Anime & Manga > Keroro Gunso
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Autore: LoScrittoreMisteriosoX    13/07/2011    4 recensioni
I Keroniani, in vista della lentezza della conquista della terra da parte del plutone "Grandi Manovre", invia alla squadra un nuovo membro: lo Specialista Takashi Ryuu!
Una normale rana, come qualsiasi Keroniano, ansiosa di cominciare il suo primo periodo di servizio sotto i comandi del leggendario Sergente Keroro.
Ma cosa succederebbe se, in seguito ad un errore, una ragazza lo baciasse?
Come nella più classica delle favole, Takashi diventerebbe un vero PEKOPONIANO!
E cosa succederebbe se, per un motivo o per l'altro, tutte le graziose fanciulle dell'Anime (Fra cui Natsumi e Momoka) si innamorassero di lui alla follia?
E se poi i loro innamorati si accorgessero dei propri sentimenti e cominciassero ad esserene gelosi?
Riusciranno personaggi come Fuyuki o Saburo a riprendersi le loro amate?
E chi, fra le fanciulle, riuscirà a conquistare il cuore di Takashi per prima?
E Takashi? Come si comporterà una rana trasformata in umano alle prese con le cotte adoscenziali?
Quando fantasia e fantascienza si incontrano, si crea una storia!
Una commedia romantica tratta dalla serie con la rana più famosa e amata di sempre!
Nuovi personaggi faranno la loro comparsa: apettatevi gag, amori, rivali, gelosie e combattimenti in nome dell'amore!
E' il primo racconto comico che faccio, spero vi piaccia!
Buona lettura e mi raccomando: commentate! =D
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Episodio cinque: Primo giorno, primi problemi! Signorsì!


In fin dei conti era il primo giorno dopo una bella vacanza. Che male c'era nell'andare a scuola di tanto in tanto?
Ad essere sinceri, non sapeva nemmeno il perché aveva scelto un liceo. Di solito si studia per trovare un lavoro, ma lui già ce lo aveva un lavoro.
Il DJ alla radio forse non era tra i più pagati, ma gli piaceva.
Scrivere poesie e leggerle era da sempre stata la sua passione.
E poi era un ragazzo ricco. A cosa gli serviva studiare per lavorare se i soldi già ce li aveva?
Inoltre era anche un genio. Studio, lavoro e soldi per lui erano inutili nel suo stile di vita.
Quindi perché andare a scuola? C'era davvero un motivo?

« E' lui! » sentì esclamare qualche ragazza indicandolo, « Guarda è 623! Oddio quant'è figo! »

Forse si era iscritto per essere al centro dell'attenzione, giusto per quello che chiamavano “Fan Service” per chi lo seguiva.
Era quello quindi? Puro e semplice esibizionismo?
Forse si.
O forse no.
Lentamente entrò in classe e la vide: Natsumi Hinata, la sua fan numero uno, la sua migliore amica, se così si poteva dire.
Era l'unica con cui riusciva a parlare con naturalezza nonostante Saburo fosse un tipo solitario. Però, per una qualche ragione, quando i due parlavano Natsumi era sempre rossa e spesso balbettava pure.
Inoltre quando la sorprendeva alle spalle, la ragazza sobbalzava e si comportava come se avesse visto un fantasma.
Saburo non aveva la minima idea del perché reagisse così, ma era estremamente divertente.
Sorridente, si avvicinò e sfruttando il fatto che Natsumi fosse come distrutta e accasciata sul proprio banco, le si avvicinò delicatamente all'orecchio.

« Ciao, Natsumi. » le sussurrò con maliziosità, ansioso di metterla alla prova.

« Ciao... » rispose l'altra con il viso immerso nel braccio, avvolta da una stana aura di stanchezza.

Ancora non l'aveva riconosciuta. Ottimo, l'effetto sorpresa sarebbe stato ancora più “divertente”, « Come mai tanto stanca? »

« Ah... niente... solo che stanotte non ho dormito molto.... »

« Ore piccole? »

« In un certo senso.. potresti lasciarmi in pace per qualche attimo? Vorrei dormire almeno finché il Prof. non arriva. Ma probabilmente dormirò anche durante la lezione. »

Strano. Di solito dopo qualche secondo di conversazione Natsumi si accorgeva subito del con chi stava parlando.

« Non va bene, Natsumi. Vuoi che ti prenda del caffè? »

« No, grazie... Voglio solo dormireee... » borbottò l'altra espandendosi sul banco, come se avesse l'intenzione di sdraiarci sopra.

« Sei sicura di stare bene, Natsumi-chan? » domandò Akane, una sua compagna di classe.

« Si, sto bene... ma guarda che voglio solo riposarmi un poco... » continuò a parlare Natsumi, con la voce soffocata dal braccio che cercava disperatamente di usare come isolatore.

Akane la guardò storto. Conosceva la cotta della tipa eppure… « Guarda con chi stai parlando... » la informò toccandole la testa con delicatezza.

