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Autore: __BIGIA__    09/07/2011    25 recensioni
E se Harry Potter non fosse stato da solo nella battaglia contro Lord Voldemort? Se accanto a lui avesse avuto una sorella,che adora, con la sua stessa cicatrice e il suo stesso destino? *
Kim non sopporta Malfoy, e Draco non sopporta la Potter.
La Cacciatrice non sopporta il Mangiamorte,e il Principe delle Serpi non sopporta la Regina dei Grifoni.
Ma, in fondo, Cupido è un bastardo. Non risparmia nessuno.
Nemmeno loro 2.
Pairing principale: Kim/Draco
Tratto dal capitolo 4 "The Verdict":
<< Malfoy, ti rendi conto che stiamo articolando una conversazione civile? La prima in 7 anni e mezzo? >>
<< “Articolando una conversazione civile”? Potter, ma come parli? L’amicizia con la Mezzosangue ti fa male.. >>
<< 1^: Scusa se non ho detto “E’ la prima volta che non ci mandiamo a farci fottere in 7 anni e mezzo”
2^: Chiama così Hermione un’altra volta e ti Crucio. >>
<< Dovrei aver paura? >> sussurra con voce da stupro, e con la familiare e vecchia luce arrogante negli occhi.
<< Sinceramente? Si,dovresti tremare dal terrore, impallidire peggio che davanti ad un Infero, fuggire più veloce di una Firebolt, implorandomi di risparmiarti in ginocchio, se osi un’altra volta usare quell’aggettivo in mia presenza. >> sibilo io minacciosa.
<< Mmmh…lo sai che mi ecciti quando mi minacci? >>
Lo sai che mi ecciti quando mi dici che ti eccito?
I nostri visi sono talmente vicini che posso sentire il suo respiro fresco sulla mia pelle…dovrei allontanarlo ma i miei arti non rispondo ai comandi del cervello…e pian piano anche lui sta affogando nel grigio fitto dei suoi occhi.
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MAD WORLD

 

<< All around me are familiar faces. Worn out places, worn out faces…* >>

“Guarda Harry. Hogwarts. I nostri amici… Guarda come li ha ridotti questa Guerra…”

“Voldemort ha distrutto la nostra Casa e la nostra famiglia. Ha distrutto noi”.

“Almeno, il fottuto bastardo è morto”.

“Già, ed è merito nostro. Perché allora non riesco a sentirmi orgoglioso?”

“Non ci riesco nemmeno io.”

<< …Bright and early for their daily races. Going nowhere, going nowhere… >>

“Che stiamo facendo, Kiki? Sono mesi che andiamo ovunque, e in nessun luogo…”

“Ron ci ha lasciati per questo, o sbaglio?”

“Aveva ragione, vero? Questa ricerca degli Horcrux è un fallimento completo. Ed è colpa nostra.”

“Si che lo è. Ma cos’altro dovremmo fare?”

“Se almeno potessimo convincere Hermione a mettersi in salvo..”

“Non ce lo permetterebbe mai. E lo sai”

“Kiki?”

“Mh?”

“Che stiamo facendo?”

 << …Their tears are filling up their glasses. No expression, no expression.. >>

“Remus! Remus, ti prego…ti prego… Ti supplico, Lunastorta apri gli occhi!”

“Tonks! Pensa a Teddy, pensa a tuo figlio! Non lasciatelo… non lasciatemi!”

“Harry…Harry…sono…sono…?”

Guardo Harry.

Nessuna espressione alberga sul suo volto.

E vederlo così spento, è peggio di sentirlo urlare “SONO MORTI!”.

<< Hide my head, I want to drown my sorrow. No tomorrow, no tomorrow… >>

Avvolta tra le coperte.

Con il capo sotto il cuscino.

È possibile soffocare il dolore?

O è solamente lui, a soffocare te?

“Non ce la faremo mai, Harry. Voldemort non sarà mai sconfitto da due ragazzini. Moriremo. Moriremo tutti”

“…”
<< And I find it a kind of funny, I find a kind of sad: the dreams in which I’m dying are the best I’ve ever had .. >>

“Brutto incubo, sorellina?”

“Non esageratamente”.

“Cosa hai sognato?”

“Voldemort che mi faceva fuori.”

“E ti pare un bel sogno?!”

“Una volta morta, non sentivo più il peso di questa stramaledetta Guerra sulle spalle. Almeno, non ho nuovamente assistito alla Tortura o all’uccisione di qualcuno, da parte di quel bastardo…”

<< …I find it hard to tell you, I find it hard to take, when people run in circles.. It’s a very very mad world… >>

<< Mad world… >>

Un’altra voce si sovrappone alla mia.

Poggio la chitarra sul divano, accanto a dove ero accucciata fino a qualche attimo fa.

Ed alzo lo sguardo, sugli occhi di Harry.

Occhi verdi.

Verdi come i miei.

Verdi come Lily.

Verdi come l’erba.

Verdi come la Speranza.

<< Ben svegliato, fratellino. >>

Lui, si limita a sorridermi, sedendosi accanto a me.

Ci lasciamo avvolgere dal silenzio.

Ma non uno di quelli che mi colgono spesso con le Serpi, e che tanto non sopporto.

No.

Questo è uno dei nostri silenzi.

Uno dei silenzi di Harry e Kiki.

Uno dei silenzi in cui ci supportiamo e siamo l’uno l’ancora di salvezza dell’altro.

Uno dei silenzi in cui semplicemente, prendiamo qualche respiro.

Sempre cullandoci nell’assenza di parole che, per noi due, a volte, assume più significati di mille discorsi, prende la chitarra da dove l’avevo poggiata, e se la sistema al petto.

Le sue dita si muovono lentamente sulle corde, riprendendo dalla nota che avevo lasciato in sospeso al suo arrivo.

Io poggio la testa sulla spalla, lasciandomi cullare dal suono prodotto dalla musica del mio fratellino.

E, come facevo prima, torno a chiudere gli occhi.

<< Children waiting for the day they feel good. Happy birthday, happy birthday. Made they feel like every child should. Sit down and listen. Sit down and listen. >>

Esprimi un desiderio, Kiki. Hai undici anni!”

“Anche tu, caro il mio gemello.. Auguri fratellino.”

“Buon compleanno anche a te, Kiki. Spegni le candeline.”

“I bambini normali spengono le candeline. Noi, soffiamo la polvere dai contorni della nostra torta disegnata sul pavimento.”

“Questo perché noi siamo speciali, no?”

<< Went to school and I was very nervous. No one knew me. No one know me… >>

“Questa sarebbe la Hogwarts di cui Hagrid ci ha parlato?”

“Credo proprio di si. Guardala Harry. È bellissima.”

“E se non ne fossimo all’altezza?”

“Possiamo sempre scappare. Non ci conosce nessuno, qui…”

Bello l’anonimato, vero, Bambini che sono Sopravvissuti, Prescelti, Salvatori del Mondo Magico?

Finchè è durato, almeno…

<< Hello teacher, tell me what’s my lesson. Look right through me, look right through me… >>

“Guar…da…mi”

Sei anni ad insegnarmi Pozioni.

E la lezione più grande me l’ha impartita negli ultimi istanti della sua vita.

Mentre chiudeva gli occhi, con la vista invasa dal verde degli occhi di Harry, e miei.

Mentre chiudeva gli occhi, con la vista invasa dal verde degli occhi di Lily.

<< And I find it a kind of funny, I find a kind of sad: the dreams in which I’m dying are the best I’ve ever had.

I find it hard to tell you, I find it hard to take, when people run in circles.. It’s a very very…Mad World, mad world. Enlarged in your world. Mad world.. >>

L’eco dell’ultima nota suonata da Harry, e cantata da me, ancora placidamente poggiata sulla sua spalla, con gli occhi serrate, riecheggia per tutta la Sala Comune.

<< Che mondo folle.. >> ripete Harry, in riferimento alla canzone.

Già.

Mio fratello, come sempre, ha ragione.

Io mi limito ad annuire, e ad appiattirmi contro il suo petto sempre di più, mentre un suo braccio mi circonda la spalla.

Restiamo un altro po’ così, senza che nessuno dei due senta il bisogno di dire qualcosa in particolare.

Sospiriamo quasi contemporaneamente, e, sempre insieme, ridiamo per questa sciocchezza come due bambini.

<< Scusami. >> mi sussurra contro una tempia, prima di lasciarmi un leggero bacio sui capelli.

Tutto questo, non appena abbiamo finito di sghignazzare.

Alzo lo sguardo, ad incontrare il suo.

<< Per cosa? >>

Per essere il mio punto di riferimento, la mia ancora, la mia roccia, la mia Bacchetta, da 18 lunghi e difficili anni?

<< Per averti lasciata da sola, prima. Proprio oggi poi… >>

Abbassa lo sguardo, ed io non posso far altro che sorridergli, intenerita.

Non preoccuparti, fratellino.

Fare sesso selvaggio contro un muro con Draco Malfoy, aiuta parecchio ad alleviare la tristezza, credimi.

<< Non fa niente, Harry. E poi… non sono stata proprio da sola.. >>

Ammetto, mordendomi un labbro, che, nel frattempo, allargo in un sorrisetto innocente.

Inclinando leggermente la testa.

Questa, Harry e Ron la chiamano “L’espressione colpevole”.

Hermione e Ginny “Espressione colpevole, ma più che altro tenera, utile per infinocchiare Harry e Ron quando si ha fatto una gran cazzata”.

<< Ti prego, dimmi che sei andata da Hagrid a prendere un the.. >>

Scuoto la testa, raddolcendo il sorriso e lo sguardo.

Si, adesso sto decisamente cercando di intenerire mio fratello.

<< In giro per la Foresta Proibita? >>

Di nuovo, segno di diniego.

<< Sei andata a versare lacrime sulla tomba di Voldemort? >>

A questa immagine paradossale, rido.

Soprattutto per il fatto che mio fratello preferirebbe portarmi da Madama Chips per avvelenamento da “Biscotti di Hagrid”, per ferite da “Quelle creature psicopatiche che stanno nella Foresta Proibita” o per improvvisa pazzia, piuttosto che sapermi con Draco.

Soprattutto, rido per non piangere.

<< Sono andata da Malfoy, Harry. Siamo stati un po’ insieme… >>

Non gli dico che cosa abbiamo fatto.

Povero, povero fratellino.

Sospira, in maniera particolarmente buffa, facendomi ridere di nuovo nell’arco di pochi minuti.

<< Sai, Kiki, a volte mi manca poterti parlare attraverso dei semplici pensieri. Sono sempre stato in grado di capire cosa ti frulla per quella testa ammattita che ti ritrovi… ma il fatto che tu ti sia improvvisamente innamorata del Furetto, è qualcosa che non riesco proprio a comprendere. >>

Poi, si avvicina al mio viso, con gli occhi ridotti a due fessure.

<< Sei sicura che non ti abbia somministrato un Filtro d’Amore? >>

Nuovamente, mi ritrovo a palesare il mio divertimento attraverso le risa.

Incredibile l’effetto che Harry ha su di me.

Fino a qualche minuto fa, eravamo intenti a strimpellare le note di una malinconia, per quanto bella, canzone.

E adesso… mi sta facendo ridere di gusto.

<< Non credo lo capirai mai, Harry. Perché, quello che provo per Lui, è qualcosa che non so spiegarmi nemmeno io. >>
<< E’ ovvio che non puoi spiegarlo… >> ribatte lui, deciso << …L’amore... >>

Mi guarda, con aria fintamente severa << …e ti giuro che ti sto odiando, per avermi costretto ad usare quella parola, in riferimento al Furetto.. >>

Un sorriso mi si apre sul viso.

<< …Dicevo. L’amore nessuno potrà mai spiegarlo. Però volevo capire… perché. Perché Lui? E non un qualsiasi altro povero Cristo, il cui padre magari non lo ha incaricato di ucciderti, per il quale non dovresti inzuppare di lacrime sette camicie, e con cui, magari, prima che quella grande follia irrazionale chiamata “Amore” vi colpisse, non interagivi a suon di bestemmie e Schiantesimi? >>
Le mie labbra restano increspate verso l’alto, mentre inclino leggermente la testa, guardando Harry con intensità.

<< Cosa vuoi che ti dica? Una formula di matematica il cui risultato è “Amore per Draco Malfoy”? >>

Alza un sopracciglio.

<< Certo che no! Però, dato che mi ritroverò costretto ad avere il Furetto tra i piedi per un bel po’, vorrei almeno sapere perché! >>

A questo punto, per la situazione paradossale in cui mi trovo, e per l’espressione di Harry davvero, davvero, buffa, scoppio a ridere.

A ridere di gusto.

<< Ecco! Adesso ride! Prima si innamora dell’essere più imbecille che si trova ad Hogwarts, e poi ride! Questi giovani d’oggi, senza alcun rispetto o pudore! >>

L’atteggiarsi a vecchietto incazzato con la gioventù, non fa che aumentare il divertimento della mia risata, tanto che, dopo un po’, trascino anche Lui con me.

Ridiamo spensierati ed abbracciati sul divano della nostra Comune deserta per ancora un’altra manciata di minuti.

Fino a che, il bisogno di ossigeno che ci impedisce di restare avvolti dall’acqua per troppo tempo, di baciare chi amiamo il più a lungo possibile e di ridere, di ridere per una giornata intera, ci fa tornare seri.

Mh.

Credo davvero di star iniziando ad odiarlo, questo ossigeno.

<< Seriamente, Kiki. Perché il Furetto? >>

Alzo le spalle.

<< Seriamente, Harry. Non so perché proprio Lui. E non so nemmeno quando ho iniziato ad innamorarmi di Lui. So solo che è accaduto. E che mi sono accorta di amarlo, amarlo seriamente, nello stesso istante in cui mi sono resa conto che ho bisogno di Lui, nello stesso modo in cui ho bisogno di te. Che mi fa stare bene, esattamente come fate voi Cacciatori. Che mi diverto con Lui, come succede con i Grifondoro. E che mi fa sentire le farfalle nello stomaco, come non mi era mai successo con nessun altro. >>

Che dite, gliela risparmio la parentesi sulla nostra attrazione fisica?

Vista il colorito cinereo che va via via assumendo il suo viso, opto per un si.

<< Ehi, fratellino, sei tu che mi fai queste domande sdolcinate. Non è colpa mia se poi la risposta non ti piace! >>

Alza le braccia al cielo, mentre assottiglia lo sguardo.

<< Si, ma non credevo che ti saresti trasformata in Miss Zucchero tutto d’un tratto! È un paradosso che lo diventi con Mister “Sono un Pezzo di Ghiaccio che non manifesta emozioni, se non tramite un ghigno malefico che mi dà un’aria da Bad Boy”! >>

La sua frase, insieme alla sua espressione compresa di bocca spalancata ed occhi fuori dalle orbite, mi causa un’altra risata.

Scuotendo la testa, lascio che il divertimento causato da mio fratello mi raggiunga ovunque.

Labbra, viso, occhi, gola, pancia, polmoni, mente, cuore.

Si.

Inizio a stare meglio.

<< Avresti dovuto aspettartelo, fratellino. E’ un mondo davvero, davvero folle. >>

Alza un dito ammonitore contro di me.

<< Non credere di giustificare i tuoi deviati gusti in fatto di uomini, con delle semplici citazioni di canzoni! >>

<< Sta parlando Harry Potter, maghi e streghe, reduce da una frequentazione piuttosto intima con Cho Chang, la lagna vivente, e da una scopata occasionale con Romilda Vane, la gallina invasata! >>

<< Lo sapevo! Adesso… >>
<< Harry! Della Chang lo sapevo, ma non credevo ti fossi fatto anche Romilda Vane! Pulisciti gli occhiali ogni tanto, amico! >>

Le nostre teste si girano alla velocità della luce, quasi causando qualche incrinatura nelle ossa del collo.

Non potevamo che riconoscere immediatamente la voce che aveva appena finito di prendere in giro Harry.

Ed infatti, dei sorrisi enormi, uno di quelli che sprizzano gioia e felicità da ogni singolo dente, vanno ad illuminare i nostri volti.

Sia io, che mio fratello, ci mettiamo in piedi, di scatto, e corriamo a salutare il nostro ospite.

La prima a saltargli letteralmente al collo sono io.

<< George! Che bello rivederti! >>

Non vediamo George Weasley dai funerali dei membri dell’Ordine caduti durante la Seconda Guerra Magica.

Non è venuto alla Tana nemmeno per Natale.

La sua mancanza si è sentita parecchio, ma nessuno ha osato insistere più di tanto.

George Weasley, lo scorso 2 Maggio ha perso un pezzo di se stesso.

Un enorme pezzo del suo cuore e della sua famosa risata.

George Weasley, lo scorso 2 Maggio, ha perso suo fratello Fred.

Lo stesso vale anche per Ginny e per Ron, certo…

Ma sappiamo tutti quanti che, ciò che univa i Gemelli, era qualcosa che nessuno dei Weasley avrebbe mai potuto capire, o raggiungere.

È lo stesso che accade a me, con Harry.

Se dovessi perdere, un giorno, il mio adorato fratellino io..

Io…

Godric!

Non ci voglio nemmeno pensare.

 

Gemelli Purosangue..

 

<< Kiki! Harry! È ovvio che sia un piacere rivedermi! >>

Le braccia di George mi circondano la vita, nel tenero abbraccio che ci scambiamo come saluto.

Poi, tocca ad Harry dare la sua accoglienza al nostra fratello di Ron preferito, con un virile schiocco di palmi, che sfocia in un lieve scontro “pugno contro pugno”.

Sul mio viso, e sul quello di mio fratello, l’enorme sorriso formatosi al suono della voce di George non accenna ad andar via, o ad affievolirsi.

Ed anche il proprietario di “Tiri Vispi Weasley” non è da meno.

Anche George sorride.

Eccome se sorride.

 

Ma, il suo sorriso, non è nemmeno lontanamente paragonabile allo sprizzo di divertimento, ilarità, gioia e di vita che era un tempo.

È come…

È come se, a quell’antico sorriso, qualcuno avesse violentemente strappato via una considerevole parte e, ciò che sfoggia oggi, è solamente ciò che ne rimane.

<< Ti vedo cresciuto, Potty… >> scherza George, finito di salutarci a dovere e rivolgendosi a mio fratello << …Abbiamo anche degli addominali niente male… >> dà dei piccoli colpetti, più rassomiglianti a schiaffetti, sulla pancia di Harry, constatandone la consistenza, e facendoci ridere entrambi << … E’ un peccato sprecarli con delle ragazzine come la Vane! >>

<< Sbaglio, o sei stato tu ad insegnarmi che, in Guerra ed in Amore, ogni buco è trincea? >>

La risposta di Harry causa una forte risata al Weasley qui presente, ed un sospiro indignato a me.

Che, prontamente, sferro un pugno sul braccio di mio fratello.

Tentando di non pensare a quanto sia cambiata anche la risata di George.

Poi, l’attenzione di quest’ ultimo si rivolge a me.

<< Kiki! Complimenti anche a te! Ti è cresciuto il seno! >>

Istintivamente porto le mie braccia a coprire le mie “colline femminili”, mostrandomi scandalizzata, mentre anche il braccio di George accoglie le mie nocche.

Non proprio felicemente.

E poi.. eccoci di nuovo tutti e tre a ridere.

Fino a che, una reminescenza della chiacchierata con Andromeda Tonks mi fa capolino nella mente.

<< Andromeda mi ha detto che il piccolo Teddy è voluto rimanere al negozio con te… dov’è adesso? >>

George alza gli occhi al cielo.

<< Sono passato a salutare i miei, e Ginny ha preso la piccola peste in braccio e non si è più voluta staccare. Continuava a sbaciucchiarselo, e parlare in modo stupido e a fare versetti con la bocca.. Voi donne diventate tremendamente imbecilli davanti ad un bambino piccolo! >>

Harry se la sghignazza, io ribatto:

<< Si chiama istinto materno! E poi non venirmi a dire che Ted non ha intenerito anche te! Ci hai passato tutta la mattinata insieme! >>

<< Okay, okay… >> mi asseconda, alzando le mani in segno di resa << … Lo ammetto. La vista di quel bambino mi ha fatto ripensare un po’ alla mia vita, e tirando le somme, ho capito che.. >>

Poggia tragicamente una mano sulla spalla di Harry, ed una sulla mia.

<< … Devo mettere su famiglia. Chiudere il negozio di Scherzi ed aprirne uno più educativo per i pargoli, trovarmi una donna, sposarmi, comprare una villetta in stile Privet Drive in una tranquilla zona di Londra, ed avere tanti bambini. >>

Pausa.

Labbro superiore arricciato per Harry.

Sopracciglio alzato per me.

Faccia sera per George.

E poi…

Scoppiamo tutti e tre a ridere di gusto.

 

Finalmente.

Finalmente i colloqui sono terminati.

Sono le 19.30, i professori hanno urgentemente bisogno di vitamine, ed alcuni studenti di una bella sbronza, ma, finalmente, i colloqui Scuola – Famiglia sono finiti.

<< Miseriaccia, ragazzi, siamo finiti in punizione davvero taaaante volte! >>

<< Sono fiero di te, fratello. Anzi, di tutti voi! Se non corressi il rischio di essere amabilmente tagliuzzato in piccole parti da mamma, Appellerei una Bottiglia di Whiskey Incendiario, e brinderei alla vostra! >>

<< Grazie George. Ammetto di essermi sorpresa e congratulata con me stessa, quando la Mcgranitt ha fatto il resoconto delle nostre malefatte di questi anni a mamma e papà. Sapevo che avevamo rotto le palle ad un po’ di gente, ma non credevo così tante volte.. >>

<< Hermione, tu invece mi hai profondamente deluso. Compari in troppe punizioni con noi delinquenti. Troppe, per la So-Tutto-Io di Hogwarts! Se questi dati vengono resi pubblici, lo sai che la tua reputazione va a farsi un giro nel cesso? >>
Anche Ron riceve la sua buona dose di dolore sul braccio, ma, stavolta, non per causa mia, ma di Hermione.

Il tutto accompagnato dal nostro sincero divertimento

Finiti i colloqui, tutti gli studenti, ed i loro genitori, si sono riversati in Sala Grande.

Alcune mamme per spettegolare con altre, o per lamentarsi dei propri figli con altri genitori, ed alcuni studenti per ringhiare contro l’asprezza dei professori nei loro confronti.

I signori Weasley, insieme a Bill e Fleur, stanno chiacchierando con i genitori di Hermione e la nonna di Neville, mentre Charlie è andato a salutare un suo vecchio compagno di Scuola, qui in qualità di fratello e tutore.

Di conseguenza, Ron e Ginny, e la dolce metà di mio fratello, hanno potuto informare me, Harry e George sull’esito dei colloqui.

Inutile dire di come i professori abbiamo teso le lodi della “Strega più Brillante del Suo Anno” per Hermione, di quanto abbiamo lamentato con un sorriso la Pigrizia di Ron, e la Vivacità di Ginny.

E di come abbiamo messo in guardia i signori Weasley, ed anche i coniugi Granger sulle nostre parecchie ore trascorse in punizione.

I Malandrini, comunque, sarebbero stati fieri di noi.

Mia madre, sicuramente un po’ di meno.

Stiamo ancora ridendo, quando sento una flebile voce chiamarmi.

<< ‘Iki! Ha’y! >>

Sia io, che mio fratello, ci voltiamo incuriositi.

Per incontrare gli occhioni, oggi splendidamente color caramello del nostro figlioccio.

Teddy è cresciuto parecchio dall’ultima volta che l’ho visto, questo Natale.

I capelli, che mi ricordavo essere quattro peli biondi appiccicati alla testolina, sono diventati più numerosi, e, oggi, sono castano scuro.

Il dente d’avanti, unico abitante della sua bocca, adesso è affiancato dal suo gemello, in modo da non sentirsi troppo solo.

Ed è anche cresciuto in altezza, la piccola peste.

Se c’è una cosa che è rimasta invariata, però, quello è il sorriso.

Dio, non credo vedrò mai qualcosa di più adorabile e contagioso del sorriso di Teddy Lupin.

Andromeda gli è subito dietro, mentre gli tiene la mano per aiutarlo a camminare.

Il piccolo Ted non ha che un anno, che pretendete?

Nonostante ciò, non appena ci vede, si stacca dalla nonna, per muovere i piedini il più velocemente possibile verso di noi.

La più vicina al figlio di Remus e Dora sono io che, prontamente, mi piego sulle ginocchia, ed allargo le braccia, pronta ad accoglierlo.

Non appena sento il piccolo corpo cicciotello di Teddy venire a contatto con il mio, lo prendo in braccio, sistemandomi di nuovo in piedi, in modo che anche gli altri, completamente sciolti dinanzi a questa scena, possano salutarlo come si deve.

Io, gli schiocco un sonoro bacio sulla guancia, facendolo ridere genuinamente, mentre Harry gli accarezza affettuosamente i pochi capelli che si ritrova.

<< Non ha smesso un secondo di cercarvi! >> ci informa Andromeda, avvicinatasi a noi.

<< E’ sempre una gioia stare un po’ con questa piccola peste, signora Tonks. >>

<< Già… >> conferma Harry << …una volta fuori da Hogwarts passeremo decisamente più tempo insieme! >>

Sorridendo, la signora Tonks si congeda, raggiungendo i signori Weasley ed i signori Granger, e raccomandando al nipotino di comportarsi bene.

Il suddetto mi stava appunto facendo ridere di gusto mentre, in barba ai propositi impostigli dalla nonna, si sbellicava tirando i capelli ad Harry, che un sospiro estremamente spaventato cattura la mia attenzione.

Sulla porta della Sala Grande, a pochi metri da tutti noi, infatti, si trovano, impietriti e pallidi, niente di meno che Draco Malfoy, Theodore Nott e Blaise Zabini.

I sorrisi, da parte dei miei amici, si spengono immediatamente, mentre tutti spostano lo sguardo da me, a Teddy, al Principe delle Serpi che mi guarda terrorizzato.

Il primo a parlare è Blaise.

<< Meno male che prendevate in giro me… Draco, la tua ragazza già sguazza tra i pargoli. >>

<< E’ stato bello condividere la mia adolescenza con te, amico.. >> si dispera Theo << … Credo che la tua, comunque, sia arrivata al capolinea. >>

<< Potter.. >> sussurra Draco, con gli occhi spalancati << … poggia immediatamente quel bambino, e nessuno si farà del male. >>

Ricordate sempre la mia amata gocciolina, quella che scivola sul capo dei cartoni animati quando si trovano dinanzi ad una situazione talmente paradossale da non sembrare reale?

Bè, eccola riapparire.

In questo caso, non solo per quanto riguarda me, ma anche i miei amici qui presenti.

<< Okay, chi vi ha bombardato di Bolidi il cervello? >> domando, con un sopracciglio alzato.

<< A noi? Sei tu quella con un marmocchio in braccio! >> ribatte Theo.

<< Bambolina… Che. Ci fai. Con. Quel. Bambino? >>

<< Ah-ha! È il figlio dello Sfregiato e della Mezzosangue…! >> esclama improvvisamente Blaise, puntando il dito accusatore contro i due incriminati << …Confessate! >>

<< E’ ufficiale. Siete rincoglioniti del tutto. >> commenta Ron.

<< Più rincoglioniti di Gazza, direi… >> aggiunge George, prima di essere interrotto da Ginny, che spiega:

<< Il “marmocchio” in braccio a Kiki, sarebbe il tuo cuginetto, idiota d’un Malfoy! Il nipote di Andromeda. >>

Sempre se fossimo nel suddetto cartone animato, a vantare un fantastico oggetto di scena che esplichi le proprie emozioni, stavolta sarebbero i tre Serpeverde.

Vanterebbero un enorme punto interrogativo sul capo.

Girando lentamente la testolina di Ted verso Malfoy, mi avvicino a Lui con passi cadenzati.

<< Piccolo Ted.. >>

Con un sorriso libero una ciocca dei miei capelli dalle sue grinfie.

<< … Ti presento.. >>
Sempre tenendolo in braccio, volto completamente il bambino verso il biondastro, in modo da farli trovare uno di fronte all’altro.

<< …Draco Malfoy. >>

Allo stesso livello d’altezza, gli occhi grigi del Principe delle Serpi incontrano quelli caramello ed incuriositi del piccolo Teddy.

Malfoy ha assunto la sua solita faccia da poker, mentre osserva il cuginetto intensamente, come fa spesso con me quando vuole carpire ogni mio pensiero senza ricorrere alla Legilimanzia.

Da parte sua, invece, il piccoletto, non sposta di un millimetro lo sguardo da quello dal nuovo arrivato, mentre piega leggermente la testa, con curiosità.

Siamo tutti in religioso silenzio, mentre entrambi stanno conoscendo una parte della propria famiglia dalla quale i rispettivi educatori gli hanno sempre tenuti lontani.

Per quanto riguarda Andromeda, non la biasimo affatto per non aver invitato al Battesimo di Ted il caro Lucius e famiglia..

Ma, per quanto riguarda Narcissa..

Bè, sapete come la penso.

Purtroppo, però, Draco ha dei migliori amici deficienti, che devono sempre dispensare le loro perle di saggezza.

Dinanzi alle quali, però, non riesco ad assumere la cara vecchia espressione inacidita di un tempo, sostituita, ora come ora, da un sorriso esasperato.

<< Ehi, il marmocchio ha il tuo stesso naso. >>

<< No, ma che dici! Io direi più che altro che hanno le stesse sopracciglia… >>

<< No, no.. ti dico che li accomuna proprio il naso. Lascialo crescere un po’, ed imparerà ad arricciarlo nello stesso modo snob di Draco. >>

<< Io ce lo vedo più ad alzare il sopracciglio in modo superbo, come fa il biondastro davanti ai Mezzosangue.. >>

<< Io invece credo che Ted sia troppo tenero per avere anche solo un unghia del piede di Malfoy.. >>

<< Weasley, nessuno ha chiesto il tuo parere. >>

<< Bè, state paragonando il mio figlioccio ad un idiota come il vostro amico! È normale che interveniamo! >>

<< Ed ecco che anche Potter si sente in dovere di mettersi in mezzo. >>

<< Oh Santo Merlino, ma voi siete ancora così imbecilli? >>
<< Porco Godric! La Donnola in versione Magnum! Da dove diavolo sei sbucato tu? >>

<< E soprattutto quanti cazzo siete voi Weasley?! >>

Segue discussione patetica, e piena di insulti gratuiti.

Almeno, stavolta, Hermione e Ginny si astengono, e lasciano che Harry, Ron e George se la vedano da soli con i due Serpeverde.

Questi ultimi, infatti, nella foga di rispondere a tono ai miei amici, si sono allontanati da me e da Malfoy, fronteggiando più da vicino i Grifondoro.

Quasi nello stesso istante, l’astensione da questa patetica discussione delle mie migliori amiche, si è palesata dal loro percorrere il tragitto opposto a quello delle Serpi.

