Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: Beautiful Disaster    01/08/2011    3 recensioni
Sarebbe stata una serata come tante altre se non avessimo finito così tardi, tra un bis, una birra di troppo, quattro chiacchiere, magari una canna e poi ognuno per la sua strada, ognuno a casa propria, dalla persona che si ama che ti aspetta sotto le coperte e ti accoglie con un sorriso tra le sue braccia o dal proprio cane che ti accoglie scodinzolando… o da un’altra birra nel frigo di casa mentre le tue amiche dormono già e tu ti siedi davanti alla tv… ecco, questo è decisamente il mio caso.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Caro Diario,
non so se riuscirò a resistere in questi due giorni di pausa.
Cazzo quanto odio non poter ballare e sfogare la rabbia!

 
Il mio sonno è agitato, non so da quanto sono in questa semi incoscienza a voltarmi, girarmi, respirare a fatica. Sudo e mi tiro su. Le lenzuola scivolano sul pavimento, anche se ormai l’estate è nel suo pieno corso ho sempre avuto il vizio – o la necessità – di coprirmi almeno i piedi. Mi alzo per bere un po’ d’acqua, sperando di non svegliare Chloe che ha l’orecchio perennemente sensibile e riesce anche a sentirmi sospirare dalla stanza accanto. Non che la nostra – per modo di dire – casa si enorme, anzi. Ha un bagno, due camerette piccole e incollate però ha una cucina molto comoda e spaziosa, dove praticamente passiamo la maggior parte delle nostre giornate quando non siamo impegnate. Sono appena le 4 del mattino, e mai momento è stato migliore per un nervoso spuntino notturno, o per una inopportuna pre-colazione volendo. Frutta, ci vuole un po’ di frutta… non posso permettermi di prender peso in due giorni, rischio il posto e non posso assolutamente farlo. E non riesco a farci nulla se involontariamente la mia mente quando corre al locale corre anche a lui. Devo trovare il modo di essere lì, domani, una scusa, qualsiasi pur di andarci. Potrei chiamare Roxy oppure potrei… si. Prendo il telefono, ignorando l’orario decisamente inappropriato, e compongo il numero. “Tesoro… scusa se ti ho svegliato. È importante… possiamo vederci domani? Si, alle 7 a casa mia così andiamo insieme… ciao.” Che brutto tiro. Comunque avrei dovuto chiamarla, le avevo promesso un provino e gliel’ho procurato… e visto che io non devo preparare e ripassare nessun numero posso anche assistere, di certo le farà piacere. Ci siamo conosciute in un bar quando ancora io cercavo lavoro e lei veniva sfruttata e presa a botte dal titolare ubriacone. L’ho salvata da quel burbero senza cuore più di una volta, quando ha davvero rischiato di romperle l’osso del collo l’ho portata via con me, affidandola ad un istituto competente. Certo che io non avrei potuto offrirle nulla di meglio. Piccola e piena di talento Yasmeen, ha lasciato l’India quando aveva solo 13 anni a causa di un padre, influente sporco politico, che l’aveva ‘promessa’ in sposa ad un amico di altrettanto rango, cinquantenne. Le peripezie che ha affrontato per tentare di diventare una cittadina americana nemmeno sto qui a dirvele… questa è la sua grande chance di venire assunta e risolvere i suoi problemi con l’immigrazione adesso che ha raggiunto la maggiore età e adesso che ha superato molto dei traumi che l’hanno accompagnata durante la sua crescita.
 
“Hai pensato che magari preferirebbe andare a scuola? All’Università?” vorrebbe salvare il mondo la mia Chloe, non so se crede davvero in quello che dice ho ha solo paura di aprire gli occhi e rivolgerli a questa feccia di mondo. E se così fosse, nessuno potrebbe biasimarla, men che meno io. “Preferisco averla vicino a me piuttosto che mandarla in un ambiente che non conosce. E poi esistono le lezioni private, può riprendere i suoi studi in qualsiasi momento, da dove li ha lasciati…” cerco di infilarmi gli stivali ma puntualmente la mia amica mi dissuade dal mettere i tacchi alti. Seguo il suo consiglio indossando un paio di sandali alla schiava. Mi tiro su lentamente mentre Chloe mi sorregge da un braccio. La caviglia è decisamente migliorata ma cerco di non far ricadere il peso del corpo sulla parte lesionata… voglio guarire al più presto e tra due giorni voglio, categoricamente, tornare a ballare. Yasmeen ci aspetta sul pianerottolo, bellissima come al solito coi suoi neri capelli, lunghissimi che le cadono mossi sulle spalle, la pelle olivastra e il sorriso smagliante. Ci abbraccia calorosamente… e non vede l’ora di arrivare al locale. In macchina non fa altro che chiedere consigli… e l’unico che mi sento di darle non riguarda l’ambito lavorativo. “Finchè stai bene con te stessa questo lavoro ti darà tante soddisfazioni. Balla perché lo senti dentro”.
 
