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Autore: Eastre    12/07/2011    6 recensioni
odio le storie sdolcinate, ma.. destino crudele! fato avverso! perchè a me? perchè?!
dal 1° capitolo
Bastardobastardobastardo!
Mi hai tradito!
Traditotraditotradito!
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come andare in crisi isterica tentando di (non scrivere) una storia sdolcinata.


1° settimana – 1° ora

Bastardobastardobastardo!
Mi hai tradito!
Traditotraditotradito!
Te ne sei andato con quella sgualdrina!
Io credevo in te! Ci credevo!
Credevo che voi due non mi avreste mai lasciati!
Non dovevi andartene con lei!
Quella a cui volevo bene, a cui mi affidavo quando avevo bisogno, che c’era sempre, anche nei momenti più difficili
E tu non dovevi andartene con lui!
Lui a cui credevo di poter fare sempre affidamento, che ci sarebbe stato anche quando non doveva esserci, lui c’era sempre!
Tutte le notti passate insieme a pensare
Tutte le parole che ci siamo scambiati…
Maledetto cervello! Maledetta ispirazione! Ve ne siete andati e mi avete lasciato a fissare lo schermo del PC bianco come i vestiti che lavano nelle pubblicità di detersivi.
Perché mi avete fatto questo?!
Io vi volevo bene!
Ma la colpa non è vostra dopotutto, la colpa è del mio editore bastardo/egoista/..l’ho già detto bastardo? Mi ricordo ancora quel giorno maledetto di una settimana fa in cui seduto alla sua cattedra tra fogli e penne ben ordinati con un ghigno sulle labbra e le mani incrociate sul legno ruvido, poi la sua bocca chiara si mosse lentamente sillabando con cattiveria ogni parola << devi scrivermi un romantico >> i miei occhi si spalancarono la mia bocca si socchiuse dalla testa calva dell’editore spuntarono due corna rosse ed un vestito scuro gli apparve sul corpo grasso mentre dalle labbra sporgevano due canini insanguinati. Okay Okay, forse nell’ultima parte il mio cervello (bastardobastardobastardostrabastardo) troppo abituato a scrivere Horror e Gialli ha preso il sopravvento. Ho che dolci parole! HOR-ROR & GI-AL-LI ha! I bei vecchi tempi della mitica coppia horror & gialli. In cui si trovava qualche cadavere morto in circostante misteriose o qualche maledizione legata ad una casa abbandonata. Sherlock Rice mi chiamavano, che con la sua mente riusciva a risolvere omicidi intricati su carta ed a creare spargimenti di sangue e fuoriuscite di budella degni del miglior splatter.
Ora vi chiedo come fa Madame S. R a scrivere una storia sbacciucchiosa/romanticosa/smielosa…sto perdendo anche l’uso della grammatica adesso?!
Ma cara! Lo sai che alle giovani d’oggi non piacciono i gialli e gli Horror, preferiscono i romantici, basta guardare il successo dell’ultimo libro di Edgar Torrens!
La voce del mio editore mi entra come uno spillo nella testa. Certo! Tanto non è mica lui che alle 3.00 di notte sta a fissare in crisi ispirativa/costrutiva/creativa lo schermo del computer!
Vorrei vedere lui al posto mio con gli occhi azzurri iniettati di sangue ed i capelli neri spettinati fino all’inverosimile. Se abitassi ancora con mamma e papà mi avrebbero mandato da uno specialista.
Odio il mio cervello e la mia ispirazione che sono scappati insieme lasciandomi da sola e senza speranze!
Li odio
Odio il genere Romantico
Lo odio
Odio i libri di Edgar Torrens
Li odio
Odio Edgar Torrens
Lo odio! ODIO! ODIO! O D I O
Il mio respiro si fa affannato, neanche mi sono accorta che ad ogni odio ho sbattuto (ebbene si, volontariamente) la fronte contro il tavolo in vetro dove sono seduta.
Si mamma mi avrebbe portato da una specialista.
Okay, calma, cerchiamo di ragionare Madame.
Cosa facevi quando non trovavi l’ispirazione?
<< Niente! >> sbraito sull’orlo di una crisi isterica affondando le mani nei capelli spettinati << perché io avevo sempre l’ispirazione quando scrivevo uno dei miei libri >> presi in mano il massiccio volume dalla copertina nera al mio fianco ammirandolo con gli occhi lucidi in tutta la sua bellezza. I caratteri rossi al centro con la scritta sanguinosa “Morte a Novembre”, la scintillosa etichetta del besteller che spuntava all’angolo ed il mio nome in cima in caratteri eleganti
<< perché >> inizio sbattendo la fronte ad ogni parola contro il volume << devo. Scrivere. Un. Fottutissimo. Racconto. Romantico?! >>
Poso sconsolata il volume affianco al PC, sono tre ore che fisso lo schermo di questo dannato affare ed il mio ultimo libro è l’unica cosa che mi trattiene da suicidio.
<< Calma okay? >> dico lentamente chiudendo gli occhi << va tuuutto bene >> ripeto facendo un lungo respiro << va tuutto bene…tuutto bene…no! Non è vero – riapro gli occhi chiari di scatto – non va niente bene! Niente! Niente! Niente! >> perfetto, mi accorgo solo ora che ad ogni “Niente” ho di nuovo sbattuto la testa contro il tavolino. Credo di avere qualche problema.
Dunque è questa la mia fine? Rimanere incollata al PC fissando lo schermo finché non impazzirò, mi arriverà un morboso tic all’occhio destro ed ucciderò tutti quelli che vestono di rosso squartandoli e seviziandoòli a poco a poco?...okay, la mia parte da scrittrice in macabro sta prendendo il sopravvento, che succederà? Cambierò il mio vestito rosso in uno nero mi truccherò in pece, metterò del rossetto color carbone, diventerò asociale e mi farò chiamare darkettona dai primi truzzi che incontro? E poi mentre tornerò a casa una creatura oscura dagli occhi rossi salterà fuori da un cespuglio e mi trancerà le vene da cui schizzerà fuori sangue…parte da scrittrice in macabro la vuoi piantare una volta per tutte?!
Cervello perché mi hai mollato?
Non è che ti ho mollato, diciamo che ci siamo…presi una pausa.
Non è vero, sei scappato con quella sgualdrina di Ispirazione.
Ma che dici! Sei sempre l’unica per me
Non mentirmi! Lo so che sei con lei! Che cos’ha che io non ho? Eh? Dimmelo!
Bhe..ha delle belle tette
Eh?
Ti rendi conto che stai parlando con te stessa?
mmm…però sarebbe un buon inizio per una storia romantica, Tizio scappa con Caio lasciando Sempronio da solo a piangersi addosso
non pensi sia troppo…banale?
E tu che ne sai!
Stai ancora parlando da sola, perché non ti fai degli amici invece di fare chiacchierate mentali
Vuoi litigare?!
Ma perché proprio io! Non potevi scegliere d’avere un microangelo sulla spalla destra ed un micro diavolo sulla spalla sinistra
Sarebbero più sfiziosi di te!
Ma cos..ha ci rinuncio! Sei un caso perso! Sai cos’ha Ispirazione più di te?! Lei non ha qualche rotella fuori posto e mi ascolta! Me ne vado Madame R. S o S.R cometichiami..
No aspetta…
Addio!