Ovvero, loro si avvicinavano alla discussione, ed Hermione e Ginny se ne allontanavano sospirando rassegnate, accostandosi invece alla sottoscritta.

Dopo di che, finalmente Malfoy si decide a parlare.

<< Io dico che non mi somiglia affatto.. >>

Ginny, prendendo dalle mie braccia Teddy per stringerlo un po’ al suo petto, commenta:

<< Malfoy, vorrei farti notare che è il figlio di tua cugina Tonks e di Remus Lupin. Non c’erano molte possibilità che vi assomigliaste granchè.. >>

<< E per fortuna.. >> commenta Hermione, guadagnandosi un’occhiataccia da Malfoy, alla quale risponde con un sorriso soddisfatto.

Restiamo un po’ in silenzio, ad ascoltare la risata quasi contagiosa di Ted che, guardando litigare i maturi Blaise e Theo, con gli affatto infantili Ron, Harry e George, sembra si stia divertendo un mondo.

Beato lui.

<< Quindi… >> constata Malfoy, dopo una manciata di minuti privi di parole << …Tu e lo Sfregiato siete i padrini del marmocchio? >>

<< Potresti evitare di chiamarlo “Marmocchio”?! >>

Alza gli occhi al cielo.

<< E va bene! … del bambino…! Meglio? >>

Sorrido sarcastica.

<< Decisamente meglio. E, comunque, si… >> allargo le labbra, in modo sincero stavolta, voltandomi a guardare il mio figlioccio, ancora impegnato ai ridere dei cinque litigiosi deficienti.

<< …Questa meraviglia di bambino, è il mio figlioccio! >>

Allungo la mano contro la sua guancia paffuta, tirandogli un leggero pizzicotto.

Gli occhi mi diventano a cuoricino, insieme a quelli di Hermione e Ginny quando Ted, richiamato dal mio gesto, stende a sua volta il braccio contro il mio viso, poggiandomi le sue piccola dita sulla guancia, in una infantile carezza.

Dopo di che, seguono momenti in cui io e le mie migliori amiche, come ha detto prima George “andiamo in brodo di giuggiole”, chiedendo a Ted altre carezze, bacini e abbracci.

Che vengono prontamente assecondati dal piccolo, facendo crescere a livelli altissimi la nostra adorazione per la piccola peste.

Quest’ultimo sta appunto concedendo, con un’ilarità tipica solo dei bambini come Lui, l’ennesimo “Bacino” ad Hermione, che Malfoy, dopo aver assistito a queste scenette completamente in silenzio, ci ricorda della sua presenza.

<< Salazar. Credo che vomiterò. >>

Tutti e quattro ci giriamo verso di Lui.

Noi tre ragazze stiamo appunto per mandarlo al diavolo, quando Ted alza un ditino verso di Lui, e sillaba:

<< ‘Agìa! >>

Draco alza un sopracciglio.

Oh si.

Davvero superbo.

<< Che..? >>

<< ‘Agìa, ‘agìa! >>

Malfoy continua a non capire.

E nemmeno io, se è per questo.

Almeno, fino a che non è Hermione ad illuminare i nostri dubbi, come al solito.

<< Ehm, Malfoy.. credo che Ted ti stia chiedendo di fare una magia.. >>

Ma il Suo sopracciglio non vuole abbassarsi.

<< A me? E perché? >>

<< Ehi… >> ribatte Ginny << …sei tu il Cuore di Ghiaccio bravo nella Legilimanzia! Scoprilo tu! >>

<< Ma ti pare che uso la Legilimanzia con un marmocchio di nemmeno un anno?! >>

<< Senti, tu… >>

No.

Vi prego, no.

Non anche voi.

Giro il capo verso destra, solamente per constatare che mio fratello e company stanno ancora litigando.

E non ho alcuna intenzione di lasciare che anche Ginny ed Hermione, prendano il loro esempio, seguite a ruota da Draco.

Così, mi sento in dovere di intervenire.

<< Ehi, ehi, ehi! C’è un bambino piccolo qui vicino, ricordate? Non diamogli un cattivo esempio, litigando, come sta facendo quell’idiota di Harry.. >>
Sorrisetto malefico da parte di Malfoy.

Al quale, mi rivolgo con un’alzata di spalle.

<< …Ritornando alla richiesta di Teddy… Ha poco più di un anno, ed è completamente innamorato della Magia. Accontentalo. >>

Lui, in risposta, sposta lo sguardo da me, al suo piccolo parente, con aria diffidente.

<< Per favore.. >> aggiungo, in modo sussurrato.

Mi guarda di sottecchi, ed in modo inespressivo per un po’.

Poi, alza gli occhi al cielo, e sospira, stringendo tra le dita la Bacchetta.

In risposta, sia io, che Teddy, ci apriamo in un sorriso a 32 denti.

Cioè.. per quanto riguarda il piccolo Lupin, un sorriso a 2 denti.

<< Allora… >> domanda, sarcastico, rivolgendosi al bambino << …preferisci che Schianti la Mezzosangue, o che dia fuoco ai capelli di Fiammetta? >>

<< O, ancora meglio… >> aggiunge Ginny, con tono inacidito, rivolgendosi sempre a Teddy << …che ne diresti di vedere un Serpeverde ossigenato, egregiamente Affatturato? >>
<< Oppure Trasfigurato in Furetto.. >> aggiunge Hermione.

Prima che Draco possa seriamente Schiantarle entrambe, per la seconda volta intervengo io, posando una mano su quella di Malfoy stretta intorno alla Bacchetta, e guadagnandomi la sua attenzione.

<< Magari un semplice Lumos basterebbe, non credete? >>

Non vorrebbero, nessuno dei tre, ma mi danno ragione.

<< Sei tu l’esperta di marmocchi, bambolina… >> mi concede Malfoy.

Prima di sguainare la Bacchetta, pregustando magari un bel “Stupeficium” sulle labbra, ma esclamando:

<< Lumos. >>

Una luce, non eccessivamente forte, si sprigiona dalla Fonte Magica di Malfoy, portando noi a socchiudere leggermente gli occhi, e Teddy a ridere estasiato.

Tanto che, dopo poco, anche le nostre bocche si allargano in un sorriso.

Persino Draco solleva il lato destro della bocca.

Mi avvicino al suo orecchio, e gli sussurro:

<< Patronus. Sono la Magia preferita di Ted. >>

<< Bambolina, ma per chi mi hai preso? Un Mago d’Animazione? >>

Unisco le mani in una preghiera, e sporgo il labbro inferiore delle mie labbra, assumendo un’espressione supplicante, e piuttosto infantile.

Che fa nuovamente sospirare esasperato Malfoy, convincendolo, però, a fare ciò che gli chiedo.

<< Donne, e marmocchi. Che combinazione di merda.. Expecto Patronum. >>

Un serpente argentato fuoriesce dalla Bacchetta di Malfoy, entusiasmando come non mai il piccolo Teddy, che comincia a tendere le mani verso il concentrato di Felicità che fluttua intorno a Lui, e a ridere, a ridere a crepapelle.

Tanto che Ginny fa fatica a tenerlo ben saldo tra le braccia.

Osserviamo silenziosamente lo sguardo ammirato del mio figlioccio fisso sul Patronus di Draco, prima che sia quest’ultimo a rompere il silenzio, rivolgendosi solo a me e parlando con un tono decisamente basso.

<< Come… come sono morti i genitori del marmocchio? >>

<< Ted, Draco. Si chiama Ted. O Teddy. >>

<< Oh, e va bene! Santo Salazar quanto sei difficile! >>

Accenno un sorrisetto.

<< Comunque, sono morti durante la Battaglia di Hogwarts. Dora uccisa da quella adorabile donna che era tua zia, Bellatrix, e Remus da Dolohov. >>

Pronuncio la frase in modo freddo, e distaccato.

Come se stessi parlando di altre persone, e non di qualcuno che amavo.

<< Cavolo.. >> fischia Malfoy << …mia zia Bellatrix deve starti davvero, davvero sul cazzo, allora.. >>

Sorrido sardonica, alla sua intenzione di alleggerire il tema della conversazione, ed annuisco.

<< Si. Eccome. Diciamo che, nella lista della gente che detesto, Lei è al secondo posto. >>

Mi si avvicina in modo sensuale, lasciando strisciare lentamente le sue braccia intorno alla mia vita, e sussurrandomi ironico all’orecchio:

<< Al primo posto ci sono io, vero? >>

Rido, ma soltanto per mascherare il tremore che ha scosso il mio corpo al suo tocco.

<< Desolata, ma devo deluderti. Aggiungerei anche un “Per tua fortuna”. >>

<< E per quale motivo, di grazia? >>

Assumendo il mio miglior sorriso superbo, rispondo.

<< Sai bene che non ti conviene essere sulla mia lista nera… >>

Alza gli occhi al cielo, credendo poco alla mia affermazione.

<< Oh, avanti! Sono stato sulla tua lista nera per anni! E sono certo di ritornarci spesso anche ultimamente… >> Si, quando lo scopro a guardare sederi altrui. << …ed il mio bel visino, con compagnia bella, sono perfettamente intatti. >>

Questo, perché, pur standomi tremendamente antipatico, restava pur sempre il mio segretissimo sogno erotico.

Non mi conveniva affatto cambiargli i connotati.

<< Mi stai provocando, Malfoy? >>

<< Esattamente, Potter… >> mi risponde malizioso << …ricordati sempre che io sono il Mangiamorte malvagio, che ha l’incarico di ucciderti. Fossi in te, terrei le Manette Incantante sempre a portata di mano… >>

<< Se è un tuo perverso metodo per indurmi a giocare all’Auror e al Mangiamorte, sappi che non attacca… >>

Fa una faccia delusa, rimarcando il tutto con uno sguardo esageratamente triste, ed un capo ossigenato che si abbasso, sconfitto.

Ridendo, gli porto una mano sulla guancia, facendogli alzare il viso, ed avvicinandomi alle sue labbra sempre più.

So che non dovrei baciarlo, proprio qui, davanti a tutti, e soprattutto a così poca distanza da Harry ma…

Ehi, qui tutti stanno pensando ai cazzi loro, un bacettino veloce veloce passerà sicuramente inosservato…

<< Piuttosto… cosa sai dirmi del giochino “Signore Oscuro e Prescelto”? >>

Una risata abbandona le sue labbra, mandando ai funghi quella fievole voce coscienziosa che ancora si opponeva a far congiungere le mie labbra con le sue.

<< Ah, ecco chi occupa il primo posto della tua lista nera.. >>

Riderei, se non avessi la vista completamente accecata dal suo viso, e se non avesse così improvvisamente poggiato la sua bocca sulla mia.

Mi sto giusto beando per l’ennesima volta del loro squisito sapore che..

<< Ehi, tu! Giù le mani da mia sorella! >>

 

Finalmente.

Finalmente i colloqui sono finiti.

Oh, no.

Questa giornata, di certo, non ha aumentato lo stress soltanto degli studenti.

Ma anche dei loro professori.

Che, alla stregua di quegli scansafatiche dei loro discepoli, ora, possono finalmente tirare un sospiro di sollievo.

Il sole sta ormai tramontando e Dio solo sa quanto può essere bella Hogwarts al tramonto.

Con la luce della suddetta stella che, rosso fuoco, si getta disperata nelle acque del Lago Nero, e con calde sfumature che schizzano le fronde degli alberi.

Con le ombre della gente che affolla i Giardini di Hogwarts, che si allungano in modo inquietante per i più.

Ma, Margareth Kensington, aveva sempre trovato estremamente rilassante quell’affascinante gioco di ombre del tramonto.

<< Scommetto che quello era un sospiro di sollievo. >>

<< Lo confesso, Diana. Non vedo l’ora che voi genitori ve ne torniate a casa, per poterlo fare anche io. >>

<< Uh, Maggie. Potrei essermi offesa, sai? >>

<< Hai un ego troppo grande per potertela prendere per queste cose… >>

La risata cristallina di Diana Zabini torna a fare bella mostra di sé.

Attirando non pochi sguardi ammirati.

Ma, ormai, lei ci è abituata.

Restano un po’ in silenzio, le due donne, con i rispettivi sguardi persi nella contemplazione dello spettacolo divino del tramonto.

Cercando di non pensare a quanti ne avevano visti, ai tempi in cui potevano ancora considerarsi studentesse di Hogwarts.

Poi, tirando un sospiro malinconico, ed insieme deciso, la signora Zabini infila le mani perfettamente curate nella tasca destra del suo mantello da viaggio, estraendo due minuscoli cofanetti colorati.

Con un unico tocco della sua Bacchetta i suddetti acquistano la dimensione del palmo della sua mano, mostrando un color rosa acceso per il primo, ed uno blu elettrico per il secondo.

Lo sguardo incuriosito di Margareth Kensington non può che esserne attratto.

<< Sono passati diciassettenne anni… >> commenta Diana << …penso sia arrivato il momento di consegnare questi due maledetti pacchetti. >>

La professoressa di Trasfigurazione continua ad avere le idee poco chiare.

E di certo lo sguardo deciso e forte che le invia la signora Zabini non la aiuta.

<< Vorresti farlo tu, per me? >>

Maggie alza un sopracciglio.

<< Cos’è, ti sei messa a spacciare? >>

Incantevole sorriso da parte di Diana, sopracciglio ancora più in alto da parte di Margareth.

<< Ho smesso dai tempi di Hogwarts… >>

E, questa, entrambe sapevano bene che non era una battuta.

<< …In realtà è qualcosa che mi affidò Lily Evans anni fa, e che dovrei consegnare ai suoi figli. >>
La Kensington spalanca gli occhi.

Con lo sguardo va alla ricerca degli adolescenti in questione, trovandoli subito dopo, esattamente dove si aspettava che fossero.

Kimberly ed Harry Potter stanno discutendo tra loro, Lui con aria da funerale, lei, invece, piuttosto divertita.

Vicino a loro Hermione Granger abbraccia coloro che le si sono presentati come i suoi genitori, ed altrettanto accade per quanto riguarda la famiglia Weasley.

Della quale, tra parentesi, apprezza molto il coraggio della madre.

Ci vuole davvero fegato per occuparsi di tutti quei figli.

Entrambe le donne mantengono lo sguardo fisso su quel quadretto, per tutto il tempo dei saluti.

Vedono Molly Weasley sporcare di lacrime i mantelli Rosso – Oro dei loro figli, dei gemelli Potter e della brillante Hermione Granger.

Vedono ogni singolo membro della famiglia dai capelli fiammanti, esclusi i due figli che ancora frequentavano la Scuola, salutare i ragazzi con abbracci stritola ossa e con un’espressione triste in viso.

Vedono Andromeda Black, con il nipotino (povero piccolo, orfano a così tenera età) fare altrettanto, mentre Harry Potter prendeva teneramente in braccio il piccolo bambino dagli occhi caramello, per permettere a tutti di stampargli un sono bacio in fronte.

Vedono tutto quell’insieme di adulti, così fuori luogo lì ad Hogwarts, allontanarsi lentamente dal ciliegio, unendosi a quel gruppo sempre più folto di genitori che stava raggiungendo le carrozze, per andare ad Hogsmeade a Materializzarsi.

<< Se Lily Evans dette a te quei pacchetti, è giusto che sia tu a consegnarli ad Harry e Kimberly Potter. Ed io, resto pur sempre una loro docente. >>

Il capo di Diana Zabini si piega, in un lento annuire.

<< Immaginavo una risposta del genere. Hai proprio tagliato tutti i ponti con il passato? >>

Margareth Kensington, ora come ora, preferisce prendere a fissare la propria ombra allungarsi sul prato, piuttosto che sostenere il pesante sguardo della sua vecchia compagnia di Scuola.

<< Si, Diana. È esattamente ciò che ho fatto. E tu? >>
<< Vale lo stesso per me. Queste due piccole scatole, ne sono gli ultimi strascichi. >>
Detto ciò, il fruscio del suo vestito di seta arriva alle orecchie delle due donne, mentre la signora Zabini prende ad allontanarsi.

Ma, dopo solo qualche passo, sente la voce di Maggie raggiungerla di nuovo.

<< Il padre di Blaise. Non è qui. >>

Un’affermazione.

Che cela un’implicita domanda.

 

Lui dov’è?

 

<< Ottima intuizione, Maggie… >> risponde sarcastica, senza però, voltarsi << … E se mi stai per chiedere come mai non sia qui, a trovare suo figlio, ti risparmio la fatica. Ignoro dove abbia trascorso le giornate degli ultimi 18 anni. E, Blaise, non conosce nemmeno il suo nome. >>

 

<< Era proprio il caso di sbaciucchiarvi in pubblico? Stavo per vomitare le ali di pollo cho ho mangiato a pranzo! Ed io amo le ali di pollo! >>

<< Oh, certo! E proprio tu mi vieni a fare la predica?! Hai idea di quanti pranzi mi hanno fatto vomitare le tue scopate pubbliche con Lavanda?! >>

<< Ehi! Non l’ho mai fatto! >>

<< E’ vero, ma poco ci mancava, caro il mio fratellino! >>

<< Grazie Gin! Almeno qualcuno mi appoggia! >>

<< Ehi, Rossa, non difendere quella delinquente di mia sorella! >>

<< Harry, Ron… vi prego, fatela finita. >>

Incredibile!

Un bacio!

Un fottutissimo bacio!

Okay, dato in Sala Grande, mentre eravamo circondati dai genitori, signori Weasley compresi, ma nessuno ci stava guardando in quel momento!

Erano tutti occupati nei loro discorsi, nessuno ci avrebbe notato.

Ed invece, le antenne Anti-Malfoy di Harry e Ron hanno vibrato nell’esatto istante in cui stavamo approfondendo il semplice sfiorarsi di bocche.

E, fatta eccezione per la toccante mezz’ora in cui abbiamo salutato la famiglia Weasley e Andromeda e Teddy, è esattamente da allora che, mio fratello ed il mio migliore amico, non smettono di farmi prediche su prediche, tutte accomunate dal tema del “Pudore”.

Tema assolutamente insulso, se affrontato da due che, di baciarsi in pubblico, non si sono mai fatti molti problemi.

Specialmente Ron…

<< Finitela…? >> continua Harry << …Solamente se ci prometti che d’ora in poi… >>

Ma non fa in tempo a finire la frase, che Hermione lo interrompe.

E non con una delle sue solite perle di saggezza, o con un’ammonizione, o anche con un ceffone.

No.

Con un bacio.

Sulle labbra.

Hermione bacia mio fratello, e mio fratello, finalmente, tace.

Una volta staccatasi da Harry, la mia migliore amica commenta:

<< Bene, Kiki. Tuo fratello ha appena baciato me in pubblico. Inizia con le prediche. >>

Inutile sottolineare che Lei ha baciato Lui, senza che Lui potesse fare niente per opporsi, vero?

Restiamo per un po’, tutti e cinque, a guardarci stupiti, ad eccezione di Hermione che ricambia i nostri sguardi piuttosto compiaciuta.

Poi, scoppiamo a ridere.

E continueremmo a prendere in giro Ron e le sue scenette porno in Sala Comune con Lavanda, se una voce suadente non ci stesse chiamando, dalle nostre spalle.

<< Harry, Kimberly. Avrei bisogno di parlarvi. >>
Nonostante i diretti interessati siamo io e mio fratello, anche gli altri tre Cacciatori si voltano verso la voce femminile.

E restiamo, chi più, chi meno, a bocca aperta.

A quanto pare, Diana Zabini, fa parte della manciata di genitori che si stanno ancora trattenendo presso i Giardini di Hogwarts.

Molly ha cercato di tardare il più possibile il distacco da noi, ma a casa Weasley c’erano dei Membri dell’Ordine delle Fenice come ospiti, a cena, alla quale si è accodata anche Andromeda.

Di conseguenza, non potevano tardare oltre il ritorno a Casa.

<< Ehm… certo.. >> sillaba mio fratello, prima che la donna, semplicemente, si volti, ed inizi a camminare verso il Lago Nero.

Scambiando un’occhiata con gli altri tre, io ed Harry ci limitiamo ad alzare le spalle, ed a seguire la madre di Blaise, dovunque si voglia fermare.

Nel tragitto Ciliegio – Sponde del Lago Nero, la curiosità mi assale, ma nessuno dei tre osa dire una parola.

Almeno, fino a che Diana Zabini, ormai giunta nei pressi dell’acqua, non si ferma, voltandosi verso di noi.

Ha un’espressione estremamente seria in volto.

Spero non voglia parlarci dell’arruolamento di suo figlio nell’Esercito di Silente..

<< Devo consegnarvi una cosa. >>

Ah, bene.

Pericolo scampato.

Tirandoli fuori dalla tasca del suo prezioso mantello, ci porge due cofanetti identici, di dimensioni modeste, l’uno avvolto da carta di colore blu, l’altro rosa.

Sebbene il rosa sia un colore che detesti, istintivamente, sia io che Harry, colleghiamo la distinzione delle due colorazione dei pacchetti, alla distinzione dei nostri sessi.

Così, a me tocca il cofanetto shocking, a lui quello elettrico.

Sto per domandarle cosa siano, e come mai ci stia facendo, proprio lei, un regalo, quando esaurisce tutti i miei dubbi, senza che avessi ancora aperto bocca.

<< Questi due pacchetti mi furono consegnati da vostra madre diciassette anni fa.. >>

Tuffo al cuore.

Io ed Harry ci scambiamo uno sguardo confuso, prima di spalancare gli occhi.

<< …quando, non so per quale motivo, lei e James furono costretti a nascondersi. >>

Perché Voldemort ci cercava, ecco perché.

<< Il panico, durante la Prima Guerra era tangibile ovunque. Riuscivi a sentirlo sulla punta della lingua. Eri costretto a guardarti le spalle persino se andavi da Madama Mcclan a ritirare una semplice gonna. Nessuno si fidava mai di nessuno, e fare nuove conoscenze era a dir poco impossibile, ed estremamente stupido. Gente che conoscevi da anni, di cui leggi la notizia della morte sulla Gazzetta del Profeta, magari due giorni dopo averci passeggiato insieme. Sembrava non dovesse finire mai, quel dominio del terrore. Non c’erano Prescelti, allora, nessuno su cui accollare il Peso del Trionfo del Bene sul Male. Non c’era Speranza. Fu per questo che la mia famiglia decise di far ritorno in Italia. Per salvarci la pelle… >>

Guardandoci intensamente negli occhi, sorride, malinconica.

<< Non tutti erano coraggiosi come i vostri genitori, sapete? >>

Oh, si.

Questo lo so benissimo.

E quel verme schifoso di Peter Minus ne è la conferma.

<< Comunque, prima che partissi, vostra madre mi diede questi cofanetti, facendomi promettere che ve li avrei consegnati, se fosse accaduto qualcosa a lei e al suo adorato James. Sono certa che avrebbe preferito affidarli nelle mani di Cassie Turner, o Eveleen Cox… O anche Alice Paciock ma.. >>

<< Alice Paciock? La madre di Neville? >>

<< E chi erano Cassie e Eveleen? >>

Dallo sguardo che ci dedica la signora Zabini, è piuttosto evidente quanto odi essere interrotta.

Ma, dal mio canto, non sono riuscita a trattenermi.

Chi diavolo sono Cassie e Eveleen?

E penso valga lo stesso per mio fratello.

In effetti.. Cosa centra la madre di Neville?

Diana Zabini alza gli occhi al cielo.

<< Erano le migliori amiche di vostra madre, ai tempi di Hogwarts. Ed anche dopo. Dicevo.. >> sguardo ammonitore verso di noi << …Avrebbe sicuramente preferito che, a consegnarvi questi due pacchetti, fosse stata una di loro tre, ma Turner e Cox morirono anche prima del suo matrimonio con James, ed Alice perse il senno, dopo una tragica scorpacciata di Cruciatus, insieme a suo marito. Non so chi sia, questo Neville. So soltanto che Alice, effettivamente, aveva un figlio, più o meno della vostra età. >>

Improvvisamente, il pacchetto che prima avevo trovato abbastanza leggero, si fa esageratamente pesante, tanto che riesco a mala pena a stringerlo tra le dita.

Cosa sta blaterando questa donna?

<< Perché… >> sussurra Harry << …Perché dovremmo crederle? Come fa a conoscere nostra madre? >>

Alza un sopracciglio, infastidita dalla nostra scarsa fiducia nei suoi confronti.

Spiacente, signora Zabini, ma ce ne sono capitate troppe perché la nostra fiducia nel prossimo sia ancora intatta.

<< Oh, bè, siete liberi di non farlo. Io dovevo mantenere una promessa, e l’ho fatto. Il resto, sta a voi deciderlo, non è affar mio. Comunque, i Malandrini erano dei miei intimi amici, quando frequentavo questa Scuola, e, chiunque conoscesse James, non poteva che conoscere anche la Evans. Quando non stavano ancora insieme la nominava almeno 76 volte al giorno, e quando lei finalmente cedette al suo fascino, non potevi mangiucchiare una Cioccorana con Lui, che si presentava con la sua dolce metà. Adesso, se non vi dispiace, vado a salutare mio figlio. Addio ragazzi. >>

Detto questo, ci supera con una sola falcata data dalle sue lunghe gambe, ed inizia a camminare, lasciando me ed Harry a bocca aperta.

Ma un’altra domanda mi sorge spontanea, e non posso fare a meno di porgliela.

<< Perché adesso? Perché ci consegna questi… cosi… dopo tutti questi anni? >>

Il suo passo si arresta, ma, per rispondermi, continua a darmi le spalle.

<< Ho passato molto tempo, in Italia. Sono tornata in Inghilterra solo per permettere a Blaise di frequentare Hogwarts. E, in questi sette anni, non ho mai avuto occasione di incontrarvi. >>

<< Questa occasione.. >> constata Harry << …non l’ha mai avuta, o non l’ha mai cercata? >>

Il capo di Diana Zabini si volta verso di noi, per mostrarci un suo sorriso, malinconico come il precedente, ed anche denso di parecchi significati.

<< Entrambi. >>

<< E adesso?.. >> chiedo io, prima che si volti nuovamente, e ricominci a camminare << …Mi faccia capire. Lei pretende di venire qui, dirci con tanta leggerezza di conoscere molto bene i genitori con i quali noi, invece, non abbiamo trascorso che un anno di vita, lasciarci questi souvenir da parte di nostra madre, sconvolgerci un po’ la giornata, e poi andarsene così? Come se niente fosse? Con due frasi incrociate ed un “Addio Ragazzi?” >>

Se ci pensiamo bene, è una cosa assurda.

Una donna, a te completamente sconosciuta fino a qualche ora prima, ti consegna un regalino della tua adorata madre defunta, pretendendo, poi, di liquidarti con quattro parole?

Ma, a quanto pare, è esattamente ciò che rientra nelle intenzioni della signora Zabini.

Alza le spalle.

<< Si, Kimberly. È esattamente ciò che pretendo di fare, e ciò che sto facendo. Non chiedetemi di rinvangare un passato talmente lontano, da sembrare vissuto una vita fa. >>

L’ultima frase sembrava più una muta supplica, che un insieme di fredde e distaccate parole, con il quale ci aveva parlato fino ad adesso.

Forse è proprio per questo che, né io, né Harry, aggiungiamo altro, osservando semplicemente Diana Zabini allontanarsi da noi con passi eleganti, ma affrettati, per raggiungere suo figlio, Blaise, tutto preso a chiacchierare con i suoi amici.

D’istinto, punto prima lo sguardo in basso, sulle mie dita intrecciate a questo pesantissimo pacchetto rosa, e poi ad incontrare quello di Harry.

Guardando ciò che nostra madre ha affidato alla signora Zabini diciassette anni fa, non posso fare a meno di sentire un nodo alla gola, che quasi mi impedisce di respirare, e l’ennesimo tuffo al cuore.

Guardando Harry, invece, non posso che sentirmi peggio.

Perché il suo sguardo, i suoi fantastici occhi verde smeraldo, sono confusi, disorientati, spaesati, frastornati, terrorizzati.

E, se Lui, la mia Ancora, il mio Coraggio, la mia Bacchetta, si sente così perso, come posso pretendere, io, di non provare le stesse identiche sensazioni?

Come posso pretendere di aggrapparmi per l’ennesima volta a Lui, quando Harry stesso ha bisogno di una mano per sorreggersi?

 

<< Ragazzi, quell’ammasso di pulci di Gazza si sta sbracciando dal Portone. Credo sia ora di rientrare. >>

Alzo lo sguardo nella stessa direzione, dove si era perso lo sguardo di Ron.

Ed in effetti, la figura impacciata della versione magica di un Bidello Babbano, che agita la braccia con aria corrucciata, invade le mie iridi, strappandomi una genuina risata.

Ed annuisco.

<< Si, credo sia meglio. Qualcuno ha visto Harry e Kiki? >>

Sia Ron, che Gin, mi rispondono con un’alzata di spalle.

<< Quel gran pezzo di figa che li ha chiamati prima… >> commenta Ron, guadagnandosi uno scappellotto dalla sorella, a cui risponde con un sorriso colpevole << … li ha portati sulle rive del Lago Nero. Ma poi gli ho persi di vista un secondo, e adesso sono svaniti nel nulla. >>

Istintivamente tutti e tre guardiamo verso il punto dove, prima, stavano il mio ragazzo e la mia migliore amica, con espressioni serissime in volto, a parlare di non so che cosa, con quella donna sconosciuta.

Solamente per confermare la tesi di Ron della “Sparizione Misteriosa”.

<< Spero per Harry che se la stia scopando da qualche parte… >>

Mi fido del mio ragazzo, più di qualsiasi altra persona al mondo.

Affiderei ad una semplice parola, o gesto, di Harry la mia intera vita.

Ma, la gelosia, è comunque una debolezza umana.

Ed è per questo che, stavolta, lo scappellotto, Ron lo riceve da me.

Un po’ più forte di quanto avessi programmato, in effetti.

<< Ehi, ehi, ehi! Scherzavo! >> esclama il mio migliore amico, alzando le braccia in segno di resa.

Sia io, che Ginny, ridiamo della sua buffa espressione.

<< Di solito, quando Kiki sparisce, vuol dire che è andata ad imboscarsi con Malfoy.. >> commenta Ginny, mentre tutti e tre assumiamo un’espressione schifata in volto << …ma visto che, molto probabilmente è con Harry, io escluderei i Serpeverde.. >>

Scuotendo la testa, però, noto che, i suddetti Verde – Argento, ovvero Malfoy, Zabini e Nott, stanno chiacchierando tra loro a soli pochi alberi di distanza da noi.

Quindi..

<< Chiedere non costa nulla. >> esclamo.

Prima di incamminarmi verso i nostri nemici storici, seguita, a distanza però, anche da Ron e Ginny.

Arrivata presso di loro, mi dedicano le loro migliori espressioni ostili.

Brutti idioti.

