MAD WORLD
<< All around me are
familiar faces. Worn out places, worn out faces…* >>
“Guarda
Harry. Hogwarts. I nostri
amici… Guarda come li ha ridotti questa
Guerra…”
“Voldemort
ha distrutto la
nostra Casa e la nostra famiglia. Ha distrutto noi”.
“Almeno,
il fottuto bastardo è
morto”.
“Già,
ed è merito nostro.
Perché allora non riesco a sentirmi orgoglioso?”
“Non
ci riesco nemmeno io.”
<<
…Bright and early for their daily races. Going nowhere,
going nowhere… >>
“Che
stiamo facendo, Kiki? Sono mesi che andiamo ovunque, e in nessun
luogo…”
“Ron
ci ha lasciati per questo, o sbaglio?”
“Aveva
ragione, vero? Questa ricerca degli Horcrux è un fallimento
completo. Ed
è colpa nostra.”
“Si
che lo è. Ma cos’altro dovremmo fare?”
“Se
almeno potessimo convincere Hermione a mettersi in salvo..”
“Non
ce lo permetterebbe mai. E lo sai”
“Kiki?”
“Mh?”
“Che
stiamo facendo?”
<< …Their tears are
filling up their glasses. No
expression, no expression.. >>
“Remus!
Remus, ti prego…ti prego… Ti supplico, Lunastorta
apri gli
occhi!”
“Tonks!
Pensa a Teddy, pensa a
tuo figlio! Non lasciatelo… non lasciatemi!”
“Harry…Harry…sono…sono…?”
Guardo
Harry.
Nessuna
espressione alberga sul suo volto.
E vederlo
così spento, è peggio di sentirlo urlare
“SONO MORTI!”.
<<
Hide my head, I want to drown my sorrow. No tomorrow, no
tomorrow… >>
Avvolta
tra le coperte.
Con
il capo sotto il cuscino.
È
possibile soffocare il dolore?
O
è solamente lui, a soffocare te?
“Non
ce la faremo mai, Harry. Voldemort non sarà mai sconfitto da
due ragazzini.
Moriremo. Moriremo tutti”
“…”
<< And I find it a kind of funny,
I find a kind
of sad: the dreams in which I’m dying are the best
I’ve ever had ..
>>
“Brutto
incubo, sorellina?”
“Non
esageratamente”.
“Cosa
hai sognato?”
“Voldemort
che mi faceva fuori.”
“E
ti pare un bel sogno?!”
“Una
volta morta, non sentivo più il peso di questa stramaledetta
Guerra sulle
spalle. Almeno, non ho nuovamente assistito alla Tortura o
all’uccisione di
qualcuno, da parte di quel bastardo…”
<< …I find it hard to
tell you, I find it hard
to take, when people run in circles.. It’s
a very very mad world… >>
<<
Mad world…
>>
Un’altra
voce si
sovrappone alla mia.
Poggio
la chitarra
sul divano, accanto a dove ero accucciata fino a qualche attimo fa.
Ed
alzo lo sguardo,
sugli occhi di Harry.
Occhi
verdi.
Verdi
come i miei.
Verdi
come Lily.
Verdi
come l’erba.
Verdi
come
<<
Ben
svegliato, fratellino. >>
Lui,
si limita a
sorridermi, sedendosi accanto a me.
Ci
lasciamo
avvolgere dal silenzio.
Ma
non uno di
quelli che mi colgono spesso con le Serpi, e che tanto non sopporto.
No.
Questo
è uno dei nostri silenzi.
Uno
dei silenzi di
Harry e Kiki.
Uno
dei silenzi in
cui ci supportiamo e siamo l’uno l’ancora di
salvezza dell’altro.
Uno
dei silenzi in
cui semplicemente, prendiamo qualche
respiro.
Sempre
cullandoci
nell’assenza di parole che, per noi due, a volte, assume
più significati di
mille discorsi, prende la chitarra da dove l’avevo poggiata,
e se la sistema al
petto.
Le
sue dita si
muovono lentamente sulle corde, riprendendo dalla nota che avevo
lasciato in
sospeso al suo arrivo.
Io
poggio la testa
sulla spalla, lasciandomi cullare dal suono prodotto dalla musica del
mio
fratellino.
E,
come facevo
prima, torno a chiudere gli occhi.
<< Children waiting for the day
they feel good.
Happy birthday, happy birthday. Made they feel like every child should.
Sit
down and
listen. Sit down and listen. >>
“Esprimi
un desiderio, Kiki.
Hai undici anni!”
“Anche
tu, caro il mio gemello.. Auguri
fratellino.”
“Buon
compleanno anche a te, Kiki. Spegni le candeline.”
“I
bambini normali spengono le candeline. Noi, soffiamo la polvere
dai contorni della nostra torta disegnata sul pavimento.”
“Questo
perché noi siamo speciali, no?”
<< Went to school and I was very
nervous. No one
knew me. No
one know me… >>
“Questa
sarebbe
“Credo
proprio di si. Guardala Harry. È bellissima.”
“E
se non ne fossimo all’altezza?”
“Possiamo
sempre scappare. Non ci conosce nessuno, qui…”
Bello
l’anonimato, vero, Bambini che sono Sopravvissuti,
Prescelti, Salvatori del Mondo Magico?
Finchè
è durato, almeno…
<< Hello teacher, tell me
what’s my lesson. Look
right through me, look right through me… >>
“Guar…da…mi”
Sei anni
ad insegnarmi Pozioni.
E la
lezione più grande me l’ha impartita negli ultimi
istanti
della sua vita.
Mentre
chiudeva gli occhi, con la vista invasa dal verde degli
occhi di Harry, e miei.
Mentre
chiudeva gli occhi, con la vista invasa dal verde degli
occhi di Lily.
<< And I find it a kind of funny,
I find a kind
of sad: the dreams in which I’m dying are the best
I’ve ever had.
I find it hard to tell you, I find it hard to
take,
when people run in circles.. It’s a very very…Mad
World, mad world. Enlarged in
your world. Mad world.. >>
L’eco
dell’ultima
nota suonata da Harry, e cantata da me, ancora placidamente poggiata
sulla sua
spalla, con gli occhi serrate, riecheggia per tutta
<<
Che mondo
folle.. >> ripete Harry, in riferimento alla canzone.
Già.
Mio
fratello, come
sempre, ha ragione.
Io
mi limito ad
annuire, e ad appiattirmi contro il suo petto sempre di più,
mentre un suo
braccio mi circonda la spalla.
Restiamo
un altro
po’ così, senza che nessuno dei due senta il
bisogno di dire qualcosa in
particolare.
Sospiriamo
quasi
contemporaneamente, e, sempre insieme, ridiamo per questa sciocchezza
come due
bambini.
<<
Scusami.
>> mi sussurra contro una tempia, prima di lasciarmi un
leggero bacio sui
capelli.
Tutto
questo, non
appena abbiamo finito di sghignazzare.
Alzo
lo sguardo, ad
incontrare il suo.
<<
Per cosa?
>>
Per
essere il mio
punto di riferimento, la mia ancora, la mia roccia, la mia Bacchetta, da 18 lunghi e difficili anni?
<<
Per averti
lasciata da sola, prima. Proprio oggi poi… >>
Abbassa
lo sguardo,
ed io non posso far altro che sorridergli, intenerita.
Non
preoccuparti,
fratellino.
Fare
sesso
selvaggio contro un muro con Draco Malfoy, aiuta parecchio ad alleviare
la
tristezza, credimi.
<<
Non fa
niente, Harry. E poi… non sono stata proprio
da sola.. >>
Ammetto,
mordendomi
un labbro, che, nel frattempo, allargo in un sorrisetto innocente.
Inclinando
leggermente la testa.
Questa,
Harry e Ron
la chiamano “L’espressione colpevole”.
Hermione
e Ginny
“Espressione colpevole, ma più che altro tenera,
utile per infinocchiare Harry
e Ron quando si ha fatto una gran cazzata”.
<<
Ti prego,
dimmi che sei andata da Hagrid a prendere un the.. >>
Scuoto
la testa,
raddolcendo il sorriso e lo sguardo.
Si,
adesso sto
decisamente cercando di intenerire mio fratello.
<<
In giro
per
Di
nuovo, segno di
diniego.
<<
Sei andata
a versare lacrime sulla tomba di Voldemort? >>
A
questa immagine
paradossale, rido.
Soprattutto
per il
fatto che mio fratello preferirebbe portarmi da Madama Chips per
avvelenamento
da “Biscotti di Hagrid”, per ferite da
“Quelle creature psicopatiche che stanno
nella Foresta Proibita” o per improvvisa pazzia, piuttosto
che sapermi con
Draco.
Soprattutto,
rido
per non piangere.
<<
Sono
andata da Malfoy, Harry. Siamo stati un po’
insieme… >>
Non
gli dico che cosa abbiamo fatto.
Povero,
povero
fratellino.
Sospira,
in maniera
particolarmente buffa, facendomi ridere di nuovo nell’arco di
pochi minuti.
<<
Sai, Kiki,
a volte mi manca poterti parlare attraverso dei semplici pensieri. Sono
sempre
stato in grado di capire cosa ti frulla per quella testa ammattita che
ti
ritrovi… ma il fatto che tu ti sia improvvisamente
innamorata del Furetto, è
qualcosa che non riesco proprio a comprendere. >>
Poi,
si avvicina al
mio viso, con gli occhi ridotti a due fessure.
<<
Sei sicura
che non ti abbia somministrato un Filtro d’Amore?
>>
Nuovamente,
mi
ritrovo a palesare il mio divertimento attraverso le risa.
Incredibile
l’effetto che Harry ha su di me.
Fino
a qualche
minuto fa, eravamo intenti a strimpellare le note di una malinconia,
per quanto
bella, canzone.
E
adesso… mi sta
facendo ridere di gusto.
<<
Non credo
lo capirai mai, Harry. Perché, quello che provo per Lui,
è qualcosa che non so
spiegarmi nemmeno io. >>
<< E’ ovvio che non puoi spiegarlo…
>> ribatte lui, deciso <<
…L’amore... >>
Mi
guarda, con aria
fintamente severa << …e ti giuro che ti sto
odiando, per avermi costretto
ad usare quella parola, in
riferimento al Furetto..
>>
Un
sorriso mi si
apre sul viso.
<<
…Dicevo.
L’amore nessuno potrà mai
spiegarlo.
Però volevo capire… perché.
Perché Lui? E non un qualsiasi altro povero Cristo,
il cui padre magari non lo ha incaricato di ucciderti, per il quale non
dovresti inzuppare di lacrime sette camicie, e con cui, magari, prima
che
quella grande follia irrazionale chiamata “Amore”
vi colpisse, non interagivi a
suon di bestemmie e Schiantesimi? >>
Le mie labbra restano increspate verso l’alto, mentre inclino
leggermente la
testa, guardando Harry con intensità.
<<
Cosa vuoi
che ti dica? Una formula di matematica il cui risultato è
“Amore per Draco
Malfoy”? >>
Alza
un
sopracciglio.
<<
Certo che
no! Però, dato che mi ritroverò costretto ad
avere il Furetto tra i piedi per
un bel po’, vorrei almeno sapere perché!
>>
A
questo punto, per
la situazione paradossale in cui mi trovo, e per
l’espressione di Harry
davvero, davvero, buffa, scoppio a
ridere.
A
ridere di gusto.
<<
Ecco!
Adesso ride! Prima si innamora dell’essere più
imbecille che si trova ad
Hogwarts, e poi ride! Questi giovani d’oggi, senza alcun
rispetto o pudore!
>>
L’atteggiarsi
a
vecchietto incazzato con la gioventù, non fa che aumentare
il divertimento
della mia risata, tanto che, dopo un po’, trascino anche Lui
con me.
Ridiamo
spensierati
ed abbracciati sul divano della nostra Comune deserta per ancora
un’altra
manciata di minuti.
Fino
a che, il
bisogno di ossigeno che ci impedisce di restare avvolti
dall’acqua per troppo
tempo, di baciare chi amiamo il più a lungo possibile e di
ridere, di ridere
per una giornata intera, ci fa tornare seri.
Mh.
Credo
davvero di
star iniziando ad odiarlo, questo ossigeno.
<<
Seriamente, Kiki. Perché il Furetto? >>
Alzo
le spalle.
<<
Seriamente, Harry. Non so perché proprio Lui.
E non so nemmeno quando ho iniziato
ad innamorarmi di Lui. So solo che è accaduto. E che mi sono
accorta di amarlo,
amarlo seriamente, nello stesso
istante in cui mi sono resa conto che ho bisogno di Lui, nello stesso
modo in
cui ho bisogno di te. Che mi fa
stare
bene, esattamente come fate voi Cacciatori. Che mi diverto con Lui,
come
succede con i Grifondoro. E che mi fa sentire le farfalle nello
stomaco, come
non mi era mai successo con nessun altro. >>
Che
dite, gliela
risparmio la parentesi sulla nostra attrazione fisica?
…
Vista
il colorito cinereo che va via via
assumendo il suo
viso, opto per un si.
<<
Ehi,
fratellino, sei tu che mi fai queste domande sdolcinate. Non
è colpa mia se poi
la risposta non ti piace! >>
Alza
le braccia al
cielo, mentre assottiglia lo sguardo.
<<
Si, ma non
credevo che ti saresti trasformata in Miss Zucchero tutto
d’un tratto! È un
paradosso che lo diventi con Mister “Sono un Pezzo di
Ghiaccio che non
manifesta emozioni, se non tramite un ghigno malefico che mi
dà un’aria da Bad
Boy”! >>
La
sua frase,
insieme alla sua espressione compresa di bocca spalancata ed occhi
fuori dalle
orbite, mi causa un’altra risata.
Scuotendo
la testa,
lascio che il divertimento causato da mio fratello mi raggiunga ovunque.
Labbra,
viso,
occhi, gola, pancia, polmoni, mente, cuore.
Si.
Inizio
a stare meglio.
<<
Avresti
dovuto aspettartelo, fratellino. E’ un mondo davvero, davvero folle. >>
Alza
un dito
ammonitore contro di me.
<<
Non
credere di giustificare i tuoi deviati
gusti in fatto di uomini, con delle semplici citazioni di canzoni!
>>
<<
Sta
parlando Harry Potter, maghi e streghe, reduce da una frequentazione piuttosto intima con Cho Chang, la lagna
vivente, e da una scopata occasionale con Romilda Vane, la gallina
invasata!
>>
<<
Lo sapevo!
Adesso… >>
<< Harry! Della Chang lo sapevo, ma non credevo ti fossi
fatto anche
Romilda Vane! Pulisciti gli occhiali ogni tanto, amico! >>
Le
nostre teste si
girano alla velocità della luce, quasi causando qualche
incrinatura nelle ossa
del collo.
Non
potevamo che
riconoscere immediatamente la voce che aveva appena finito di prendere
in giro
Harry.
Ed
infatti, dei
sorrisi enormi, uno di quelli che sprizzano gioia e felicità
da ogni singolo
dente, vanno ad illuminare i nostri volti.
Sia
io, che mio
fratello, ci mettiamo in piedi, di scatto, e corriamo
a salutare il nostro ospite.
La
prima a saltargli letteralmente al collo
sono
io.
<<
George!
Che bello rivederti! >>
Non
vediamo George
Weasley dai funerali dei membri dell’Ordine caduti durante
Non
è venuto alla
Tana nemmeno per Natale.
La
sua mancanza si
è sentita parecchio, ma nessuno ha osato insistere
più di tanto.
George
Weasley, lo
scorso 2 Maggio ha perso un pezzo di se stesso.
Un
enorme pezzo del
suo cuore e della sua famosa risata.
George
Weasley, lo
scorso 2 Maggio, ha perso suo fratello Fred.
Lo
stesso vale
anche per Ginny e per Ron, certo…
Ma
sappiamo tutti
quanti che, ciò che univa i Gemelli, era qualcosa che
nessuno dei Weasley
avrebbe mai potuto capire, o raggiungere.
È
lo stesso che
accade a me, con Harry.
Se
dovessi perdere,
un giorno, il mio adorato fratellino io..
Io…
Godric!
Non
ci voglio
nemmeno pensare.
Gemelli
Purosangue..
<<
Kiki!
Harry! È ovvio che sia un piacere rivedermi! >>
Le
braccia di
George mi circondano la vita, nel tenero abbraccio che ci scambiamo
come
saluto.
Poi,
tocca ad Harry
dare la sua accoglienza al nostra fratello di Ron preferito, con un virile schiocco di palmi, che sfocia in
un lieve scontro “pugno contro pugno”.
Sul
mio viso, e sul
quello di mio fratello, l’enorme sorriso formatosi al suono
della voce di
George non accenna ad andar via, o ad affievolirsi.
Ed
anche il
proprietario di “Tiri Vispi Weasley” non
è da meno.
Anche
George
sorride.
Eccome
se sorride.
Ma,
il suo sorriso,
non è nemmeno lontanamente paragonabile allo sprizzo di
divertimento, ilarità,
gioia e di vita che era un tempo.
È
come…
È
come se, a
quell’antico sorriso, qualcuno avesse violentemente strappato
via una considerevole parte e,
ciò che sfoggia
oggi, è solamente ciò che ne rimane.
<<
Ti vedo
cresciuto, Potty… >> scherza George, finito di
salutarci a dovere e
rivolgendosi a mio fratello << …Abbiamo anche
degli addominali niente
male… >> dà dei piccoli colpetti,
più rassomiglianti a schiaffetti, sulla
pancia di Harry, constatandone la consistenza, e facendoci ridere
entrambi
<< … E’ un peccato sprecarli con
delle ragazzine come
<<
Sbaglio, o
sei stato tu ad insegnarmi che, in Guerra ed in Amore, ogni buco
è trincea?
>>
La
risposta di
Harry causa una forte risata al Weasley qui presente, ed un sospiro
indignato a
me.
Che,
prontamente,
sferro un pugno sul braccio di mio fratello.
Tentando
di non
pensare a quanto sia cambiata anche la risata
di George.
Poi,
l’attenzione
di quest’ ultimo si rivolge a me.
<<
Kiki!
Complimenti anche a te! Ti è cresciuto il seno!
>>
Istintivamente
porto le mie braccia a coprire le mie “colline
femminili”, mostrandomi
scandalizzata, mentre anche il braccio di George accoglie le mie nocche.
Non
proprio
felicemente.
E
poi.. eccoci di
nuovo tutti e tre a ridere.
Fino
a che, una
reminescenza della chiacchierata con Andromeda Tonks mi fa capolino
nella
mente.
<<
Andromeda
mi ha detto che il piccolo Teddy è voluto rimanere al
negozio con te… dov’è
adesso? >>
George
alza gli
occhi al cielo.
<<
Sono
passato a salutare i miei, e Ginny ha preso la piccola peste in braccio
e non
si è più voluta staccare. Continuava a
sbaciucchiarselo, e parlare in modo
stupido e a fare versetti con la bocca.. Voi donne diventate
tremendamente
imbecilli davanti ad un bambino piccolo! >>
Harry
se la
sghignazza, io ribatto:
<<
Si chiama istinto materno! E poi
non venirmi a
dire che Ted non ha intenerito anche te! Ci hai passato tutta la
mattinata
insieme! >>
<<
Okay,
okay… >> mi asseconda, alzando le mani in
segno di resa << … Lo
ammetto. La vista di quel bambino mi ha fatto ripensare un
po’ alla mia vita, e
tirando le somme, ho capito che.. >>
Poggia
tragicamente
una mano sulla spalla di Harry, ed una sulla mia.
<<
… Devo
mettere su famiglia. Chiudere il negozio di Scherzi ed aprirne uno
più
educativo per i pargoli, trovarmi una donna, sposarmi, comprare una
villetta in
stile Privet Drive in una tranquilla zona di Londra, ed avere tanti bambini. >>
Pausa.
Labbro
superiore
arricciato per Harry.
Sopracciglio
alzato
per me.
Faccia
sera per
George.
E
poi…
Scoppiamo
tutti e
tre a ridere di gusto.
Finalmente.
Finalmente
i colloqui
sono terminati.
Sono
le 19.30, i
professori hanno urgentemente bisogno di vitamine, ed alcuni studenti
di una
bella sbronza, ma, finalmente, i
colloqui Scuola – Famiglia sono finiti.
<<
Miseriaccia, ragazzi, siamo finiti in punizione davvero taaaante volte!
>>
<<
Sono fiero
di te, fratello. Anzi, di tutti voi! Se non corressi il rischio di
essere
amabilmente tagliuzzato in piccole parti da mamma, Appellerei una
Bottiglia di
Whiskey Incendiario, e brinderei alla vostra! >>
<<
Grazie
George. Ammetto di essermi sorpresa e congratulata con me stessa,
quando
<<
Hermione,
tu invece mi hai profondamente deluso. Compari in troppe punizioni con
noi
delinquenti. Troppe, per
Anche Ron riceve la sua buona dose di dolore sul braccio, ma, stavolta,
non per
causa mia, ma di Hermione.
Il
tutto
accompagnato dal nostro sincero divertimento
Finiti
i colloqui,
tutti gli studenti, ed i loro genitori, si sono riversati in Sala
Grande.
Alcune
mamme per
spettegolare con altre, o per lamentarsi dei propri figli con altri
genitori,
ed alcuni studenti per ringhiare contro l’asprezza dei
professori nei loro
confronti.
I
signori Weasley,
insieme a Bill e Fleur, stanno chiacchierando con i genitori di
Hermione e la
nonna di Neville, mentre Charlie è andato a salutare un suo
vecchio compagno di
Scuola, qui in qualità di fratello e tutore.
Di
conseguenza, Ron
e Ginny, e la dolce metà di mio fratello, hanno potuto
informare me, Harry e
George sull’esito dei colloqui.
Inutile
dire di
come i professori abbiamo teso le lodi della “Strega
più Brillante del Suo
Anno” per Hermione, di quanto abbiamo lamentato con un
sorriso
E
di come abbiamo
messo in guardia i signori Weasley, ed anche i coniugi Granger sulle
nostre
parecchie ore trascorse in punizione.
I
Malandrini,
comunque, sarebbero stati fieri di noi.
Mia
madre,
sicuramente un po’ di meno.
Stiamo
ancora
ridendo, quando sento una flebile voce chiamarmi.
<<
‘Iki!
Ha’y! >>
Sia
io, che mio
fratello, ci voltiamo incuriositi.
Per
incontrare gli
occhioni, oggi splendidamente color caramello del nostro figlioccio.
Teddy
è cresciuto
parecchio dall’ultima volta che l’ho visto, questo
Natale.
I
capelli, che mi
ricordavo essere quattro peli biondi appiccicati alla testolina, sono
diventati
più numerosi, e, oggi, sono castano scuro.
Il
dente d’avanti,
unico abitante della sua bocca, adesso è affiancato dal suo
gemello, in modo da
non sentirsi troppo solo.
Ed
è anche
cresciuto in altezza, la piccola peste.
Se
c’è una cosa che
è rimasta invariata, però, quello è il
sorriso.
Dio,
non credo
vedrò mai qualcosa di più adorabile e contagioso
del sorriso di Teddy Lupin.
Andromeda
gli è
subito dietro, mentre gli tiene la mano per aiutarlo a camminare.
Il
piccolo Ted non
ha che un anno, che pretendete?
Nonostante
ciò, non
appena ci vede, si stacca dalla nonna, per muovere i piedini il
più velocemente
possibile verso di noi.
La
più vicina al
figlio di Remus e Dora sono io che, prontamente, mi piego sulle
ginocchia, ed
allargo le braccia, pronta ad accoglierlo.
Non
appena sento il
piccolo corpo cicciotello di Teddy venire a contatto con il mio, lo
prendo in
braccio, sistemandomi di nuovo in piedi, in modo che anche gli altri,
completamente sciolti dinanzi a questa scena, possano salutarlo come si
deve.
Io,
gli schiocco un
sonoro bacio sulla guancia, facendolo ridere genuinamente, mentre Harry
gli
accarezza affettuosamente i pochi capelli che si ritrova.
<<
Non ha
smesso un secondo di cercarvi! >> ci informa Andromeda,
avvicinatasi a
noi.
<<
E’ sempre
una gioia stare un po’ con questa piccola peste, signora
Tonks. >>
<<
Già…
>> conferma Harry << …una volta
fuori da Hogwarts passeremo
decisamente più tempo insieme! >>
Sorridendo,
la
signora Tonks si congeda, raggiungendo i signori Weasley ed i signori
Granger, e
raccomandando al nipotino di comportarsi bene.
Il
suddetto mi
stava appunto facendo ridere di
gusto
mentre, in barba ai propositi impostigli dalla nonna, si sbellicava
tirando i
capelli ad Harry, che un sospiro estremamente spaventato
cattura la mia attenzione.
Sulla
porta della
Sala Grande, a pochi metri da tutti noi, infatti, si trovano,
impietriti e
pallidi, niente di meno che Draco Malfoy, Theodore Nott e Blaise Zabini.
I
sorrisi, da parte
dei miei amici, si spengono immediatamente, mentre tutti spostano lo
sguardo da
me, a Teddy, al Principe delle Serpi che mi guarda terrorizzato.
Il
primo a parlare
è Blaise.
<<
Meno male
che prendevate in giro me… Draco, la tua ragazza
già sguazza tra i pargoli.
>>
<<
E’ stato
bello condividere la mia adolescenza con te, amico.. >>
si dispera Theo
<< … Credo che la tua, comunque, sia arrivata
al capolinea. >>
<<
Potter..
>> sussurra Draco, con gli occhi spalancati
<< … poggia
immediatamente quel bambino, e nessuno si farà del male.
>>
Ricordate
sempre la
mia amata gocciolina, quella che scivola sul capo dei cartoni animati
quando si
trovano dinanzi ad una situazione talmente paradossale da non sembrare
reale?
Bè,
eccola
riapparire.
In
questo caso, non
solo per quanto riguarda me, ma anche i miei amici qui presenti.
<<
Okay, chi
vi ha bombardato di Bolidi il cervello? >> domando, con
un sopracciglio
alzato.
<<
A noi? Sei
tu quella con un marmocchio in braccio! >> ribatte Theo.
<<
Bambolina…
Che. Ci fai. Con. Quel. Bambino?
>>
<<
Ah-ha! È
il figlio dello Sfregiato e della Mezzosangue…!
>> esclama
improvvisamente Blaise, puntando il dito accusatore contro i due
incriminati
<< …Confessate! >>
<<
E’
ufficiale. Siete rincoglioniti del tutto. >> commenta Ron.
<<
Più
rincoglioniti di Gazza, direi… >> aggiunge
George, prima di essere
interrotto da Ginny, che spiega:
<<
Il “marmocchio”
in braccio a Kiki, sarebbe
il tuo cuginetto, idiota d’un Malfoy! Il nipote di Andromeda.
>>
Sempre
se fossimo
nel suddetto cartone animato, a vantare un fantastico oggetto di scena
che
esplichi le proprie emozioni, stavolta sarebbero i tre Serpeverde.
Vanterebbero
un
enorme punto interrogativo sul capo.
Girando
lentamente
la testolina di Ted verso Malfoy, mi avvicino a Lui con passi cadenzati.
<<
Piccolo
Ted.. >>
Con
un sorriso
libero una ciocca dei miei capelli dalle sue grinfie.
<<
… Ti
presento.. >>
Sempre tenendolo in braccio, volto completamente il bambino verso il
biondastro, in modo da farli trovare uno di fronte all’altro.
<<
…Draco
Malfoy. >>
Allo
stesso livello
d’altezza, gli occhi grigi del Principe delle Serpi
incontrano quelli caramello
ed incuriositi del piccolo Teddy.
Malfoy
ha assunto
la sua solita faccia da poker, mentre osserva il cuginetto
intensamente, come
fa spesso con me quando vuole carpire ogni mio pensiero senza ricorrere
alla
Legilimanzia.
Da
parte sua,
invece, il piccoletto, non sposta di un millimetro lo sguardo da quello
dal
nuovo arrivato, mentre piega leggermente la testa, con
curiosità.
Siamo
tutti in
religioso silenzio, mentre entrambi stanno conoscendo una parte della
propria
famiglia dalla quale i rispettivi educatori gli hanno sempre tenuti
lontani.
Per
quanto riguarda
Andromeda, non la biasimo affatto per non aver invitato al Battesimo di
Ted il
caro Lucius e famiglia..
Ma,
per quanto riguarda
Narcissa..
Bè,
sapete come la
penso.
Purtroppo,
però,
Draco ha dei migliori amici deficienti, che devono sempre dispensare le
loro
perle di saggezza.
Dinanzi
alle quali,
però, non riesco ad assumere la cara vecchia espressione
inacidita di un tempo,
sostituita, ora come ora, da un sorriso esasperato.
<<
Ehi, il
marmocchio ha il tuo stesso naso. >>
<<
No, ma che
dici! Io direi più che altro che hanno le stesse
sopracciglia… >>
<<
No, no..
ti dico che li accomuna proprio il naso. Lascialo crescere un
po’, ed imparerà
ad arricciarlo nello stesso modo snob di Draco. >>
<<
Io ce lo
vedo più ad alzare il sopracciglio in modo superbo, come fa
il biondastro
davanti ai Mezzosangue.. >>
<<
Io invece
credo che Ted sia troppo tenero per avere anche solo un unghia del
piede di
Malfoy.. >>
<<
Weasley,
nessuno ha chiesto il tuo parere. >>
<<
Bè, state
paragonando il mio figlioccio ad un idiota come il vostro amico!
È normale che
interveniamo! >>
<<
Ed ecco
che anche Potter si sente in dovere di mettersi in mezzo.
>>
<<
Oh Santo
Merlino, ma voi siete ancora così imbecilli? >>
<< Porco Godric!
<<
E
soprattutto quanti cazzo siete voi
Weasley?! >>
Segue
discussione
patetica, e piena di insulti gratuiti.
Almeno,
stavolta,
Hermione e Ginny si astengono, e lasciano che Harry, Ron e George se la
vedano
da soli con i due Serpeverde.
Questi
ultimi,
infatti, nella foga di rispondere a tono ai miei amici, si sono
allontanati da
me e da Malfoy, fronteggiando più da vicino i Grifondoro.
Quasi
nello stesso
istante, l’astensione da questa patetica discussione delle
mie migliori amiche,
si è palesata dal loro percorrere il tragitto opposto a
quello delle Serpi.
Ovvero,
loro si
avvicinavano alla discussione, ed Hermione e Ginny se ne allontanavano
sospirando rassegnate, accostandosi invece alla sottoscritta.
Dopo
di che,
finalmente Malfoy si decide a parlare.
<<
Io dico
che non mi somiglia affatto.. >>
Ginny,
prendendo
dalle mie braccia Teddy per stringerlo un po’ al suo petto,
commenta:
<<
Malfoy,
vorrei farti notare che è il figlio di tua cugina Tonks e di
Remus Lupin. Non
c’erano molte possibilità che vi assomigliaste
granchè.. >>
<<
E per
fortuna.. >> commenta Hermione, guadagnandosi
un’occhiataccia da Malfoy,
alla quale risponde con un sorriso soddisfatto.
Restiamo
un po’ in
silenzio, ad ascoltare la risata quasi contagiosa di Ted che, guardando
litigare i maturi Blaise e Theo,
con
gli affatto infantili Ron, Harry e
George, sembra si stia divertendo un mondo.
Beato
lui.
<<
Quindi…
>> constata Malfoy, dopo una manciata di minuti privi di
parole <<
…Tu e lo Sfregiato siete i padrini del marmocchio?
>>
<<
Potresti
evitare di chiamarlo “Marmocchio”?! >>
Alza
gli occhi al
cielo.
<<
E va bene!
… del bambino…!
Meglio? >>
Sorrido
sarcastica.