Sono da poco passate le 7 e Mike non è ancora arrivato. In compenso Audrey ha appena finito di provare il suo numero di punta, quello che chiuderà la serata, che riscuoterà applausi, fischi d’apprezzamento e per il quale lei probabilmente, ammiccando a suo modo, concederà il bis. Chloe raggiunge Roxy al bar mentre io e Yasmeen andiamo in camerino a sistemare la roba. Le aggiusto il trucco, i capelli e le faccio coraggio… ma non credo ne avrà bisogno, sta letteralmente esplodendo di gioia e impazienza. Audrey rientra in camerino, come al solito invece di un saluto fa un cenno con la testa, poi vede la mia amica e si trasforma… “Ma ciao care!” si avvicina e accenna un abbraccio a entrambe “Allora… è lei la ragazza da scrutinare?” le fa un occhiolino e ovviamente Yasmeen rimane impressionata e affascinata da quella donna tanto bella e prorompente. Non so se ridere e sputtanarla a più non posso o se continuare a godermi la pantomima. Opto per la seconda, non voglio rovinare la giornata a Yasmeen, ad un passo dal suo sogno. “Oggi Mike tarderà un po’, sarò io a farti il provino. Preparati!” e sparisce dietro la tenda che porta ai bagni. Il suo tono sdolcinato è insopportabile. La mia amichetta è ancora a bocca aperta e continua a fissare la tenda che ancora ondeggia piano. Le spiego, riluttante, che è una mia ‘cara’ collega e che si è guadagnata il posto di prima ballerina solo perché ha molta più esperienza e non certo perché ha più talento delle altre. Non che non ne abbia, anzi… vorrei avere la sua sfacciataggine e la sua sensualità. Vorrei qualcosa che lei ha ed io no.
 
“Bene tesoro. Vai avanti” Audrey  osserva Yasmeen sul palco che balla, volteggia e ammalia col suo corpo anche le sedie del locale. Roxy e Chloe mi mandano occhiate stupite e divertite allo stesso tempo, non si aspettavano che in quella piccoletta ci fosse tanto fuoco. Io la guardo da dietro le quinte, la incoraggio sorridendo e lei va avanti, entusiasta e appassionata. Mi ricorda me stessa quando misi piede qui. Delusa e stanca dalle porte sbattute in faccia avevo trovato il mio mondo che non era certo il Cirque du Soleil ma era comunque quello che desideravo per esprimermi e finché mi permetteranno di farlo non chiedo altro. Persa nei miei pensieri, con Yasmeen che continua a ballare  la sua presenza compare come per magia. Si avvicina piano al palco, prende Audrey tra le braccia e le sussurra qualcosa all’orecchio. È solo… e non è mai venuto solo, anzi, non sarebbe mai venuto se non trascinato da Shannon. Devo prendere aria, sto soffocando. Rientro nei camerini, quasi correndo, apro una finestra e prendo il pacchetto delle sigarette, mi scappa dalle mani ed è una fatica abbassarmi a riprenderlo, finalmente tiro una boccata, poi un’altra. Mi tremano le mani e distruggerei il muro che ho davanti con la sola forza del pensiero se solo Yasmeen non entrasse e corresse verso di me. “Ce l’ho fatta!” mi stringe forte e mi sento dannatamente in colpa per non riuscire a gioire con lei. Ho la voce spezzata ma ciò non impedisce di ricambiare il suo abbraccio. È eccitatissima ed io sono davvero fiera di lei, anche se non riesco a mostrarlo. “Complimenti!” Audrey entra in camerino applaudendo, col suo modo di fare gioviale ed esagerato, seguita da lui, Jared che segue il suo passo, incurante del fatto di essere in un camerino di sole donne. D’altronde è stato invitato, perché dovrebbe farsi dei problemi? E non credo sia il tipo che se ne faccia… di problemi… sembra dannatamente a suo agio. E ha sul viso quel sorriso beffardo stampato, sempre, ogni volta che incrocio il suo sguardo. Si accomodano sul divano e offrono dello champagne a Yasmeen. Io rifiuto con un cenno del capo, ma continuo a guardarle. Lo so, sta cercando di ingraziarsela per farmi un dispetto… ma è l’ultima cosa che mi disturba. Audrey mostra il camerino a Yasmeen, i bagni, poi si allontanano in esplorazione, sento le loro voci allontanarsi. Lui è lì seduto, beve in un sorso il suo champagne, poi posa il bicchiere nel tavolino davanti a lui. Incrocia le braccia, mi scruta con le sopracciglia inarcate, poi corruga il viso. Non mi ha mai dedicato così tanto il suo prezioso tempo. E il suo prezioso sguardo. Non mi ha nemmeno mai guardata ballare, non capisco, il suo comportamento mi mette ansia. E mi fa incazzare. Dannatamente. “Non balli stasera?” scostante, mi rivolge la parola, per la prima volta da quando ci siamo visti e mai presentati, in realtà… o forse qualche volta, ma ero così sbronza che nemmeno me ne ricordo. Non mi guarda adesso, abbassa gli occhi e si versa un altro po’ di champagne, come se la mia risposta, arrivi o non arrivi, non gli interessa. “Chi te lo fa pensare che sia una ballerina?...” gli rispondo quasi senza accorgermene. Non riesco ad essere gentile e non me ne pento nemmeno, i suoi atteggiamenti mi infastidiscono tanto quanto i suoi occhi. Mie azzurre fonti di dolore e frustrazione. Sorride, non risponde. Finisce il suo champagne e si aggiusta i capelli, poi si alza. Scosta la tenda e va via. Come se non esistessi. Dio che nervi! Scaglio il pachetto di sigarette nel posto dove qualche secondo fa era seduto, poi mi ricompongo, Yasmeen e Audrey sono appena tornate. Lei va in bagno per rivestirsi mentre Audrey sorride. E sembra quasi sua sorella. Dio… si sono proprio trovati. “Stai attenta cara… è molto brava la tua amichetta, potrebbe non esserci più posto per te.” libera i capelli dai fermagli, abbassa la maglia  sul décolleté, come se non fosse già abbastanza scollata, ed esce dal camerino. Il solo pensiero che sta per raggiungerlo mi lascia lì, pietrificata. Mi butto sul mio sgabello, davanti al mio specchio e mi osservo… mi faccio quasi pena.
 