I nostri rispettivi migliori amici ormai stanno praticamente insieme, dovrebbero trovare in loro quel briciolo di maturità che li porti a comportarsi più docilmente nei nostri confronti.

Ma, effettivamente, sto parlando di quattro decerebrati Serpeverde.. cosa pretendo?

<< Avete visto Kiki? O Harry? >>

<< Più tempo sto lontano dallo Sfregiato, e più sono in pace con me stesso… >> mi risponde Zabini.

<< No. >> è la laconica e sbrigativa risposta di Malfoy, tipica di chi vuole toglierti davanti alle palle.

<< Si. >> invece, sillaba Nott.

Mi rivolgo verso di lui, aspettando che continui la sua frase.

Nel frattempo Ron e Ginny si sono avvicinati, ed ascoltano questa patetica imitazione di conversazione, standomi alle spalle.

Alzo un sopracciglio, credendo che Nott specifichi, con una frase di senso compiuto, il significato del suo “Si” di prima.

Ma niente.

<< …? >> lo apostrofo acida << …hai intenzione di dirmi anche dove gli hai visti, o dobbiamo passare la serata a fissarci in modo inespressivo?! >>

<< Ehi, Granger, vedi di darla un po’ più spesso allo Sfregiato, ti vedo particolarmente antipatica. >>

Zabini.

Troglodita.

Calma, Hermione.

Sta calma.

Respira.

Inspira.

Non ti arrabbiare.

Sii superiore.

<< Come ti permetti di rivolgerti in questo modo ad Hermione?! >>

Ma Ron, evidentemente, non è giunto alle mie stesse conclusioni.

<< Io faccio ciò che voglio, cara la mia Donnola.. >>

Oh Godric.

A meno che Kiki e Malfoy non tornino ad odiarsi, così improvvisamente (bè, non tanto improvvisamente… ) come si sono innamorati, vedo sul nostro orizzonte dei tempi parecchio difficili.

Ripeto:

Oh Godric.

Interrompendo la rispostaccia di Ron, esclamo:

<< Eravamo venuti qui solo per sapere di Kiki o Harry. Se Nott si degna di dirci dove gli ha visti, sarebbe fantastico, altrimenti leviamo le tende. >>
Il suddetto interessato alza gli occhi al cielo, e, indicando Blaise, si spiega.

Finalmente.

<< Stavano parlando con sua madre.. >> Malfoy e Zabini alzano un sopracciglio << …poi, Miss Zabini è venuta qui a salutarci, e Potty 1 e 2 sono rientrati. >>
La madre di Zabini?

E cosa può volere da Harry e Kiki?!

Gli stessi dubbi che mi attanagliano, devono occupare la mente anche di Ron e Ginny, perché li sento sussurrare tra loro.

<< Quindi la Supera Gnocca era la madre di Zabini?! >>

<< Pervertito. >>

<< Seriamente. Che cosa può volere da quei due? Nemmeno ci conosco! Però.. che gnocca.. >>

<< La smetti di ripetere “Gnocca”?! >>

<< Ma se lo è! >>

Resterei per ore ad ascoltare i battibecchi tra Ron e Ginny, senza smettere mai di divertirmi.

Ma la voce di Malfoy mi riporta al problema presente.

<< Blaise, cosa può volere tua madre dallo Sfregiato e dalla Potter? >>

L’interrogato alza le spalle.

<< E che ne so! Theo, sei sicuro di aver visto proprio mia madre? >>

Nott annuisce.

E la cosa inizia un po’ a preoccuparmi.

Non che io ed Harry siamo diventati una di quelle coppie che si chiedono il permesso anche per andare in bagno, e che non fanno nemmeno un passo senza l’altro.

Ma ci stavamo rilassando tutti insieme qui fuori, sotto il nostro caro ciliegio, dopo una giornata stressante come solo un’Incontro Scuola- Famiglia può essere.

Prima di tornare in Sala Comune ci avrebbero come minimo fatto un cenno.

E poi, sono rimasti praticamente da soli tutta la giornata.

Sono tutti e due troppo casinisti per rintanarsi in solitudine nella Comune anche stasera, dopo non aver fatto altro tutto il giorno.

<< Ehi Granger… >> mi chiama Malfoy.

E, sinceramente, non posso non notare l’assenza del nomignolo “Mezzosangue”.

L’influenza della mia migliore amica sta lentamente facendo effetto.

<< …controlla su quella strana Mappa che avete sempre dietro. >>

Non capisco subito ciò che il biondastro intenda.

Ma, dopo qualche manciata di secondi, un lampo di comprensione mi attraversa lo sguardo.

E mi volto verso Ron.

Ci capiamo con un’occhiata, tanto che, non c’è nemmeno bisogno che glielo chieda a parole, che estrae la Mappa del Malandrino dalla tasca posteriore del pantalone.

<< Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. >>

Harry e Kiki non sono in Sala Comune.

E nemmeno nelle loro stanze.

Non sono in Sala Grande, né in quella d’Ingresso.

Non sono nemmeno con i Corvonero, né con i Tassorosso.

Non sono in Biblioteca. Figuriamoci!

E nemmeno nelle cucine.

<< Sono sulla Torre d’Astronomia. >> sussurro.

Non mi piace.

La cosa non mi piace per niente.

Sappiamo tutti quanti che quando quei due si rintanano in quel luogo, il loro umore è decisamente a terra.

E, certamente, la causa sta in ciò che la signora Zabini gli avrà detto.

Scambio uno sguardo eloquente con Ginny e Ron, arrivati alle mie stesse conclusioni.

Ma, a quanto pare, non sono gli unici.

<< Uuh!... >> sussurra Nott << …brutto segno. >>
Evito di chiedere come facciano a saperlo.

<< Vado a cercarli. >> affermo.

<< Vengo anch’io. >>

No.

Non sono stati Ron e Ginny ad offrirsi di accompagnarmi.

Sanno che, quando Harry o Kiki sono giù di morale, è meglio non essere in molti a porgli la fatidica domanda “Che succede?”.

Ma, dallo sguardo che Malfoy ha scambiato con i suoi due amici, non posso che evitare di ribattere, e lasciare che mi segua.

 

Sono un’idiota.

Ed anche una vigliacca.

Già.

Kimberly Potter è una codarda, gente.

Sconfigge Lord Voldemort, e poi resta atterrita da un misero oggetto rosa shocking.

Quanto potrà essere grande?
Sedici centimetri quadrati?

Diciotto?

E quanto potrà essere pesante?

Una dozzina di grammi?

O due?

Si, forse due.

E mezzo.

Eppure, il respiro ed il battito del cuore, non accennano a calmarsi.

Se vado avanti così andrò in iper – ventilazione.

Dovrei aprirlo.

Si.

Dovrei decisamente farlo.

Dovrei decidermi a muovere le mie dita tremanti, afferrare l’estremità del fiocco che spicca sul pacchetto colorato, e tirare.

E poi, scartare il suddetto pacchetto.

Per poi scoprire cosa, mia madre, diciassette anni fa, chiese a Diana Zabini di consegnare ai suoi figli.

Nel caso fosse accaduto qualcosa a lei e al suo adorato James.

In effetti, qualcosa, a Lily e James Potter, è accaduto.

Sono morti.

A soli ventuno anni.

Morti, per proteggere me, e mio fratello.

Fratello che, ora come ora, sembra essere schiacciato dal mio stesso panico.

Il suo pacchetto, blu, giace nel suo palmo, al contrario del mio, che è poggiato sulla fredda e dura pietra della Torre d’Astronomia, accanto al mio sedere.

I suoi occhi tremanti sono fissi su quel minuscolo oggetto, che ha avuto il potere di sconvolgerci una giornata non propriamente felice, da circa venti minuti.

Io, invece, mi rifiuto di farvi cadere lo sguardo.

Sto per sussurrare il suo nome, così, solamente per sentire la sua voce rispondermi, oppure per chiedergli se può farmi posto tra le sue braccia, che un rumore di passi ci fa alzare il capo.

Ci scambiamo uno sguardo pieno di interrogativi, prima che i nostri occhi accolgano nella loro visuale niente meno che Hermione Granger e Draco Malfoy.

Cosa ci facciano insieme, quei due, è un mistero.

Ed infatti, finalmente risento la voce di Harry.

<< E tu che ci fai con Hermione? >>

Draco alza gli occhi al cielo, decidendo di soprassedere al tono apertamente ostile di mio fratello.

<< Sono venuto a cercarti, Sfregiato, perché mi mancavi tanto. >>

Quasi mi strappa un sorriso.

Quasi.

<< Seriamente. Cosa vuoi, Malfoy? >>

<< Seriamente, Potter. Secondo te, che ci faccio qui? Organizzo una romantica uscita a quattro?!… >>

Non sarebbe una cattiva idea.

<< … Sono venuto a cercare Lei, sorta di imbecille! >>

E con “Lei” credo proprio che intenda me.

Lascio che i miei occhi scivolino rapidamente nei suoi, accennando un sorriso di cortesia.

Vabbè, chiamalo “Sorriso”.

Ne era una patetica e sbiadita imitazione.

E, questo, non sfugge di certo a Draco.

<< Ragazzi… >> sussurra Hermione, con voce dolce e pacata << …si può sapere che vi succede? >>

Non rispondiamo subito, io ed Harry.

Aspettiamo che, sia Hermione che Malfoy, si decidano a sedersi, l’una accanto ad Harry, e l’altro accanto a me.

In effetti, adesso che il profumo delizioso di Draco arriva ad invadermi le narici, e che riesco a sentire la sua semplice presenza vicino a me, credo che il magone in gola si attenui.

Poi, nell’esatto istante in cui la mia migliore amica poggia una mano su quella di Harry, ecco che mio fratello si decide a risponderle.

<< La madre di Zabini ci ha dato questi due pacchetti… >> due paia di sguardi si spostano da quello in mano ad Harry, a quello poggiato di fianco a me, che io ancora mi rifiuto di guardare << …dicendoci che sono una regalo che nostra madre le chiese di consegnarci, se fosse accaduto qualcosa a lei, o a papà. >>

Hermione spalanca occhi e bocca.

Draco cerca di contenersi nel palesare emozioni, ma dal suo sguardo si capisce quanto sia confuso e stupito anche Lui.

Ed infatti, esclama, con un sopracciglio alzato:

<< E cosa diavolo centra Diana, con i vostri genitori?! >>
Adesso, mi prendo io la briga di rispondere.

Anche se la mia voce è troppo fievole per i miei gusti.

<< Ha detto che era molto amica di papà e dei Malandrini. E che mamma perse le sue migliori amiche, durante la Prima Guerra. Così dovette rivolgersi a lei. >>

Silenzio.

Ancora silenzio.

Servito solo a far pensare a Draco ad altri dubbi da sottoporre.

<< Blaise mi ha sempre detto che la sua famiglia tornò in Italia durante la Prima Guerra… >>
Annuisco.

<< Le diede questi pacchetti prima che lei partisse… >>

Dal cenno di assenso che fa lentamente con il capo, mi lascia intendere che si sia arreso.

Di conseguenza, segue un altro momento di silenzio assoluto, rotto soltanto dalle voci spensierate che provengono dal Giardino, di chi ancora si rifiuta di seguire l’ordine di Gazza di rientrare.

Mi sento dilaniata in due.

Rotta a metà.

C’è una parte di me che urla e si dimena per portare le mie dita tremanti ad aprire quel maledetto pacchetto rosa.

Ma ce n’è una altra, forse più consistente o meno, che è letteralmente terrorizzata.

Mi ero ripromessa che il passato non mi avrebbe mai più lasciata in ginocchio.

Ed invece, basta che qualcuno nomini “Lily” o “James”, che mi ritrovo a rintanarmi sulla Torre di Astronomia con la retina che pizzica.

La curiosità mi sta logorando, ma, per il momento, in barba a tutti i coraggiosi propositi che dovrebbe avere una Grifondoro, vince il timore di non riuscire a sopportare la malinconia e la più totale tristezza che potrebbe scatenare in me il contenuto di quel pacchetto.

Vigliacca.

Perciò me ne resto in silenzio, con lo sguardo basso, senza avere il fegato di ricambiare lo sguardo di Draco fisso su di me, o quello di Hermione o Harry.

Senza avere il fegato di far rientrare nella mia visuale quella scatola rosa.

Avendo il fegato di guardarmi semplicemente le scarpe.

Stupida, stupida codarda.

Dopo un po’, però, è quel Serpeverde estremamente loquace di Malfoy a rompere il silenzio.

Incredibile.

Riesco a fare del sarcasmo anche in occasioni come questa…

<< Bè?... >> domanda, stupito << …avete intenzione di aprirli, questi regali del passato, o li lascerete sul comodino a prendere polvere? >>

<< Qualcuno ti ha mai insegnato ad avere un po’ più di tatto, Malfoy? >> domanda Hermione, decisamente inacidita.

Il biondastro, in risposta, alza le spalle, assumendo un’espressione che dice chiaramente “Perché? Che ho fatto di male?”.

<< Scusami tanto Granger, se ho dato per scontato una cosa così stupida come aprire quei cosi… >>

Bè, devo ammetterlo.

Io adoro il mio pungete sarcasmo, e lo uso ogni qualvolta mi è possibile.

Ma non arrivo certo ai livelli del Principe delle Serpi.

<< …Insomma, perché mai dovrebbero farlo?! >>

Uh, che bravo.

Ci aggiunge anche un’espressione fintamente invasa dall’ovvietà.

<< E’ naturale che debbano scoprire cosa contengono quei pacchetti, ma non è così facile come la stai facendo passare tu! >>
<< Dici che potrebbero tagliarsi con la carta? Allora si, che sarebbero guai! >>

<< Sei un cretino. >>
<< E tu tremendamente saccente. >>

<< Magari, con “Saccente” intendevi dire “Saggia”. >>

<< Solamente se tu, con “Cretino”, celavi un “Bellissimo”. >>

<< No. Volevo dire “Idiota”, in effetti. >>

<< Oh, perfetto. Allora tu resti saccente. E ci aggiungo anche un “fastidiosamente”, prima dell’aggettivo. >>

<< Oh, che carino… il Furetto ha imparato a distinguere aggettivi ed avverbi. >>

<< E tu a fare del sarcasmo. Ma sei piuttosto scarsa. >>

<< E’ arrivato il grande genio. >>

<< Stai parlando con un Serpeverde, Granger. Anzi con Il Serpeverde. Io, tra sarcasmo, acidità e battute pungenti ci sguazzo. >>

<< Niente che una buona arte retorica non possa abbattere. >>
<< Vuoi avere sempre tu l’ultima parola, vero? >>

<< Sempre, Malfoy… >>

<< Questo è un guaio, perché io non sono da meno. Sarò io a pronunciare l’ultimo “Vaffanculo”! >>

<< Contaci… >>

<< Per me possiamo continuare anche fino a domani mattina… >>

<< Santo Godric, per carità no! >>

Conosco abbastanza bene, sia Hermione che Draco, ed anche ciò che pensano l’uno dell’altro.

Non è difficile riassumere i sentimenti che legano la mia migliore amica e colui-che-se-fossimo-due-persone-normali-sarebbe-il-mio-ragazzo-ma-dal-momento-che-non-lo-siamo-non-so-ancora-come-appellarlo.

Semplicemente, non si sopportano.

Antipatia reciproca, una buona dose di orgoglio, e taaaaanta cocciutaggine da parte di entrambi, non possono che dare come risultato una discussione che seriamente si protrarrebbe fino a domani.

Ed una forte emicrania alla sottoscritta.

Ergo, non ho potuto fare a meno di intervenire.

<< Perché li hai interrotti?... >> mi domanda Harry << …Io mi stavo divertendo un sacco.. >>
E, a questo punto, sento qualcosa di strano accadere alla mia faccia.

Più precisamente, alle labbra.

Iniziano ad allungarsi.

Ad allungarsi verso l’alto in effetti.

Ed anche i miei denti, subiscono qualche cambiamento.

Vengono messi in mostra.

Oh, bè.

Ora che ci penso, non mi sta accadendo proprio nulla di nuovo.

Si, Kiki.

Stai semplicemente sorridendo.

<< Lieto di esserti stato utile, Sfregiato.. >> dice Malfoy, con un’espressione che, di lieto, non ha assolutamente niente.

E poi…

Ripiombiamo nel silenzio.

E le mie labbra ritornano esattamente come prima.

E torna anche lei.

La tristezza.

Vedo Hermione ed Harry sussurrare qualcosa tra loro.

Mio fratello, al momento, è troppo occupato a guardare l’intenso marrone degli occhi della sua ragazza, per curarsi di me e di Malfoy.

Così mi azzardo a muovere le dita che, poggiate sulla dura pietra, sostengono il mio corpo, verso le sue.

Non ci prendiamo la mano come le tipiche coppiette innamorate.

A noi, basta semplicemente questo sfiorarsi di dita.

Ora come ora.

Sento le sue labbra avvicinarsi al mio orecchio e, quando vi sussurra qualcosa, non posso fare a meno di rabbrividire.

<< Vuoi aprirlo? >>

Già.

Voglio farlo?

<< S-si… >> biascico << …Io…Io voglio farlo ma.. ma… Ho… >>

Dai, Kiki.

Dilo ad alta voce.

Magari ti farà sentire meno stupida.

<< …Ho…Ho paura. >>
Alza un sopracciglio.

<< Paura? E di cosa? Guarda che tutti i genitori sono stati perquisiti prima di mettere piede ad Hogwarts, niente di Oscuro può essere entrato a Scuola. E poi la signora Zabini non fa parte del Fan Club “Uccidiamo i Potter”. >>

Scuoto la testa.

Sembrando una bambina.

<< Non ho paura in quel senso… >>

Sinceramente, a questo ipotetico pericolo non ci avevo nemmeno pensato.

Anche perché, come ha appena detto Lui, niente che possa farmi del male è potuto entrare ad Hogwarts…

<< …Ma…di… Non so nemmeno come spiegarlo… >>

Alza le spalle, esibendosi nel suo irresistibile sorrisetto sghembo.

<< Provaci. Sono molto intelligente, sai? Le cose, le capisco al volo… >>

Accenno una piccola risatina per il suo ego gigantesco.

Risatina che, però, nemmeno raggiunge gli occhi.

<< Ho…ho paura di.. di sentirmi ancora più… ancora più sola, aprendo questo pacchetto… >>

Tiro un forte respiro dalla bocca.

<< Ho paura che…vedere il regalo di mia madre mi… mi… mi faccia rendere ulteriormente conto di… di quanto poco conosca i miei genitori. Che mi renda ancora più insopportabile il fatto di non averli più… accanto a me. >>
Espiro.

Esternare completamente tutto ciò che mi stava affollando la mente era impossibile, ma, tutto sommato, posso ritenermi soddisfatta.

In risposta una mano di Malfoy scorrere lentamente ad afferrarmi una ciocca di capelli, sfuggita alla treccia laterale che mi ero fatta un’oretta fa, sotto il ciliegio, aspettando l’arrivo dei Weasley per poterli salutare.

Inizia a giocarci con naturalezza, intrecciandola intorno al suo dito, e poi lasciarla sciogliersi.

Per poi riafferrarla e continuare il contatto tra la sua pelle ed i miei capelli.

<< Come ho già detto, sono estremamente intelligente, ed ho capito alla perfezione come ti senti… >>
Egocentrico.

<< …Ed hai tutte le ragioni del mondo per sentirti così. Ma ciò non deve impedirti di togliere quella orrenda carta rosa shocking dal misterioso pacchetto, e scoprire cosa tua madre voleva così tanto che voi aveste. Manda a fanculo le tue paure, bambolina. >>

Non potendo più reggere il suo sguardo di ghiaccio, mi ritrovo nuovamente a fissarmi le scarpe.

Ripetendomi nella mente le sue parole.

Manda a fanculo le tue paure, bambolina.

Manda a fanculo le tue paure, bambolina.

Manda a fanculo le tue paure, bambolina.

<< Kiki?... >> alzo lo sguardo verso Harry. << …apriamo? >>

Ecco, lo sapevo.

L’arte retorica di Hermione ha colpito ancora.

Mio fratello è ceduto prima del previsto, stavolta.

Guardo Draco.

Annuisce.

Annuisco.

Prendendo un bel respiro, allungo la mano, fino a che le mie dita non sfiorano qualcosa di liscio a solido.

Afferro il pacchetto tra le mie mani, e lo poggio sulle gambe incrociate.

Prendo l’estremità del fiocco tra l’indice ed il pollice e, mandando a fanculo le mie paure, tiro, sciogliendo il nodo che albergava sulla carta rosa.

Carta che, con un “Diffindo” ben mirato, scivola sulla pietra con molto facilità.

Di nuovo, guardo Harry.

E lo vedo con gli occhi fissi su di me, con una scatola perfettamente cubica, identica alla mia, sul palmo.

Adesso che le carte da regalo non le avvolgono più, le scatolette sono del semplice color bianco.

Un ultimo incrocio di occhi con mio fratello, e, tutti e due, ci decidiamo a premere il bottoncino posto sul davanti della scatola e, contemporaneamente, a tirare il coperchio verso l’alto.

All’interno, la prima cosa che noto è una catenina d’ora bianco.

Lascio che l’indice ed il pollice si infilino nella scatole per afferrarlo, sebbene assurdamente tremanti.

Portando la catenina all’altezza dei miei occhi, e sentendo il tipico tintinnio che essa compie sfregandosi su se stessa, riesco finalmente a notare cosa, suddetta catenina, porti come ciondolo.

Un medaglione, di dimensioni piuttosto modeste, anch’esso d’oro bianco.

Lo prendo tra le mani, lasciando scivolare la catenina verso il basso, ed inizio a rigirarmelo tra le dita.

Sulla parte anteriore c’è un incisione, fatta in corsivo, ed in modo molto delicato.

 

Love you. Mom and Dad.

 

Sbatto più volte le palpebre, per far asciugare la retina.

Ma non finisce qui, come mi fa notare la voce sussurrare di Hermione.

<< Sul lato c’è un piccolo gancetto… >>

In effetti, ora che me lo ha fatto notare lei, mi chiedo come abbia fatto a non vederlo subito.

Guardo Draco.

Guardo Hermione.

Guardo Harry.

Guardo il medaglione.

Pochi istanti dopo mio fratello, mi decido anche io ad aprirlo.

 

Il verso di in gufo si disperde in lontananza, reso ovattato dal fruscio inquietante degli alberi della Foresta Proibita.

In aggiunta, il vento fischia leggero tra noi, smuovendo leggermente i capelli, e spargendo il loro profumo intorno a noi.

Ma questi non sono gli unici suoni che avvolgono questa angosciante scena sulla Torre d’Astronomia.

Io ed Harry ci siamo finalmente decisi ad aprire il medaglione.

Sulla parte sinistra c’è un’altra incisione, sempre in corsivo e scritta sempre in modo delicato ed elegante.

Una frase.

  Till the very end.

Fino alla vera fine.

La frase che ci siamo sempre sussurrati io ed Harry nei momenti più bui, per ricordare all’altro che, se anche tutto il resto perisse, Lui avrebbe comunque me, ed io avrei comunque Lui.

La stessa cosa che ci disse lo spirito di mio padre che rievocammo tramite la Pietra della Resurrezione, prima di consegnarci a Voldemort.

 

<< Resterete con noi? >>

<< Fino alla fine. >>

<< Non possono vedervi? >>

<< Siamo parte di voi.. Invisibili a chiunque altro. >>

 

A sinistra, invece, c’è una foto.

C’è mamma, c’è papà, e ci siamo io ed Harry.

Hagrid, al Primo Anno, ci regalò un album di foto, rivestito in cuoio, dei nostri genitori.

Ma, questa foto, non l’avevo mai vista.

Lo sfondo della fotografia è dato da un semplice dondolo verniciato di bianco, e da un albero alle spalle.

Sopra, è seduto mio padre, con un braccio intorno alle spalle di mia madre che, a sua volta, ha il capo poggiato di profilo sulla sua spalle, ed una mano posizionata sul suo petto.

Harry in braccio a mamma, io in braccio a papà.

Sorridiamo.

Sorridiamo tutti e quattro.

Mamma con il suo sorriso che tutti mi hanno sempre descritto estremamente dolce.

Papà con il suo sorriso che tutti mi hanno sempre descritto estremamente strafottente.

Io ed Harry con un sorriso estremamente buffo, caratterizzato dalla presenza di un solo dente per quanto mi riguarda, e di due nel caso di mio fratello.

E, nonostante tutto, la parte più toccante di tutto ciò, non sta né nelle incisioni, né nella foto.

Ma dal suono che fuoriesce magicamente dal medaglione, in contemporanea alla sua apertura.

No, non un suono qualsiasi.

Ma una canzone.

E, dal ritmo, dalle parole, dalla dolce melodia estratta dalle note di un piano, credo proprio che si tratti di una ninna nanna.

<< Goodnight, my angel
Time to close your eyes
And save these questions for another day
I think I know what you've been asking me
I think you know what I've been trying to say
I promised I would never leave you
And you should always know
Wherever you may go
No matter where you are
I never will be far away… >>

Buonanotte, mio angelo 
E' ora di chiudere gli occhi
E di conservare questi dubbi per un altro giorno
Penso di sapere ciò che volevi chiedermi
Penso che tu sappia cosa stavo provando a dirti
Ho promesso che non ti avrei mai lasciata
E dovresti sapere che
Dovunque tu andrai
Non importa dove sei
Non sarò mai lontano da te.

I miei genitori sono stati uccisi quando io avevo solo un anno.

Non ricordo com’erano.

Conosco i loro visi solamente grazie alle foto.

Conosco la dolcezza di Lily e la giocosità Malandrina di James solo dai racconti dei loro amici.

Né tantomeno ricordo il calore dei loro abbracci, del loro amore, o il suono delle loro voci.

Ma, non chiedetemi come, so per certo che, la voce femminile che sta cantando in questo momento questa tenera ninna nanna, appartiene a mia madre.

Questa, è la nostra ninna nanna.

<< Goodnight, my angel
Now it's time to dream
And dream how wonderful your life will be
Someday your child may cry
And if you sing this lullaby
Then in your heart
There will always be a part of me… >>

Buonanotte, mio angelo 
E' ora di sognare
E sogna quanto sarà magnifica la tua vita
Certi giorni il tuo bambino potrà piangere

E se canti questa ninna nanna
Allora nel tuo cuore
Ci sarà sempre una parte di me.


Il respiro mi si fa più pesante, e sono costretta a sbattere le palpebre sempre più velocemente, se voglio che la retina si asciughi.

Ascolto la ninna nanna cantata da Lily Evans, in Potter, ipnotizzata.

Vorrei alzare lo sguardo.

Incontrare quello di Herm, di Harry, o di Draco.

Vorrei trovare il coraggio di non piangere in loro.

Ma non ne sono capace.

Le mie orecchie sono invase dalla dolce melodia, ed i miei occhi solamente dai sorrisi dei miei genitori.

<< …Someday we'll all be gone
But lullabies go on and on...
They never die
That's how you
And I will be.
>>

Un giorno ci separeremo
ma le ninnananne continueranno ancora ed ancora...
Esse non muoiono mai
Proprio
come te

e me
.

 

Non è vero, mamma.

Tu sei morta.

E, un giorno, lo sarò anch’io.

Magari quando sarò vecchia e stanca.

Oppure la settimana prossima, mentre starò adempiendo ai miei doveri di Cacciatrice.

Fatto che morirò.

Esattamente come sei morta tu.

E come è morto papà.

E come sono morti Sirius, Remus, Tonks, Fred

Un secco rumore metallico mi suggerisce come Harry abbia appena chiuso di scatto il medaglione.

Lo guardo.

Si sta alzando in tutta fretta, infilandosi la collana regalataci da nostra madre in tasca, ed allontanandosi da noi con grandi e rabbiosi passi.

Nessuno dice niente.

Quella canzone sembra essersi impossessata prepotentemente delle nostre orecchie, rendendo qualsiasi suono ovattato e lontano.

Harry corre via dalla Torre di Astronomia senza dire una parola, mentre Hermione va via via assumendo uno sguardo più desolato, mentre lo guarda andar via impotente.

Voltandomi verso Draco, invece, lo vedo assumere la sua solita espressione da poker.

Imitando mio fratello, anche io chiudo il mio medaglione.

Solo, in modo più delicato e lento.

Ma, non appena l’oro bianco avvolge del tutto i visi ed i sorrisi dei miei genitori, qualcosa mi si spezza dentro.

Le lacrime minacciano di scendere ancora più prepotentemente, ed io mi sento come se li avessi persi di nuovo.

Così mi ritrovo a far scattare nuovamente il gancetto del medaglione, a perdermi nella contemplazione della mia famiglia, e nelle note della dolce ninna nanna cantata dalla melodiosa voce di mia madre.

Tutti mi hanno sempre detto che canto bene esattamente come lei.

Non è vero.

Tutti si sbagliano.

Perché la mia voce, a confronto, è il gracchiare stridulo di una cornacchia morente.

Ripeto questa operazione per ore, di ascoltare la nostra ninna nanna fino all’ultima nota, di richiudere il medaglione, solamente per poi riaprilo, o almeno così mi sembra.

Il tempo acquista una prospettiva strana, per me.

Ogni volta che mi decido a richiudere il medaglione, i minuti scorrono lenti come se fossero intere Ere, graffiando contro il mio petto in modo sempre più violento.

Quando invece mi ritrovo nuovamente a fissare i sorrisi di Lily e James, mentre io ed Harry bambini ci spostiamo prima in braccio a uno e poi in braccio all’altra, quando mi ritrovo ad ascoltare in trance la voce di mia madre che ci canta la nostra ninna nanna, il tempo vola via letteralmente.

La canzone arriva all’ultima nota troppo presto, ed io mi ritrovo quasi senza ossigeno, desiderando disperatamente di sentire ancora e ancora quella dolce voce che mi è stata negata di ascoltare per diciassettenne anni.

Dopo quelle che mi sono sembrate settimane, una voce diversa da quella di Lily si impone nei miei timpani.

È quella di Hermione.

<< Harry… dove…dove sarà finito? >>

Finalmente, mi decido ad alzare lo sguardo dalla foto.

Mi schiarisco la gola, consapevole che, se avessi provato a parlare senza farlo, la mia voce sarebbe uscita alla stregua di un muto sussurro.

<< Secondo me al.. al Campo da Quidditch. È il suo posto preferito… ed il miglior modo per restare solo. >>
Silenzio.

Ancora silenzio.

Rotto, nuovamente, dal canto di mia madre.

Questa situazione, che comprende i miei occhi completamente incatenati ad un immagine non più reale, mi ricorda un altro avvenimento simile.

Quando io ed Harry scoprimmo lo Specchio delle Brame.

E non riuscivamo a staccarci dall’immagine dei nostri genitori.

Passammo in quella stanza intere notti.

Dimenticandoci di tutto il resto, della Scuola, dei nostri amici, della nostra vita, di noi stessi.