<<
Decisamente meglio. E, comunque,
si…
>> allargo le labbra, in modo sincero stavolta,
voltandomi a guardare il
mio figlioccio, ancora impegnato ai ridere dei cinque litigiosi
deficienti.
<<
…Questa
meraviglia di bambino, è il mio figlioccio! >>
Allungo
la mano
contro la sua guancia paffuta, tirandogli un leggero pizzicotto.
Gli
occhi mi
diventano a cuoricino, insieme a quelli di Hermione e Ginny quando Ted,
richiamato dal mio gesto, stende a sua volta il braccio contro il mio
viso,
poggiandomi le sue piccola dita sulla guancia, in una infantile carezza.
Dopo
di che,
seguono momenti in cui io e le mie migliori amiche, come ha detto prima
George
“andiamo in brodo di giuggiole”, chiedendo a Ted
altre carezze, bacini e
abbracci.
Che
vengono prontamente
assecondati dal piccolo, facendo crescere a livelli altissimi la nostra
adorazione per la piccola peste.
Quest’ultimo
sta
appunto concedendo, con un’ilarità tipica solo dei
bambini come Lui, l’ennesimo
“Bacino” ad Hermione, che Malfoy, dopo aver
assistito a queste scenette
completamente in silenzio, ci ricorda della sua presenza.
<<
Salazar.
Credo che vomiterò. >>
Tutti
e quattro ci
giriamo verso di Lui.
Noi
tre ragazze
stiamo appunto per mandarlo al diavolo, quando Ted alza un ditino verso
di Lui,
e sillaba:
<<
‘Agìa!
>>
Draco
alza un
sopracciglio.
Oh
si.
Davvero
superbo.
<<
Che..?
>>
<<
‘Agìa, ‘agìa!
>>
Malfoy
continua a
non capire.
E
nemmeno io, se è
per questo.
Almeno,
fino a che
non è Hermione ad illuminare i nostri dubbi, come al solito.
<<
Ehm, Malfoy..
credo che Ted ti stia chiedendo di fare una magia.. >>
Ma
il Suo
sopracciglio non vuole abbassarsi.
<<
A me? E perché?
>>
<<
Ehi…
>> ribatte Ginny << …sei tu il
Cuore di Ghiaccio bravo nella
Legilimanzia! Scoprilo tu! >>
<<
Ma ti pare
che uso
<<
Senti, tu…
>>
No.
Vi
prego, no.
Non
anche voi.
Giro
il capo verso
destra, solamente per constatare che mio fratello e company stanno
ancora
litigando.
E
non ho alcuna
intenzione di lasciare che anche Ginny ed Hermione, prendano il loro
esempio,
seguite a ruota da Draco.
Così,
mi sento in
dovere di intervenire.
<<
Ehi, ehi,
ehi! C’è un bambino piccolo qui vicino, ricordate?
Non diamogli un cattivo
esempio, litigando, come sta facendo quell’idiota di Harry..
>>
Sorrisetto malefico da parte di Malfoy.
Al
quale, mi
rivolgo con un’alzata di spalle.
<<
…Ritornando alla richiesta di Teddy… Ha poco
più di un anno, ed è completamente
innamorato della Magia. Accontentalo. >>
Lui,
in risposta,
sposta lo sguardo da me, al suo piccolo parente, con aria diffidente.
<<
Per favore.. >>
aggiungo, in modo
sussurrato.
Mi
guarda di
sottecchi, ed in modo inespressivo per un po’.
Poi,
alza gli occhi
al cielo, e sospira, stringendo tra le dita
In
risposta, sia io,
che Teddy, ci apriamo in un sorriso a 32 denti.
Cioè..
per quanto
riguarda il piccolo Lupin, un sorriso a 2
denti.
<<
Allora…
>> domanda, sarcastico, rivolgendosi al bambino
<< …preferisci che
Schianti
<<
O, ancora
meglio… >> aggiunge Ginny, con tono inacidito,
rivolgendosi sempre a
Teddy << …che ne diresti di vedere un
Serpeverde ossigenato, egregiamente
Affatturato? >>
<< Oppure Trasfigurato in Furetto.. >>
aggiunge Hermione.
Prima
che Draco possa
seriamente Schiantarle entrambe, per la seconda volta intervengo io,
posando
una mano su quella di Malfoy stretta intorno alla Bacchetta, e
guadagnandomi la
sua attenzione.
<<
Magari un
semplice Lumos basterebbe, non
credete? >>
Non
vorrebbero,
nessuno dei tre, ma mi danno ragione.
<<
Sei tu
l’esperta di marmocchi, bambolina…
>> mi concede Malfoy.
Prima
di sguainare
<<
Lumos. >>
Una
luce, non
eccessivamente forte, si sprigiona dalla Fonte Magica di Malfoy,
portando noi a
socchiudere leggermente gli occhi, e Teddy a ridere estasiato.
Tanto
che, dopo
poco, anche le nostre bocche si allargano in un sorriso.
Persino
Draco
solleva il lato destro della bocca.
Mi
avvicino al suo orecchio,
e gli sussurro:
<<
Patronus.
Sono
<<
Bambolina,
ma per chi mi hai preso? Un Mago d’Animazione?
>>
Unisco
le mani in
una preghiera, e sporgo il labbro inferiore delle mie labbra, assumendo
un’espressione supplicante, e piuttosto infantile.
Che
fa nuovamente
sospirare esasperato Malfoy, convincendolo, però, a fare
ciò che gli chiedo.
<<
Donne, e
marmocchi. Che combinazione di merda.. Expecto
Patronum. >>
Un
serpente
argentato fuoriesce dalla Bacchetta di Malfoy, entusiasmando come non
mai il
piccolo Teddy, che comincia a tendere le mani verso il concentrato di
Felicità
che fluttua intorno a Lui, e a ridere, a ridere a crepapelle.
Tanto
che Ginny fa
fatica a tenerlo ben saldo tra le braccia.
Osserviamo
silenziosamente lo sguardo ammirato del mio figlioccio fisso sul
Patronus di
Draco, prima che sia quest’ultimo a rompere il silenzio,
rivolgendosi solo a me
e parlando con un tono decisamente basso.
<<
Come… come
sono morti i genitori del marmocchio? >>
<<
Ted, Draco. Si chiama Ted.
O Teddy. >>
<<
Oh, e va
bene! Santo Salazar quanto sei difficile! >>
Accenno
un
sorrisetto.
<<
Comunque,
sono morti durante
Pronuncio
la frase
in modo freddo, e distaccato.
Come
se stessi
parlando di altre persone, e non di
qualcuno che amavo.
<<
Cavolo..
>> fischia Malfoy << …mia zia
Bellatrix deve starti davvero, davvero
sul cazzo, allora.. >>
Sorrido
sardonica,
alla sua intenzione di alleggerire il tema della conversazione, ed
annuisco.
<<
Si.
Eccome. Diciamo che, nella lista della gente che detesto, Lei
è al secondo
posto. >>
Mi
si avvicina in
modo sensuale, lasciando strisciare lentamente le sue braccia intorno
alla mia
vita, e sussurrandomi ironico all’orecchio:
<<
Al primo
posto ci sono io, vero? >>
Rido,
ma soltanto
per mascherare il tremore che ha scosso il mio corpo al suo tocco.
<<
Desolata,
ma devo deluderti. Aggiungerei anche un “Per tua
fortuna”. >>
<<
E per
quale motivo, di grazia? >>
Assumendo
il mio
miglior sorriso superbo, rispondo.
<<
Sai bene
che non ti conviene essere sulla mia lista nera…
>>
Alza
gli occhi al
cielo, credendo poco alla mia affermazione.
<<
Oh,
avanti! Sono stato sulla tua lista nera per anni! E sono certo di
ritornarci
spesso anche ultimamente… >> Si, quando lo
scopro a guardare sederi
altrui. << …ed il mio bel visino, con
compagnia bella, sono perfettamente
intatti. >>
Questo,
perché, pur
standomi tremendamente antipatico, restava pur sempre il mio
segretissimo sogno
erotico.
Non
mi conveniva
affatto cambiargli i connotati.
<<
Mi stai
provocando, Malfoy? >>
<<
Esattamente, Potter… >> mi risponde malizioso
<< …ricordati sempre
che io sono il Mangiamorte malvagio, che ha l’incarico di
ucciderti. Fossi in
te, terrei le Manette Incantante sempre a portata di mano…
>>
<<
Se è un
tuo perverso metodo per indurmi a giocare all’Auror e al
Mangiamorte, sappi che
non attacca… >>
Fa
una faccia
delusa, rimarcando il tutto con uno sguardo esageratamente triste, ed
un capo
ossigenato che si abbasso, sconfitto.
Ridendo,
gli porto
una mano sulla guancia, facendogli alzare il viso, ed avvicinandomi
alle sue
labbra sempre più.
So
che non dovrei
baciarlo, proprio qui, davanti a tutti, e soprattutto a così
poca distanza da Harry
ma…
Ehi,
qui tutti
stanno pensando ai cazzi loro, un bacettino veloce veloce
passerà sicuramente
inosservato…
<<
Piuttosto…
cosa sai dirmi del giochino “Signore Oscuro e
Prescelto”? >>
Una
risata
abbandona le sue labbra, mandando ai funghi quella fievole voce
coscienziosa
che ancora si opponeva a far congiungere le mie labbra con le sue.
<<
Ah, ecco
chi occupa il primo posto della tua lista nera.. >>
Riderei,
se non
avessi la vista completamente accecata dal suo viso, e se non avesse
così
improvvisamente poggiato la sua bocca sulla mia.
Mi
sto giusto
beando per l’ennesima volta del loro squisito sapore che..
<<
Ehi, tu!
Giù le mani da mia sorella! >>
Finalmente.
Finalmente
i
colloqui sono finiti.
Oh,
no.
Questa
giornata, di
certo, non ha aumentato lo stress soltanto degli studenti.
Ma
anche dei loro
professori.
Che,
alla stregua
di quegli scansafatiche dei loro discepoli, ora, possono finalmente
tirare un
sospiro di sollievo.
Il
sole sta ormai
tramontando e Dio solo sa quanto può essere bella Hogwarts
al tramonto.
Con
la luce della
suddetta stella che, rosso fuoco, si getta disperata nelle acque del
Lago Nero,
e con calde sfumature che schizzano le fronde degli alberi.
Con
le ombre della
gente che affolla i Giardini di Hogwarts, che si allungano in modo
inquietante
per i più.
Ma,
Margareth
Kensington, aveva sempre trovato estremamente rilassante
quell’affascinante
gioco di ombre del tramonto.
<<
Scommetto
che quello era un sospiro di sollievo. >>
<<
Lo
confesso, Diana. Non vedo l’ora che voi genitori ve ne
torniate a casa, per
poterlo fare anche io. >>
<<
Uh,
Maggie. Potrei essermi offesa, sai? >>
<<
Hai un ego
troppo grande per potertela prendere per queste cose…
>>
La
risata
cristallina di Diana Zabini torna a fare bella mostra di sé.
Attirando
non pochi
sguardi ammirati.
Ma,
ormai, lei ci è
abituata.
Restano
un po’ in
silenzio, le due donne, con i rispettivi sguardi persi nella
contemplazione
dello spettacolo divino del tramonto.
Cercando
di non
pensare a quanti ne avevano visti, ai tempi in cui potevano ancora
considerarsi
studentesse di Hogwarts.
Poi,
tirando un
sospiro malinconico, ed insieme deciso, la signora Zabini infila le
mani
perfettamente curate nella tasca destra del suo mantello da viaggio,
estraendo
due minuscoli cofanetti colorati.
Con
un unico tocco
della sua Bacchetta i suddetti acquistano la dimensione del palmo della
sua
mano, mostrando un color rosa acceso per il primo, ed uno blu elettrico
per il
secondo.
Lo
sguardo
incuriosito di Margareth Kensington non può che esserne
attratto.
<<
Sono
passati diciassettenne anni… >> commenta Diana
<< …penso sia
arrivato il momento di consegnare questi due maledetti pacchetti.
>>
La
professoressa di
Trasfigurazione continua ad avere le idee poco chiare.
E
di certo lo
sguardo deciso e forte che le invia la signora Zabini non la aiuta.
<<
Vorresti
farlo tu, per me? >>
Maggie
alza un
sopracciglio.
<<
Cos’è, ti
sei messa a spacciare? >>
Incantevole
sorriso
da parte di Diana, sopracciglio ancora più in alto da parte
di Margareth.
<<
Ho smesso
dai tempi di Hogwarts… >>
E,
questa, entrambe
sapevano bene che non era una battuta.
<<
…In realtà
è qualcosa che mi affidò Lily Evans anni fa, e
che dovrei consegnare ai suoi
figli. >>
Con
lo sguardo va
alla ricerca degli adolescenti in questione, trovandoli subito dopo,
esattamente dove si aspettava che fossero.
Kimberly
ed Harry
Potter stanno discutendo tra loro, Lui con aria da funerale, lei,
invece,
piuttosto divertita.
Vicino
a loro
Hermione Granger abbraccia coloro che le si sono presentati come i suoi
genitori, ed altrettanto accade per quanto riguarda la famiglia Weasley.
Della
quale, tra
parentesi, apprezza molto il coraggio della madre.
Ci
vuole davvero
fegato per occuparsi di tutti quei figli.
Entrambe
le donne
mantengono lo sguardo fisso su quel quadretto, per tutto il tempo dei
saluti.
Vedono
Molly
Weasley sporcare di lacrime i mantelli Rosso – Oro dei loro
figli, dei gemelli
Potter e della brillante Hermione Granger.
Vedono
ogni singolo
membro della famiglia dai capelli fiammanti, esclusi i due figli che
ancora
frequentavano
Vedono
Andromeda
Black, con il nipotino (povero piccolo, orfano a così tenera
età) fare
altrettanto, mentre Harry Potter prendeva teneramente in braccio il
piccolo
bambino dagli occhi caramello, per permettere a tutti di stampargli un
sono
bacio in fronte.
Vedono
tutto
quell’insieme di adulti, così fuori luogo
lì ad Hogwarts, allontanarsi
lentamente dal ciliegio, unendosi a quel gruppo sempre più
folto di genitori
che stava raggiungendo le carrozze, per andare ad Hogsmeade a
Materializzarsi.
<<
Se Lily
Evans dette a te quei pacchetti, è giusto che sia tu a
consegnarli ad Harry e
Kimberly Potter. Ed io, resto pur sempre una loro docente.
>>
Il
capo di Diana
Zabini si piega, in un lento annuire.
<<
Immaginavo
una risposta del genere. Hai proprio tagliato tutti i ponti con il
passato?
>>
Margareth
Kensington, ora come ora, preferisce prendere a fissare la propria
ombra
allungarsi sul prato, piuttosto che sostenere il pesante sguardo della
sua
vecchia compagnia di Scuola.
<<
Si, Diana.
È esattamente ciò che ho fatto. E tu?
>>
<< Vale lo stesso per me. Queste due piccole scatole, ne
sono gli ultimi
strascichi. >>
Detto ciò, il fruscio del suo vestito di seta arriva alle
orecchie delle due
donne, mentre la signora Zabini prende ad allontanarsi.
Ma,
dopo solo
qualche passo, sente la voce di Maggie raggiungerla di nuovo.
<<
Il padre
di Blaise. Non è qui. >>
Un’affermazione.
Che
cela
un’implicita domanda.
Lui
dov’è?
<<
Ottima
intuizione, Maggie… >> risponde sarcastica,
senza però, voltarsi <<
… E se mi stai per chiedere come mai non sia qui, a trovare
suo figlio, ti
risparmio la fatica. Ignoro dove abbia trascorso le giornate degli
ultimi 18
anni. E, Blaise, non conosce nemmeno il suo nome. >>
<<
Era
proprio il caso di sbaciucchiarvi in pubblico? Stavo per vomitare le
ali di
pollo cho ho mangiato a pranzo! Ed io amo
le ali di pollo! >>
<<
Oh, certo!
E proprio tu mi vieni a fare la predica?! Hai idea di quanti pranzi mi
hanno
fatto vomitare le tue scopate pubbliche con Lavanda?! >>
<<
Ehi! Non
l’ho mai fatto! >>
<<
E’ vero,
ma poco ci mancava, caro il mio fratellino! >>
<<
Grazie
Gin! Almeno qualcuno mi appoggia! >>
<<
Ehi, Rossa,
non difendere quella delinquente di mia sorella! >>
<<
Harry,
Ron… vi prego, fatela finita. >>
Incredibile!
Un
bacio!
Un
fottutissimo
bacio!
Okay,
dato in Sala
Grande, mentre eravamo circondati dai genitori, signori Weasley
compresi, ma
nessuno ci stava guardando in quel momento!
Erano
tutti
occupati nei loro discorsi, nessuno ci avrebbe notato.
Ed
invece, le
antenne Anti-Malfoy di Harry e Ron hanno vibrato nell’esatto
istante in cui
stavamo approfondendo il semplice sfiorarsi di bocche.
E,
fatta eccezione
per la toccante mezz’ora in cui abbiamo salutato la famiglia
Weasley e
Andromeda e Teddy, è esattamente da allora che, mio fratello
ed il mio migliore
amico, non smettono di farmi prediche su prediche, tutte accomunate dal
tema
del “Pudore”.
Tema
assolutamente
insulso, se affrontato da due che, di baciarsi in pubblico, non si sono
mai
fatti molti problemi.
Specialmente
Ron…
<<
Finitela…?
>> continua Harry
<< …Solamente se ci prometti che
d’ora in poi… >>
Ma
non fa in tempo
a finire la frase, che Hermione lo interrompe.
E
non con una delle
sue solite perle di saggezza, o con un’ammonizione, o anche
con un ceffone.
No.
Con
un bacio.
Sulle
labbra.
Hermione
bacia mio
fratello, e mio fratello, finalmente, tace.
Una
volta
staccatasi da Harry, la mia migliore amica commenta:
<<
Bene,
Kiki. Tuo fratello ha appena baciato me in pubblico. Inizia con le
prediche.
>>
Inutile
sottolineare che Lei ha baciato Lui, senza che Lui
potesse fare niente per opporsi, vero?
Restiamo
per un
po’, tutti e cinque, a guardarci stupiti, ad eccezione di
Hermione che ricambia
i nostri sguardi piuttosto compiaciuta.
Poi,
scoppiamo a
ridere.
E
continueremmo a
prendere in giro Ron e le sue scenette porno in Sala Comune con
Lavanda, se una
voce suadente non ci stesse chiamando, dalle nostre spalle.
<<
Harry,
Kimberly. Avrei bisogno di parlarvi. >>
Nonostante i diretti interessati siamo io e mio fratello, anche gli
altri tre
Cacciatori si voltano verso la voce femminile.
E
restiamo, chi
più, chi meno, a bocca aperta.
A
quanto pare,
Diana Zabini, fa parte della manciata di genitori che si stanno ancora
trattenendo presso i Giardini di Hogwarts.
Molly
ha cercato di
tardare il più possibile il distacco da noi, ma a casa
Weasley c’erano dei
Membri dell’Ordine delle Fenice come ospiti, a cena, alla
quale si è accodata
anche Andromeda.
Di
conseguenza, non
potevano tardare oltre il ritorno a Casa.
<<
Ehm…
certo.. >> sillaba mio fratello, prima che la donna,
semplicemente, si
volti, ed inizi a camminare verso il Lago Nero.
Scambiando
un’occhiata con gli altri tre, io ed Harry ci limitiamo ad
alzare le spalle, ed
a seguire la madre di Blaise, dovunque si voglia fermare.
Nel
tragitto
Ciliegio – Sponde del Lago Nero, la curiosità mi
assale, ma nessuno dei tre osa
dire una parola.
Almeno,
fino a che
Diana Zabini, ormai giunta nei pressi dell’acqua, non si
ferma, voltandosi
verso di noi.
Ha
un’espressione
estremamente seria in volto.
Spero
non voglia
parlarci dell’arruolamento di suo figlio
nell’Esercito di Silente..
<<
Devo
consegnarvi una cosa. >>
Ah,
bene.
Pericolo
scampato.
Tirandoli
fuori
dalla tasca del suo prezioso mantello, ci porge due cofanetti identici,
di
dimensioni modeste, l’uno avvolto da carta di colore blu,
l’altro rosa.
Sebbene
il rosa sia
un colore che detesti, istintivamente, sia io che Harry, colleghiamo la
distinzione delle due colorazione dei pacchetti, alla distinzione dei
nostri
sessi.
Così,
a me tocca il
cofanetto shocking, a lui quello elettrico.
Sto
per domandarle
cosa siano, e come mai ci stia facendo, proprio lei, un regalo, quando
esaurisce tutti i miei dubbi, senza che avessi ancora aperto bocca.
<<
Questi due
pacchetti mi furono consegnati da vostra madre diciassette anni fa..
>>
Tuffo
al cuore.
Io
ed Harry ci
scambiamo uno sguardo confuso, prima di spalancare gli occhi.
<<
…quando,
non so per quale motivo, lei e James furono costretti a nascondersi.
>>
Perché
Voldemort ci
cercava, ecco perché.
<<
Il panico,
durante
Guardandoci
intensamente negli occhi, sorride, malinconica.
<<
Non tutti
erano coraggiosi come i vostri genitori, sapete? >>
Oh,
si.
Questo
lo so
benissimo.
E
quel verme schifoso
di Peter Minus ne è la conferma.
<<
Comunque,
prima che partissi, vostra madre mi diede questi cofanetti, facendomi
promettere che ve li avrei consegnati, se fosse accaduto qualcosa a lei
e al
suo adorato James. Sono certa che avrebbe preferito affidarli nelle
mani di
Cassie Turner, o Eveleen Cox… O anche Alice Paciock ma..
>>
<<
Alice
Paciock? La madre di Neville? >>
<<
E chi
erano Cassie e Eveleen? >>
Dallo
sguardo che
ci dedica la signora Zabini, è piuttosto evidente quanto odi
essere interrotta.
Ma,
dal mio canto,
non sono riuscita a trattenermi.
Chi
diavolo sono Cassie e Eveleen?
E
penso valga lo
stesso per mio fratello.
In
effetti.. Cosa centra la madre di Neville?
Diana
Zabini alza
gli occhi al cielo.
<<
Erano le
migliori amiche di vostra madre, ai tempi di Hogwarts. Ed anche dopo.
Dicevo..
>> sguardo ammonitore verso di noi <<
…Avrebbe sicuramente
preferito che, a consegnarvi questi due pacchetti, fosse stata una di
loro tre,
ma Turner e Cox morirono anche prima del suo matrimonio con James, ed
Alice
perse il senno, dopo una tragica scorpacciata di Cruciatus, insieme a
suo
marito. Non so chi sia, questo Neville. So soltanto che Alice,
effettivamente,
aveva un figlio, più o meno della vostra età.
>>
Improvvisamente,
il
pacchetto che prima avevo trovato abbastanza leggero, si fa
esageratamente
pesante, tanto che riesco a mala pena a stringerlo tra le dita.
Cosa
sta blaterando questa donna?
<<
Perché…
>> sussurra Harry <<
…Perché dovremmo crederle? Come fa a conoscere
nostra madre? >>
Alza
un sopracciglio,
infastidita dalla nostra scarsa fiducia nei suoi confronti.
Spiacente,
signora
Zabini, ma ce ne sono capitate troppe perché la nostra
fiducia nel prossimo sia
ancora intatta.
<<
Oh, bè,
siete liberi di non farlo. Io dovevo mantenere una promessa, e
l’ho fatto. Il
resto, sta a voi deciderlo, non è affar mio. Comunque, i
Malandrini erano dei
miei intimi amici, quando frequentavo questa Scuola, e, chiunque
conoscesse
James, non poteva che conoscere anche
Detto
questo, ci
supera con una sola falcata data dalle sue lunghe gambe, ed inizia a
camminare,
lasciando me ed Harry a bocca aperta.
Ma
un’altra domanda
mi sorge spontanea, e non posso fare a meno di porgliela.
<<
Perché
adesso? Perché ci consegna questi… cosi…
dopo tutti questi anni? >>
Il
suo passo si
arresta, ma, per rispondermi, continua a darmi le spalle.
<<
Ho passato
molto tempo, in Italia. Sono tornata in Inghilterra solo per permettere
a
Blaise di frequentare Hogwarts. E, in questi sette anni, non ho mai
avuto
occasione di incontrarvi. >>
<<
Questa
occasione.. >> constata Harry <<
…non l’ha mai avuta, o non l’ha
mai cercata? >>
Il
capo di Diana
Zabini si volta verso di noi, per mostrarci un suo sorriso, malinconico
come il
precedente, ed anche denso di parecchi significati.
<<
Entrambi.
>>
<<
E
adesso?.. >> chiedo io, prima che si volti nuovamente, e
ricominci a
camminare << …Mi faccia capire. Lei pretende
di venire qui, dirci con
tanta leggerezza di conoscere molto bene i genitori con i quali noi,
invece, non
abbiamo trascorso che un anno di vita, lasciarci questi souvenir da
parte di
nostra madre, sconvolgerci un po’ la giornata, e poi
andarsene così? Come se
niente fosse? Con due frasi incrociate ed un “Addio
Ragazzi?” >>
Se
ci pensiamo
bene, è una cosa assurda.
Una
donna, a te
completamente sconosciuta fino a qualche ora prima, ti consegna un
regalino
della tua adorata madre defunta, pretendendo, poi, di liquidarti con
quattro
parole?
Ma,
a quanto pare,
è esattamente ciò che rientra nelle intenzioni
della signora Zabini.
Alza
le spalle.
<<
Si,
Kimberly. È esattamente ciò che pretendo di fare,
e ciò che sto facendo.
Non chiedetemi di
rinvangare un passato talmente lontano, da sembrare vissuto una vita fa. >>
L’ultima
frase
sembrava più una muta supplica, che un insieme di fredde e
distaccate parole,
con il quale ci aveva parlato fino ad adesso.
Forse
è proprio per
questo che, né io, né Harry, aggiungiamo altro,
osservando semplicemente Diana
Zabini allontanarsi da noi con passi eleganti, ma affrettati, per
raggiungere
suo figlio, Blaise, tutto preso a chiacchierare con i suoi amici.
D’istinto,
punto
prima lo sguardo in basso, sulle mie dita intrecciate a questo pesantissimo pacchetto rosa, e poi ad
incontrare quello di Harry.
Guardando
ciò che
nostra madre ha affidato alla signora Zabini diciassette anni fa, non
posso
fare a meno di sentire un nodo alla gola, che quasi mi impedisce di
respirare,
e l’ennesimo tuffo al cuore.
Guardando
Harry,
invece, non posso che sentirmi peggio.
Perché
il suo
sguardo, i suoi fantastici occhi verde smeraldo, sono confusi,
disorientati,
spaesati, frastornati, terrorizzati.
E,
se Lui, la mia
Ancora, il mio Coraggio, la mia Bacchetta, si sente così perso, come posso pretendere, io, di non
provare le stesse
identiche sensazioni?
Come
posso
pretendere di aggrapparmi per l’ennesima volta a Lui, quando
Harry stesso ha
bisogno di una mano per sorreggersi?
<<
Ragazzi,
quell’ammasso di pulci di Gazza si sta sbracciando dal
Portone. Credo sia ora
di rientrare. >>
Alzo
lo sguardo
nella stessa direzione, dove si era perso lo sguardo di Ron.
Ed
in effetti, la
figura impacciata della versione magica di un Bidello Babbano, che
agita la
braccia con aria corrucciata, invade le mie iridi, strappandomi una
genuina
risata.
Ed
annuisco.
<<
Si, credo
sia meglio. Qualcuno ha visto Harry e Kiki? >>
Sia
Ron, che Gin,
mi rispondono con un’alzata di spalle.
<<
Quel gran
pezzo di figa che li ha chiamati prima… >>
commenta Ron, guadagnandosi
uno scappellotto dalla sorella, a cui risponde con un sorriso colpevole
<< … li ha portati sulle rive del Lago Nero.
Ma poi gli ho persi di vista
un secondo, e adesso sono svaniti nel nulla. >>
Istintivamente
tutti e tre guardiamo verso il punto dove, prima, stavano il mio
ragazzo e la
mia migliore amica, con espressioni serissime in volto, a parlare di
non so che
cosa, con quella donna sconosciuta.
Solamente
per
confermare la tesi di Ron della “Sparizione
Misteriosa”.
<<
Spero per
Harry che se la stia scopando da qualche parte…
>>
Mi
fido del mio
ragazzo, più di qualsiasi altra persona al mondo.
Affiderei
ad una
semplice parola, o gesto, di Harry la mia intera vita.
Ma,
la gelosia, è comunque
una debolezza umana.
Ed
è per questo
che, stavolta, lo scappellotto, Ron lo riceve da me.
Un
po’ più forte di
quanto avessi programmato, in effetti.
<<
Ehi, ehi,
ehi! Scherzavo! >> esclama il mio migliore amico, alzando
le braccia in
segno di resa.
Sia
io, che Ginny,
ridiamo della sua buffa espressione.
<<
Di solito,
quando Kiki sparisce, vuol dire che è andata ad imboscarsi
con Malfoy.. >>
commenta Ginny, mentre tutti e tre assumiamo un’espressione
schifata in volto
<< …ma visto che, molto probabilmente
è con Harry, io escluderei i
Serpeverde.. >>
Scuotendo
la testa,
però, noto che, i suddetti Verde – Argento, ovvero
Malfoy, Zabini e Nott,
stanno chiacchierando tra loro a soli pochi alberi di distanza da noi.
Quindi..
<<
Chiedere
non costa nulla. >> esclamo.
Prima
di
incamminarmi verso i nostri nemici storici, seguita, a distanza
però, anche da
Ron e Ginny.
Arrivata
presso di
loro, mi dedicano le loro migliori espressioni ostili.
Brutti
idioti.
I
nostri rispettivi
migliori amici ormai stanno praticamente insieme, dovrebbero trovare in
loro
quel briciolo di maturità che li porti a comportarsi
più docilmente nei nostri
confronti.
Ma,
effettivamente,
sto parlando di quattro decerebrati Serpeverde.. cosa pretendo?
<<
Avete
visto Kiki? O Harry? >>
<<
Più tempo
sto lontano dallo Sfregiato, e più sono in pace con me
stesso… >> mi
risponde Zabini.
<<
No.
>> è la laconica e sbrigativa risposta di
Malfoy, tipica di chi vuole
toglierti davanti alle palle.
<<
Si.
>> invece, sillaba Nott.
Mi
rivolgo verso di
lui, aspettando che continui la sua frase.
Nel
frattempo Ron e
Ginny si sono avvicinati, ed ascoltano questa patetica imitazione di
conversazione, standomi alle spalle.
Alzo
un
sopracciglio, credendo che Nott specifichi, con una frase di senso
compiuto, il
significato del suo “Si” di prima.
Ma
niente.
<<
Bè…?
>> lo apostrofo acida
<< …hai intenzione di dirmi anche dove
gli hai visti, o dobbiamo passare la serata a fissarci in modo
inespressivo?!
>>
<<
Ehi,
Granger, vedi di darla un po’ più spesso allo
Sfregiato, ti vedo
particolarmente antipatica. >>
Zabini.
Troglodita.
Calma,
Hermione.
Sta
calma.
Respira.
Inspira.
Non
ti arrabbiare.
Sii
superiore.
<<
Come ti
permetti di rivolgerti in questo modo ad Hermione?! >>
Ma
Ron,
evidentemente, non è giunto alle mie stesse conclusioni.
<<
Io faccio
ciò che voglio, cara la mia Donnola.. >>
Oh
Godric.
A
meno che Kiki e
Malfoy non tornino ad odiarsi, così improvvisamente
(bè, non tanto improvvisamente…
) come si sono
innamorati, vedo sul nostro orizzonte dei tempi parecchio difficili.
Ripeto:
Oh
Godric.