La rossa voltò la testa e guardò il DJ salutarla come se niente fosse.

« Ecco, ci siamo. » pensò il ragazzo sorridente.

« Si, lo so. Ciao, Saburo... » dichiarò Natsumi a sorpresa rigirando la testa nella posizione di prima, « Scusate, ma come ho già detto oggi voglio solo dormire... »

Sorpresi, entrambi i ragazzi la guardarono confusi. Che stava succedendo?

Furono sul punto di chiedere qualcosa, ma l'ingresso del professore li interruppe.

Lanciandosi una veloce occhiata d’intesa, decisero che avrebbero cercato risposte più avanti, magari al cambio d’ora.
 
-

«Basta non ce la faccio piùùù.... » sospirò Natsumi alzandosi lentamente per il saluto di classe, tornando poi a sedersi di peso sulla sedia. Non solo aveva dormito poco e aveva pure fato una colazione leggerissima, ma aveva pure corso come una folle. La parola “stanca” non era nemmeno associabile allo status in cui Natsumi si sentiva.

« …comunque vorrei cominciare dando il benvenuto ad un vostro nuovo compagno di classe. » sentì dire dall'insegnante (che normalmente ignorava) scatenando alcuni mormorii curiosi fra gli studenti e attirando, chiaramente, l’attenzione della rossa addormentata.

« “Nuovo compagno”? Allora è un ragazzo! Chissà com'è! » parlò qualcuno.

« Speriamo sia carino! » rispose un’altra.

Anche Natsumi, curiosa come tutti, si mise a parlare con le sue amiche, riprendendo improvvisamente abbastanza vigore da risvegliarsi dal suo status di pre-morte. Chiaramente non le interessava se fosse carino o meno, ma le importava se sarebbe stato un combina guai e una gatta da pelare.

« Entra pure. » riprese il Prof. girandosi verso la porta, attirando l'attenzione di ogni studente, interrompendo qualsiasi chiacchiera.

Ma come il nuovo arrivato entrò, Natsumi rischiò un infarto.

Come se avesse visto un fantasma, la ragazza spalancò occhi e bocca, impallidendo sempre più velocemente. Sentì il suo cuore fermarsi di colpo: non riusciva a credere ai suoi occhi. Tentò di dire qualcosa ma lo shock era così forte che le parole si trasformarono in sussurri strozzati. Il respiro le mancava e la mente aveva smesso di pensare.
Gli occhi erano così aperti dall'incredulità che potevano uscire dalle orbite da un momento all'altro, come in un cartone animato.

« COSA DIAVOLO CI FA QUI TAKASHI!? » Fu l'unico pensiero che riuscì ad elaborare boccheggiando alla ricerca di qualcosa da dire, fissandolo entrare con un timido sorriso.

« Wow! » esclamò Akane, « Ma è albino! Non ne avevo mai visto uno dal vivo! »

« Forza presentati. » incoraggiò l’insegnante con una pacca nella speranza di tranquillizzarlo.

« Ehm... d'accordo... io... err.... il mio nome è Takashi Ryuu... piacere di conoscervi... » rispose Takashi sforzandosi nel mantenere la calma e la più normale delle facce, « E, ehm, sì… prendetevi cura di me... »


« E' anche timido! Che carino! » esclamò Akane, estremamente curiosa e attratta dal nuovo arrivato.

Natsumi provò ancora una volta a dire qualcosa, ma le parole non uscivano. La sua mente si rifiutava di credere a quella visione.

« Qualcuno ha domande per Ryuu? » domandò il professore.

« Io! Io! » intimò qualcuno alzando la mano, « Quali sono i tuoi obbiettivi di quest'anno, Ryuu-kun? »

« I miei obbiettivi di quest'anno... eh...? Al momento sto pianificando di conquistare il mon- BFWAH! « Takashi venne interrotto dal dorso di un libro in piena faccia, cadendo al suolo come un sacco di patate lanciato giù da un camion con noncuranza.

« Ci scusi, sensei! » tuonò Natsumi alzandosi in piedi e prendendo il cadavere di Takashi, « Credo che il nuovo arrivato, stia male… Lo porto in infermeria! »

« Cosa... » ma prima che il Professore potesse finire, Natsumi era già uscita.

-
 
La testa che girava, la faccia che doleva… « Ohw... ma che è successo...? » mormorò Takashi alzandosi con i gomiti e tenendosi la faccia per assicurarsi che tutto fosse al posto giusto. Senza alcuna ragione apparente, improvvisamente era sdraiato su un lettino, con la pancia rivolta verso un soffitto a quadri. Dov'era finito?
L'aria era satura di disinfettante. Che fosse una specie di avamposto medico?
Fu sul punto di alzarsi, quando ad un tratto qualcosa lo ributtò giù nel letto.