<< Kiki… >>

Hermione.

<< …Credi che.. credi che sia il caso di raggiungerlo? >>

Accenno un sorriso.

Ed annuisco.

Harry ha bisogno di Hermione, come gli alberi hanno bisogno dell’acqua per vivere.

In questo momento, particolarmente.

La mia migliore amica, in risposta, si alza, avviandosi verso l’uscita della Torre.

Passandomi accanto mi stampa un leggero bacio sulla guancia.

Scambia uno sguardo indecifrabile con Malfoy, il cui silenzio quasi mi faceva dimenticare della sua presenza, e, lentamente, va via.

Io e Draco, ora rimasti soli, non accenniamo a pronunciare parola.

Resistendo meno delle altre volte senza ascoltare la ninna nanna di mia madre, riapro il medaglione, facendomi cullare dalla melodia.

Stavolta, nella foto, mio padre sta ridendo spensierato, e così facciamo anche io ed Harry bambini.

Mia madre, invece, sembra contrariata per qualcosa.

Ma poi, anche lei si lascia andare al divertimento.

Ed io non riesco a staccare gli occhi da loro.

Eravamo una famiglia davvero felice, nonostante l’ombra di Voldemort incombesse su di noi, già all’epoca in cui fu scattata questa foto.

Infatti io ed Harry sembriamo abbastanza grandi da avvicinarci al nostro prima anno di vita.

E, dal nostro abbigliamento, deduco che, o la primavera era già arrivata, oppure l’estate stava lentamente andando via, dando spazio alla fresca aria settembrina.

In questo caso, non mancava molto alla notte che avrebbe distrutto le vite dei miei genitori, e le nostre, per sempre.

Eravamo una famiglia davvero felice.

E avremmo potuto esserlo ancora oggi.

Se non fosse stato per Voldemort.

La canzone, proprio quando l’odio per quel bastardo sale dentro di me come lava incandescente, facendomi quasi cadere una lacrima, finisce.

Ed io non posso fare a meno di farla ripartire.

Per l’ennesima volta.

Ancora e ancora e ancora.

Vorrei restare qui sopra, in silenzio, a guardare i volti felici di Lily e James, ascoltando la voce melodiosa di mia madre, per sempre.

Ma qualcosa non me lo permette.

Sebbene la ninna nanna fosse giunta solamente a metà, le mie orecchie, improvvisamente smettono di bearsi della melodia.

Questo perché una mano di Draco, stretta intorno alla mia, ha fatto chiudere il medaglione.

Lo guardo.

Lo guardo in modo ostile.

Lui, in risposta, toglie le dita dalle mie, ancora intorno alla collana di mia madre, e le porta al mio viso in una lenta ed estenuante carezza.

<< Bambolina, smettila. Riascoltare miliardi di volte la tua ninna nanna, non li riporterà in vita. >>

Già.

Niente può farlo.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, e, per un momento, vedo lo sguardo di Malfoy attraversato dal panico.

Ma non si dà per vinto.

<< Ascoltami, Potter. Non sono molto bravo a fare certi discorsi ma… >>

Poi, interrompe ciò che sembrava l’inizio di una toccante conversazione con una imprecazione molto più tipica di Lui.

<< …Maledetta Mezzosangue, perché diavolo se n’è andata?!... >>

Tanto che mi strappa quasi una risata.

Dal suo canto, Draco prende un bel respiro.

E mi afferra il viso tra le mani, costringendomi a guardarlo fisso negli occhi.

<< Lo so che ti sembrerà la solita stronzata, ma… ehi, tua madre lo dice anche nella tua ninna nanna. Sarà sempre una parte di te, e non ti sarà mai troppo lontana…. >>

Poi, accenna un ghigno.

<< Sono certo che non è la prima volta che senti una cosa del genere. Come la questione del “Sei tutto tuo padre. Tranne gli occhi. Quelli sono di Lily! ” >>

Il tono pomposo e tragicomico con cui ha pronunciato l’ultima frase, mi permette, finalmente, di ridere.

Nonostante abbia le lacrime agli occhi, e debba tirare con il naso più volte del normale, riesco a ridere.

Infondo, me l’ha detto anche Silente.

 

Credete davvero che le persone che abbiamo amato ci lascino mai del tutto? Non credete che le ricordiamo più chiaramente che mai nei momenti di grande difficoltà? Lily e James sono vivi in voi, ragazzi miei, e si mostrano soprattutto quando avete più bisogno di loro.

 

 

<< Io vado a farmi una doccia veloce, bambolina. Blaise e Theo staranno per arrivare.. Tienilo presente, nel caso ti venisse in mente di farti trovare dal sottoscritto già in intimo e con manette e frustino pronte. >>

Mi strappa una risata, e, per vendicarmi della sua sfacciataggine, gli tiro il cuscino.

Lo scansa con un ghigno strafottente, per poi chiudersi la porta del bagno alle sue spalle.

Il sorriso, stralcio della risata precedente, lentamente si spegne, mentre torno a sfoggiare un viso invaso dalla serietà.

Mi siedo sul letto di Draco a gambe incrociate, guardandomi intorno annoiata.

Come se non conoscessi questa stanza a memoria, ormai.

La mia mano sale involontariamente al mio collo.

Ed il mio sguardo lo segue.

Prendo tra le dita il medaglione che, attaccato alla catenina, abbellisce la scollatura della mia Divisa Formale.

E leggo:

Love you. Mom and Dad.

Sorrido, lasciando cadere nuovamente la mia mano verso il materasso morbido, e lasciando di nuovo scorrere lo sguardo per la stanza.

Ho una gran voglia di togliermi questo maledetto vestito da cocktail, e lasciare che raggiunga il mantello e i tacchi sul pavimento, ma quei due depravati di Blaise e Theo potrebbero seriamente entrare da un momento all’altro e trovarmi in desabillè .

Chissà che idea si farebbero quei maniaci.

Però…

Alzo lo sguardo verso la porta del bagno che Draco si è chiusa alle spalle.

Ed un sorriso malizioso mi si va a formare sulle labbra.

Potrei semplicemente dormire con una sua maglietta, una di quelle che anche lui usa come pigiama, ed evitare gli sguardi di Blaise e Theo semplicemente andandomi a cambiare in bagno.

Il fatto che Draco si stia facendo la doccia, non centra assolutamente nulla.

Lo giuro.

Mi metto a ridere da sola per il mio pensiero alquanto mendace.

Sto appunto per alzarmi e dirigermi verso il bagno, che sento il rumore di un’altra porta aprirsi.

Maledizione!

Mi fermo a metà strada, iniziando a trafficare nella tasca del vestito,  fingendo di essere alla ricerca delle sigarette.

<< Principessa! Che ci fai tu qui? >>

Alzo lo sguardo, fingendomi a mia volta sorpresa, almeno quanto lo era la voce di Theo.

Per la cronaca, devo dire a Draco di comprare a questi due, due biglietti di sola andata per qualche isola sperduta.

Almeno, per un po’ di tempo, potremmo goderci la nostra intimità in pace.

Insomma, non è la prima volta che interrompono un… qualcosa!

<< Niente di che. Draco è sotto la doccia e io… >>

<< Tu stavi per andare in bagno e fargli una sorpresina, ammettilo! >>

Il sorriso di Blaise è quello di chi ti ha appena sgamato in pieno a fare qualcosa di estremamente imbarazzante.

<< …Stavo per dire “..ed io mi annoiavo”, in realtà… >>

Se, come no.

Sarà per la mia espressione imbarazzata, o per il mio rossore in viso, fatto sta che i due maniaci in questione si mettono a ridere di gusto.

Cretini.

Comunque, mi decido finalmente a metter fuori la mano dalla tasca della mia Divisa Formale, dopo aver constatato che, di sigarette, non ne ho nemmeno una.

Poco male.

<< Invece di ridere di me, che ne dite di offrirmi una sigaretta? >>

Dopo una giornata come questa sarebbe più appropriata una canna, in verità.

Ma, accontentiamoci.

<< Le abbiamo finite.. >> risponde Zabini per tutti e due << …ma ne abbiamo una scorta infinita nell’armadio. Attingi da lì… >>

Sto per seguire il suo consiglio, quando Nott mi interrompe.

<< Ehi ehi ehi! Dacchè mi ricordo sei parecchio imbranata.. potresti far cadere tutti i pacchetti di sigarette che abbiamo lì dentro! Nel cassetto della mia scrivania ce ne sono due o tre, prendine uno di lì! E poi lanciane una anche a noi due… >>
Indignata per l’offesa appena subita, apro il cassetto che mi indica Theo, afferrando un pacchetto a caso.

Dopo aver preso tra le labbra la mia sigaretta, lancio il suddetto a Nott, con molta più forza del necessario.

Sillabando un:

<< Stronzo.. >>

Alla fine, ridiamo tutti e due.

Richiudendo il cassetto, però qualcosa attira la mia attenzione.

Avvolti in una velina trasparente, ci sono quelli che sembrano decine e decine di fogli.

E, considerato il primo, credo proprio che siano tutti disegni.

Cioè, il primo foglio, quello che la trasparenza della velina che avvolge il tutto mi permette di vedere, lo è.

Un disegno.

Di un drago, mentre sta sputando fuoco.

<< Chi dei tre disegna? >> chiedo, incuriosita, voltandomi verso Blaise e Theo.

Si scambiano uno sguardo indecifrabile, poi Nott, semplicemente, alza un braccio.

Con un pollice indico il contenuto del cassetto, e, più precisamente i disegni da poco scoperti.

<< Posso? >> domando.

Nott appoggia la schiena contro il muro del letto di Draco dove si è seduto, portandosi una mano dietro la testa, mentre con l’altra continua a fumare.

Blaise, invece, si siede elegantemente sulla poltrona vicino al letto di Malfoy, accendendosi anche lui la sigaretta.

<< Anche se ti dicessi di no, la tua curiosità Grifondoro non ti farebbe dormire la notte, costringendoti a legarci tutti e tre quando la luna è alta nel cielo, e a vedere i miei disegni anche contro la mia volontà… >>

Afferrando i suddetti, alzo gli occhi al cielo e, richiuso il cassetto con un movimento di bacino, mi siedo a gambe incrociate accanto a Theo, sul letto del mio Principe delle Serpi.

Prendo i disegni con una mano, estraendoli dalla velina in cui erano avvolti.

Poi, mi giro a guardare Theo.

<< Per la cronaca, se avessi detto di no, avrei semplicemente richiuso il cassetto. >>

In riposta, alza le spalle, ed inizia a giocherellare con la sua Bacchetta.

Tanto che, ad un certo punto, lascia balzare sulla punta della sua Fonte Magica una piccola fiamma, che mi avvicina, per permettere anche a me di accender la sigaretta.

Lo faccio e, espirato il fumo, mi concentro sui disegni di Nott.

Sono davvero belli.

Ed alcuni completamente diversi tra loro.

Chi guarda i suoi disegni riesce immediatamente a capire come padroneggi alla perfezione qualsiasi tecnica o stile.

È davvero molto bravo.

I soggetti delle sue piccole opere d’arte sono parecchi: Creature Magiche, specialmente Draghi e Sirene, Paesaggi strani ed inquietanti (Ho visto un disegno notturno di Hogwarts, ed un paio di uno stesso castello, che ho dedotto fosse Casa sua), ed anche alcuni disegni della Parkinson, di Daphne ed anche uno di Astoria.

Poi, tutto il resto, sono rappresentazioni di Donne.

Ma non credo siano Donne vere, cioè effettivamente conosciute.

Ce n’è una con un vestito nero svolazzante, piegata su stessa e con una enorme falce in mano.

Quella, credo proprio rappresenti la Morte.

Oppure un’altra, con un vestito rosso.

Impugna una spada, ed indossa anche un cappuccio che impedisce di farmi vedere il viso.

In questo caso, quella ragazza dovrebbe essere la personificazione della Guerra.

Arrivata a metà sigaretta, faccio un tiro, ed espiro il fumo verso l’alto.

Lanciando un’occhiata alla porta del bagno, ancora chiusa.

Ma non doveva farsi una doccia veloce?!

Decido di lasciar perdere, e, appoggiando insieme agli altri disegni già visti, uno di due bocche che semplicemente di sfiorano, i miei occhi restano incatenati ad un altro disegno.

È un’altra donna.

Davvero, davvero bella.

È poggiata su un letto, su un divano o un qualcosa di simile.

Ciò si capisce solo dalla posizione a pancia in giù che assume il suo corpo, perché contorni di qualsiasi materasso o altro sono del tutto assenti.

Ha i capelli rivolti verso un solo lato.

Viene colta proprio nell’alto di compiere questo spostamento di chioma, perché la sua mano si trova ancora tra i suoi crini.

Indossa un vestito bianco, ha lo sguardo rivolto verso il basso, ed un affascinante sorriso stampato in viso.

Ed anche un neo vicino alle labbra.

È abbastanza realistico come disegno, per farmi credere che, stavolta, ci sia un nome ed un cognome dietro questo bel viso.

<< E’ bellissima. Chi è? >>

Silenzio.

Pesante, pesante silenzio.

Sposto lo sguardo da Blaise a Theo un paio di volte, confusa per la tensione che è scesa improvvisamente su di noi.

Talmente affilata da poter essere perfettamente tagliata con un Diffindo.

Evidentemente non avrei dovuto fare quella domanda.

Sto appunto per dire a Theo che, no, non deve preoccuparsi di rispondermi, lascerò correre, quando Lui apre bocca.

<< E’…mia madre. >>

Strano.

Non l’ho mai sentito nominarla…

..

…..

…….

Oh.

Oh, merda.

Un po’ di tempo fa, circa all’inizio della Scuola, ho letto la scheda personale del padre di Theo, perché dovetti firmare le carte ufficiali che testimoniassero la sua cattura.

Oltre alla lunga lista dei suoi crimini, c’era anche una piccola nota, in cui era sottolineata la condizione di vedovo del Mangiamorte Nott.

Adesso ricordo.

<< Mi… mi dispiace… >> sussurro, abbastanza in imbarazzo.

<< Per cosa? >> mi domanda Blaise.

Oh cazzo.

Teoricamente non dovrei sapere che sua madre è morta.

Non credo che Theo sia un tipo da appendere manifesti riguardanti la sua vita privata, o da andare in giro a piangere sulla spalla degli altri che gli manca sua mamma.

Quindi, sempre in teoria, avrei semplicemente dovuto commentare “Che bella donna, tua madre!”, mentre Lui si teneva per sé i proprio pensieri sulla sua morte.

Ed invece no!

Dovevo per forza dire quello stupido “Mi dispiace”!

Brava Kiki!

Aumenta l’imbarazzo che c’è tra voi!

<< Ehm.. io… ecco… >>

Una scusa.

Inventa una scusa.

<< …Sai… è che… >>

Mi giro verso Theo, con lo sguardo desolato, ed iniziando a mordermi le labbra.

<< …D’accordo, ho fatto una gaffe. È che so che hai… ehm.. perso tua madre. Il fatto è che ho firmato io le carte per la cattura di tuo padre, e sulla sua scheda personale c’era scritto che era vedovo. Me lo sono ricordato solo quando mi hai detto che questa donna… >> ed indico il disegno << …E’ tua madre. Quindi mi sono dispiaciuta per te, e l’ho dovuto dire ad alta voce. Ma non avrei dovuto farlo, perché così ho approfondito un discorso che avrei dovuto sorvolare. Scusa. >>

Tutto questo l’ho detto senza riprendere fiato nemmeno una volta, e gesticolando ininterrottamente.

In più, mi rendo conto di aver parlato più velocemente di Hermione quando espone una lezione alla classe, prima di fare guadagnare a Grifondoro minimo 10 punti.

Infatti, sia Blaise che Theo ci mettono un po’ a immagazzinare il mio fiume di parole.

Ed infatti, quando Draco esce dal bagno, ci ritrova ancora in silenzio.

Ed io, ancora profondamente imbarazzata, ed in preda ancora ad un furioso “mordicchiamento” di labbra.

<< Ehi… >> sussurra Malfoy, mentre si friziona i capelli con un asciugamano << …che succede qui dentro? >>

Mi decido ad alzare lo sguardo verso di Lui.

E…

…….

È decisamente il caso che io lo distolga.

Ma qui a Serpeverde non usano vestiti?

O quanto meno magliette?

Perché diavolo un ammasso di addominali perfetti e sex appeal come Draco Malfoy, decide puntualmente di uscire dalla doccia con indosso solo un paio di boxer?

Se vai in giro con un corpo da stupro come il suo, bisogna anche pensare agli ormoni di noi povere donne!

Già sono completamente in imbarazzo a causa dei discorsi con i suoi amici, in più Lui si presenta così conciato

È normale che il mio colorito del viso si faccia un baffo dei capelli della famiglia Weasley!

<< Niente… >> risponde Nott, dopo un ulteriore momento di silenzio << …ci stavamo chiedendo se la tua ragazza fosse umana. Riesce a parlare per circa quindici minuti senza mai prendere fiato. >>
Oh, Godric.

Decido di darmi al fumo.

<< Non è un alieno… >> commenta Blaise << …è semplicemente una donna. Daphne diventa anche peggio, prima di una festa importante. >>
<< Perché vogliamo parlare di Pansy?… >> aggiunge Draco, dirigendosi verso il suo armadio << …Quando comincia a parlar male dei Grifondoro, non la smette più. >>
A questo punto, spenta la mia sigaretta nel caro vecchio posacenere di cristallo, commento ad alta voce.

<< Quella brutta vipera! >>

Strappando delle risatine ai tre Serpeverde presenti.

Mentre Draco inizia a trafficare tra le sue innumerevoli camicie pregiate, alla ricerca di qualcosa da indossare per la notte, Blaise e Theo finiscono di fumare in silenzio ed io, non sapendo cosa fare, continuo a guardare i disegni di Nott.

Cercando di non ripensare a sua madre.

Ma poi, un’altra immagine cattura la mia attenzione.

<< Ehi, questo è un Threstal! Come fai a vederli? >>

…..

…….

………

Chiudo gli occhi, riprendendo a mordicchiarmi il labbro inferiore.

Avete presente la tensione che si era venuta a creare prima, quando avevo candidamente domandato della madre defunta di Theo?

Ecco, non ha niente a che vedere con quella si sta creando adesso.

Adesso è molto, molto peggio.

Apro solo un occhio, per sbirciare la situazione.

Malfoy sta indossando una semplice T-shirt bianca (Grazie al cielo!), e Blaise sta accuratamente spegnendo la cicca nel posacenere.

Troppo accuratamente.

Theo, invece, mi sta guardando.

<< Okay… >> sussurro, colpevole, ed anche accennando un sorrisetto << …Scusa. Di nuovo. >>

In fondo, Theo non è mai stato in una Battaglia, e nemmeno a quella di Hogwarts.

Non può aver visto nessuno morire in queste occasioni.

Aggiungendo il particolare della morte di sua madre, e l’imbarazzo palese che si è venuto a formare immediatamente dopo la mia domanda, non deve essere difficile fare due più due.

Vorrei tanto cambiare discorso, quando vedo le labbra di Nott iniziare a muoversi.

Apro anche l’altro occhio, per vederlo meglio mentre abbassa lo sguardo, ed inizia a parlare.

<< Mia madre è stata uccisa davanti a me, quando avevo poco più di un anno. >>

Trattengo il respiro.

E la mano destra inizia anche a tremarmi.

Quando Theo aveva un anno, ovvero quando tutti noi avevamo circa un anno, il Mondo Magico si trovava nel pieno della Prima Grande Guerra.

Ed io, inizio ad avere un brutto presentimento.

Malfoy, con quel corpo statuario coperto solo dai boxer e da una T-shirt, decide che il suo letto è troppo affollato, ed Appella vicino a noi tre un’altra poltrona, simile a quella su cui è seduto Blaise.

Si accende una sigaretta.

Ed io, trovo il coraggio di porre la domanda.

<< Theo… >> sussurro << …chi… chi è stato? >>

Si sente solamente il respiro di Draco, quando lascia andar fuori dalla sua bocca il fumo.

Per il resto, il tempo, la rotazione della Terra, la notte, tutto sembra essersi fermato.

Mentre Nott si decide ad alzare lo sguardo nel mio.

<< I Mangiamorte. >>
Tipico.

Quando si parla di morte, distruzione e dolore, loro centrano sempre.

Ne sono sempre la causa.

Maledetti.

<< Fu una punizione del Signore Oscuro nei confronti di mio padre, a causa di non so quale suo fallimento. La cosa più divertente è che Lui rimase un Mangiamorte, Gli rimase fedele. Nonostante avessero ucciso sua moglie… >>

Che schifo.

Inizio a capire perché Theo odi suo padre.

<< …All’epoca, comunque il suo… arruolamento… >>

Ghigno malefico, senza la benché minima traccia di divertimento.

<< …Non durò molto, perché poi arrivaste tu e tuo fratello, talmente brutti da piccoli, da far sbagliare mira al Signore Oscuro, in modo che il suo Avada Kedavra gli si rimbalzasse addosso… >>

Ci strappa una risata.

Sebbene mi abbia appena insultata!

<< …Ma poi Lui è tornato, e mio padre, come se niente fosse, è ritornato tranquillamente tra i Mangiamorte. Pretendendo che anche io seguissi il suo esempio. Pretendendo che soprassedessi al fatto che, quei bastardi, avessero ucciso mia madre davanti ai miei occhi. >>
<< Non… non ti ricordi chi dei Mangiamorte la uccise? >>

Scuote la testa.

<< Avevo solamente un anno. Non ricordo praticamente niente. Ma darei qualsiasi cosa per scoprire chi ha scagliato quel maledetto Avada Kedavra. >>
Ripiombiamo nel silenzio.

Draco finisce tranquillamente di fumare, mentre noi restiamo semplicemente persi nei nostri pensieri, ben attenti a non guardarci negli occhi.

Poi, è Blaise ad interrompere il nostro imbarazzo.

<< Ehi, chi vuole una Burrobirra? >>

 

<< Sai, per un momento ho pensato che stessi per abbracciarmi. >>

<< L’avrei fatto, in effetti. Se voi non foste degli stupidi Serpeverde senza cuore. >>
<< Non siamo senza cuore. Semplicemente allergici a stupide manifestazioni pubbliche d’affetto… >>
<< Vorrei farti notare che siamo solo in quattro in questa stanza. E che, comunque, alle feste, non vi siete mai fatti molti problemi con le vostre…dame di compagnia. >>

<< Penso che il termine che tu stia cercando sia “Zoccole”. >>

<< Grazie Blaise. >>

<< Di niente Principessa, quando vuoi. >>
<< Io, proporrei per l’appunto un brindisi alle suddette zoccole. >>

<< Grazie, ma io mi astengo. >>

<< Tipico atteggiamento femminile. Draco? >>

<< Lo farei, ma la signorina è estremamente gelosa. E violenta. >>
<< Concordo con la seconda. Ma se vuoi partecipare al brindisi, sappi che il tuo amichetto resterebbe intatto. >>
<< Perfetto. Blaise? >>

<< Daphne non c’è, quindi… ci sto anche io. >>
<< Alziamo i calici in onore delle Zoccole, che ci hanno fatto spesso alzare l’uc… >>

<< Theo! >>
Il mio tono scandalizzato fa ridere di gusto tutti e tre.

Così da trascinare anche me con loro.

La proposta di Blaise è stata accolta al volo da tutti quanti.

Così, ho chiamato Kreacher, e gli ho chiesto se per favore poteva portarci un po’ di bottiglie di Burrobirra.

Al “Per Favore” i tre Serpeverde si sono alquanto stupiti.

Comunque, hanno evitato storie.

E adesso, siamo semplicemente seduti io e Draco sul suo letto, Blaise elegantemente adagiato sulla stessa poltrona di prima, con le gambe incrociate, e Theo sistemato al contrario su una sedia, con la spalliera rivolta verso di noi.

Tutti e quattro a sorseggiare Burrobirra.

Circondata dalla loro risate, mi concedo qualche istante a guardare Nott.

Adesso capisco.

Perché odia tanto suo padre, e perché ha impiegato circa quattro anni prima di fidarsi di Blaise e Draco.

Ed anche perché non sono stati amici, fino a che non si è deciso a dire loro la verità su sua madre.

Non si può considerarsi amici, se c’è un segreto del genere di mezzo.

Sono stata seriamente sul punto di abbracciarlo, prima, ma mi sono trattenuta.

Si sa come sono fatti i Serpeverde…

Se li chiedi come sedurre una donna, o come vendicarsi di qualcuno possono scriverci su un Enciclopedia.

Ma con i sentimenti, sono davvero impediti.

Poi, mi viene in mente un’idea.

<< Ehi, Theo… >> lo chiamo.

Ancora con il sorriso sulle labbra, si gira a guardarmi.

<< …Posso farti scoprire nome, cognome ed indirizzo dei Mangiamorte che hanno ucciso tua madre. >>
Per poco non cade la bottiglia di Burrobirra a tutti e tre.

Draco si volta a guardarmi.

<< Se intendi chiedere a qualcuno di loro durante una futura Battaglia, scordatelo. Non ti diranno niente. Mio padre non ha vuotato il sacco nemmeno con me. >>

Bè, magari con in Imperio ben assestato…

<< E poi… >> aggiunge Blaise << …Non credere che non ci avessimo provato anche noi. Abbiamo passato intere giornate in Biblioteca, alla ricerca di articoli della Gazzetta del Profeta che potessero aiutarci. Alcuni pezzi parlavano dell’episodio, ma nessuno citava nome e cognome degli assassini. >>

Alzo un sopracciglio.

<< State parlando con l’Eroina del Mondo Magico, cari miei. Nonché con una Cacciatrice. Credete che debba ricorrere alla memoria di un Mangiamorte, oppure alla Gazzetta del Profeta, per avere informazioni? >>

Adesso, la loro curiosità è salita alle stelle.

Theo mi guarda con intensità.

<< E allora cosa intenderesti fare? >>

<< Durante la Prima Guerra Magica nessuno era a conoscenza dell’identità dei Mangiamorte… >>

I Malfoy, ad esempio.

Lucius Malfoy lavorava fianco a fianco con Lord Voldemort di notte, uccidendo persone innocenti, e di giorno si recava tranquillamente al Ministero come se niente fosse.

<< …Dunque nessuno poteva dirti con certezza esattamente chi avesse commesso un determinato delitto. Ma con la caduta di Voldemort… >>

E decido di ignorare le loro smorfie.

<< …E con il tradimento di alcuni delle loro fila, moltissimi Mangiamorte furono catturati, interrogati, Processati e condannati ad Azkaban, con una precisa lista dei loro delitti. Praticamente, la maggior parte degli omicidi commessi in nome del Marchio Nero, hanno una precisa ubicazione, dinamica ed anche un preciso assassino. Complici anche Veritaserum, comportamenti poco ortodossi del Wizengamont, e la paura che serpeggiava in quei bastardi, convinti della morte del loro Signore. Nel caso di alcuni, invece, fu molto facile identificarne i delitti. Li elencarono come un grandissimo vanto… >>

No, Kiki.

Non farti assalire dalla rabbia.

<< Scommetto che una di questi è mia zia Bellatrix. >> afferma Malfoy.

Quella cagna maledetta!

Annuisco in modo rigido.

<< Si, si… >> conclude Theo, scuotendo una mano come se stesse scacciando una mosca. << …Ma questo come potrebbe aiutarmi? >>

<< Le dichiarazioni dei Mangiamorte, risalenti alla Prima ed anche alla Seconda Guerra Magica, di certo non furono pubblicate sulla Gazzetta del Profeta. Ma tenuti ben al sicuro negli Archivi del Wizengamont. >>

<< E se Theo andasse al Ministero a reclamare il fascicolo di sua madre? >> chiede Blaise.

Scuoto la testa.

<< Gli eventi legati a Lord Voldemort ed alle sue fila sono conservati gelosamente negli Archivi più segreti del Wizengamont. Sebbene Theo sia suo figlio, non credo gli diranno mai il nome degli assassini. >>
Per non parlare del fatto che, per circa un mesetto, ufficialmente, sia stato un Mangiamorte.

<< E allora cosa proponi?... >> domanda Draco << …di infiltrarci segretamente nelle Segrete dei Wizengamont e rubare il fascicolo? >>

Alzo gli occhi al cielo.

<< Certo che no. Semplicemente chiedere la chiave, ed entrare. Chiedendo anche “Permesso”. >>

La faccia stupita di tutti e tre è assolutamente impagabile.

<< Cara Potter… >> dichiara Theo << …Non ci sto capendo un cazzo. >>
Mi lascio andare ad una risata.

<< Ogni mese uno di noi Cacciatori deve recarsi al Ministero a firmare delle carte. Soliti affari burocratici. Testimonianze, orari di servizio, data e luogo delle Battaglie, Mangiamorte catturati, o delitti da essi commessi. Ovvero, ogni mese uno di noi cinque si ritrova nell’Archivio del Wizengamont, sezione “Mangiamorte”. Non ci vuole assolutamente niente a spostarsi sullo scaffale che recita “1981”, e prendere quello riguardante tua madre. >>

<< Siete sempre da soli, quando firmate quelle carte? >> chiede Nott.

<< No, in genere c’è sempre Duncan Pitman a controllare che tutto proceda perfettamente. Ma, durante una Battaglia, si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ed Harry gli salvò la vita. Deve ancora ricambiare il favore. >>

Piombiamo in un silenzio assoluto per una manciata di minuti.

Sicuramente il cervello machiavellico di Nott sta elaborando tutte le informazioni che gli ho dato, valutando quanto gli convenga farsi aiutare dalla sottoscritta.

Ma, alla fine, sono certa che cederà senza indugi.

È una cosa talmente semplice, che mi sembra strano come abbia fatto Lui a non pensarci prima.

Poteva chiedermi questo favore secoli fa.

Anche se, effettivamente, non credo conosca tutte queste procedure burocratiche del Ministero.

Anche io, all’inizio, ci ho messo un po’ per capirne bene i meccanismi.

Ma, infondo, io avevo l’Auror più sexy del Ministero come Mentore.

Si, sto parlando di Gawain Robards.

<< Okay, Principessa. Ci sto. Però vengo anche io al Ministero. >>
Scuoto la testa, per scacciare dalla mente l’immagine del fondoschiena di Gawain.

E guardo Theo piuttosto confusa.

<< Primo. Non potete allontanarvi dalla Scuola senza autorizzazione. Secondo. Non puoi avere accesso agli Archivi del Wizengamont. >>

Oh, certo.

Facciamo entrare degli ex Mangiamorte nella Branca Esecutiva del nostro Ministero!

Vuoi perdere il lavoro, Kiki?
<< Bè, si potrebbe spiegare alla Preside la situazione… >> propone Blaise.

<< …E, magari, aspettarvi nell’Atrio del Ministero. >> conclude, per lui, Draco.