Interrompendo
la
rispostaccia di Ron, esclamo:
<<
Eravamo
venuti qui solo per sapere di Kiki o Harry. Se Nott si
degna di dirci dove gli ha visti, sarebbe fantastico,
altrimenti
leviamo le tende. >>
Il suddetto interessato alza gli occhi al cielo, e, indicando Blaise,
si
spiega.
Finalmente.
<<
Stavano
parlando con sua madre.. >> Malfoy e Zabini alzano un
sopracciglio
<< …poi, Miss Zabini è venuta qui a
salutarci, e Potty 1 e 2 sono
rientrati. >>
La madre di Zabini?
E
cosa può volere
da Harry e Kiki?!
Gli
stessi dubbi
che mi attanagliano, devono occupare la mente anche di Ron e Ginny,
perché li
sento sussurrare tra loro.
<<
Quindi
<<
Pervertito. >>
<<
Seriamente. Che cosa può volere da quei due? Nemmeno ci
conosco! Però.. che gnocca..
>>
<<
La smetti
di ripetere “Gnocca”?! >>
<<
Ma se lo
è! >>
Resterei
per ore ad
ascoltare i battibecchi tra Ron e Ginny, senza smettere mai di
divertirmi.
Ma
la voce di
Malfoy mi riporta al problema presente.
<<
Blaise,
cosa può volere tua madre dallo Sfregiato e dalla Potter?
>>
L’interrogato
alza
le spalle.
<<
E che ne
so! Theo, sei sicuro di aver visto proprio mia
madre? >>
Nott
annuisce.
E
la cosa inizia un
po’ a preoccuparmi.
Non
che io ed Harry
siamo diventati una di quelle coppie che si chiedono il permesso anche
per
andare in bagno, e che non fanno nemmeno un passo senza
l’altro.
Ma
ci stavamo
rilassando tutti insieme qui fuori, sotto il nostro caro ciliegio, dopo
una
giornata stressante come solo un’Incontro Scuola- Famiglia
può essere.
Prima
di tornare in
Sala Comune ci avrebbero come minimo fatto un cenno.
E
poi, sono rimasti
praticamente da soli tutta la giornata.
Sono
tutti e due
troppo casinisti per rintanarsi in solitudine nella Comune anche
stasera, dopo
non aver fatto altro tutto il giorno.
<<
Ehi
Granger… >> mi chiama Malfoy.
E,
sinceramente,
non posso non notare l’assenza del nomignolo
“Mezzosangue”.
L’influenza
della
mia migliore amica sta lentamente facendo effetto.
<<
…controlla
su quella strana Mappa che avete sempre dietro. >>
Non
capisco subito
ciò che il biondastro intenda.
Ma,
dopo qualche
manciata di secondi, un lampo di comprensione mi attraversa lo sguardo.
E
mi volto verso
Ron.
Ci
capiamo con
un’occhiata, tanto che, non c’è nemmeno
bisogno che glielo chieda a parole, che
estrae
<<
Giuro solennemente di non avere buone
intenzioni. >>
Harry
e Kiki non
sono in Sala Comune.
E
nemmeno nelle
loro stanze.
Non
sono in Sala
Grande, né in quella d’Ingresso.
Non
sono nemmeno
con i Corvonero, né con i Tassorosso.
Non
sono in
Biblioteca. Figuriamoci!
E
nemmeno nelle
cucine.
<<
Sono sulla
Torre d’Astronomia. >> sussurro.
Non
mi piace.
La
cosa non mi
piace per niente.
Sappiamo
tutti
quanti che quando quei due si rintanano in quel luogo, il loro umore
è
decisamente a terra.
E,
certamente, la
causa sta in ciò che la signora Zabini gli avrà
detto.
Scambio
uno sguardo
eloquente con Ginny e Ron, arrivati alle mie stesse conclusioni.
Ma,
a quanto pare,
non sono gli unici.
<<
Uuh!...
>> sussurra Nott << …brutto
segno. >>
Evito di chiedere come facciano a saperlo.
<<
Vado a
cercarli. >> affermo.
<<
Vengo
anch’io. >>
No.
Non
sono stati Ron
e Ginny ad offrirsi di accompagnarmi.
Sanno
che, quando
Harry o Kiki sono giù di morale, è meglio non
essere in molti a porgli la
fatidica domanda “Che succede?”.
Ma,
dallo sguardo
che Malfoy ha scambiato con i suoi due amici, non posso che evitare di
ribattere, e lasciare che mi segua.
Sono
un’idiota.
Ed
anche una
vigliacca.
Già.
Kimberly
Potter è
una codarda, gente.
Sconfigge
Lord
Voldemort, e poi resta atterrita da un misero oggetto rosa shocking.
Quanto
potrà essere
grande?
Sedici centimetri quadrati?
Diciotto?
E
quanto potrà
essere pesante?
Una
dozzina di
grammi?
O
due?
Si,
forse due.
E
mezzo.
Eppure,
il respiro
ed il battito del cuore, non accennano a calmarsi.
Se
vado avanti così
andrò in iper – ventilazione.
Dovrei
aprirlo.
Si.
Dovrei
decisamente farlo.
Dovrei
decidermi a
muovere le mie dita tremanti, afferrare
l’estremità del fiocco che spicca sul
pacchetto colorato, e tirare.
E
poi, scartare il suddetto pacchetto.
Per
poi scoprire
cosa, mia madre, diciassette anni fa, chiese a Diana Zabini di
consegnare ai
suoi figli.
Nel
caso fosse accaduto qualcosa a lei e al suo adorato
James.
In
effetti,
qualcosa, a Lily e James Potter, è
accaduto.
Sono
morti.
A
soli ventuno
anni.
Morti,
per
proteggere me, e mio fratello.
Fratello
che, ora
come ora, sembra essere schiacciato dal mio stesso panico.
Il
suo pacchetto,
blu, giace nel suo palmo, al contrario del mio, che è
poggiato sulla fredda e
dura pietra della Torre d’Astronomia, accanto al mio sedere.
I
suoi occhi
tremanti sono fissi su quel minuscolo oggetto, che ha avuto il potere
di
sconvolgerci una giornata non propriamente felice, da circa venti
minuti.
Io,
invece, mi
rifiuto di farvi cadere lo sguardo.
Sto
per sussurrare
il suo nome, così, solamente per sentire la sua voce
rispondermi, oppure per
chiedergli se può farmi posto tra le sue braccia, che un
rumore di passi ci fa
alzare il capo.
Ci
scambiamo uno
sguardo pieno di interrogativi, prima che i nostri occhi accolgano
nella loro
visuale niente meno che Hermione Granger e Draco Malfoy.
Cosa
ci facciano
insieme, quei due, è un mistero.
Ed
infatti,
finalmente risento la voce di Harry.
<<
E tu che ci fai con Hermione?
>>
Draco
alza gli
occhi al cielo, decidendo di soprassedere al tono apertamente ostile di
mio
fratello.
<<
Sono
venuto a cercarti, Sfregiato, perché mi mancavi tanto.
>>
Quasi
mi strappa un
sorriso.
Quasi.
<<
Seriamente. Cosa vuoi, Malfoy? >>
<<
Seriamente, Potter. Secondo te, che ci faccio qui? Organizzo una
romantica
uscita a quattro?!… >>
Non
sarebbe una
cattiva idea.
<<
… Sono
venuto a cercare Lei, sorta di
imbecille! >>
E
con “Lei” credo
proprio che intenda me.
Lascio
che i miei
occhi scivolino rapidamente nei suoi, accennando un sorriso di cortesia.
Vabbè,
chiamalo
“Sorriso”.
Ne
era una patetica
e sbiadita imitazione.
E,
questo, non
sfugge di certo a Draco.
<<
Ragazzi…
>> sussurra Hermione, con voce dolce e pacata
<< …si può sapere che
vi succede? >>
Non
rispondiamo
subito, io ed Harry.
Aspettiamo
che, sia
Hermione che Malfoy, si decidano a sedersi, l’una accanto ad
Harry, e l’altro
accanto a me.
In
effetti, adesso
che il profumo delizioso di Draco arriva ad invadermi le narici, e che
riesco a
sentire la sua semplice presenza
vicino a me, credo che il magone in gola si attenui.
Poi,
nell’esatto
istante in cui la mia migliore amica poggia una mano su quella di
Harry, ecco
che mio fratello si decide a risponderle.
<<
La madre
di Zabini ci ha dato questi due pacchetti… >>
due paia di sguardi si
spostano da quello in mano ad Harry, a quello poggiato di fianco a me,
che io
ancora mi rifiuto di guardare << …dicendoci
che sono una regalo che
nostra madre le chiese di consegnarci, se fosse accaduto qualcosa a
lei, o a
papà. >>
Hermione
spalanca
occhi e bocca.
Draco
cerca di
contenersi nel palesare emozioni, ma dal suo sguardo si capisce quanto
sia
confuso e stupito anche Lui.
Ed
infatti,
esclama, con un sopracciglio alzato:
<<
E cosa
diavolo centra Diana, con i vostri genitori?! >>
Adesso, mi prendo io la briga di rispondere.
Anche
se la mia
voce è troppo fievole per i miei gusti.
<<
Ha detto
che era molto amica di papà e dei Malandrini. E che mamma
perse le sue migliori
amiche, durante
Silenzio.
Ancora
silenzio.
Servito
solo a far
pensare a Draco ad altri dubbi da sottoporre.
<<
Blaise mi
ha sempre detto che la sua famiglia tornò in Italia durante
Annuisco.
<<
Le diede
questi pacchetti prima che lei partisse… >>
Dal
cenno di
assenso che fa lentamente con il capo, mi lascia intendere che si sia
arreso.
Di
conseguenza,
segue un altro momento di silenzio assoluto, rotto soltanto dalle voci
spensierate che provengono dal Giardino, di chi ancora si rifiuta di
seguire
l’ordine di Gazza di rientrare.
Mi
sento dilaniata in due.
Rotta
a metà.
C’è
una parte di me
che urla e si dimena per portare le mie dita tremanti ad aprire quel
maledetto
pacchetto rosa.
Ma
ce n’è una
altra, forse più consistente o meno, che è
letteralmente terrorizzata.
Mi
ero ripromessa
che il passato non mi avrebbe mai più lasciata in ginocchio.
Ed
invece, basta
che qualcuno nomini “Lily” o
“James”, che mi ritrovo a rintanarmi sulla Torre
di Astronomia con la retina che pizzica.
La
curiosità mi sta
logorando, ma, per il momento, in barba a tutti i coraggiosi propositi
che dovrebbe
avere una Grifondoro, vince il timore di non riuscire a sopportare la
malinconia e la più totale tristezza che potrebbe scatenare
in me il contenuto
di quel pacchetto.
Vigliacca.
Perciò
me ne resto
in silenzio, con lo sguardo basso, senza avere il fegato di ricambiare
lo
sguardo di Draco fisso su di me, o quello di Hermione o Harry.
Senza
avere il
fegato di far rientrare nella mia visuale quella scatola rosa.
Avendo
il fegato di guardarmi
semplicemente le
scarpe.
Stupida,
stupida codarda.
Dopo
un po’, però,
è quel Serpeverde estremamente loquace di Malfoy a rompere
il silenzio.
Incredibile.
Riesco
a fare del
sarcasmo anche in occasioni come questa…
<<
Bè?...
>> domanda, stupito << …avete
intenzione di aprirli, questi regali
del passato, o li lascerete sul comodino a prendere polvere?
>>
<<
Qualcuno
ti ha mai insegnato ad avere un po’ più di tatto,
Malfoy? >> domanda Hermione, decisamente inacidita.
Il
biondastro, in
risposta, alza le spalle, assumendo un’espressione che dice
chiaramente
“Perché? Che ho fatto di male?”.
<<
Scusami
tanto Granger, se ho dato per scontato una cosa così stupida come aprire quei
cosi… >>
Bè,
devo
ammetterlo.
Io
adoro il mio
pungete sarcasmo, e lo uso ogni qualvolta mi è possibile.
Ma
non arrivo certo
ai livelli del Principe delle Serpi.
<<
…Insomma,
perché mai dovrebbero farlo?! >>
Uh,
che bravo.
Ci
aggiunge anche
un’espressione fintamente invasa
dall’ovvietà.
<<
E’ naturale che debbano
scoprire cosa
contengono quei pacchetti, ma non è così facile
come la stai facendo passare tu!
>>
<< Dici che potrebbero tagliarsi con la carta? Allora si,
che sarebbero
guai! >>
<<
Sei un
cretino. >>
<< E tu tremendamente saccente. >>
<<
Magari,
con “Saccente” intendevi dire
“Saggia”. >>
<<
Solamente
se tu, con “Cretino”, celavi un
“Bellissimo”. >>
<<
No. Volevo
dire “Idiota”, in effetti. >>
<<
Oh,
perfetto. Allora tu resti saccente. E ci aggiungo anche un
“fastidiosamente”,
prima dell’aggettivo. >>
<<
Oh, che
carino… il Furetto ha imparato a distinguere aggettivi ed
avverbi. >>
<<
E tu a
fare del sarcasmo. Ma sei piuttosto scarsa. >>
<<
E’
arrivato il grande genio. >>
<<
Stai
parlando con un Serpeverde, Granger. Anzi con Il
Serpeverde. Io, tra sarcasmo, acidità e battute pungenti ci
sguazzo. >>
<<
Niente che
una buona arte retorica non possa abbattere. >>
<< Vuoi avere sempre tu l’ultima parola, vero?
>>
<<
Sempre, Malfoy…
>>
<<
Questo è
un guaio, perché io non sono da meno. Sarò io a
pronunciare l’ultimo
“Vaffanculo”! >>
<<
Contaci…
>>
<<
Per me
possiamo continuare anche fino a domani mattina…
>>
<<
Santo
Godric, per carità no!
>>
Conosco
abbastanza
bene, sia Hermione che Draco, ed anche ciò che pensano
l’uno dell’altro.
Non
è difficile
riassumere i sentimenti che legano la mia migliore amica e
colui-che-se-fossimo-due-persone-normali-sarebbe-il-mio-ragazzo-ma-dal-momento-che-non-lo-siamo-non-so-ancora-come-appellarlo.
Semplicemente,
non
si sopportano.
Antipatia
reciproca, una buona dose di orgoglio, e taaaaanta cocciutaggine da
parte di
entrambi, non possono che dare come risultato una discussione che
seriamente si
protrarrebbe fino a domani.
Ed
una forte
emicrania alla sottoscritta.
Ergo,
non ho potuto
fare a meno di intervenire.
<<
Perché li
hai interrotti?... >> mi domanda Harry <<
…Io mi stavo divertendo
un sacco.. >>
E, a questo punto, sento qualcosa di strano accadere alla mia faccia.
Più
precisamente,
alle labbra.
Iniziano
ad
allungarsi.
Ad
allungarsi verso
l’alto in effetti.
Ed
anche i miei
denti, subiscono qualche cambiamento.
Vengono
messi in
mostra.
Oh,
bè.
Ora
che ci penso,
non mi sta accadendo proprio nulla di nuovo.
Si,
Kiki.
Stai
semplicemente sorridendo.
<<
Lieto di
esserti stato utile, Sfregiato.. >> dice Malfoy, con
un’espressione che,
di lieto, non ha assolutamente niente.
E
poi…
Ripiombiamo
nel
silenzio.
E
le mie labbra
ritornano esattamente come prima.
E
torna anche lei.
La
tristezza.
Vedo
Hermione ed
Harry sussurrare qualcosa tra loro.
Mio
fratello, al
momento, è troppo occupato a guardare l’intenso
marrone degli occhi della sua
ragazza, per curarsi di me e di Malfoy.
Così
mi azzardo a
muovere le dita che, poggiate sulla dura pietra, sostengono il mio
corpo, verso
le sue.
Non
ci prendiamo la
mano come le tipiche coppiette innamorate.
A
noi, basta
semplicemente questo sfiorarsi di dita.
Ora
come ora.
Sento
le sue labbra
avvicinarsi al mio orecchio e, quando vi sussurra qualcosa, non posso
fare a
meno di rabbrividire.
<<
Vuoi
aprirlo? >>
Già.
Voglio
farlo?
<<
S-si…
>> biascico << …Io…Io
voglio farlo ma.. ma… Ho… >>
Dai,
Kiki.
Dilo
ad alta voce.
Magari
ti farà
sentire meno stupida.
<<
…Ho…Ho paura.
>>
Alza un sopracciglio.
<<
Paura? E
di cosa? Guarda che tutti i genitori sono stati perquisiti prima di
mettere
piede ad Hogwarts, niente di Oscuro può essere entrato a
Scuola. E poi la
signora Zabini non fa parte del Fan Club “Uccidiamo i
Potter”. >>
Scuoto
la testa.
Sembrando
una
bambina.
<<
Non ho
paura in quel senso…
>>
Sinceramente,
a
questo ipotetico pericolo non ci avevo nemmeno pensato.
Anche
perché, come
ha appena detto Lui, niente che possa farmi del male è
potuto entrare ad
Hogwarts…
<<
…Ma…di…
Non so nemmeno come spiegarlo… >>
Alza
le spalle,
esibendosi nel suo irresistibile sorrisetto sghembo.
<<
Provaci.
Sono molto intelligente, sai? Le cose, le capisco al volo…
>>
Accenno
una piccola
risatina per il suo ego gigantesco.
Risatina
che, però,
nemmeno raggiunge gli occhi.
<<
Ho…ho
paura di.. di sentirmi ancora più… ancora
più sola, aprendo questo
pacchetto… >>
Tiro
un forte
respiro dalla bocca.
<<
Ho paura
che…vedere il regalo di mia madre mi…
mi… mi faccia rendere ulteriormente
conto di… di quanto poco
conosca i miei genitori. Che mi
renda
ancora più insopportabile il fatto di non averli
più… accanto a me.
>>
Espiro.
Esternare
completamente tutto ciò che mi stava affollando la mente era
impossibile, ma,
tutto sommato, posso ritenermi soddisfatta.
In
risposta una
mano di Malfoy scorrere lentamente ad afferrarmi una ciocca di capelli,
sfuggita alla treccia laterale che mi ero fatta un’oretta fa,
sotto il
ciliegio, aspettando l’arrivo dei Weasley per poterli
salutare.
Inizia
a giocarci
con naturalezza, intrecciandola intorno al suo dito, e poi lasciarla
sciogliersi.
Per
poi
riafferrarla e continuare il contatto tra la sua pelle ed i miei
capelli.
<<
Come ho
già detto, sono estremamente intelligente, ed ho capito alla
perfezione come ti
senti… >>
Egocentrico.
<<
…Ed hai
tutte le ragioni del mondo per sentirti così.
Ma ciò non deve impedirti di togliere quella orrenda carta
rosa shocking dal
misterioso pacchetto, e scoprire cosa tua madre voleva così
tanto che voi
aveste. Manda a fanculo le tue paure,
bambolina. >>
Non
potendo più
reggere il suo sguardo di ghiaccio, mi ritrovo nuovamente a fissarmi le
scarpe.
Ripetendomi
nella
mente le sue parole.
Manda
a fanculo le
tue paure, bambolina.
Manda
a fanculo le
tue paure, bambolina.
Manda
a fanculo le tue paure, bambolina.
<<
Kiki?...
>> alzo lo sguardo verso Harry. <<
…apriamo? >>
Ecco,
lo sapevo.
L’arte
retorica di
Hermione ha colpito ancora.
Mio
fratello è
ceduto prima del previsto, stavolta.
Guardo
Draco.
Annuisce.
Annuisco.
Prendendo
un bel
respiro, allungo la mano, fino a che le mie dita non sfiorano qualcosa
di
liscio a solido.
Afferro
il
pacchetto tra le mie mani, e lo poggio sulle gambe incrociate.
Prendo
l’estremità
del fiocco tra l’indice ed il pollice e, mandando
a fanculo le mie paure, tiro, sciogliendo il nodo che
albergava sulla carta
rosa.
Carta
che, con un
“Diffindo” ben mirato, scivola sulla pietra con
molto facilità.
Di
nuovo, guardo
Harry.
E
lo vedo con gli
occhi fissi su di me, con una scatola perfettamente cubica, identica
alla mia,
sul palmo.
Adesso
che le carte
da regalo non le avvolgono più, le scatolette sono del
semplice color bianco.
Un
ultimo incrocio
di occhi con mio fratello, e, tutti e due, ci decidiamo a premere il
bottoncino
posto sul davanti della scatola e, contemporaneamente, a tirare il
coperchio
verso l’alto.
All’interno,
la
prima cosa che noto è una catenina d’ora bianco.
Lascio
che l’indice
ed il pollice si infilino nella scatole per afferrarlo, sebbene
assurdamente
tremanti.
Portando
la
catenina all’altezza dei miei occhi, e sentendo il tipico
tintinnio che essa
compie sfregandosi su se stessa, riesco finalmente a notare cosa,
suddetta
catenina, porti come ciondolo.
Un
medaglione, di
dimensioni piuttosto modeste, anch’esso d’oro
bianco.
Lo
prendo tra le
mani, lasciando scivolare la catenina verso il basso, ed inizio a
rigirarmelo
tra le dita.
Sulla
parte anteriore
c’è un incisione, fatta in corsivo, ed in modo
molto delicato.
Love you. Mom and Dad.
Sbatto
più volte le
palpebre, per far asciugare la retina.
Ma
non finisce qui,
come mi fa notare la voce sussurrare di Hermione.
<<
Sul lato
c’è un piccolo gancetto…
>>
In
effetti, ora che
me lo ha fatto notare lei, mi chiedo come abbia fatto a non vederlo
subito.
Guardo
Draco.
Guardo
Hermione.
Guardo
Harry.
Guardo
il medaglione.
Pochi
istanti dopo
mio fratello, mi decido anche io ad aprirlo.
Il
verso di in gufo
si disperde in lontananza, reso ovattato dal fruscio inquietante degli
alberi
della Foresta Proibita.
In
aggiunta, il
vento fischia leggero tra noi, smuovendo leggermente i capelli, e
spargendo il
loro profumo intorno a noi.
Ma
questi non sono
gli unici suoni che avvolgono questa angosciante scena sulla Torre
d’Astronomia.
Io
ed Harry ci
siamo finalmente decisi ad aprire il medaglione.
Sulla
parte
sinistra c’è un’altra incisione, sempre
in corsivo e scritta sempre in modo
delicato ed elegante.
Una frase.
‘
Till the very end.
Fino
alla vera fine.
La
frase che
ci siamo sempre sussurrati io ed Harry nei momenti più bui,
per ricordare
all’altro che, se anche tutto il resto perisse, Lui avrebbe
comunque me,
ed io avrei comunque Lui.
La
stessa
cosa che ci disse lo spirito di mio padre che rievocammo tramite
<<
Resterete con noi? >>
<<
Fino alla fine.
>>
<<
Non possono vedervi? >>
<<
Siamo parte di voi..
Invisibili a chiunque altro. >>
A
sinistra,
invece, c’è una foto.
C’è
mamma,
c’è papà, e ci siamo io ed Harry.
Hagrid,
al
Primo Anno, ci regalò un album di foto, rivestito in cuoio,
dei nostri
genitori.
Ma,
questa
foto, non l’avevo mai vista.
Lo
sfondo
della fotografia è dato da un semplice dondolo verniciato di
bianco, e da un
albero alle spalle.
Sopra,
è
seduto mio padre, con un braccio intorno alle spalle di mia madre che,
a sua
volta, ha il capo poggiato di profilo sulla sua spalle, ed una mano
posizionata
sul suo petto.
Harry
in
braccio a mamma, io in braccio a papà.
Sorridiamo.
Sorridiamo
tutti e quattro.
Mamma
con il
suo sorriso che tutti mi hanno sempre descritto estremamente dolce.
Papà
con il
suo sorriso che tutti mi hanno sempre descritto estremamente
strafottente.
Io
ed Harry
con un sorriso estremamente buffo, caratterizzato dalla presenza di un
solo
dente per quanto mi riguarda, e di due nel caso di mio fratello.
E,
nonostante tutto, la parte più toccante di tutto
ciò, non sta né nelle
incisioni, né nella foto.
Ma
dal suono
che fuoriesce magicamente dal medaglione, in contemporanea alla sua
apertura.
No,
non un suono qualsiasi.
Ma
una canzone.
E,
dal ritmo, dalle parole, dalla
dolce melodia estratta dalle note di un piano, credo proprio che si
tratti di
una ninna nanna.
<< Goodnight, my angel
Time to close your eyes
And save these questions
for another day
I think I know what you've
been asking me
I think you know what I've
been trying to say
I promised I would never
leave you
And you should always know
Wherever you may go
No matter where you are
I never will be far
away… >>
Buonanotte,
mio angelo
E' ora di chiudere gli occhi
E di conservare questi
dubbi per un altro giorno
Penso di sapere
ciò che volevi chiedermi
Penso che tu sappia cosa
stavo provando a dirti
Ho promesso che non ti
avrei mai lasciata
E dovresti sapere che
Dovunque tu andrai
Non importa dove sei
Non sarò mai
lontano da te.
I
miei genitori sono stati uccisi
quando io avevo solo un anno.
Non
ricordo com’erano.
Conosco
i loro visi solamente
grazie alle foto.
Conosco
la dolcezza di Lily e la
giocosità Malandrina di James solo dai racconti dei loro
amici.
Né
tantomeno ricordo il calore
dei loro abbracci, del loro amore, o il suono delle loro voci.
Ma,
non chiedetemi come, so per
certo che, la voce femminile che sta cantando in questo momento questa
tenera
ninna nanna, appartiene a mia madre.
Questa,
è la nostra ninna nanna.
<< Goodnight, my
angel
Now it's time to dream
And dream how wonderful
your life will be
Someday your child may cry
And if you sing this lullaby
Then in your heart
There will always be a part
of me… >>
Buonanotte,
mio angelo
E' ora di sognare
E sogna quanto
sarà magnifica la tua vita
Certi giorni il tuo bambino
potrà piangere
E
se canti questa ninna nanna
Allora nel tuo cuore
Ci sarà sempre
una parte di me.
Il
respiro mi si fa più pesante, e sono costretta a
sbattere le palpebre sempre più velocemente, se voglio che
la retina si
asciughi.
Ascolto
la ninna nanna cantata da Lily Evans, in
Potter, ipnotizzata.
Vorrei
alzare lo sguardo.
Incontrare
quello di Herm, di Harry, o di Draco.
Vorrei
trovare il coraggio di non piangere in loro.
Ma
non ne sono capace.
Le
mie orecchie sono invase dalla dolce melodia, ed
i miei occhi solamente dai sorrisi dei miei genitori.
<< …Someday
we'll all
be gone
But lullabies go on and
on...
They never die
That's how you
And I will be. >>
Un
giorno ci separeremo
ma le ninnananne
continueranno ancora ed ancora...
Esse non muoiono
Proprio
e me.
Non
è vero, mamma.
Tu
sei
morta.
E,
un giorno, lo sarò anch’io.
Magari
quando sarò vecchia e stanca.
Oppure
la settimana prossima, mentre starò
adempiendo ai miei doveri di Cacciatrice.
Fatto
che morirò.
Esattamente
come sei morta tu.
E
come è morto papà.
E
come sono morti Sirius, Remus, Tonks, Fred…
Un
secco rumore metallico mi suggerisce come Harry
abbia appena chiuso di scatto il medaglione.
Lo
guardo.
Si
sta alzando in tutta fretta, infilandosi la
collana regalataci da nostra madre in tasca, ed allontanandosi da noi
con
grandi e rabbiosi passi.
Nessuno
dice niente.
Quella
canzone sembra essersi impossessata
prepotentemente delle nostre orecchie, rendendo qualsiasi suono
ovattato e
lontano.
Harry
corre via dalla Torre di Astronomia senza
dire una parola, mentre Hermione va via via assumendo uno sguardo
più desolato,
mentre lo guarda andar via impotente.
Voltandomi
verso Draco, invece, lo vedo assumere la
sua solita espressione da poker.
Imitando
mio fratello, anche io chiudo il mio
medaglione.
Solo,
in modo più delicato e lento.
Ma,
non appena l’oro bianco avvolge del tutto i
visi ed i sorrisi dei miei genitori, qualcosa mi si spezza dentro.
Le
lacrime minacciano di scendere ancora più
prepotentemente, ed io mi sento come se
li avessi persi di nuovo.
Così
mi ritrovo a far scattare nuovamente il
gancetto del medaglione, a perdermi nella contemplazione della mia
famiglia, e
nelle note della dolce ninna nanna cantata dalla melodiosa voce di mia
madre.
Tutti
mi hanno sempre detto che canto bene esattamente
come lei.
Non
è vero.
Tutti
si sbagliano.
Perché
la mia voce, a confronto, è il gracchiare
stridulo di una cornacchia morente.
Ripeto
questa operazione per ore, di ascoltare la
nostra ninna nanna fino all’ultima nota, di richiudere il
medaglione, solamente
per poi riaprilo, o almeno così mi sembra.
Il
tempo acquista una prospettiva strana, per me.
Ogni
volta che mi decido a richiudere il
medaglione, i minuti scorrono lenti come se fossero intere Ere,
graffiando
contro il mio petto in modo sempre più violento.
Quando
invece mi ritrovo nuovamente a fissare i
sorrisi di Lily e James, mentre io ed Harry bambini ci spostiamo prima
in
braccio a uno e poi in braccio all’altra, quando mi ritrovo
ad ascoltare in
trance la voce di mia madre che ci canta la nostra ninna nanna, il
tempo vola
via letteralmente.
La
canzone arriva all’ultima nota troppo presto, ed
io mi ritrovo quasi senza ossigeno, desiderando disperatamente di
sentire ancora
e ancora quella dolce voce che mi è stata negata di
ascoltare per diciassettenne
anni.
Dopo
quelle che mi sono sembrate settimane, una
voce diversa da quella di Lily si impone nei miei timpani.
È
quella di Hermione.
<<
Harry… dove…dove sarà finito?
>>
Finalmente,
mi decido ad alzare lo sguardo dalla
foto.
Mi
schiarisco la gola, consapevole che, se avessi
provato a parlare senza farlo, la mia voce sarebbe uscita alla stregua
di un
muto sussurro.
<<
Secondo me al.. al Campo da Quidditch. È
il suo posto preferito… ed il miglior modo per restare solo.
>>
Silenzio.
Ancora
silenzio.
Rotto,
nuovamente, dal canto di mia madre.
Questa
situazione, che comprende i miei occhi
completamente incatenati ad un immagine non più reale, mi
ricorda un altro
avvenimento simile.
Quando
io ed Harry scoprimmo lo Specchio delle
Brame.
E
non riuscivamo a staccarci dall’immagine dei
nostri genitori.
Passammo
in quella stanza intere notti.
Dimenticandoci
di tutto il resto, della Scuola, dei
nostri amici, della nostra vita, di noi
stessi.
<<
Kiki… >>
Hermione.
<<
…Credi che.. credi che sia il caso di
raggiungerlo? >>
Accenno
un sorriso.
Ed
annuisco.
Harry
ha bisogno di Hermione, come gli alberi hanno
bisogno dell’acqua per vivere.
In
questo momento, particolarmente.
La
mia migliore amica, in risposta, si alza,
avviandosi verso l’uscita della Torre.
Passandomi
accanto mi stampa un leggero bacio sulla
guancia.
Scambia
uno sguardo indecifrabile con Malfoy, il
cui silenzio quasi mi faceva dimenticare della sua presenza, e,
lentamente, va
via.
Io
e Draco, ora rimasti soli, non accenniamo a
pronunciare parola.
Resistendo
meno delle altre volte senza ascoltare
la ninna nanna di mia madre, riapro il medaglione, facendomi cullare
dalla
melodia.
Stavolta,
nella foto, mio padre sta ridendo
spensierato, e così facciamo anche io ed Harry bambini.
Mia
madre, invece, sembra contrariata per qualcosa.