« TU! » ringhiò Natsumi mettendosi a cavalcioni su di lui, la faccia che emetteva qualsiasi emozione tranne il fatto che fosse felice nel rivederlo, « COSA DIAVOLO CI FAI QUI?! »

« Ottima domanda. » rispose l'altro lasciando che la ragazza avesse il sopravvento e avessero gli occhi uno davanti all’altro, « Dove sono? Fino ad un attimo fa ero in class- »

« NO! » esclamò lei ancora più furiosa, « Ho chiesto perché sei QUI, a scuola, con questa divisa! Chi te l'ha data?! L'hai rubata?! »

« Nossignora. Me lo ha data la Regina Madre » la sincerità era il suo pane quotidiano.

Natsumi trasalì.

« Cos...? Mia madre? E perché?! » ora la sua faccia aveva cambiato espressione in una confusa, ma ancora per nulla felice nel rivederlo.

« Non lo so... mi ha dato questa divisa e si è limitata a dirmi che mi ha iscritto a questa scuola...  E dopo avermi portato qui mi ha salutato dicendo che sarebbe stata via ancora per un bel po’ di tempo per colpa della redazione… O qualcosa del genere. »

« Quell'irresponsabile...! Cosa diavolo le è saltata in mente?! » grignò la ragazza a denti stretti, tornando ora arrabbiata.

« E adesso...? » domandò Takashi dopo che Natsumi ebbe finito il suo rituale a bassa voce di ira verso la madre.

« Quindi adesso tu te la togli! E poi scompari da questa scuola! » ringhiò Natsumi afferrandogli i vestiti e cominciando a spogliarlo guidata dalla rabbia più totale. Nulla le avrebbe impedito di avere una normale vita scolastica ora che era in terza superiore.

« N-No! Ehi, ferma! L-Lady Natsumi! >> balbettò Takashi cercando di scrollarsela di dosso e allo stesso tempo tenersi i vestiti addosso. Impresa non facile dato che aveva a che fare con Natsumi Hinata.

« Ho perso la prima ora per colpa tua! Quindi adesso non resistere e fatti togliere quella dannata divisa! »

« Lady Natsumi, smettila! »

« No! » gridò la ragazza, ormai dando più ascolto all’ira che dalla coscienza.

« Non possiamo parlarne? »

« Non accetto obbiezioni! » tuonò lei riuscendo, dopo innumerevoli tentativi, a togliergli la giacca e a sbottonargli la camicia arrivando fino a metà.

« Ma allora vuoi la guerra! » ribatté l'altro allungando le mani e cominciando a sbottonarle la camicia dopo averle tolto la giacca in un attacco a sorpresa, « Non è giusto che solo io mi debba spogliare! »

« M-M-Ma dove diavolo stai allungando le mani, dannato maniaco?! » gridò lei arrossendo e gettandosi alla difesa dei propri vestiti e abbandonando l’offensiva contro Takashi, ora lui con il coltello dalla parte del manico.

« La smetto solo se anche tu la smetti! » esclamò come scusa non volendo mollare. In guerra, raggiungere per lo meno la parità d’armi con il nemico era la regola numero uno: se lui non aveva la giacca, anche lei doveva togliersela. Logico, no?

« Takashi! Ti ordino di smetterla! »

« Prima te! »

« Non fare il bambino! >

Erano sul punto di ringhiarsi a vicenda come cani che volevano difendere il proprio territorio quando improvvisamente la porta dell'infermeria si aprì di colpo.

« Natsumi-chan, sei qui? >> domandò Akane entrando, chiaramente inconsapevole della gloriosa guerra dei bottoni fra Takashi e Natsumi, « E' da un po' che tu e Ryuu-kun vi siete assenta... »

Come la coppia, improvvisamente la ragazza si bloccò sul posto guardandoli a bocca spalancata e gli occhi aperti in una espressione di incredulità e imbarazzo « ...ti. »

I due ragazzi potevano dire qualsiasi cosa, ma davanti ad Akane non c'era altro che una Natsumi spettinata e sudata sopra ad un Takashi sbottonato e senza giacca, per di più entrambi con la camicia semi aperta.

 

COLTI SUL FATTO


« S-Scusate se vi ho interrotti » parlò Akane rossa in volto dando le spalle, « N-Non immaginavo c-che voi... voi due... fufu... »

« Non è come sembra! » esclamò Natsumi emettendo fumo dall'imbarazzo e rendendosi conto solo in quel momento di quello che aveva appena cercato di fare, « E tu che diavolo stai facendo, stupido?! »

« A-Aspetta! » tuonò l'altro piegandosi sul fianco per evitare un pugno sul volto. « Ferma! »

« Fatti colpire! » esclamò la ragazza tentando un secondo assalto. E, dalla posizione in cui era Takashi, nulla lo separava da un bel pugno in faccia e una visita all’ospedale… così, ricordandosi di un anime che aveva guardato il Sergente Keroro, gli venne in mente l’unico tipo di attacco non violento contro cui qualsiasi ragazza non poteva resistere.

