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Autore: binca    10/07/2011    14 recensioni
Tutte le storie hanno un'inizio e allo stesso tempo tutte le estati hanno una storia anche se, a dircela tutta, solo un'estate non verrà mai dimenticata e per questo verrà soprannominata la più importante della nostra vita, come immagino avrete capitò che la storia che sto per raccontarvi parte proprio da quì.
Ora voi mi direte, come può un'estate cambiare la vita di una persona ?!
Bianca ha quattordici anni ed è convinta di aver trovato il vero amore, la sua relazione va avanti da ben tre anni e finalmente dopo mesi che non lo vede per via della lontananza, potrà accoccolarsi fra le braccia di Matteo, ma non sempre i sogni vanno come ci si aspetta.
Una migliore amica falsa e doppiogiochista, un'amore rovinato e la consapevolezza di perdere tutto perchè si, Bianca nel giro di una sera, si ritroverà senza la sua migliore amica, senza il suo ragazzo, senza il suo gruppo di amici e completamente sola, fra le lacrime e il dolore, dovrà trovare la forza di rialzarsi e ricominciare a vivere una nuova vita senza le persone che più amava.
Ps : E' UNA STORIA VERA:) SPERO VI PIACCIA.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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CIAO A TUTTI !! 
INIZIO COL DIRE CHE QUESTA STORIA SARA' DEL TUTTO VERA
SOLO NOMI E LUOGI SUBIRANNO DEI CAMBIAMENTI, PER GARANTIRE LA PRIVACY A CHI LA VUOLE MANTENERE...
NON PENSATE PERO' CHE CIO' CHE ANDRETE A LEGGERE SIA NOIOSO O ADDIRITTURA BANALE, CREDETEMI... LA MIA VITA SFORTUNATAMENTE PER ME, E' FIN TROPPO FRENETICA!
AGGIUNGO CHE I PRIMI CAPITOLI, GIUSTAMENTE, SARANNO UN PO' TRANQUILLI, MA MOLTO PRESTO TUTTO CAMBIERA'

 

DETTO CIO', BUONA LETTURA!

 



 

INTRODUZIONE

CAPITOLO UNO

 
 
Tutte le storie hanno un inizio e allo stesso tempo tutte le estati hanno una storia anche se, a dircela tutta, solo un'estate non verrà mai dimenticata e per questo verrà ricordata come la più importante della nostra vita.
E’ per questo che si dice che in media una ragazza abbia sei amori estivi durante l'adolescenza, ma solo uno rimarrà per sempre indelebile nel suo cuore cambiando la sua essenza. Come immagino, avrete capitò che la storia che sto per raccontarvi parte proprio da qui.
Ora voi mi direte, come può un'estate cambiare la vita di una persona?
Beh, se avete voglia di scoprirlo leggete.
Mi chiamo Bianca Bass, ho quattordici anni ed esattamente un mese fa, ho concluso il mio primo anno al liceo classico.
Non che questo vi interessi più di tanto, ma come mi è stato detto più volte meglio presentarsi subito.
La storia che sto per raccontarvi comincia il nove luglio ma io direi di partire dall'otto, giornata dove mi metto in testa di preparare le valigie.

 