<< Si potrebbe anche fare. Ma lì non ci andrò da sola. Mi serve Harry per convincere Pitman. >>

Tutti e tre alzano gli occhi al cielo, contemporaneamente.

<< Oh andiamo!... >> esclama Theo << …Una figurina delle Cioccorane con la tua faccia, ne vale almeno altre cinque, di altri Maghi o Streghe famosi! Gli prometti… che so… un autografo, gli fai un sorrisino affascinante, e la questione è risolta! Non ti serve lo Sfregiato! >>

Scuoto la testa.

<< Da quando Kingsley è diventato Ministro, la corruzione lì dentro è scesa ai minimi Livelli. Non è così facile… E’ ad Harry che deve un favore, e Lui verrà con me. Se la cosa non ti sta bene.. >> dico, rivolgendomi a Theo << …Puoi sempre aspettarmi a Scuola. >>

Abbassa lo sguardo, portandosi una mano ai capelli, iniziando a grattarsi leggermente.

Tipica posizione assunta da Theo quando pensa.

<< Oh, e va bene! Cercherò di ignorare lo Sfregiato! >>

Sorrido.

<< Intendi dire che cercheremo di ignorare lo Sfregiato…. >> aggiunge Blaise, supportato dall’annuire di Draco.

Sia io, che Theo, spostiamo lo sguardo dal moro al biondo con un punto interrogativo figurato, che sormonta le nostre teste.

<< Ho sentito un plurale, o sbaglio? >> chiedo.

<< Naturalmente veniamo anche noi… >> afferma Draco come se fosse la cosa più naturale del mondo.

<< …Pretendete di passare una giornata fuori da Hogwarts, lasciandosi qui? E poi… >> lo sguardo di Blaise si punta dritto in quello di Theo. << …magari dopo avrai bisogno di una bella sbronza. E, senza due Imperatori della Sbornia come me e Draco, non sarebbe la stessa cosa. >>

Oh, perfetto.

Harry mi ammazza.

 

<< Assolutamente no. >>

<< Oh, avanti fratellino! >>

<< Kiki, spero vivamente che tu stia scherzando! >>

<< No, Harry. È una cosa seria. Per Theo è importante sapere chi… >>

<< Theo?! >>
Oh, cavolo.

Lord Voldemort si è impossessato del corpo di mio fratello, per ritornare in vita.

Non ci sono altre spiegazioni, allo sguardo spiritato e furioso che mi rivolge.

<< Da quando Nott è diventato… >> piega l’indice ed il medio di entrambe le mani, per mimare le virgolette << … “Theo”?! >>

Prendo un bel respiro, imponendomi la calma.

Sebbene ieri notte Draco mi abbia chiesto di restare a dormire con Lui, ho rifiutato.

Me ne sono tornata nella mia bella stanzetta Grifondoro.

Stamattina ho fatto colazione con i miei amici Grifondoro.

Ho seguito le lezioni con compagni di banco Grifondoro.

Ho pranzato al Tavolo Grifondoro.

Ho trascorso il pomeriggio a studiare in Biblioteca con i miei migliori amici Grifondoro.

Ho fumato una sigaretta sotto il ciliegio con Hermione e Ginny, nonché due Grifondoro.

Ho cenato nuovamente al Tavolo Grifondoro.

E sono tornata a trascorrere una tranquilla serata nella Sala Comune Grifondoro.

Insomma, la mia giornata si è svolta esattamente come la gente si aspetterebbe dalla Regina Grifondoro.

Abbiamo riso e scherzato tutto il giorno, Harry ha persino trascorso due orette al Campo da Quidditch con Ron, Dean e Seamus a giocherellare sulle loro scope.

Così, quando l’ho visto appollaiato sul suo divanetto preferito, con la testa di Hermione poggiata in grembo, a leggere “Storia dei Grandi Eroi del Quidditch”, mentre lei aveva tra le mani l’ennesimo noiosissimo libro da “So-Tutto-Io”, ho capito.

Ho capito che, in quell’istante, il buonumore di Harry aveva raggiunto l’apice.

Oddio… credo che quello lo raggiunga definitivamente dopo un orgasmo, ma, essendo sua sorella, questo è il massimo che potrò mai ottenere.

Così, mi sono avvicinata , per proporgli della gita al Ministero in compagnia dei Serpeverde.

Tutta speranzosa e piena d’aspettative, per dirla tutta.

Aspettative, che si sono rivelate infrante.

<< Da quando la Greengrass è diventata… >> assumo la stessa espressione incazzata che ha stampato in faccia, imito il suo tono in modo esageratamente pomposo, ed uno la sua stessa tecnica di imitazione delle virgolette << … “Daphne”. >>
Hermione non può fare a meno di ridere.

Ma Harry no.

No.

Lui mi punta un indice accusatore contro.

<< Non osare cambiare discorso, signorina! >>

Okay, adesso ci manca soltanto che mi dia un orario di coprifuoco, e posso iniziare a chiamarlo “Papà”.

<< Insomma, fratellino! Che ti costa?! >>

Spalanca gli occhi, stupito che mi sfugga una cosa così ovvia.

<< Mi costa del tempo in compagnia con le persone che più mi irritano al mondo, ecco cosa! >>

<< Ma è per una buona causa! Insomma si tratta del… >> mi guardo intorno, per accertarmi che nessuno ci stesse prestando troppa attenzione, ed abbasso la voce << …della morte della madre di Theo. Per mano di alcuni Mangiamorte. Davanti ai suoi occhi. Quando aveva un anno. Morte, che l’ha costretto a crescere orfano di madre. Ti ricorda qualcosa? >>

O, meglio, ti ricorda qualcuno?

Ti ricorda, per puro caso, noi due?

Sospira, Harry, allungandosi verso il tavolino a lui di fronte, per poggiarvi il libro.

Questo movimento, convince Hermione a raddrizzarsi, ed a posizionarsi seduta in modo normale.

Punta il suo saggio sguardo su noi due, alternativamente.

Mi chiedo proprio quando interverrà…

<< Se ti stai riferendo a noi due, devo ricordarti un piccolo particolare. Che nostro padre… >> e qui, anche lui abbassa la voce << …è morto, per permettere alla mamma di scappare con noi due. Il suo, invece, magari ha anche assistito all’assassinio, senza muovere un dito. E comunque, ne è stato la causa. Ed è rimasto ugualmente un Mangiamorte. >>

Annuisco, più seria di quanto non sia mai stata in questa conversazione.

<< Lo so, che c’è un’abissale differenza. Ma ciò non gli toglie il diritto di sapere chi gli ha portato via sua madre. Ti prego. >>

Giungo le mani, in una muta preghiera, assumendo anche l’espressione.

Massì, occhi luccicanti, labbro inferiore in fuori, palpebre tremanti.

<< Si può sapere perché diavolo ti servo io? >>

<< Perché Pitman è in debito con te, non con me. E poi, lo sai che non posso starti troppo lontana, mio adorato fratellino. >>

Okay, magari sto esagerando con lo zucchero.

<< Certo come no… Non le basta mettersi con Draco Malfoy, e costringermi a portarcelo dietro a Godric’s Hollow, adesso diventa anche una grande amicona con Nott e Zabini! Si preoccupa dei loro sentimenti! Il prossimo passo quale sarà, scegliere la Parkinson come tua testimone di nozze? >>

<< Ehi, non osare brutta stronzetta! Lo sai che quel posto è riservato a me, e Ginny! >>

Rivolgo un enorme sorriso ad Hermione.

<< Tranquilla, Herm, quel posto è ancora vostro. E poi la Parkinson… ma stiamo dando i numeri?! >>

<< Oh, no. Mai sia. Si innamora di Draco, diventa la “Best Friend” di Theo e Blaise, va in giro per Hogsmeade a comprare regalini per Daphne, e va a farsi la ceretta con Astoria… Ma la Parkinson, no per carità! >>

Il tono immensamente sarcastico con cui Harry ha pronunciato questa frase, insieme a quello civettuolo e fintamente confidenziale che ha improvvisato per pronunciare i nomi dei Serpeverde causa a me e ad Hermione un quarto d’ora di ridarella.

Al termine della quale, ancora con un sorriso raggiante stampato sulle labbra, mi rivolgo a mio fratello.

<< Allora? È un si? >>

Ma lui non mi risponde, assumendo la tipica espressione di quando pensa velocemente.

Guardo Hermione.

<< Amica mia, qui bisogna ricorrere alle maniere forti. >>

<< Scusa, ed io perché dovrei aiutare Nott? >>

<< Perché questa volta toccava a te e Ginny andare al Ministero a firmare. Se andiamo io ed Harry vi togliamo questo impiccio. >>

<< Okay, allora ci sto. >>

La mia migliore amica si alza dal divano, sedendosi in braccio ad Harry.

Congiunge le mani in preghiera come ho fatto io prima, ed inizia a stampargli tanti baci sulle labbra, sussurrando:

<< Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego… >>

Dal canto mio, mi attacco al suo braccio destro, dedicandogli altrettanti effusioni, solo che sulla guancia.

E sussurrando le stesse parole di Hermione.

Ma il clou viene raggiunto quando Ginny, scendendo dalla sua camera, ci vede intente nella tipica opera di convincimento che usiamo su Harry e Ron, per portarli con noi ad Hogsmeade a fare shopping.

<< Ehm.. che diavolo state facendo? >> ci domanda, stupita.

Io ed Hermione ci giriamo per risponderle.

Ed Harry ne approfitta.

<< Gin, ti prego aiutami. Vai a chiamare Ron.. ma ti prego liberami da queste due pazze! >>
Ma la sua ragazza lo interrompe.

<< Cerchiamo di convincere Harry ad andare al Ministero con Kiki, al posto nostro. >>

<< Ti unisci a noi? >> chiedo.

Gin non se lo lascia ripetere due volte.

Tutti noi Cacciatori detestiamo profondamente doverci recare al Ministero, per firmare quei noiosi Documenti.

E, l’occasione di sbolognare questo incarico a qualcun altro, non è certo da lasciar correre.

E così, io riprendo ad attaccarmi al braccio destro di Harry, Gin a quello di sinistra, ed Hermione si sistema più comodamente in braccio al suo ragazzo.

E, mentre riempiamo di baci, io la guancia destra, Gin quella sinistra, ed Hermione la bocca di Harry, continuiamo a ripetere senza sosta:

<< Ti prego, ti prego, ti prego.. >>

Inutili le sue lamentele.

Per non parlare, poi, dell’arrivo di Ron, Seamus e gli altri.

<< Ehi, anche io voglio fare le coccole ad Harry! >> lo prende in giro l’uomo più piccolo di casa Weasley, imitando una vocettina da donna.

In men che non si dica, il suddetto Ron, Seamus, Dean, Neville e metà Casa Grifondoro si fiondano sul divano addosso ad Harry.

Noi tre, facciamo giusto in tempo a scansarci, prima di essere sommerse dai corpi maschili.

Ma, di coccole, neanche l’ombra.

E, se è per questo, nemmeno di Harry.

Riusciamo solo a sentirne la voce.

<< D’accordo, maledizione! Va bene! Maledette donne! >>
Ed io, Hermione, e Ginny non possiamo fare a meno di ghignare soddisfatte, e scambiarci il cinque.

<< Ehi, Kiki.. >> mi chiede la rossa << …Ma perché cavolo hai tutta questa voglia di andare al Ministero con Harry?! >>

 

Buio.

Tanto, tanto buio.

Talmente tanto, che non riesco a distingue dentro e fuori, sopra e sotto, cielo e terra.

È così buio.

È così nero.

Come se qualcuno avesse gettato una coltre di morte sul mondo.

Buio.

Tanto, tanto buio.

L’unica macchia di colore in tutto questo nero, sono io.

Io, con il mio vestito bianco.

Bianchissimo.

Ma sporco.

Sporco di terra.

Sono accovacciata su me stessa, mentre con le braccia mi mantengo la pancia.

Perché?

Perché mi fa male.

Mi sto giusto chiedendo come faccia a dolermi la pancia, così, improvvisamente, quando sento un singhiozzo.

Sto piangendo.

E, adesso che mi ci fate pensare, sto piangendo da ore.

Sono ore che piango, e urlo.

Ecco perché.

Ecco perché mi fa male la pancia.

E continuo a piangere.

Perché Lui è tornato, e mi ha portato via Tutti.

Tutti.

<< Hai troppi affetti, Potter. E perderai. Tutto quanto. >>

No.

Di nuovo.

Di nuovo quella voce.

È Lui, che mi ha portato via tutti.

<< LASCIALI ANDARE! Riportali.. riportali…da me. >>
In risposta ricevo solamente un risata.

Una risata fredda, priva della anche più piccola stilla di gioia.

Non c’è felicità, in questa risata.

Solo perverso piacere.

E mi mette i brividi.

Mi stringo maggiormente su me stessa, continuando a piangere.

E ad urlare.

<< Harry… Draco.. Ti-ti prego… >>

Ride.

Ancora ride.

Ancora quella risata.

Quella risata maledetta.

<< Hermione… R-ron.. Ginny… >>

Risata.

Risata.

Risata.

Della stessa freddezza della morte.

<< Lasciali… lasciali andare… ti prego… >>

Ormai, il mio viso non è più fatto di pelle.

Ma di lacrime.

Lacrime, che inondano anche il mio immacolato vestito.

Le ginocchia mi fanno male, a furia di mantenere tutto il peso del mio corpo.

Le mie gambe si stanno addormentando, a furia di stare piegate su se stesse.

Gli occhi mi bruciano, a furia si riversare lacrime e lacrime.

I polmoni, la pancia, lo stomaco, la gola, feriscono come una Cruciatus, a furia di urlare.

Ma fa niente.

Perché sono sola.

Irrimediabilmente e completamente sola.

<< Li rivuoi indietro, piccola Kim? >>

Alzo la testa.

Ma non vedo niente.

Qui è nero.

È tutto nero.

Buio.

Tanto, tanto buio.

<< Si.. ti-ti prego. Farò… farò qualsiasi cosa… ri-riportali qui. >>

L’ultima cosa che sento è il tremore terrorizzato che scatena in me quella risata.

Risata che continua ad oltranza, mentre intorno a me tutto comincia a cambiare.

Il buio resta intatto.

Ma una folata di vento inizia a scuotermi dall’interno.

Non so da dove provenga.

Fatto sta che, improvvisamente, si alza un vento assurdamente potente, che mi sferza il viso.

I capelli ed il vestito si smuovono insieme a Lui, in maniera inquietante.

E quella risata.

Quella risata continua.

Come anche il buio.

Tanto, tanto buio.

Poi, qualcosa muta.

La risata, del Diavolo in persona, rimane.

Il buio rimane.

Il vento rimane.

Il terrore rimane.

Ma qualcosa muta.

Così improvvisamente come sono scomparsi, riappaiono.

Gambe, busto, braccia, collo, viso.

I miei amici.

I miei amici di Corvonero, e Tassorosso.

Ernie, Justin, Hannah, Susan, David.

E tutti gli altri.

Il nuovo Esercito di Silente.

I miei Professori.

L’Ordine della Fenice.

La famiglia Weasley.

I Serpeverde.

Blaise, Theo, le sorelle Greengrass e la Parkinson.

I miei adorati Grifondoro, e la mia adorata spostata Corvonero.

Luna.

Dean.

Seamus.

Neville.

Lavanda.

Calì.

I miei migliori amici.

La mia piccola e disastrata famiglia.

Ron.

Ginny.

Hermione.

Il mio adorato fratellino.

Harry.

Il mio Principe delle Serpi.

Draco.

Tutti.

Lentamente, riprendendo consistenza uno ad uno, e gradualmente, tutti riappaiono.

Ma non sorridono.

Nessuno di loro.

Hanno le stesse espressioni apatiche che assunsero prima di svanire.

E la risata.

La risata continua.

Insieme al buio incessante.

E al vento.

Qualcosa, poi, attira la mia attenzione.

Il mio vestito.

Il mio bianco ed immacolato vestito.

Si sta sporcando.

Si sta sporcando di rosso.

Si sta sporcando di sangue.

Urlo, terrorizzata.

Sposto febbrilmente lo sguardo verso ognuno dei miei amici, appena riapparsi.

Ma nessuno sembra granchè stupito.

È come se stessi sanguinando io stessa, ma non sentissi il dolore di una ferita.

Ma il sangue, più rosso della Lussuria, scorre sul mio vestito come il più inesorabile dei Fiumi.

Cola, velocemente, sino a coprire fino all’ultimo filo di bianco.

Insozzando la purezza del mio vestito, con quel colore rosso di morte.

Il rosso è sempre stato il mio colore preferito.

Ma questo rosso… no.

Perché è sangue.

Caldo e semplice sangue.

E la cosa mi disgusta.

<< Che… che mi sta succedendo? Draco? Harry? >>

Perché?

Perché non mi rispondono?

Perché non mi prestano attenzione?

Perché non mi salvano?

<< Herm… Gin.. Aiutatemi, per favore. Ron! Ron, ti supplico, aiutami… >>

Niente.

Sento il suono di quella risata.

E del fischiare potente del vento.

<< Smettila! Ti prego! Lasciami in pace! >>

Il mio vestito.

È completamente rosso.

Rosso.

Rosso sangue.

<< Cosa vuoi da me? Cos’altro vuoi da me? >>
E ancora ride.

Ride.

<< Eccoli, piccola Kim. Sono tutti qui. Adesso, puoi dirgli Addio. >>

Ancora piango.

Ancora urlo.

Ancora mi ferisco da sola.

Perché sono vestita..

Sono vestita di sangue.

Alzando lo sguardo, urlo ancora di più.

Di spavento.

E cado.

Cado sul sedere.

Perché, alzando gli occhi, ho incontrato quelli di Harry.

Senza che nemmeno me ne accorgessi, mi si è avvicinato.

Senza fare il minimo rumore.

E i suoi occhi.

Sono spenti.

Sono freddi.

Sono morti.

E Rossi.

Rossi anche loro.

E, riflettendomi in Lui, non riesco più a trovare il verde nelle mie iridi.

Anche lì rosso.

Rosso sangue.

Rosso morte.

<< Hai troppi affetti, Potter. >>

Mio fratello si inginocchia.

Accanto a me.

E posso notare come anche lui sia vestito di rosso.

Come anche Lui sia vestito di sangue.

<< E perderai. >>
La gonna del mio vestito, ormai completamente rossa, forma un cerchio perfetto intorno a me, coprendomi del tutto le gambe ed i piedi.

Strano.

Non ricordavo di avere un vestito così lungo.

<< Tutto quanto. >>

Perché?

Perché i miei amici non sorridono?

Perché nessuno mi dice cosa succede?

Perché Harry non mi stringe la mano, e non mi dice che risolverà tutto?

Lui l’ha sempre fatto.

Mi ha sempre protetta.

Perché adesso tutti sembrano.. non amarmi più?

<< O saranno loro, a perdere te. >>
Harry alza lo sguardo verso l’alto.

Lo faccio anche io.

E vedo una spada.

Una spada che pende su di noi.

Il vento si sta gradualmente calmando.

Il buio si sta gradualmente schiarendo.

Il sole sta gradualmente risorgendo.

La risata si sta gradualmente calmando.

I miei amici, tutti coloro che conosco e che amo, stanno gradualmente riacquistando i loro sorrisi.

Comincio gradualmente a risentire atmosfera di felicità, risate, gioia.

Gradualmente ritornano gli alberi, il sole, il prato.

Ma la Spada improvvisamente cala su di noi.

E, mentre tutto ritorna all’atmosfera felice e spensierata di prima, io ed Harry moriamo.

 

<< NO! >>
<< Principessa, devi decisamente smettere di mangiare pesante, prima di andare a dormire. >>
<< Blaise, chiama lo Sfregiato.. Bambolina, come ti senti? >>

Corro in bagno a vomitare.

 

Alla fine i miei amici non sono accorsi nella Sala Comune Serpeverde, a rotta di collo come l’altra volta.

E, se è per questo, mi sono anche opposta con tutte le mie forze alla proposta di Blaise di svegliare anche le ragazze.

Con Daphne non ho alcun problema, ma non avevo affatto voglia di fa destare anche la Parkinson e la Greengrass Junior.

Ho imparato la lezione.

Fatto sta che, eravamo giusto in procinto di scendere le scale del Dormitorio, che abbiamo sentito delle voci provenire dalla Sala Comune dei Serpeverde.

Con un veloce sguardo all’orologio, abbiamo notato che, in effetti, era solamente l’1.03, e che era perfettamente normale che ci fosse qualcuno ancora sveglio.

Così, abbiamo mandato un altro Patronus ad Harry, dicendo che ci saremmo incontrati nella Stanza delle Necessità e che, per raggiungerli, ci sarebbe servita la Mappa del Malandrino.

Avrei anche chiesto il Mantello dell’Invisibilità, ma… ehi!

Siamo cresciuti, gente.

Al Primo Anno potevamo anche starci tre persone, nascoste lì sotto.

Ma, in questo caso, eravamo in quattro, e soprattutto diciottenni.

Non ce l’avremmo mai fatta.

Comunque, la geniale invenzione dei Malandrini, ovvero la loro Mappa, è stata più che utile per scansare Gazza e Mrs Purr.

Abbiamo incrociato Padma Patil e Antony Goldstein i quali, in veste di Capiscuola stavano facendo la ronda notturna.

Ma, con un occhiolino, ci hanno lasciati andar via indisturbati.

Lo stesso avranno fatto Ron ed Hermione con loro, milioni di volte.

Solidarietà tra Studenti, gente.

Anche se devo ammettere che non mi è sfuggito lo sguardo che si sono scambiati Padma e Antony alla vista della nostra strana combriccola.

Ma non hanno chiesto spiegazioni.

Anche perché, non ci sarebbe stato molto da dire.

Sono andata nella stanza numero 7 del Dormitorio Serpeverde, per informare Draco e gli altri due campioni della risposta affermativa di Harry.

E, semplicemente, tra una chiacchiera e l’altra, mi sono addormentata da loro.

Prima di svegliarmi in seguito a quel terrificante incubo.

Inizio a sentire dei brividi di freddo, se ci ripenso.

Ma, per fortuna, siamo finalmente arrivati.

<< I suoi amichetti.. >> sussurra Theo, indicandomi << …saranno già dentro, sicuramente. >>

<< Già… >> si mostra d’accordo Blaise << …non hanno mica fatto sette piani di scale dovendo scansare due inutile ammassi di pulci come Gazza e la sua stupida gatta, loro! >>

Scuotendo la testa, faccio avanti e indietro per tre volte, dinanzi al tratto di parete dove apparirà la porta della mia ala preferita del Castello.

Ho bisogno di un posto dove poter parlare con i miei amici di quello che mi è successo, in santa pace.

Ho bisogno di un posto dove poter parlare con i miei amici di quello che mi è successo, in santa pace.

Ho bisogno di un posto dove poter parlare con i miei amici di quello che mi è successo, in santa pace.

Dopo la terza sfilata, apro gli occhi, trovando una porta nera pronta ad aspettarmi.

Senza indugiare oltre, io, Draco, Theo e Blaise, vi entriamo.

La stanza non è molto grande, ma dotata semplicemente di un camino acceso, nonostante siamo ad Aprile, e di parecchi divanetti.

Sedute sui quali ci sono Hermione e Ginny, la prima intenta a mangiucchiarsi le unghia per il nervosismo, e la seconda ad attorcigliarsi i capelli intorno alle dita, scossa dalla stessa ansia di ‘Mione.

Harry invece cammina avanti e indietro senza sosta, con lo sguardo perso solo Lui sa dove.

Ron era il più vicino alla porta.

E, non appena mi vede, mi si avventa contro.

<< Sia Benedetto Merlino! Kiki! >>

Mi abbraccia, così forte che quasi mi alzo da terra.

E io mi aggrappo a Lui con la poca forza che mi è rimasta, respirando l’odore dei suoi capelli rossi.

Al sospiro rilassato di Ron, anche gli altri Cacciatori mi corrono incontro, iniziando ad inondarmi di domande.

<< Che è successo? >>

<< Stai bene? >>

<< Cosa hai sognato? >>

<< Stai bene? >>

<< Hai sentito ancora la Sua voce? >>

<< Stai bene? >>

<< Ti fa male la cicatrice? >>

<< Stai bene? >>
<< Vuoi bere qualcosa? >>

<< Stai bene? >>

<< Ehm… non per intromettermi in questo toccante … >> sarcasmo… tanto, tanto sarcasmo << ..quadretto Grifondoro. Ma credo che un mal di testa sia l’ultima cosa che le serva in questo momento. >>

I Cacciatori spostano lo sguardo verso Zabini, che si era intromesso nelle loro preoccupate domande.

Come se si accorgessero solo adesso gli uni degli altri, gli sguardi pieno di astio si sprecano tra le varie fazioni, ma, come minimo, mi risparmiamo le solite discussioni.

<< Kiki… >> sussurra Harry.

Ed è un sollievo vedere i suoi occhi verdi, stavolta.

<< …Siediti. >>

Non me lo faccio ripetere due volte.

Mi accovaccio sul divano a me più vicino, stringendomi le gambe al petto.

Gli altri, si sistemano intorno a me.

Draco sul bracciolo, accanto al mio braccio.

Hermione e Ginny si sistemano a gambe incrociate accanto a me.

Harry trascina una sedia, posizionandosi al contrario, girando la spalliera verso di me, in modo che i suoi occhi incontrino i miei in linea diretta.

Ron si siede sul tappeto, con la testa poggiata sulle mie gambe piegate.

Blaise e Theo, invece, rimangono in piedi, vicino al camino, le cui fiamme danzanti proiettano sui loro corpi le sue inquietanti e sensuali forme.

Vedo le labbra di Harry muoversi a formulare una domanda.

Ma non si sta rivolgendo a me.

Ma a Malfoy.

<< Era come l’altra volta? >>

E si riferisce all’altro inquietante incubo che ebbi la scorsa notte, sempre mentre ronfavo nella Tana del Serpente.

Il Serpeverde annuisce.

<< Si. Lei che inizia ad urlare e a contorcersi nel sonno. Noi che ci svegliamo, e proviamo a farla tornare in se, ma invano. Le urla che aumentano, e lei che poi si sveglia di soprassalto, correndo in bagno a vomitare l’anima subito dopo. >>

I miei amici si scambiano, tutti e quattro, uno sguardo preoccupato.

Poi, è Ron a rompere il silenzio.

<< Ehi… >> mi chiama, accennando un sorrisetto << …te la senti di raccontarci il tuo sogno? Era lo stesso della scorsa notte? >>
Scuoto la testa, puntando lo sguardo sulle mie ginocchia.

<< No, ma… era come…come se fosse… una seconda parte, ecco… >>
Qualche sopracciglio si alza, stupito.

<< … Si, si. Ne sono sicura. Il sogno di questa notte iniziava esattamente dove finiva il primo. >>

<< Ovvero tu, da sola, circondata dal nulla. Dopo che tutti noi eravamo svaniti? >> mi domanda Ginny, alla quale rispondo affermativamente con un cenno del capo.

<< Stavo… stavo piangendo. Da quelle che mi son sembrate ore. Poi ho.. ho risentito… ho risentito la Sua voce… >>

Il mio tono si fa decisamente rotto e tremante, e mi prendo un po’ di tempo per riprendere a parlare.

Ingoio il groppo che mi aveva ostruito la gola, e lascio asciugare le iridi.

Prendo un bel respiro.

<< La frase, era sempre la stessa. Hai troppi affetti, Potter… >>

<< …E perderai. Tutto quanto. >> la completa per me, Harry.

Lanciando un veloce e spaventato sguardo alla sua Hermione.

<< Già… >> continuo << …Poi, improvvisamente, si è alzato un vento forte, fortissimo. E Lui, ha parlato di nuovo… Mi…Mi ha chiesto se vi rivolevo con me, se volevo che me li riportasse. >>

<< Oh, che tenero… >> commenta Theo, pieno di tutto il sarcasmo che è possibile al genere umano.

<< E l’ha fatto?... >> mi domanda Hermione << …ci ha.. ci ha fatto… riapparire? >>
Annuisco.

<< Si. Uno ad uno, siete ritornati tutti quanti. Ma non… non avevate… non avevate alcuna espressione, alcun calore… >>

Come ciò che accade alle anime riportate indietro dalla Pietra della Resurrezione, se restano intrappolate sulla terra troppo a lungo.

<< Poi… poi… Il mio vestito ha… ha iniziato a sporcarsi… a sporcarsi tutto di sangue.. fino a che non è diventato completamente… completamente rosso. E Tu… >> alzo lo sguardo su Harry, che mi guarda serissimo.

Pallido e terrorizzato.

E serissimo.

<< …Ti sei.. ti sei seduto accanto a me. Anche i tuoi occhi erano rossi. Anche i miei. E Lui ha ripetuto quella frase. Ma poi ha aggiunto.. ha aggiunto qualcosa. >>

Silenzio.

Pensate silenzio.

<< Ha detto: “Hai troppi affetti, Potter. E perderai. Tutto quanto. O saranno loro a perdere te”. >>

Mi fermo.

E chiudo gli occhi.

Ma mi accorgo che, se lo faccio, mi ritornano alla mente quelle maledette immagini.

Quindi li riapro immediatamente.

Ed incontro lo sguardo incoraggiante di Harry.

<< Ha iniziato a ridere… esattamente come… come quella notte… >>

Non so se gli altri abbiano capito a quale notte io mi stia riferendo, ma dal dolore che traspare dallo sguardo di mio fratello, capisco che, almeno Lui, l’abbia fatto.

Come nel peggior ricordo scatenato in noi da un Dissennatore, la risata di Voldemort invadeva i miei timpani, ed era della stessa identica malvagità della notte del 31 Ottobre 1981, quando rise delle suppliche di mia madre.

Prima di ucciderla.

<< …Ma mentre la sua risata sfocava, insieme al vento, e insieme al buio, tutto stava tornando alla normalità. Voi>> e lascio scorrere uno sguardo su tutti i presenti nella stanza << …stavate tornando alla normalità. E poi… io ed Harry… >>

Ingoio.

Ingoio saliva a vuoto.

Porto una mano a stringere con forza il medaglione di mia madre.

Cercando di attingere da lì la forza per continuare.

<< Cosa?... >> mi chiede Ginny << …tu ed Harry… cosa? >>

<< Siamo morti. >>
Nessuno dice niente.

Nessuno pronuncia parole.

Nessuno commenta.

Nessuno respira.

Lo sfrigolio della legna che brucia e, lentamente, si consuma, è l’unico rumore che si ode.

Tutto è avvolto dal più completo silenzio.

E, se non vedessi i miei amici sbattere le palpebre, direi che gli si è anche fermato il battito del cuore, per quanto sono immobili.

Persino l’alzarsi ed abbassarsi della cassa toracica al ritmo del loro respiro è un movimento talmente minimo, da non notarsi affatto.