« Ti prego, perdonami Lady Natsumi! » parlò il Takashi muovendo velocemente le mani verso il basso della ragazza e alzandole la gonna di colpo, facendola così urlare indifesa. Approfittando di quella occasione, il ragazzo riuscì a liberarsi dalla stretta con un abile mossa di karate.

« M-Maledetto maniaco! Q-Questa non la passi liscia, vieni qua! » ringhiò Natsumi cercando di afferrarlo, ma abilmente schivata ora che era lui sopra di lei.
 
E mentre il “combattimento” proseguiva, con Natsumi che era riuscita a liberarsi mettendo entrambi sullo stesso piano, Akane continuò a fissare come rapita quella scena. Possibile che esistesse qualcuno che poteva mettere in difficoltà Natsumi Hinata, il Jolly dello Sport del Liceo Hondo?

« Lady Natsumi, calmati! Calmati! » ripeté Takashi abbassandosi ed evitando veloci e concatenati calci con semplici movimenti della schiena mentre si riabbottonava la camicia e afferrava la giacca, « Vestiti almeno! »
 
Fermandosi, Natsumi si accorse di essere anch'essa con la camicia sbottonata.

« Noo! » gridò arrossendo e abbassandosi coprendo il petto semi-nudo « E' tutta colpa tua, maledetto pervertito! »esclamò con le lacrime agli occhi dall'imbarazzo.

Ignorandola, Takashi si prese una pausa e si gettò sul lettino.

Infine il silenzio ritornò nella stanza, interrotto solo dal respiro serrato dei due ragazzi, entrambi sudati e stanchi.

« Ehm... mi spiace intromettermi » azzardò improvvisamente Akane, decidendo che quello era il momento perfetto per chiederlo, « Ma siete per caso, ecco, state insieme? »

« AFFATTO! » ringhiò Natsumi ancora rossa dall'imbarazzo.

« Non ne ho la più pallida idea. » ribatté Takashi stanco morto, sicuramente come Natsumi. Dopo l’esperienza della rivista, non ne aveva più parlato quindi non sapeva cosa dire nonostante avesse detto a Fuyuki che era il suo ragazzo.

« Che vuol dire “Non ne ho la più pallida idea”?! Noi non stiamo insieme, punto! »

« “Stare insieme”? Ma se stiamo vivendo sotto lo stesso tetto, noi due non stiamo insieme? »

« Non in quel genere di senso, idiota! »

« Oh? » sorrise Akane con maliziosità, felice di venire a conoscenza di così tanti dettagli della vita privata di Natsumi, « Vivete pure sotto lo stesso tetto? »

« Non è come sembra! » ribatté Natsumi sforzando un sorriso, accorgendosi solo in quel momento del guaio in cui si stava cacciando, « Vedi, lui è un nostro lontanooo parente dell'occidente così gli stiamo dando ospitalità »

Akane sogghignò. Era una così ovvia balla inventata sul momento,« Certo... »

« D-Davvero! »

« Allora perché lo stavate tenendo nascosto? »

« A-Appunto per questo... non vorrei che cominciassero a girare voci strane... quindi non dire a nessuno di questa cosa... ti prego, Akane! » supplicò Natsumi prostrandosi con posa sottomessa e pregandola come se fosse chissà quale divinità.

« Sei la mia migliore amica » sorrise Akane facendo le spallucce, « Non ti preoccupare, non dirò a nessuno di questa cosa. Immagino tu abbia i tuoi buoni motivi per tenerlo nascosto. »

Per Natsumi quelle parole furono come una melodia, a tal punto che stava letteralmente piangendo dalla gioia mentre si strusciava sulla gamba di Akane, « Grazie, grazie e grazie! »

« Ma ora è meglio se torniamo in classe... altrimenti le voci cominceranno a girare da loro. »

-

Le ore di lezione ricominciarono e passarono lentamente, fin troppo lentamente.
Subito dopo essere rientrati dalla loro lunga assenza, Takashi e Natsumi si erano quasi subito addormentati nei loro rispettivi banchi. Fortunatamente i Professori di quel giorno erano molto comprensivi, consapevoli che se degli studenti dormivano in classe, dietro ci doveva essere una buona ragione.
Così li lasciarono dormire in pace senza disturbarli fino alla fine delle lezioni stesse.

« Natsumi, sveglia » intimò Saburo scrollandola dolcemente.

« Uh... è già ora di andare a casa? » domandò la ragazza svegliandosi con gli occhi annebbiati dal sonno.

« Esatto. Sai che hai dormito per ben cinque ore filate? »

« Quindi è l'una... Oh, cavolo devo preparare il pranzo »

« E' vero che tu prepari il pranzo per il Sergente e gli altri... a proposito come stanno? »

« Purtroppo quei dannati ranocchi stanno bene. » sospirò Natsumi con finto disinteresse e alzandosi mentre metteva a posto la cartella.