1° settimana- 2° ora

Bene, adesso che anche il mio cervello se ne è andato (sbattendo la porta per giunta) posso contare solo su me stessa.
Puntiamoci un obbiettivo okay?
- storia romantica e sbacciucchiosa
- minimo 2oo pagine


<< aspetta aspetta aspetta signorina nella mia testa- inarco freddamente le sopracciglia - Come faccio a scrivere 200 pagine di una storia sbacciucchiosa senza vomitare?>>

Prima cosa io non mi chiamo “signorina nella mia testa” mi chiamo signorina e basta, e poi se devi vomitare vai al WC tesoro, no problem my.

<< Perfetto Signorina vedo che non ho una nonna buona nella testa ma una snob/perfettina presuntuosa>>

Cosa?! Io sto cercando di aiutarti e tu mi tratti così?!

<< scusa >> sospiro mettendomi una mano sulla fronte << è solo che..tu non capisci! – mi asciugo le lacrime con un fazzolettino stropicciato – passi la vita a scrivere su cose che adori – il mio tono traballa tra i singhiozzi degni di una casalinga isterica – e poi…poi uno stronzo ti dice che – mi soffio il naso con un rumore molto simile a quello di una locomotiva – ti dice che non devi più scrivere quello che vuoi >> scoppio in un pianto isterico sbattendo la fronte contro il legno gelido del tavolo e circondandola con le braccia

Suvvia cara, capita spesso di sentirsi tristi, ma l’importante è andare avanti.

