In questo
capitolo compaiono tutti i membri dei Gazette! Per chi non lo sapesse
metto qui
di seguito i loro nomi d'arte, quelli veri e il loro ruolo nella band.
Alla
fine scriveró il loro nome
abbreviato che useró per i dialoghi:
Aoi Yuu
Shiroyama
Chitarra
A
Reita Akira Suzuki
Basso
R
Ruki
Takanori Matsumoto
Voce
Ru
Kai
Yutaka Uke
Batteria
K
Uruha
Kouyou Takashima
Chitarra
U
Ora vi lascio alla storia ^^
Era il grande
giorno! Eravamo tutti elettrizzati
al massimo, neanche fosse un nostro concerto... La mattina l'avevamo
passata a
dormire -o meglio- a cercare di riposarci.
Il pomeriggio
ci preparammo velocemente, forse
troppo velocemente, infatti dovemmo aspettare ed eravamo impazienti che
arrivassero. L'appuntamento era per le quattro ed erano solamente le 2
e mezza!
Avevamo fatto fin troppo presto, per fortuna che avevamo trovato
qualcosa da
fare nel frattempo.
I GazettE ci
vennero a prendere puntuali con il
loro tourbus. Salimmo e salutai tutti i componenti. Aoi mi sorrise piú di tutti gli
altri...
Aveva proprio un bel sorriso. Ma che diavolo stavo dicendo? Beh, peró é vero...
A: Ohayou
gozaimasu kiro!
K: buon giorno
anche a te
Sorrisi felice
di riuscire a capire almeno un po' il giapponese. Si alzó e venne ad
abbracciarmi per poi presentarmi gli altri membri della band -escluso
Akira
naturalmente-, come se non sapessi giá chi fossero.
K: Piecere
Kiro,
io sono Kai... Felice di conoscerti! Dou itashimashite!*
Mi sorrise
amichevolmente e gli strinsi la mano che lui gentilmente mi aveva porso
poco
prima. Il suo sorriso era... energico! Si, doveva proprio essere un
tipo
socievole e solare, d'altronde era lui a capo della band.
Passai a Uruha
che si presentó. "Dio che bei
capelli..."
Mi accorsi
solo
dopo di aver detto quella frase invece di pensarla solamente.
U: Cosa?
K: Oh, niente.
Stavo pensando che hai proprio dei bei capelli.
U: Ahah,
grazie
mille
Arrossí un po' e io
trattenni a stento una risata.
E poi mancava
lui, Ruki. La diva dei GazettE. Si, me lo confermarono i suoi vestiti
argentati
super attillati e il modo in cui era seduto sulla piú lussuosa
poltroncina del bus, se si possa definire cosí. Poi i suoi
capelli...
Erano perfetti, nemmeno uno fuori posto.
K: ehm,
piacere... Sono Kiro.
Gli tesi la
mano
presentandomi. Mi sentivo davvero a disagio... non sapevo cosa fare. E
se mi
avesse disprezzato? Peró non avrebbe
avuto motivo di farlo. Mi fulminó con lo
sguardo,
ero sotto tensione massima. E adesso, che fare?
Mi guardava in
modo strano, pensavo che mi avrebbe liquidato subito senza nemmeno
rispondermi
e invece si mise a ridere sciogliendo quell'imbarazzo che provavo da
quando lo
avevo visto. Mi rilassai. Lui saltó in piedi
agile e mi
abbracció di slancio,
rimasi sorpreso da quel gesto, per la
seconda volta quel giorno, ma fui felice di quel contatto.
Sorrisi, Reita
guardava me e Aoi con una faccia a dir poco sorpresa, forse era
sorpreso di
tutta quella confidenza.
K: ma voi vi
conoscevate giá prima?
A: sí... cioé siamo vicini
di
casa e l'altro ieri abbiamo fatto conoscenza.
U: wow! Allora
kiro, come ti é sembrato Yuu?
Spero che non ti abbia cucinato niente, é proprio
negato
in questo!
Risi. Ridemmo
tutti a parte Reita che, si capiva lontano un miglio, era geloso.
Presentai i
miei amici a tutti e poi, quando erano concentrati in una converazione
animata,
mi allontanai dal gruppo e me ne andai da Reita... era seduto in
disparte. Mi
sedetti sul posto vicino al suo e gli accarezzai la testa dolcemente.
Lui giró la testa di
scatto verso di me.
K: ehy
amore...
che hai? Ho detto per caso qualcosa di sbagliato?
Negó.
R: no, é solo che sono
rimasto sorpreso da te e Aoi, non mi aspettavo tutta questa confidenza
tra voi.
Non é niente.
Tornó con la testa
voltata dall'altra parte, il volto spento. Gli appoggiai una mano sulla
spalla
sinistra.
K: se ti
preoccupa il fatto che frequenti altri ragazzi sappi che non ti tradiró mai, ti amo
troppo.
Presi il suo
mento tra le mie dita e lo baciai passionalmente fregandomene della
presenza
degli altri, volevo solo che lui capisse veramente quanto era
importante per
me. Quando mi staccai lui sorrideva raggiante e i nostri colleghi
sembravano felici.
Aoi aveva un sorrisino strano, al momento non capii il perché e non ci feci
caso, ero troppo felice.
A: Allora,
partiamo che sennó si fa tardi!
Il mio sorriso
si spense quando vidi i suoi occhi farsi lucidi prima che si voltasse a
dire
all'autista quelle parole. La sua voce tremava.
