passato che usciva vivido ogni volta che andava a dormire. Da quando aveva per caso incontrato Duff a Londra e avevano suonato insieme dopo anni, sembrava essere tornato tutto a galla... e bruciava maledettamente. Nonostante Axl Rose, fosse fiero e felice di quello che aveva costruito con i suoi nuovi ragazzi, con quei 'nuovi' Guns tanto discussi ma che a lui avevano dato una nuova ragione per vivere. Non sopportava quei momenti di assurda nostalgia... arrivava ad odiarsi per questo, cadendo inevitabilmente nel malumore. Non voleva rimpiangere il suo passato... non voleva proprio pensarci al suo passato 'Vivi il presente Axl' continuava a ripetersi 'perchè è l'unica cosa che ti rimane'



***

Oh my God we're back again! Non abbiamo molto altro da dire, se non che siamo felici di iniziare una nuova storia insieme, e anche se non pretendiamo che abbia lo stesso successo di "Send me an angel" speriamo comunque che vi piaccia almeno la metà di quanto piace a noi! Non vedavamo l'ora ti tornare!
Un abbraccio a tutti!
Ram & Lau
   
 
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