Saburo sorrise, « Guarda che lo so che alla fine vuoi bene a Keroro »

« Già » sbuffò Natsumi anche lei sorridendo, poi gli fece l’occhiolino, « Ma solo alla fin fine »

Fu sul punto di andare quando improvvisamente sentì delle risate alle sue spalle.

« Guardalo! E' diventato timido… che carino! » ridacchiò una delle sue compagne di classe, « Ryuu-kun, posso abbracciarti? Sei così adorabile! »

« Io... io a dir... dir la verità... » mormorò l'albino visibilmente rosso in viso, del tutto in contrasto con i suoi capelli bianchi, « Heh... Grazie. » sorrise imbarazzato guardando il banco, troppo circondato da ragazze per guardare da qualsiasi altra parte.

« Oddio mi sciolgo! » urlarono tutte assieme, « Sposaci, Ryuu-kun! »

« Ehm, io... a dir- » Takashi fu sul punto di dire qualcosa, ma qualcosa come ad un'ombra avvolta da una dura aura di puro sadismo gli comparve alle spalle.

« Disturbo...? » mormorò Natsumi con un sopracciglio inarcato e un mezzo sorriso ambiguo sul volto. Lentamente, Takashi si girò.

« Si... si va già a casa... ? » domandò sforzandosi di apparire il più naturale possibile, ora spaventato a morte.

Come un fulmine a ciel sereno, Natsumi gli mise una mano sulla spalla sinistra, facendolo sobbalzare.
 
« Eh, già... » sorrise lei applicando pressione sulla mano e schiacciandogli la spalla in una letale morsa fra palmo e dita.

« F-F-Fai... fai male... Ahi, ahi, ahi.... L-Lady Na-Natsumi... la spalla... la spalla... ahia, ahia. ahia... Ti prego non uccidermi. » mormorò Takashi fra atroci dolori. Era convinto che da lì a pochi secondi avrebbe perso la spalla sinistra.

« Ma non mi dire... Takashi... » fece lo stesso Natsumi applicando più forza, soddisfatta nell’essere lei la tipa in comando per una volta.

Poi la domanda che bloccò entrambi, la domanda che rischiò di far saltare in aria tutta la loro debole copertura, « Ma voi due già vi conoscete? >> domandò qualcuno.

« Ah! » esclamò Natsumi presa di sorpresa lasciando andare l'amico, « Ehm...si... noi... noi due ci conosciamo... da... da un po' di tempo... ehehe... giusto, Takashi? »

Impossibilitato a rispondere, Takashi si limitò a cadere con la testa sul banco, con gli occhi al cielo e il corpo avvolto fra spasmi di dolore, la bocca che emetteva inquietanti bollicine di lacrime.

« E come mai non vi siete mai parlati fino ad ora? Cos'è volevate tenercelo nascosto? » domandò un’altra.

« Secondo me i due nascondono qualcosa... e con qualcosa... dico quella cosa... »

« Vuoi dire che stanno insieme?! »

Improvvisamente, ogni studente della classe si voltò.

« N-N-NO! » balbettò Natsumi diventando rossa,  « N-Non stiamo insieme! »

« Occhio... » sussurrò Akane a Takashi mentre lei veniva assediata da domande per provare la loro teoria, « … lo vuoi un consiglio? Appena puoi scappa. Devi sapere che Natsumi-chan è la più brava atleta e combattente della scuola, per cui ha mooolti ammiratori. Non ti consiglio di rimanere in zona a lungo... »

Allarmato, Takashi si guardò attorno e si ritrovò uno sguardo omicida da ogni ragazzo nelle vicinanze.
Male, molto male. Aveva letto su una rivista che iniziare un giorno di scuola facendosi già dei nemici era sbagliato. Doveva andarsene, e subito.

« D'accordo. » parlò alzandosi e afferrando la mano di Natsumi, facendola sobbalzare dalla sorpresa: non si erano mai toccati le mani, « Lady Natsumi che dici se torniamo a casa? Possiamo mangiare lo spezzatino di ieri ser-Ahia! »

« Brutto cretino! » ringhiò l'amica interrompendolo con un colpo dietro la nuca, « Non dire nulla! »

Ma ormai tutti avevano sentito, e le ragazze attorno si lanciarono in una lussuriosa risata sotto i baffi

« “Torniamo a casa“? Spezzatino di ieri sera”? Non diteci che voi due non solo tornate a casa insieme, ma mangiate anche insieme! La cosa si sta facendo alquanto interessante. » sogghignò qualcuno, subito imitata dalle altre ragazze.