 
OTTO LUGLIO 2011
 

 
«Bianca sbrigati, per le otto dobbiamo essere lì» urlò mia mamma da camera sua, probabilmente intenta a ritoccare il trucco, mentre io la maledicevo e tiravo fuori dall'armadio un vestito orrendo rosso e nero che se fosse stato per me, non avrei messo neanche morta.
«Sto arrivando» risposi sbuffando, dirigendomi poi verso il bagno per risistemarmi un ultima volta il ciuffo prima di uscire di casa.
Mentre trascinavo pesantemente i piedi spogli sul pavimento alla veneziana, mio papà mi sorrise accarezzandomi dolcemente la guancia, così che un mezzo sorriso apparse sulla mia faccia alla vista dell'occhiolino che mi stava facendo.
Io e lui odiavamo le cene come quella dove stavamo per andare o meglio, non che le odiassimo più di tanto, ma il solo fatto di doverci vestire eleganti ci metteva di cattivo umore.
Mia mamma invece era tutto il contrario, vestirsi in ghingheri e sfoggiare il suo fantomatico sorriso a trentadue denti la faceva sentire a proprio agio con il mondo circostante. Per questo, l'unica domanda sulla mia famiglia che mi facevo da quando ero nata era come cavolo avessero fatto a sposarsi, essendo completamente uno l'opposto.
«Forza forza siamo in ritardo!» Cinguettò nuovamente la donna castana davanti a me, prendendo al volo la borsa e precipitandosi fuori di casa, mentre io e  papà ci scambiavamo uno sguardo confuso osservando l'orologio che segnava solo le sei e quaranta.
Quella sera avremo dovuto essere a casa di Renata solo alle otto, quindi non riuscivo a capire, come una strada che impiegavo venti minuti a fare a braccetto della mia cara nonnina, potesse tramutarsi improvvisamente in una passeggiata chilometrica.
Faci finta di niente e chiusi la porta alle mie spalle perdendomi ad osservare il display del cellulare che con mia grande curiosità e gioia mi avvertiva che era arrivato un messaggio.
"Ciao cucciola tutto bene?"
Sorrisi quasi senza rendermene conto e risposi velocemente prima che mi venisse detto di metterlo via.
" Hem..sisi.. anzi, dipende cosa intendi con andare bene."
" Intendo se sei ancora viva e se la cena è già cominciata" rispose Matteo dopo pochi minuti, facendomi scoppiare a ridere come una matta sotto gli sguardi sorpresi dei turisti che passeggiavano spensierati per le calli di Venezia.
"Non è ancora cominciata, ma non parliamo di quello va. Ancora un giorno e vengo a Padola! " Scrissi con il cuore che batteva a mille al solo pensiero di arrivare in quel paesino disperso in mezzo alle montagne che io adoravo.
" Si. Peccato che io sono in Sardegna e che torno giovedì"
" Vero anche quello ..:( "
" Lo sai che ti amo vero?" Rispose lui cercando in qualche modo di farmi tornare allegra, sapendo benissimo che erano ben dieci mesi che aspettavo di andare a Padola per trascorrere più di un finesettimana con lui e adesso saltava fuori che lui non c'era per una settimana intera.
Faci finta di niente e gli risposi che lo sapevo e che dovevo andare, mentre mia mamma suonava il campanello.
Sbuffando salii le scale mentre un tornado di circa sei anni mi si catapultava in braccio, lo presi al volo e abbracciai la mia cuginetta che tutta entusiasta mi sussurrò all’orecchio se dopo potevamo chiamare Matteo, dato che aveva una bella cotta per lui fin dall’asilo.
Sorrisi e baciandole i capelli castani annuii, pensando fra me e me che tutto sommato Teo era il mio ragazzo e fra meno di una settimana avrei potuto rivederlo ed avere una relazione decente con lui.
Dopo aver salutato tutti e baciato una trentina di guancie per lo più sconosciute, mi nascosi in salotto sperando in cuor mio di non essere disturbata.
Ultimamente avevo voglia di starmene per i fatti miei.
Non ero una di quelle ragazze che si vestono tutte firmate, con la ciocchetta nei capelli e il vestitino a fiori, ero più una tipa da Jeans e maglietta a maniche corte e questo per il mio mondo, costituito esclusivamente su cene importanti e regole a tutto spiano non era un bene per il semplice fatto che non potevo essere me stessa.
Amavo la natura e gli animali, ma a Venezia se ne trovava ben poca, amavo guardare film rosa e non quei noiosi documentari storici che tutti a casa mia guardavano con interesse.
Ormai ci avevo fatto l'abitudine, ero quella diversa, quella che probabilmente avrebbe dovuto nascere in montagna. Se dall’esterno tutta questa tristezza non si vedeva, io sapevo che c’era soffrendo in silenzio.
Proprio per questo fin da piccola facevo il conto alla rovescia dal primo di Settembre fino alla seconda settimana di Luglio, settimana dove partivo per il posto più magico del mono: PADOLA, un piccolo paesino di montagna in Cadore, circondato dalle alpi.
Da piccola, quel luogo costituiva il permesso di sporcarmi, di distendermi in un prato senza essere sgridata, il poter sentirmi libera andando a cavallo e catturare grilli. Negli ultimi anni invece, le cose erano abbastanza cambiate. Non c'era più il fatto di sporcarmi, ma c'era il fatto di vedere il mio migliore amico, il fatto di vedere il mio ragazzo con cui stavo da circa due anni.
L'unica cosa che non era cambiata era la voglia di cavalcare e infatti come sempre una delle prime cose che avrei fatto arrivata a Padola sarebbe stata proprio andare in maneggio.
«Bianca, Elisa a tavola» sentimmo urlare all'improvviso dal piano di sopra.
Sbuffai e contai fino a dieci prendendo a manina la mia cuginetta e rileggendo il messaggio di Matteo.

 
“Ancora un giorno e poi sarai libera!”
 
 

CIAO A TUTTI ^^

SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO ANCHE SE IN VERITA' NON E' PROPRIO UN CAPITOLO MA UN' INTRODUZIONE ! UN BACIONE

 

VOGLIO ANCHE RINGRAZIARE E DEDICARE QUESTO DIARIO CHE SPERO DI POTER LEGGERE FRA TANTI ANNI CON UN MEZZO SORRISO SULLE LABBRA, A CHI MI E' STATO VICINO IN QUESTI DUE LUNGHI E DIFFICILI MESI ESTIVI:

aronoeleee

Anto98

aronoele_

MA ANCHE ALLE MIE LETTRICI PIU' ACCANITE DI  " SONO INCINTA 1\ 2\ 3 " CHE MI HANNO SPRONATA A METTERE SU CARTA LA MIA VERA STORIA CON MATTEO ED I RAGAZZI DEL MURETTO ^^

cuoredpanna

sTar__

memy881

margii_pazzoide_chan

 
  
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