Ritorniamo ai nostri obbiettivi
- scrivere 200 pagine di una storia smielata senza vomitare
- scrivere bene 200 pagine di una storia smielata senza vomitare
ed adesso iniziamo a creare dei personaggi originali e carini…vediamo Madame, in ogni storia romantica c’è il riccone di almeno 5 anni più grande di lei che si innamora della bella ragazza. Va bene?


<< si >> sussurrò appena dando un'altra soffiata nel fazzoletto

Allora facciamo che il riccone si chiama Nelson

<< perché Nelson? >>

A me piace Nelson okay?!
Urla isterico il mio alterego trapanandomi le orecchie
Rimaniamo calmi okay? Bene. Ritorniamo a Nelson. Che incontra…Milly, figa, innocente e graziosa, il loro amore è ostacolato da Carl che ama Milly e poi..

<< no. Aspetta >> sillabo lentamente riemergendo dal mio pianto isterico << un triangolo? >>

Si tesoro, in ogni storia che si rispetti c’è un triangolo…ritorniamo a loro. Bene, ma alla fine Milly e Nelson che si amano tanto fin dal primo sguardo fanno trionfare il loro amore sull’odio di Carl, passano “ai fatti” è una cosa stratosferica, si sposano, hanno tre bambini e…

<< non scriverò niente del genere >> l’avverto alzandomi

Senti ciccia io l’idea te l’ho data…ma dove vai?

<< al telefono >> rispondo laconica portandomi la cornetta verde all’orecchio subito preso d’assedio dal bip continuo e fastidioso

Ma chi chiami?
Continua ad assillarmi la Signorina nella mia testa mentre compongo rapidamente il numero

<< tu non sia quanto mi costa questa telefonata >> sussurro tra le lacrime attorcigliando il filo del telefono attorno all’indice

Perché? È una telefonata dall’altra parte del mondo? Tesoro quelle si che ti fanno spendere!

<< non è il costo morale, è il costo psicologico – l’avverto laconica – non chiamerei se non fosse una questione di vita o di morte >> finalmente una voce trillante (fino al nervosismo) mi entra nell’orecchio trapassandomi la testa da una parte all’altra

Di vita o di morte? Non ti sembra di esagerare cara?

<< vuoi stare zitta?! >> Urlo stizzita
<< cosa? >> chiede scioccata la voce dell’altra parte del telefono.
Inutile dire che volevo ammazzare la cara Signorina. Ma non potevo perché probabilmente era il frutto del fatto che non dormo da 43 ore, diciassette minuti e 12..13..14..secondi.
<< ho no! Non dicevo a te! >> dico tra i denti alzando lo sguardo verso la mia fronte. Casa di Signorina, (alias, miss stronzetta)

Cosa?! Posso sentirti sai?!

<< vuoi fare silenzio?! >> sbraito furiosa dandomi una botta sulla fronte (su cui sta comparendo un insano livido bluastro)
<< eh? >> di nuovo la voce trillante è sotto shock
<< ho no! >> mi affretto a dire attorcigliandomi istericamente il filo del telefono attorno al dito << non…non eri tu..insomma…ero io…cioè no..non ero io..>>
<< Madame stai bene?>> chiede preoccupata. Me l’immagino dall’altra parte del telefono ad inarcare le sopracciglia ed a piegare le labbra di lato
<< bene? >> chiedo isterica << sto bene benissimo! Perchénondovreistarebenebenissimo? Eh?! Io sto bene! Chiaro?! Perché tutti pensano che io non sto bene?! Perché?! >>
<< Ma..Madame >> balbetta sempre più preoccupata (o forse spaventata?). Ansimo per lo sforzo fatto (credo che non tutti si sentano bene dopo aver parlato alla velocità della luce) era come se mi mancasse il fiato. Cerco goffamente di rimettere a posto i capelli come per ridarmi un contegno. Do un colpo di tosse e mi accingo a mettermi dritta con la testa alta e lo sguardo fiero << porta il pacchetto >> sillabano caldamente le mie labbra. Dall’altro capo del telefono sento un grido di gioia

Perfetto, spero che “biondinasenzacervello” ti sia d’aiuto



ANGOLO AUTRICE Cari lettori (sempre che ce ne siano)
Eccomi finalmente arrivata! Questa storia l’ho scritta per un iniziativa nel forum in fan fiction on Demand in cui si dava l’idea di creare una storia in chiave ironica di una scrittrice/ore che deve scrivere una storia. Bhe…che altro dire, un abbraccio grande a chiunque metterà la storia tra le preferite/seguite/ricordate ed un abbraccio ancora più grane a chi lascerà un piccolo commentino.
Siete veramente dei grandi.
Sempre vostra
Eastre

  
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