Il primo a compiere un gesto, è Blaise.

Che chiude gli occhi, in maniera curiosamente concentrata.

Per poi riaprili, solo per puntarli alla teca di vetro appena comparsa un po’ più lontana dal camino.

Chissà cosa avrà chiesto alla Stanza delle Necessità.

<< Chi vuole del Whisky Incendiario? >>

Ah, ecco.

Alzo la mano, in maniera decisamente frettolosa.

Tanto che strappo un mezzo ghigno a Zabini.

A grandi, ma silenziosi passi raggiunge la teca di vetro, estraendone la bottiglia, insieme ad un bicchiere.

Lo sento sussurrare per una manciata di volte “Geminio”, mentre tocca l’utensile con la Bacchetta per moltiplicarlo.

Nel frattempo, tutti quanti i presenti hanno alzato la mano verso l’alto.

Si.

Un po’ d’alcool urge a tutti.

Sempre grazie alla magia di Blaise, che incanta Bottiglia e Bicchieri, ben presto ognuno di noi ha una bel bicchiere di Whiskey Incendiario tra le mano.

E, quasi contemporaneamente, lo beviamo tutti, tutto d’un sorso.

Solamente quanto il piacevole calore, ed il leggero pizzicore alla gola, ha calmato gli animi un po’ di tutti quanti, una voce rompe il silenzio.

Quella di Malfoy.

<< Avanti Granger… >> sillaba << …stiamo tutti aspettando. >>

I Serpeverde ghignano, e noi Grifondoro lo guardiamo, confusi.

<< Aspettate cosa? >> chiede Hermione.

<< Che tu ci illumini con la tua mente da So-Tutto-Io, interpretando a dovere l’appassionante storiella, sognata in due puntate, da Kim. >>
Il mio nome è davvero così melodioso?

O lo diviene solamente quando è Lui a pronunciarlo?

<< I-io… non… non saprei. >>
Fermi tutti, gente.

Questa, è una data storica.

<< Questa me la segno… >> commenta Nott, strappando un sorrisino persino ad Hermione e Ginny.

Ma qui non c’è niente da sorridere.

Perché è impossibile che ad Hermione sfugga qualcosa.

Ed infatti, nemmeno questa occasione è da meno.

Semplicemente, non vuole dirlo ad alta voce.

<< Basta giri di parole… >> commenta Harry, alzandosi dalla sedia sulla quale era seduto, e posizionandosi in piedi, a braccia conserte.

<< …Questi due sogni, messi insieme, non sono di difficile interpretazione. È la solita vecchia storia, su cui Voldemort premeva parecchio… >>

<< Tutti coloro che hai perso, sono morti per colpi per tua, Potter! E l’unico modo per salvare chi ti rimane è consegnarti a me, e alla Morte. >> concludo io, per mio fratello.

<< Si, una cosa del genere. >> si mostra d’accordo.

Disse, più o meno, la stessa cosa lo scorso 2 Maggio.

Lord Voldemort, intendo.

Quando attaccò Hogwarts, chiedendo a me ed Harry di consegnarci ai suoi Mangiamorte, per porre fine alla Resistenza.

E noi lo facemmo.

Ma ciò non implicò la Loro vittoria.

Ah ah!

Alzo lo sguardo, in quello di Harry.

In questo istante, sto rimpiangendo come non mai il fatto di non potergli leggere più la mente.

Di non poter comunicare nel nostro speciale ed unico modo.

Di non dover ricorrere alle parole, troppo banali e udibili da chiunque, per condividere le mie sensazioni più recondite con il mio fratellino.

<< Non osate nemmeno pensarlo! >> sbotta Ron.

Il mio migliore amico si alza in piedi di scatto, ergendosi in tutta la sua vertiginosa altezza, e posizionandosi al fianco di Harry.

Sta anche sfoderando l’indice accusatore.

Incredibile come Hermione ci abbia lentamente contagiati tutti.

<< So perfettamente cosa sta succedendo nelle vostre testoline bacate… >>

Io ed Harry lo guardiamo sbigottiti.

I Serpeverde, compassionevoli.

<< Weasley, stavo per oppormi quando Blaise ti ha dato del Whiskey Incendiario… >> commenta Draco, estremamente pungente << …ma poi mi sono detto “Cazzo, non può diventare ancora più scemo, dopo un solo bicchierino”. Dimostrazione che anche io posso sbagliare… >>

Mentre Theo e Blaise ridono della battuta del loro amico, Ginny ed Hermione stanno per intervenire in difesa di Ron.

Il quale, però, interrompe tutti quanti con un sorriso sarcastico rivolto verso Malfoy.

<< Vorrei farti presente, caro Genio, che i qui presenti Potter sono affetti da manie eroico – suicide. E che, almeno una volta al mese, devono per forza fare qualche stronzata, come rischiare un bell’incontro con la Morte, altrimenti non riescono a dormire sonni tranquilli, gli imbecilli… >>
Adesso, è il turno mio e di Harry di ridere.

<< Vabbè, adesso non esageriamo… >> esclama mio fratello << …non siamo mica due Emo! >>

<< Ah no? >>

<< Dai, Ron… >> intervengo << …Non credo tu debba farla così tragica! >>

Ma, stranamente, persino Nott, Zabini e Malfoy di mostrano d’accordo con Lui.

<< Sebbene l’idea di condividere lo stesso pensiero del qui presente Babbanofilo mi ripugni.. >> scandisce, sillaba per sillaba, Theo << …Voi due siete Emo. >>

Okay, qui si sta sfiorando la pateticità.

<< Lo ammetto, siamo andati molto spesso incontro alla morte. E se questo potesse servire per salvare le persone che amo da quei spostati dei Mangiamorte, lo farei mille altre volte ancora… >>

Malfoy mi dedica uno sguardo profondamente contrariato.

<< …Ma questo non vuol dire che io ed Harry, adesso, ci infiliamo nel primo bagno che ci capita, e ci tagliamo le vene, solamente per un sogno che ho fatto! Magari ho mangiato pesante… >>

Ma una sola occhiata di Harry basta per farmi zittire.

<< Escludendo il suicidio… >> accenna un sorrisetto che, però, gli muore subito << …Kiki, per favore, sai perfettamente che non dovremmo considerarli sogni normali. Non lo sono affatto. >>

Per la cronaca, sono certa che Harry avrebbe certamente fatto carriera come Attore Drammatico.

Avrebbe sicuramente vinto un paio di Oscar qua e là.

<< E allora spiegami perché questi sogni, stavolta, accadono solo nelle mia testa, e non nella tua, Harry. >> sillabo.

Sono contenta che, queste terribili immagini mentali vengano a disturbare solo i miei sogni, e non quelli di mio fratello.

Ma la cosa è piuttosto strana.

Siamo sempre stati abituati a dover combattere contro gli stessi ed identici problemi.

Tutti e due eravamo vittime di incursioni poco piacevoli nella mente di Voldemort.

Tutti e due portavamo sulle spalle un destino che ci vedeva vittime, o carnefici.

Tutti e due, l’anno scorso, abbiamo dovuto scegliere la Morte, per distruggere l’Horcrux che era in noi.

E abbiamo sempre fatto tutto insieme.

Questa volta, invece, che sta succedendo… a me?

<< Non lo so, Kiki… >> mi risponde Harry, mortificato << ..Non lo so. Ma, te lo giuro sulla mia Firebolt, lo scoprirò. >>

<< Oh, ammettilo Potter!... >> esclama Malfoy << …quello era solo un modo per vantarti di avere una Firebolt. Illuminaci. Come diavolo faresti a venire a capo di questo casino? Le entri nella testa e vedi se qualcosa non va? Sei pure una schiappa nella Legilimanzia! >>

Vedo la mascella di Harry contrarsi pericolosamente, e stringere spasmodicamente qualcosa nella sua tasca, che so per certo essere la sua Bacchetta.

Sta per ribattere, sicuramente qualcosa di poco carino, quando è Theo a prendere parola.

Rivolgendosi a me.

<< Sbaglio, o prima hai detto che “questa volta” i sogni inquietanti accadono solamente a te? >>

Annuisco.

<< Vuol dire che non è la prima volta che qualcosa ti fa urlare e dimenarti durante la notte? >>

Harry appare piuttosto contrariato di condividere certe cose con i Serpeverde, ed io sono troppo occupata a studiare le sue reazioni per rispondere in tempo.

Così è Ron che risolve i dubbi di Nott.

<< Si. Hanno sempre avuto, sia Harry che Kiki, dei sogni strani. Riguardanti Voldemort. Questo, ovviamente, prima che lo facessero fuori. >>

Vabbè, diciamo pure che erano dei piccoli viaggi nella sua testa malvagia.

E che, in quei viaggi, noi diventavamo Lui.

Condividendo persino le emozioni più violente.

Come la sete di sangue, morte, e potere.

<< Se nemmeno la So-Tutto-Io… >> continua Blaise, guadagnandosi un’occhiataccia da Hermione << …sa darci una spiegazione per questo sogno, dovremmo rivolgerci più in alto. Prima della morte del Signore Oscuro, a chi chiedevate aiuto in occasioni come questa? >>

Io ed Harry rispondiamo d’istinto.

Senza nemmeno pensarci per qualche secondo.

<< Silente. >>
<< Non credo che, ora come ora, sia possibile parlargli… >> sussurra Draco << …a chi altro vi rivolgevate? >>

<< Sirius. >> risponde Ginny.

<< E adesso dov’è questo Sir… >>

Ma, la domanda che si stava formando sulle labbra di Theo, viene interrotta da uno sguardo significativo di Draco.

Che scuote la testa, allargando gli occhi.

Io ed Harry abbassiamo lo sguardo.

<< Oh. >> è la semplice risposta di Nott, una volta capita la gaffe che stava per fare.

<< Qualcun altro? >> domanda Blaise.

<< Remus. >> sussurra Hermione, con un sorriso malinconico in volto.

<< Chi? >>

<< Remus. Remus Lupin. Il nostro Professore di Difesa contro le Arti Oscure al terzo anno, Zabini. >>

<< Aspettate un attimo… >> la faccia confusa assunta da Blaise in questo momento, è davvero memorabile << …Il Licantropo? >>

Noi Cacciatori annuiamo distrattamente.

<< Ma non era morto nella Battaglia di Hogw… >>

E, la seconda figura di merda della serata, è nuovamente interrotta da Malfoy.

Che guarda Blaise nello stesso identico modo in cui aveva guardato Theo.

<< Oh. >> è anche la sua risposta.

Come potete vedere, cari i miei Serpeverde, abbiamo perso talmente tante persone durante la Guerra, da sentirci completamente persi adesso.

Dopo di ciò, piombiamo nel silenzio.

Rotto solamente dal tintinnare che la Bottiglia di Whiskey Incendiario produce al contatto con i nostri Bicchieri mentre, sotto Incantesimo stavolta di Nott, ci versa altro liquido caldo.

E alcolico.

E io mi ritrovo nuovamente a stringere spasmodicamente il medaglione che porto al collo, mentre bevo un altro sorso di Whiskey.

È strano.

Questa collana è in mio possesso da… quanto?

Poco più di ventiquattro ore?

Si, minuto più, minuto meno.

E già lo sento parte integrante della mia pelle.

Come se fosse sempre stata mia.

Lo trovo logico, però.

È l’unica cosa che mi resta di mia madre.

A parte l’urlo di disperazione, mentre supplicava Voldemort di uccidere Lei, e non Harry e me.

Con un solo altro sorso, vuoto il mio bicchiere.

<< Siamo degli imbecilli! >>

Oh, che bello.

È davvero bello sentirsi improvvisamente insultati.

Specialmente dopo aver fatto un sogno che ti accolla la colpa di tutte quelle maledetti morti, che ancora ti lasciano senza fiato e in lacrime.

Ma si sa.

Hermione è così.

La sua mente lavora febbrilmente e senza sosta.

Poi, quando trova la soluzione che stava cercando, si incazza con se stessa e con gli altri perché non ci avevamo pensato prima.

Ed infatti, noi Cacciatori, quando la nostra adorata So-Tutto-Io si alza in piedi improvvisamente, sbottando “Siamo degli imbecilli” non possiamo fare a meno di sorridere.

I Serpeverde, invece, non la prendono così bene.

<< Ehi! >>

<< Ma tu guarda questa! >>

<< Parla per te, Granger. Io sono perfetto. >>

Ma Lei, decide di ignorarli.

Esclamando, invece:

<< Silente! >>

Sette sopracciglia si alzano fino al cuoio capelluto.

<< Hai forse acquisito la capacità di parlare con i defunti? >> domanda Zabini, pieno zeppo di pungete sarcasmo.

<< Niente affatto, cervello di Troll… >>
L’insulto causa indignazione ai massimi livelli per quanto riguarda Blaise, che si era appena definito “Perfetto”, ed una stima profonda verso Hermione per quanto riguarda Harry, Ron e Ginny.

Mio fratello, credo davvero che si sia nuovamente innamorato di Lei, solamente per quel “Cervello di Troll”.

<< …Ma possiamo sempre parlare con il suo Ritratto. >>

Okay.

Non è solo Zabini a meritarsi quell’insulto.

Siamo, tutti quanti, delle immense e putride teste di Troll.

 

Adoro la Magia.

Talmente tanto che, ancora oggi, mi chiedo come diavolo abbia fatto a vivere senza di essa, per undici lunghi anni.

Talmente tanto che, ancora oggi, sono capace di stupirmi per ogni minuscola stilla di essa.

Talmente tanto che, ancora oggi, mi sembra impossibile che io faccia parte di questo Mondo fantastico.

Chi l’avrebbe mai detto, gente.

Harry Potter, il ragazzino tutt’ossa che passava le sue giornate a sfuggire al cugino ciccione, insieme alla sorellina, è un Mago.

E non un Mago qualsiasi.

Probabilmente il Mago più famoso del Mondo Magico.

Mio malgrado.

Ed infatti, il fuoco che ancora scoppietta nel camino della Stanza delle Necessità, nonostante siano passate ore ed ore da quando siamo giunti qui, riesce a strapparmi un sorriso.

Non che ne avessimo bisogno.

Del fuoco, intendo.

Infondo, siamo ad Aprile, di calore ne abbiamo abbastanza.

Ma è stata Ginny a far aprire per noi la Stanza delle Necessità, ed è risaputo quanto adori una bella fiamma, dello stesso colore dei suoi capelli, che scoppietti in un camino antico.

Resterebbe ore ed ore a lasciarsi Incantare dalla sensuale danza delle fiamme, e ad osservare la legna che arde, diventando, da solidi e pesanti tronchi, a leggera e semplice cenere.

Questa, è una cosa che abbiamo sempre avuto in comune.

Infatti, se non avessi Hermione tra le braccia, che dorme placidamente, i miei occhi sarebbero persi nelle fiamme danzanti del focolare.

Ma Hermione sta dormendo tra le mie braccia.

E non c’è niente di più bello del suo viso completamente abbandonato.

E non c’è niente che cattura di più i miei occhi, di Lei.

<< Miseriaccia, amico… >> sussurra Ron << …così me la consumi! >>

Non posso trattenere un sorriso divertito.

Stanotte, abbiamo deciso di restare a dormire nella Stanza delle Necessità.

Eravamo già qui, tanto valeva…

E poi volevamo restare tutti con Kiki, nel caso fosse stata colpita da un altro incubo.

Il lato negativo, però, è che sono rimasti qui anche i Serpeverde.

Anche se non l’ha detto ad alta voce, anche Malfoy voleva restare accanto a mia sorella, e poi tutti e tre non volevano rischiare di far perdere punti alla loro Casa, tornando fino ai Sotterranei, con la concreta eventualità di incontrare qualcuno di spiacevole durante il lungo tragitto.

Certo, avremmo potuto prestargli la Mappa del Malandrino, per dargli la possibilità di evitare probabili guai, ma…

Insomma, vi siete dimenticati chi sono?!

Sono Harry Potter, cazzo!

Mica aiuto le Serpi, io!

E poi… prestargli la Mappa del Malandrino?!

Tre defunti sarebbero risorti dalla terra, solamente per ammazzarmi, se l’avessi fatto.

Ovviamente, sto parlando di papà, Remus e Sirius.

E poi, quell’idea non mi ha sfiorato nemmeno per un secondo.

Purtroppo però, adesso sono costretto ad assistere alla spiacevole scena che prevede la mia Kiki, teneramente addormentata sul divano, tra le braccia di Malfoy.

E non posso nemmeno non guardarli, dato che sono esattamente di fronte a me!

Maledizione!

Io e Ron ci siamo offerti come cuscini per Hermione e Ginny.

Siamo seduti l’uno affianco altro, io ed il mio migliore amico, e sulle nostre gambe sono appoggiate le chiome della mia ragazza, e di sua sorella.

I capelli di entrambe si scontrano, creando un contrasto castano – rosso e liscio lucente – riccio selvaggio davvero sublime.

Zabini ha optato per appisolarsi sulla poltrona di fianco al divano dove Malfoy e mia sorella si sono sdraiati un’oretta fa, e Nott ha occupato un terzo divano tutto per sé.

Non sia mai che la schiena aristocratica di una Serpe debba sopportare un giaciglio scomodo.

Patetici.

Dopo aver guardato male Malfoy per l’ennesima volta, mi decido a rispondere a Ron.

<< Quando dorme è… ipnotica. >>

È bellissima.

Con la bocca rosea leggermente dischiusa, il naso piccolo e rilassato, la pelle lucente, le lunghe ciglia messe ancora più in risalto dalle sue palpebre abbassate, i capelli che ricoprono in modo scomposto parte del suo viso, e delle mie gambe.

Stupenda.

<< E tu sei un pollo. Sempre. >>

Rido, della considerazione di Ron.

Non è il tipo con il quale si possono fare chissà quali discorsi romantici.

No, non si possono fare per niente.

Se è per questo, nemmeno con me.

Insomma, siamo ragazzi, mica passiamo le serate ad urlacchiare quanto sia “Dolce e seducente” quella tipa.

Le ragazze dicono sempre che quando io e il mio migliore amico parliamo di donne, faremmo venire la ridarella persino a Voldemort.

Merda.

Non dovevo pensare a Voldemort.

Adesso il sogno di Kiki ha prepotentemente invaso ogni mio più piccolo e recondito neurone.

<< Ron… >> lo chiamo.

Si volta verso di me.

<< …Credi che il ritratto di Silente possa darci delle risposte? >>

Lui alza le spalle.

<< Se fosse stato ancora vivo, ti avrei risposto “Certamente!”. Adesso, non lo so. Un ritratto è pur sempre un ritratto. Ho paura che inizi a dispensare le sue solite perle di saggezza, che capisci solamente dopo settimane, e che, in realtà, non servono a un cazzo! Oppure che si metta a parlare d’amore… >>
Quando Silente ci fece udire la Profezia della Cooman per la prima volta, e quando ci comunicò che “Il Potere a Lui sconosciuto” era l’amore sia io, che Kiki, fummo presi dallo sconforto più totale.

A quel tempo riuscivamo ancora a sentire l’uno i pensieri dell’altro, e quello di mia sorella a questo proposito fu:

“Wao! E come cazzo lo uccido Voldemort, sparandogli cuoricini addosso?!”

Il mio fu semplicemente “Okay. Siamo morti”.

Ma il nostro sarcasmo fu niente in confronto alla risata che scosse Ron per ore ed ore, quando, trepidante d’attesa, e curioso di conoscere quale Mistico Potere io e Kiki assopissimo nel profondo, gli rispondemmo “L’Amore”.

Da allora, è scontato per Ron considerare Silente, sì come il più grande Mago della Storia della Magia, ma anche come un mezzo Hippie.

Con annessi e connessi del “Peace ‘N Love”.

Mi concedo un altro momento di divertimento, poi riprendo a preoccuparmi.

<< La cosa più strana è che questi sogni li abbia fatti solo Kiki. >>

Vedo il mio migliore amico annuire.

Poi voltarsi a guardare mia sorella.

No, errore.

Si volta guardare Malfoy.

Con una luce più minacciosa del solito nello sguardo.

<< Harry, vuoi sapere un’altra cosa strana? >>

Annuisco, prendendo anche io a fissare minaccioso il nuovo … ragazzo… (Bleah!) di mia sorella.

Anche io in modo violento.

Perché?

E che ne so io.

Ron lo sta facendo, ed io colgo la Pluffa al balzo.

C’è sempre un motivo per voler picchiare Malfoy.

<< Che entrambe le notti in cui ha avuto questi brutti sogni, si trovasse nel Dormitorio Serpeverde. >>

Un lampo di luce verde mi trapassa lo sguardo.

In modo metaforico, s’intende, nessuno ha scagliato un Avada Kedavra.

Per il momento.

In effetti, adesso che Ron mi ci fa pensare, è una cosa talmente logica che avremmo dovuto pensarci prima.

Sia io, che Kiki, dormiamo sonni tranquilli dalla notte dello scorso Due Maggio.

Ovvero dalla nostra Vittoria su Voldemort.

Poi, tornati a Scuola, lei si innamora di Draco Malfoy.

E ci va anche a letto insieme.

E, per ben due notti, proprio mentre ronfa placidamente tra le sue braccia…

BAM!

Ecco che viene assalita da sogni inquietanti, e poco normali.

<< Weasley, sento un tono d’accusa nella tua voce, che mi irrita particolarmente. >>

Quasi sobbalziamo, al suono della voce di quella maledetta Serpe.

Pensavamo, io e Ron, di essere gli unici ancora svegli.

A quanto pare, invece, ci sbagliavamo.

Perché Malfoy ha lentamente aperto gli occhi, puntandoli su di me e sul mio migliore amico, con lo stesso disprezzo che gli stiamo dedicando noi.

<< Era una constatazione, Malfoy… >> risponde Ron, pronunciando il suo cognome come un insulto << …Che nemmeno la tua lingua biforcuta da subdola Serpe quale sei, potrà negare. >>

Il biondastro alza un sopracciglio.

<< Quando ha avuto questi due incubi, stava dormendo nella mia stanza. E quindi? Non erano certo le prima volte che dormivamo insieme… >>

E, a questa frase, segue un sorrisetto malizioso, che mi fa venire voglia di alzarmi e picchiarlo a sangue, fino a che non sviene dal dolore.

<< Pensaci, Malfoy… >> sussurro io, con il tono più malefico che mi possa venire fuori << …Dalla morte di Voldemort ha sempre dormito sonni tranquilli. Poi, per due sere, lo sogna addirittura. E, tutte e due le sere, era con te. >>

Come si dice?

Ah, si.

Se gli sguardi potessero uccidere…

Bè, in questo momento io sarei già morto, dato quello che mi sta dedicando Malfoy.

Okay, in realtà, se davvero gli sguardi potessero farti tirare le cuoia, sia io, che Lui, saremmo morti molto, molto tempo fa.

<< In pratica, credete che, questi sogni che Kim sta avendo, siano imputabili a me. >>

<< Si. >> rispondiamo, contemporaneamente, io e Ron.

Oddio, se Hermione ci sentisse, ci farebbe una lavata di testa indimenticabile, a me, e al Rosso.

So che il nostro ragionamento si basa sulla semplice vicinanza di Malfoy a Kiki, durante questi sogni, e che ci sono parecchi fattori che non abbiamo considerato.

Per esempio, il fatto che Lui ci abbia immediatamente avvertito dei bruschi risvegli di Kiki.

Se fosse stata colpa sua non l’avrebbe fatto.

Oppure che… cazzo, è un essere inetto, e per manipolare la mente di qualcuno al punto da indurlo a sognare determinate immagini, ci vuole un Potere ed una conoscenza della Magia Oscura enormi.

Che Malfoy, certamente non ha.

Oppure che si è esposto parecchio, per restare accanto a Kiki, giocandosi persino la sua libertà, quando, per esempio, ha confessato del suo nuovo Incarico di Omicida di mia sorella, rischiando un arresto che, effettivamente, stava per avvenire.

 

Per non parlare del fatto che ami tua sorella in un modo che nemmeno immagini…

 

Zitta vocina saggia, pericolosamente rassomigliante a quella di Hermione.

Non voglio vomitare la cena.

<< Voi siete i più grandi idioti con i quali abbia mai avuto il dispiacere di parlare! >> sbotta, decisamente incazzato, mentre cerca di sistemarsi più in alto con la schiena, senza destare Kiki.

Ma è proprio quando io e Ron stiamo per ribattere: << La cosa è assolutamente reciproca! >>, che la sentiamo.

La flebile voce di Kiki.

Mentre farfuglia qualcosa, inizialmente di incomprensibile, che poi termina con:

<< Torna a dormire, Amore.. >>

Lei e Malfoy, fino ad adesso, hanno dormito comodamente sdraiati sul divano arancione.

Lui, con il capo poggiato sul cuscino che avevano posizionato lungo il bracciolo del sofà, e Kiki con la testa poggiata sul suo petto, mentre le Sue braccia le circondavano il corpo.

Hermione adora dormire in quella posizione.

Con me, s’intende, non con quel Furetto da quattro zellini.

Dice che, in quegli istanti, si sente completamente al sicuro.

Sensazione che, da un bel po’ di tempo, è molto rara.

Specialmente a causa della Seconda Guerra, e del nostro pericoloso lavoro di Cacciatori.

E, ogni volta che parla, o sussurra semplicemente qualcosa nel dormiveglia, il suo respiro mi solletica sempre la pelle del petto.

Cosa che mi fa eccitare da morire.

E, pensare che la stessa cosa sia accaduta anche a Malfoy, per merito di Kiki, mi disgusta profondamente.

Però, la cosa decisamente più ripugnante, è il fatto che Lei l’abbia appena chiamato “Amore!”.

No, dico…

Ma mia sorella si è completamente fumata fino all’ultimo neurone del suo cervello?!

Ma come le viene in mente?!

Venisse direttamente da me, e mi dicesse “Fratellino, io e il mio adorato Dracuccio ci sposiamo!”, e mettesse ufficialmente fine alla mia vita!

E che cazzo!

<< Harry… >> mi chiama Ron, con la voce piena del più profondo ribrezzo << …Ti prego. Scagliami un’Avada Kedavra in pieno petto, e facciamola finita. >>

Annuisco, sempre tenendo lo sguardo fisso su Malfoy e Kiki.

<< Solamente se tu ricambi il favore. Uccidimi, mentre io uccido te. >>

<< Amico, ci sto… >>

Comunque, io e Ron non siamo gli unici ad essere rimasti decisamente colpiti dall’atteggiamento esageratamente tenero assunto da Kiki, nei confronti del Furetto.

Anche il suddetto essere inutile, non se l’aspettava.

Ed infatti, si è irrigidito immediatamente, e sembra aver perso anche la facoltà di respirare.

Ehi!

Non sarebbe una cattiva idea, se morisse soffocato!

Purtroppo, le mie speranze restano vane, dal momento che, dopo ben cinque minuti in cui credevo che non stesse respirando, la pelle della sua faccia di cazzo restava bianca, e non viola come avrebbe dovuto essere.

Quando, dopo dieci minuti di teorica apnea, l’ho visto ancora vivo, mi sono rassegnato.

A quanto pare, le Serpi hanno la capacità persino di respirare, con movimenti impercettibili.

Che tristezza, ragazzi.

Che tristezza.

Comunque, il fatto che Kiki abbia appena sussurrato nel sonno “Amore” riferendosi al Furetto, ha mandato in panico un po’ tutti quanti.

Cioè, me, Ron e Malfoy.

Così, la epica scazzottata della quale già si formavano le immagini nelle nostre teste, viene momentaneamente dimenticata.

Io e Ron smettiamo anche di accusare Malfoy per gli incubi di Kiki.

Talmente siamo scioccati.

Tanto che piombiamo nel silenzio.

E ad un certo punto mi devo anche essere addormentato.

Infatti, quando Hermione si muove leggermente per sistemare meglio il capo sulle mie gambe, continuando a dormire, mi ridesto dalla mia pausa dal mondo, ritrovandomi a dovere aprire occhi che non ricordavo d’aver chiuso, e ad alzare una testa che non ricordavo d’aver appoggiato alla spalliera del divano.

Con il pollice e l’indice mi strofino gli occhi, mentre con l’altra mano mi scompiglio un po’ i capelli.

Lancio una veloce occhiata intorno a me, per constatare come tutti siano preda del più profondo sonno.

Persino Ron si è addormentato.

Ah, no.

Il Furetto è ancora sveglio.

Che palle.

E, se è per questo, lo ritrovo nella stessa posizione in cui l’ho lasciato prima.

Ovvero, con il busto leggermente alzato, e con lo sguardo fisso sul viso della mia Kiki.

Credo che la stia guardando con insistenza, da quando lei abbia farfugliato quel…

Vi prego non fatemelo ripetere.

E, se non fosse Malfoy, vi direi anche che il suo sguardo è completamente perso in Lei, talmente tanto da sembrare Me, quando guardo la Mia Hermione dormire.

Ma Lui è Malfoy.

Quindi, eviterò anche solo di pensarlo.

Poi, fa una cosa che, ve lo giuro, porta il mio stomaco ad implorarmi di vomitare.

Porta lentamente una mano al viso della mia sorellina, e, scostandole una ciocca di capelli che le era finita sulle labbra dischiuse, le lascia un’impercettibile carezza sul volto.

Oh, povero me.

Qui il matrimonio è assicurato.

<< E’ bella, vero? >> commento.

Il Serpeverde, con grande fatica, distoglie lo sguardo dal suo bel viso, e lo rivolge a me.

Penso che abbia capito che parlassi di Kiki.

<< Già. >> è la sua semplice risposta.

E poi, torna a guardarmi la sorellina.

Oh, Godric.

Credo davvero che dovrei rassegnarmi a quei due.

Sono sempre rimasto accanto a Kiki, qualunque cose ci sia accaduta.

E le ho promesso che ci sarei sempre rimasto.

Fino alla fine.

Ed io, mantengo sempre le mie promesse.

Così, mi concentro sulla bellezza devastante della mia Hermione.

E quasi riesco a dimenticare che il mio nemico Numero Uno stia stringendo mia sorella tra le braccia.

Poi, una domanda mi sorge spontanea.

<< Ehi, Malfoy.. ? >>

Di nuovo, si gira svogliato a guardarmi.

<< …Mi spieghi come diavolo ti è venuto in mente di innamorarti di mia sorella? >>

Si, lo so.

Ho fatto questa stessa domanda a Kiki stamattina.

Magari penserete che sono paranoico ma…

Santo Godric, non riesco ancora a capacitarmi della cosa!

Magari Gossip Qualcosa avrà trovato la sua spiegazione negli “Ondeggianti e perfetti pettorali del nostro Principe-Super-Sexy-Delle-Serpi”, e nella bellezza di Kiki, ma io non sono una di quelle ragazzine pettegole, che credono sia perfettamente normale che la Cacciatrice Kimberly Potter si innamori di Draco Lucius Malfoy, solamente perché il biondastro è “Bono da far paura”, come lo definiscono loro.