Natsumi tentò di ribattere, ma era così rossa che la lingua si rifiutava di funzionare, facendo così uscire sussurri strozzati provenienti direttamente dalla gola. La mano di Takashi era così morbida!
E di colpo, gli sguardi omicidi aumentarono. Sentendo un brivido dietro la schiena, l'istinto di sopravvivenza di Takashi si attivò, consigliandogli di gettarsi dalla finestra e darsi alla fuga. « Via. Ora. »

« N-Non è come sembra » rispose il ragazzo intervenendo in aiuto di Natsumi, « Ma ormai è tardi, non vi sembra? Credo proprio che sia meglio tornare a casa. »

« Ha ragione, io ho fame. » lo sostenne Akane, subito seguito a ruota dagli altri, « Be', allora noi andiamo, a domani! »

« A domani, hehe... » sorrise Takashi guardando le ragazze andarsene mentre bisbigliavano fra di loro: domani quella storia non si sarebbe affatto fermata, anzi.

Natsumi tentò di dire qualcosa, ma non riuscendoci per via dell'imbarazzo, si limitò ad uscire con volto cupo, avvolto da oscuri pensieri sul come uccidere Takashi nei modi più sadici possibili. Anche quest'ultimo fu sul punto di seguirla, quando improvvisamente una mano gli toccò la spalla.

« Ryuu... kuun.... » sorrise sadicamente un ragazzo con dietro altrettanti ragazzi con la stessa espressione sul volto.

E prima che il ragazzo potesse dire qualcosa, fu trascinato nell'oblio mentre la stanza veniva chiusa.

« Lopicchiolopicchiolopicchilopicchio » pensò Natsumi a ripetizione con il volto ancora rosso per l'equivoco creatosi in classe.

All'indomani avrebbe spiegato tutto, ma per il momento tutti avrebbero pensavano che lei e Takashi stessero insieme. Era davvero pensabile a una cosa del genere? Come potevano anche solo minimamente sospettare che lei e... lui fossero una coppia?
« Assurdo, semplicemente assurdo. »
Che agitazione. Che nervoso.
Natsumi si sentiva incredibilmente a disagio. Tuttavia, ora che la calma era ritornata, si concesse un lungo respiro. Poi due, infine tre, fino a calmare i battiti del proprio cuore.
Ora, tutto quello che voleva e doveva fare, era solo tornare a casa, abbracciare Yuki, preparare il pranzo e sdraiarsi sul letto, in attesa che iniziasse DJ Roma-
« Giusto. »
Ormai era da più di cinque giorni che non ascoltava più Radio Romance. Com'era possibile che lei, la sua fan numero uno, perdersi l'appuntamento quotidiano per ben cinque giorni di fila?
Ma improvvisamente, un pensiero la sfiorò.
« Saburo. »
Quel giorno era riuscita a fare una conversazione normale e per niente imbarazzata con lui. Che la sua cotta fosse finita? Impossibile. Saburo ancora le piaceva ancora.
Cosa poteva essere successo?
Un altro pensiero le passò per la mente.
« Takashi. »
Da quando quell'alieno era entrato nella sua vita, Natsumi non riusciva più a fare le cose in tranquillità quando c'era lui ne paraggi. Alla sera non aveva nemmeno il tempo di ascoltare DJ Romance che se non lo teneva d’occhio qualcosa di certo sarebbe andato per il verso sbagliato.
Cosa le stava succedendo?
Ripensò a tutto quello che era successo quel giorno.
Come poteva Takashi non aver mostrato il minimo imbarazzo per quelle accuse? Che fosse perché in fin dei conti, lui stesso non poteva credere in una relazione con Natsumi?
« Idiota... »
Arrivata in cortile, fu sul punto di chiedergli qualcosa, quando improvvisamente si accorse di essere sola. Dov'era finito?
Si voltò alla sua ricerca, quando ad un tratto comparve saltando giù dalla scale.

« Takashi! Che stai facendo?! » domandò Natsumi aspettandolo e guardandolo cambiarsi rapidamente le scarpe.

« Sto scappando! » rispose l'altro correndo e afferrandola come una principessa, « E anche tu dovresti! »

« C-Cosa stai facendo, stupido?! » balbettò la ragazza con il cuore che ricominciava a battere, « L-Lasciami andare, o-ora! »

« DANNATO, FERMATI!! » ringhiò una folla di studenti impazziti scendendo dalle scale, tutti con fra le mani ogni tipo di arma non convenzionale e lanciati all'inseguimento di Takashi, « PRENDETELO! »

« Ma che sta succedendo?! » domandò Natsumi.

« Niente di ché, mi sono solo fatto nuovi nemici. » rispose l'altro voltando l'angolo, « Bello, no? »
 
-

Silenzioso e taciturno come sempre, Saburo era affacciato dalla finestra della sua classe, osservando con attenzione Natsumi e il nuovo arrivato scappare come un cavaliere che portava via una principessa da una folla di contadini molto arrabbiati.
Per la prima volta dopo tanto tempo, lui e Natsumi erano riusciti ad avere una conversazione decente... Cosa stava succedendo? E qual era la relazione fra Natsumi e Takashi?
« Natsumi... » mormorò il ragazzo guardandola scomparire dietro l'angolo.