XXX

 
“Hey ci sei??” Roxy deve urlare al mio orecchio per fare in modo di attirare la mia attenzione, poi mi versa del rum nel bicchierino accanto la pera. Butta giù. “Dovresti mangiare qualcosa! È già il quarto che bevi!” Chloe si preoccupa come al solito e si scambia strane occhiate con Roxy. Credono che io non le noti e non potrebbero pensare una cosa più stupida. Yasmeen è in prima fila, seduta ad un tavolino con Shannon e Jared e si aspetta che la raggiunga... cosa che non succederà mai. Guarda con attenzione ogni numero, scruta ogni minimo particolare di ogni ballerina del locale, vuole imparare di continuo e soprattutto vuole essere alla nostra altezza. Ma è già dannatamente brava e col tempo, quando se ne renderà conto e prenderà ancor più confidenza col suo corpo, potrà far morire chiunque la guardi ballare lì su quel palco. Mi fa dei cenni, la saluto facendo finta di non capire e mando giù il mio quinto shortino. Shannon mi fissa già da un pezzo e non ha l’aria da marpione, non questa volta. Sembra quasi preoccupato quando mi raggiunge al banco e prende il mio viso tra le mani. “Sei ubriaca?” mi chiede. Gli sorrido e sposto le sue mani dal mio volto. È dannatamente sexy e profuma di buono. “No… non ancora per lo meno”. Guarda Roxy e le fa cenno di non servirmi più… lei, che ha un debole per lui… mai dichiarato, ma molto chiaro, annuisce. “Hey, come ti permetti?” cerco di dargli un ceffone ma i miei riflessi sono talmente lenti che ha già bloccato la mia mano ancora prima che la muovessi. Dice qualcosa a Chloe poi mi sento trascinare. Non sono ubriaca, sono solo molto rilassata e non voglio essere trattata come una bambina Cristo. Mi dimeno con grande sorpresa di Shannon che non credeva avessi ancora un po’ di forza. “Ho detto che non sono ubriaca!” mi guarda, sorride. Mi lascia e alza le braccia in segno di arresa, fa per voltarsi e andarsene poi con uno scatto mi prende in braccio e a grandi falcate mi porta nel privè, chiude la porta alle sue spalle e mi getta sul divano in modo decisamente poco delicato. Lo guardo sconvolta, capisco che vuole solo proteggermi isolandomi dalla confusione, ma non riesco a dargliela vinta. Vedo la somiglianza con suo fratello adesso, nei suoi occhi. “Tieni, bevi questo” mi porge un caffè, amaro, che inevitabilmente sputo sul pavimento. Le mie lamentele lo fanno solo sorridere, poi si prende una sedia e si siede vicino a me. Sono ancora distesa sul divano, adesso inerme anche se i nervi non mi hanno del tutto abbandonata, ho quasi voglia di dormire se non fosse che Shannon Leto è qui a fissarmi e suo fratello è di sotto, al tavolo con una mia amica mentre una grandissima zoccola balla davanti a lui mandandogli proposte di sesso con gli occhi. La musica è lontana, sento la sua mano che accarezza la mia testa, poi, piano, scivolo nel sonno.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Beautiful Disaster