Ma
poi, anche lei si lascia andare al divertimento.
Ed
io non riesco a staccare gli occhi da loro.
Eravamo
una famiglia davvero felice, nonostante
l’ombra di Voldemort incombesse su di noi, già
all’epoca in cui fu scattata
questa foto.
Infatti
io ed Harry sembriamo abbastanza grandi da
avvicinarci al nostro prima anno di vita.
E,
dal nostro abbigliamento, deduco che, o la
primavera era già arrivata, oppure l’estate stava
lentamente andando via, dando
spazio alla fresca aria settembrina.
In
questo caso, non mancava molto alla notte che
avrebbe distrutto le vite dei miei genitori, e le nostre, per sempre.
Eravamo
una famiglia davvero felice.
E
avremmo potuto esserlo ancora oggi.
Se
non fosse stato per Voldemort.
La
canzone, proprio quando l’odio per quel bastardo
sale dentro di me come lava incandescente, facendomi quasi cadere una
lacrima,
finisce.
Ed
io non posso fare a meno di farla ripartire.
Per
l’ennesima volta.
Ancora
e ancora e ancora.
Vorrei
restare qui sopra, in silenzio, a guardare i
volti felici di Lily e James, ascoltando la voce melodiosa di mia
madre, per sempre.
Ma
qualcosa non me lo permette.
Sebbene
la ninna nanna fosse giunta solamente a
metà, le mie orecchie, improvvisamente smettono di bearsi
della melodia.
Questo
perché una mano di Draco, stretta intorno
alla mia, ha fatto chiudere il medaglione.
Lo
guardo.
Lo
guardo in modo ostile.
Lui,
in risposta, toglie le dita dalle mie, ancora
intorno alla collana di mia madre, e le porta al mio viso in una lenta
ed
estenuante carezza.
<<
Bambolina, smettila. Riascoltare
miliardi di volte la tua ninna nanna, non li
riporterà in vita. >>
Già.
Niente
può farlo.
Gli
occhi mi si riempiono di lacrime, e, per un
momento, vedo lo sguardo di Malfoy attraversato dal panico.
Ma
non si dà per vinto.
<<
Ascoltami, Potter. Non sono molto bravo a
fare certi discorsi ma… >>
Poi,
interrompe ciò che sembrava l’inizio di una
toccante conversazione con una imprecazione molto più tipica
di Lui.
<<
…Maledetta Mezzosangue, perché diavolo
se n’è andata?!... >>
Tanto
che mi strappa quasi una risata.
Dal
suo canto, Draco prende un bel respiro.
E
mi afferra il viso tra le mani, costringendomi a
guardarlo fisso negli occhi.
<<
Lo so che ti sembrerà la solita stronzata,
ma… ehi, tua madre lo dice anche nella tua ninna nanna.
Sarà sempre una parte
di te, e non ti sarà mai troppo lontana….
>>
Poi,
accenna un ghigno.
<<
Sono certo che non è la prima volta che
senti una cosa del genere. Come la questione del “Sei tutto tuo padre. Tranne gli occhi. Quelli sono
di Lily! ”
>>
Il
tono pomposo e tragicomico con cui ha
pronunciato l’ultima frase, mi permette, finalmente, di ridere.
Nonostante
abbia le lacrime agli occhi, e debba
tirare con il naso più volte del normale, riesco a ridere.
Infondo,
me l’ha detto anche Silente.
Credete
davvero che le persone che
abbiamo amato ci lascino mai del tutto? Non credete che le ricordiamo
più
chiaramente che mai nei momenti di grande difficoltà? Lily e
James sono vivi in
voi, ragazzi miei, e si mostrano soprattutto quando avete
più bisogno di loro.
<<
Io vado a farmi una doccia veloce, bambolina. Blaise e Theo staranno
per
arrivare.. Tienilo presente, nel caso ti venisse in mente di farti
trovare dal
sottoscritto già in intimo e con manette e frustino pronte.
>>
Mi
strappa una risata, e, per vendicarmi della sua sfacciataggine, gli
tiro il
cuscino.
Lo
scansa con un ghigno strafottente, per poi chiudersi la porta del bagno
alle
sue spalle.
Il
sorriso, stralcio della risata precedente, lentamente si spegne, mentre
torno a
sfoggiare un viso invaso dalla serietà.
Mi
siedo sul letto di Draco a gambe incrociate, guardandomi intorno
annoiata.
Come
se non conoscessi questa stanza a memoria, ormai.
La
mia mano sale involontariamente al mio collo.
Ed
il mio sguardo lo segue.
Prendo
tra le dita il medaglione che, attaccato alla catenina, abbellisce la
scollatura della mia Divisa Formale.
E
leggo:
Love you.
Mom and Dad.
Sorrido,
lasciando cadere nuovamente la mia mano verso il materasso morbido, e
lasciando
di nuovo scorrere lo sguardo per la stanza.
Ho
una gran voglia di togliermi questo maledetto vestito da cocktail, e
lasciare
che raggiunga il mantello e i tacchi sul pavimento, ma quei due
depravati di
Blaise e Theo potrebbero seriamente entrare da un momento
all’altro e trovarmi
in desabillè .
Chissà
che idea si farebbero quei maniaci.
Però…
Alzo
lo sguardo verso la porta del bagno che Draco si è chiusa
alle spalle.
Ed
un sorriso malizioso mi si va a formare sulle labbra.
Potrei
semplicemente dormire con una sua maglietta, una di quelle che anche
lui usa
come pigiama, ed evitare gli sguardi di Blaise e Theo semplicemente
andandomi a
cambiare in bagno.
Il
fatto che Draco si stia facendo
la doccia, non centra assolutamente nulla.
Lo
giuro.
Mi
metto a ridere da sola per il mio pensiero alquanto mendace.
Sto
appunto per alzarmi e dirigermi verso il bagno, che sento il rumore di
un’altra
porta aprirsi.
Maledizione!
Mi
fermo a metà strada, iniziando a trafficare nella tasca del
vestito, fingendo
di essere alla ricerca delle
sigarette.
<<
Principessa! Che ci fai tu qui? >>
Alzo
lo sguardo, fingendomi a mia volta sorpresa, almeno quanto lo era la
voce di
Theo.
Per
la cronaca, devo dire a Draco di comprare a questi due, due biglietti
di sola
andata per qualche isola sperduta.
Almeno,
per un po’ di tempo, potremmo goderci la nostra
intimità in pace.
Insomma,
non è la prima volta che interrompono un… qualcosa!
<<
Niente di che. Draco è sotto la doccia e io…
>>
<<
Tu stavi per andare in bagno e fargli una sorpresina, ammettilo!
>>
Il
sorriso di Blaise è quello di chi ti ha appena sgamato in
pieno a fare qualcosa
di estremamente imbarazzante.
<<
…Stavo per dire “..ed io mi annoiavo”,
in realtà… >>
Se,
come no.
Sarà
per la mia espressione imbarazzata, o per il mio rossore in viso, fatto
sta che
i due maniaci in questione si mettono a ridere di gusto.
Cretini.
Comunque,
mi decido finalmente a metter fuori la mano dalla tasca della mia
Divisa
Formale, dopo aver constatato che, di sigarette, non ne ho nemmeno una.
Poco
male.
<<
Invece di ridere di me, che ne dite di offrirmi una sigaretta?
>>
Dopo
una giornata come questa sarebbe più appropriata una canna,
in verità.
Ma,
accontentiamoci.
<<
Le abbiamo finite.. >> risponde Zabini per tutti e due
<< …ma ne
abbiamo una scorta infinita nell’armadio. Attingi da
lì… >>
Sto
per seguire il suo consiglio, quando Nott mi interrompe.
<<
Ehi ehi ehi! Dacchè mi ricordo sei parecchio imbranata..
potresti far cadere
tutti i pacchetti di sigarette che abbiamo lì dentro! Nel
cassetto della mia
scrivania ce ne sono due o tre, prendine uno di lì! E poi
lanciane una anche a
noi due… >>
Indignata per l’offesa appena subita, apro il cassetto che mi
indica Theo,
afferrando un pacchetto a caso.
Dopo
aver preso tra le labbra la mia sigaretta, lancio il suddetto a Nott,
con molta
più forza del necessario.
Sillabando
un:
<<
Stronzo.. >>
Alla
fine, ridiamo tutti e due.
Richiudendo
il cassetto, però qualcosa attira la mia attenzione.
Avvolti
in una velina trasparente, ci sono quelli che sembrano decine e decine
di
fogli.
E,
considerato il primo, credo proprio che siano tutti disegni.
Cioè,
il primo foglio, quello che la trasparenza della velina che avvolge il
tutto mi
permette di vedere, lo è.
Un
disegno.
Di
un drago, mentre sta sputando fuoco.
<<
Chi dei tre disegna? >> chiedo, incuriosita, voltandomi
verso Blaise e
Theo.
Si
scambiano uno sguardo indecifrabile, poi Nott, semplicemente, alza un
braccio.
Con
un pollice indico il contenuto del cassetto, e, più
precisamente i disegni da
poco scoperti.
<<
Posso? >> domando.
Nott
appoggia la schiena contro il muro del letto di Draco dove si
è seduto,
portandosi una mano dietro la testa, mentre con l’altra
continua a fumare.
Blaise,
invece, si siede elegantemente sulla poltrona vicino al letto di
Malfoy,
accendendosi anche lui la sigaretta.
<<
Anche se ti dicessi di no, la tua curiosità Grifondoro non
ti farebbe dormire
la notte, costringendoti a legarci tutti e tre quando la luna
è alta nel cielo,
e a vedere i miei disegni anche contro la mia
volontà… >>
Afferrando
i suddetti, alzo gli occhi al cielo e, richiuso il cassetto con un
movimento di
bacino, mi siedo a gambe incrociate accanto a Theo, sul letto del mio
Principe
delle Serpi.
Prendo
i disegni con una mano, estraendoli dalla velina in cui erano avvolti.
Poi,
mi giro a guardare Theo.
<<
Per la cronaca, se avessi detto di no, avrei semplicemente richiuso il
cassetto. >>
In
riposta, alza le spalle, ed inizia a giocherellare con la sua Bacchetta.
Tanto
che, ad un certo punto, lascia balzare sulla punta della sua Fonte
Magica una
piccola fiamma, che mi avvicina, per permettere anche a me di accender
la
sigaretta.
Lo
faccio e, espirato il fumo, mi concentro sui disegni di Nott.
Sono
davvero belli.
Ed
alcuni completamente diversi tra loro.
Chi
guarda i suoi disegni riesce immediatamente a capire come padroneggi
alla
perfezione qualsiasi tecnica o stile.
È
davvero molto bravo.
I
soggetti delle sue piccole opere
d’arte sono parecchi: Creature Magiche, specialmente Draghi e
Sirene, Paesaggi
strani ed inquietanti (Ho visto un disegno notturno di Hogwarts, ed un
paio di
uno stesso castello, che ho dedotto fosse Casa sua), ed anche alcuni
disegni
della Parkinson, di Daphne ed anche uno di Astoria.
Poi,
tutto il resto, sono
rappresentazioni di Donne.
Ma
non credo siano Donne vere, cioè
effettivamente conosciute.
Ce
n’è una con un vestito nero
svolazzante, piegata su stessa e con una enorme falce in mano.
Quella,
credo proprio rappresenti
Oppure
un’altra, con un vestito
rosso.
Impugna
una spada, ed indossa anche
un cappuccio che impedisce di farmi vedere il viso.
In
questo caso, quella ragazza
dovrebbe essere la personificazione della Guerra.
Arrivata
a metà sigaretta, faccio
un tiro, ed espiro il fumo verso l’alto.
Lanciando
un’occhiata alla porta
del bagno, ancora chiusa.
Ma
non doveva farsi una doccia veloce?!
Decido
di lasciar perdere, e,
appoggiando insieme agli altri disegni già visti, uno di due
bocche che
semplicemente di sfiorano, i miei occhi restano incatenati ad un altro
disegno.
È
un’altra donna.
Davvero,
davvero bella.
È
poggiata su un letto, su un divano
o un qualcosa di simile.
Ciò
si capisce solo dalla posizione
a pancia in giù che assume il suo corpo, perché
contorni di qualsiasi materasso
o altro sono del tutto assenti.
Ha
i capelli rivolti verso un solo
lato.
Viene
colta proprio nell’alto di
compiere questo spostamento di chioma, perché la sua mano si
trova ancora tra i
suoi crini.
Indossa
un vestito bianco, ha lo
sguardo rivolto verso il basso, ed un affascinante sorriso stampato in
viso.
Ed
anche un neo vicino alle labbra.
È
abbastanza realistico come
disegno, per farmi credere che, stavolta, ci sia un nome ed un cognome
dietro
questo bel viso.
<<
E’ bellissima. Chi è?
>>
Silenzio.
Pesante,
pesante silenzio.
Sposto
lo sguardo da Blaise a Theo
un paio di volte, confusa per la tensione che è scesa
improvvisamente su di
noi.
Talmente
affilata da poter essere
perfettamente tagliata con un Diffindo.
Evidentemente
non avrei dovuto fare
quella domanda.
Sto
appunto per dire a Theo che,
no, non deve preoccuparsi di rispondermi, lascerò correre,
quando Lui apre
bocca.
<<
E’…mia madre. >>
Strano.
Non
l’ho mai sentito nominarla…
..
…..
…….
Oh.
Oh,
merda.
Un
po’ di tempo fa, circa
all’inizio della Scuola, ho letto la scheda personale del
padre di Theo, perché
dovetti firmare le carte ufficiali che testimoniassero la sua cattura.
Oltre
alla lunga lista dei suoi
crimini, c’era anche una piccola nota, in cui era
sottolineata la condizione di
vedovo del Mangiamorte Nott.
Adesso
ricordo.
<<
Mi… mi dispiace… >>
sussurro, abbastanza in imbarazzo.
<<
Per cosa? >> mi domanda
Blaise.
Oh
cazzo.
Teoricamente
non dovrei sapere che
sua madre è morta.
Non
credo che Theo sia un tipo da
appendere manifesti riguardanti la sua vita privata, o da andare in
giro a
piangere sulla spalla degli altri che gli manca sua mamma.
Quindi,
sempre in teoria, avrei
semplicemente dovuto commentare “Che bella donna, tua
madre!”, mentre Lui si
teneva per sé i proprio pensieri sulla sua morte.
Ed
invece no!
Dovevo
per forza dire quello
stupido “Mi dispiace”!
Brava
Kiki!
Aumenta
l’imbarazzo che c’è tra
voi!
<<
Ehm.. io… ecco… >>
Una
scusa.
Inventa
una scusa.
<<
…Sai… è che…
>>
Mi
giro verso Theo, con lo sguardo
desolato, ed iniziando a mordermi le labbra.
<<
…D’accordo, ho fatto una
gaffe. È che so che hai… ehm.. perso tua madre.
Il fatto è che ho firmato io le
carte per la cattura di tuo padre, e sulla sua scheda personale
c’era scritto
che era vedovo. Me lo sono ricordato solo quando mi hai detto che
questa donna…
>> ed indico il disegno <<
…E’ tua madre. Quindi mi sono
dispiaciuta per te, e l’ho dovuto dire ad alta voce. Ma non
avrei dovuto farlo,
perché così ho approfondito un discorso che avrei
dovuto sorvolare. Scusa.
>>
Tutto
questo l’ho detto senza
riprendere fiato nemmeno una volta, e gesticolando ininterrottamente.
In
più, mi rendo conto di aver
parlato più velocemente di Hermione quando espone una
lezione alla classe,
prima di fare guadagnare a Grifondoro minimo 10 punti.
Infatti,
sia Blaise che Theo ci
mettono un po’ a immagazzinare il mio fiume di parole.
Ed
infatti, quando Draco esce dal
bagno, ci ritrova ancora in silenzio.
Ed
io, ancora profondamente
imbarazzata, ed in preda ancora ad un furioso
“mordicchiamento” di labbra.
<<
Ehi… >> sussurra
Malfoy, mentre si friziona i capelli con un asciugamano
<< …che succede
qui dentro? >>
Mi
decido ad alzare lo sguardo
verso di Lui.
E…
…….
È
decisamente il caso che io lo
distolga.
Ma
qui a Serpeverde non usano
vestiti?
O
quanto meno magliette?
Perché
diavolo un ammasso di
addominali perfetti e sex appeal come Draco Malfoy, decide puntualmente
di uscire
dalla doccia con indosso solo un paio di boxer?
Se
vai in giro con un corpo da
stupro come il suo, bisogna anche pensare agli ormoni di noi povere
donne!
Già
sono completamente in imbarazzo
a causa dei discorsi con i suoi amici, in più Lui si
presenta così conciato…
È
normale che il mio colorito del
viso si faccia un baffo dei capelli della famiglia Weasley!
<<
Niente… >> risponde
Nott, dopo un ulteriore momento di silenzio <<
…ci stavamo chiedendo se
la tua ragazza fosse umana. Riesce
a
parlare per circa quindici minuti senza mai prendere fiato.
>>
Oh, Godric.
Decido
di darmi al fumo.
<<
Non è un alieno… >>
commenta Blaise << …è semplicemente
una donna. Daphne diventa anche
peggio, prima di una festa importante.
>>
<< Perché vogliamo parlare di
Pansy?… >> aggiunge Draco,
dirigendosi verso il suo armadio << …Quando
comincia a parlar male dei
Grifondoro, non la smette più. >>
A questo punto, spenta la mia sigaretta nel caro vecchio posacenere di
cristallo, commento ad alta voce.
<<
Quella brutta vipera!
>>
Strappando
delle risatine ai tre
Serpeverde presenti.
Mentre
Draco inizia a trafficare
tra le sue innumerevoli camicie pregiate, alla ricerca di qualcosa da
indossare
per la notte, Blaise e Theo finiscono di fumare in silenzio ed io, non
sapendo
cosa fare, continuo a guardare i disegni di Nott.
Cercando
di non ripensare a sua
madre.
Ma
poi, un’altra immagine cattura
la mia attenzione.
<<
Ehi, questo è un Threstal!
Come fai a vederli? >>
…
…..
…….
………
Chiudo
gli occhi, riprendendo a
mordicchiarmi il labbro inferiore.
Avete
presente la tensione che si
era venuta a creare prima, quando avevo candidamente domandato della
madre
defunta di Theo?
Ecco,
non ha niente a che vedere
con quella si sta creando adesso.
Adesso
è molto, molto peggio.
Apro
solo un occhio, per sbirciare
la situazione.
Malfoy
sta indossando una semplice
T-shirt bianca (Grazie al cielo!), e Blaise sta accuratamente spegnendo
la
cicca nel posacenere.
Troppo
accuratamente.
Theo,
invece, mi sta guardando.
<<
Okay… >> sussurro,
colpevole, ed anche accennando un sorrisetto <<
…Scusa. Di nuovo.
>>
In
fondo, Theo non è mai stato in
una Battaglia, e nemmeno a quella di Hogwarts.
Non
può aver visto nessuno morire
in queste occasioni.
Aggiungendo
il particolare della
morte di sua madre, e l’imbarazzo palese che si è
venuto a formare
immediatamente dopo la mia domanda, non deve essere difficile fare due
più due.
Vorrei
tanto cambiare discorso,
quando vedo le labbra di Nott iniziare a muoversi.
Apro
anche l’altro occhio, per
vederlo meglio mentre abbassa lo sguardo, ed inizia a parlare.
<<
Mia madre è stata uccisa
davanti a me, quando avevo poco più di un anno.
>>
Trattengo
il respiro.
E
la mano destra inizia anche a
tremarmi.
Quando
Theo aveva un anno, ovvero
quando tutti noi avevamo circa un
anno, il Mondo Magico si trovava nel pieno della Prima Grande Guerra.
Ed
io, inizio ad avere un brutto
presentimento.
Malfoy,
con quel corpo statuario
coperto solo dai boxer e da una T-shirt, decide che il suo letto
è troppo
affollato, ed Appella vicino a noi tre un’altra poltrona,
simile a quella su
cui è seduto Blaise.
Si
accende una sigaretta.
Ed
io, trovo il coraggio di porre la
domanda.
<<
Theo… >> sussurro
<< …chi… chi
è stato? >>
Si
sente solamente il respiro di
Draco, quando lascia andar fuori dalla sua bocca il fumo.
Per
il resto, il tempo, la
rotazione della Terra, la notte, tutto
sembra essersi fermato.
Mentre
Nott si decide ad alzare lo
sguardo nel mio.
<<
I Mangiamorte. >>
Tipico.
Quando
si parla di morte,
distruzione e dolore, loro centrano
sempre.
Ne
sono sempre la causa.
Maledetti.
<<
Fu una punizione del
Signore Oscuro nei confronti di mio padre, a causa di non so quale suo
fallimento. La cosa più divertente è che Lui
rimase un Mangiamorte, Gli rimase
fedele. Nonostante avessero
ucciso sua moglie… >>
Che
schifo.
Inizio
a capire perché Theo odi suo
padre.
<<
…All’epoca, comunque il
suo… arruolamento…
>>
Ghigno
malefico, senza la benché
minima traccia di divertimento.
<<
…Non durò molto, perché
poi arrivaste tu e tuo fratello, talmente brutti da piccoli, da far
sbagliare
mira al Signore Oscuro, in modo che il suo Avada Kedavra gli si
rimbalzasse
addosso… >>
Ci
strappa una risata.
Sebbene
mi abbia appena insultata!
<<
…Ma poi Lui è
tornato, e mio padre, come se
niente fosse, è ritornato tranquillamente tra i Mangiamorte.
Pretendendo che
anche io seguissi il suo esempio. Pretendendo che soprassedessi al
fatto che,
quei bastardi, avessero ucciso mia madre davanti ai miei occhi.
>>
<< Non… non ti ricordi chi
dei
Mangiamorte la uccise? >>
Scuote
la testa.
<<
Avevo solamente un anno.
Non ricordo praticamente niente. Ma darei qualsiasi cosa per scoprire
chi ha
scagliato quel maledetto Avada Kedavra. >>
Ripiombiamo nel silenzio.
Draco
finisce tranquillamente di
fumare, mentre noi restiamo semplicemente persi nei nostri pensieri,
ben
attenti a non guardarci negli occhi.
Poi,
è Blaise ad interrompere il
nostro imbarazzo.
<<
Ehi, chi vuole una
Burrobirra? >>
<<
Sai, per un momento ho
pensato che stessi per abbracciarmi. >>
<<
L’avrei fatto, in effetti.
Se voi non foste degli stupidi Serpeverde senza cuore. >>
<< Non siamo senza cuore. Semplicemente allergici a stupide manifestazioni pubbliche
d’affetto… >>
<< Vorrei farti notare che siamo solo in quattro
in questa stanza. E che, comunque, alle feste, non vi siete
mai fatti molti problemi con le vostre…dame
di compagnia. >>
<<
Penso che il termine che
tu stia cercando sia “Zoccole”. >>
<<
Grazie Blaise. >>
<<
Di niente Principessa,
quando vuoi. >>
<< Io, proporrei per l’appunto un brindisi alle
suddette zoccole.
>>
<<
Grazie, ma io mi astengo.
>>
<<
Tipico atteggiamento
femminile. Draco? >>
<<
Lo farei, ma la signorina
è estremamente gelosa. E violenta. >>
<< Concordo con la seconda. Ma se vuoi partecipare al
brindisi, sappi che
il tuo amichetto resterebbe intatto. >>
<< Perfetto. Blaise? >>
<<
Daphne non c’è, quindi… ci
sto anche io. >>
<< Alziamo i calici
in onore
delle Zoccole, che ci hanno fatto spesso alzare
l’uc… >>
<<
Theo! >>
Il mio tono scandalizzato fa ridere di gusto tutti e tre.
Così
da trascinare anche me con
loro.
La
proposta di Blaise è stata
accolta al volo da tutti quanti.
Così,
ho chiamato Kreacher, e gli
ho chiesto se per favore poteva portarci un po’ di bottiglie
di Burrobirra.
Al
“Per Favore” i tre Serpeverde si
sono alquanto stupiti.
Comunque,
hanno evitato storie.
E
adesso, siamo semplicemente
seduti io e Draco sul suo letto, Blaise elegantemente adagiato sulla
stessa
poltrona di prima, con le gambe incrociate, e Theo sistemato al
contrario su
una sedia, con la spalliera rivolta verso di noi.
Tutti
e quattro a sorseggiare
Burrobirra.
Circondata
dalla loro risate, mi
concedo qualche istante a guardare Nott.
Adesso
capisco.
Perché
odia tanto suo padre, e
perché ha impiegato circa quattro anni prima di fidarsi di
Blaise e Draco.
Ed
anche perché non sono stati amici,
fino a che non si è deciso a dire loro la verità
su sua madre.
Non
si può considerarsi amici, se
c’è un segreto del genere di mezzo.
Sono
stata seriamente sul punto di
abbracciarlo, prima, ma mi sono trattenuta.
Si
sa come sono fatti i Serpeverde…
Se
li chiedi come sedurre una
donna, o come vendicarsi di qualcuno possono scriverci su un
Enciclopedia.
Ma
con i sentimenti, sono davvero
impediti.
Poi,
mi viene in mente un’idea.
<<
Ehi, Theo… >> lo
chiamo.
Ancora
con il sorriso sulle labbra,
si gira a guardarmi.
<<
…Posso farti scoprire
nome, cognome ed indirizzo dei Mangiamorte che hanno ucciso tua madre.
>>
Per poco non cade la bottiglia di Burrobirra a tutti e tre.
Draco
si volta a guardarmi.
<<
Se intendi chiedere a
qualcuno di loro durante una futura Battaglia, scordatelo. Non ti
diranno
niente. Mio padre non ha vuotato il sacco nemmeno con me.
>>
Bè,
magari con in Imperio ben
assestato…
<<
E poi… >> aggiunge
Blaise << …Non credere che non ci avessimo
provato anche noi. Abbiamo
passato intere giornate in Biblioteca, alla ricerca di articoli della
Gazzetta
del Profeta che potessero aiutarci. Alcuni pezzi parlavano
dell’episodio, ma
nessuno citava nome e cognome degli assassini. >>
Alzo
un sopracciglio.
<<
State parlando con
l’Eroina del Mondo Magico, cari miei. Nonché con
una Cacciatrice. Credete che
debba ricorrere alla memoria di un Mangiamorte, oppure alla Gazzetta
del
Profeta, per avere informazioni? >>
Adesso,
la loro curiosità è salita
alle stelle.
Theo
mi guarda con intensità.
<<
E allora cosa intenderesti
fare? >>
<<
Durante
I
Malfoy, ad esempio.
Lucius
Malfoy lavorava fianco a
fianco con Lord Voldemort di notte, uccidendo persone innocenti, e di
giorno si
recava tranquillamente al Ministero come se niente fosse.
<<
…Dunque nessuno poteva
dirti con certezza esattamente chi avesse commesso un determinato
delitto. Ma
con la caduta di Voldemort… >>
E
decido di ignorare le loro
smorfie.
<<
…E con il tradimento di
alcuni delle loro fila, moltissimi Mangiamorte furono catturati,
interrogati,
Processati e condannati ad Azkaban, con una precisa lista dei loro
delitti.
Praticamente, la maggior parte degli omicidi commessi in nome del
Marchio Nero,
hanno una precisa ubicazione, dinamica ed anche un preciso assassino.
Complici
anche Veritaserum, comportamenti poco ortodossi del Wizengamont, e la
paura che
serpeggiava in quei bastardi, convinti della morte del loro Signore.
Nel caso
di alcuni, invece, fu molto facile identificarne i delitti. Li
elencarono come
un grandissimo vanto… >>
No,
Kiki.
Non
farti assalire dalla rabbia.
<<
Scommetto che una di
questi è mia zia Bellatrix. >> afferma Malfoy.
Quella
cagna maledetta!
Annuisco
in modo rigido.
<<
Si, si… >> conclude
Theo, scuotendo una mano come se stesse scacciando una mosca.
<< …Ma
questo come potrebbe aiutarmi? >>
<<
Le dichiarazioni dei
Mangiamorte, risalenti alla Prima ed anche alla Seconda Guerra Magica,
di certo
non furono pubblicate sulla Gazzetta del Profeta. Ma tenuti ben al
sicuro negli
Archivi del Wizengamont. >>
<<
E se Theo andasse al
Ministero a reclamare il fascicolo di sua madre? >>
chiede Blaise.
Scuoto
la testa.
<<
Gli eventi legati a Lord
Voldemort ed alle sue fila sono conservati gelosamente negli Archivi
più segreti
del Wizengamont. Sebbene Theo sia suo figlio, non credo gli diranno mai
il nome
degli assassini. >>
Per non parlare del fatto che, per circa un mesetto, ufficialmente, sia
stato
un Mangiamorte.
<<
E allora cosa proponi?...
>> domanda Draco << …di
infiltrarci segretamente nelle Segrete dei
Wizengamont e rubare il fascicolo? >>
Alzo
gli occhi al cielo.
<<
Certo che no.
Semplicemente chiedere la chiave, ed entrare. Chiedendo anche
“Permesso”.
>>
La
faccia stupita di tutti e tre è
assolutamente impagabile.
<<
Cara Potter… >>
dichiara Theo << …Non ci sto capendo un cazzo.
>>
Mi lascio andare ad una risata.
<<
Ogni mese uno di noi
Cacciatori deve recarsi al Ministero a firmare delle carte. Soliti
affari
burocratici. Testimonianze, orari di servizio, data e luogo delle
Battaglie,
Mangiamorte catturati, o delitti da essi commessi. Ovvero, ogni mese
uno di noi
cinque si ritrova nell’Archivio del Wizengamont, sezione
“Mangiamorte”. Non ci
vuole assolutamente niente a spostarsi sullo scaffale che recita
“
<<
Siete sempre da soli,
quando firmate quelle carte? >> chiede Nott.
<<
No, in genere c’è sempre
Duncan Pitman a controllare che tutto proceda perfettamente. Ma,
durante una
Battaglia, si trovò nel posto sbagliato al momento
sbagliato. Ed Harry gli
salvò la vita. Deve ancora ricambiare il favore.
>>
Piombiamo
in un silenzio assoluto
per una manciata di minuti.
Sicuramente
il cervello
machiavellico di Nott sta elaborando tutte le informazioni che gli ho
dato,
valutando quanto gli convenga farsi aiutare dalla sottoscritta.
Ma,
alla fine, sono certa che
cederà senza indugi.
È
una cosa talmente semplice, che
mi sembra strano come abbia fatto Lui a non pensarci prima.
Poteva
chiedermi questo favore
secoli fa.
Anche
se, effettivamente, non credo
conosca tutte queste procedure burocratiche del Ministero.
Anche
io, all’inizio, ci ho messo
un po’ per capirne bene i meccanismi.
Ma,
infondo, io avevo l’Auror più
sexy del Ministero come Mentore.
Si,
sto parlando di Gawain Robards.
<<
Okay, Principessa. Ci sto.
Però vengo anche io al Ministero. >>
Scuoto la testa, per scacciare dalla mente l’immagine del
fondoschiena di
Gawain.
E
guardo Theo piuttosto confusa.
<<
Primo. Non potete
allontanarvi dalla Scuola senza autorizzazione. Secondo. Non puoi avere
accesso
agli Archivi del Wizengamont. >>
Oh,
certo.
Facciamo
entrare degli ex
Mangiamorte nella Branca Esecutiva del nostro Ministero!
Vuoi
perdere il lavoro, Kiki?
<< Bè, si potrebbe spiegare alla Preside la
situazione… >> propone
Blaise.
<<
…E, magari, aspettarvi
nell’Atrio del Ministero. >> conclude, per lui,
Draco.
<<
Si potrebbe anche fare. Ma
lì non ci andrò da sola. Mi serve Harry per
convincere Pitman. >>
Tutti
e tre alzano gli occhi al
cielo, contemporaneamente.