Arrivammo nel
luogo dove ci sarebbe stato il
concerto dopo una mezz'ora di viaggio, eravamo puntualissimi. Non
incontrammo
nessuno nel tragitto fino ai loro camerini tranne l'autista che ci salutó tutti come se
fossimo
vecchi amici, che uomo gentile.
Le prove
durarono alquanto poco, non eseguirono
mai nessun brano fino alla fine, erano davvero tanti e poi dovevano
saperli giá bene. Noi
eravamo dietro le quinte, ci avevano detto che
potevamo stare lí
tranquillamente anche se avevamo lo stesso i biglietti per entrare come
normali spettatori.
Alle 5 e mezza
circa i
gaze fecero tutti uno spuntino perché il concerto
durava due
ore e non avrebbero potuto resistere senza mangiare, noi gli facemmo
compagnia.
Aoi peró sembrava non
avere molta fame, mi avvicinai a lui che
quando mi vide sussultó.
K: Ehy Yuu,
non hai
fame? Cosa ti succede?
Lui mi fissó per qualche
istante
negli occhi per poi scrollare la testa da chissá quali
pensieri, mi stava
facendo preoccupare.
A: Non é niente Kiro,
grazie.
Mi accontentai
della sua risposta anche se il cuore mi batteva all'impazzata e mi
sentivo in
ansia per lui. Annuii e mi allontanai diretto da Akira.
Quando fu ora
di
entrare in scena i GazettE insisterono perché noi stessimo
dietro le
quinte e non sotto al palco insieme agli altri fans, noi accettammo
volentieri.
Entrarono in scena accompagnati da un boato del pubblico quando il telo
che
copriva il palco cadde a terra mostrando i gaze che avevano giá cominciato a
suonare Agony. Eravamo dalla parte di Aoi, a destra del palco.
Le luci erano
spente e c'erano dei fasci sottili di luce colorati che correvano lungo
tutto
il palco, di tanto in tanto Aoi volgeva lo sguardo verso di noi. Giusto
per
assicurarsi che fossimo ancora lí, immaginai.
Durante
Miseinen, mentre stava eseguendo il suo assolo, notai Aoi voltarsi
nuovamente
verso di noi, ma sgtavolta aveva una lacrima che gli solcava il volto.
Incroció il mio
sguardo,
impaurito come non mai da quell'azione cosí inaspettata,
e si voltó
immediatamente,
come se avesse fatto un errore guardandomi. Non guardava il pubblico,
aveva lo
sguardo fisso a terra, i muscoli contratti per lo sforzo e giurai che
stesse
dando il massimo di sé in quel
momento. Alzai la voce per parlare con i miei
compagni.
K: lo avete
visto anche voi?
S:
cosa Kiro?
Io
non ho visto
niente.
Il cuore mi
batteva forte, lo sentivo sanguinare.
Rimasi scosso
e
sorpreso da quella lacrima, quell'espressione cosí triste e...
rassegnata. Chissá che gli
prendeva.
Venne il
momento
di Reita, il mio Reita. Il suo assolo, che avevo amato dalla prima
volta che lo
avevo sentito, come lui.
Mi sorrise,
sorrise verso il luogo dove ci eravamo appostati. Sentii il cuore
accelerare e
battere forte in gola, non ragionavo piú tant'é che per un
attimo mi dimenticai di quello che mi aveva fatto preoccupare poco
prima,
quell'espressione di Yuu...
I miei
compagni
erano immobili, sognanti. Ruki era scatenato, aveva un'energia che
prima
d'allora non avevo mai incontrato in un essere umano.
Kai? Il suo
sorriso era il piú bello che
avessi mai visto in tutta la mia vita, quanto
a Uruha... non lo vedevo. Era dalla parte opposta del palco ed era
troppo
lontano da me, ma alle volte lo vedevo sbucare da dietro alla schiena
di Aoi ed
era scatenato anche lui, si stava divertendo.
L'unico che
sembrava non essere felice di suonare in quel live era, appunto, Aoi.
Fatto
moolto strano.
Sentii una
mano sulla
spalla e inizialmente pensai ad uno Yu commosso e bisognoso di affetto,
ma ben
presto mi accorsi di due uomini alti come colossi e muscolosi che ci
dicevano
qualcosa in giapponese. Dopo varie spiegazioni in inglese capimmo che
non
potevamo rimanere lí dietro le
quinte, non era pemesso a nessuno. Noi gli spiegammo che eravamo
stati autorizzati direttamente dai GazettE a stare lí ma loro
risero
accennando un "si, come no" e ci cacciarono fuori. Voltai l'ultima
volta la testa verso il palco pregando che Aoi si accorgessi di noi e
fermasse
quelle torri dei loro bodyguard prima che la porta ci si chiudesse in
faccia.
Non si era accorto.
Y: e adesso?
S: cazzo!
Strify si portó le mani alla
faccia,
coprendola.
Mi venne
un'illuminazione.
K: Aspettate,
credo di
avere la soluzione al nostro problema!
*Sei il benvenuto
Eccomi di nuovo qua dopo secoli di inattività -.- rileggendo questa storia mi è venuta voglia di continuarla. Mi era passata tempo fa vedendo le 0 recensioni ma sono tornata per non lasciare tutto in sospeso. Apprezzerò molto chi avrà voglia di continuare a seguirmi anche con la mia nuova storia sui Versailles-Philharmonic Quintet- che ho postato da poco.
Arigatou gozaimasu^^