E trovano altrettanto normale che Lui si sia, a sua volta, innamorato di Lei, solamente perché “Mmmmh, Mangiamorte e Cacciatrice nello stesso letto? Scommetto che il sesso tra loro avrà l’eccitante odore del Proibito”.

Che cazzo, siamo esseri umani.

Non tutto quello che facciamo ci viene dettato dall’uccello.

La maggior parte si.

Ma non tutto.

<< Quando lo capisco te lo dico, Potter… >> sussurra.

Scuoto la testa, ben consapevole di come questa conversazione sia finita qui, e torno a rimirare Hermione.

Godric, se è bella.

<< Insomma… >> sbotta Malfoy, dopo un po’ di silenzio, sbigottendomi.

Credevo non avessimo più niente da dirci.

<< …Lo ammetto. Tua sorella è sempre stato il mio sogno erotico, dal Terzo Anno. Ma non credevo che… >>
Ma non lo sto più a sentire.

Ma come diavolo si permette?!

Sogno erotico?!

Terzo Anno?!

Sempre stata?!

Insomma, questo pervertito, già a tredici anni, sognava di scoparsi mia sorella, e lo ammette con cotanta leggerezza!

È come se io andassi da Zabini, e gli dicessi:

“Hai presente quel gioco imbecille “Quale madre dei tuoi amici vorresti farti?” Bè tua madre vincerebbe qualsiasi classica, di qualsiasi studente. Anche dei Grifondoro, nonostante non siamo tuoi amici.”

<< Potter, il Signore Oscuro ti sta possedendo? >>

Perso nelle mie considerazione, non ho udito una parola del certamente brillante discorso di Malfoy.

Ma, quest’ultima parte l’ho sentita.

Devo avere uno sguardo accecato dall’ira, se il Furetto ha fatto una tale considerazione.

<< No, stavo solamente cercando di elevare il mio spirito al Nirvana. Sai, per trovare la forza di non ammazzarti. >>

Ghigna.

E ti pareva.

<< Ehi, ehi. Scusami tanto Sfregiato, ma tua sorella è bellissima. E se ne sono accorti anche i Serpeverde. >>

Dov’è la mia Bacchetta?

Dove diavolo ho messo la mia Bacchetta?!

<< Se magari la cosa non fosse stata reciproca fin dall’inizio, magari avrei anche potuto sopportarlo… >> bofonchio tra me e me << …Lo so perfettamente che è stupenda! E so anche che voi Serpeverde siete sempre stati una massa di pervertiti assetati di sesso! Ma pensavo che Kiki avesse gusti migliori in fatto di uomini, sinceramente! >>
Alza un sopracciglio.

<< Potter, nel caso non l’avessi capito, tua sorella ha sempre avuto pessimi gusti in fatto di uomini. Fino a che è arrivato il sottoscritto. >>

Un Serpeverde non è difficile da sezionare.

Una parte del loro corpo, la più grande, se vogliamo essere precisi, è occupato dal loro spropositato ego, che li porta a credersi migliore di chiunque.

Poi, c’è un considerevole spazio per la perfidia e il sarcasmo.

Per il resto, sono dotati come tutti noi di organi vitali umani.

L’unica differenza è che, tutto il loro cervello, è occupato da una sola parola:

Sesso.

Che condiziona parecchio il funzionamento degli altri organi.

<< Non farmi ridere, Malfoy. Tu, sei decisamente la sua scelta peggiore… >>

<< Oh, certo. Vogliamo parlare di Donald? >>

<< Kevin è un ragazzo fantastico! >>

<< Summers? È un Tassorosso per la miseria! >>

<< Quanto avrei voluto che ti ci avesse fatto le corna! >>

<< Lee Jordan?! Era un perfetto idiota! >>

<< Scherzi?! Era uno spasso! >>

<< Mark Fray ? Era, e rimane tutt’ora una grandissima testa di cazzo! >>

<< D’accordo, su questo ti do ragione. Fray è un’idiota. >>

Secondo voi, Malfoy è al corrente della storia tra Kiki e Seamus?

<< Grazie a Salazar…! >>

Meglio non indagare.

<< … Comunque, Sfregiato… potresti definire meglio quel “Fin dall’inizio?” >>

Perso nei vecchi e fantastici ricordi, in cui il Mondo funzionava alla perfezione, e Malfoy odiava Kiki, e Kiki odiava Malfoy, mentre frequentava ragazzi decenti, e non Galeotti di Azkaban con la fissa delle sveltine e dei ghigni, la frase del Furetto mi fa letteralmente cadere dalla scopa.

E lo guardo con la confusione stampata in faccia.

<< Quale “Fin dall’inizio”? >>

<< Il “Fin dall’inizio” che hai detto prima. >>

<< Io non ho detto nessun “Fin dall’inizio”. >>

<< Si che l’hai fatto. >>

<< No che non l’ho fatto. >>
<< Potter, ma quante canne ti fumi al giorno? Hai una memoria del cazzo. >>

<< Scusami tanto, ho perso la Penna Prendiappunti con la quale mi segno ogni parola che dico. >>

<< Sei un cretino. >>

<< E tu un imbecille. Spiegati meglio, allora! >>

Il Furetto alza gli occhi al cielo, e sospira esasperato.

Testa di cazzo.

Sono io la vittima, qui, non Lui.

Io sono costretto a scambiare quattro chiacchiere con un celebroleso, perché mia sorella ha deciso di portarselo a letto!

<< Quando hai detto che avresti anche potuto sopportare il fatto che noi Serpeverde ti guardassimo la sorellina, se la cosa non fosse stata reciproca fin dall’inizio… Me le ricordo io, le stronzate che dici, non puoi non farlo anche tu. >>

Okay, lo ammetto.

Ho pronunciato un “Fin dall’inizio”.

Ma, porco Salazar, è notte fonda, sono esausto, e noi Grifondoro siamo persone che parlano molto, e pensano anche il doppio.

Se non specificava il contesto della frase, come diamine facevo a ricordarmi cosa avessi voluto dire?!

Imbecille.

<< Ah, intendevi quel “Fin dall’inizio”. >>

Magari non avrei dovuto dirlo.

Confessare a Malfoy che Kiki sognava di farselo da quando ha scoperto il sesso non era propriamente nei miei programmi.

Senza contare che l’orgogliosa, riservata e violenta Regina Grifondoro mi ammazzerebbe se lo facessi.

E poi… l’ego di Malfoy è già enorme di suo.

Se scopre di essere stato il sogno erotico di una ragazza fantastica come Kiki, allora si che l’autostima gli uscirà anche dal culo.

Così, semplicemente me ne resto zitto.

Ma il Furetto non deve essere dello stesso avviso.

Tanto che mi guarda, in attesa.

E, quando capisce che non ho intenzione di continuare tale conversazione, sbotta:

<< Bè? Sfregiato, hai intenzione di rispondermi, o preferisci fissare il vuoto come il celebroleso che sei? >>

Ehi!

Io l’ho definito celebroleso per primo!

Non può usare un mio aggettivo contro di me!

<< La seconda. >>
<< Ah-ha! Quindi quel “Fin dall’inizio” implica un “Inizio” molto lontano da oggi…! >>

Questo è psicopatico.

<< Si può sapere che cosa stai dicendo? >>

Ghigna.

Di nuovo.

E che palle.

<< Ammettilo. Tua sorella ha ceduto al mio incredibile fascino molto tempo fa! >>

<< Malfoy, il tuo “Incredibile Fascino” è paragonabile a quello di Hagrid. Tu non hai fascino. >>
Anche se Lavanda ha sempre detto il contrario.

Lasciamo perdere.

<< Dillo a Kim. >>

Avada.

Kedavra.

<< Gli hai somministrato dell’Amortentia! Confessalo! >>

Alza un sopracciglio, e storce il naso.

In modo parecchio aristocratico.

Santo Godric, ma questi Serpeverde dove credono di essere finiti?

Nel film “The Tudors”?!

<< Prima mi accusate di essere la causa dei suoi sogni, e adesso di averle dato un filtro d’amore. Di cos’altro mi accollerete la colpa? Di avervi causato io quella cicatrice antiestetica che avete sulla faccia? >>

<< Ehi! Sai quante ragazze mi sono portato a letto, grazie a questa cicatrice? Grazie anche al mio charme, ovviamente. >>

<< Ah. Ah. Ah. Come no. >>
Espiro tutta l’aria che avevo accumulato nei polmoni, e decido di restarmene in silenzio.

Quando io e Malfoy discutiamo, potremmo continuare per ore.

Anzi no.

Quando io e Malfoy discutiamo, duriamo al massimo dieci minuti.

Poi, arriviamo alle mani, e alle Bacchette.

Ma rischierei di svegliare gli altri, e Godric solo sa quanto Kiki e Ginny odino essere svegliate di soprassalto.

Dovrei iniziare a correre, in quel caso.

Molto, molto velocemente.

<< Quindi, per quanto riguarda quel “Fin dall’inizio”.. ? >>
Merlino, ma perché cazzo non tace?!

Io odio Lui.

Lui odia Me.

Ma siamo costretti a trascorrere la notte nella stessa stanza.

Ignoriamoci, no?

Evitiamo di rivolgerci parola!

Sarebbe la cosa più logica!

<< Se ti rispondo, mettiamo fine alla nostra conversazione? >>

<< Per quanto mi riguarda avremmo anche potuto evitare di iniziarla. Ma mi hai incuriosito con quello stramaledetto “Fin dall’inizio”. >>
Per l’ennesima volta attingo da Godric in persona la forza per non picchiarlo, e mi decido a rispondergli.

Se Kiki mi dovesse un giorno venire a cercare con aria minacciosa, potrei sempre negare fino allo sfinimento.

Ma, almeno, mi sarò tolto dalle palle questa testa Platinata, e completamente vuota.

<< E va bene, Ossigenato di un Furetto! Kiki ti trovava … ehm.. vagamente carino “Fin dall’inizio”, ovvero quando tutti quanti ci siamo trasformati, da fanciulli ingenui e illibati, in adolescenti drogati in preda agli ormoni… >>

Poi, alzo un dito accusatore contro di Lui, con un sorriso arrogante stampato in faccia.

<< …Bada bene, le sei sempre stato sul cazzo. L’antipatia verso di te è sempre stata più che sincera. Ma, fisicamente… diciamo che.. non le dispiacevi. >>

E, finalmente, ce ne restiamo in silenzio.

Oh, grazie mille Merlino.

…..

…….

Merlino, vaffanculo.

Non si fa così.

Prima mi fai illudere di poter finalmente cercare di dormire in santa pace, e poi interrompi l’appena conquistato silenzio, con la risata idiota di Malfoy.

Fattelo dire, amico mio.

Sei uno stronzo.

<< E adesso che cazzo ti ridi? >> domando, esasperato.

Mmh.

Forse era meglio se continuava a ridere.

Perché lo stralcio della sopraccitata risata è un arrogante e superbo ghigno.

Davvero, davvero irritante.

<< Oh, niente di che, Sfregiato. Stavo solo immaginando la tua reazione quando Kim ti ha confessato quanto mi trovasse sexy. >>

L’ennesima sensazione di vomito si fa strada per il mio stomaco.

E, ci scommetto la Firebolt, suddetta sensazione mi si riflette in faccia.

<< Primo, io ho usato espressioni quali “Vagamente carino” e “Non le dispiacevi”. Nessuno ha pronunciato la parola “Sexy”. E, secondo, non lo ha mai ammesso ad alta voce, perché era una cosa folle anche secondo lei. >>

<< E allora come facevi a saperlo? Te l’ha detto la Cooman, tramite il suo Occhio Interiore? >>

Scuoto la testa, lasciando che l’espressione di puro disgusto che aveva assunto la mia faccia, non solo rimanga, ma si accentui.

<< Io e Kiki potevamo leggere l’uno i pensieri dell’altro, prima. >>

E’ stato davvero orrendo.

Una cosa che mi ha segnato a vita.

Insomma, ritrovarsi a pensare quanto sia “Da stupro” Malfoy è una cosa estremamente disgustosa.

La primissima volta che Kiki formulò un pensiero del genere, per un nanosecondo credetti di aver fatto io una considerazione simile.

E, ve lo giuro, stavo per gettarmi dalla Torre d’Astronomia.

Perché, generalmente, io e Kiki potevamo comunicare tramite le nostre menti, a piacimento.

Insomma, non sentivamo proprio tutti i pensieri l’uno dell’altro.

Ad esempio, quando il mio cervello mi comunicava il bisogno di una capatina in bagno, di certo non lo sentiva anche Kiki.

Però, noi Grifondoro siamo molto chiassosi.

Quando combattiamo, quando parliamo, quando ridiamo, quando siamo in compagnia.

Anche quando facciamo l’amore.

E quando pensiamo.

E, alcuni pensieri, prepotentemente forti, sfuggivano al nostro controllo, ed eravamo costretti a condividerli.

Altro esempio.

Quando iniziò a piacermi Ginny.

Kiki concretizzò i miei pensieri in parole, prima ancora che potessi farlo io, perché, spesso, si ritrovava a pensare quanto fossero lucenti i suoi fiammanti capelli rossi.

Questi pensieri scomodi, indipendenti dal nostro volere, hanno iniziato ad affollarci le mente, con la crescita.

Quando i nostri corpi sono stati gettati in preda alle più feroci passioni, e ai più struggenti dolori.

Quando ho lasciato Ginny al sesto anno, prima di andarcene in giro a cercare gli Horcrux, o quando Kiki fece la stessa cosa con Kevin, o quando lei perse la testa per Lee Jordan, o quando io mi presi una cotta stratosferica per Cho, quando ci mancava terribilmente Sirius, i nostri pensieri erano del tutto preda anche della mente dell’altro.

Ci è voluto un po’, prima che imparassimo a distinguere le nostre elucubrazioni mentali, da quelle dell’altro.

Ecco perché, la prima volta, credetti di pensare io stesso un apprezzamento su Malfoy.

Fortunatamente, mentre mi stavo seriamente per suicidare in modo lento e doloroso, capii di essermi clamorosamente sbagliando.

Stavo per piangere dalla gioia, ed intonare un “Alleluia”, quando mi resi conto chi era stato a formulare quel pensiero.

È vero, trovavo Malfoy ancora ripugnante, ma, gli anni seguenti, fui costretto a sentire i numerosi “Quanto è sexy”, “Dio, quelle labbra”, “Ha una culo da favola”, “Ma perché il tuo peggior nemico deve essere incredibilmente affascinante?” di mia sorella.

Lei non credo abbia mai saputo che io sapevo, ed io non le ho mai detto nulla.

Ma la voglia di buttarmi dalla Torre d’Astronomia non se n’è mai andata.

Amen.

<< Ehi Potter… >>

Ancora?!

Da quando Malfoy ha assunto questa parlantina?

<< Sono tutt’orecchi, Furetto. >>

Maledetto sarcasmo.

I Serpeverde mi stanno già contagiando.

Devo disintossicarmi se non voglio iniziare anche a ghignare come uno scemo ogni tre nanosecondi.

<< …Per la cronaca. Non Le ho fatto niente. >>

Sto per chiedergli a cosa, stavolta, si riferisse, quando noto il suo sguardo fisso sul viso addormentato di Kiki.

Ed allora capisco che si riferisca all’accusa mia e di Ron, riguardo il nesso tra Lui e i sogni di mia sorella.

<< Non le farei mai niente. >>
Dopo questa affermazione, decido.

Domani, andrò a tagliarmi le vene.

Mia sorella e Malfoy.

Che schifo.

<< Recepito il messaggio, Furetto. Sei innamorato di Lei. E adesso cerchiamo di dormire, prima che io vomiti. >>

<< Se tu non fossi lo Sfregiato, ti risponderei “Sono d’accordo”. Ma non voglio darti tale soddisfazione. Quindi, ti rispondo con un semplice “Vaffanculo”. >>

<< “Vaffanculo” per che cosa, esattamente? >>

<< Tu sei Harry Potter, e io Draco Malfoy. Abbiamo bisogno di un motivo per mandarci a fare in culo? >>

<< Ah. È vero. In questo caso… Fottiti, imbecille. >>

<< Dopo di te, cretino. >>

<< Bene. >>

<< Bene. >>

 

<< Non. Posso. Crederci. >>

<< Hermione, dai, non farla così tragica… >>

<< Si, infatti! Non è stato niente di che! >>

<< Dieci punti si recuperano facilmente… Tu ce ne fai guadagnare, di media, almeno una trentina al giorno.. >>

<< Non dovrei farla tragica?! Niente di che?! Si recuperano?! Non sto parlando dei punti, Maledizione! Sto parlando del fatto che vi siete addormentati in classe, mentre Vitious ci stava spiegando una cosa essenziale come l’Incanto Fidelius! >>

<< Oh, Herm, andiamo! Che sarà mai! >>

<< Siamo diventati dei Custodi Segreti del Quartier Generale dell’Ordine della Fenicie, o sbaglio?! >>

<< Si.. dovrebbe essere successo alla morte di Silente… >>

<< Ecco! Lo vedete! Se foste stati attenti lo avreste affermato con certezza, dato che, alla morte del Custode Segreto del luogo protetto dall’Incanto Fidelius tutti coloro a conoscenza dell’informazione che si voleva nascondere ne diventato automaticamente, e obbligatoriamente i Custodi Segreti. Ovviamente ciò comporta… >>

Addio.

Herm è partita.

Vi giuro, da un lato non vedo l’ora che i M.A.G.O arrivino, e finiscano, così potrò evitarmi l’ansia pre – esami che Hermione è così attenta ad attaccarci a dosso.

Okay, lo ammetto.

A lezione di Incantesimi è stato imbarazzante, ma…

Vabbè, diciamolo.

È stato orribile.

 

<< Signore e signorina Potter! Potreste farci l’onore di svegliarvi? >>

<< Cos..? Chi..? >>

<< Signor Weasley! Almeno.. eviti di russare! Dieci punti in meno a Grifondoro! >>

<< Senti ‘Mione, sei la mia migliore amica e ti voglio un bene dell’anima. Ma se non la smetti di blaterare su questo maledetto Incantesimo, ti faccio fuori. >>

<< Ronald Bilius Weasley! Quando però ti riassumo in poche ore ciò che non hai studiato in un anno, non mi dici di smettere di blaterare, vero?! >>

<< Che centra, quella è una cosa completamente diversa! >>

<< No che non lo è, infame sfruttatore che non sei altro! >>

<< Aiutare un amico, ti sembra “Farsi Sfruttare”? >>

<< Comincia a correre, Rosso. >>

Io ed Harry ci lasciamo andare ad una risata divertita.

I battibecchi Hermione – Ron superano anche quelli Ginny – Ron, sia per quanto riguarda l’ilarità che scatena in chi assiste, sia per la violenza delle loro minacce, e delle loro conseguenti corse furiose per tutta Hogwarts.

Corse furiose, di cui hanno appena iniziato a darne un esempio.

Hermione ha per l’appunto sguainato la Bacchetta, minacciando di Affatturare Ron che, di conseguenza, ha iniziato a correre.

Ovviamente rincorso dalla dolce metà di mio fratello.

Ci fermiamo in corridoio, appoggiandoci al muro, e guardando quei due svanire dietro l’angolo, ancora scossi dalle risate.

Pieni di ilarità, ci stavamo ricordando di quando Hermione intinse Ron nel Lago Nero come un biscotto, per aver sferzato un possente calcio a Grattastinchi per averlo disturbato durante uno dei suoi pisolini pomeridiani.

Che poi, se Lui si addormenta puntualmente in Sala Comune, con la testa spiaccicata sul Tema del momento, è normale che qualche brutto risveglio avvenga, prima o poi.

Comunque, eravamo giusto arrivati al punto io cui Seamus ed Harry salvarono Ron da un affogamento certo, che notiamo una manciata di paia d’occhi puntati su di noi.

Le nostre risate si bloccano sedutastante, sostituite da un’espressione dubbiosa, come anche i nostri racconti.

Perché un gruppo di cinque o sei ragazzini del Primo Anno, ci sta spudoratamente fissando con occhi spalancati.

Per la cronaca, sono davvero minuscoli.

<< Ehm… >> farfuglia Harry << …possiamo… possiamo fare qualcosa per voi? >>
Ma i bambini non rispondo.

Continuano a fissarci in trance, spalancando, adesso, anche la bocca.

<< Va.. va tutto bene? >> domando, sinceramente preoccupata che qualche Serpeverde avesse scagliato un Pietrificus Totalus sui primini.

Cosa perfettamente plausibile dato che, dalle Divise, constato che sono tutti Grifondoro, eccezion fatta per due piccolissimi Tassorosso.

Finalmente, una bambina dai capelli color biondo cenere, raccolti in due trecce laterali, fa un passo avanti.

Punta un dito tremante ad indicare una parte indefinita del corpo mio o di Harry, e sussurra:

<< Quelli… quelli sono… sono i Tatuaggi.. da Cacciatori? >>

Mi domando come diavolo faccia a vedere il Mio, dato che, essendo sul collo, è generalmente coperto dai capelli, quando mi ricordo.

Mi ricordo della lotta furiosa che è impazzata in camera mia stamattina, appena tornati dalla Stanza delle Necessità, tra me ed i miei capelli.

Non sono riuscita a domarli nemmeno con le migliori Spazzole di Lavanda, così ho optato per una coda alta.

Che mi lascia scoperto il collo.

Il tatuaggio di Harry, invece, si vede sempre, e perfettamente.

<< Mmh.. Si. >> rispondo.

Mio fratello si limita ad annuire, e a sorridere in imbarazzo.

Al suo sorriso, però, le ragazzine presenti trattengono un sospiro sognante.

<< Wao. >> sussurra, invece, un Tassorosso.

Maschio.

<< Quando uscirò di qui sarò bravo come voi?... >> ci chiede un tipino dai capelli ricci e castano scuro << …Con la Magia, intendo. >>

Io ed Harry ci guardiamo.

Che situazione assurda.

Non potevamo rincorrere a nostra volta Hermione e Ron?

<< Certo… >> risponde mio fratello << …E ce ci fosse la mia ragazza ti direbbe che, per farlo, devi studiare sodo tutti i giorni fino ai M.A.G.O. Ma è una stronzata. L’importante è esercitarvi nei Duelli con quelle mezze seghe dei Serpeverde… >>
Mentre i Primini ridono, ammirati, io mi volto vero Harry.

E lo guardo male.

Ma che razza di insegnamenti sono?

Lui si limita ad alzare spalle, in stile Ron.

<< Quando sarò grande voglio essere coraggiosa e forte come voi. >> commenta una piccoletta dalla chioma d’ebano.

Detto ciò, ancora mezzi ridacchianti per il consiglio di Harry a proposito di usare le Serpi come allenamento, esattamente come sono arrivati, i Primini se ne vanno.

Alcuni di loro continuano a girarsi a fissarci per qualche istante, prima di infilarsi nella classe di Incantesimi dalla quale siamo usciti noi pochissimo tempo fa.

Di nuovo, guardo Harry.

E, nei suoi occhi, vedo lo stesso orgoglio che c’è nel mio.

<< Wao. >> commento, usando lo stesso tono sussurrato ed incredulo dei ragazzini di prima.
Mio fratello mi posiziona un braccio intorno alle spalle, mentre ricominciamo a camminare verso la Sala Comune.

<< Sai, Kiki.. Non so tu cosa ne pensi, ma, per quanto mi riguarda, quella è stata la cosa più bella che mi abbiano detto da un bel po’ di tempo. >>

E’ stato davvero…

Commovente.

<< Sono d’accordo, fratellino. Sono pienamente d’accordo. >>

<< Almeno qualcuno ha seriamente apprezzato i nostri sforzi. >>
E le nostre risate si confondono con il vociare degli studenti di Hogwarts.

 

<< Porco Salazar, Hermione, sei una Furia. >>
<< La prossima volta cercate di ficcarvi bene in testa l’importanza dei M.A.G.O! >>

<< Si, ma non credi che tentare di farmi strangolare dai miei stessi capelli Affatturati sia leggermente esagerato? >>

<< Affatto. >>

Io e Ron ci fermiamo un attimo, per riprendere fiato.

Eravamo al Terzo Piano, fuori dall’Aula di Incantesimi.

Adesso, non so come, siamo al Sesto.

Non ricordo di aver salito tutte quelle scale, ma semplicemente di esserci infilati in qualche Arazzo segreto e che, una scalinata, proprio mentre ci stavamo correndo, si è spostata.

Comunque, qualche metro prima dell’Aula di Trasfigurazione, Ron è praticamente stramazzato al suolo per la fatica, così ho finalmente potuto affatturarlo.

È stato un vero spasso vedere i suoi capelli crescere fino al pavimento, per poi avvolgerlo come un salame.

Alla fine, si è messo a ridere anche Lui.

<< Peccato che la Kensington non ti abbia visto… >> commenta il mio migliore amico, mentre siamo ancora appoggiati ad una parete per riprenderci l’ossigeno perso durante la corsa << …Ti avrebbe assegnato i Dieci punti che ci ha tolto Vitious. Devo ricordarmi la Formula di quella Fattura. Può sempre tornare utile in Battaglia… >>

Ridiamo insieme, iniziando ad immaginare i lunghi e perfettamente lisci capelli di Lucius Malfoy, che lo stritolano fino a soffocarlo.

Immagine macabra, vista da un punto di vista esterno ma, per me e Ron, in questo momento, sembra una delle più comiche mai partorite dalle nostri menti malate.

Dopo un po’ riprendiamo a camminare, con lentezza stavolta, dirigendoci verso la Sala Comune, dove sicuramente ci staranno aspettando gli altri, avendo, noi Settimi Grifondoro, a quest’ora, un’ora buca.

Ma qualcosa cattura la mia attenzione.

Passando davanti all’Aula di Trasfigurazione, ne noto la porta aperta.

Ad una prima occhiata mi sembra vuota.

Ma una chioma platinata mi entra prepotentemente nella visuale, dopo qualche istante.

<< Ehm, Ron… a proposito di Trasfigurazione… Mi sono appena ricordata di dovere chiedere una cosa alla Kensington riguardo l’ultimo Compito che ci ha assegnato… Mi aspetti in Sala Comune? >>

<< Quale Compito? >>

<< Quello sulla Trasfigurazione da esseri Umani in esseri Animali. >>

<< Oh. >>
<< Ronald, spero per te che tu l’abbia come minimo iniziato. >>

<< Per quando sarebbe la consegna? >>

<< Dopodomani. >>

<< Oh. >>
<< Immagino che nemmeno l’altro campione del tuo amico ne sappia nulla… >>

<< Ehm.. chiederemo a Kiki di farci copiare il suo. >>

Il sorriso che mi rivolge Ron mi impedisce di fargli un’altra sfuriata come quella di prima.

Semplicemente, gli rivolgo uno sguardo severo ed insieme divertito, congedandolo con un leggero pugno sulla spalla.

Vedo il mio migliore amico allontanarsi verso la Sala Comune, un po’ meno allegro di prima, a causa della brutta notizia del Compito di Trasfigurazione.

Sono sicura che, alla fine, verranno a chiedere aiuto a me.

Figuriamoci se Kiki l’ha già fatto!

E comunque, mentre Ron svolta l’angolo, mi sento terribilmente in colpa con Lui.

Non è vero, quel Tema assegnatoci dalla Kensington l’ho finito tre giorni fa, e non ho alcun dubbio.

Ma Draco Malfoy è seduto da solo nell’Aula di Trasfigurazione che io ed il migliore amico abbiamo appena superato, e volevo cogliere al volo l’occasione di parlargli a quattr’occhi.

Quindi, decidendo di far copiare, più tardi, il Tema ai miei amici, per scusarmi implicitamente della piccola bugia detta a Ron, entro nell’Aula.

Malfoy è seduto su un banco, ed ha lo sguardo fisso sulla Lavagna di fronte a se.

Ma non credo che la stia realmente vedendo.

Piuttosto, sembra perso nei suoi pensieri.

<< Granger. >>

Non si è nemmeno girato a guardarmi, come diavolo fa a sapere che sono io?!

<< Malfoy. Da quando riesci a vedere la gente, senza dovergli dedicare come minimo uno sguardo? >>

Alza un sopracciglio, sempre senza girarsi nella mia direzione.

<< Da quando la suddetta gente urla e scaglia Incantesimi a pochi passi dall’Aula in cui ti trovi. Con la porta aperta, la tua vocina odiosa e le squallide suppliche della Donnola si sentivano fin troppo nitidamente. >>
Oh.

In effetti.

Non ha alcun Occhio Magico, come quello del caro vecchio Moody.

Semplicemente ha fatto due più due.

<< Non dovresti avere Lezione adesso? >> gli chiedo, avvicinandomi al banco dove Lui è regalmente seduto a piccoli passi.

<< Già… >> risponde << …Cura delle Creature Magiche. Ma non mi andava affatto…. >>

Che irresponsabile!

Proprio sotto i M.A.G.O!

Ma come gli viene in mente?!

Sto appunto per fargli notare la sua scandalosa negligenza, quando mi precede.

<< … E, ti prego, risparmiami le tue ramanzine da Secchiona. Non me ne frega un cazzo. >>
Sta calma, Hermione.

Pensaci.

Se non studia, magari non passerà i M.A.G.O.

Dovrà passare un altro Anno ad Hogwarts, e tu non correrai nemmeno il più vago rischio di incontrarlo per strada, mentre stai andando a fare la spesa.

Ottimo.

<< Non stavo per farti nessuna ramanzina… >>

Certo.

Come no.

<< …Non sei l’unico a cui non interessa un bel niente del Tuo Rendimento Scolastico. Se non predi nessun M.A.G.O di certo non verserò lacrime. >>

Brava Hermione.

Sii acida.

Ma resta sempre nei limiti del civile.

Malfoy non mi risponde, limitandosi semplicemente a continuare lo studio attento della Lavagna di fronte a Lui.

Nel frattempo, approfitto di questo momento di silenzio, per avvicinarmi al suo banco ancora di più.

Fino a che, non mi siedo su quello accanto al Suo.

A questo punto, finalmente, si gira a guardarmi.

<< Ci stai provando, Granger? >>

Se lo sentisse Harry.

Lo ucciderebbe a suon di Cruciatus.

Io, invece, mi limito a ridere, divertita.

Non rispondo alla sua domanda.

Anche perché, non servirebbe.

Era una battuta, gente.

Sappiamo entrambi che, l’ultima cosa che potrebbe mai accadere in questo mondo, è che io cerchi di sedurre Lui, o il contrario.

Così, gli pongo un’altra domanda.

<< Che ci fa il Principe delle Serpi, in un’aula deserta? >>

Ghigna, quando uso il soprannome che anni ed anni di perfidi scherzi ai Grifondoro, gli hanno fatto guadagnare.