<<
Oh andiamo!... >>
esclama Theo << …Una figurina delle Cioccorane
con la tua faccia, ne vale
almeno altre cinque, di altri Maghi o Streghe famosi! Gli
prometti… che so… un
autografo, gli fai un sorrisino affascinante, e la questione
è risolta! Non ti
serve lo Sfregiato! >>
Scuoto
la testa.
<<
Da quando Kingsley è
diventato Ministro, la corruzione lì dentro è
scesa ai minimi Livelli. Non è
così facile… E’ ad Harry che deve un
favore, e Lui verrà con me. Se la cosa non
ti sta bene.. >> dico, rivolgendomi a Theo
<< …Puoi sempre
aspettarmi a Scuola. >>
Abbassa
lo sguardo, portandosi una
mano ai capelli, iniziando a grattarsi leggermente.
Tipica
posizione assunta da Theo
quando pensa.
<<
Oh, e va bene! Cercherò di
ignorare lo Sfregiato! >>
Sorrido.
<<
Intendi dire che cercheremo di
ignorare lo Sfregiato….
>> aggiunge Blaise, supportato dall’annuire di
Draco.
Sia
io, che Theo, spostiamo lo
sguardo dal moro al biondo con un punto interrogativo figurato, che
sormonta le
nostre teste.
<<
Ho sentito un plurale, o
sbaglio? >> chiedo.
<<
Naturalmente veniamo anche
noi… >> afferma Draco come se fosse la cosa
più naturale del mondo.
<<
…Pretendete di passare una
giornata fuori da Hogwarts, lasciandosi qui? E poi…
>> lo sguardo di
Blaise si punta dritto in quello di Theo. <<
…magari dopo avrai bisogno
di una bella sbronza. E, senza due Imperatori della Sbornia come me e
Draco,
non sarebbe la stessa cosa. >>
Oh,
perfetto.
Harry
mi ammazza.
<<
Assolutamente no. >>
<<
Oh, avanti fratellino!
>>
<<
Kiki, spero vivamente che
tu stia scherzando! >>
<<
No, Harry. È una cosa
seria. Per Theo è importante sapere chi…
>>
<<
Theo?! >>
Oh, cavolo.
Lord
Voldemort si è impossessato
del corpo di mio fratello, per ritornare in vita.
Non
ci sono altre spiegazioni, allo
sguardo spiritato e furioso che mi rivolge.
<<
Da quando Nott è
diventato… >> piega l’indice ed il
medio di entrambe le mani, per mimare
le virgolette << … “Theo”?!
>>
Prendo
un bel respiro, imponendomi
la calma.
Sebbene
ieri notte Draco mi abbia
chiesto di restare a dormire con Lui, ho rifiutato.
Me
ne sono tornata nella mia bella
stanzetta Grifondoro.
Stamattina
ho fatto colazione con i
miei amici Grifondoro.
Ho
seguito le lezioni con compagni
di banco Grifondoro.
Ho
pranzato al Tavolo Grifondoro.
Ho
trascorso il pomeriggio a
studiare in Biblioteca con i miei migliori amici Grifondoro.
Ho
fumato una sigaretta sotto il
ciliegio con Hermione e Ginny, nonché due Grifondoro.
Ho
cenato nuovamente al Tavolo Grifondoro.
E
sono tornata a trascorrere una
tranquilla serata nella Sala Comune Grifondoro.
Insomma,
la mia giornata si è
svolta esattamente come la gente si aspetterebbe dalla Regina Grifondoro.
Abbiamo
riso e scherzato tutto il
giorno, Harry ha persino trascorso due orette al Campo da Quidditch con
Ron,
Dean e Seamus a giocherellare sulle loro scope.
Così,
quando l’ho visto appollaiato
sul suo divanetto preferito, con la testa di Hermione poggiata in
grembo, a
leggere “Storia dei Grandi Eroi del Quidditch”,
mentre lei aveva tra le mani
l’ennesimo noiosissimo libro da
“So-Tutto-Io”, ho capito.
Ho
capito che, in quell’istante, il
buonumore di Harry aveva raggiunto l’apice.
Oddio…
credo che quello lo
raggiunga definitivamente dopo un orgasmo, ma, essendo sua sorella,
questo è il
massimo che potrò mai ottenere.
Così,
mi sono avvicinata , per
proporgli della gita al Ministero in compagnia dei Serpeverde.
Tutta
speranzosa e piena
d’aspettative, per dirla tutta.
Aspettative,
che si sono rivelate
infrante.
<<
Da quando
Hermione non può fare a meno di ridere.
Ma
Harry no.
No.
Lui
mi punta un indice accusatore
contro.
<<
Non osare cambiare discorso,
signorina! >>
Okay,
adesso ci manca soltanto che
mi dia un orario di coprifuoco, e posso iniziare a chiamarlo
“Papà”.
<<
Insomma, fratellino! Che
ti costa?! >>
Spalanca
gli occhi, stupito che mi
sfugga una cosa così ovvia.
<<
Mi costa del tempo in
compagnia con le persone che più mi irritano al mondo, ecco
cosa! >>
<<
Ma è per una buona causa!
Insomma si tratta del… >> mi guardo intorno,
per accertarmi che nessuno
ci stesse prestando troppa attenzione, ed abbasso la voce
<< …della morte
della madre di Theo. Per mano di
alcuni Mangiamorte. Davanti ai suoi occhi. Quando aveva un anno. Morte,
che
l’ha costretto a crescere orfano di madre. Ti ricorda
qualcosa? >>
O,
meglio, ti ricorda qualcuno?
Ti
ricorda, per puro caso, noi
due?
Sospira,
Harry, allungandosi verso
il tavolino a lui di fronte, per poggiarvi il libro.
Questo
movimento, convince Hermione
a raddrizzarsi, ed a posizionarsi seduta in modo normale.
Punta
il suo saggio sguardo su noi
due, alternativamente.
Mi
chiedo proprio quando
interverrà…
<<
Se ti stai riferendo a noi
due, devo ricordarti un piccolo particolare. Che nostro
padre… >> e qui, anche lui abbassa la voce
<< …è
morto, per permettere alla mamma di
scappare con noi due. Il suo,
invece,
magari ha anche assistito all’assassinio, senza muovere un
dito. E comunque, ne
è stato la causa. Ed è rimasto ugualmente un
Mangiamorte. >>
Annuisco,
più seria di quanto non
sia mai stata in questa conversazione.
<<
Lo so, che c’è un’abissale
differenza. Ma ciò non gli toglie il diritto di sapere chi
gli ha portato via
sua madre. Ti prego.
>>
Giungo
le mani, in una muta
preghiera, assumendo anche l’espressione.
Massì,
occhi luccicanti, labbro
inferiore in fuori, palpebre tremanti.
<<
Si può sapere perché diavolo
ti servo io? >>
<<
Perché Pitman è in debito
con te, non con me. E poi, lo sai che non posso starti troppo lontana,
mio
adorato fratellino. >>
Okay,
magari sto esagerando con lo
zucchero.
<<
Certo come no… Non le
basta mettersi con Draco Malfoy, e costringermi a portarcelo dietro a
Godric’s
Hollow, adesso diventa anche una grande amicona con Nott e Zabini! Si
preoccupa
dei loro sentimenti! Il prossimo
passo quale sarà, scegliere
<<
Ehi, non osare brutta
stronzetta! Lo sai che quel posto è riservato a me, e Ginny!
>>
Rivolgo
un enorme sorriso ad
Hermione.
<<
Tranquilla, Herm, quel
posto è ancora vostro. E poi
<<
Oh, no. Mai sia. Si
innamora di Draco, diventa la
“Best
Friend” di Theo e Blaise, va in giro per Hogsmeade a
comprare regalini per Daphne, e va
a
farsi la ceretta con Astoria…
Ma
Il
tono immensamente sarcastico con
cui Harry ha pronunciato questa frase, insieme a quello civettuolo e
fintamente
confidenziale che ha improvvisato per pronunciare i nomi dei Serpeverde
causa a
me e ad Hermione un quarto d’ora di ridarella.
Al
termine della quale, ancora con
un sorriso raggiante stampato sulle labbra, mi rivolgo a mio fratello.
<<
Allora? È un si? >>
Ma
lui non mi risponde, assumendo
la tipica espressione di quando pensa velocemente.
Guardo
Hermione.
<<
Amica mia, qui bisogna
ricorrere alle maniere forti. >>
<<
Scusa, ed io perché dovrei
aiutare Nott? >>
<<
Perché questa volta
toccava a te e Ginny andare al Ministero a firmare. Se andiamo io ed
Harry vi
togliamo questo impiccio. >>
<<
Okay, allora ci sto.
>>
La
mia migliore amica si alza dal
divano, sedendosi in braccio ad Harry.
Congiunge
le mani in preghiera come
ho fatto io prima, ed inizia a stampargli tanti baci sulle labbra,
sussurrando:
<<
Ti prego, ti prego, ti
prego, ti prego… >>
Dal
canto mio, mi attacco al suo
braccio destro, dedicandogli altrettanti effusioni, solo che sulla
guancia.
E
sussurrando le stesse parole di
Hermione.
Ma
il clou viene raggiunto quando
Ginny, scendendo dalla sua camera, ci vede intente nella tipica opera
di
convincimento che usiamo su Harry e Ron, per portarli con noi ad
Hogsmeade a
fare shopping.
<<
Ehm.. che diavolo state
facendo? >> ci domanda, stupita.
Io
ed Hermione ci giriamo per
risponderle.
Ed
Harry ne approfitta.
<<
Gin, ti prego aiutami. Vai
a chiamare Ron.. ma ti prego liberami da queste due pazze!
>>
Ma la sua ragazza lo interrompe.
<<
Cerchiamo di convincere
Harry ad andare al Ministero con Kiki, al posto nostro. >>
<<
Ti unisci a noi? >>
chiedo.
Gin
non se lo lascia ripetere due
volte.
Tutti
noi Cacciatori detestiamo
profondamente doverci recare al Ministero, per firmare quei noiosi
Documenti.
E,
l’occasione di sbolognare questo
incarico a qualcun altro, non è certo da lasciar correre.
E
così, io riprendo ad attaccarmi
al braccio destro di Harry, Gin a quello di sinistra, ed Hermione si
sistema
più comodamente in braccio al suo ragazzo.
E,
mentre riempiamo di baci, io la
guancia destra, Gin quella sinistra, ed Hermione la bocca di Harry,
continuiamo
a ripetere senza sosta:
<<
Ti prego, ti prego, ti
prego.. >>
Inutili
le sue lamentele.
Per
non parlare, poi, dell’arrivo
di Ron, Seamus e gli altri.
<<
Ehi, anche io voglio fare
le coccole ad Harry!
>> lo
prende in giro l’uomo più piccolo di casa Weasley,
imitando una vocettina da
donna.
In
men che non si dica, il suddetto
Ron, Seamus, Dean, Neville e metà Casa Grifondoro si
fiondano sul divano
addosso ad Harry.
Noi
tre, facciamo giusto in tempo a
scansarci, prima di essere sommerse dai corpi maschili.
Ma,
di coccole, neanche l’ombra.
E,
se è per questo, nemmeno di
Harry.
Riusciamo
solo a sentirne la voce.
<<
D’accordo, maledizione! Va bene!
Maledette donne! >>
Ed io, Hermione, e Ginny non possiamo fare a meno di ghignare
soddisfatte, e
scambiarci il cinque.
<<
Ehi, Kiki.. >> mi
chiede la rossa << …Ma perché cavolo
hai tutta questa voglia di andare al Ministero con Harry?!
>>
Buio.
Tanto,
tanto buio.
Talmente
tanto, che non riesco a distingue dentro e
fuori, sopra e sotto, cielo e terra.
È
così buio.
È
così nero.
Come
se qualcuno avesse gettato una coltre di morte sul
mondo.
Buio.
Tanto,
tanto buio.
L’unica
macchia di colore in tutto questo nero, sono io.
Io,
con il mio vestito bianco.
Bianchissimo.
Ma
sporco.
Sporco
di terra.
Sono
accovacciata su me stessa, mentre con le braccia mi
mantengo la pancia.
Perché?
Perché
mi fa male.
Mi
sto giusto chiedendo come faccia a dolermi la pancia,
così, improvvisamente, quando sento un singhiozzo.
Sto
piangendo.
E,
adesso che mi ci fate pensare, sto piangendo da ore.
Sono
ore che piango, e urlo.
Ecco
perché.
Ecco
perché mi fa male la pancia.
E
continuo a piangere.
Perché
Lui è tornato, e mi ha portato via Tutti.
Tutti.
<<
Hai
troppi affetti, Potter. E perderai. Tutto quanto.
>>
No.
Di
nuovo.
Di
nuovo quella voce.
È
Lui, che mi ha portato via tutti.
<<
LASCIALI ANDARE! Riportali.. riportali…da me.
>>
In risposta ricevo solamente un risata.
Una
risata fredda, priva della anche più piccola stilla
di gioia.
Non
c’è felicità, in questa risata.
Solo
perverso piacere.
E
mi mette i brividi.
Mi
stringo maggiormente su me stessa, continuando a
piangere.
E
ad urlare.
<<
Harry… Draco.. Ti-ti prego… >>
Ride.
Ancora
ride.
Ancora
quella risata.
Quella
risata maledetta.
<<
Hermione… R-ron.. Ginny… >>
Risata.
Risata.
Risata.
Della
stessa freddezza della morte.
<<
Lasciali… lasciali andare… ti prego…
>>
Ormai,
il mio viso non è più fatto di pelle.
Ma
di lacrime.
Lacrime,
che inondano anche il mio immacolato vestito.
Le
ginocchia mi fanno male, a furia di mantenere tutto
il peso del mio corpo.
Le
mie gambe si stanno addormentando, a furia di stare
piegate su se stesse.
Gli
occhi mi bruciano, a furia si riversare lacrime e
lacrime.
I
polmoni, la pancia, lo stomaco, la gola, feriscono
come una Cruciatus, a furia di urlare.
Ma
fa niente.
Perché
sono sola.
Irrimediabilmente
e completamente sola.
<<
Li
rivuoi indietro, piccola Kim?
>>
Alzo
la testa.
Ma
non vedo niente.
Qui
è nero.
È
tutto nero.
Buio.
Tanto,
tanto buio.
<<
Si.. ti-ti prego. Farò… farò qualsiasi
cosa…
ri-riportali qui. >>
L’ultima
cosa che sento è il tremore terrorizzato che
scatena in me quella risata.
Risata
che continua ad oltranza, mentre intorno a me tutto comincia a
cambiare.
Il
buio resta intatto.
Ma
una folata di vento inizia a scuotermi dall’interno.
Non
so da dove provenga.
Fatto
sta che, improvvisamente, si alza un vento
assurdamente potente, che mi sferza il viso.
I
capelli ed il vestito si smuovono insieme a Lui, in
maniera inquietante.
E
quella risata.
Quella
risata continua.
Come
anche il buio.
Tanto,
tanto buio.
Poi,
qualcosa muta.
La
risata, del Diavolo in persona, rimane.
Il
buio rimane.
Il
vento rimane.
Il
terrore rimane.
Ma
qualcosa muta.
Così
improvvisamente come sono scomparsi, riappaiono.
Gambe,
busto, braccia, collo, viso.
I
miei amici.
I
miei amici di Corvonero, e Tassorosso.
Ernie,
Justin, Hannah, Susan, David.
E
tutti gli altri.
Il
nuovo Esercito di Silente.
I
miei Professori.
L’Ordine
della Fenice.
La
famiglia Weasley.
I
Serpeverde.
Blaise,
Theo, le sorelle Greengrass e
I
miei adorati Grifondoro, e la mia adorata spostata
Corvonero.
Luna.
Dean.
Seamus.
Neville.
Lavanda.
Calì.
I
miei migliori amici.
La
mia piccola e disastrata famiglia.
Ron.
Ginny.
Hermione.
Il
mio adorato fratellino.
Harry.
Il
mio Principe delle Serpi.
Draco.
Tutti.
Lentamente,
riprendendo consistenza uno ad uno, e
gradualmente, tutti riappaiono.
Ma
non sorridono.
Nessuno
di loro.
Hanno
le stesse espressioni apatiche che assunsero prima
di svanire.
E
la risata.
La
risata continua.
Insieme
al buio incessante.
E
al vento.
Qualcosa,
poi, attira la mia attenzione.
Il
mio vestito.
Il
mio bianco ed immacolato vestito.
Si
sta sporcando.
Si
sta sporcando di rosso.
Si
sta sporcando di sangue.
Urlo,
terrorizzata.
Sposto
febbrilmente lo sguardo verso ognuno dei miei
amici, appena riapparsi.
Ma
nessuno sembra granchè stupito.
È
come se stessi sanguinando io stessa, ma non sentissi
il dolore di una ferita.
Ma
il sangue, più rosso della Lussuria, scorre sul mio
vestito come il più inesorabile dei Fiumi.
Cola,
velocemente, sino a coprire fino all’ultimo filo
di bianco.
Insozzando
la purezza del mio vestito, con quel colore
rosso di morte.
Il
rosso è sempre stato il mio colore preferito.
Ma
questo
rosso… no.
Perché
è sangue.
Caldo
e semplice sangue.
E
la cosa mi
disgusta.
<<
Che… che mi sta succedendo? Draco? Harry?
>>
Perché?
Perché
non mi rispondono?
Perché
non mi prestano attenzione?
Perché
non mi salvano?
<<
Herm… Gin.. Aiutatemi, per favore. Ron! Ron, ti
supplico, aiutami… >>
Niente.
Sento
il suono di quella risata.
E
del fischiare potente del vento.
<<
Smettila! Ti prego! Lasciami in pace! >>
Il
mio vestito.
È
completamente rosso.
Rosso.
Rosso
sangue.
<<
Cosa vuoi da me? Cos’altro
vuoi da
me? >>
E ancora ride.
Ride.
<<
Eccoli,
piccola Kim. Sono tutti qui. Adesso, puoi dirgli Addio.
>>
Ancora
piango.
Ancora
urlo.
Ancora
mi ferisco da sola.
Perché
sono vestita..
Sono
vestita di sangue.
Alzando
lo sguardo, urlo ancora di più.
Di
spavento.
E
cado.
Cado
sul sedere.
Perché,
alzando gli occhi, ho incontrato quelli di
Harry.
Senza
che nemmeno me ne accorgessi, mi si è avvicinato.
Senza
fare il minimo rumore.
E
i suoi occhi.
Sono
spenti.
Sono
freddi.
Sono
morti.
E
Rossi.
Rossi
anche loro.
E,
riflettendomi in Lui, non riesco più a trovare il
verde nelle mie iridi.
Anche
lì rosso.
Rosso
sangue.
Rosso
morte.
<<
Hai
troppi affetti, Potter.
>>
Mio
fratello si inginocchia.
Accanto
a me.
E
posso notare come anche lui sia vestito di rosso.
Come
anche Lui sia vestito di sangue.
<<
E
perderai.
>>
La gonna del mio vestito, ormai completamente rossa, forma un cerchio
perfetto
intorno a me, coprendomi del tutto le gambe ed i piedi.
Strano.
Non
ricordavo di avere un vestito così lungo.
<<
Tutto
quanto.
>>
Perché?
Perché
i miei amici non sorridono?
Perché
nessuno mi dice cosa succede?
Perché
Harry non mi stringe la mano, e non mi dice che
risolverà tutto?
Lui
l’ha sempre fatto.
Mi
ha sempre protetta.
Perché
adesso tutti sembrano.. non amarmi più?
<<
O
saranno loro, a perdere te.
>>
Harry alza lo sguardo verso l’alto.
Lo
faccio anche io.
E
vedo una spada.
Una
spada che pende su di noi.
Il
vento si sta gradualmente calmando.
Il
buio si sta gradualmente schiarendo.
Il
sole sta gradualmente risorgendo.
La
risata si sta gradualmente calmando.
I
miei amici, tutti coloro che conosco e che amo, stanno
gradualmente riacquistando i loro sorrisi.
Comincio
gradualmente a risentire atmosfera di felicità,
risate, gioia.
Gradualmente
ritornano gli alberi, il sole, il prato.
Ma
E,
mentre tutto ritorna all’atmosfera felice e
spensierata di prima, io ed Harry moriamo.
<<
NO! >>
<< Principessa, devi decisamente smettere di mangiare
pesante, prima di
andare a dormire. >>
<< Blaise, chiama lo Sfregiato.. Bambolina, come ti
senti? >>
Corro
in bagno a vomitare.
Alla
fine i miei amici non sono accorsi
nella Sala Comune
Serpeverde, a rotta di collo come l’altra volta.
E,
se è per questo, mi sono anche
opposta con tutte le mie forze alla proposta di Blaise di svegliare
anche le
ragazze.
Con
Daphne non ho alcun problema,
ma non avevo affatto voglia di fa destare anche
Ho
imparato la lezione.
Fatto
sta che, eravamo giusto in
procinto di scendere le scale del Dormitorio, che abbiamo sentito delle
voci
provenire dalla Sala Comune dei Serpeverde.
Con
un veloce sguardo all’orologio,
abbiamo notato che, in effetti, era solamente l’1.03, e che
era perfettamente
normale che ci fosse qualcuno ancora sveglio.
Così,
abbiamo mandato un altro
Patronus ad Harry, dicendo che ci saremmo incontrati nella Stanza delle
Necessità e che, per raggiungerli, ci sarebbe servita
Avrei
anche chiesto il Mantello
dell’Invisibilità, ma… ehi!
Siamo
cresciuti, gente.
Al
Primo Anno potevamo anche starci
tre persone, nascoste lì sotto.
Ma,
in questo caso, eravamo in
quattro, e soprattutto diciottenni.
Non
ce l’avremmo mai fatta.
Comunque,
la geniale invenzione dei
Malandrini, ovvero la loro Mappa, è stata più che
utile per scansare Gazza e
Mrs Purr.
Abbiamo
incrociato Padma Patil e
Antony Goldstein i quali, in veste di Capiscuola stavano facendo la
ronda
notturna.
Ma,
con un occhiolino, ci hanno
lasciati andar via indisturbati.
Lo
stesso avranno fatto Ron ed
Hermione con loro, milioni di volte.
Solidarietà
tra Studenti, gente.
Anche
se devo ammettere che non mi
è sfuggito lo sguardo che si sono scambiati Padma e Antony
alla vista della
nostra strana combriccola.
Ma
non hanno chiesto spiegazioni.
Anche
perché, non ci sarebbe stato
molto da dire.
Sono
andata nella stanza numero 7
del Dormitorio Serpeverde, per informare Draco e gli altri due campioni
della
risposta affermativa di Harry.
E,
semplicemente, tra una
chiacchiera e l’altra, mi sono addormentata da loro.
Prima
di svegliarmi in seguito a
quel terrificante incubo.
Inizio
a sentire dei brividi di
freddo, se ci ripenso.
Ma,
per fortuna, siamo finalmente
arrivati.
<<
I suoi amichetti..
>> sussurra Theo, indicandomi <<
…saranno già dentro, sicuramente.
>>
<<
Già… >> si mostra
d’accordo Blaise << …non hanno mica
fatto sette piani di scale dovendo
scansare due inutile ammassi di pulci come Gazza e la sua stupida
gatta, loro! >>
Scuotendo
la testa, faccio avanti e
indietro per tre volte, dinanzi al tratto di parete dove
apparirà la porta
della mia ala preferita del Castello.
Ho
bisogno di un posto dove poter parlare con i miei
amici di quello che mi è successo, in santa pace.
Ho
bisogno di un posto dove poter parlare con i miei
amici di quello che mi è successo, in santa pace.
Ho
bisogno di un posto dove poter parlare con i miei
amici di quello che mi è successo, in santa pace.
Dopo
la terza sfilata, apro gli
occhi, trovando una porta nera pronta ad aspettarmi.
Senza
indugiare oltre, io, Draco,
Theo e Blaise, vi entriamo.
La
stanza non è molto grande, ma
dotata semplicemente di un camino acceso, nonostante siamo ad Aprile, e
di
parecchi divanetti.
Sedute
sui quali ci sono Hermione e
Ginny, la prima intenta a mangiucchiarsi le unghia per il nervosismo, e
la
seconda ad attorcigliarsi i capelli intorno alle dita, scossa dalla
stessa
ansia di ‘Mione.
Harry
invece cammina avanti e
indietro senza sosta, con lo sguardo perso solo Lui sa dove.
Ron
era il più vicino alla porta.
E,
non appena mi vede, mi si
avventa contro.
<<
Sia Benedetto Merlino!
Kiki! >>
Mi
abbraccia, così forte che quasi
mi alzo da terra.
E
io mi aggrappo a Lui con la poca
forza che mi è rimasta, respirando l’odore dei
suoi capelli rossi.
Al
sospiro rilassato di Ron, anche
gli altri Cacciatori mi corrono incontro, iniziando ad inondarmi di
domande.
<<
Che è successo? >>
<<
Stai bene? >>
<<
Cosa hai sognato? >>
<<
Stai bene? >>
<<
Hai sentito ancora
<<
Stai bene? >>
<<
Ti fa male la cicatrice?
>>
<<
Stai bene? >>
<< Vuoi bere qualcosa? >>
<<
Stai bene? >>
<<
Ehm… non per intromettermi
in questo toccante …
>>
sarcasmo… tanto, tanto sarcasmo << ..quadretto
Grifondoro. Ma credo che
un mal di testa sia l’ultima cosa che le serva in questo
momento. >>
I
Cacciatori spostano lo sguardo
verso Zabini, che si era intromesso nelle loro preoccupate domande.
Come
se si accorgessero solo adesso
gli uni degli altri, gli sguardi pieno di astio si sprecano tra le
varie
fazioni, ma, come minimo, mi risparmiamo le solite discussioni.
<<
Kiki… >> sussurra
Harry.
Ed
è un sollievo vedere i suoi
occhi verdi, stavolta.
<<
…Siediti. >>
Non
me lo faccio ripetere due
volte.
Mi
accovaccio sul divano a me più
vicino, stringendomi le gambe al petto.
Gli
altri, si sistemano intorno a
me.
Draco
sul bracciolo, accanto al mio
braccio.
Hermione
e Ginny si sistemano a
gambe incrociate accanto a me.
Harry
trascina una sedia,
posizionandosi al contrario, girando la spalliera verso di me, in modo
che i
suoi occhi incontrino i miei in linea diretta.
Ron
si siede sul tappeto, con la
testa poggiata sulle mie gambe piegate.
Blaise
e Theo, invece, rimangono in
piedi, vicino al camino, le cui fiamme danzanti proiettano sui loro
corpi le
sue inquietanti e sensuali forme.
Vedo
le labbra di Harry muoversi a
formulare una domanda.
Ma
non si sta rivolgendo a me.
Ma
a Malfoy.
<<
Era come l’altra volta?
>>
E
si riferisce all’altro
inquietante incubo che ebbi la scorsa notte, sempre mentre ronfavo
nella Tana
del Serpente.
Il
Serpeverde annuisce.
<<
Si. Lei che inizia ad
urlare e a contorcersi nel sonno. Noi che ci svegliamo, e proviamo a
farla
tornare in se, ma invano. Le urla che aumentano, e lei che poi si
sveglia di
soprassalto, correndo in bagno a vomitare l’anima subito
dopo. >>
I
miei amici si scambiano, tutti e
quattro, uno sguardo preoccupato.
Poi,
è Ron a rompere il silenzio.
<<
Ehi… >> mi chiama,
accennando un sorrisetto << …te la senti di
raccontarci il tuo sogno? Era
lo stesso della scorsa notte? >>
Scuoto la testa, puntando lo sguardo sulle mie ginocchia.
<<
No, ma… era come…come se
fosse… una seconda parte, ecco… >>
Qualche sopracciglio si alza, stupito.
<<
… Si, si. Ne sono sicura.
Il sogno di questa notte iniziava esattamente dove finiva il primo.
>>
<<
Ovvero tu, da sola,
circondata dal nulla. Dopo che tutti noi eravamo svaniti?
>> mi domanda
Ginny, alla quale rispondo affermativamente con un cenno del capo.
<<
Stavo… stavo piangendo. Da
quelle che mi son sembrate ore. Poi ho.. ho risentito… ho
risentito
Il
mio tono si fa decisamente rotto
e tremante, e mi prendo un po’ di tempo per riprendere a
parlare.
Ingoio
il groppo che mi aveva
ostruito la gola, e lascio asciugare le iridi.
Prendo
un bel respiro.
<<
La frase, era sempre la
stessa. Hai troppi affetti, Potter…
>>
<<
…E perderai. Tutto quanto.
>> la completa per me, Harry.
Lanciando
un veloce e spaventato
sguardo alla sua Hermione.
<<
Già… >> continuo
<< …Poi, improvvisamente, si è
alzato un vento forte, fortissimo. E Lui,
ha parlato di nuovo… Mi…Mi ha
chiesto se vi rivolevo con me, se volevo che me li riportasse.
>>
<<
Oh, che tenero…
>> commenta Theo, pieno di
tutto il sarcasmo che è possibile al genere umano.
<<
E l’ha fatto?... >>
mi domanda Hermione << …ci ha.. ci ha
fatto… riapparire?
>>
Annuisco.
<<
Si. Uno ad uno, siete
ritornati tutti quanti. Ma non… non avevate… non
avevate alcuna espressione,
alcun calore… >>
Come
ciò che accade alle anime
riportate indietro dalla Pietra della Resurrezione, se restano
intrappolate
sulla terra troppo a lungo.
<<
Poi… poi… Il mio vestito
ha… ha iniziato a sporcarsi… a sporcarsi tutto di
sangue.. fino a che non è
diventato completamente… completamente rosso. E
Tu… >> alzo lo sguardo su
Harry, che mi guarda serissimo.
Pallido
e terrorizzato.
E
serissimo.
<<
…Ti sei.. ti sei seduto
accanto a me. Anche i tuoi occhi erano rossi. Anche i miei. E Lui ha ripetuto quella
frase. Ma poi ha aggiunto.. ha aggiunto qualcosa. >>
Silenzio.
Pensate
silenzio.
<<
Ha detto: “Hai troppi
affetti, Potter. E perderai. Tutto quanto. O saranno loro a perdere
te”.
>>
Mi
fermo.
E
chiudo gli occhi.
Ma
mi accorgo che, se lo faccio, mi
ritornano alla mente quelle maledette immagini.
Quindi
li riapro immediatamente.
Ed
incontro lo sguardo incoraggiante
di Harry.
<<
Ha iniziato a ridere…
esattamente come… come quella
notte…
>>
Non
so se gli altri abbiano capito
a quale notte io mi stia riferendo, ma dal dolore che traspare dallo
sguardo di
mio fratello, capisco che, almeno Lui, l’abbia fatto.
Come
nel peggior ricordo scatenato
in noi da un Dissennatore, la risata di Voldemort invadeva i miei
timpani, ed
era della stessa identica malvagità della notte del 31
Ottobre 1981, quando
rise delle suppliche di mia madre.
Prima
di ucciderla.
<<
…Ma mentre la sua risata
sfocava, insieme al vento, e insieme al buio, tutto stava tornando alla
normalità. Voi… >>
e lascio scorrere uno sguardo su tutti i presenti nella stanza
<<
…stavate tornando alla normalità. E
poi… io ed Harry… >>
Ingoio.
Ingoio
saliva a vuoto.
Porto
una mano a stringere con
forza il medaglione di mia madre.
Cercando
di attingere da lì la
forza per continuare.
<<
Cosa?... >> mi
chiede Ginny << …tu ed Harry… cosa?
>>
<<
Siamo morti. >>
Nessuno dice niente.
Nessuno
pronuncia parole.
Nessuno
commenta.
Nessuno
respira.
Lo
sfrigolio della legna che brucia
e, lentamente, si consuma, è l’unico rumore che si
ode.