-

Era ormai pomeriggio inoltrato quando il Caporale Giroro e Lady Angol Mois riuscirono a finire i loro allenamenti. Ormai era da quasi due giorni che combatteva senza sosta. Prima contro Angol Mois, poi contro suoi cloni creati da Kururu.
Nonostante la stanchezza, era felice.
Era felice perché era diventato più forte. Non poteva farsi battere dal Novellino, non doveva.
Non si era mai sentito parlare di un superiore più debole del proprio subordinato.

« Ah, no, aspetta. Keroro, giusto. » rimembrò Giroro uscendo dalla base mentre Angol Mois si occupava di mettere a posto tutto il distrutto.

Era sul punto di uscire in giardino e riposarsi nella sua amata tenda rossa, quando improvvisamente i suoi adocchiarono qualcosa. O meglio, qualcuno.

Una bambina dai capelli bianchi era seduta sulle gambe di Fuyuki, entrambe intente a guardare dei cartoni animati sulla TV assieme ad un Keroro addormentato sul divano.

« Hai finito con gli allenamenti, Giroro? » domandò Mois notandolo fermo in mezzo al soggiorno.

« Chi... chi... chi è quella bambina? » chiese Giroro leggermente preso di sorpresa.

« Lei? Oh, lei è... »

Fuyuki non finì in tempo la frase che qualcuno scavalcò con un salto le mura di Casa Hinata atterrando in giardino.

« C'è l'ho fatta! » esclamò Takashi entrando dalla veranda con il fiatone, « C'è l'ho fatta! »

« Ehi, Novellino. Cos'è tutto quell'ansimare? >> domandò la rana rossa avvicinandosi.

« Oh, giorno Caporale... avete finito i vostri allenamenti? Dov'è Lady Angol Mois? »

« Eh..? Ehm... s-si... li ho finiti... Angol Mois sta finendo di rimettere a posto la sala allenamenti, probabilmente finirà domani mattina... » rispose l'altro leggermente a disagio ricordandosi di aver fatto tutto quello per battere Takashi, « C-Comunque cos'è quella divisa? Sei andato in una scuola Pekoponiana? »

« Affermativo, signore »

« Ottimo. Conoscere il modo in cui i nemici apprendono è fondamentale nell'invasione. »

« Papà! » esclamò la bambina saltando addosso a Takashi, « Sei tornato! »

« Si, sono a casa. Hai fatto la brava? »

« Si! Com'è andata a scuola? »

Giroro li guardò con faccia confusa e inaspettata. « Papà?! » esclamò ancora più sorpreso di prima.

« Come dicevo. » si intromise Fuyuki, « Lei è Yuki, la figlia di Takashi. »

« A-Aspetta? Ma com'è possibile?! Una vita Pekoponiana non nasce in nove mesi? Lui è qui da solo una settimana! E poi, chi è la madre?! »

« Beh, la madre è... »

« Sono a casa! » esclamò Natsumi entrando in soggiorno e soprapponendosi a quella di Fuyuki, anche lei con il fiatone.

« N-Natsumi! » arrossì Giroro, colto improvvisamente da un terribile pensiero: era sudato, puzzava e sporco. In altre parole era impresentabile. Come poteva farsi vedere da Natsumi da quello stato?
« No, Giroro! » si gridò nella mente stringendo i pugni mentre sentiva i passi della ragazza avvicinarsi. Ti sei allentato tanto per questo. E' tempo che tu gli faccia vedere i risultati del tuo allenamento, soldato!

« Siete già tutti qui? » domandò la sorella maggiore Hinata gettando la cartella su divano e avvicinandosi a Yuki,

« B-Buongiorno N-Natsu- » Giroro non fece in tempo a finire la frase che improvvisamente venne interrotto dal grido di gioia da parte di Yuki.

« Mamma! » esultò la ragazza saltando in braccio a Natsumi.

« Giorno, tesoro. Hai fatto al brava? » sorrise Natsumi abbracciandola forte.

Sentendo quella discussione, Giroro spalancò gli occhi e la bocca in una buffa espressione stupita.

« Cos... cos... cos... cos... cos... “ma... ma... ma... mamma”...? » mormorò con lentezza, e voce strozzata, facendo uscire le parole usando tutta la sua volontà di soldato.

« Ben tornato, Giroro » parlò Natsumi non notando il balbettio del Caporale, « Hai finito i tuoi allenamenti con Angol Mois? Ma lei dov'è? »


« A pulire la stanza degli allenamenti... dovrebbe finire domani mattina. » rispose Takashi accarezzando la testa di Yuki.

« Capisco. 
»

« N-N-Natsumi... cosa... la bambina... cosa... “mamma”... » balbettò dicendo quella che la coscienza gli suggeriva.

« Ah... » arrossì Natsumi guardando in basso, del tutto imbarazzata, « Sì, ehm… l-lei... è... è mia... mia figlia... » mormorò abbozzando ad un sorriso del tipo “Chi l'avrebbe mai detto?”