<< Stavo pensando. Adesso, comunque, potresti anche dirmi cosa vuoi. Sai, per evitare ulteriori giri di parole. >>
<< Se riflettevi sul significato del sogno di Kiki, abbiamo fatto Jackpot. >>
<< Abbiamo fatto… che cosa? >>

Ah, già.

Malfoy non può conoscere questo tipo di linguaggio, essendo un Purosangue.

E non ho alcuna intenzione di stargli a spiegare l’appartenenza del termine al gergo Babbano, perché, sinceramente, non ho davvero voglia di sorbirmi le sue conseguenti teorie razziste.

Quindi, scuoto la mano come se volessi scacciare una mosca, sillabando:

<< Niente, lascia perdere. Il punto è… stavi pensando a quello? >>

Mi guarda, per un po’.

Nessuna espressione traspare dal suo volto.

Ma mette in soggezione.

Draco Malfoy ha il potere di farti sentire improvvisamente in imbarazzo.

Lui, e quello sguardo insistente che si punta su di te, e sembra volerti scavare a fondo.

E Godric solo sa, come faccia Kiki a sostenere quello sguardo.

<< Non sapevi fossi brava nella Legilimanzia, Granger. >>

Accenno un sorrisetto.

<< Ho semplicemente tirato ad indovinare. >>
Ed ho fatto Jackpot.

<< Dunque, sei qui per accusarmi degli incubi di Kim, come il tuo fidanzatino ed il suo fido compare? >> commenta, lasciando le sue labbra allargarsi in un ghigno denso di significati.

Che, però, può cogliere solamente Lui.

Io, piego la testa verso destra, confusa.

<< Accusarti? >>

Annuisce, accennando anche una risatina, e tornando a guardare la Lavagna.

<< Già. Quei due idioti credono che sia colpa mia, se Lei fa certi incubi. >>

Devo ammettere che, quando il Patronus di Zabini ha interrotto il mio sonno, ieri notte, con la notizia di un secondo incubo di Kiki, mi sono insospettita.

Insomma, non poteva essere un caso che, per tutt’e due le volte che la mia migliore amica è stata costretta ad udire la voce di Voldemort durante il sonno, si trovasse con i Serpeverde.

Ma poi, se anche non volessi credere all’amore che Malfoy prova nei confronti di Kiki, mi sono dovuta arrendere di fronte alla Logica.

È vero, la Serpe è abile nella Legilimanzia, esattamente come la Grifondoro è scarsa nell’Occlumanzia, ma per costringere qualcuno a sognare qualcosa, bisogna ricorrere all’Induzione.

Che è un Incantesimo di Magia Oscura, estremamente complicato.

<< Non puoi di certo biasimarli. Ti detestano. E tu detesti loro. Ogni scusa è buona per attaccare briga. >>

Infatti, Malfoy alza le spalle.

<< Ed infatti non li biasimo. Poveracci, sono due menomati mentali, non posso pretendere chissà quali ragionamenti logici da tipi come loro. >>

Gli rivolgo un’occhiataccia.

<< Vorrei ricordarti che stai parlando del mio ragazzo e del mio migliore amico. Migliore amico, che ho comunque appena Affatturato. Sai quanto tempo ci metterei a decidere di Affatturare te? >>
Ride, la Serpe, per nulla intimorita.

<< Se è un Duello ciò che vuoi, Granger.. bastava dirlo. >>

Ci sto facendo un pensierino.

Sarebbe davvero una bellissima sensazione Schiantare Draco Malfoy.

Ma Kiki mi ammazzerebbe, e farei perdere ulteriori punti al Grifondoro.

No.

Non se ne parla.

<< Per quanto l’idea mi alletti, Malfoy, sono venuta qui solo per parlare. >>

Lui sbuffa, visibilmente scocciato.

<< Avanti, allora. Illuminami con la tua immensa saggezza, oh Onnipotente So-Tutto-Io. >>

Godric, quant’è irritante.

Respira Hermione.

Respira.

Sciogli le dita che hai stretto intorno alla Bacchetta, e sta calma.

<< Ho visto Lord Voldemort cadere a terra, al centro esatto della Sala Grande, decisamente stecchito… >> sillabo << …e sono più che certa che Lui non centri assolutamente nulla con questi incubi. È morto. >>

Annuisce distrattamente, iniziando a giocherellare con il suo Anello di famiglia, rigirandoselo tra le dita.

<< Si, si. Miss Potter mi ha ripetuto una cosa del genere milioni di volte. Ho capito. Ha tirato le cuoia. Grazie tante. >>

Secondo voi quanti galeoni vale l’Anello di Casa Malfoy?

Una cosa è certa.

È fatto in argento, e quella pietra è autentico smeraldo.

Wao.

<< E qui, entrano in gioco i Mangiamorte. >>

Si gira a guardarmi, con quegli occhi gelidi ben fissi nei miei.

<< Ottima intuizione, davvero… >> risponde, sarcastico << …Sapresti anche dirmi cosa hanno fatto a Kim? E, magari, anche come? >>

Alzo le spalle.

<< Devo ancora capirlo. Però, sono certa di una cosa. Quegli incubi non sono semplicemente frutto della mente di Kiki. C’è qualcosa di Oscuro, dietro tutto questo. Scoprirò chi, come, perché, ed anche come mai se la stiano prendendo solamente con Lei, e non con Harry. >>

A questo punto, una risatina malinconica e sarcastica fuoriesce dalle labbra di Draco Malfoy.

<< L’ultima è facile. Ti risulta, per caso, che lo Sfregiato se la sia fatta con una Mangiamorte, di recente? >>

Scuoto la testa, capendo al volo dove voglia arrivare.

E non posso nemmeno dargli torto.

<< Appunto… >> prosegue << …Lei, invece, si. Quanto tempo vuoi che passi, prima che mio padre ed i Mangiamorte si rendano conto che non ho intenzione di uccidere Kimberly Potter? >>

Sospiro.

Già.

I due Geni non potevano innamorarsi delle persone più sbagliate.

Di questi tempi poi!

Un ex-Mangiamorte, i cui genitori sono ancora fieramente devoti alla causa, con la Cacciatrice!

Completamente folle.

Ma l’Amore è Follia.

<< Ne sono consapevole, Malfoy. Esattamente come sono consapevole del fatto che quei maledetti Mangiamorte non smetteranno di cercare di uccidere Harry e Kiki, fino a che non li avremo sbattuti tutti ad Azkaban. Ma… ehi. Sono gli Eroi del Mondo Magico. Sapevo a cosa andavo incontro, quando ho deciso di mettermi con Harry. E penso che valga lo stesso per te. >>
Si limita ad annuire.

Sposta lo sguardo sull’Anello del suo Casato, che si sta ancora rigirando tra le dita.

<< Però… >> proseguo << …Mi devi promettere una cosa, Malfoy. >>

Ghigna.

<< Lo sai che la parola di una Serpe vale ben poco? >>

<< Si, ma non ho altra scelta. >>
Resta in silenzio.

Così, mi decido a continuare.

<< Harry e Kiki sono le persone più coraggiose che abbia mai conosciuto. Ed hanno un cuore enorme. Si sacrificherebbero per coloro che amano, ad occhi chiusi… >>
D’altronde, se sono arrivati a diciotto anni, lo devono proprio ad un atto del genere.

All’atto che hanno compiuto i loro genitori, gettatisi tra le braccia della Morte, per proteggere i loro figli.

<< …E, ora come ora, tu ne fai parte. Almeno, per quanto riguarda Kiki. >>

Apparentemente, ciò non scatena in Malfoy alcuna reazione.

Ma sono certa di aver visto le sue dita stringersi spasmodicamente intorno all’Anello, per un attimo.

<< Con questo cosa vuoi dirmi, Granger? >>

Sospiro.

E ritorno con la mente alla notte dello scorso Due Maggio.

Quando i Prescelti, sono diventati i Salvatori del Mondo Magico.

<< Magari non ti ricordi, o quella notte non ti fece alcun effetto. Ma io… io sentii qualcosa frantumarsi in mille pezzi dentro di me… Quando, per qualche lunghissimo ed immensamente doloroso minuto, tutti quanti credemmo che Kiki ed Harry fossero… morti. >>
Dio.

Quella.

Maledetta.

Immagine.

I loro corpi..

I loro corpi apparentemente senza vita.

Mi perseguita ancora, sapete?

La visione del mio attuale ragazzo, e della mia migliore amica… semplicemente accasciati tra le braccia di Hagrid, senza più respiro.

E fa male.

Fa male da morire.

<< Cosa… cosa centra con me, tutto questo? >> sussurra la Serpe.

In risposta, scendo dal banco sul quale mi ero seduta, e mi posiziono di fronte a Lui.

Aspetto che il suo sguardo fronteggi il mio.

<< Non costringermi ad assistere nuovamente ad una scena tremenda come quella. Non permettere che Kiki debba scegliere tra salvare la Tua vita, o la Sua… >>

Anche perché, sappiamo tutti cosa Lei sceglierebbe.

<< …Non permettere che i Mangiamorte le facciano del Male. >>

Dove si è cacciato quell’idiota Platinato?

Prima interrompe il mio pomeriggio di relax con uno strano Biglietto, e poi non si fa trovare all’appuntamento!

È uno scherzo di cattivo gusto, o cosa?

Dopo la nottataccia trascorsa ieri, ho accolto la fine delle lezioni pomeridiane con un sollievo mai provato prima.

Alle 17.00 sono uscita dall’Aula di Difesa Contro le Arti Oscure, e alle 17.10 ero già mezza addormentata sulla mia poltrona preferita in Sala Comune.

Ron, a pranzo, ha farfugliato qualcosa a me ed Harry riguardo un certo Tema di Trasfigurazione, rischiando di indurmi ad affogarmi nel mio Succo di Zucca, e di farmi rinunciare alla dormitina pomeridiana che mi ero prefissata.

Fortunatamente, però, Hermione si è offerta di farci copiare il suo Compito.

In effetti è una cosa piuttosto strana, specialmente a meno di due mesi di tempo dagli Esami, ma ero troppo stanca per non approfittarne, e restare fedele al mio progetto di sonno.

Harry e Ron, naturalmente, si sono subito mostrati entusiasti.

Dato che dovevamo semplicemente copiarlo, al Tema della Kensington potevamo dedicare un’oretta anche prima di andare a dormire.

Così, mentre Hermione si posizionava in grembo l’ennesimo libro, noi tre davamo sfogo al sonno che ci aveva colto questa mattina nell’Aula di Incantesimi, e che ci aveva fatto perdere ben Dieci punti.

Ma, per quanto mi riguarda, non mi è stato possibile restare a nanna per più di un’ora.

Perché sono stata svegliata da Ginny che, appena tornata da non so quale lezione, mi informava della presenza di un Gufo Reale per me.

Suddetto animale, aveva un biglietto di Malfoy legato alla zampa.

 

Quarto piano, davanti al Bagno dei prefetti.

Adesso.

D.L.M.

 

Preoccupata, mi sono precipitata qui.

Per trovare, ad aspettarmi, solamente la porta chiusa del Bagno dei Prefetti.

Ottimo.

Inizio a camminare avanti e indietro, sbuffando d’impazienza ogni tre secondi.

Generalmente Draco è sempre fastidiosamente puntuale.

Oggi, invece, mi sta facendo aspettare.

Ed incazzare.

Il mio limite di sopportazione sta raggiungendo i suoi massimi livelli, ed io sono appunto in procinto di andarmene, quando un rumore di passi attira la mia attenzione.

E, finalmente, bello come solo Lui sa essere, il Principe delle Serpi svolta l’angolo.

Indossa la sua Divisa Verde – Argento, esattamente come io vesto la Mia, Rosso – Oro.

Nel caso in cui le differenze tra di noi non fossero già estremamente palesi….

<< Sei in ritardo. >> lo saluto, in modo piuttosto acido.

Pensate un po’, ho anche assunto uno sguardo minaccioso, ed ho incrociato le braccia.

Dovrebbe tremare di paura.

Ed invece perché ghigna divertito?

<< Spiacente, bambolina, ma sono stato trattenuto. >>

Alzo un sopracciglio, mentre Lui continua ad avvicinarsi con passi lenti, ed eleganti.

<< Oh, ma davvero? >>

Chiedo, estremamente nervosa.

Non solo mi ha svegliata con il suo Biglietto improvviso, ma mi ha anche fatto aspettare un quarto d’ora buono, nonostante io mi fossi letteralmente precipitata al luogo dell’appuntamento, credendo volesse dirmi qualcosa di importante.

E con cosa si presenta, come scusa..?

Con un “Sono stato trattenuto”.

E con un ghigno estremamente eccitan… cioè irritante.

<< Già. Theo mi ha battuto per l’ennesima volta a Scacchi, e voleva gongolare il più possibile. >>
Annuisco distrattamente.

Mentre il Suo corpo, ormai, è solamente a pochi passi dal mio.

<< Io, invece, stavo dormendo… >> spiego, con il tono più acido che riesco ad utilizzare << …e, nonostante ciò, mi sono precipitata qui. Ora, vorresti essere così gentile da dirmi cosa diavolo succede di così importante, da farmi interrompere il mio placido sonnellino? >>
Il suo ghigno si allarga ancora di più.

Muovendo lentamente i piedi, coperti nelle sue solite scarpe firmate, avvicina il suo corpo al mio, tanto da sfiorarlo.

<< Nulla, bambolina… >>

Una sua mano striscia lungo tutto il mio fianco, fermandosi solamente quando giunge al centro esatto della mia schiena.

Con un movimento brusco del braccio, porta il mio petto a cozzare contro il suo.

Le sue labbra si muovono sinuose sino a giungere al mio orecchio, dove, come il miglior Serpente non saprebbe mai fare, sibila:

<< …Avevo solo voglia di vederti. >>
Il respiro mi viene meno, mentre sento la sua bocca stringersi contro il mio lobo.

Draco Malfoy carezza rudemente la parte di collo immediatamente sottostante il mio orecchio, con i denti, e con la lingua.

Poi, sposta le sue attenzione sulla mandibola.

Poi, sul mento.

Arriva a sfiorarmi le Labbra.

Con gli occhi chiusi, e con la mente pervasa da un improvviso e doloroso bisogno di Lui, spingo il viso verso quello del mio Principe delle Serpi, ansiosa di sentire le sue labbra e la sua lingua.

Questo contatto, però, non avviene.

Riapro gli occhi, solamente per notare il suo ghigno e la sua espressione strafottente a pochi centimetri dal mio viso.

<< E, a quanto pare… >> commenta << …Anche tu. >>

Mi acciglio.

Brutto idiota.

<< Sai di essere schifosamente egocentrico? >>
Alza leggermente il capo verso l’alto, e si lascia andare ad una breve risata.

Maledetto Lucius Malfoy, che ha fatto un figlio così gnocco!

Poi, ripunta lo sguardo nel mio, con ancora uno stralcio di divertimento in esso.

<< E tu sai di essere oscenamente sexy quando ti faccio arrabbiare? >>

<< Il che, più o meno, succede almeno tre volte al giorno. >> constato.

Sorride.

<< E ti stai ancora chiedendo il perché? >>
Alzo gli occhi al cielo.

Poi, faccio strisciare le mie mani lungo il suo petto, sino a stringere tra il pollice e l’indice il nodo della sua Cravatta Serpeverde.

<< Stai zitto e baciami, idiota… >>

Come se avessi bisogno di chiederglielo…

Come se avessi bisogno di richiamare a me le sue labbra, tirandolo dalla Cravatta…

Come se Lui non fosse Mio…

Ed infatti, non se lo lascia ripetere due volte.

E, finalmente, posso bearmi della morbidezza delle sue labbra, dell’irruenza dei suoi denti, della sensualità peccaminosa della sua lingua.

Respiriamo entrambi dal naso il più possibile, pur di non staccarci l’uno dalle labbra dell’altro.

Ed il ritmo affannato dei nostri respiri è un chiaro esempio di quanto la situazione si stia riscaldando.

Posso quasi subito sentire la durezza del muro contro la schiena, e la seraficità dei suoi capelli tra le mie dita.

Mentre continuiamo a baciarci, come se fosse l’ultima volta che potessimo farlo, dalla mia schiena, entrambe le sue mani scendono al mio sedere.

Possessive ed irruente, esse si posano sulle mie natiche.

Poi, stringono in modo spasmodico, alzando il mio corpo dal mio fondoschiena, e portando il mio bacino all’altezza del suo.

Così costretta, tra la parete di pietra, ed il Suo corpo, non posso fare a meno di ricordare il nostro sesso selvaggio, in quell’aula deserta, durante l’Incontro Scuola – Famiglia.

<< Facciamolo… Facciamolo qui… >>

Mi ci vuole un po’ per capire il significato delle sue parole, farfugliate tra un bacio piena di bramosia e l’altro.

Non rispondo subito.

Prima mi preoccupo di sospirare pervasa dal piacere, per lo sfregamento che Lui ha appena causato tra i nostri bacini.

<< Potrebbe… potrebbe venire… chi-chiunque… >>

Ma, in barba ai miei casti propositi, le nostre labbra continuano a cercarsi, e a trovarsi.

E le nostre lingue continuano a fare l’amore in modo piuttosto lussurioso.

Poi, la sua bocca si apre in un ghigno, sebbene completamente compressa contro la mia.

< La Vascala Vasca dei.. dei Prefetti? >>

Mmh.

Questa si, che è una proposta decente.

Sorrido.

<< In questo caso… >>

Bocche.

<< …Dovresti… >>

Labbra.

<< …Farmi… >>

Palati.

<< …Scendere. >>

Lingue.

Bacio.

<< Quando trovo la voglia di farlo… Ti avviso. >>

Mi lascio andare ad una risata, che mi muore letteralmente in gola, quando le sue labbra scendono, dalle mie, lungo tutto il mio collo.

Arrivato al colletto della camicia, attendo fremente che risalga la mia gola, fino a ritornare sulle mie labbra, ma mi devo ricredere.

Perché la sua bocca non si ferma dinanzi alla presenza del mio pezzo di vestiario.

Una sua mano, che prima aiutava l’altra a reggere il peso del mio corpo, tenendomi dal sedere, corre in prossimità della Sua bocca, ed inizia ad allentare il nodo della mia Cravatta Grifondoro, e a sbottonare la candida camicia.

Ogni volta che un bottone abbandona la sua asola, ed una porzione di pelle in più viene scoperta, le sue labbra, i suoi denti, la sua lingua, prendono a torturarla inesorabilmente.

Trattengo il respiro, quando l’apertura della camicia scopre il solco dei seni, e Lui vi si perde letteralmente.

Facendo perdere il senno anche a me.

Affondo i denti della carne delle mie labbra, per non sospirare senza controllo.

Siamo pur sempre in un corridoio.

<< Potrebbe… potrebbe venire… venire qualcuno… >> mugugno, trattenendo i gemiti di gradimento.

Un altro bottone viene inesorabilmente sganciato, ed il mio seno rimane coperto solo per metà.

<< L’unica persona che sta per venire, sei tu bambolina… >>
Ora che, finalmente, la camicia è talmente sbottonata da lasciarmi completamente scoperto il seno, compresso in un reggiseno nero, vedo lampeggiare nei suoi occhi una luce di pura Lussuria.

Sto per dargli un piccolo schiaffo per la sua sfacciataggine, quando afferra un seno con la stessa mano che l’ha scoperto ai suoi occhi, iniziando a farmi gemere di piacere.

Naturalmente, cerco ancora di controllare la mia voce, emettendo versi strozzati e sporadici.

Ma non so per quando ancora potrò controllarmi.

<< Draco… >> sussurro << …Draco…. >>
Sto per esortarlo a chiuderci come minimo nel Bagno dei Prefetti, quando sento la forza delle sue braccia che mi reggeva contro il muro, venire meno.

Scivolo nuovamente con i piedi per terra.

Ma questo, solamente perché la mano che era rimasta a sorreggermi, è corso lungo la mia schiena, sino ad individuare il gancetto del reggiseno, attraverso la camicia.

Ci resta a litigare per un po’, fino a che non è Malfoy ad averla vinta.

Slacciandomi il reggiseno.

Mentre una sua mano resta ad accarezzare il seno destro, quello sinistro viene accolto dalle sue labbra, che vi si chiudono a coppa.

E dalla sua lingua, che lo stuzzica in modo osceno.

E dai suoi denti, che afferrano il capezzolo, quasi costringendomi a gemere chiaramente.

Okay, non riuscirò a mantenere il controllo per molto.

E questo pazzoide spostato di Draco sembra seriamente disposto a farmi sua in questo corridoio dove, da un momento all’altro, potrebbe anche passare un professore.

Così lascio che le mie mani scivolino via dai suoi capelli, fino ad arrivare al suo viso.

Lo costringo a sollevarsi dal mio seno.

Soffoco una sua protesta sul nascere, semplicemente baciandolo.

Non in modo irruente, come lo è stato il nostro bacio di prima, ma in modo lento e sensuale.

A tratti persino dolce.

Sempre con estrema calma, mi stacco dalle sue labbra, guardandolo dritto negli occhi.

E riallacciandomi il reggiseno che resisteva sul mio corpo solo grazie alle spalline, e la camicia.

<< Ti sembro la tipa che si lascia scopare in pubblico? >> domando.

Non mi risponde, ma osserva con estrema attenzione con quanta naturalezza la mia mano scivoli nella sua.

Camminando all’indietro, mi sto appunto dirigendo verso il Bagno dei Prefetti, quando un’esclamazione, proveniente dal corridoio dal quale ha prima svoltato Draco, attira l’attenzione di entrambi.

<< Ehi, ma quelli sono Auror! >>

<< Che ci fanno ad Hogwarts? >>

<< Quello che li sta andando incontro non è Harry Potter? >>

<< Si, è proprio Lui. Santa Priscilla! >>
Io e Draco ci guardiamo, folgorati dallo stesso stupore.

Auror.

Ad Hogwarts.

Ed Harry che va loro incontro.

Ma che cosa si sono fumati, questi?

Eppure, anche se il desiderio di divenire un solo corpo con Malfoy pulsa dentro di me talmente forte da far male, sempre tenendogli la mano, decido di seguire il suono delle voci e capire cosa diavolo stia succedendo.

Trascinando Lui con me, cercando di non ridere del suo sbuffo contrariato.

Quando approdiamo, però, nel corridoio sulla destra, dove i grandi archi, separati da semplici colonne, rendono la visuale sul Parco della Scuola piuttosto chiara, il tempo per la lussuria, le frasi oscene, le maliziose litigate e i versetti di godimento strozzati, si conclude ufficialmente.

Affollati contro le ringhiere che impediscono agli Studenti di cadere al di là del porticato, c’è una capannello decisamente folto di gente.

Ci facciamo spazio tra di loro molto facilmente, grazie ai nostri rispettivi cognomi, e allo stupore che causa negli Studenti la visione della nostre dita intrecciate.

Ed in effetti, noto con u tuffo al Cuore, poco più lontani del nostro ciliegio, ci sono proprio due Auror.

E, parecchi metri più avanti, i Cacciatori, al completo se non fosse per la mancanza della sottoscritta, li stanno raggiungendo a grandi passi.

Mi volto verso Draco, che ha lo sguardo fisso su quei due Agenti del Ministero vestiti di viola scuro.

E, sempre tenendo ancorate le mie dita alle sue, inizio a percorrere il corridoio verso la Scalinata Principale, che mi conduca ai Portoni di Hogwarts.

Con un passo decisamente affrettato.

Lui mi segue senza dire una parola, mentre scendiamo le numerose Scale che separano il Quarto Piano, dal Salone D’Ingresso.

Il tragitto lo passiamo, dunque, completamente in silenzio.

Silenzio, rotto solamente dai rumori dei nostri passi affrettati, e dalle considerazioni di Studenti pieni zeppi di curiosità.

Arriviamo, in men che non si dica, dinanzi ai Portoni di Hogwarts che, ovviamente, essendo pomeriggio, sono spalancati.

Davanti ad essi, troviamo la Compagnia della Serpe al completo, con gli sguardi preoccupati fissi sugli Auror, ai quali i Cacciatori sono ormai arrivati.

<< Potter… >> mi chiede Daphne, non appena mi vede << …sai perché sono qui? >>

Mi limito a scuotere la testa.

Girandomi verso Draco, lo vedo già con lo sguardo fisso nel mio.

Quasi come se qualcosa dentro di me mi si stesse spezzando, sono costretta a voltare le spalle a quegli occhi di ghiaccio, e a lasciare che le mie dita svicolino lentamente dalle sue.

Anche se trovo, nei suoi arti, un po’ di resistenza, interrompo il contatto fisico tra le nostre mani, e riprendo a correre più velocemente che posso, verso i Cacciatori.

Con lo sguardo di praticamente tutta la Scuola puntato addosso.

Quando sono a portata di voce, mi decido ad attirare l’attenzione dei miei migliori amici.

<< Harry! Ron! Ehi! >>

Continua a correre, Kiki.

Continua a correre.

<< Hermione! Ginny! Harry ! >>
Mi sentono.

E si voltano verso di me, interrompendo i loro discorsi con i due Auror.

Adesso che ci faccio caso, e che la distanza tra me e loro diminuisce sempre più, posso dare ai due dei nomi precisi.

Uno è Gawain Robards.

L’altro Franklin Dawlish.

Con un’ultima falcata raggiungo completamente i Cacciatori.

Sebbene scossa dal fiatone, mi erigo dritta per fronteggiare i due Auror, con lo stesso sguardo serio e professionale assunto dai miei amici.

<< Potter, Weasley, Granger. >> ci salutano, formalmente, Gawain e Dawlish.

Ai quali rispondiamo con la stessa formalità.

E poi, è Ginny a prendere parola per prima.

<< Come mai qui ad Hogwarts? E come mai ci avete chiamato? >>

Chiamato?

Chi ha chiamato chi?

Quando?

<< Non è una cosa molto piacevole… >> inizia Gawain.

Ah, si.

Adesso capisco.

I due Auror devono aver mandato un Patronus nella nostra Sala Comune.

Dove si trovavano tutti i Cacciatori, tranne me.

Troppo impegnata a lasciarsi sedurre da Draco Malfoy.

<< …Alle porte di Hogwarts qualcuno vi ha impresso il Marchio Nero. >>

La brusca conclusione della frase, fornitaci da Dawlish, ha il potere di spiazzarmi.

Tutti e cinque spalanchiamo occhi e bocche, trattenendo i respiri.

<< E i Mangiamorte?... >> domanda Ron << …dove sono? >>

<< Da nessuna parte. Abbiamo modo di pensare che abbiano semplicemente impresso il Marchio Nero sui Cancelli di Hogwarts, e poi se ne siano andati. >>

Io ed Harry ci scambiamo uno sguardo estremamente preoccupato, per poi ripuntarlo in quello di Gawain, che stava rispondendo a Ron.

Ma l’affermazione di Hermione stupisce tutti.

<< E’ impossibile… >>

Tutti quanti si girano verso di Lei.

<< …La Barriera Magica che protegge Hogwarts si estende anche ai suoi Cancelli, e qualche metro oltre. Nulla di Oscuro avrebbe potuto intaccarli. O, come minimo, ce ne saremmo accorti. >>

Dawlish e Gawain si guardano in modo mesto.

Poi, è sempre Dawlish che continua a parlare.

<< Errore nostro. Ci siamo espressi male. Il Marchio Nero è stato impresso non sui Cancelli di Hogwarts, ma ai loro piedi. Sul prato, in pratica. >>
Un momento.

Okay, non ho letto Storia di Hogwarts da cima a fondo come Hermione, ma, almeno, l’ho appena ascoltata.

<< Ma la Barriera Magica non si estendeva anche per qualche metro più avanti… >> domando << …Com’è possibile che un Incantesimo Oscuro l’ abbia oltrepassata? >>

<< Signorina Potter… >> mi chiama Gawain.

Generalmente usiamo, per appellarci, i nostri nomi di Battesimo.

Ma, adesso, siamo in Servizio.

<< …Sono certa che converrà con noi che un semplice Fuoco non è Magia Oscura. >>

Alziamo, tutti e cinque, un sopracciglio.

<< Non capisco… >> afferma Harry << …che centra il fuoco con il Marchio Nero? >>

<< Perché il Marchio Nero è stato semplicemente tracciato sul prato antistante i Cancelli della Scuola, con del banale fuoco. >>

Oh.

Santo.

Godric.

Tutto questo..

Tutto questo non ha alcun senso.

<< Ma se i Mangiamorte non si sono, poi, fatti vivi… >> domanda Ginny, in preda alla più totale confusione, esattamente come noi << …che senso ha avuto correre il rischio di spingersi così vicini ai Cacciatori, per poi non intraprendere nemmeno una Battaglia? >>

Infatti.

È un comportamento che non segue alcun filo logico.

Ma, a quanto pare, Dawlish e Gawain non sono dello stesso avviso.

<< Secondo non soltanto noi, ma anche l’intero Dipartimento Auror, questo gesto è stato un avvertimento. >>

<< Già… >> continua Robards << …Hanno scelto Hogwarts perché le loro minacce sono rivolte contro voi Cacciatori. Evidentemente, non gli importava di dover usare mezzi meno pratici della Magia Oscura, a causa della Barriera, per imprimere il loro Marchio. >>

<< Altri Auror stanno provvedendo a cancellare quel Simbolo. Naturalmente, abbiamo pensato che dovreste essere tra i primi a sapere una cosa del genere. >>

<< I Mangiamorte hanno apertamente dichiarato Guerra. E non al Mondo Magico, come al solito, ma a Voi. >>

 

 

 

*Mad World – Gary Jules. Cliccare sul titolo, per leggere la traudizione.

** Quando descrivo i disegni di Theo, mi riferisco a disegni che ho effettivamente visto. Come quello di sua madre, sono disegni che ho trovato sul Web, in particolare su Deviantart.

 

Rieccomi!

Che dire di questo capitolo?

Che Kiki si sta affezionando sempre di più ai Serpeverde, ed io con Lei!

Che Harry, lentamente, sta iniziando ad accettare la storia tra Draco e sua sorella.

Potrebbe sembrarvi un po’ paranoico, in alcuni pezzi, ma, come faccio spiegare da Lui stesso, sarebbe assurdo se non lo fosse.

Draco, Harry e Kiki si detestavano sul serio… sarebbe stato paradossale che Lui e Lei si innamorassero in uno schiocco di dita, e che il fratello di Lei accettasse la cosa con una scrollata di spalle.

Che Lily e James sono dei personaggi troppo fantastici, per non citarli, e per non farli comparire ogni tanto, sebbene siano morti.

Che la canzone “Mad World” secondo me è stata scritta pensando ad Harry Potter. xD

Che Fred Weasley manca tanto anche a me, non solo al povero George.

Che Teddy Lupin è adorabile.

Che… vi ho rotto le palle già abbastanza! :D

Aggiungo solamente un “Buona Lettura” ed un “Recensite!”

See you soon.

BIGIA

  
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