Tutto
è avvolto dal più completo
silenzio.
E,
se non vedessi i miei amici
sbattere le palpebre, direi che gli si è anche fermato il
battito del cuore,
per quanto sono immobili.
Persino
l’alzarsi ed abbassarsi
della cassa toracica al ritmo del loro respiro è un
movimento talmente minimo,
da non notarsi affatto.
Il
primo a compiere un gesto, è
Blaise.
Che
chiude gli occhi, in maniera
curiosamente concentrata.
Per
poi riaprili, solo per puntarli
alla teca di vetro appena comparsa un po’ più
lontana dal camino.
Chissà
cosa avrà chiesto alla
Stanza delle Necessità.
<<
Chi vuole del Whisky
Incendiario? >>
Ah,
ecco.
Alzo
la mano, in maniera decisamente
frettolosa.
Tanto
che strappo un mezzo ghigno a
Zabini.
A
grandi, ma silenziosi passi
raggiunge la teca di vetro, estraendone la bottiglia, insieme ad un
bicchiere.
Lo
sento sussurrare per una
manciata di volte “Geminio”, mentre tocca
l’utensile con
Nel
frattempo, tutti quanti i
presenti hanno alzato la mano verso l’alto.
Si.
Un
po’ d’alcool urge a tutti.
Sempre
grazie alla magia di Blaise,
che incanta Bottiglia e Bicchieri, ben presto ognuno di noi ha una bel
bicchiere di Whiskey Incendiario tra le mano.
E,
quasi contemporaneamente, lo
beviamo tutti, tutto d’un sorso.
Solamente
quanto il piacevole
calore, ed il leggero pizzicore alla gola, ha calmato gli animi un
po’ di tutti
quanti, una voce rompe il silenzio.
Quella
di Malfoy.
<<
Avanti Granger… >>
sillaba << …stiamo tutti aspettando.
>>
I
Serpeverde ghignano, e noi
Grifondoro lo guardiamo, confusi.
<<
Aspettate cosa? >>
chiede Hermione.
<<
Che tu ci illumini con la
tua mente da So-Tutto-Io, interpretando a dovere
l’appassionante storiella,
sognata in due puntate, da Kim. >>
Il mio nome è davvero così melodioso?
O
lo diviene solamente quando è Lui
a pronunciarlo?
<<
I-io… non… non saprei.
>>
Fermi tutti, gente.
Questa,
è una data storica.
<<
Questa me la segno…
>> commenta Nott, strappando un sorrisino persino ad
Hermione e Ginny.
Ma
qui non c’è niente da sorridere.
Perché
è impossibile che ad
Hermione sfugga qualcosa.
Ed
infatti, nemmeno questa
occasione è da meno.
Semplicemente,
non vuole dirlo ad
alta voce.
<<
Basta giri di parole…
>> commenta Harry, alzandosi dalla sedia sulla quale era
seduto, e
posizionandosi in piedi, a braccia conserte.
<<
…Questi due sogni, messi
insieme, non sono di difficile interpretazione. È la solita
vecchia storia, su
cui Voldemort premeva parecchio… >>
<<
Tutti coloro che hai perso, sono morti per
colpi per tua, Potter! E
l’unico modo per salvare chi ti rimane è
consegnarti a me, e alla Morte.
>> concludo io, per mio fratello.
<<
Si, una cosa del genere.
>> si mostra d’accordo.
Disse,
più o meno, la stessa cosa
lo scorso 2 Maggio.
Lord
Voldemort, intendo.
Quando
attaccò Hogwarts, chiedendo a
me ed Harry di consegnarci ai suoi Mangiamorte, per porre fine alla
Resistenza.
E
noi lo facemmo.
Ma
ciò non implicò
Ah
ah!
Alzo
lo sguardo, in quello di
Harry.
In
questo istante, sto rimpiangendo
come non mai il fatto di non potergli leggere più la mente.
Di
non poter comunicare nel nostro
speciale ed unico modo.
Di
non dover ricorrere alle parole,
troppo banali e udibili da chiunque, per condividere le mie sensazioni
più
recondite con il mio fratellino.
<<
Non osate nemmeno
pensarlo! >> sbotta Ron.
Il
mio migliore amico si alza in
piedi di scatto, ergendosi in tutta la sua vertiginosa altezza, e
posizionandosi al fianco di Harry.
Sta
anche sfoderando l’indice
accusatore.
Incredibile
come Hermione ci abbia
lentamente contagiati tutti.
<<
So perfettamente cosa sta
succedendo nelle vostre testoline bacate… >>
Io
ed Harry lo guardiamo
sbigottiti.
I
Serpeverde, compassionevoli.
<<
Weasley, stavo per oppormi
quando Blaise ti ha dato del Whiskey Incendiario…
>> commenta Draco,
estremamente pungente << …ma poi mi sono detto
“Cazzo, non può diventare
ancora più scemo, dopo un solo bicchierino”.
Dimostrazione che anche io posso
sbagliare… >>
Mentre
Theo e Blaise ridono della
battuta del loro amico, Ginny ed Hermione stanno per intervenire in
difesa di
Ron.
Il
quale, però, interrompe tutti
quanti con un sorriso sarcastico rivolto verso Malfoy.
<<
Vorrei farti presente,
caro Genio, che i qui presenti Potter sono affetti da manie eroico
– suicide. E
che, almeno una volta al mese, devono per forza fare qualche stronzata,
come
rischiare un bell’incontro con
Adesso, è il turno mio e di Harry di ridere.
<<
Vabbè, adesso non
esageriamo… >> esclama mio fratello
<< …non siamo mica due Emo!
>>
<<
Ah no? >>
<<
Dai, Ron… >>
intervengo << …Non credo tu debba farla
così tragica! >>
Ma,
stranamente, persino Nott,
Zabini e Malfoy di mostrano d’accordo con Lui.
<<
Sebbene l’idea di
condividere lo stesso pensiero del qui presente Babbanofilo mi
ripugni..
>> scandisce, sillaba per sillaba, Theo <<
…Voi due siete Emo.
>>
Okay,
qui si sta sfiorando la
pateticità.
<<
Lo ammetto, siamo andati
molto spesso incontro alla morte. E se questo potesse servire per
salvare le
persone che amo da quei spostati dei Mangiamorte, lo farei mille altre
volte
ancora… >>
Malfoy
mi dedica uno sguardo
profondamente contrariato.
<<
…Ma questo non vuol dire
che io ed Harry, adesso, ci infiliamo nel primo bagno che ci capita, e
ci
tagliamo le vene, solamente per un sogno che ho fatto! Magari ho
mangiato
pesante… >>
Ma
una sola occhiata di Harry basta
per farmi zittire.
<<
Escludendo il suicidio…
>> accenna un sorrisetto che, però, gli muore
subito << …Kiki, per
favore, sai perfettamente che non dovremmo considerarli sogni normali. Non lo sono affatto.
>>
Per
la cronaca, sono certa che
Harry avrebbe certamente fatto carriera come Attore Drammatico.
Avrebbe
sicuramente vinto un paio
di Oscar qua e là.
<<
E allora spiegami perché
questi sogni, stavolta, accadono solo nelle mia testa, e non nella tua,
Harry.
>> sillabo.
Sono
contenta che, queste terribili
immagini mentali vengano a disturbare solo i miei sogni, e non quelli
di mio
fratello.
Ma
la cosa è piuttosto strana.
Siamo
sempre stati abituati a dover
combattere contro gli stessi ed identici problemi.
Tutti
e due
eravamo vittime di incursioni poco piacevoli nella mente di Voldemort.
Tutti
e due
portavamo sulle spalle un destino che ci vedeva vittime, o carnefici.
Tutti
e due,
l’anno scorso, abbiamo dovuto scegliere
E
abbiamo sempre fatto tutto insieme.
Questa
volta, invece, che sta
succedendo… a me?
<<
Non lo so, Kiki… >>
mi risponde Harry, mortificato << ..Non lo so. Ma, te lo
giuro sulla mia
Firebolt, lo scoprirò. >>
<<
Oh, ammettilo Potter!...
>> esclama Malfoy << …quello era
solo un modo per vantarti di avere
una Firebolt. Illuminaci. Come diavolo faresti a venire a capo di
questo
casino? Le entri nella testa e vedi se qualcosa non va? Sei pure una
schiappa
nella Legilimanzia! >>
Vedo
la mascella di Harry contrarsi
pericolosamente, e stringere spasmodicamente qualcosa nella sua tasca,
che so
per certo essere la sua Bacchetta.
Sta
per ribattere, sicuramente
qualcosa di poco carino, quando è Theo a prendere parola.
Rivolgendosi
a me.
<<
Sbaglio, o prima hai detto
che “questa volta” i
sogni
inquietanti accadono solamente a te? >>
Annuisco.
<<
Vuol dire che non è la
prima volta che qualcosa ti fa urlare e dimenarti durante la notte?
>>
Harry
appare piuttosto contrariato
di condividere certe cose con i Serpeverde, ed io sono troppo occupata
a
studiare le sue reazioni per rispondere in tempo.
Così
è Ron che risolve i dubbi di Nott.
<<
Si. Hanno sempre avuto,
sia Harry che Kiki, dei sogni strani. Riguardanti Voldemort. Questo,
ovviamente, prima che lo facessero fuori. >>
Vabbè,
diciamo pure che erano dei
piccoli viaggi nella sua testa malvagia.
E
che, in quei viaggi, noi
diventavamo Lui.
Condividendo
persino le emozioni
più violente.
Come
la sete di sangue, morte, e potere.
<<
Se nemmeno
Io
ed Harry rispondiamo d’istinto.
Senza
nemmeno pensarci per qualche
secondo.
<<
Silente. >>
<< Non credo che, ora come ora, sia possibile
parlargli… >>
sussurra Draco << …a chi altro vi rivolgevate?
>>
<<
Sirius. >> risponde
Ginny.
<<
E adesso dov’è questo Sir…
>>
Ma,
la domanda che si stava
formando sulle labbra di Theo, viene interrotta da uno sguardo
significativo di
Draco.
Che
scuote la testa, allargando gli
occhi.
Io
ed Harry abbassiamo lo sguardo.
<<
Oh. >> è la
semplice risposta di Nott, una volta capita la
gaffe che stava per fare.
<<
Qualcun altro? >>
domanda Blaise.
<<
Remus. >> sussurra
Hermione, con un sorriso malinconico in volto.
<<
Chi? >>
<<
Remus. Remus Lupin. Il
nostro Professore di Difesa contro le Arti Oscure al terzo anno,
Zabini.
>>
<<
Aspettate un attimo…
>> la faccia confusa assunta da Blaise in questo momento,
è davvero
memorabile << …Il Licantropo? >>
Noi
Cacciatori annuiamo distrattamente.
<<
Ma non era morto nella
Battaglia di Hogw… >>
E,
la seconda figura di merda della
serata, è nuovamente interrotta da Malfoy.
Che
guarda Blaise nello stesso
identico modo in cui aveva guardato Theo.
<<
Oh. >> è
anche la sua risposta.
Come
potete vedere, cari i miei
Serpeverde, abbiamo perso talmente tante persone durante
Dopo
di ciò, piombiamo nel
silenzio.
Rotto
solamente dal tintinnare che
E
alcolico.
E
io mi ritrovo nuovamente a
stringere spasmodicamente il medaglione che porto al collo, mentre bevo
un
altro sorso di Whiskey.
È
strano.
Questa
collana è in mio possesso
da… quanto?
Poco
più di ventiquattro ore?
Si,
minuto più, minuto meno.
E
già lo sento parte integrante
della mia pelle.
Come
se fosse sempre stata mia.
Lo
trovo logico, però.
È
l’unica cosa che mi resta di mia
madre.
A
parte l’urlo di disperazione,
mentre supplicava Voldemort di uccidere Lei, e non Harry e me.
Con
un solo altro sorso, vuoto il
mio bicchiere.
<<
Siamo degli imbecilli!
>>
Oh,
che bello.
È
davvero bello sentirsi
improvvisamente insultati.
Specialmente
dopo aver fatto un
sogno che ti accolla la colpa di tutte quelle maledetti morti, che
ancora ti
lasciano senza fiato e in lacrime.
Ma
si sa.
Hermione
è così.
La
sua mente lavora febbrilmente e
senza sosta.
Poi,
quando trova la soluzione che
stava cercando, si incazza con se stessa e con gli altri
perché non ci avevamo
pensato prima.
Ed
infatti, noi Cacciatori, quando
la nostra adorata So-Tutto-Io si alza in piedi improvvisamente,
sbottando
“Siamo degli imbecilli” non possiamo fare a meno di
sorridere.
I
Serpeverde, invece, non la
prendono così bene.
<<
Ehi! >>
<<
Ma tu guarda questa!
>>
<<
Parla per te, Granger. Io
sono perfetto. >>
Ma
Lei, decide di ignorarli.
Esclamando,
invece:
<<
Silente! >>
Sette
sopracciglia si alzano fino
al cuoio capelluto.
<<
Hai forse acquisito la
capacità di parlare con i defunti? >> domanda
Zabini, pieno zeppo di
pungete sarcasmo.
<<
Niente affatto, cervello
di Troll… >>
L’insulto causa indignazione ai massimi livelli per quanto
riguarda Blaise, che
si era appena definito “Perfetto”, ed una stima
profonda verso Hermione per
quanto riguarda Harry, Ron e Ginny.
Mio
fratello, credo davvero che si
sia nuovamente innamorato di Lei, solamente per quel
“Cervello di Troll”.
<<
…Ma possiamo sempre
parlare con il suo Ritratto. >>
Okay.
Non
è solo Zabini a meritarsi
quell’insulto.
Siamo,
tutti quanti, delle immense
e putride teste di Troll.
Adoro
Talmente
tanto che, ancora oggi, mi
chiedo come diavolo abbia fatto a vivere senza di essa, per undici
lunghi anni.
Talmente
tanto che, ancora oggi,
sono capace di stupirmi per ogni minuscola stilla di essa.
Talmente
tanto che, ancora oggi, mi
sembra impossibile che io faccia
parte di questo Mondo fantastico.
Chi
l’avrebbe mai detto, gente.
Harry
Potter, il ragazzino
tutt’ossa che passava le sue giornate a sfuggire al cugino
ciccione, insieme
alla sorellina, è un Mago.
E
non un Mago qualsiasi.
Probabilmente
il Mago più famoso
del Mondo Magico.
Mio
malgrado.
Ed
infatti, il fuoco che ancora
scoppietta nel camino della Stanza delle Necessità,
nonostante siano passate
ore ed ore da quando siamo giunti qui, riesce a strapparmi un sorriso.
Non
che ne avessimo bisogno.
Del
fuoco, intendo.
Infondo,
siamo ad Aprile, di calore
ne abbiamo abbastanza.
Ma
è stata Ginny a far aprire per
noi
Resterebbe
ore ed ore a lasciarsi
Incantare dalla sensuale danza delle fiamme, e ad osservare la legna
che arde,
diventando, da solidi e pesanti tronchi, a leggera e semplice cenere.
Questa,
è una cosa che abbiamo
sempre avuto in comune.
Infatti,
se non avessi Hermione tra
le braccia, che dorme placidamente, i miei occhi sarebbero persi nelle
fiamme
danzanti del focolare.
Ma
Hermione sta dormendo tra le mie
braccia.
E
non c’è niente di più bello del
suo viso completamente abbandonato.
E
non c’è niente che cattura di più
i miei occhi, di Lei.
<<
Miseriaccia, amico…
>> sussurra Ron <<
…così me la consumi! >>
Non
posso trattenere un sorriso
divertito.
Stanotte,
abbiamo deciso di restare
a dormire nella Stanza delle Necessità.
Eravamo
già qui, tanto valeva…
E
poi volevamo restare tutti con
Kiki, nel caso fosse stata colpita da un altro incubo.
Il
lato negativo, però, è che sono
rimasti qui anche i Serpeverde.
Anche
se non l’ha detto ad alta
voce, anche Malfoy voleva restare accanto a mia sorella, e poi tutti e
tre non
volevano rischiare di far perdere punti alla loro Casa, tornando fino
ai
Sotterranei, con la concreta eventualità di incontrare
qualcuno di spiacevole
durante il lungo tragitto.
Certo,
avremmo potuto prestargli
Insomma,
vi siete dimenticati chi
sono?!
Sono
Harry Potter, cazzo!
Mica
aiuto le Serpi, io!
E
poi… prestargli
Tre
defunti sarebbero risorti dalla
terra, solamente per ammazzarmi, se l’avessi fatto.
Ovviamente,
sto parlando di papà,
Remus e Sirius.
E
poi, quell’idea non mi ha
sfiorato nemmeno per un secondo.
Purtroppo
però, adesso sono
costretto ad assistere alla spiacevole scena che prevede la mia Kiki,
teneramente
addormentata sul divano, tra le braccia di Malfoy.
E
non posso nemmeno non guardarli,
dato che sono esattamente di fronte a me!
Maledizione!
Io
e Ron ci siamo offerti come
cuscini per Hermione e Ginny.
Siamo
seduti l’uno affianco altro,
io ed il mio migliore amico, e sulle nostre gambe sono appoggiate le
chiome
della mia ragazza, e di sua sorella.
I
capelli di entrambe si scontrano,
creando un contrasto castano – rosso e liscio lucente
– riccio selvaggio
davvero sublime.
Zabini
ha optato per appisolarsi
sulla poltrona di fianco al divano dove Malfoy e mia sorella si sono
sdraiati
un’oretta fa, e Nott ha occupato un terzo divano tutto per
sé.
Non
sia mai che la schiena aristocratica
di una Serpe debba sopportare un giaciglio scomodo.
Patetici.
Dopo
aver guardato male Malfoy per
l’ennesima volta, mi decido a rispondere a Ron.
<<
Quando dorme è… ipnotica.
>>
È
bellissima.
Con
la bocca rosea leggermente
dischiusa, il naso piccolo e rilassato, la pelle lucente, le lunghe
ciglia
messe ancora più in risalto dalle sue palpebre abbassate, i
capelli che
ricoprono in modo scomposto parte del suo viso, e delle mie gambe.
Stupenda.
<<
E tu sei un pollo. Sempre.
>>
Rido,
della considerazione di Ron.
Non
è il tipo con il quale si
possono fare chissà quali discorsi romantici.
No,
non si possono fare per niente.
Se
è per questo, nemmeno con me.
Insomma,
siamo ragazzi, mica
passiamo le serate ad urlacchiare quanto sia “Dolce
e seducente” quella tipa.
Le
ragazze dicono sempre che quando
io e il mio migliore amico parliamo di donne, faremmo venire la
ridarella
persino a Voldemort.
Merda.
Non
dovevo pensare a Voldemort.
Adesso
il sogno di Kiki ha
prepotentemente invaso ogni mio più piccolo e recondito
neurone.
<<
Ron… >> lo chiamo.
Si
volta verso di me.
<<
…Credi che il ritratto di
Silente possa darci delle risposte? >>
Lui
alza le spalle.
<<
Se fosse stato ancora
vivo, ti avrei risposto “Certamente!”. Adesso, non
lo so. Un ritratto è pur
sempre un ritratto. Ho paura che inizi a dispensare le sue solite perle
di
saggezza, che capisci solamente dopo settimane, e che, in
realtà, non servono a
un cazzo! Oppure che si metta a parlare d’amore…
>>
Quando Silente ci fece udire
A
quel tempo riuscivamo ancora a
sentire l’uno i pensieri dell’altro, e quello di
mia sorella a questo proposito
fu:
“Wao!
E come cazzo
lo uccido Voldemort, sparandogli cuoricini addosso?!”
Il
mio fu semplicemente “Okay. Siamo
morti”.
Ma
il nostro sarcasmo fu niente in
confronto alla risata che scosse Ron per ore ed ore, quando, trepidante
d’attesa, e curioso di conoscere quale Mistico Potere io e
Kiki assopissimo nel
profondo, gli rispondemmo “L’Amore”.
Da
allora, è scontato per Ron
considerare Silente, sì come il più grande Mago
della Storia della Magia, ma
anche come un mezzo Hippie.
Con
annessi e connessi del “Peace
‘N Love”.
Mi
concedo un altro momento di
divertimento, poi riprendo a preoccuparmi.
<<
La cosa più strana è che
questi sogni li abbia fatti solo Kiki. >>
Vedo
il mio migliore amico annuire.
Poi
voltarsi a guardare mia
sorella.
No,
errore.
Si
volta guardare Malfoy.
Con
una luce più minacciosa del
solito nello sguardo.
<<
Harry, vuoi sapere
un’altra cosa strana? >>
Annuisco,
prendendo anche io a
fissare minaccioso il nuovo … ragazzo…
(Bleah!) di mia sorella.
Anche
io in modo violento.
Perché?
E
che ne so io.
Ron
lo sta facendo, ed io colgo
C’è
sempre un motivo per voler
picchiare Malfoy.
<<
Che entrambe le notti in
cui ha avuto questi brutti sogni, si trovasse nel Dormitorio
Serpeverde.
>>
Un
lampo di luce verde mi trapassa
lo sguardo.
In
modo metaforico, s’intende,
nessuno ha scagliato un Avada Kedavra.
Per
il momento.
In
effetti, adesso che Ron mi ci fa
pensare, è una cosa talmente logica che avremmo dovuto
pensarci prima.
Sia
io, che Kiki, dormiamo sonni
tranquilli dalla notte dello scorso Due Maggio.
Ovvero
dalla nostra Vittoria su
Voldemort.
Poi,
tornati a Scuola, lei si
innamora di Draco Malfoy.
E
ci va anche a letto insieme.
E,
per ben due notti, proprio
mentre ronfa placidamente tra le sue braccia…
BAM!
Ecco
che viene assalita da sogni
inquietanti, e poco normali.
<<
Weasley, sento un tono
d’accusa nella tua voce, che mi irrita particolarmente.
>>
Quasi
sobbalziamo, al suono della
voce di quella maledetta Serpe.
Pensavamo,
io e Ron, di essere gli
unici ancora svegli.
A
quanto pare, invece, ci
sbagliavamo.
Perché
Malfoy ha lentamente aperto
gli occhi, puntandoli su di me e sul mio migliore amico, con lo stesso
disprezzo che gli stiamo dedicando noi.
<<
Era una constatazione, Malfoy…
>> risponde Ron,
pronunciando il suo cognome come un insulto <<
…Che nemmeno la tua lingua
biforcuta da subdola Serpe quale sei, potrà negare.
>>
Il
biondastro alza un sopracciglio.
<<
Quando ha avuto questi due
incubi, stava dormendo nella mia stanza. E quindi? Non erano certo le
prima
volte che dormivamo
insieme… >>
E,
a questa frase, segue un
sorrisetto malizioso, che mi fa venire voglia di alzarmi e picchiarlo a
sangue,
fino a che non sviene dal dolore.
<<
Pensaci, Malfoy… >>
sussurro io, con il tono più malefico che mi possa venire
fuori << …Dalla
morte di Voldemort ha sempre dormito sonni tranquilli. Poi, per due
sere, lo
sogna addirittura. E, tutte e due le sere, era con te. >>
Come
si dice?
Ah,
si.
Se
gli sguardi potessero uccidere…
Bè,
in questo momento io sarei già
morto, dato quello che mi sta dedicando Malfoy.
Okay,
in realtà, se davvero
gli sguardi potessero farti
tirare le cuoia, sia io, che Lui, saremmo morti molto, molto
tempo fa.
<<
In pratica, credete che,
questi sogni che Kim sta avendo, siano imputabili a me. >>
<<
Si. >> rispondiamo,
contemporaneamente, io e Ron.
Oddio,
se Hermione ci sentisse, ci
farebbe una lavata di testa indimenticabile, a me, e al Rosso.
So
che il nostro ragionamento si
basa sulla semplice vicinanza di Malfoy a Kiki, durante questi sogni, e
che ci
sono parecchi fattori che non abbiamo considerato.
Per
esempio, il fatto che Lui ci
abbia immediatamente avvertito dei bruschi risvegli di Kiki.
Se
fosse stata colpa sua non
l’avrebbe fatto.
Oppure
che… cazzo, è un essere inetto,
e per manipolare la mente di
qualcuno al punto da indurlo a sognare determinate immagini, ci vuole
un Potere
ed una conoscenza della Magia Oscura enormi.
Che
Malfoy, certamente non ha.
Oppure
che si è esposto parecchio,
per restare accanto a Kiki, giocandosi persino la sua
libertà, quando, per
esempio, ha confessato del suo nuovo Incarico di Omicida di mia
sorella,
rischiando un arresto che, effettivamente, stava per avvenire.
Per
non parlare del fatto che ami tua sorella in un modo
che nemmeno immagini…
Zitta
vocina saggia,
pericolosamente rassomigliante a quella di Hermione.
Non
voglio vomitare la cena.
<<
Voi siete i più grandi
idioti con i quali abbia mai avuto il dispiacere di parlare!
>> sbotta,
decisamente incazzato, mentre cerca di sistemarsi più in
alto con la schiena,
senza destare Kiki.
Ma
è proprio quando io e Ron stiamo
per ribattere: << La cosa è assolutamente
reciproca! >>, che la
sentiamo.
La
flebile voce di Kiki.
Mentre
farfuglia qualcosa,
inizialmente di incomprensibile, che poi termina con:
<<
Torna a dormire, Amore..
>>
Lei
e Malfoy, fino ad adesso, hanno
dormito comodamente sdraiati sul divano arancione.
Lui,
con il capo poggiato sul
cuscino che avevano posizionato lungo il bracciolo del sofà,
e Kiki con la
testa poggiata sul suo petto, mentre le Sue braccia le circondavano il
corpo.
Hermione
adora dormire in quella
posizione.
Con
me, s’intende, non con quel
Furetto da quattro zellini.
Dice
che, in quegli istanti, si
sente completamente al sicuro.
Sensazione
che, da un bel po’ di
tempo, è molto rara.
Specialmente
a causa della Seconda
Guerra, e del nostro pericoloso lavoro di Cacciatori.
E,
ogni volta che parla, o sussurra
semplicemente qualcosa nel dormiveglia, il suo respiro mi solletica
sempre la
pelle del petto.
Cosa
che mi fa eccitare da morire.
E,
pensare che la stessa cosa sia accaduta
anche a Malfoy, per merito di Kiki, mi disgusta profondamente.
Però,
la cosa decisamente più
ripugnante, è il fatto che Lei l’abbia appena
chiamato “Amore!”.
No,
dico…
Ma
mia sorella si è completamente
fumata fino all’ultimo neurone del suo cervello?!
Ma
come le viene in mente?!
Venisse
direttamente da me, e mi
dicesse “Fratellino, io e il mio
adorato
Dracuccio ci sposiamo!”, e mettesse ufficialmente
fine alla mia vita!
E
che cazzo!
<<
Harry… >> mi chiama
Ron, con la voce piena del più profondo ribrezzo
<< …Ti prego. Scagliami
un’Avada Kedavra in pieno petto, e facciamola finita.
>>
Annuisco,
sempre tenendo lo sguardo
fisso su Malfoy e Kiki.
<<
Solamente se tu ricambi il
favore. Uccidimi, mentre io uccido te. >>
<<
Amico, ci sto… >>
Comunque,
io e Ron non siamo gli
unici ad essere rimasti decisamente colpiti
dall’atteggiamento esageratamente
tenero assunto da Kiki, nei confronti del Furetto.
Anche
il suddetto essere inutile,
non se l’aspettava.
Ed
infatti, si è irrigidito
immediatamente, e sembra aver perso anche la facoltà di
respirare.
Ehi!
Non
sarebbe una cattiva idea, se
morisse soffocato!
Purtroppo,
le mie speranze restano
vane, dal momento che, dopo ben cinque minuti in cui credevo che non
stesse
respirando, la pelle della sua faccia di cazzo restava bianca, e non
viola come
avrebbe dovuto essere.
Quando,
dopo dieci minuti di teorica apnea,
l’ho visto ancora vivo,
mi sono rassegnato.
A
quanto pare, le Serpi hanno la
capacità persino di respirare, con movimenti impercettibili.
Che
tristezza, ragazzi.
Che
tristezza.
Comunque,
il fatto che Kiki abbia
appena sussurrato nel sonno “Amore” riferendosi al
Furetto, ha mandato in
panico un po’ tutti quanti.
Cioè,
me, Ron e Malfoy.
Così,
la epica scazzottata della
quale già si formavano le immagini nelle nostre teste, viene
momentaneamente
dimenticata.
Io
e Ron smettiamo anche di
accusare Malfoy per gli incubi di Kiki.
Talmente
siamo scioccati.
Tanto
che piombiamo nel silenzio.
E
ad un certo punto mi devo anche
essere addormentato.
Infatti,
quando Hermione si muove
leggermente per sistemare meglio il capo sulle mie gambe, continuando a
dormire, mi ridesto dalla mia pausa dal mondo, ritrovandomi a dovere
aprire
occhi che non ricordavo d’aver chiuso, e ad alzare una testa
che non ricordavo
d’aver appoggiato alla spalliera del divano.
Con
il pollice e l’indice mi
strofino gli occhi, mentre con l’altra mano mi scompiglio un
po’ i capelli.
Lancio
una veloce occhiata intorno
a me, per constatare come tutti siano preda del più profondo
sonno.
Persino
Ron si è addormentato.
Ah,
no.
Il
Furetto è ancora sveglio.
Che
palle.
E,
se è per questo, lo ritrovo
nella stessa posizione in cui l’ho lasciato prima.
Ovvero,
con il busto leggermente
alzato, e con lo sguardo fisso sul viso della mia Kiki.
Credo
che la stia guardando con
insistenza, da quando lei abbia farfugliato quel…
Vi
prego non fatemelo ripetere.
E,
se non fosse Malfoy, vi direi
anche che il suo sguardo è completamente perso in Lei,
talmente tanto da
sembrare Me, quando guardo
Ma
Lui è Malfoy.
Quindi,
eviterò anche solo di
pensarlo.
Poi,
fa una cosa che, ve lo giuro,
porta il mio stomaco ad implorarmi di vomitare.
Porta
lentamente una mano al viso
della mia sorellina, e, scostandole una ciocca di capelli che le era
finita
sulle labbra dischiuse, le lascia un’impercettibile carezza
sul volto.
Oh,
povero me.
Qui
il matrimonio è assicurato.
<<
E’ bella, vero? >>
commento.
Il
Serpeverde, con grande fatica,
distoglie lo sguardo dal suo bel viso, e lo rivolge a me.
Penso
che abbia capito che parlassi
di Kiki.
<<
Già. >> è la sua
semplice risposta.
E
poi, torna a guardarmi la
sorellina.
Oh,
Godric.
Credo
davvero che dovrei
rassegnarmi a quei due.
Sono
sempre rimasto accanto a Kiki,
qualunque cose ci sia accaduta.
E
le ho promesso che ci sarei
sempre rimasto.
Fino
alla fine.
Ed
io, mantengo sempre le mie
promesse.
Così,
mi concentro sulla bellezza
devastante della mia Hermione.
E
quasi riesco a dimenticare che il
mio nemico Numero Uno stia stringendo mia sorella tra le braccia.
Poi,
una domanda mi sorge spontanea.
<<
Ehi, Malfoy.. ? >>
Di
nuovo, si gira svogliato a
guardarmi.
<<
…Mi spieghi come diavolo
ti è venuto in mente di innamorarti di mia sorella?
>>
Si,
lo so.
Ho
fatto questa stessa domanda a
Kiki stamattina.
Magari
penserete che sono paranoico
ma…
Santo
Godric, non riesco ancora a
capacitarmi della cosa!