« E... e... e... il padre... ah... oh... uh... » continuò a balbettare il Caporale, con la mente che si rifiutava di connettersi alla lingua.

« Sono io il padre, Caporale » rispose Takashi senza battere ciglio, anzi sorridendo fiero.

Inutile dire che Giroro ci rimase letteralmente di sasso. La sua pelle sbiancò, le iridi dei suoi occhi scomparvero, la sua faccia perennemente irritata si trasformò in una totalmente assente e incredula.
In pochi attimi, un fiero e forte Giroro, era stato trasformato in uno demoralizzato.
Cosa diavolo è successo in nemmeno due giorni?! Riuscì a chiedersi con quel briciolo di coscienza rimasta.

« Mamma, mamma che si mangia oggi? » domandò Yuki, ancora fra le braccia di Natsumi.

« Spezzatino. » rispose Natsumi non notando (come tutti) la cera sbiancata del Caporale.

« E' il mio preferito, evviva! »

« Anche di tuo papà, sai? » ricordò Takashi prendendola in braccio.

« Comunque fatemi riposare un attimo. » sospirò Natsumi sdraiandosi sul divano, « Oggi tuo padre mi ha fatto sudare parecchio. »

« FATTO SUDARE PARECCHIO?! » sentì Giroro nonostante l'interruzione di ogni suo sistema di sopravvivenza: dai cinque sensi al cuore.

« Stasera a letto noi due ci facciamo una bella chiacchierata. » intimò la ragazza guardando Takashi dritto negli occhi, mandandogli ogni genere di messaggio minatorio.

« Ah, è vero che dobbiamo dormire insieme... » sospirò Takashi, già con la malinconia del suo letto.

« DORMIRE INSIEME?! » E quello fu il colpo di grazia. Giroro passò infine ad un totale bianco fantasma senza iridi e a bocca aperta, come una specie di fantasmino a forma di rana disegnata solo con una matita.

 



E con questo si conclude anche il quinto episodio! E finalmente direi!
Okay, sono ormai le quattro del mattino e ho appena passato la serata su questo cavoloso capitolo alla ricerca della migliore eppure peggiore impressione che il nostro Pekoponiano poteva fare nella scuola di Natsumi, il liceo Hondo.
Eh? Mi state chiedendo se ho sonno?
Oh, yeah.
Come mai non mi sono addormentato?
Beh, litri di coca-cola e chili di patatine mentre scrivevo il capitolo possono fare miracoli. Sopratutto con "Keroro" edizione italiana in sottofondo XD
Quindi per ora non mi addormento. Ho paura di sognare quella dannata rana e domani trovarmela sul comodino con uno stupido travestimento al posto del mio pezzo di muro e il mio mappamondo XD
Ebbene? Cosa ne pensate? Vi sono piaciuti questi cinque capitoli interi deticati alla coppia "Takashi x Natsumi"?
Ma non vi preoccupate... (Per chi favorisce altri tipi di coppie)ci saranno altre "Takashi x ?"
Ma alla fine chi sceglierà? Ve lo dico perché questo è (probabilmente il primo su tutta Pekopon XD) Harem-Love Comedy a finale chiuso! XD

Ora partiamo con un piccolo ma per me grande ringraziamento ad una mia amica: Laura Bianchini (alias Newbie) !

Ottima disegnatrice, nessun dubbio alcuno!

Si è offerta di farmi l'immagine della nostra piccola e kawaii Yuki, e devo dire che è venuta meravigliosamente bene! ^_^

http://img26.imageshack.us/img26/6465/yukieh.jpg

Ma, porca miseria, Imageshack ha perduto l’immagine e ora piango lacrime amare T_T

Ottimo lavoro! Arigatou Gozaimasu Laura-sama! ^_^ (Se solo si potesse rivedere… Se qualcuno conosce un modo per recuperarla non esiti a dirmelo! :D)

02/05/15 Cavolo questa SemplicementeSamanta... proprio non vuole lasciarmi in pace, eh? Quella abnorme stacanovista... Sempre a starmi dietro con i suoi absurdi testi che, per un qualche motivo, se pur strani e stupidi, mi fanno ridere! Ma non temete... sto già sognando il giorno in cui farà una recensione priva di correzioni fresche fresche per me! Il lato positivo è che ora non ha più nulla da recensire e quindi si prendere una bella pausa dai miei testi capaci di far esplodere la testa, quello negativo è che per me è arrivata l'ora che posti il sesto (finalmente) capitolo! Nei prossimi giorni sarò abbastanza occupato, però progetto che entro la settimana il sesto (finalmente) episodio!
Davvero, spero di vedere più gente la prossima volta... mi spiace di vedere SemplicementeSamanta che perde le staffe ad ogni episodio perché è l'unica a combattere per l'italiano della mia storia. <3

As always.... se you in the next message!

 

  
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