Magari
Gossip Qualcosa avrà trovato
la sua spiegazione negli “Ondeggianti
e
perfetti pettorali del nostro Principe-Super-Sexy-Delle-Serpi”,
e nella
bellezza di Kiki, ma io non sono una di quelle ragazzine pettegole, che
credono
sia perfettamente normale che
E
trovano altrettanto normale che
Lui si sia, a sua volta, innamorato di Lei, solamente perché
“Mmmmh, Mangiamorte e Cacciatrice
nello
stesso letto? Scommetto che il sesso tra loro avrà
l’eccitante odore del
Proibito”.
Che
cazzo, siamo esseri umani.
Non
tutto quello che facciamo ci
viene dettato dall’uccello.
La
maggior parte si.
Ma
non tutto.
<<
Quando lo capisco te lo
dico, Potter… >> sussurra.
Scuoto
la testa, ben consapevole di
come questa conversazione sia finita qui, e torno a rimirare Hermione.
Godric,
se è bella.
<<
Insomma… >> sbotta
Malfoy, dopo un po’ di silenzio, sbigottendomi.
Credevo
non avessimo più niente da
dirci.
<<
…Lo ammetto. Tua sorella è
sempre stato il mio sogno erotico, dal Terzo Anno. Ma non credevo
che… >>
Ma non lo sto più a sentire.
Ma
come diavolo si permette?!
Sogno
erotico?!
Terzo
Anno?!
Sempre
stata?!
Insomma,
questo pervertito, già a
tredici anni, sognava di scoparsi mia sorella, e lo ammette con cotanta
leggerezza!
È
come se io andassi da Zabini, e
gli dicessi:
“Hai
presente quel gioco imbecille
“Quale madre dei tuoi amici
vorresti
farti?” Bè tua madre vincerebbe qualsiasi
classica, di qualsiasi studente.
Anche dei Grifondoro, nonostante non siamo tuoi amici.”
<<
Potter, il Signore Oscuro
ti sta possedendo? >>
Perso
nelle mie considerazione, non
ho udito una parola del certamente brillante discorso di Malfoy.
Ma,
quest’ultima parte l’ho
sentita.
Devo
avere uno sguardo accecato
dall’ira, se il Furetto ha fatto una tale considerazione.
<<
No, stavo solamente
cercando di elevare il mio spirito al Nirvana. Sai, per trovare la
forza di non ammazzarti.
>>
Ghigna.
E
ti pareva.
<<
Ehi, ehi. Scusami tanto
Sfregiato, ma tua sorella è bellissima. E se ne sono accorti
anche i
Serpeverde. >>
Dov’è
la mia Bacchetta?
Dove
diavolo
ho messo la mia Bacchetta?!
<<
Se magari la cosa non
fosse stata reciproca fin dall’inizio, magari avrei anche
potuto sopportarlo…
>> bofonchio tra me e me << …Lo
so perfettamente che è stupenda! E
so anche che voi Serpeverde siete sempre stati una massa di pervertiti
assetati
di sesso! Ma pensavo che Kiki avesse gusti migliori in fatto di uomini,
sinceramente! >>
Alza un sopracciglio.
<<
Potter, nel caso non
l’avessi capito, tua sorella ha sempre
avuto pessimi gusti in fatto di uomini. Fino a che è
arrivato il sottoscritto.
>>
Un
Serpeverde non è difficile da
sezionare.
Una
parte del loro corpo, la più
grande, se vogliamo essere precisi, è occupato dal loro
spropositato ego, che
li porta a credersi migliore di chiunque.
Poi,
c’è un considerevole spazio
per la perfidia e il sarcasmo.
Per
il resto, sono dotati come tutti
noi di organi vitali umani.
L’unica
differenza è che, tutto il
loro cervello, è occupato da una sola parola:
Sesso.
Che
condiziona parecchio il
funzionamento degli altri organi.
<<
Non farmi ridere, Malfoy. Tu, sei
decisamente la sua scelta
peggiore… >>
<<
Oh, certo. Vogliamo
parlare di Donald? >>
<<
Kevin è un ragazzo
fantastico! >>
<<
Summers? È un Tassorosso
per la miseria! >>
<<
Quanto avrei voluto che ti
ci avesse fatto le corna! >>
<<
Lee Jordan?! Era un
perfetto idiota! >>
<<
Scherzi?! Era uno spasso!
>>
<<
Mark Fray ? Era, e rimane
tutt’ora una grandissima testa di cazzo! >>
<<
D’accordo, su questo ti do
ragione. Fray è un’idiota. >>
Secondo
voi, Malfoy è al corrente
della storia tra Kiki e Seamus?
<<
Grazie a Salazar…!
>>
Meglio
non indagare.
<<
… Comunque, Sfregiato…
potresti definire meglio quel “Fin
dall’inizio?” >>
Perso
nei vecchi e fantastici
ricordi, in cui il Mondo funzionava alla perfezione, e Malfoy odiava
Kiki, e
Kiki odiava Malfoy, mentre frequentava ragazzi decenti, e non Galeotti
di
Azkaban con la fissa delle sveltine e dei ghigni, la frase del Furetto
mi fa
letteralmente cadere dalla scopa.
E
lo guardo con la confusione
stampata in faccia.
<<
Quale “Fin dall’inizio”?
>>
<<
Il “Fin dall’inizio” che
hai detto prima. >>
<<
Io non ho detto nessun
“Fin dall’inizio”. >>
<<
Si che l’hai fatto.
>>
<<
No che non l’ho fatto.
>>
<< Potter, ma quante canne ti fumi al giorno? Hai una
memoria del cazzo.
>>
<<
Scusami tanto, ho perso
<<
Sei un cretino. >>
<<
E tu un imbecille.
Spiegati meglio, allora! >>
Il
Furetto alza gli occhi al cielo,
e sospira esasperato.
Testa
di cazzo.
Sono
io la vittima, qui, non Lui.
Io
sono
costretto a scambiare quattro chiacchiere con un celebroleso,
perché mia
sorella ha deciso di portarselo a letto!
<<
Quando hai detto che
avresti anche potuto sopportare il fatto che noi Serpeverde ti
guardassimo la
sorellina, se la cosa non fosse stata reciproca fin
dall’inizio… Me le ricordo io, le
stronzate che dici, non puoi
non farlo anche tu. >>
Okay,
lo ammetto.
Ho
pronunciato un “Fin
dall’inizio”.
Ma,
porco Salazar, è notte fonda,
sono esausto, e noi Grifondoro siamo persone che parlano molto, e
pensano anche
il doppio.
Se
non specificava il contesto
della frase, come diamine facevo a ricordarmi cosa avessi voluto dire?!
Imbecille.
<<
Ah, intendevi quel “Fin
dall’inizio”. >>
Magari
non avrei dovuto dirlo.
Confessare
a Malfoy che Kiki
sognava di farselo da quando ha scoperto il sesso non era propriamente
nei miei
programmi.
Senza
contare che l’orgogliosa,
riservata e violenta Regina Grifondoro mi ammazzerebbe se lo facessi.
E
poi… l’ego di Malfoy è già
enorme
di suo.
Se
scopre di essere stato il sogno
erotico di una ragazza fantastica come Kiki, allora si
che l’autostima gli uscirà anche dal culo.
Così,
semplicemente me ne resto
zitto.
Ma
il Furetto non deve essere dello
stesso avviso.
Tanto
che mi guarda, in attesa.
E,
quando capisce che non ho
intenzione di continuare tale conversazione, sbotta:
<<
Bè? Sfregiato, hai
intenzione di rispondermi, o preferisci fissare il vuoto come il
celebroleso
che sei? >>
Ehi!
Io
l’ho
definito celebroleso per primo!
Non
può usare un mio
aggettivo contro di me!
<<
La seconda. >>
<< Ah-ha! Quindi quel “Fin
dall’inizio” implica un
“Inizio” molto lontano
da oggi…! >>
Questo
è psicopatico.
<<
Si può sapere che cosa
stai dicendo? >>
Ghigna.
Di
nuovo.
E
che palle.
<<
Ammettilo. Tua sorella ha
ceduto al mio incredibile fascino molto tempo fa! >>
<<
Malfoy, il tuo
“Incredibile Fascino” è paragonabile a
quello di Hagrid. Tu non hai
fascino. >>
Anche se Lavanda ha sempre detto il contrario.
Lasciamo
perdere.
<<
Dillo a Kim. >>
Avada.
Kedavra.
<<
Gli hai somministrato
dell’Amortentia! Confessalo! >>
Alza
un sopracciglio, e storce il
naso.
In
modo parecchio aristocratico.
Santo
Godric, ma questi Serpeverde
dove credono di essere finiti?
Nel
film “The Tudors”?!
<<
Prima mi accusate di
essere la causa dei suoi sogni, e adesso di averle dato un filtro
d’amore. Di
cos’altro mi accollerete la colpa? Di avervi causato io
quella cicatrice
antiestetica che avete sulla faccia? >>
<<
Ehi! Sai quante ragazze mi
sono portato a letto, grazie a questa cicatrice? Grazie anche al mio
charme,
ovviamente. >>
<<
Ah. Ah. Ah. Come no.
>>
Espiro tutta l’aria che avevo accumulato nei polmoni, e
decido di restarmene in
silenzio.
Quando
io e Malfoy discutiamo,
potremmo continuare per ore.
Anzi
no.
Quando
io e Malfoy discutiamo,
duriamo al massimo dieci minuti.
Poi,
arriviamo alle mani, e alle
Bacchette.
Ma
rischierei di svegliare gli
altri, e Godric solo sa quanto Kiki e Ginny odino essere svegliate di
soprassalto.
Dovrei
iniziare a correre, in quel
caso.
Molto,
molto velocemente.
<<
Quindi, per quanto
riguarda quel “Fin dall’inizio”.. ?
>>
Merlino, ma perché cazzo non tace?!
Io
odio Lui.
Lui
odia Me.
Ma
siamo costretti a trascorrere la
notte nella stessa stanza.
Ignoriamoci,
no?
Evitiamo
di rivolgerci parola!
Sarebbe
la cosa più logica!
<<
Se ti rispondo, mettiamo
fine alla nostra conversazione? >>
<<
Per quanto mi riguarda
avremmo anche potuto evitare di iniziarla. Ma mi hai incuriosito con
quello
stramaledetto “Fin dall’inizio”.
>>
Per l’ennesima volta attingo da Godric in persona la forza
per non picchiarlo,
e mi decido a rispondergli.
Se
Kiki mi dovesse un giorno venire
a cercare con aria minacciosa, potrei sempre negare fino allo
sfinimento.
Ma,
almeno, mi sarò tolto dalle
palle questa testa Platinata, e completamente vuota.
<<
E va bene, Ossigenato di
un Furetto! Kiki ti trovava … ehm.. vagamente
carino “Fin dall’inizio”,
ovvero quando tutti quanti ci siamo trasformati,
da fanciulli ingenui e illibati, in adolescenti drogati in preda agli
ormoni…
>>
Poi,
alzo un dito accusatore contro
di Lui, con un sorriso arrogante stampato in faccia.
<<
…Bada bene, le sei sempre
stato sul cazzo. L’antipatia verso di te è sempre
stata più che sincera. Ma,
fisicamente… diciamo che.. non le
dispiacevi. >>
E,
finalmente, ce ne restiamo in
silenzio.
Oh,
grazie mille Merlino.
…
…..
…….
Merlino,
vaffanculo.
Non
si fa così.
Prima
mi fai illudere di poter
finalmente cercare di dormire in santa pace, e poi interrompi
l’appena
conquistato silenzio, con la risata idiota di Malfoy.
Fattelo
dire, amico mio.
Sei
uno stronzo.
<<
E adesso che cazzo ti
ridi? >> domando, esasperato.
Mmh.
Forse
era meglio se continuava a
ridere.
Perché
lo stralcio della
sopraccitata risata è un arrogante e superbo ghigno.
Davvero,
davvero irritante.
<<
Oh, niente di che,
Sfregiato. Stavo solo immaginando la tua reazione quando Kim ti ha
confessato
quanto mi trovasse sexy. >>
L’ennesima
sensazione di vomito si
fa strada per il mio stomaco.
E,
ci scommetto
<<
Primo, io ho usato
espressioni quali “Vagamente carino” e
“Non le dispiacevi”. Nessuno ha
pronunciato la parola “Sexy”. E, secondo, non lo ha
mai ammesso ad alta voce,
perché era una cosa folle anche secondo lei. >>
<<
E allora come facevi a
saperlo? Te l’ha detto
Scuoto
la testa, lasciando che
l’espressione di puro disgusto che aveva assunto la mia
faccia, non solo
rimanga, ma si accentui.
<<
Io e Kiki potevamo leggere
l’uno i pensieri dell’altro, prima.
>>
E’
stato davvero orrendo.
Una
cosa che mi ha segnato a vita.
Insomma,
ritrovarsi a pensare
quanto sia “Da stupro” Malfoy è una cosa
estremamente disgustosa.
La
primissima volta che Kiki
formulò un pensiero del genere, per un nanosecondo credetti
di aver fatto io
una considerazione simile.
E,
ve lo giuro, stavo per gettarmi
dalla Torre d’Astronomia.
Perché,
generalmente, io e Kiki
potevamo comunicare tramite le nostre menti, a
piacimento.
Insomma,
non sentivamo proprio tutti i
pensieri l’uno dell’altro.
Ad
esempio, quando il mio cervello
mi comunicava il bisogno di una capatina in bagno, di certo non lo
sentiva
anche Kiki.
Però,
noi Grifondoro siamo molto
chiassosi.
Quando
combattiamo, quando
parliamo, quando ridiamo, quando siamo in compagnia.
Anche
quando facciamo l’amore.
E
quando pensiamo.
E,
alcuni pensieri, prepotentemente
forti, sfuggivano al nostro controllo, ed eravamo costretti a
condividerli.
Altro
esempio.
Quando
iniziò a piacermi Ginny.
Kiki
concretizzò i miei pensieri in
parole, prima ancora che potessi farlo io, perché, spesso,
si ritrovava a
pensare quanto fossero lucenti i suoi fiammanti capelli rossi.
Questi
pensieri scomodi,
indipendenti dal nostro volere, hanno iniziato ad affollarci le mente,
con la
crescita.
Quando
i nostri corpi sono stati
gettati in preda alle più feroci passioni, e ai
più struggenti dolori.
Quando
ho lasciato Ginny al sesto
anno, prima di andarcene in giro a cercare gli Horcrux, o quando Kiki
fece la
stessa cosa con Kevin, o quando lei perse la testa per Lee Jordan, o
quando io
mi presi una cotta stratosferica per Cho, quando
ci mancava terribilmente Sirius, i nostri pensieri erano del
tutto preda
anche della mente dell’altro.
Ci
è voluto un po’, prima che
imparassimo a distinguere le nostre elucubrazioni mentali, da quelle
dell’altro.
Ecco
perché, la prima volta,
credetti di pensare io stesso un apprezzamento su Malfoy.
Fortunatamente,
mentre mi stavo
seriamente per suicidare in modo lento e doloroso, capii di essermi
clamorosamente sbagliando.
Stavo
per piangere dalla gioia, ed
intonare un “Alleluia”, quando mi resi conto chi era stato a formulare quel pensiero.
È
vero, trovavo Malfoy ancora
ripugnante, ma, gli anni seguenti, fui costretto a sentire i numerosi
“Quanto è
sexy”, “Dio, quelle labbra”,
“Ha una culo da favola”, “Ma
perché il tuo peggior
nemico deve essere incredibilmente affascinante?” di mia
sorella.
Lei
non credo abbia mai saputo che
io sapevo, ed io non le ho mai
detto
nulla.
Ma
la voglia di buttarmi dalla
Torre d’Astronomia non se n’è mai andata.
Amen.
<<
Ehi Potter… >>
Ancora?!
Da
quando Malfoy ha assunto questa
parlantina?
<<
Sono tutt’orecchi,
Furetto. >>
Maledetto
sarcasmo.
I
Serpeverde mi stanno già
contagiando.
Devo
disintossicarmi se non voglio
iniziare anche a ghignare come uno scemo ogni tre nanosecondi.
<<
…Per la cronaca. Non Le ho
fatto niente. >>
Sto
per chiedergli a cosa,
stavolta, si riferisse, quando noto il suo sguardo fisso sul viso
addormentato
di Kiki.
Ed
allora capisco che si riferisca
all’accusa mia e di Ron, riguardo il nesso tra Lui e i sogni
di mia sorella.
<<
Non le farei mai niente.
>>
Dopo questa affermazione, decido.
Domani,
andrò a tagliarmi le vene.
Mia
sorella e Malfoy.
Che
schifo.
<<
Recepito il messaggio,
Furetto. Sei innamorato di Lei. E adesso cerchiamo di dormire, prima
che io
vomiti. >>
<<
Se tu non fossi lo
Sfregiato, ti risponderei “Sono
d’accordo”. Ma non voglio darti tale soddisfazione.
Quindi, ti rispondo con un semplice “Vaffanculo”.
>>
<<
“Vaffanculo” per che cosa,
esattamente? >>
<<
Tu sei Harry Potter, e io
Draco Malfoy. Abbiamo bisogno di un motivo
per mandarci a fare in culo? >>
<<
Ah. È vero. In questo
caso… Fottiti, imbecille. >>
<<
Dopo di te, cretino.
>>
<<
Bene. >>
<<
Bene. >>
<<
Non. Posso. Crederci.
>>
<<
Hermione, dai, non farla
così tragica… >>
<<
Si, infatti! Non è stato
niente di che! >>
<<
Dieci punti si recuperano
facilmente… Tu ce ne fai guadagnare, di media, almeno una
trentina al giorno..
>>
<<
Non dovrei farla tragica?! Niente
di che?! Si recuperano?!
Non sto
parlando dei punti, Maledizione! Sto parlando del fatto che vi siete addormentati in classe, mentre Vitious
ci stava spiegando una cosa essenziale come l’Incanto
Fidelius! >>
<<
Oh, Herm, andiamo! Che
sarà mai! >>
<<
Siamo diventati dei
Custodi Segreti del Quartier Generale dell’Ordine della
Fenicie, o sbaglio?!
>>
<<
Si.. dovrebbe essere successo alla
morte di Silente… >>
<<
Ecco! Lo vedete! Se foste
stati attenti lo avreste affermato con certezza, dato che, alla morte
del
Custode Segreto del luogo protetto dall’Incanto Fidelius
tutti coloro a
conoscenza dell’informazione che si voleva nascondere ne
diventato automaticamente,
e obbligatoriamente i Custodi Segreti. Ovviamente ciò
comporta… >>
Addio.
Herm
è partita.
Vi
giuro, da un lato non vedo l’ora
che i M.A.G.O arrivino, e finiscano,
così potrò evitarmi l’ansia pre
– esami che Hermione è così attenta ad
attaccarci a dosso.
Okay,
lo ammetto.
A
lezione di Incantesimi è stato
imbarazzante, ma…
Vabbè,
diciamolo.
È
stato orribile.
<<
Signore e signorina Potter! Potreste farci
l’onore di svegliarvi? >>
<<
Cos..? Chi..? >>
<<
Signor Weasley! Almeno.. eviti di russare!
Dieci punti in meno a Grifondoro! >>
<<
Senti ‘Mione, sei la mia
migliore amica e ti voglio un bene dell’anima. Ma se non la
smetti di blaterare
su questo maledetto Incantesimo, ti faccio fuori. >>
<<
Ronald Bilius Weasley! Quando
però ti riassumo in poche ore ciò che
non hai studiato in un anno, non mi dici di smettere di blaterare, vero?! >>
<<
Che centra, quella è una
cosa completamente diversa! >>
<<
No che non lo è, infame
sfruttatore che non sei altro! >>
<<
Aiutare un amico, ti
sembra “Farsi Sfruttare”? >>
<<
Comincia a correre, Rosso.
>>
Io
ed Harry ci lasciamo andare ad
una risata divertita.
I
battibecchi Hermione – Ron
superano anche quelli Ginny – Ron, sia per quanto riguarda
l’ilarità che
scatena in chi assiste, sia per la violenza delle loro minacce, e delle
loro
conseguenti corse furiose per tutta Hogwarts.
Corse
furiose, di cui hanno appena
iniziato a darne un esempio.
Hermione
ha per l’appunto sguainato
Ovviamente
rincorso dalla dolce
metà di mio fratello.
Ci
fermiamo in corridoio, appoggiandoci
al muro, e guardando quei due svanire dietro l’angolo, ancora
scossi dalle
risate.
Pieni
di ilarità, ci stavamo
ricordando di quando Hermione intinse Ron nel Lago Nero come un
biscotto, per
aver sferzato un possente calcio a Grattastinchi per averlo disturbato
durante
uno dei suoi pisolini pomeridiani.
Che
poi, se Lui si addormenta
puntualmente in Sala Comune, con la testa spiaccicata sul Tema del
momento, è
normale che qualche brutto risveglio avvenga, prima o poi.
Comunque,
eravamo giusto arrivati al
punto io cui Seamus ed Harry salvarono Ron da un affogamento certo, che
notiamo
una manciata di paia d’occhi puntati su di noi.
Le
nostre risate si bloccano
sedutastante, sostituite da un’espressione dubbiosa, come
anche i nostri
racconti.
Perché
un gruppo di cinque o sei
ragazzini del Primo Anno, ci sta spudoratamente fissando con occhi
spalancati.
Per
la cronaca, sono davvero minuscoli.
<<
Ehm… >> farfuglia
Harry << …possiamo… possiamo fare
qualcosa per voi? >>
Ma i bambini non rispondo.
Continuano
a fissarci in trance,
spalancando, adesso, anche la bocca.
<<
Va.. va tutto bene?
>> domando, sinceramente preoccupata che qualche
Serpeverde avesse
scagliato un Pietrificus Totalus sui primini.
Cosa
perfettamente plausibile dato
che, dalle Divise, constato che sono tutti Grifondoro, eccezion fatta
per due
piccolissimi Tassorosso.
Finalmente,
una bambina dai capelli
color biondo cenere, raccolti in due trecce laterali, fa un passo
avanti.
Punta
un dito tremante ad indicare
una parte indefinita del corpo mio o di Harry, e sussurra:
<<
Quelli… quelli sono… sono
i Tatuaggi.. da Cacciatori?
>>
Mi
domando come diavolo faccia a
vedere il Mio, dato che, essendo sul collo, è generalmente
coperto dai capelli,
quando mi ricordo.
Mi
ricordo della lotta furiosa che
è impazzata in camera mia stamattina, appena tornati dalla
Stanza delle
Necessità, tra me ed i miei capelli.
Non
sono riuscita a domarli nemmeno
con le migliori Spazzole di Lavanda, così ho optato per una
coda alta.
Che
mi lascia scoperto il collo.
Il
tatuaggio di Harry, invece, si
vede sempre, e perfettamente.
<<
Mmh.. Si. >>
rispondo.
Mio
fratello si limita ad annuire,
e a sorridere in imbarazzo.
Al
suo sorriso, però, le ragazzine
presenti trattengono un sospiro sognante.
<<
Wao. >> sussurra,
invece, un Tassorosso.
Maschio.
<<
Quando uscirò di qui sarò
bravo come voi?... >> ci chiede un tipino dai capelli
ricci e castano
scuro << …Con
Io
ed Harry ci guardiamo.
Che
situazione assurda.
Non
potevamo rincorrere a nostra
volta Hermione e Ron?
<<
Certo… >> risponde
mio fratello << …E ce ci fosse la mia ragazza
ti direbbe che, per farlo,
devi studiare sodo tutti i giorni fino ai M.A.G.O. Ma è una
stronzata.
L’importante è esercitarvi nei Duelli con quelle
mezze seghe dei Serpeverde… >>
Mentre i Primini ridono, ammirati, io mi volto vero Harry.
E
lo guardo male.
Ma
che razza di insegnamenti sono?
Lui
si limita ad alzare spalle, in
stile Ron.
<<
Quando sarò grande voglio essere
coraggiosa e forte come voi.
>> commenta una piccoletta dalla chioma d’ebano.
Detto
ciò, ancora mezzi
ridacchianti per il consiglio di Harry a proposito di usare le Serpi
come
allenamento, esattamente come sono arrivati, i Primini se ne vanno.
Alcuni
di loro continuano a girarsi
a fissarci per qualche istante, prima di infilarsi nella classe di
Incantesimi
dalla quale siamo usciti noi pochissimo tempo fa.
Di
nuovo, guardo Harry.
E,
nei suoi occhi, vedo lo stesso
orgoglio che c’è nel mio.
<<
Wao. >> commento,
usando lo stesso tono sussurrato ed incredulo dei ragazzini di prima.
Mio fratello mi posiziona un braccio intorno alle spalle, mentre
ricominciamo a
camminare verso
<<
Sai, Kiki.. Non so tu cosa
ne pensi, ma, per quanto mi riguarda, quella è stata la cosa
più bella che mi
abbiano detto da un bel po’ di tempo. >>
E’
stato davvero…
Commovente.
<<
Sono d’accordo,
fratellino. Sono pienamente d’accordo. >>
<<
Almeno qualcuno ha
seriamente apprezzato i nostri sforzi. >>
E le nostre risate si confondono con il vociare degli studenti di
Hogwarts.
<<
Porco Salazar, Hermione,
sei una Furia. >>
<< La prossima volta cercate di ficcarvi bene in testa
l’importanza dei
M.A.G.O! >>
<<
Si, ma non credi che
tentare di farmi strangolare dai miei stessi capelli Affatturati sia leggermente esagerato? >>
<<
Affatto. >>
Io
e Ron ci fermiamo un attimo, per
riprendere fiato.
Eravamo
al Terzo Piano, fuori dall’Aula
di Incantesimi.
Adesso,
non so come, siamo al
Sesto.
Non
ricordo di aver salito tutte
quelle scale, ma semplicemente di esserci infilati in qualche Arazzo
segreto e
che, una scalinata, proprio mentre ci stavamo correndo, si è
spostata.
Comunque,
qualche metro prima
dell’Aula di Trasfigurazione, Ron è praticamente
stramazzato al suolo per la
fatica, così ho finalmente potuto affatturarlo.
È
stato un vero spasso vedere i
suoi capelli crescere fino al pavimento, per poi avvolgerlo come un
salame.
Alla
fine, si è messo a ridere
anche Lui.
<<
Peccato che
Ridiamo
insieme, iniziando ad
immaginare i lunghi e perfettamente lisci capelli di Lucius Malfoy, che
lo
stritolano fino a soffocarlo.
Immagine
macabra, vista da un punto
di vista esterno ma, per me e Ron, in questo momento, sembra una delle
più
comiche mai partorite dalle nostri menti malate.
Dopo
un po’ riprendiamo a
camminare, con lentezza stavolta, dirigendoci verso
Ma
qualcosa cattura la mia
attenzione.
Passando
davanti all’Aula di
Trasfigurazione, ne noto la porta aperta.
Ad
una prima occhiata mi sembra
vuota.
Ma
una chioma platinata mi entra
prepotentemente nella visuale, dopo qualche istante.
<<
Ehm, Ron… a proposito di
Trasfigurazione… Mi sono appena ricordata di dovere chiedere
una cosa alla
Kensington riguardo l’ultimo Compito che ci ha
assegnato… Mi aspetti in Sala
Comune? >>
<<
Quale Compito? >>
<<
Quello sulla
Trasfigurazione da esseri Umani in esseri Animali. >>
<<
Oh. >>
<< Ronald, spero per te che tu l’abbia come
minimo iniziato. >>
<<
Per quando sarebbe la
consegna? >>
<<
Dopodomani. >>
<<
Oh. >>
<< Immagino che nemmeno l’altro campione del
tuo amico ne sappia nulla…
>>
<<
Ehm.. chiederemo a Kiki di
farci copiare il suo. >>
Il
sorriso che mi rivolge Ron mi
impedisce di fargli un’altra sfuriata come quella di prima.
Semplicemente,
gli rivolgo uno
sguardo severo ed insieme divertito, congedandolo con un leggero pugno
sulla
spalla.
Vedo
il mio migliore amico
allontanarsi verso
Sono
sicura che, alla fine,
verranno a chiedere aiuto a me.
Figuriamoci
se Kiki l’ha già fatto!
E
comunque, mentre Ron svolta
l’angolo, mi sento terribilmente in colpa con Lui.
Non
è vero, quel Tema assegnatoci
dalla Kensington l’ho finito tre giorni fa, e non ho alcun
dubbio.
Ma
Draco Malfoy è seduto da solo
nell’Aula di Trasfigurazione che io ed il migliore amico
abbiamo appena
superato, e volevo cogliere al volo l’occasione di parlargli
a quattr’occhi.
Quindi,
decidendo di far copiare,
più tardi, il Tema ai miei amici, per scusarmi
implicitamente della piccola
bugia detta a Ron, entro nell’Aula.
Malfoy
è seduto su un banco, ed ha
lo sguardo fisso sulla Lavagna di fronte a se.
Ma
non credo che la stia realmente vedendo.
Piuttosto,
sembra perso nei suoi
pensieri.
<<
Granger. >>
Non
si è nemmeno girato a
guardarmi, come diavolo fa a sapere
che sono io?!
<<
Malfoy. Da quando riesci a
vedere la gente, senza dovergli dedicare come minimo uno sguardo?
>>
Alza
un sopracciglio, sempre senza
girarsi nella mia direzione.
<<
Da quando la suddetta
gente urla e scaglia Incantesimi a pochi passi dall’Aula in
cui ti trovi. Con
la porta aperta, la tua vocina odiosa e le squallide suppliche della
Donnola si
sentivano fin troppo nitidamente. >>
Oh.
In
effetti.
Non
ha alcun Occhio Magico, come
quello del caro vecchio Moody.
Semplicemente
ha fatto due più due.
<<
Non dovresti avere Lezione
adesso? >> gli chiedo, avvicinandomi al banco dove Lui
è regalmente
seduto a piccoli passi.
<<
Già… >> risponde
<< …Cura delle Creature Magiche. Ma non mi
andava affatto…. >>
Che
irresponsabile!
Proprio
sotto i M.A.G.O!
Ma
come gli viene in mente?!
Sto
appunto per fargli notare la
sua scandalosa negligenza, quando mi precede.
<<
… E, ti prego, risparmiami
le tue ramanzine da Secchiona. Non me ne frega un cazzo.
>>
Sta calma, Hermione.
Pensaci.
Se
non studia, magari non passerà i
M.A.G.O.
Dovrà
passare un altro Anno ad
Hogwarts, e tu non correrai nemmeno il più vago rischio di
incontrarlo per
strada, mentre stai andando a fare la spesa.
Ottimo.
<<
Non stavo per farti
nessuna ramanzina… >>
Certo.
Come
no.
<<
…Non sei l’unico a cui non
interessa un bel niente del Tuo Rendimento Scolastico. Se non predi
nessun
M.A.G.O di certo non verserò lacrime. >>
Brava
Hermione.
Sii
acida.
Ma
resta sempre nei limiti del
civile.
Malfoy
non mi risponde, limitandosi
semplicemente a continuare lo studio attento della Lavagna di fronte a
Lui.
Nel
frattempo, approfitto di questo
momento di silenzio, per avvicinarmi al suo banco ancora di
più.
Fino
a che, non mi siedo su quello
accanto al Suo.
A
questo punto, finalmente, si gira
a guardarmi.
<<
Ci stai provando, Granger?
>>
Se
lo sentisse Harry.
Lo
ucciderebbe a suon di Cruciatus.
Io,
invece, mi limito a ridere,
divertita.
Non
rispondo alla sua domanda.
Anche
perché, non servirebbe.
Era
una battuta, gente.
Sappiamo
entrambi che, l’ultima
cosa che potrebbe mai accadere in questo mondo, è che io
cerchi di sedurre Lui,
o il contrario.
Così,
gli pongo un’altra domanda.
<<
Che ci fa il Principe delle
Serpi, in un’aula deserta? >>
Ghigna,
quando uso il soprannome
che anni ed anni di perfidi scherzi ai Grifondoro, gli hanno fatto
guadagnare.
<<
Stavo pensando. Adesso,
comunque, potresti anche dirmi cosa vuoi. Sai, per evitare ulteriori
giri di
parole. >>
<< Se riflettevi sul significato del sogno di Kiki,
abbiamo fatto Jackpot.
>>
<< Abbiamo fatto… che
cosa?
>>
Ah,
già.
Malfoy
non può conoscere questo
tipo di linguaggio, essendo un Purosangue.
E
non ho alcuna intenzione di
stargli a spiegare l’appartenenza del termine al gergo
Babbano, perché,
sinceramente, non ho davvero voglia di sorbirmi le sue conseguenti
teorie
razziste.
Quindi,
scuoto la mano come se
volessi scacciare una mosca, sillabando:
<<
Niente, lascia perdere. Il
punto è… stavi pensando a quello? >>
Mi
guarda, per un po’.
Nessuna
espressione traspare dal
suo volto.
Ma
mette in soggezione.
Draco
Malfoy ha il potere di farti
sentire improvvisamente in imbarazzo.
Lui,
e quello sguardo insistente
che si punta su di te, e sembra volerti scavare a fondo.
E
Godric solo sa, come faccia Kiki
a sostenere quello sguardo.
<<
Non sapevi fossi brava
nella Legilimanzia, Granger. >>
Accenno
un sorrisetto.
<<
Ho semplicemente tirato ad
indovinare. >>
Ed ho fatto Jackpot.
<<
Dunque, sei qui per
accusarmi degli incubi di Kim, come il tuo fidanzatino ed il suo fido
compare?
>> commenta, lasciando le sue labbra allargarsi in un
ghigno denso di
significati.
Che,
però, può cogliere solamente
Lui.
Io,
piego la testa verso destra,
confusa.
<<
Accusarti? >>
Annuisce,
accennando anche una
risatina, e tornando a guardare
<<
Già. Quei due idioti
credono che sia colpa mia, se Lei
fa
certi incubi. >>
Devo
ammettere che, quando il
Patronus di Zabini ha interrotto il mio sonno, ieri notte, con la
notizia di un
secondo incubo di Kiki, mi sono insospettita.
Insomma,
non poteva essere un caso
che, per tutt’e due le volte che la mia migliore amica
è stata costretta ad
udire la voce di Voldemort durante il sonno, si trovasse con i
Serpeverde.
Ma
poi, se anche non volessi
credere all’amore che Malfoy prova nei confronti di Kiki, mi
sono dovuta
arrendere di fronte alla Logica.
È
vero,
Che
è un Incantesimo di Magia
Oscura, estremamente complicato.
<<
Non puoi di certo
biasimarli. Ti detestano. E tu detesti loro. Ogni scusa è
buona per attaccare
briga. >>
Infatti,
Malfoy alza le spalle.
<<
Ed infatti non li biasimo.
Poveracci, sono due menomati mentali, non posso pretendere
chissà quali
ragionamenti logici da tipi come loro. >>
Gli
rivolgo un’occhiataccia.
<<
Vorrei ricordarti che stai
parlando del mio ragazzo e del mio migliore amico. Migliore amico, che
ho comunque appena Affatturato. Sai
quanto
tempo ci metterei a decidere di Affatturare te?
>>
Ride,
<<
Se è un Duello ciò che
vuoi, Granger.. bastava dirlo. >>
Ci
sto facendo un pensierino.
Sarebbe
davvero una bellissima
sensazione Schiantare Draco Malfoy.
Ma
Kiki mi ammazzerebbe, e farei
perdere ulteriori punti al Grifondoro.
No.
Non
se ne parla.
<<
Per quanto l’idea mi
alletti, Malfoy, sono venuta qui solo per parlare. >>
Lui
sbuffa, visibilmente scocciato.
<<
Avanti, allora. Illuminami
con la tua immensa saggezza, oh Onnipotente So-Tutto-Io.
>>
Godric,
quant’è irritante.
Respira
Hermione.
Respira.
Sciogli
le dita che hai stretto
intorno alla Bacchetta, e sta calma.
<<
Ho visto Lord Voldemort
cadere a terra, al centro esatto della Sala Grande, decisamente
stecchito… >> sillabo <<
…e sono più che
certa che Lui non centri assolutamente nulla con questi incubi.
È morto. >>
Annuisce
distrattamente, iniziando
a giocherellare con il suo Anello di famiglia, rigirandoselo tra le
dita.
<<
Si, si. Miss Potter mi ha
ripetuto una cosa del genere milioni di volte. Ho capito. Ha tirato le cuoia. Grazie tante.
>>
Secondo
voi quanti galeoni vale
l’Anello di Casa Malfoy?
Una
cosa è certa.
È
fatto in argento, e quella pietra
è autentico smeraldo.
Wao.
<<
E qui, entrano in gioco i
Mangiamorte. >>
Si
gira a guardarmi, con quegli
occhi gelidi ben fissi nei miei.
<<
Ottima intuizione,
davvero… >> risponde, sarcastico
<< …Sapresti anche dirmi cosa
hanno fatto a Kim? E, magari, anche
come? >>
Alzo
le spalle.
<<
Devo ancora capirlo. Però,
sono certa di una cosa. Quegli incubi non
sono semplicemente frutto della mente di Kiki. C’è
qualcosa di Oscuro, dietro
tutto questo. Scoprirò chi, come, perché, ed
anche come mai se la stiano
prendendo solamente con Lei, e non con Harry. >>
A
questo punto, una risatina
malinconica e sarcastica fuoriesce dalle labbra di Draco Malfoy.
<<
L’ultima è facile. Ti
risulta, per caso, che lo Sfregiato se la sia fatta con una
Mangiamorte, di
recente? >>
Scuoto
la testa, capendo al volo
dove voglia arrivare.
E
non posso nemmeno dargli torto.
<<
Appunto… >> prosegue
<< …Lei, invece, si.
Quanto
tempo vuoi che passi, prima che mio padre ed i Mangiamorte si rendano
conto che
non ho intenzione di uccidere Kimberly Potter? >>
Sospiro.
Già.
I
due Geni non potevano innamorarsi
delle persone più sbagliate.
Di
questi tempi poi!
Un
ex-Mangiamorte, i cui genitori
sono ancora fieramente devoti alla causa, con
Completamente
folle.
Ma
l’Amore è
Follia.
<<
Ne sono consapevole, Malfoy.
Esattamente come sono consapevole del fatto che quei maledetti
Mangiamorte non
smetteranno di cercare di uccidere Harry e Kiki, fino a che non li
avremo
sbattuti tutti ad Azkaban. Ma… ehi. Sono gli Eroi del Mondo
Magico. Sapevo a
cosa andavo incontro, quando ho deciso di mettermi con Harry. E penso
che valga
lo stesso per te. >>
Si limita ad annuire.
Sposta
lo sguardo sull’Anello del
suo Casato, che si sta ancora rigirando tra le dita.
<<
Però… >> proseguo
<< …Mi devi promettere una cosa, Malfoy.
>>
Ghigna.
<<
Lo sai che la parola di
una Serpe vale ben poco? >>
<<
Si, ma non ho altra
scelta. >>
Resta in silenzio.
Così,
mi decido a continuare.
<<
Harry e Kiki sono le
persone più coraggiose che abbia mai conosciuto. Ed hanno un
cuore enorme. Si sacrificherebbero
per coloro
che amano, ad occhi chiusi… >>
D’altronde, se sono arrivati a diciotto anni, lo devono
proprio ad un atto del
genere.
All’atto
che hanno compiuto i loro
genitori, gettatisi tra le braccia della Morte, per proteggere i loro
figli.
<<
…E, ora come ora, tu ne
fai parte. Almeno, per quanto riguarda Kiki. >>
Apparentemente,
ciò non scatena in
Malfoy alcuna reazione.
Ma
sono certa di aver visto le sue
dita stringersi spasmodicamente intorno all’Anello, per un
attimo.
<<
Con questo cosa vuoi
dirmi, Granger? >>
Sospiro.
E
ritorno con la mente alla notte
dello scorso Due Maggio.
Quando
i Prescelti, sono diventati
i Salvatori del Mondo Magico.
<<
Magari non ti ricordi, o
quella notte non ti fece alcun effetto. Ma io… io sentii
qualcosa frantumarsi
in mille pezzi dentro di me… Quando, per qualche lunghissimo
ed immensamente
doloroso minuto, tutti quanti credemmo che Kiki ed Harry
fossero… morti.
>>
Dio.
Quella.
Maledetta.
Immagine.
I
loro corpi..
I
loro corpi apparentemente senza
vita.
Mi
perseguita ancora, sapete?
La
visione del mio attuale ragazzo,
e della mia migliore amica… semplicemente accasciati tra le
braccia di Hagrid,
senza più respiro.
E
fa male.
Fa
male da morire.
<<
Cosa… cosa centra con me,
tutto questo? >> sussurra
In
risposta, scendo dal banco sul
quale mi ero seduta, e mi posiziono di fronte a Lui.
Aspetto
che il suo sguardo
fronteggi il mio.
<<
Non costringermi ad
assistere nuovamente ad una scena tremenda come quella. Non permettere
che Kiki
debba scegliere tra salvare
Anche
perché, sappiamo tutti cosa
Lei sceglierebbe.
<<
…Non permettere che i Mangiamorte
le facciano del Male. >>
Dove
si è cacciato quell’idiota
Platinato?
Prima
interrompe il mio pomeriggio
di relax con uno strano Biglietto, e poi non si fa trovare
all’appuntamento!
È
uno scherzo di cattivo gusto, o
cosa?
Dopo
la nottataccia trascorsa ieri,
ho accolto la fine delle lezioni pomeridiane con un sollievo mai
provato prima.
Alle
17.00 sono uscita dall’Aula di
Difesa Contro le Arti Oscure, e alle 17.10 ero già mezza
addormentata sulla mia
poltrona preferita in Sala Comune.
Ron,
a pranzo, ha farfugliato
qualcosa a me ed Harry riguardo un certo Tema di Trasfigurazione,
rischiando di
indurmi ad affogarmi nel mio Succo di Zucca, e di farmi rinunciare alla
dormitina pomeridiana che mi ero prefissata.
Fortunatamente,
però, Hermione si è
offerta di farci copiare il suo Compito.
In
effetti è una cosa piuttosto
strana, specialmente a meno di due mesi di tempo dagli Esami, ma ero
troppo
stanca per non approfittarne, e restare fedele al mio progetto di sonno.
Harry
e Ron, naturalmente, si sono
subito mostrati entusiasti.
Dato
che dovevamo semplicemente
copiarlo, al Tema della Kensington potevamo dedicare
un’oretta anche prima di
andare a dormire.
Così,
mentre Hermione si
posizionava in grembo l’ennesimo libro, noi tre davamo sfogo
al sonno che ci
aveva colto questa mattina nell’Aula di Incantesimi, e che ci
aveva fatto
perdere ben Dieci punti.
Ma,
per quanto mi riguarda, non mi
è stato possibile restare a nanna per più di
un’ora.
Perché
sono stata svegliata da
Ginny che, appena tornata da non so quale lezione, mi informava della
presenza
di un Gufo Reale per me.
Suddetto
animale, aveva un
biglietto di Malfoy legato alla zampa.
Quarto
piano, davanti al Bagno dei prefetti.
Adesso.
D.L.M.
Preoccupata,
mi sono precipitata
qui.
Per
trovare, ad aspettarmi,
solamente la porta chiusa del Bagno dei Prefetti.
Ottimo.
Inizio
a camminare avanti e
indietro, sbuffando d’impazienza ogni tre secondi.
Generalmente
Draco è sempre
fastidiosamente puntuale.
Oggi,
invece, mi sta facendo
aspettare.
Ed
incazzare.
Il
mio limite di sopportazione sta
raggiungendo i suoi massimi livelli, ed io sono appunto in procinto di
andarmene, quando un rumore di passi attira la mia attenzione.
E,
finalmente, bello come solo Lui
sa essere, il Principe delle Serpi svolta l’angolo.
Indossa
la sua Divisa Verde –
Argento, esattamente come io vesto
Nel
caso in cui le differenze tra
di noi non fossero già estremamente palesi….
<<
Sei in ritardo. >>
lo saluto, in modo piuttosto acido.
Pensate
un po’, ho anche assunto
uno sguardo minaccioso, ed ho incrociato le braccia.
Dovrebbe
tremare di paura.
Ed
invece perché ghigna divertito?
<<
Spiacente, bambolina, ma
sono stato trattenuto. >>
Alzo
un sopracciglio, mentre Lui
continua ad avvicinarsi con passi lenti, ed eleganti.
<<
Oh, ma davvero? >>
Chiedo,
estremamente nervosa.
Non
solo mi ha svegliata con il suo
Biglietto improvviso, ma mi ha anche fatto aspettare un quarto
d’ora buono,
nonostante io mi fossi letteralmente precipitata al luogo
dell’appuntamento,
credendo volesse dirmi qualcosa di importante.
E
con cosa si presenta, come
scusa..?
Con
un “Sono stato trattenuto”.
E
con un ghigno estremamente
eccitan… cioè irritante.
<<
Già. Theo mi ha battuto
per l’ennesima volta a Scacchi, e voleva gongolare il
più possibile. >>
Annuisco distrattamente.
Mentre
il Suo corpo, ormai, è
solamente a pochi passi dal mio.
<<
Io, invece, stavo dormendo…
>> spiego, con il tono
più acido che riesco ad utilizzare <<
…e, nonostante ciò, mi sono precipitata
qui. Ora, vorresti essere
così gentile da dirmi cosa diavolo
succede di così importante, da farmi interrompere il mio
placido sonnellino?
>>
Il suo ghigno si allarga ancora di più.
Muovendo
lentamente i piedi, coperti
nelle sue solite scarpe firmate, avvicina il suo corpo al mio, tanto da
sfiorarlo.
<<
Nulla, bambolina… >>
Una
sua mano striscia lungo tutto
il mio fianco, fermandosi solamente quando giunge al centro esatto
della mia
schiena.
Con
un movimento brusco del
braccio, porta il mio petto a cozzare contro il suo.
Le
sue labbra si muovono sinuose
sino a giungere al mio orecchio, dove, come il miglior Serpente non
saprebbe
mai fare, sibila:
<<
…Avevo solo voglia di vederti.
>>
Il respiro mi viene meno, mentre sento la sua bocca stringersi contro
il mio
lobo.
Draco
Malfoy carezza rudemente la
parte di collo immediatamente sottostante il mio orecchio, con i denti,
e con
la lingua.
Poi,
sposta le sue attenzione sulla
mandibola.
Poi,
sul mento.
Arriva
a sfiorarmi le Labbra.
Con
gli occhi chiusi, e con la
mente pervasa da un improvviso e doloroso bisogno di Lui, spingo il
viso verso
quello del mio Principe delle Serpi, ansiosa di sentire
le sue labbra e la sua lingua.
Questo
contatto, però, non avviene.
Riapro
gli occhi, solamente per
notare il suo ghigno e la sua espressione strafottente a pochi
centimetri dal
mio viso.
<<
E, a quanto pare… >>
commenta << …Anche tu. >>
Mi
acciglio.
Brutto
idiota.
<<
Sai di essere
schifosamente egocentrico? >>
Alza leggermente il capo verso l’alto, e si lascia andare ad
una breve risata.
Maledetto
Lucius Malfoy, che ha
fatto un figlio così gnocco!
Poi,
ripunta lo sguardo nel mio,
con ancora uno stralcio di divertimento in esso.
<<
E tu sai di essere
oscenamente sexy quando ti faccio arrabbiare? >>
<<
Il che, più o meno,
succede almeno tre volte al giorno.
>> constato.
Sorride.
<<
E ti stai ancora chiedendo
il perché? >>
Alzo gli occhi al cielo.
Poi,
faccio strisciare le mie mani
lungo il suo petto, sino a stringere tra il pollice e
l’indice il nodo della
sua Cravatta Serpeverde.
<<
Stai zitto e baciami,
idiota… >>
Come
se avessi bisogno di
chiederglielo…
Come
se avessi bisogno di
richiamare a me le sue labbra, tirandolo dalla Cravatta…
Come
se Lui non fosse Mio…
Ed
infatti, non se lo lascia
ripetere due volte.
E,
finalmente, posso bearmi della
morbidezza delle sue labbra, dell’irruenza dei suoi denti,
della sensualità
peccaminosa della sua lingua.
Respiriamo
entrambi dal naso il più
possibile, pur di non staccarci l’uno dalle labbra
dell’altro.
Ed
il ritmo affannato dei nostri
respiri è un chiaro esempio di quanto la situazione si stia
riscaldando.
Posso
quasi subito sentire la
durezza del muro contro la schiena, e la seraficità dei suoi
capelli tra le mie
dita.
Mentre
continuiamo a baciarci, come
se fosse l’ultima volta che potessimo farlo, dalla mia
schiena, entrambe le sue
mani scendono al mio sedere.
Possessive
ed irruente, esse si
posano sulle mie natiche.
Poi,
stringono in modo spasmodico,
alzando il mio corpo dal mio fondoschiena, e portando il mio bacino
all’altezza
del suo.
Così
costretta, tra la parete di
pietra, ed il Suo corpo, non posso fare a meno di ricordare il nostro
sesso
selvaggio, in quell’aula deserta, durante
l’Incontro Scuola – Famiglia.
<<
Facciamolo… Facciamolo qui…
>>
Mi
ci vuole un po’ per capire il
significato delle sue parole, farfugliate tra un bacio piena di
bramosia e
l’altro.
Non
rispondo subito.
Prima
mi preoccupo di sospirare
pervasa dal piacere, per lo sfregamento che Lui ha appena causato tra i
nostri bacini.
<<
Potrebbe… potrebbe venire…
chi-chiunque… >>
Ma,
in barba ai miei casti
propositi, le nostre labbra continuano a cercarsi, e a trovarsi.
E
le nostre lingue continuano a
fare l’amore in modo piuttosto lussurioso.
Poi,
la sua bocca si apre in un ghigno,
sebbene completamente compressa contro la mia.
<
Mmh.
Questa
si, che è una proposta
decente.
Sorrido.
<<
In questo caso… >>
Bocche.
<<
…Dovresti… >>
Labbra.
<<
…Farmi… >>
Palati.
<<
…Scendere. >>
Lingue.
Bacio.
<<
Quando trovo la voglia di
farlo… Ti avviso. >>
Mi
lascio andare ad una risata, che
mi muore letteralmente in gola, quando le sue labbra scendono, dalle
mie, lungo
tutto il mio collo.
Arrivato
al colletto della camicia,
attendo fremente che risalga la mia gola, fino a ritornare sulle mie
labbra, ma
mi devo ricredere.
Perché
la sua bocca non si ferma
dinanzi alla presenza del mio pezzo di vestiario.
Una
sua mano, che prima aiutava
l’altra a reggere il peso del mio corpo, tenendomi dal
sedere, corre in prossimità
della Sua bocca, ed inizia ad allentare il nodo della mia Cravatta
Grifondoro,
e a sbottonare la candida camicia.
Ogni
volta che un bottone abbandona
la sua asola, ed una porzione di pelle in più viene
scoperta, le sue labbra, i
suoi denti, la sua lingua, prendono a torturarla inesorabilmente.
Trattengo
il respiro, quando
l’apertura della camicia scopre il solco dei seni, e Lui vi
si perde
letteralmente.
Facendo
perdere il senno anche a
me.
Affondo
i denti della carne delle
mie labbra, per non sospirare senza controllo.
Siamo
pur sempre in un corridoio.
<<
Potrebbe… potrebbe venire…
venire qualcuno… >> mugugno, trattenendo i
gemiti di gradimento.
Un
altro bottone viene
inesorabilmente sganciato, ed il mio seno rimane coperto solo per
metà.
<<
L’unica persona che sta
per venire, sei tu
bambolina…
>>
Ora che, finalmente, la camicia è talmente sbottonata da
lasciarmi
completamente scoperto il seno, compresso in un reggiseno nero, vedo
lampeggiare nei suoi occhi una luce di pura Lussuria.
Sto
per dargli un piccolo schiaffo
per la sua sfacciataggine, quando afferra un seno con la stessa mano
che l’ha
scoperto ai suoi occhi, iniziando a farmi gemere di piacere.
Naturalmente,
cerco ancora di
controllare la mia voce, emettendo versi strozzati e sporadici.
Ma
non so per quando ancora potrò
controllarmi.
<<
Draco… >> sussurro
<< …Draco…. >>
Sto per esortarlo a chiuderci come minimo nel Bagno dei Prefetti,
quando sento
la forza delle sue braccia che mi reggeva contro il muro, venire meno.
Scivolo
nuovamente con i piedi per
terra.
Ma
questo, solamente perché la mano
che era rimasta a sorreggermi, è corso lungo la mia schiena,
sino ad
individuare il gancetto del reggiseno, attraverso la camicia.
Ci
resta a litigare per un po’,
fino a che non è Malfoy ad averla vinta.
Slacciandomi
il reggiseno.
Mentre
una sua mano resta ad
accarezzare il seno destro, quello sinistro viene accolto dalle sue
labbra, che
vi si chiudono a coppa.
E
dalla sua lingua, che lo stuzzica
in modo osceno.
E
dai suoi denti, che afferrano il
capezzolo, quasi costringendomi a gemere chiaramente.
Okay,
non riuscirò a mantenere il
controllo per molto.
E
questo pazzoide spostato di Draco
sembra seriamente disposto a farmi sua in questo corridoio dove, da un
momento
all’altro, potrebbe anche passare un professore.
Così
lascio che le mie mani
scivolino via dai suoi capelli, fino ad arrivare al suo viso.
Lo
costringo a sollevarsi dal mio
seno.
Soffoco
una sua protesta sul
nascere, semplicemente baciandolo.
Non
in modo irruente, come lo è
stato il nostro bacio di prima, ma in modo lento e sensuale.
A
tratti persino dolce.
Sempre
con estrema calma, mi stacco
dalle sue labbra, guardandolo dritto negli occhi.
E
riallacciandomi il reggiseno che
resisteva sul mio corpo solo grazie alle spalline, e la camicia.
<<
Ti sembro la tipa che si
lascia scopare in pubblico? >> domando.
Non
mi risponde, ma osserva con
estrema attenzione con quanta naturalezza la mia mano scivoli nella sua.
Camminando
all’indietro, mi sto
appunto dirigendo verso il Bagno dei Prefetti, quando
un’esclamazione,
proveniente dal corridoio dal quale ha prima svoltato Draco, attira
l’attenzione di entrambi.
<<
Ehi, ma quelli sono Auror!
>>
<<
Che ci fanno ad Hogwarts?
>>
<<
Quello che li sta andando
incontro non è Harry Potter? >>
<<
Si, è proprio Lui. Santa
Priscilla! >>
Io e Draco ci guardiamo, folgorati dallo stesso stupore.
Auror.
Ad
Hogwarts.
Ed
Harry che va loro incontro.
Ma
che cosa si sono fumati, questi?
Eppure,
anche se il desiderio di
divenire un solo corpo con Malfoy pulsa dentro di me talmente forte da
far
male, sempre tenendogli la mano, decido di seguire il suono delle voci
e capire
cosa diavolo stia succedendo.
Trascinando
Lui con me, cercando di
non ridere del suo sbuffo contrariato.
Quando
approdiamo, però, nel
corridoio sulla destra, dove i grandi archi, separati da semplici
colonne,
rendono la visuale sul Parco della Scuola piuttosto chiara, il tempo
per la
lussuria, le frasi oscene, le maliziose litigate e i versetti di
godimento
strozzati, si conclude ufficialmente.
Affollati
contro le ringhiere che
impediscono agli Studenti di cadere al di là del porticato,
c’è una capannello
decisamente folto di gente.
Ci
facciamo spazio tra di loro
molto facilmente, grazie ai nostri rispettivi cognomi, e allo stupore
che causa
negli Studenti la visione della nostre dita intrecciate.
Ed
in effetti, noto con u tuffo al
Cuore, poco più lontani del nostro ciliegio, ci sono proprio
due Auror.
E,
parecchi metri più avanti, i
Cacciatori, al completo se non fosse per la mancanza della
sottoscritta, li
stanno raggiungendo a grandi passi.
Mi
volto verso Draco, che ha lo
sguardo fisso su quei due Agenti del Ministero vestiti di viola scuro.
E,
sempre tenendo ancorate le mie
dita alle sue, inizio a percorrere il corridoio verso
Con
un passo decisamente
affrettato.
Lui
mi segue senza dire una parola,
mentre scendiamo le numerose Scale che separano il Quarto Piano, dal
Salone
D’Ingresso.
Il
tragitto lo passiamo, dunque,
completamente in silenzio.
Silenzio,
rotto solamente dai
rumori dei nostri passi affrettati, e dalle considerazioni di Studenti
pieni
zeppi di curiosità.
Arriviamo,
in men che non si dica,
dinanzi ai Portoni di Hogwarts che, ovviamente, essendo pomeriggio,
sono
spalancati.
Davanti
ad essi, troviamo
<<
Potter… >> mi chiede
Daphne, non appena mi vede << …sai
perché sono qui? >>
Mi
limito a scuotere la testa.
Girandomi
verso Draco, lo vedo già
con lo sguardo fisso nel mio.
Quasi
come se qualcosa dentro di me
mi si stesse spezzando, sono costretta a voltare le spalle a quegli
occhi di
ghiaccio, e a lasciare che le mie dita svicolino lentamente dalle sue.
Anche
se trovo, nei suoi arti, un
po’ di resistenza, interrompo il contatto fisico tra le
nostre mani, e riprendo
a correre più velocemente che posso, verso i Cacciatori.
Con
lo sguardo di praticamente
tutta
Quando
sono a portata di voce, mi
decido ad attirare l’attenzione dei miei migliori amici.
<<
Harry! Ron! Ehi! >>
Continua
a correre, Kiki.
Continua
a correre.
<<
Hermione! Ginny! Harry !
>>
Mi sentono.
E
si voltano verso di me,
interrompendo i loro discorsi con i due Auror.
Adesso
che ci faccio caso, e che la
distanza tra me e loro diminuisce sempre più, posso dare ai
due dei nomi
precisi.
Uno
è Gawain Robards.
L’altro
Franklin Dawlish.
Con
un’ultima falcata raggiungo
completamente i Cacciatori.
Sebbene
scossa dal fiatone, mi
erigo dritta per fronteggiare i due Auror, con lo stesso sguardo serio
e
professionale assunto dai miei amici.
<<
Potter, Weasley, Granger.
>> ci salutano, formalmente, Gawain e Dawlish.
Ai
quali rispondiamo con la stessa
formalità.
E
poi, è Ginny a prendere parola per
prima.
<<
Come mai qui ad Hogwarts?
E come mai ci avete chiamato? >>
Chiamato?
Chi
ha chiamato chi?
Quando?
<<
Non è una cosa molto
piacevole… >> inizia Gawain.
Ah,
si.
Adesso
capisco.
I
due Auror devono aver mandato un
Patronus nella nostra Sala Comune.
Dove
si trovavano tutti i
Cacciatori, tranne me.
Troppo
impegnata a lasciarsi
sedurre da Draco Malfoy.
<<
…Alle porte di Hogwarts
qualcuno vi ha impresso il Marchio Nero. >>
La
brusca conclusione della frase,
fornitaci da Dawlish, ha il potere di spiazzarmi.
Tutti
e cinque spalanchiamo occhi e
bocche, trattenendo i respiri.
<<
E i Mangiamorte?...
>> domanda Ron << …dove sono?
>>
<<
Da nessuna parte. Abbiamo
modo di pensare che abbiano semplicemente impresso il Marchio Nero sui
Cancelli
di Hogwarts, e poi se ne siano andati. >>
Io
ed Harry ci scambiamo uno
sguardo estremamente preoccupato, per poi ripuntarlo in quello di
Gawain, che
stava rispondendo a Ron.
Ma
l’affermazione di Hermione
stupisce tutti.
<<
E’ impossibile… >>
Tutti
quanti si girano verso di Lei.
<<
…
Dawlish
e Gawain si guardano in
modo mesto.
Poi,
è sempre Dawlish che continua
a parlare.
<<
Errore nostro. Ci siamo
espressi male. Il Marchio Nero è stato impresso non sui Cancelli di Hogwarts, ma ai
loro piedi. Sul prato, in pratica. >>
Un momento.
Okay,
non ho letto Storia di
Hogwarts da cima a fondo come Hermione, ma, almeno, l’ho
appena ascoltata.
<<
Ma
<<
Signorina Potter… >>
mi chiama Gawain.
Generalmente
usiamo, per
appellarci, i nostri nomi di Battesimo.
Ma,
adesso, siamo in Servizio.
<<
…Sono certa che converrà
con noi che un semplice Fuoco non è
Magia Oscura. >>
Alziamo,
tutti e cinque, un
sopracciglio.
<<
Non capisco… >>
afferma Harry << …che centra il fuoco con il
Marchio Nero? >>
<<
Perché il Marchio Nero è
stato semplicemente tracciato sul
prato antistante i Cancelli della Scuola, con del banale fuoco.
>>
Oh.
Santo.
Godric.
Tutto
questo..
Tutto
questo non ha alcun senso.
<<
Ma se i Mangiamorte non si
sono, poi, fatti vivi… >> domanda Ginny, in
preda alla più totale
confusione, esattamente come noi << …che senso
ha avuto correre il
rischio di spingersi così vicini ai Cacciatori, per poi non
intraprendere
nemmeno una Battaglia? >>
Infatti.
È
un comportamento che non segue
alcun filo logico.
Ma,
a quanto pare, Dawlish e Gawain
non sono dello stesso avviso.
<<
Secondo non soltanto noi,
ma anche l’intero Dipartimento Auror, questo gesto
è stato un avvertimento.
>>
<<
Già… >> continua
Robards << …Hanno scelto Hogwarts
perché le loro minacce sono rivolte
contro voi Cacciatori. Evidentemente, non gli importava di dover usare
mezzi
meno pratici della Magia Oscura, a causa della Barriera, per imprimere
il loro
Marchio. >>
<<
Altri Auror stanno
provvedendo a cancellare quel Simbolo. Naturalmente, abbiamo pensato
che
dovreste essere tra i primi a sapere una cosa del genere.
>>
<<
I Mangiamorte hanno
apertamente dichiarato Guerra. E non al Mondo Magico, come al solito,
ma a Voi. >>
*Mad
World – Gary Jules. Cliccare sul titolo, per
leggere la traudizione.
** Quando descrivo i disegni di
Theo, mi riferisco a
disegni che ho effettivamente visto. Come quello di sua madre, sono
disegni che
ho trovato sul Web, in particolare su Deviantart.
Rieccomi!
Che dire di questo capitolo?
Che Kiki si sta affezionando sempre
di più ai
Serpeverde, ed io con Lei!
Che Harry, lentamente, sta
iniziando ad accettare la
storia tra Draco e sua sorella.
Potrebbe sembrarvi un po’
paranoico, in alcuni pezzi,
ma, come faccio spiegare da Lui stesso, sarebbe assurdo se non lo fosse.
Draco, Harry e Kiki si detestavano sul
serio…
sarebbe stato paradossale che Lui e Lei si innamorassero in uno
schiocco di
dita, e che il fratello di Lei accettasse la cosa con una scrollata di
spalle.
Che Lily e James sono dei
personaggi troppo
fantastici, per non citarli, e per non farli comparire ogni tanto,
sebbene
siano morti.
Che la canzone “Mad
World” secondo me è stata scritta
pensando ad Harry Potter. xD
Che Fred Weasley manca tanto anche
a me, non solo al
povero George.
Che Teddy Lupin è
adorabile.
Che… vi ho rotto le
palle già abbastanza! :D
Aggiungo solamente un
“Buona Lettura” ed un
“Recensite!”
See you soon.
BIGIA